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Palak paneer: quando la cucina indiana entra in casa nostra

L’India è un praticamente un continente vastissimo che sta dentro un altro continente, che è ancora più grande che è l’Asia. La cucina indiana è vastissima: cambia da nord a sud e da ovest ad est. Di città in città. Ma è possibile trovarne una sintesi in alcuni piatti simbolo di questa straordinaria cultura culinaria, come il famosissimo pollo tandoori o il palak paneer. Si tratta di una preparazione tradizionale che viene realizzata in tantissime varianti, com’è naturale per questo tipo di ricette.

Ne abbiamo scelta una che riesce a condensare, in sintesi, le varianti e la ricchezza di questo piatto tradizionale indiano, anche se questa definizione, a parte il concetto di tradizionale, è abbastanza contestabile: l’India è vastissima e quindi non è che è possibile indicare una sola tradizione, ce ne sono tante e tutte valide e significative. Se c’è una cosa che il palak paneer riesce a trasmettere della cucina indiana o, forse meglio, del modo di cucinare “all’indiana” è il grandissimo rispetto per gli ingredienti e una concezione quasi rituale dei passaggi che serve seguire per realizzarlo. 

In India si dice che una pietanza cucinata con amore ha tutto un altro sapore rispetto ad una preparazione indifferente e standardizzata. Come molti altri piatti della cucina tradizionale del subcontinente indiano anche il palak paneer è un piatto vegetariano e lo potete sicuramente ritrovare sui menù di tanti ristoranti attenti alle varie sensibilità. 

Cucina indiana tradizionale: ecco un semplice palak paneer

Per chiarire di cosa stiamo parlando traduciamo la prima parola che indica questo piatto, ovvero palak. Il suo significato è sorprendete: significa spinaci! Perché questo è un piatto realizzato con gli spinaci come protagonisti, associati in modo equilibrato a del formaggio indiano fresco. Come anticipato, il palak paneer è un piatto indiano, ma nello specifico si prepara tradizionalmente nell’India del nord e poi anche in Nepal, Pakistan e Bangladesh. 

Ecco gli ingredienti e poi i passaggi che dovremo seguire per creare la nostra versione del palak paneer:

  • 400 g spinaci 
  • 300 g pomodori pelati 
  • 150 g paneer (formaggio indiano)
  • 100 g panna da cucina
  • cipolla 
  • aglio 
  • zenzero fresco 
  • garam masala 
  • cumino in polvere 
  • 1 cucchiaino coriandolo in polvere
  • 1 cucchiaino curcuma in polvere
  • q.b. peperoncino in polvere
  • q.b. sale
  • olio di oliva

Per realizzare la ricetta del palak paneer partite tagliando a fette il tipico formaggio indiano: il paneer. Mettetelo poi in una padella antiaderente facendolo saltare con poco olio EVO. Una volta che risulterà rosolato in modo uniforme potete toglierlo dal fuoco e lasciarlo riposare. 

Nel frattempo avrete lessato gli spinaci in acqua bollente poco salata. Una volta scolati e strizzati potete triturarli al coltello oppure, meglio, passarli nel mixer per ottenere un composto granuloso. Quindi evitate di trasformarli in una crema, ci serve una certa consistenza. Riprendete la padella antiaderente e, dopo averla bagnata con un giro l’olio che farete scaldare, fate imbiondire la cipolla assieme all’aglio e allo zenzero tritato. 

Dopo circa 5 minuti aggiungete i pomodori tritati e fate cuocere il tutto dolcemente per 15 minuti. A questo punto aggiungete gli spinaci e il garam masala e aggiustate di sale. Dopo 5 minuti a fuoco dolce aggiungete la panna e, se il tutto risulta ancora troppo denso, anche qualche cucchiaio di latte. Il risultato deve essere una crema. Questo è il momento per aggiungere il formaggio e amalgamare il tutto. Servite su pane naan, pane chapati o assieme a riso basmati. La vostra personalissima ricetta indiana del palak paneer è pronta per essere gustata. 

Sapori speziati dal mondo: chicken tikka masala

Non lasciamoci ingannare dal nome: il chicken tikka masala non è un piatto indiano. E non svenite a questa affermazione: come nella pasticceria, anche la cucina ha le sue ferree regole di precisione. Infatti questo speziato piatto che ci ricorda subito le avventure narrate dal Salgari e tropicali ambientazioni, è stato inventato niente meno che nel Regno Unito. Di certo da immigrati provenienti dall’immenso subcontinente indiano, ma come nel caso del kebab inventato in Germania dagli immigrati turchi, anche in questo caso siamo in presenza di un interessante fenomeno di cucina etnica reinventata “fuori porta”!

