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Tag: Gasperini

Cagliari-Atalanta, Zenoni: “Orgoglioso di vedere la Dea ancora in corsa su tre fronti. Se dovessi fare una scelta punterei la Coppa Italia”

La semifinale d’andata di Coppa Italia è stata archiviata e l’Atalanta ora sarà costretta a recuperare il gol di svantaggio preso al Franchi. Tra un impegno e l’altro, visto che la prossima settimana ci sarà anche il match proibitivo contro il Liverpool, la Dea ora deve pensare solo al campionato e ritrovare energie per la sfida contro il Cagliari. È proprio da queste ultime otto partite che passa la possibilità di qualificarsi in Champions per la squadra di Gasperini, che nonostante sia costretta a rincorrere, può ancora crederci dovendo anche recuperare la partita con la viola. Per commentare il momento dei nerazzurri e la prossima partita, Cagliari-Atalanta, Damiano Zenoni, che ha vestito questa maglia dalle giovanili e sino al calcio professionistico, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Cagliari-Atalanta, Zenoni a Tag24

Dopo l’impegno in Coppa Italia che ha visto l’Atalanta uscire sconfitta contro la Fiorentina, adesso Gasperini vuole vedere una scossa in campionato. L’Atalanta è ancora in corsa su tre fronti e quelli che sono appena iniziati saranno due mesi decisivi. Finora la Dea ha seminato bene, ma adesso è tempo di raccogliere. I nerazzurri sognano ancora di poter entrare in Champions League tramite la serie A, ma per farlo dovranno proseguire sul cammino già intrapreso e dare continuità alla vittoria della scorsa settimana contro il Napoli. Il prossimo ostacolo è il Cagliari di mister Ranieri, una squadra alla ricerca di punti per la zona salvezza, che in casa ha già messo in difficoltà varie big. Per commentare il momento della squadra di Gasperini e i prossimi impegni, partendo proprio da Cagliari-Atalanta, Zenoni, che in carriera ha collezionato più di 200 presenze con la Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Sono iniziati i due mesi decisivi per l’Atalanta, la sconfitta con la Fiorentina e la prestazione può aver dato la scossa per affrontare al massimo il match di domani contro il Cagliari?

“Sono due partite totalmente diverse. Quella di Firenze era molto importante e obiettivamente l’Atalanta non ha fatto una grande partita, mostrandosi solo nel primo tempo. Il risultato però lascia ancora tutto aperto e c’è tempo per recuperare. In campionato invece mi aspetto una squadra diversa, anche perché ipotizzo che Gasperini possa mandare in campo altri giocatori rispetto a quelli visti al Franchi. La Dea in campionato ha dimostrato di star bene e da qui alla fine può ancora dire la sua, centrando le prime sei posizioni”.

La qualificazione in Champions, il Liverpool in Europa League e la Coppa Italia. Ti aspettavi che l’Atalanta potesse arrivare in corsa su tutti e tre i fronti?

“Lo speravo e penso che questo sia grande motivo di orgoglio, anche se porterà via a questa squadra tante energie per questo finale di stagione. Se si è arrivati a questo punto però vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto. Arrivare fin qui e raccogliere poco sarebbe però un vero peccato. È fondamentale che la Dea possa arrivare nell’Europa che conta, e io intendo in questo senso anche l’Europa League. Ora è importante che gli sforzi fatti finora non siano vani e quindi è arrivato il momento di raccogliere, anche per i tifosi che ci credono molto. Potrebbe essere l’anno buono soprattutto per un trofeo”.

L’impegno in Europa League contro il Liverpool rischia di essere proibitivo?

“Sicuramente è quello più complicato in assoluto su tutte e tre le competizioni, ma al tempo stesso è quello più affascinante. Un risultato positivo contro il Liverpool sarebbe di grandissimo prestigio per l’Atalanta. Certo è che sarebbe più facile raggiungere la finale di Coppa Italia che è quella di Europa League, questo è anche banale dirlo”.

Quali sono le insidie della partita con il Cagliari?

“Il Cagliari ha bisogno di punti per la salvezza e sul piatto per loro è una partita molto complicata. Anche l’Atalanta però ha qualcosa da dire perché gli serve una vittoria per rimanere in corsa per l’Europa, anche perché le partite a disposizione sono sempre di meno. Mi aspetto una gara aperta a qualsiasi tipo di risultato, anche perché andare a giocare in casa loro non è mai semplice. Ranieri è bravo a preparare bene ogni gara, ma dall’altra parte c’è Gasperini che sa bene il fatto suo. Penso che la Dea andrà a fare la partita come ha sempre fatto, per portare a casa il risultato massimo. Poi ci sarà da capire che tipo di avversario troveranno i nerazzurri”.

Ti faccio due nomi, quello di Koopmeiners, il gioiello di questa stagione e quello di Scamacca, ti aspettavi qualcosa in più?

“Koopmeiners non lo scopriamo di certo noi e ormai è assodato che si tratta di un calciatore di altissimo livello, pronto per fare il definitivo salto di qualità. L’Atalanta è una big, ma è normale che in questo momento lo stiano cercando anche squadre più blasonate. Oggi, anche grazie a mister Gasperini, tutti hanno potuto riconoscerne il valore. Mi dispiacerebbe perderlo, perché parliamo di un calciatore che è in grado di cambiare da solo le partite, ma al tempo stesso capisco che se dovessero arrivare tanti soldi sarebbe impossibile trattenerlo. In questo senso sono tranquillo perché la dirigenza nerazzurra ha già dimostrato di saper ricomprare, mantenendo sempre la stessa qualità. Parliamo di un club bravissimo a trovare talenti”.

E su Scamacca?

“Mi aspettavo qualcosa di più, ma sapevo anche che avrebbe potuto fare fatica. Veniva anche lui da una stagione all’estero in cui aveva fatto poco e sappiamo bene quanto il campionato italiano sia impegnativo. Le sue potenzialità ci sono e le conosciamo. In parte ha dimostrato il suo valore, ma all’inizio dell’anno ha giocato davvero poco. Pensavo potesse fare qualcosa di più dal punto di vista realizzativo, ma c’è ancora il tempo, in tutte e tre le competizioni, per uscire fuori in questo finale di stagione”.

Tre competizioni, se tu dovessi fare una sola scelta su cosa punteresti?

“Se potessi sceglierne una sola punterei alla finale di Coppa Italia. Credo che in una gara secca l’Atalanta possa giocarsela davvero con chiunque e lo ha già dimostrato. Tra l’altro l’eventuale vittoria della Coppa Italia, oltre che un trofeo, porterebbe anche la squadra in Europa League. È chiaro che battere il Liverpool sarebbe parte di una partita da segnare nella storia, però centrare la finale di Coppa Italia, a mio avviso, e più semplice”. 

Napoli-Atalanta, Saurini: “Ultimo treno Champions per gli azzurri. Mi aspetto un match spettacolare. Calzona? Spero resti”

Il caso Acerbi-Juan Jesus ha monopolizzato l’attenzione delle ultime due settimane, ma per quanto abbia fatto indignare e per quanto la decisione del Giudice sportivo possa aver generato polemiche, ora è tempo di tornare a far parlare il campo. La trentesima giornata di campionato è alle porte e in programma ci sono vari big match importantissimi per la zona europea. Ad aprire le danze ci penserà la sfida tra Napoli e Atalanta, in programma al Maradona sabato alle ore 12.30. Gli azzurri vogliono vincere per continuare a credere alla possibilità di tornare in Champions; ma le stesse motivazioni muovono anche, dall’altro lato, la squadra di Gasperini che non può mollare punti. Per commentare Napoli-Atalanta, Saurini, che ha vestito la maglia della Dea e lavorato con gli azzurri da allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Napoli-Atalanta, Saurini a Tag24

Parlare di campo dopo tutta la bagarre degli ultimi giorni non è semplice, ma il Napoli ora dovrà archiviare la vicenda Acerbi-Juan Jesus, anche se le cose non sono andate come il club si aspettava, e pensare alla Serie A. Saranno proprio gli azzurri ad aprire la trentesima giornata di campionato, in un big match complicato e importantissimo ai fini della classifica. Sabato, alle ore 12.30, al Maradona arriva l’Atalanta di Gianpiero Gasperini. La Dea è in forma, non ha giocato l’ultima partita a causa della scomparsa di Joe Barone e ha voglia di riprendere la corsa Champions e non perdere più punti sulla Roma. Dall’altro lato la squadra di Calzona sa che per il treno europeo questo potrebbe essere l’ultimo treno. Per commentare Napoli-Atalanta, Saurini, che ha giocato a Bergamo e allenato gli azzurri, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Sono stati giorni condizionati dal caso Acerbi-Juan Jesus: il Napoli sarà in grado di pensare solo al campo e questa vicenda potrà dargli una motivazione in più?

“Il Napoli le motivazioni deve cercarle dal fatto di dover raggiungere un obiettivo importante che è quello dell’Europa. La gara di sabato la dovranno giocare come fosse una finale perchè gli azzurri hanno già lasciato troppi punti per strada e non possono più sbagliare. La posizione di classifica parla chiaro e non permette passi falsi”.

L’Atalanta è una squadra che gioca bene e il Napoli è in crescita, che tipo di partita ti aspetti?

“Secondo me sarà una gara molto bella tra due squadre che si sfideranno a viso aperto. L’Atalanta affronta le partite sempre nello stesso modo, senza chiudersi troppo in base agli avversari. Il Napoli dal canto suo gooca bene e ha una rosa di altissimo livello. Mi aspetto un match spettacolare e credo che vincerà sicuramente chi sbaglierà di meno”.

Per la corsa Champions è ancora tutto aperto, ma per il Napoli quella di sabato rischia di essere l’ultima chiamata?

“Credo di sì. Il Napoli vincendo questa partita si rilancerebbe, perdendola invece si complicherebbe di molto la scalata. Speriamo che i posti a disposizione possano essere due, ma per ora dobbiamo contare solo il quarto. E’ evidente che chi sta più avanti in questo momento è favorito. Mi riferisco ovviamente al Bologna, che sta facendo un grandissimo campionato e che meriterebbe di arrivare in Champions. Però questo campionato ci ha abituato che può ancora succedere di tutto”.

Osimhen da una parte, Scamacca dall’altra: da entrambi ci si aspettava qualcosa di più. Può essere la gara di uno dei due?

