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Tag: Gasperini

Atalanta, avvio deludente? L’ex Lucchini: “No, ma per puntare allo scudetto deve trattenere i migliori”

Le prime tre partite della nuova stagione hanno lanciato qualche segnale, anche non si può ancora dare un giudizio completo. L’Atalanta di mister Gasperini, in appena 270 minuti giocati, ha già dimostrato pregi e difetti. Ancora una volta la Dea si è mossa tanto sul mercato, e ha dovuto rinunciare a qualche pezzo pregiato negli ultimi giorni di questa sessione estiva. Ora la squadra dovrà ingranare e il mister userà questa pausa per le Nazionali, per lavorare sodo con i ragazzi che ha a disposizione. Nel frattempo, a proposito di ragazzi, ha scelto di inserire Vlahovic nella lista Uefa consegnata per la prossima Champions League. Ma quale deve essere l’obiettivo stagionale dell’Atalanta, può ambire allo scudetto e soprattutto, questo avvio di stagione è stato deludente? L’ex calciatore nerazzurro, Stefano Lucchini, ha risposto in esclusiva a Tag24. 

Atalanta, avvio di stagione deludente o pretendente allo scudetto? L’intervista a Lucchini

D: Qualche buona prestazione, ma anche qualche passo falso: secondo te l’avvio di stagione dell’Atalanta può essere definito deludente, considerando che in tanti la considerano anche una pretendente allo scudetto?

R: Sinceramente no, non lo definirei deludente. L’Atalanta ha giocato un’ottima partita contro il Real Madrid e poi ha fatto una grandissima prestazione a Lecce. Dopodiché, ha avuto un momento di calo contro il Torino e nell’ultimo match con l’Inter. Credo che abbiano pesato anche un paio di situazioni legate agli infortuni e al mercato, che potrebbero aver inciso sugli allenamenti. Forse può essere un avvio deludente per qualcuno, se si guarda solo i risultati, perché probabilmente non è esattamente ciò che ci si aspettava, ma al tempo stesso io credo che, se analizziamo situazione per situazione, non possiamo essere preoccupati di quel che ha dimostrato la Dea.

D: Ma per il mercato fatto, e per la squadra costruita, pensi che la Dea sia una squadra da scudetto?

R: L’Atalanta sta attuando, ormai da tempo, un percorso di crescita costante, che la porta a migliorare anno dopo anno. Sono convinto anch’io che vorrà avvicinarsi all’obiettivo scudetto, ma è difficile che questo avvenga finché vendi i pezzi più pregiati. La vittoria dell’Europa League ha sicuramente alzato l’asticella, ma bisognerà arrivare a un punto in cui sarà possibile trattenere anche i giocatori di maggior rilievo, come può essere Koopmeiners. A quel punto credo che potrebbe diventare possibile anche lo scudetto. Purtroppo però ogni anno invece si deve resettare, si cambiano sei o sette giocatori, e si ricomincia da capo. Questo rende il lavoro più difficile, anche se va detto che il vero fuoriclasse della Dea è seduto in panchina e per questo ogni anno ci si aspettano da lui cose sempre migliori.

Le scommesse di Gasperini: Zaniolo e Vlahovic

D: Gasperini è sicuramente il tecnico ideale per rilanciare Zaniolo, anche se al momento il mister sembra averlo un po’ stroncato. È una scommessa che secondo te può vincere?

R: E’ una scommessa che per ora non è neanche cominciata. Da quando è arrivato a Bergamo in questi due mesi, Zaniolo ha avuto ancora dei problemi e non si è ancora allenato come Gasperini vorrebbe. Per ora non è una scommessa vinta, ma credo che non sia neanche una scommessa persa. Sono sempre dell’idea che il mister possa ridare vita a qualsiasi giocatore e mi aspetto qualcosa di importante anche da parte dell’ex Roma.

D: A proposito delle mosse di Gasperini, nella lista Champions ha inserito Vlahovic. È un giovane che conosci?