Come si può immaginare, la comunità indiana nel Regno Unito è piuttosto popolata ed esprime una cultura che ha impregnato quella britannica al punto da fondarsi assieme ad essa. All’attuale premier Rishi Sunak, nato a Southampton dal genitori di origine africana ma i cui nonni provenivano dal Punjab, sicuramente piace molto il chicken tikka masala, anche perché ormai è universalmente considerato il vero piatto nazionale britannico.

Come si prepara il chicken tikka masala

Questo piatto viene preparato nel forno tandoori, le cui temperature elevate conferiscono alla carne dei sapori particolarmente presenti, mescolando bocconcini di pollo, spezie, yogurt, e una salsa cremosa a base di spezie masala. Se in casa non abbiamo un forno tandoori (chi non ce l’ha!!) possiamo sempre dirottare su di un tradizionale forno elettrico ventilato, con una sensibile riduzione del fascino etnico, ma tant’è, non si può aver tutto nella vita figuriamoci in cucina. 

Ingredienti, procedimenti e suggerimenti

Ci apprestiamo a preparare un piatto dai sapori intensi: dopo tutto parliamo di cucina anglosassone! Da una parte verticalità di sapori, dall’altra orizzontale morbidezza della carne, il tutto impreziosito dai fluidi aromatici delle spezie. Per servire il chicken tikka masala in modo autenticamente britannico vi consigliamo di preparare anche del riso pilaf di accompagnamento oppure, se volete cimentarvi in un’altra specialità della cucina neoindiana, del pane chapati o naan. Ecco gli ingredienti: 

  • Petto di pollo da 1 kg
  • Yogurt greco 150 g
  • Zenzero fresco 30 g
  • Garam Masala 5 g
  • Paprika affumicata 3 g
  • Aglio 3 spicchi
  • Succo di lime ½
  • Sale fino 1 pizzico
  • Passata di pomodoro 350 g
  • Panna fresca liquida 50 g
  • Cipolle bianche 1
  • Aglio 1 spicchio
  • Peperoncino fresco 1
  • Cumino 3 g
  • Paprika affumicata 3 g
  • Curcuma in polvere 3 g
  • Zucchero di canna 20 g
  • Olio extravergine d’oliva 10 g
  • Sale
  • Coriandolo

Iniziamo le preparazioni pulendo, disossando e tagliando a cubetti il petto di pollo. Non smetteremo mai di suggerire di preferire della carne proveniente da allevamenti biologici, controllati e italiani ovviamente. Dalla carne eliminate l’eventuale grasso in eccesso e la pellicina che lo ricopre. Lasciate quindi da parte e coperta la carne mentre iniziate a preparare la marinatura: versate in una ciotola, yogurt, zenzero fresco grattugiato, garam masala, paprika, il succo di mezzo lime e regolate di sale. Aggiungete i cubetti di pollo, schiacciate 3 spicchi di aglio e uniteli alla carne, quindi mescolate il tutto. La carne deve essere completamente ricoperta dalla marinatura. Sigillate la ciotola e lasciatela riposare in frigo per una notte intera. 

Chicken tikka masala: partiamo con la cottura

Dopo la prima fase di preparazione del chicken tikka masala è il tempo di pensare alla cottura. Estraete dal frigo la ciotola con la carne marinata e portatela a temperatura ambiente. Questo tempo vi permetterà di portare il forno a 220°. Quando la carne avrà la giusta temperatura trasferitela in una teglia e infornate per 20 minuti controllando, prima di estrarla, che il pollo presenti una superficie croccante. 

Mentre aspettate affettate aglio e cipolla sottilmente, aprite il peperoncino, eliminate i semi, e tagliatelo a pezzettini. Soffriggete il tutto in una padella antiaderente aggiungendo cumino, curcuma e paprika. Quando le spezie saranno tostate unite la passata, lo zucchero di canna e regolate di sale. Quindi coprite e fate cuocere per 8 minuti: aggiungete la panna e lasciate cuocere altri due minuti quindi unite alla salsa il pollo dopo averlo estratto dal forno e mescolate. Spolverate con coriandolo fresco e servite. 

Proteste agricoltori India, riparte la marcia verso Delhi: la polizia aumenta i controlli

Gli agricoltori in India hanno ripreso le proteste a Delhi dopo una breve pausa. I coltivatori mirano a fare pressione sul governo affinché accetti le richieste, tra cui una garanzia legale sul prezzo minimo di sostegno per le colture e pensioni per gli agricoltori.

Proteste agricoltori India, riprende la marcia verso Delhi

Migliaia di agricoltori partecipano alle proteste in India e stanno cercando di marciare verso Delhi. Le manifestazioni dei coltivatori sono iniziate nel mese di febbraio e, alla fine del mese scorso, sono state sospese dopo la morte di un giovane agricoltore durante le proteste.