“Sono due grandissimi giocatori, due attaccanti che hanno caratteristiche diverse ma che a loro modo sanno fare gol e sono determinanti. Sarebbe importante per entrambi riprendersi in questo finale di stagione. Credo che il loro apporto sarà decisivo in questa partita”.

Si gioca al Maradona, c’è una squadra favorita?

“Credo che sia davvero un terno al lotto. Dopo la sosta e dopo le Nazionali rientrano giocatori che non stanno più come li avevamo lasciati. Ci sono calciatori acciaccati, stanchi, che hanno giocato molti minuti e che stanno accusando il fuso. Sarà un match aperto a ogni risultato”.

Calzona si sta giocando le sue chance: è una possibilità per il futuro del Napoli oppure è una strada impossibile?

“Credo proprio di si. Lo conosco molto bene ed è naturale che si giocherà le sue carte. Io spero che possa continuare sulla panchina del Napoli”.

Atalanta-Fiorentina, Evacuo: “Mi aspetto un match spettacolare. Italiano? Spero che chiuda con la vittoria di un trofeo”

Dopo aver archiviato il passaggio del turno in Europa e aver conosciuto i prossimi avversari, Gasperini e Italiano domani si ritroveranno uno di fronte all’altro per un match d’alta classifica. Le energie sprecate in settimana sono state molte e per ricaricare le batterie c’è stato poco tempo, ma la Dea e la viola hanno entrambe un’idea chiara di gioco e domani al Gewiss Stadium si prospetta un match divertente e aperto a qualsiasi tipo di risultato. Per commentare Atalanta-Fiorentina, Evacuo, che ha vestito la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Fiorentina, Evacuo a Tag24

Fiorentina e Atalanta festeggiano il passaggio del turno, rispettivamente in Conference e in Europa League, e nel frattempo si preparano per tornare in campo. Domani, al Gewiss Stadium, con fischio di inizio alle ore 18, si troveranno una di fronte all’altra per un match dal sapore tutto europeo. La Dea non può perdere per rispondere al Bologna e per difendersi dalla Roma nella corsa alla Champions League. Lo stesso però vale per la viola che dovrà tornare a casa con i tre punti se crescere e aggiungere un nuovo tassello al percorso già iniziato con Italiano. E a proposito del mister, pare che quelle che mancano da qui alla fine della stagione possano essere le ultime dare sulla panchina del club toscano. Per commentare Atalanta-Fiorentina, Evacuo, che ha vestito la maglia viola, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Quella di domani è a tutti gli effetti una gara dal sapore europeo: che cosa ti aspetti?

“Penso che sarà una bella partita, tra due squadre che giocano un calcio molto propositivo. Sia Gasperini che Italiano sono abituati a farci vedere un bel gioco e secondo me sarà un match aperto a qualsiasi tipo di risultato. Mi aspetto una gara spettacolare”.

Entrambe hanno giocato in settimana e vengono dalle fatiche europee, una delle due ci arriva meglio, o peggio?

“Secondo me no, perchè entrambe hanno avuto due partite molto impegnative e quindi bene o male le energie spese si equivalgono. L’Atalanta contro lo Sporting Lisbona ha dovuto faticare, ma non è stata semplice neanche per la Fiorentina contro il Maccabi Haifa. Arriveranno più o meno nello stesso modo al match di domani”.

Qual è il pericolo principale per la sfida di domani contro l’Atalanta?

“L’Atalanta sta facendo un ottimo campionato e ha dimosrato, anche contro la Juventus, di essere una grande squadra. Non c’è un singolo a cui dover fare maggior attenzione, ma a far paura è il gioco collettivo di Gasperini. La Dea gioca a tutto campo e aggredisce molto. La Fiorentina dovrà stare attenta sin dal primo minuto e scendere in campo con l’atteggiamento giusto, altrimenti rischia di andare subito sotto”.

Pare che Italiano abbia già deciso, d’accordo con la società, di chiudere a fine stagione il rapporto con la viola. Questa notizia può influire sulla squadra?

“Conoscendo il mister non credo proprio. E’ un professionista di altissimo livello, che porterà a termine la stagione nel miglior modo possibile. La Fiorentina, come lo scorso anno, è ancora presente su tutti e tre i fronti e questo è anche frutto del grande lavoro fatto dall’allenatore. Sono convinto che lui voglia chiudere questa esperienza portandosi a casa un trofeo e penso che manterrà molto alta la concentrazione fino alla fine. Un anno fa sono andate male sia le finali di Conference che quella di Coppa Italia, spero che quest’anno vada diversamente. Quel che è evidente però è che erano anni che la viola non si proponeva in questo modo anche nel calcio europeo. Italiano, insieme alla società, hanno fattoq ualcosa di importante. Ora serve un trofeo”.

I sorteggi in Europa

In Conference la Fiorentina ha pescato il Victoria Plzen, che ne pensi?

“Penso che in Europa ogni squadra presenta qualche difficoltà, ma delle otto che erano rimaste probabilmente il Plzen era una delle migliori da pescare. E’ stato un buon sorteggio”.

Se la Fiorentina è stata fortunata, lo stesso non si può dire dell’Atalanta che ha preso il Liverpool. Missione impossibile?

“Effettivamente è andata male e tra le otto rimaste, il Liverpool è la squadra più forte. L’Atalanta però,a nche in Champions, ci ha abituato che tutto può succedere e che non c’è nulla di scontato. Quando proponi calcio in un certo modo, anche gare che sembrano proibitive possono diventare possibili”.

Obiettivo Europa League

L’obiettivo della Fiorentina, in campionato, deve essere un posto in Europa League?

“Direi proprio di sì e per questo domani sarà un match decisivo. Credo sia una posizione raggiungibile per la Fiorentina, ma quello di domani è uno scontro diretto”.

Atalanta-Sporting, Denis: “Sono un tifoso anche io e sono sicuro che la Dea andrà avanti. Scamacca? Sarà decisivo fino alla fine”

Ci sono delle storie d’amore che sono destinate a durare in eterno e quella di German Denis con l’Atalanta è senza alcun dubbio una di queste. Arrivato dall’Argentina in Italia, per vestire inizialmente la maglia del Cesena, dopo essere tornato in patria per qualche anno, convince il Napoli e si gioca di nuovo le sue chance in Serie A. Poi l’Udinese, prima di arrivare a Bergamo, club di cui scriverà una pagina indelebile di storia. “El Tanque”, ovvero il carroarmato, come viene soprannominato dai tifosi per le sue doti fisiche, resta con la Dea per cinque stagioni, dal 2011 al 2016 e colleziona oltre 150 presenze segnando qualcosa come 56 reti. Per commentare il match di ritorno di Europa League, Atalanta-Sporting, Denis è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Sporting, Denis a Tag24

Il passaggio ai quarti di finale di Europa League l’Atalanta se lo giocherà in casa, al Gewiss Stadium, davanti ai suoi tifosi. Contro lo Sporting Lisbona, all’andata, la squadra di Gasperini ha incontrato qualche difficoltà di troppo, ma d’altronde non si tratta certo di un avversario semplicissimo da battere. Nonostante questo però la Dea è riuscita a tornare a casa con un pari, un 1 a 1 che lascia tutto aperto per la gara di ritorno di domani. E pensare che i nerazzurri avrebbero anche meritato di più, ma il palo ha salvato i portoghesi in più occasioni. Arrivare in fondo in Europa è uno degli obiettivi stagionali di Gaserini & co e per farcela c’è solo un modo: vincere. Per commentare Atalanta-Sporting, Denis, bandiera e idolo dei tifosi bergamaschi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta Deve recuperare contro lo Sporting Lisbona: quante possibilità ha di passare il turno?

“Io penso che le possibilità dell’Atalanta di andare avanti siano tante perché quella di Gasperini è comunque una squadra superiore allo Sporting, per quanto non sarà semplice. Nella gara d’andata sono stati anche sfortunati perché hanno colpito tre pali che avrebbero potuto risolvere la partita. Rientrare da Lisbona con una vittoria sarebbe stato diverso, ma affrontare la Dea in casa non sarà facile per nessuno”.

Un ‘talanta che deve ricercare anche la fortuna?

“Sicuramente, ma dovrà anche stare molto attenta perché lo Sporting Lisbona è una squadra molto veloce che lavora benissimo soprattutto sulla ripartenza. Ho fiducia però nei confronti del mister, perché Gasperini è molto bravo a studiare l’avversario e quindi sono convinto che questa squadra non avrà alcun problema domani”.

Considerando anche il tuo ruolo e il tuo passato, cosa ne pensi di Scamacca? Il gol in campionato può sbloccarlo?

“Non è semplice abituarsi subito all’idea e alla metodologia di lavoro di Gasperini. Finalmente Scamacca adesso è in forma fisica e ha ricominciato a fare gol, questo gli darà fiducia. A prescindere dalla rete che abbiamo visto contro la Juventus, la cosa più importante è che ha fatto una grande partita. È stato fondamentale nel possesso palla ed ha aiutato tanto la squadra. Sono convinto sia un giocatore che può dare davvero tanto ancora, da qui alla fine della stagione”. 

Per l’Atalanta sei un’icona. Ma tu, dall’esterno, come le vivi queste partite?

“La vivo con tante aspettative e con la voglia e la speranza che l’Atalanta possa andare avanti e passare il turno. Praticamente sono un tifoso aggiuntivo e sono rimasto molto legato a questi colori. Ci tengo tantissimo e spero con tutto il cuore che i nerazzurri possano andare avanti in Europa League il più possibile”.

Domani l’Europa League, ma la testa deve rimanere ben salda anche sul campionato e sulla corsa Champions. Non sarà semplice viste le tante concorrenti: tu cosa ti aspetti?

“La cosa fondamentale è che l’Atalanta possa mantenere questo livello, che abbiamo visto sin dall’inizio. La lotta al quarto posto non sarà semplice, perché la Roma ormai si è ripresa ma anche il Bologna è lì perché sta giocando davvero molto bene. Nel secondo tempo con l’Inter avrebbe meritato sicuramente qualcosa di più. Se la Dea però è quella che abbiamo visto nell’ultima uscita resto fiducioso e penso che possa raggiungere il quarto posto”.

Ogni anno sembra che il ciclo di Gasperini all’Atalanta sia finito e invece lui trova sempre nuove energie. Cosa ne pensi del mister?