R: Lo conosco per il lavoro che ho fatto spesso in questi anni. Ho seguito tanti giovani allenando spesso squadre Primavera. È chiaro che l’assenza di scamacca gli ha aperto le porte, ma è altrettanto vero che Gasperini ci ha abituato a questo genere di scommesse. L’Atalanta in questi anni, ci ha fatto scoprire tanti giovani. Non è detto che nell’arco di partite che vedremo di Champions League, Vlahovic non possa diventare utile.

D: Pensi che possa essere già pronto per la prima squadra?

R: Penso che lui ci possa stare. Gasperini ci ha abituato a non guardare né la carta d’identità, né il nome sulle spalle e quello che si è fatto in precedenza. Lui guarda soprattutto al presente, e a ciò che vede durante l’allenamento. È un allenatore che ci può sorprendere, anche con decisioni che non ti aspetti e se ha deciso di inserire Vlahovic vuol dire che sicuramente lo ha visto pronto. 

Koopmeiners vuole solo la Juventus? Il doppio ex è deciso: “L’Atalanta deve usare il pugno duro e trattenerlo”

“Koopmeiners vuole trasferirsi alla Juventus“, tuona senza tanti giri di parole mister Gasperini sulle pagine dell’Eco di Bergamo. “È andata benissimo fino alla scorsa settimana, poi il giocatore ha deciso di andare via. Ha già un accordo, si sente stressato e ha deciso di non giocare e non allenarsi più con noi” ha spiegato il tecnico della Dea. Un muro contro muro, che non fa bene né al calciatore, né tanto meno al club. Percassi era stato chiaro e nei piani della società non c’era la cessione del giocatore, che oggi però si è messo in una condizione diversa. I bianconeri sono pronti ad accoglierlo, ma dall’altro lato i bergamaschi non vorrebbero lasciarlo partire. Che succederà adesso? Koopmeiners vuole solo la Juventus o resterà all’Atalanta? In esclusiva a Tag24 ha risposto Ivano Bonetti, che nella sua carriera ha vestito entrambe le maglie. 

Koopmeiners vuole solo la Juventus? Il doppio ex, Bonetti, a Tag24

D: Gasperini ha praticamente ufficializzato che Koopmeiners vuole lasciare la Dea per trasferirsi alla Juventus. Un muro contro muro che non fa bene né al calciatore, né alla società?

R: L‘Atalanta ormai va considerata una grandissima squadra e, se riuscisse a mantenere il calciatore, a mio avviso potrebbe lottare addirittura per lo scudetto. Hanno chiuso anche il colpo Retegui e ormai da qualche anno stanno lavorando alla grande. Parliamo di un club che è arrivato ai vertici e a cui manca pochissimo per poter lottare per il campionato. Mi ricorda un po’ la Sampdoria dei miei tempi, che dopo aver vinto una Coppa delle Coppe, è ripartita con la volontà di crederci e alla fine abbiamo vinto lo scudetto. In parte capisco il giocatore, ma fino a un certo punto. Se la società non ti vuole cedere, e tu hai firmato un contratto, è giusto che rimani lì. Anche perché è in un club molto competitivo e si dovrebbe adeguare.

D: Oggi però i calciatori hanno sempre il coltello dalla parte del manico?

R: Purtroppo si, ma molto dipende anche dai dirigenti e dalle società. Devono invertire la marcia e tenere botta, facendo capire ai calciatori che o è così, o è così. Purtroppo però non c’è mai il rapporto diretto tra giocatori e società, ma ci sono sempre di mezzo i procuratori che, più operazioni fanno e più guadagnano. Il rapporto ormai si vive con distacco ed è davvero una cosa nociva.

D: Vista la situazione, pensi che alla fine Koopmeiners andrà alla Juventus?

R: Dipenderà tutto dalla forza che avrà la società e dalla volontà di fargli capire com’è la situazione. Nel momento in cui si dovesse chiudere il mercato, e lui dovesse rimanere all’Atalanta, sono sicuro che dal giorno dopo penserebbe solo ai bergamaschi. Dovrebbero avere la forza di portare avanti un pugno duro. Basterebbe far valere le ragioni del club, anche perché, ad oggi, se fossi io Koopmeiners, darei all’Atalanta il 70% di possibilità di vincere lo scudetto, contro il 30% della Juventus.