Durante la marcia, i coltivatori provenienti dagli stati confinanti di Punjab, Haryana e Uttar Pradesh non sono riusciti ad avanzare verso Delhi dato che le forze dell’ordine hanno bloccato l’ingresso. Anche per le proteste di oggi, 6 marzo 2024, la polizia di Delhi ha incrementato le misure di sicurezza.

Le richieste dei coltivatori

Le proteste mettono sotto pressione il governo in vista delle elezioni di aprile. I sindacati hanno lanciato un appello per far arrivare gli agricoltori a Delhi utilizzando i mezzi di trasporto pubblici, comprese le metropolitane e gli autobus.

Le richieste degli agricoltori includono la garanzia legale del prezzo minimo di sostegno per i raccolti, il condono del debito agricolo, la stabilità delle tariffe elettriche senza aumenti e pensioni per agricoltori e braccianti agricoli.

India, agricoltori rifiutano l’offerta del governo. Riprese le proteste a Delhi

Il quarto giro di colloqui tra agricoltori e governo indiano è fallito dopo che gli agricoltori, che chiedono prezzi garantiti per i raccolti, hanno respinta l’offerta governativa. Migliaia di agricoltori stanno marciando verso Nuova Delhi, India. Il ministro dell’Agricoltura ha invitato i coltivatori per il quinto giro di negoziati.

Gli agricoltori riprendono le proteste in India dopo il fallimento dei colloqui

Nel quarto giro di colloqui, i coltivatori hanno respinto la proposta del governo di acquistare legumi, mais e cotone a prezzi garantiti per cinque anni. In India, sono riprese le proteste degli agricoltori.

Il leader degli agricoltori, Jagjit Singh Dallewal, ha annunciato questa mattina, 21 febbraio, che marceranno pacificamente verso la capitale. I manifestanti si sono accampati in due punti di confine tra gli stati di Punjab e Haryana, vicino a Delhi.

I confini di Delhi sono stati fortificati con diverse barricate e filo spinato per impedire l’ingresso. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza e vietato raduni di grandi dimensioni per un mese. La polizia prova a respingere gli agricoltori utilizzando gas lacrimogeni.

Le richieste degli agricoltori

I sindacati agricoli stanno chiedendo l’approvazione di una legge che stabilisca un prezzo minimo per tutte le colture, estendendo così un programma governativo già in vigore per i beni essenziali come riso e grano. Inoltre, hanno avanzato ulteriori richieste, tra cui l’esenzione dai prestiti e le pensioni universali per gli agricoltori di età pari o superiore ai 60 anni.

L’agricoltura rappresenta circa un quinto del PIL dell’India, mentre circa due terzi della popolazione dipende direttamente da essa per il proprio mantenimento. Questo conferisce agli agricoltori un ruolo significativo nella politica del Paese, particolarmente importante in vista delle elezioni previste per il mese di aprile.

Proteste agricoltori India, marcia verso Nuova Delhi. La polizia usa gas lacrimogeni

Gli agricoltori in India stanno manifestando per chiedere prezzi garantiti per i raccolti. Le forze dell’ordine hanno costruito barricate nel tentativo di bloccare la marcia verso la capitale, Nuova Delhi. Anche nel 2020, i coltivatori indiani erano scesi in strada alle porte della capitale. Le proteste durarono per circa un anno.

Proteste agricoltori India, migliaia marciano verso la capitale

Gli agricoltori indiani stanno chiedendo prezzi minimi garantiti per i raccolti. Le nuove proteste in India sono esplose dopo tre anni, dato che le loro richieste non sono state soddisfatte nonostante due cicli di trattative tra i leader dei sindacati agricoli e i ministri statali. I coltivatori chiedono inoltre che il governo Modi mantenga la promessa di raddoppiare i salari.

Alcune delle richieste dei sindacati sono state accettate tra cui il ritiro dei casi registrati contro i manifestanti durante le proteste del 2020. Nel 2021, gli agricoltori di Punjab, Haryana e Uttar Pradesh avevano organizzato manifestazioni contro tre leggi agricole approvate dal governo Modi che successivamente ha deciso di abrogare tutte e tre.

Più di 200 sindacati partecipano alla marcia e i manifestanti provengono da tutte le parti dell’India con una maggiore affluenza da Haryana, Punjab e Delhi.

La polizia usa gas lacrimogeni contro i manifestanti

Le forze dell’ordine hanno vietato l’ingresso dei trattori e grandi raduni nei dintorni della capitale e nelle zone limitrofe. A seguito dei blocchi stradali e delle deviazioni imposte dalle autorità, si sono verificati disagi in tutta Delhi.

Il caos si è scatenato quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni sui coltivatori che protestavano al confine di Shambhu, nello stato di Punjab.