“Questa è proprio la forza di questo allenatore e la sua storia parla chiaro. È uno molto preparato, che riesce a comprendere il momento che sta vivendo la sua squadra e sa agire quando vede il gruppo in difficoltà. Seleziona sempre al meglio i calciatori a sua disposizione e manda in campo quelli da cui sa di poter ricevere di più”.

Da Koopmeners e De Katelaere ti aspettavi questa stagione?

“Koopmeiners è un giocatore straordinario, uno di quelli che ha tanta qualità e ad oggi fa giocare la squadra, fa la differenza. Lavora tanto anche in fase di non possesso, mi piace. De Ketelaere invece a Bergamo ha trovato l’ambiente giusto, ma deve ancora lavorare e crescere. Anche lui mi piace tantissimo, si vede che ha qualità e può dare ancora tanto alla Dea”. 

Juventus-Atalanta, Amoruso: “Dai bianconeri mi aspetto di più, una rosa seconda a nessuno. Corsa Champions? Può succedere di tutto”

Quattro stagioni con la maglia della Juventus addosso e poi una breve parentesi, a coronamento di una carriera piena di soddisfazioni ma anche di qualche delusione, con quella dell’Atalanta. Nicola Amoruso è stato un attaccante molto rapido, forte tecnicamente e con un gran senso del gol. Uno di quelli che forse ha raccolto meno di quello che avrebbe meritato. La parentesi più importante della sua vita è stata indubbiamente quella bianconera, in cui ha vinto tanto dando sempre il suo contributo. Per commentare il momento di crisi dei bianconeri e il match di ieri, Juventus-Atalanta, il doppio ex Nicola Amoruso è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Juventus-Atalanta, Amoruso a Tag24

Finisce 2 a 2 uno dei big match della ventottesima giornata di campionato. Juventus e Atalanta non si fanno male anche se dal punto di vista del gioco la Dea prevale sui bianconeri. I nerazzurri volano insieme a Koopmeiners ma non chiudono la partita e alla fine la squadra di Allegri, aggrappandosi ai singoli, riesce a strappare il pari. La Vecchia Signora però continua a non stare bene e in campo si vede. Non ha mai entusiasmato sotto il profilo del gioco, ma ora i numeri sono impietosi e anche la classifica ne risente. Buona la reazione dei ragazzi di Gasperini invece, che in settimana avevano sprecato energie importanti in Europa League. Per commentare il momento di crisi dei bianconeri, ripartendo da Juventus-Atalanta, Nicola Amoruso, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ripartiamo da quanto si è visto in campo tra Juventus e Atalanta. Alla fine dei conti il 2 a 2 è il risultato più corretto?

“Bene o male direi di sì, credo sia stato il risultato più equo. È stata una partita giocata molto bene dall’Atalanta e nella prima parte anche dalla Juventus. Sicuramente però in partite del genere, che sono a tutti gli effetti degli scontri diretti, dai bianconeri ci si aspetta sempre qualcosa di più. La squadra di Allegri avrebbe dovuto vincere, nonostante la Dea sia un’ottima squadra e una compagine molto difficile da affrontare”.

Effettivamente la Juventus è in crisi sia di risultati che di prestazioni. Come ti spieghi questo momento?

“A mio avviso non è una crisi di prestazioni o almeno lo è fino a un certo punto, perché questa è una squadra che guarda più che altro al risultato. Ha sempre fatto così e continuerà a ragionare in questo modo, con la differenza che ora però le vittorie non stanno arrivando e questo diventa un bel problema. I bianconeri sono una squadra molto concreta, e cercano sempre di sfruttare tutte le debolezze dell’avversario. Sanno attendere per poi colpire nel momento più opportuno, ma quando tutto questo non riesce diventa complicato. Questo perché non è una squadra che è in grado di costruire gioco, ma si difende per poi ripartire”.

Dall’altra parte invece una buona Dea. La squadra di Gasperini punta al duplice obiettivo, il raggiungimento della Champions League e il percorso in Europa League?

“Direi proprio di sì perché l’Atalanta è ancora in ballo su più fronti e ci sono ancora svariate partite da qui alla fine della stagione. I nerazzurri sono lì, a 47 punti e se la dovranno vedere soprattutto con il Bologna e la Roma. Juventus e Milan godono di un distacco importante e si contenderanno il secondo posto. Per la Champions mi aspetto ancora una bella lotta perché può succedere di tutto. Vedremo come uscirà la squadra di Thiago Motta da questa sconfitta con l’Inter. E poi c’è da fare ancora attenzione anche al Napoli che effettivamente può rientrare. Ci sono ancora tanti punti in ballo e mancano svariate partite da qui alla fine”.

A un certo punto si è pensato che la Juventus potesse davvero mettere i bastoni tra le ruote all’Inter per la corsa scudetto. Le cose però sono andate diversamente e oggi può salvare la stagione solo con l’eventuale Coppa Italia?

“L’Inter ha dimostrato di avere un passo incredibile rispetto a tutte le altre e sinceramente non me lo aspettavo. Credevo che quest’anno ci sarebbe stata più competizione. Invece i nerazzurri hanno fatto vedere a tutti di avere un altro passo e un’altra mentalità. È una squadra forte, ma dalla Juventus mi aspettavo qualcosa di più perché i punti di distacco a 11 giornate dalla fine sono davvero troppi. La rosa del bianconeri non è inferiore a nessuno”.

Cosa o chi ti ha deluso di più?

“Credo ci sia un concorso di colpa per vari fattori. Gli infortuni sono stati sicuramente pesanti, ma capita a tutti di avere giocatori fuori e un club come la Juventus dovrebbe riuscire a tamponare, per quella che è la sua mentalità ma anche per la sua qualità. Sono venuti meno risultati importanti, in maniera troppo ravvicinata. Questa squadra è partita con una grande certezza difensiva, ma adesso stanno facendo fatica anche da questo punto di vista. Non vediamo più il Bremer dell’inizio stagione, ma una squadra titubante e troppi gol subiti. Sicuramente ha perso fiducia rispetto a quella che era la sua forza iniziale”.

Il percorso di Allegri volge al termine secondo te?

“Non è semplice dirlo perché comunque in ballo c’è un contratto importante. La Juventus arriverà in Champions League e credo che l’obiettivo stagionale sia stato comunque raggiunto. La sua posizione all’interno del club è sempre molto forte. Ci si aspettava di più? La risposta ovviamente è sì, ma manca ancora troppo tempo da qui alla fine della stagione e ci sono ancora tanti punti in palio. Questo club è capace di tutto, ovviamente non di vincere il campionato ma dobbiamo attendere per capire come finirà”. 

Atalanta-Bologna e corsa Champions, Luppi: “La squadra di Motta merita il quarto posto più di chiunque altro”

Difensore di ruolo, centrale per vocazione, ma anche terzino in caso di necessità. Gianluca Luppi è cresciuto calcisticamente con il Bologna, club con cui ha fatto anche il suo esordio nel calcio professionistico. Quelli con i Felsinei sono stati anni intensi, che lo hanno portato dalla Serie C fino alla Serie A, che hanno segnato la sua carriera e che gli sono rimasti nel cuore. Poi l’esperienza con la Juventus e con la Fiorentina, prima di passare all’Atalanta. Due club, la Dea e quello rossoblù che ieri si sono incontrati per un metch di altissima classifica. Per commentare Atalanta-Bologna e la corsa Champions, Luppi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Bologna un match da Champions: Luppi a Tag24

Non penso alla Champions” ha assicurato Thiago Motta al termine dell’ennesimo match vinto, questa volta contro una diretta concorrente come l’Atalanta. Una dichiarazione assolutamente credibile, ma probabilmente anche strategica. Il mister dei Felsinei sa di dover mantenere i piedi dei suoi ragazzi ben saldi a terra. Al termine del campionato manca ancora troppo e non può permettersi cali di concentrazione, ma sognare fa bene e quella che questo gruppo sta vivendo è una stagione straordinaria, da incorniciare. Contro Gasperini, in casa sua, non era certo semplice, ma i rossoblù sono riusciti a portarla a casa, addirittura ribaltando il risultato. Il quarto posto ora non è più un’utopia, mentre la Dea vive il suo momento più complicato. Per commentare Atalanta-Bologna e la corsa Champions, Luppi, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Una vittoria importantissima, che lancia ancora di più il Bologna verso l’Europa che conta?

“Il Bologna sta facendo un campionato incredibile, al di sopra delle aspettative di chiunque. Questa squadra sta dimostrando, con continuità, di meritare un posto in Champions League. Dopo la vittoria sull’Atalanta, adesso gode anche di un buon vantaggio sulle inseguitrici, soprattutto su quelle che sono dietro alla Dea e alla Roma”.

A questo punto il Bologna è quella che lo meriterebbe di più?

“Assolutamente sì, per continuità e per il modo in cui gioca. Con la vittoria di ieri sera si è portata più quattro sulla Roma e ha più cinque dell’Atalanta. Mi sembra che il Bologna stia facendo più o meno quello che aveva fatto la Dea qualche anno fa. Una società solida, che ha deciso di fare un progetto interessante puntando sui giovani e con un ottimo allenatore. Tutti i successi ottenuti sono assolutamente meritati”.

L’Atalanta invece sta vivendo invece uno dei momenti più complicati della sua stagione, con un calendario molto difficile. Questa gara contro il Bologna rischia di tagliare un po’ le gambe alla Dea?

“Tagliare le gambe e non credo, perché cinque punti si possono ancora recuperare. È chiaro che perdendo lo scontro diretto con il Bologna, la squadra di Gasperini ha aumentato le difficoltà per poter raggiungere la Champions League. Questo è un dato di fatto”.

Thiago Motta è uno degli artefici principali di questa stagione del Bologna. Del suo futuro si parla costantemente, è pronto per il grande salto?

“Thiago Motta sta facendo un grandissimo lavoro e aveva già dimostrato di poter maturare negli anni precedenti. È chiaro che quando una squadra come il Bologna gioca in questo modo e raggiunge questi risultati, i top club mettono gli occhi sul tecnico. Penso però che anche il Bologna possa diventare una grande squadra e che in buona sostanza lo sia già. Sarà direttamente Thiago Motta a decidere cosa fare nel suo immediato futuro, se continuare il suo percorso con i Felsinei oppure accettare l’offerta di qualche club più blasonato. Molto dipenderà anche dai risultati. Magari vuole centrare la Champions per potersela giocare direttamente con il Bologna. Se raggiungi un obiettivo puoi anche pensare di proseguire poi il cammino con quella squadra”.