D: Pensi che la Juventus sia un cantiere aperto?

R: È un cantiere aperto, con un allenatore molto bravo, che però deve ancora dimostrare di essere un vincente. Thiago Motta dovrà puntare al bel gioco, ma non soltanto. Nei momenti difficili servono i giocatori che devono fare la differenza, e chi sta in panchina può arrivare solo fino a un certo punto.

D: Qualora dovesse partire Koopmeiners, Nico Gonzalez sarebbe il sostituto?

R: Così si vocifera e ci potrebbe anche stare, ma ribadisco che se io fossi l’Atalanta, non lascerei mai partire il giocatore. C’è un contratto in essere, e lo tratterrei, con la consapevolezza di voler vincere.

L’arrivo di Retegui

D: Oggi intanto è il giorno di Retegui, che l’Atalanta ha comprato per sostituire Scamacca. È il nome giusto?

R: L’Atalanta si è comportata da grande società e ha sfruttato al meglio un’opportunità importantissima. Retegui secondo me è un gran goleador, un attaccante d’area, uno che sa sfruttare al massimo tutti i palloni che gli arrivano. Se ha delle palle giocabili, è uno che fa sempre gol, e questa è una cosa rara nel calcio moderno. Scamacca partecipa di più al gioco, ha i colpi, ma l’attaccante del Genoa vede di più la porta. La Dea sta diventando davvero una grande squadra.

D: Un colpo chiuso in tempi perfetti, anche questo dà un segnale forte al campionato?

R: È un club in cui c’è grande competenza. I dirigenti dell’Atalanta hanno sempre lo sguardo a 360 gradi e sono pronti a sfruttare ogni singola opportunità del mercato. Nel calcio possono succedere tante cose, ma per vincere devi arrivare prima degli altri. 

L’Atalanta, la gioia per la Coppa e l’infortunio di Scalvini, Denis: “Grossa perdita per la Nazionale. Gasperini? Con Percassi ogni anno una sorpresa”

Purtroppo l’incubo peggiore si è trasformato in realtà. Nel corso della gara di recupero del campionato, tra Fiorentina e Atalanta, Giorgio Scalvini è stato costretto ad abbandonare il campo a causa di un infortunio che si era preannunciato grave sin da subito. Poi la sentenza: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro e addio Europei. Finisce nel peggiore dei modi la stagione del difensore nerazzurro, che era già proiettato all’impegno con i compagni azzurri, sotto la guida di mister Spalletti. Per fare un bilancio sulla stagione dell’Atalanta e commentare l’infortunio di Scalvini, German Denis, ex attaccante nerazzurro, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta (e la Nazionale) perdono Scalvini, Denis a Tag24

Mancava una sola gara al termine della stagione e ieri il recupero tra Fiorentina e Atalanta è andato in scena. Un match vero e divertente, senza esclusione di colpi. Finisce 3 a 2 in favore della viola, che saluta così mister Italiano. La Dea, che aveva già conquistato un posto in Champions e scritto la storia con la vittoria dell’Europa League, chiude dunque al quarto posto in classifica, alle spalle di Inter, Milan e Juventus. La Dea però perde, per un lungo periodo, anche in vista della prossima stagione, Scalvini per infortunio. Un dramma per il difensore nerazzurro che si è rotto il crociato del ginocchio sinistro e non sarà a disposizione di Luciano Spalletti per l’Europeo. Per fare un bilancio sulla stagione dell’Atalanta e commentare la sfortuna di Scalvini, Denis, che con la Dea ha scritto una pagina importante di storia, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Partiamo dalle note positive: l’Atalanta vince l’Europa League e chiude al quarto posto in classifica. E’ una stagione storica? Sei sorpreso?