Le proteste sono un test per Modi

I sindacati degli agricoltori hanno annunciato uno sciopero per venerdì 16 febbraio. Durante questa giornata, non verranno svolte attività agricole e i mercati, gli uffici e i negozi saranno chiusi in tutti i villaggi.

Le nuove proteste rappresentano una grande sfida per il primo ministro Narendra Modi, che si candida per il terzo mandato consecutivo, e per il suo Bharatiya Janata Party (BJP), dato che le proteste sono esplose negli stati precedentemente dominati dal BJP nelle elezioni.

Il deputato dell’opposizione, Rahul Gandhi, ha criticato le politiche di Modi:

A causa dell’inflazione, i debiti degli agricoltori sono aumentati del 60% perché non hanno ottenuto prezzi equi per i loro raccolti… Coloro che mettono ostacoli sul cammino degli agricoltori non sono degni di fiducia, sradicateli da Delhi, il Congresso fornirà giustizia e profitto agli agricoltori.

Le elezioni legislative si terranno nella primavera del 2024.

India, gita in barca finisce in tragedia: 15 alunni e una maestra morti annegati

In India, quindici alunni e una maestra sono annegati in seguito al ribaltamento della barca su cui viaggiavano nelle acque del lago Harani, nella città di Vadodara. Altri 11 allievi sono stati tratti in salvo, mentre le squadre di soccorso stanno ancora cercando un disperso. Le polizia locale è al lavoro per chiarire la dinamica del terribile incidente.

Alunni e insegnanti colano a picco in un lago in India: il ribaltamento della barca provoca 16 morti

Una gita nelle acque del lago Harani, nella città di Vadodara, nella parte nord-occidentale dell’India, si è conclusa nel peggiore dei modi possibili. Per cause ancora da accertare, l’imbarcazione su cui viaggiava la scolaresca composta da 21 bambini e due insegnanti si è ribaltata. Una maestra e quindici allievi sono morti per annegamento. Altri undici piccoli alunni sono stati fortunatamente salvati. L’altro docente risulta ancora disperso.

“L’incidente dei bambini è estremamente straziante”, ha dichiarato Bhupendra Bhai Patel, primo ministro del Gujarat, lo Stato indiano in cui si è verficata la tragedia. I media indiani riferiscono che alunni e insegnanti stavano facendo un picnic a bordo dell’imbarcazione quando è avvenuta la tragedia. Le autorità locali stanno cercando di ricostruire la dinamica dell’accaduto per accertare le eventuali responsabilità.

Frequenti incidenti in India sulle imbarcazioni: dispositivi di sicurezza carenti

Gli incidenti di questo tipo sono molto frequenti in India. Tra le varie cause, una delle più frequenti è la circostanza che le imbarcazioni sono spesso sovraffollate. Quando si verifica un ribaltamento, poi, molti decessi sono da attribuire al fatto che non ci sono attrezzature di sicurezza adeguate.

L’incidente più recente di grandi proporzioni risale allo scorso settembre, quando una barca a due piani con più di 30 turisti si è capovolta in una città costiera dello stato del Kerala, nel sud dell’India, causando la morte di 22 persone.

India, la Corte Suprema conferma l’abrogazione dello status speciale del Kashmir

La Corte Suprema indiana ha confermato la legalità della decisione del 2019 che prevedeva l’abrogazione dello status speciale di Jammu e Kashmir.

In India, la Corte Suprema ratifica la revoca dello status speciale del Kashmir

Nel 2019, il governo di Narendra Modi ha revocato lo status speciale di Jammu e Kashmir, garantito dal’articolo 370 della Costituzione indiana. Alcuni gruppi e partiti politici avevano portato avanti istanze alla Corte Suprema, sostenendo che la decisione era incostituzionale.

Secondo la sentenza, la regione verrà presto ripristinata come stato, permettendo così l’applicazione di tutte le disposizioni della Costituzione a Jammu e Kashmir. La Corte Suprema ha ordinato alla commissione elettorale di assicurare che le elezioni per l’assemblea di Jammu e Kasmir si tengano entro il 30 settembre 2024.

Modi ha accolto con favore la decisione:

Voglio assicurare alle persone resilienti di Jammu, Kashmir e Ladakh che il nostro impegno per realizzare i vostri sogni rimane incrollabile. Siamo determinati a garantire che i frutti del progresso non solo raggiungano voi ma estendano i loro benefici anche alle fasce più vulnerabili ed emarginate della nostra società che ha sofferto a causa dell’articolo 370.

Fin dalla loro divisione nel 1947, le due nazioni vicine, India e Pakistan hanno combattuto due guerre e un conflitto armato per ottenere il controllo della regione. Dopo la decisione della Corte Suprema, è stata implementata un’ulteriore rafforzamento della sicurezza nella regione del Kashmir.