Occhi puntati anche su Zirkzee, te l’aspettavi una continuità di rendimento simile?

“Zirkzee è un calciatore straordinario, ma il successo del Bologna non deriva solo da lui. C’è un Calafiori straordinario, che a mio avviso meriterebbe una chiamata in Nazionale. Poi c’è Orsolini che sta giocando con continuità e sta dimostrando ancora di poter fare la differenza. E poi è fondamentale che, anche quando Thiago Motta fa qualche sostituzione, tutti entrano con il piglio giusto e con la voglia di dare il massimo. Questo vuol dire che la mano del mister si vede”.

Da parte dell’Atalanta ti aspettavi qualcosa in più?

“L’Atalanta gioca un calcio propositivo, ma adesso sta vivendo un momento di difficoltà, condizionato soprattutto da qualche risultato negativo. Gasperini però in questi anni ha sempre dimostrato di poter fare un ottimo lavoro”.

Nella tua carriera hai vestito entrambe le maglie. Che cosa hanno rappresentato per te Bologna e Atalanta?

“Sono state due squadre molto importanti per la mia carriera, e in entrambi i casi mi sono trovato molto bene. Bologna probabilmente lo è stato un po’ di perché è dove sono cresciuto e il club con cui mi sono consacrato”. 

Atalanta-Bologna, Lucchini: “La Dea ha voglia di ripartire. Zirkzee? Compito difficile per i difensori”

Cresciuto nelle giovanili della Cremonese, club con cui ha fatto il suo esordio in Serie B appena maggiorenne, Stefano Lucchini ha vissuto gli anni più importanti della sua carriera con la maglia della Sampdoria prima, arrivando a giocare anche in Coppa UEFA, e dell’Atalanta poi, dopo aver conquistato la promozione nella massima serie con l’Empoli. Difensore centrale per vocazione, affidabile e duttile, un professionista esemplare in campo e fuori. Per commentare il match di domani, Atalanta-Bologna, Lucchini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Bologna, Lucchini a Tag24

Probabilmente nessuno credeva di poterlo definire così all’inizio della stagione, ma quello di domani tra Atalanta e Bologna è a tutti gli effetti un big match. La Dea e i Felsinei stanno lottando per lo stesso obiettivo: il raggiungimento della Champions League. Motivo in più per non perdersi la sfida di domenica pomeriggio, fischio d’inizio alle ore 18.00 al Gewiss Stadium. La squadra di Thiago Motta è in forma, gioca divertendosi e senza grosse pressioni. Ha l’entusiasmo di chi sta vivendo una stagione da sogno e non vuole di certo svegliarsi adesso. I ragazzi di Gasperini però non sono certo da meno, anche se nelle ultime uscite sono sembrati stanchi e sottotono. In questi anni però sono diventati una certezza e ora vogliono tornare nell’Europa che conta. Per commentare Atalanta-Bologna, Stefano Lucchini, che ha vestito la maglia nerazzurra per tre stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Arrivati a questo punto quello di domani è a tutti gli effetti un big match da Champions League, che ti aspetti?

“Mi aspetto una bella partita perché sono due squadre che hanno un’identità ben definita. Sarà una gara divertente, tra due formazioni molto offensive, che punteranno ad imporre il proprio gioco senza attendere. Credo che potremo assistere un match molto vivace”.

Quella che abbiamo visto la scorsa settimana con il Milan non era però un’Atalanta in forma. Il Bologna parte addirittura con i favori del pronostico?

“Il Bologna è sicuramente la novità di questa stagione e partita dopo partita sta diventando una certezza. Sta facendo risultati incredibili, è lanciata e a grandissimo entusiasmo. L’Atalanta invece non è più una sorpresa e in questi anni ha preso una sicurezza tale da poter affrontare in un certo modo anche i momenti più negativi dal punto di vista fisico. Mi aspetto che la Dea voglia ripartire dopo gli ultimi risultati e per questo sarà la solita squadra che tutti abbiamo già ammirato”.

Vado sui singoli, da uno come Scamacca ti aspettavi qualcosa di più?

“Assolutamente, anche perché Gasperini ci ha abituato a rilanciare tutti i calciatori che passano dall’Atalanta e che magari, negli anni precedenti, non hanno convinto e non si sono esaltati in altre realtà. Penso che il rammarico dell’Atalanta e del mister sia quello di non essere ancora riusciti a portare Scamacca ad un livello superiore. Parliamo di un calciatore che può fare la differenza e può diventare importante non solo per i nerazzurri, ma anche per la Nazionale italiana”.

Visto il tuo ruolo, ti domando se Zirkzee è il pericolo principale dall’altra parte e come si ferma?

“Difficile dire come fare per fermarlo, perché in questo momento sta dimostrando di essere un giocatore importante. Non voglio ancora dire che è un campione perché ha bisogno di trovare continuità, ma ha sicuramente caratteristiche importanti. Un attaccante di livello, che fa giocare bene la squadra e che la fa salire, e poi vede la porta alla grande. Se si confermerà nell’ultima parte di stagione e poi nel proseguo della sua carriera, puo diventare davvero un campione”.

Sartori ha fatto un grande lavoro con l’Atalanta e ora lo sta facendo a Bologna. Alla base può esserci un progetto simile?

“Secondo me il Bologna ha sicuramente quel tipo di ambizione, anche per il blasone che ha avuto negli anni, nel campionato italiano. Tornare ad essere grandi è il loro obiettivo, anche perché ha una proprietà molto forte come l’Atalanta. Penso che è un direttore come Sartori possa trovare la continuità per rimanere in alto. In tal senso credo che la conferma di Thiago Motta sarebbe davvero molto importante”.

Domanda a bruciapelo: chi ci arriva in Champions League?

“Non è facile per niente fare questo tipo di previsione. Sarà una corsa lunga fino alla fine ed ora è rientrata a tutti gli effetti anche la Roma. Mi aspetto una bella lotta con Atalanta e Bologna. Però non dobbiamo dar per spacciate neanche quelle dietro, perché nell’ultimo periodo può succedere di tutto”. 

Inter-Atalanta, Tramezzani: “Lautaro tra i tre attaccanti più forti al mondo. Inzaghi? Un talento, si merita tutto”

Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, Paolo Tramezzani completa la sua maturazione tra Serie B e Serie C per poi rientrare a Milano ed esordire in Serie A con la maglia nerazzurra. Due stagioni, dal 1992 al 1994 prima di due esperienze in prestito con Venezia e Cesena. Terzino sinistro interessante, nel corso della sua carriera ha girato tanto, arrivando anche a giocare in Premier League tra le file del Tottenham. Importante anche l’esperienza fatta con l’Atalanta nel 2003. Poi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, la carriera da allenatore. Attualmente sulla panchina del Sion, per commentare l’incontro tra due sue ex squadre, Inter-Atalanta, Tramezzani è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Inter-Atalanta, Tramezzani a Tag24

L’Inter supera agevolmente anche lo scoglio Atalanta e vola a più 12 sulla Juventus. La squadra di Inzaghi, in questa stagione, non ha rivali e il vantaggio accumulato in Serie A gli consentirà di concentrarsi ancor di più sulla Champions. Dalla Dea invece ci si aspettava qualcosa di più. La formazione di Gasperini parte bene, ma di fronte alla prima difficoltà si scioglie come neve al sole. Per l’Atalanta non è un momento facile e dopo un periodo di grande forma, ora è stanca. Aveva zoppicato già contro il Milan, è caduta rovinosamente ieri e ora dovrà rispondere nella prossima sfida, che sa di Champions, contro il Bologna. Per commentare il momento delle due squadre nerazzurre, ripartendo da Inter-Atalanta, Tramezzani, che nella sua carriera ha vestito le due maglie è intervenuto a Tag24.

Anche contro l’Atalanta l’Inter dimostra di essere una schiacciasassi. Lo scudetto, arrivati a questo punto, è in cassaforte?

“Credo proprio di sì, non solo per i punti di distanza che ci sono con la Juventus, ma soprattutto per lo strapotere fisico e tecnico che questo gruppo sta dimostrando e per la forza e la maturità raggiunti da questa rosa. Il campionato ormai è chiuso. L’Inter non finisce mai di sorprendere, è come se si migliorasse sempre. Sanno di essere forti e superiori agli altri, perché ieri l’Atalanta nei primi minuti era partita bene, in modo pericoloso, ma ai nerazzurri basta poco per cambiare completamente l’inerzia delle partite. Quella di Inzaghi è una squadra inarrestabile”.

Effettivamente l’Atalanta era partita bene ma poi gli è crollata. Considerando anche la prestazione con il Milan e il calendario complicato, rischia di essere il momento più difficile della stagione per la Dea?

“Certo, questo è un momento delicato. Con Milan e Inter non ha fatto bene, ma ora può essere decisiva per il campionato e per l’Europa. Ci può stare un momento di appannamento nell’arco di una stagione. D’altronde per come gioca Gasperini bisogna cercare di stare sempre in forma dal punto di vista fisico. Basta che qualcuno sia sottotono per rallentare tutta la squadra. La Dea di solito corre bene e meglio degli altri, ma a parte nei minuti iniziali Ieri mi è sembrata in difficoltà rispetto a quanto avevo visto fino a qualche settimana fa”.

Per la corsa Champions è difficile fare previsioni, con tante squadre in pochi punti?

“Si, perché c’è tanto equilibrio e rispetto agli anni precedenti ci sono tante squadre in corsa. Tutte possono contare su una buona rosa, giocatori importanti, struttura e solidità. Credo che stavolta per l’Europa che conta si protrarrà fino al termine del campionato”.

12 punti di vantaggio in campionato possono consentire all’Inter di concentrarsi soprattutto sulla Champions. Questa squadra può ripetere il percorso fatto un anno fa?

“Sono convinto che l’Inter abbia tutte le carte in regola per poter arrivare fino in fondo, per quanto la Champions sia molto difficile. Si deve ragionare sulla doppia sfida andata e ritorno, senza sbagliare niente, tenendo conto che in campionato l’Inter è di un altro livello, ma in Europa la situazione è diversa e gli avversari sono molto forti. La mentalità dei nerazzurri, a mio avviso, arriva dalla finale persa lo scorso anno. In quel caso fece davvero una bellissima gara contro l’avversario più forte in assoluto e questo gli ha dato fiducia e consapevolezza”.