“Il bilancio non può che essere più che positivo, da qualunque parte guardiamo questa stagione. L’Atalanta ha raggiunto un traguardo straordinario. Ha fatto due finali, ha vinto un’Europa League e si è posizionata al quarto posto, come una big. Non possiamo che parlare bene della Dea. Questo è un club in crescita continua. Quando sono arrivato io, nel 2011, si vedeva già che alla base c’era un progetto importante e la voglia di arrivare in alto. Hanno fatto tanti cambiamenti, a partire dalla società, passando per il centro sportivo e fino ad arrivare ai calciatori. E’ stato un lavoro straordinario, per un club che non si accontenta”.

Passiamo alle note dolenti, Scalvini si è rotto il crociato, in un match che valeva poco ai fini della classifica. Un infortunio che si poteva evitare?

“Purtroppo ci siamo passati in tanti da infortuni così gravi e so bene cosa vuol dire. Non ci voleva, per il ragazzo, per la Nazionale italiana e per tutto ciò che aveva dimostrato durante l’anno. Giorgio è un ragazzo eccezionale, ha tanta qualità e voglia di emergenere. Mi dispiace tantissimo, perchè l’Italia avrebbe avuto bisogno di lui”.

Quanto perde l’Italia, in vista dell’Europeo?

“L’Italia perde un difensore importante. Un ragazzo che io ho visto in grande crescita e che credo potesse dare tantissimo a questa Nazionale. E’ uno molto dinamico, che mantiene il ritmo alto ed è davvero bravo tecnicamente”.

Tante chiacchiere, ma alla fine tra Gasperini e Percassi è bastato uno sguardo per decidere di andare avanti insieme. Che ne pensi? La Dea può crescere ancora?

“Evidentemente Gasperini sa esattamente ciò che può dare a questa piazza e dove può arrivare questo club. La famiglia Percassi ha scommesso sul mister sempre in questi anni e ha proposto l’ennesimo rinnovo al tecnico. E’ un matrimonio difficile da rompere. Speriamo che vada avanti ancora per tanto tempo, perchè ogni anno Gasperini ci porta anche qualche sorpresa”.

Atalanta-Gasperini, la combo ideale. Carrozzieri: “Mai pensato andasse via. Con Percassi potrerà la Dea a livello di Juve, Milan e Inter”

La vittoria dell’Europa League rischiava di essere il modo perfetto per poter chiudere il ciclo Gasperini e le tante voci di mercato sul futuro del tecnico non facevano stare totalmente tranquilli i tifosi bergamaschi. Dal 2016, anno in cui il tecnico si è legato alla presidenza Percassi, i traguardi raggiunti sono stati inimagginabili e la cosa bella è che non è finita qui. Questa combinazione perfetta andrà avanti ancora, come già annunciato direttamente dal mister. Per commentare la permanenza di Gasperini all’Atalanta, Morris Carrozzieri, ex difensore che ha vestito la maglia della Dea per 2 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Gasperini resta all’Atalanta: Carrozzieri commenta a Tag24

Nessuna separazione, nessun addio. Tra Gasperini e Percassi è bastato un incontro, un semplice sguardo per capire che la volontà di entrambe le parti era quella di proseguire insieme. La stretta di mano è stata praticamente immediata. “Gli apprezzamenti arrivati da parte di De Laurentiis mi hanno fatto piacere, non è che lo nego” – ha detto il tecnico nerazzurro rispetto alle voci di mercato che lo vedevano vicino al Napoli, ma poi ha aggiunto: “Io però sono legato all’Atalanta e lo sarò ancora”. Una dichiarazione d’amore arrivata poco dopo la vittoria straordinaria dell’Europa League e che dimostra la volontà, da parte del club bergamasco, di crescere ancora. Per commentare la permanenza di Gasperini all’Atalanta, Morris Carrozzieri, ex difensore che ha vestito la maglia della Dea per 2 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Manca ancora la gara di recupero contro la Fiorentina, ma è tempo di bilanci. Come valuti questa stagione meravigliosa dell’Atalanta?