Per il match di ritorno che ti aspetti?

“Quello che troveranno in casa non sarà all’atletico visto a Milano, che ha cercato di chiudersi per poi ripartire, ma dovrà fare un po’ di più la partita e questo potrebbe voler dire qualche spazio in più per la squadra di Inzaghi. L’importante sarà reggere il primo tempo, rischiare il meno possibile e controllare bene il pallone. Il massimo sarebbe se riuscisse a trovare anche il gol del vantaggio. Resta il fatto che l’Atletico è un avversario da rispettare, che gioca un calcio tosto e aggressivo. Sarà una partita piena di insidie, ma l’Inter è assolutamente in grado di passare questo esame”.

Cosa manca a Lautaro per essere considerato uno dei migliori del mondo?

“Credo nulla. Per quel che mi riguarda già sul podio dei centravanti più forti del mondo. A differenza di tanti altri, lui gioca per tutta la squadra ed è sempre al servizio dei senza perdere mai il senso del gol. Questa per me è una qualità straordinaria, e in pochi possiedono”.

E per quel che riguarda Inzaghi?

“Simone lo conosco da una vita, abbiamo giocato insieme e lo seguo sin da quando ha iniziato ad allenare le giovanili della Lazio. È un allenatore in continua crescita e in evoluzione e oggi sta iniziando ad ottenere i riconoscimenti che merita. Ha sempre dimostrato tutto il suo talento. Sono felice perché credo che sia uno dei tecnici più preparati in assoluto. Per entrare nell’Olimpo degli allenatori, probabilmente, gli manca solo un trofeo internazionale come potrebbe essere la Champions League”. 

Milan-Atalanta, Incocciati: “Leao può fare la differenza. Il valore aggiunto della Dea è Gasperini”

Le giovanili con la maglia del Milan, club con cui ha fatto poi il suo esordio nel calcio professionistico: Giuseppe Incocciati è stato protagonista con i rossoneri, con cui ha riconquistato la Serie A dopo una stagione in cadetteria. Poi ha vissuto una parentesi importante della sua carriera anche con la casacca nerazzurra dell’Atalanta. Mancino per natura, veniva utilizzato sia da attaccante che da ala sinistra. Per commentare il big match della 26° gironata di campionato in programma domani sera a San Siro con fischio di inizio alle ore 20.45, Milan-Atalanta, Incocciati è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Milan-Atalanta, Incocciati a Tag24

Archiviati l’mpegno europeo e conosciuti i prossimi avversari per gli ottavi di finale di Europa League, il Milan di Pioli è pronto a tornare in campo per riscattarsi in campionato dopo la battuta d’arresto della scorsa settimana col Monza. Domani a San Siro arriverà un cliente difficile, che sta vivendo un periodo di forma smagliante: l’Atalanta di Gasperini. La Dea è reduce da 9 risultati utili consecutivi (8 vittorie e 1 pareggio tra Serie A e Coppa Italia) e non perde da due mesi (l’ultima sconfitta contro il Bologna il 23 dicembre). Ora però è il momento della verità perchè il calendario metterà davanti ai nerazzurri Milan, Inter, Bologna, Sporting, Juventus e Napoli nel prossimo mese, con in mezzo la Coppa Italia contro la Fiorentina. Un tour de force determinante per la Champions. Per commentare Milan-Atalanta, Incocciati, che in carriera ha vestito entrambe le maglie, è intervenuto a Tag24.

Il Milan per riscattarsi, l’Atalanta per riprendere il quarto posto. Chi arriva meglio a questo big match?

“Ci arrivano entrambe con delle certezze ritrovate. Il Milan, dopo il passaggio in Europa League e nonostante la brutta avventura avuta a Monza, con una sconfitta assolutamente meritata, si è rimessa in carreggiata. Ora dovrà affrontare al massimo un’Atalanta che è una squadra in salute, ben organizzata e molto pericolosa. Non è un caso se si trova in quella posizione di classifica”.

Il turnover di Pioli la scorsa settimana non ha pagato, domani farà scelte diverse?

“Assolutamente sì, domani Pioli manderà in campo i migliori senza fare alcun tipo di pensiero perchè è un big match complicato. Pioli ha sempre la pressione dell’opinione pubblica che spesso lo critica, e non sempre in base ai risultati positivi o meno. Dall’allenatore del Milan si pretendono sempre cose importanti e quando non le fa viene messo alla gogna. Dopo Monza non può pensare di rischiare nulla”.

Talento e qualità da una parte e dall’altra: se devi scegliere solo due nomi, chi ti aspetti che faccia la differenza?

“Gli occhi saranno tutti puntati su De Ketelaere, che sta facendo cose egregie quest’anno. L’Atalanta però non è solo CDK, ma ci sono tanti elementi che compongono questa nutrita rosa. Ci sono tanti calciatori che non sono titolari ma che quando entrano sono determinanti. Il punto di riferimento importante della Dea resta Gasperini, un allenatore che sa leggere bene ogni situaizone, che difficilmente sbaglia e in grado di mettere la propria squadra nelle condizioni migliori per esprimere un buon calcio. Questo è fondamentale”.

In casa Milan incece?

“Per il Milan invece dico la capricciosa immagine di Leao. Uno che spesso suscita rabbia, ma che la alterna con la grande gioia dei suoi sostenitori. E’ un ragazzo che non ha ancora trovato la giusta continuità, quella che può permettergli di esprimersi in base alle sue qualità. Lui è quello che può cambiare la partita anche da solo. Appartiene a una categoria di pochi eletti, da questo punto di vista”.

Sorteggi Europa League

Il Milan pesca lo Slavia Praga mentre l’Atalanta lo Sporting. Entrambe possono avere l’ambizione di arrivare fino in fondo in Europa League?

“Entrambe le squadre hanno assolutamente la possibilità di arrivare fino in fondo per la qualità della rosa. In campo europeo però non ci sono mai squadre favorite e la percentuale di passaggio del turno è sempre 50 e 50. Anche se adesso c’è il doppio confronto, sono competizioni imprevedibili. Le squadre sono in uno stato avanzato di partite effettuate e possono risultare, in quei momenti, stanche o in forma. Questo fa la differenza. Non sempre la squadra più forte batte la squadra più debole. E’ meglio essere umili e pensare di guadagnarsi il pane passo dopo passo”.

Atalanta-Lazio, Manfredini: “Partita perfetta della Dea. Questa squadra può puntare a vincere in Europa”

Sei stagioni con la maglia dell’Atalanta dopo l’esperienza a Udine e vari prestiti in giro per l’Italia. Thomas Manfredini con la Dea ha scritto una pagina importante della sua carriera e della storia del club, indossando anche la fascia da capitano. Tanta esperienza, grande duttilità e la capacità di trasformarsi, reinventandosi da terzino sinistro adattato, a centrale affidabile e strutturato. Da qualche anno poi, la carriera da allenatore. Per commentare il match Atalanta-Lazio, Manfredini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Lazio, Manfredini a Tag24

La Lazio cade rovinosamente contro una grande Atalanta. La squadra di Gasperini scende in campo sin dal primo minuto con un piglio diverso, con tanta cattiveria agonistica e con la voglia di portare a casa il risultato. Dall’altra parte invece i biancocelesti, a parte lo sprint nei primi secondi, poi abbassano il ritmo e vanno in difficoltà. Per Sarri ora le cose si complicano, mentre il mister della Dea, in attesa di recuperare la sfida con l’Inter a fine febbraio, si gode il momento e il quarto posto, e aspetta di giocarsi le sue carte anche in Europa League. I nerazzurri ora divertono, stanno bene, creano tanto e finalizzano con facilità. Per commentare la sfida del Gewiss Stadium, Atalanta-Lazio, Manfredini, che con la Dea ha vissuto sei stagioni, indossando anche la fascia da capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Dimostrazione di grande forza da parte dell’Atalanta. Contro la Lazio non c’è stata partita?

“L’Atalanta contro la Lazio ha fatto la partita perfetta. Aggressiva sin dal primo minuto, non ha lasciato alcuno spazio agli avversari, nè sul campo, nè dal punto di vista mentale. In qualsiasi momento avevano la pressione di qualcuno e nel gioco la Dea ha trovato soluzioni migliori. Penso che la vittoria sia stata assolutamente meritata”.

La corsa Champions resta serrata, ma al momento l’Atalanta è la squadra che sta meglio per la lotta al quarto posto?

“In questo momento sta bene, ma adesso inizieranno le coppe europee e ci saranno tante situazioni da tenere in considerazioni. Dagli infortuni alle energie sprecate, non si potrà lasciare nulla al caso. L’Atalanta in questi anni ha dimostrato di essere maturata anche da questo punto di vista, ma è tutto ancora da giocare. La Dea può ambire all’Europa, ma lo scorso anno hanno avuto anche dei cali importanti e hanno perso partite che sulla carta erano abbordabili. Questo succede a tante squadre che alternano momenti molto positivi a fasi più delicate”.

Sembrava che Scamacca potesse partire dal primo minuto e poi invece Gasperini ha fatto una scelta diversa. L’attaccante non ha ancora dimostrato ciò che ci si aspettava da lui, è solo questione di tempo?

“Penso di sì. Il mister ne ha parlato spesso nelle sue intervista, ha stima e sa bene che è un giocatore forte. Con la Lazio gli ha preferito calciatori che non dessero alcun tipo di riferimento. Sarri con la linea difensiva è molto bravo e lui ha pensato in questo modo di creargli problemi ed ha avuto ragione. Scamacca è più uomo d’area, più statico e potrà servire in altre gare. Resta il fatto che si tratta di uno di qualità, lo hanno pagato molto ed esploderà. Può diventare fondamentale”.

E’ l’anno della definitiva esplosione di De Ketelaere?

“Bergamo ha questa magia, riesce a far stare tranquilli tutti e fa venire fuori anche giocatori che negli anni precedenti sono andati in difficoltà. Lui al Milan non ha avuto il giusto spazio, evidentemente non ha sentito fiducia e non è riuscito a dimostrare il suo valore. All’Atalanta invece ha trovato un organico in cui le sue qualità si esaltano. L’ambiente è completamente diverso e a Milano aveva più pressioni. Lì non c’è tempo per ambientarti mentre Gasperini lo ha fatto esplodere”.

Quanto demerito c’è da parte della Lazio?

“Sicuramente ce n’è. La Lazio è una squadra forte e all’andata era riuscita a vincere. Però è anche vero che quando trovi un’Atalanta così, diventa difficile. Corrono a tutto campo, vanno uomo su uomo e se non hai giocatori che riescono a saltare l’uomo nell’uno contro uno, diventa problematico. La Dea attacca bene gli spazi”.

La squadra vista ieri può puntare a vincere l’Europa League?

“Direi proprio di sì perchè negli anni passati la Dea ha fatto quasi meglio in Europa che in campionato. Gioca un calcio propositivo, moderno, di duelli e anche fuori casa non va per difendersi. E’ difficile da affrontare per chiunque. L’unica situazione in cui può trovarsi in difficoltà è nei cali fisici, che nell’arco di una stagione ci possono stare. Il problema è che per il gioco di Gasperini, se non sei al 100%, non riesci. Serve fisico e cattiveria agonostica, altrimenti ne risentono i risultati”.

Coppa Italia, Atalanta-Sassuolo, Nicolini: “Quest’anno la Dea può arrivare in fondo, è un trofeo importante”

Protagonista indiscusso delle notti europee dell’Atalanta di Emiliano Mondonico. Eligio Nicolini, insieme a calciatori del calibro di Stromberg e Caniggia, ha scritto una pagina straordinaria di storia del club bergamasco. L’esordio in Serie A arriva grazie al Vicenza, ma è con la Dea che raggiunge l’Europa. Fino al gol del Papu Gomez contro la Dinamo Zagabria in Champions, era proprio lui a detenere il record del maggior numero di reti segnati fuori dai confini nazionali. Un ambiente, quello nerazzurro, a cui è rimasto incredibilmente legato. Per commentare la prossima sfida di Coppa Italia, Atalanta-Sassuolo, Nicolini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Sassuolo, Nicolini a Tag24

Il 2024 si apre con il botto. La Serie A non si è fermata neanche per un istante e in questi primi giorni del nuovo anno si aggiunge anche la Coppa Italia. Ieri è stata la serata di Milan-Cagliari, con i rossoneri che hanno dilagato nonostante tantissimi cambi di formazione e oggi sarà la volta di Atalanta-Sassuolo e Roma-Cremonese. L’appuntamento al Gewiss stadium è in programma alle ore 18. La squadra di Gasperini affronterà quella di Dionisi in un match tutto da vivere. La Dea parte ovviamente con i favori del pronostico, ma guai a dar qualcosa per scontato. Per commentare Atalanta-Sassuolo, Nicolini, che ha vestito la maglia nerazzurra per cinque stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ore 18, Atalanta-Sassuolo, una partita per niente scontata sulla carta. Che gara sarà?

“Secondo me sarà una partita molto aperta, ma l’Atalanta vorrà passare il turno, anche perché sono già uscite Napoli e Inter e per la Dea è una buona occasione per arrivare fino in fondo quest’anno. Più degli altri anni, la squadra di Gasperini ha buone possibilità per fare un colpo importante e tornare a vincere un trofeo”.

Il Sassuolo però è una squadra particolare da affrontare. Finora alternato ottime prestazioni a gare impalpabili. Quali sono le insidie?

“Sarà difficile capire cosa aspettarsi all’avversario, ma da quanto ho letto in giro non dovrebbe partire titolare neanche Berardi e questo per l’Atalanta è un vantaggio. Lui è il calciatore più pericoloso e la sua assenza mi fa credere che possa diventare piuttosto semplice per la squadra di Gasperini. Tra l’altro la formazione di Dionisi dovrà pensare molto al campionato, senza sprecare troppe energie in Coppa, perché non sono messi bene ed è quella la competizione più importante”.

In Coppa Italia ci è capitato spesso di vedere turnover importanti, sarà così anche per l’Atalanta?

“Non credo sinceramente e penso sarebbe un errore. La rosa della Dea è abbastanza equilibrata e tutti i calciatori hanno più o meno la stessa qualità. Gli unici due superiori, a mio avviso, sono Koopmeiners e Lookman e credo giocheranno entrambi, anche perché da domenica prossima il calciatore nigeriano sarà impegnato in Coppa d’Africa e non credo Gasperini voglia farlo riposare considerando che non lo avrà per un po’ di tempo”.

Ogni anno l’Atalanta sforna un gioiello, questa è la stagione di Lookman?

“Si, ma non penso sia l’unico. In tutti questi anni l’Atalanta è sempre riuscita a comprare a basso costo e rivendere a peso d’oro. Il merito è di Gasperini e di tutta la società, specialmente degli osservatori e di chi va a vedere i ragazzi in giro per l’Europa e per il mondo. Questo ormai è un marchio di fabbrica, riescono sempre a trovare giovani promettenti, che costano poco ed esplodono a Bergamo”.

Ti aspetti di più da uno come De Ketelaere?

“Penso sia un calciatore che ha buone qualità e guardandolo giocare sembra non faccia neanche fatica ad esprimere il suo valore. È chiaro che una piazza come Milano è completamente diversa da Bergamo, ci sono pressioni diverse e probabilmente non è ancora pronto per i rossoneri. Credo che un anno di Atalanta, o magari due, senza tutte quelle pressioni ambientali, potrebbe aiutarlo a migliorare e capire come si affrontano determinate piazze”.

Qual è l’insidia principale del match di questa sera, l’aspetto mentale?

“Direi proprio di sì, anche perché l’Atalanta, rispetto al Sassuolo, ha molti più impegni e di conseguenza ogni tre o quattro giorni deve scendere in campo, avendo ricaricato le batterie. Non è facile ripartire da zero costantemente, e questo calcio mette le squadre sempre sotto pressione. Penso però che la Dea abbia delle possibilità migliori, anche sotto il punto di vista mentale, rispetto al Sassuolo”.

Con l’Atalanta hai vissuto anni molto importanti, qual è il tuo ricordo più bello e ti aspettavi una crescita simile?

“Il ricordo più bello è sicuramente la semifinale di Coppa delle Coppe contro il Malines. Penso che quello sia stato l’apice di quel periodo. Negli ultimi anni poi hanno fatto una crescita esponenziale e sono riusciti ad attestarsi quasi sempre in posizioni europee, facendo bella figura anche in Champions. Sono cresciuti in maniera totale, come città, come club, come squadra. Penso abbiano capito perfettamente qual è la loro identità. È una squadra che vive a ridosso delle prime quattro e quando una delle big viene a mancare, sono sempre pronti a sfruttare l’occasione”.

Tra pochi giorni c’è Roma-Atalanta, ed entrambe le squadre questa sera sono impegnate in Coppa Italia. E’ una sfida a cui al momento non si pensa?

“Credo che la cosa principale adesso sia pensare di giocare la Coppa Italia al massimo. Anche per la Roma potrebbe essere una buona opportunità per ricominciare, dopo tanti anni, a vincere una Coppa Italia”. 

Atalanta-Milan, Saurini: “La Dea nei big match dà il meglio di sè. …

Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Lazio, nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di Cagliari, Virescit e Lodigiani prima di tornare alla base. E’ nel 1993 che Giampaolo Saurini si trasferisce a Bergamo per indossare la casacca dell’Atalanta. Ex attaccante, oggi allenatore ma anche commentatore sportivo, con la Dea vive due stagioni e colleziona 40 presenze, segnando 12 gol. Per commentare il big match della giornata, Atalanta-Milan, Saurini è intervenuto in esclusiva a Tag24.  

Atalanta-Milan, Saurini a Tag24

Il primo big match della quindicesima giornata, quello tra Juventus e Napoli, ha già dato il suo responso. Adesso però è tempo di pensare al secondo. Al Gewiss Stadium di Bergamo, con fischio di inizio alle ore 18.00, l’Atalanta aspetta il Milan di Stefano Pioli. La Dea sta vivendo un momento negativo e quella con i rossoneri potrebbe rappresentare la partita della svolta, in un senso o nell’altro. Un punto conquistato nelle ultime quattro gare e vittoria che manca addirittura dallo scorso 30 ottobre. I nerazzurri devono cambiare marcia per tornare in corsa per l’Europa, ma di fronte troveranno una squadra alla ricerca della continuità perduta, che deve obbligatoriamente vincere per scacciare una volta per tutte la crisi. Per commentare Atalanta-Milan, Saurini, ex attaccante che ha vestito la maglia della Dea per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dal big match di questa sera, che tipo di partita ti aspetti contro il Milan?

“Quella di oggi sarà una partita importante, anche se l’Atalanta sta vivendo un momento particolare. Negli anni ha dimostrato che nei big match è capace di tirare fuori il meglio di sè. La Dea ormai si è consacrata e tutti ci aspettiamo un certo tipo di campionato di vertice. Mi aspetto una bella partita, tra due squadre forti”.

Il 3 a 0 maturato contro il Torino è un risultato pesante, e prima c’era stata la sconfitta con il Napoli. Quattro partite e un punto, possono servire da sveglia per la squadra di Gasperini?

“Sicuramente sì, anche se c’è da dire che l’Atalanta negli anni ha dimostrato sempre di essere capace di fare bene, pur vendendo i suoi pezzi migliori. E’ una squadra capace di ricominciare ogni volta e di riprendere da dove aveva lasciato anche con interpreti diversi. Il lavoro di Gasperini è sotto gli occhi di tutti e gli va dato atto di questo. Anche perchè i giocatori più forti vengono venduti costantemente, ma lui è in grado di cominciare ogni volta da capo e intraprendere un nuovo percorso che li porta sempre a giocare in Europa”.

Il Milan viene da un momento complicato, con tante polemiche anche nei confronti di Pioli. Temi i rossoneri?

“Il Milan è una grande squadra e ha un organico incredibile, che può puntare allo scudetto. Arriverà a Bergamo per fare e bene e punterà a vincere la partita, ma sono certo che troverà pane per i suoi denti. L’Atalanta difficilmente si fa trovare impreparata quando ci sono questi appuntamenti. Sarà una bella partita, da tripla e difficile da pronosticare”.

Scamacca dall’inizio dell’anno è andato avanti a singhiozzo, complici anche gli acciacchi muscolari. Quanto pesa la sua assenza?

“E’ un giocatore di grande talento e prospettiva. Deve ancora trovare la sua dimensione e la sua giusta consacrazione, ma è un calciatore che ha tutti i mezzi per poter emergere ed imporsi nel grande calcio. Il futuro, anche della Nazionale italiana, passa anche per i suoi piedi. E’ senza dubbio uno dei candidati alla maglia da titolare”.

Nell’ultima gara, l’ex Zapata ha avuto un exploit contro la Dea. Ti aspetti lo stesso stasera da De Ketelaere?

“Sicuramente sì, De Ketelaere è un giocatore di talento che in Italia e soprattutto al Milan non si è espresso nella dovuta maniera. A Bergamo ha già fatto vedere qualcosa e sta giocando molto meglio. Anche lui potrebbe risultare determinante”.

C’è un singolo che ti preoccupa particolarmente in casa Milan?

“Il Milan è da prendere in equipe. E’ un gruppo forte e quando gioca di squadra è una delle migliori del nostro campionato. Credo che la Dea si debbe preoccupare del gioco e del collettivo dei rossoneri, piuttosto che del singolo”.

Atalanta-Napoli, Carrozzieri: “In casa la Dea deve vincere, l’impor…

Difensore centrale roccioso, nella sua carriera conta oltre 200 presenze tra Serie A, B e C. Un lungo percorso e una gavetta importante prima di arrivare nella massima serie. A lanciarlo definitivamente nel calcio dei grandi fu mister Novellino che, approdato alla Sampdoria, gli diede fiducia e venne ben ripagato. Poi le due parentesi più importanti della sua carriera: prima l’Atalanta e poi il Palermo. Due piazze in cui Moris Carrozzieri ha lasciato il segno oltre che il cuore. Per commentare il ritorno della Serie A e la sfida Atalanta-Napoli, Carrozzieri è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Napoli, Carrozzieri a Tag24

La sosta per le Nazionali è stata archiviata e adesso è tempo di ripartire. L’Atalanta di Gasperini vuole farlo alla grande ma di fronte, domani alle ore 18 avrà un cliente scomodo. Al Gewiss Stadium di Bergamo arriva un Napoli rivoluzionato. Il presidente De Laurentiis infatti ha sfruttato la sosta per cambiare allenatore e domani Mazzarri ci terrà a partire con il piede giusto. Sarà un big match teso e sentito, sia per le due tifoserie che per dinamiche di classifica. La Dea vuole lottare per un posto in Champions League e battere gli azzurri vorrebbe dire accreditarsi ufficialmente per un posto nelle prime quattro. Per commentare Atalanta-Napoli, Carrozzieri, che ha vestito in carriera la maglia nerazzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Torna la Serie A e si riparte subito con un big match: cosa ti aspetti da Atalanta-Napoli?

“Quella di domani sarà secondo me è una bellissima partita. Mazzarri al suo esordio non potrà sbagliare l’approccio, ma sicuramente anche l’Atalanta vorrà fare bene. Si gioca a Bergamo, davanti al pubblico nerazzurro e la Dea anche per questo deve vincere. Comunque spero e penso che possa essere una partita divertente”.

L’Atalanta gioca un calcio ben definito ormai da anni. Questa cosa può essere d’aiuto agli avversari oppure ormai sono talmente rodati che fermarli è comunque complicato?

“E’ una squadra rodata, anche se da quando c’è Gasperini di giocatori ne sono cambiati tanti. Per gli avversari è sempre dura affrontare una squadra dove c’è un allenatore che ha un gruppo così amalgamato. Gasperini, sin dal suo arrivo ha fatto benissimo e sta ottenendo risultati eccellenti. Ha a disposizione una rosa che lo segue e produce tanto gioco sugli esterni, con degli schemi ben precisi. È una squadra molto difficile da fermare. Spero che domani l’Atalanta possa fare il risultato perché quella di Bergamo per me è stata una parentesi importante, che mi è rimasta nel cuore. Mi dispiace per il Napoli che è comunque un’ottima squadra, per cui simpatizzo. La stagione però è cominciata in salita, tanto da essere arrivati al cambio dell’allenatore. Voglio fare un grosso in bocca al lupo a Mazzarri e gli auguro di poter portare a casa i risultati previsti”.

Può essere l’uomo giusto per far ritrovare fiducia a questi ragazzi?

“Secondo me sì, perché Mazzarri è un allenatore tenace, che può tirar fuori il meglio da questi allenatori. Spero assolutamente che sia l’uomo giusto”.

Da ex difensore, come si ferma Scamacca?

“È un ottimo giocatore, che va marcato però come tutti gli altri attaccanti. Nella mia carriera ho marcato gente come Ibrahimovic, Ronaldo e Ronaldinho. Gente che, con tutto il rispetto per Scamacca, aveva qualità superiori. Comunque i difensori del Napoli sono forti e sanno benissimo come marcarlo”.

L’Atalanta è una squadra che può ambire ai primi quattro posti, è da Champions League?

“L’Atalanta è una squadra che può ambire ha un posizionamento importante. Ha cambiato completamente mentalità in questi anni. Quando c’ero io si lottava per la salvezza, ora per la Champions. Sono cambiati gli obiettivi, grazie a un percorso importante, voluto da una società seria che ha investito tanto e da un allenatore che è riuscito a dare un contributo pazzesco. Stanno raggiungendo traguardi notevoli e continuano ad alzare le aspettative”.

A chi dovranno stare più attente l’una e l’altra squadra?

L’Atalanta deve fermare Kvara che è un grandissimo giocatore, anche se non è l’unico che può fare la differenza in caso a Napoli. Per quel che riguarda la Dea invece penso che il più pericoloso potrà essere Scamacca”.

Atalanta-Napoli, Montervino: “Mazzarri l’uomo giusto per il riscatt…

Un capitano che ha lasciato un segno indelebile nel cuore dei tifosi partenopei. Uomo simbolo della rinascita e della scalata che hanno riportato il Napoli in Serie A, partendo dalla serie C. Francesco Montervino, con l’ambiente azzurro, ha instaurato un legame indelebile che nulla e nessuno potranno scalfire. Centrocampista centrale per vocazione, ma anche esterno o addirittura terzino all’occorrenza, con la maglia del Napoli ha giocato dal 2003 al 2009, allontanandosi solo per qualche mese nel 2004 per approdare a Catania. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Napoli, Montervino a Tag24

L’Atalanta per ripartire, il Napoli per rinascere. Domani torna il campionato e almeno fino al derby d’Italia, in programma domenica sera, gli occhi saranno puntati tutti al Gewiss Stadium di Bergamo. La squadra Campione d’Italia è pronta a tornare in campo con un nuovo allenatore in panchina. La sosta è servita a Mazzarri per iniziare a lavorare con la sua squadra. Ma quanto tempo ci vorrà prima che i partenopei possano tornare quelli dello scorso anno è una domanda a cui è difficile dare una risposta. Normalità, fiducia e autostima, questo è ciò che dovranno ritrovare Osimhen e compagni dopo la breve e disastrosa parentesi Garcia. L’esordio del nuovo Napoli però sarà tutt’altro che semplice. Per partire bene dovranno battere la squadra di Gasperini, come al solito formazione ostica e in grande forma. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Montervino è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Esordio per Mazzarri, in una partita molto difficile come sarà quella di Bergamo contro l’Atalanta. Che cosa ti aspetti?

“Da parte di Walter Mazzarri mi aspetto che emerga subito la sua qualità principale che è il carattere. Purtroppo viene da 4 o 5 giorni di lavoro con la squadra, non di più, visti gli impegni con le Nazionali. Non ha avuto tempo per lavorare con la rosa al completo e non gli si può chiedere nessuna svolta dal punto di vista tattico. Quello che si può pretendere dal Napoli, però, è un approccio mentale ben diverso da quanto visto finora. Questo me lo aspetto e sono certo che non scenderanno in campo con il piglio sbagliato”.

Anche perché per quelle che sono le qualità del Napoli, forse Mazzarri dovrà lavorare più sulla testa che sulla tattica. Sei d’accordo?

“In parte sì, non c’è dubbio, perché è vero che la testa è l’aspetto principale. Penso però che dovranno essere ritoccati anche certi aspetti tattici che nell’ultimo periodo, con grande onestà, si erano persi. Un po’ di lavoro da fare c’è, ma è fuori discussione che ci vorrà poco per risistemare le cose e far tornare questa squadra a quella di sempre”.

Mazzarri è l’uomo giusto?

“Dal punto di vista prettamente mentale e caratteriale è una garanzia e penso di sì, è l’uomo giusto. Non è facile però al momento dare un giudizio sul resto. Il Napoli viene da anni di 4-3-3 e sappiamo bene che mister Mazzarri ha sempre avuto un credo calcistico e un sistema di gioco diverso. Può però rappresentare una rivalsa e una vera e propria rinascita per questo ultimo scorcio di anno solare”.

Come si ferma l’Atalanta e quali sono i pericoli principali?

“L’Atalanta è una squadra che ormai si conosce. È come quando si incontrano le squadre di Zeman e tutti sappiamo perfettamente cosa propongono e cosa fanno. Per Gasperini è la stessa cosa, sai come ti attacca e come gioca. C’è un sistema codificato che può essere studiato. Come si blocca però mi auguro lo sappia bene Mazzarri, io faccio altro! Di certo il Napoli dovrà accettare di giocare uomo contro uomo e cercare di vincere quanti più duelli individuali possibili. Questo è l’unico modo per poter vincere”.

Quanto può essere importante in questo momento il recupero di Osimhen?

“Giocatore straordinario, devastante. Nonostante Raspadori stia facendo benissimo, sia con il Napoli che con la Nazionale, è fuori discussione che Osimhen è Osimhen”.

Atalanta, poi Inter e Juventus in campionato, con la sfida del Bernabeu contro il Real Madrid di Champions nel mezzo. Queste quattro sfide ci diranno che stagione sarà per il Napoli?

“Sicuramente sì, ma ti dico anche che il Napoli in questa stagione, nelle partite di cartello non ha mai fatto bene. Questo è il momento in cui si potrà riscattare”.

Atalanta-Napoli, Colantuono: “Mazzarri è l’uomo giusto per rilancia…

Difensore centrale roccioso prima, allenatore caparbio e talentuoso poi. Stefano Colantuono di gavetta ne ha fatta parecchia e ha dovuto schivare colpi bassi e superare tanti ostacoli, prima di farsi largo anche in Serie A. La sua esperienza in panchina parte proprio nello stesso spogliatoio in cui chiude la carriera da calciatore: la Sanbenedettese di Luciano Gaucci. Poi il Catania e il Perugia, prima di approdare a Bergamo, per quella che sarà una delle esperienze più importanti della sua vita. Con l’Atalanta vive due stagioni, dal 2005 al 2007, per poi tornarci dal 2010 al 2015. Per commentare l’esordio di Mazzarri in Atalanta-Napoli, Colantuono è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Napoli, Colantuono a Tag24

Il countdown è iniziato, la Serie A sta per tornare. Archiviati gli impegni con le Nazionali adesso la testa torna rapidamente al Campionato e nella giornata di sabato, gli occhi saranno tutti puntati sul Gewiss Stadium dove mister Mazzarri esordirà con il suo nuovo ma vecchio Napoli. L’Atalanta non è certo un cliente facile da affrontare, ma gli azzurri saranno chiamati a dare una svolta alla stagione. Per farlo, il presidente De Laurentiis ha deciso di allontanare Garcia, affidandosi al passato, ma ora la squadra non ha più alibi e deve tornare ad essere la schiacciasassi che lo scorso anno ha vinto lo scudetto. Per commentare il ritorno di Mazzarri e l’esordio in Atalanta-Napoli, Colantuono, ex calciatore e allenatore che nel corso della sua carriera è stato seduto anche sulla panchina della Dea, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Mazzarri si prepara all’esordio, che cosa può dare il mister a questo Napoli?

“Mazzarri è un allenatore di grande esperienza e che conosce molto bene la piazza, avendola già vissuta e con ottimi risultati. Penso che possa essere la persona giusta, in questo momento, per rilanciare le ambizioni del Napoli, visto e considerato che è una squadra comunque molto competitiva”.

Una squadra che può tornare anche in lotta scudetto?

“Questo non dipenderà solo da Napoli. In questi casi bisognerà vedere prima di tutto il percorso delle squadre davanti. È normale che se continuano a non perdere colpi diventa difficile, ma il campionato è ancora lungo e c’è anche il tempo per recuperare. Subentreranno le competizioni europee in cui, tolta la Juventus, tutte, compresa la squadra di Mazzarri, saranno impegnate. Andando avanti potrebbero perdere energie e nell’eventualità, il Napoli ne potrebbe approfittare riaffacciandosi nelle zone più importanti della classifica”.

La qualità tecnica del Napoli è indiscutibile, Mazzarri avrà lavorato più sulla testa in queste due settimane?

“Penso proprio di sì, avrà lavorato sull’autostima e su quello che questi giocatori sono riusciti a fare fino a qualche mese fa. La vittoria dello scudetto è arrivata la scorsa stagione, non sono di certo passati secoli e la qualità della squadra è rimasta la stessa. Tra l’altro lo hanno vinto agevolmente. Penso che lui abbia dovuto ricompattare l’ambiente, fargli ritrovare fiducia e dovrà recuperare alcuni giocatori, sia a livello fisico che tecnico, che sono mancati in questa prima parte di campionato”.

L’esordio sarà con l’Atalanta, squadra difficile da affrontare…

“L’Atalanta è complicata da affrontare per tutti. È una squadra che fa un bel calcio, particolare, fatto di ritmo e aggressività. Tutti si conoscono bene, da tanti anni lavorano con lo stesso allenatore e hanno un sistema di gioco e dei meccanismi consolidati. È un avversario di rispetto, ma il Napoli se la può e se la deve giocare. Non ci dimentichiamo che sono Campioni d’Italia. Per il Napoli tutte le partite sono alla sua portata ma con la Dea ci vorrà un impegno maggiore”.

L’Atalanta è da Champions?

“Secondo me sì. Condivido quello che ha detto ultimamente Gasperini in un’intervista. Non sono pronti per lottare per lo scudetto, ma per le prime quattro posizioni o per la vittoria della Coppa Italia direi di sì”.

Atalanta, Inter, Juventus e nel mezzo la gara di Champions contro il Real Madrid. Quattro partite che ci diranno chiaramente a cosa può ambire il Napoli in questa stagione?

“Paradossalmente è meglio affrontare tutte partite così difficili. Queste sono partite che i giocatori importanti non sbagliano mai e il Napoli ne ha tanti. La concentrazione si ritrova facilmente e spesso si è più portati a snobbare partite con squadre di medio-bassa classifica. Tutti ci tengono invece a fare bella figura con le big e di solito, match del genere, si preparano bene. È vero che sono impegni importanti, ma potrebbero essere un trampolino di rilancio per le velleità del Napoli”.

È Scamacca l’uomo della Dea a cui fare maggior attenzione?

“L’Atalanta ne ha tanti di giocatori bravi. Scamacca è l’attaccante principe e servirà un occhio di riguardo, ma non è certo l’unico. È l’organizzazione di gioco della Dea ad essere pericolosa e micidiale”.

Atalanta-Sturm Graz, Lucchini: “La Dea ormai è una big, ha mentalit…

La Cremonese gli ha dato la possibilità di iniziare la carriera tra i professionisti in Serie B. Poi con l’Empoli ha fatto oil grande salto in Serie A e successivamente, con la Sampdoria prima e con l’Atalanta poi si è confermato e consacrato nel calcio dei grandi. Difensore centrale affidabile e duttile, Stefano Lucchini con la maglia della Dea si è tolto soddisfazioni importanti. Un ambiente, quello bergamasco, a cui è rimasto particolarmente legato. Non era ancora la squadra di vertice che è adesso, ma quelle salvezze arrivate dopo importanti punti di penalizzazione, gli sono rimaste nel cuore. Per commentare la squadra di Gasperini, impegnata stasera nel match di Europa League, Atalanta-Sturm Graz, Lucchini, è intervenuto in esclusiva a Tag24

Atalanta-Sturm Graz, Lucchini a Tag24

Torna l’appuntamento con l’Europa League e l’Atalanta di Gianpiero Gasperini è pronta a scendere di nuovo in campo. Archiviato il big match contro l’Inter, in campionato, la Dea ora ha testa solo per pensare alla sfida di questa sera contro lo Sturm Graz. Appuntamento al Gewiss Stadium di Bergamo, con fischio di inizio alle ore 21.00. Nella competizione europea i nerazzurri stanno procedendo bene e quella contro gli austriaci potrebbe rappresentare già un crocevia importante in ottica qualificazione. Vincere vorrebbe dire creare un solco con la terza posizione; perdendo invece si riaprirebbero completamente i giochi. Per commentare il momento della Dea e la sfida europea, Atalanta-Sturm Graz, Lucchini, che ha vestito la maglia nerazzurra fino al 2014, è intervenuto in esclusiva a Tag24.  

Questa sera l’Atalanta torna in campo e tu conosci benissimo questo ambiente. Cosa ti aspetti dalla Dea?

“Mi aspetto una squadra che interpreti la partita per cercare di vincere e per portare a casa punti importanti per il proseguo del cammino europeo. L’Atalanta ci ha abituato ormai ad avere una mentalità vincente, vorrà fare risultato pieno stasera”.

Anche perché quella di stasera è una partita delicata anche per la classifica, è un po’ un bivio.

“E’ una gara delicata. Il risultato questa sera conta molto per la qualificazione, ma non sarà facile. Io però sono fiducioso perche l’Atalanta ha nei suoi giocatori e nella sua organizzazione tattica la possibilità di fare risultato pieno”.

Nell’ultima giornata la Dea ha affrontato un big match importante contro l’Inter. La sconfitta ridimensiona la squadra di Gasperini?

“In questi anni l’Atalanta ha fatto una crescita impressionante e si è identificata come una squadra di vertice. È bellissimo sentir parlare di big match con l’Inter. Fino a qualche tempo fa, quando c’ero io ad esempio, non era così. La mentalità è cambiata e la società, insieme all’allenatore e alla squadra hanno creato qualcosa di fantastico. La Dea non esce assolutamente ridimensionata dalla sconfitta contro l’Inter, anzi. Ha dimostrato ancora una volta che se la gioca con le grandi e che sarà sempre di più un punto di riferimento per il calcio italiano. Ora e nel futuro può essere protagonista in Italia e in Europa. Penso sia questo il traguardo da raggiungere ancora in questa stagione”.

Cosa ti aspetti da Scamacca?

“È tornato in Italia dopo un’avventura all’estero e con un infortunio. Aveva bisogno di tempo per riambientarsi e per trovare la giusta condizione. A Bergamo, con Gasperini, è fondamentale essere al top della forma per rendere come lui richiede. È per questo che inizialmente ha incontrato qualche difficoltà, ma ora sta tornando e le sue qualità tecniche non possono essere messe in discussione. Mi aspetto uno Scamacca sempre più protagonista, che possa trovare la piena condizione ed essere fondamentale per l’Atalanta, ma anche per l’Italia. Lì davanti, per Spalletti, può diventare un valore aggiunto”.

Vorrei chiudere con un pensiero per Gasperini, cosa pensi del mister?

“L’ho incontrato parecchie volte nei derby tra Genoa e Sampdoria e conosco bene il suo valore. Lo stimo molto come allenatore. Negli ultimi anni l’Atalanta è cambiata tanto e anche grazie a lui si è evoluta, anno dopo anno, anche nel modo di giocare. Spesso cambia qualcosa, anche dal punto di vista tattica, ma è tutto studiato. Anche lui è in continua evoluzione, studia sempre per migliorare anno dopo anno e nonostante l’età si mantiene molto giovane. È un allenatore formidabile che ha portato ai vertici una società che, fino a prima del suo arrivo, lottava per traguardi completamente diversi rispetto a quelli di oggi”.

Sei rimasto legato all’ambiente atalantino?

“Moltissimo, ho vissuto 3 anni bellissimi con l’Atalanta. Ci siamo salvati dopo il -6 in partenza, a causa delle questioni scommesse. Sono rimasto molto legato perché spesso mi guardo indietro. I risultati che sta ottenendo oggi sono figli di quelle salvezze. Se non fossero arrivate, probabilmente, avrebbero cambiato il futuro e il presente di questa società che invece oggi è splendente a livelli altissimi”.

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