“E’ stata una stagione davvero straordinaria e non posso che esserne molto felice. Nell’atalanta ho giocato due anni e stiamo parlando di un club a cui sono rimasto davvero molto legato. Sono stato contentissimo la sera della finale dell’Europa League e ho fatto un gran tifo per la Dea, che ha strameritato quella vittoria. Gasperini ha fatto un lavoro pazzesco e ha portato sul tetto d’Europa questa squadra. L’Atalanta è la dimostrazione che quando alla base c’è un progetto serio, alla lunga poi i risultati arrivano. In questo senso è stato davvero molto bravo Percassi, che ha dato fiducia al mister e lo ha saputo assecondare. Se ci credi davvero ci metti l’impegno, i risultati arrivano sempre”.

Nonostante tante chiacchiere di mercato, alla fine Gasperini ha deciso di rimanere a Bergamo. È sinonimo del fatto che questa Atalanta può crescere ancora?

“Gasperini ormai ha le chiavi di Bergamo, della città e della società. Può fare davvero quello che vuole e sono contento che alla fine abbia deciso di rimanere. È un allenatore che conosco bene e a tutta la mia stima. Ho avuto la fortuna di conoscere anche Percassi e vi posso assicurare che è un grande uomo di sport e un grande imprenditore. Uno che quando si mette in testa una cosa, ci mette tutto l’impegno per poterla raggiungere. È stato criticato quando sono arrivati gli americani, perché si temeva che le cose potessero cambiare e invece è rimasto anche lui in società e guardate quali sono stati i risultati”.

C’è stato qualche momento in cui hai temuto davvero che Gasperini potesse decidere di andare via?

“Sinceramente no, non ci ho mai creduto. Gasperini ha già allenato l’Inter e quella esperienza non è stata straordinaria. Ora credo che il suo obiettivo sia quello di portare l’Atalanta al livello dei nerazzurri, piuttosto che della Juventus o del Milan. Sa di poterlo fare e vorrà crescere ancora”. 

Ora si dovrà guardare anche al mercato, ma credi che l’Atalanta si dovrà costruire intorno a Scamacca?

“Scamacca è un grande attaccante sono convinto che possa fare ancora di più di quello che ha fatto vedere in questo finale di stagione. Tra l’altro dobbiamo considerare il fatto che, ancor di più il prossimo anno, l’Atalanta non sarà più una matricola, ma una certezza del nostro campionato. Lo stesso probabilmente succederà con il Bologna. Non mi aspetto quindi che venga fatto un mercato di grandi nomi, ma sarà puntellato alla rosa lì dove serve. Ci sarà giusto qualche ritocco del Gasperini gestire direttamente con la società”.

Il recupero con la Fiorentina

All’atalanta manca ancora una partita per chiudere la stagione, credi che punteranno dritti al terzo posto?

“Quando la sua squadra scende in campo, Gasperini non chiede altro che la vittoria. Sono sicuro che vorranno chiudere al terzo posto. Hanno già dimostrato di voler seguire la propria strada, senza guardare a nessun altro intorno. Sono certo che punteranno ad arrivare tra le prime quattro anche nella prossima stagione”. 

Atalanta, Amoruso: “Una squadra che unisce, è il successo di Percassi. Gasperini? Penso che alla fine resterà”

Sono stati giorni di grande festa vista la vittoria strameritata dell’Europa League, e per continuare su questa scia, l’Atalanta di mister Gasperini tornerà in campo domenica, per l’ultima giornata dell’anno in casa. La Dea ha già conquistato il traguardo Champions tramite la Serie A e ha replicato, laureandosi campione in Europa, ma comunque vorrà chiudere in bellezza. Il prossimo avversario sarà il Torino di Juric, prima del recupero contro la Fiorentina. I nerazzurri, vincendo le entrambe, chiuderebbe al terzo posto in classifica. Per commentare la vittoria dell’Europa League, il finale stagione dell’Atalanta e il futuro di Gasperini, Nicola Amoruso, ex attaccante che ha vestito anche la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Atalanta, Amoruso a Tag24

Dopo la gioia enorme vissuta a Dublino, la grande festa per la vittoria dell’Europa League e il ritorno a Bergamo, adesso l’Atalanta si prepara per affrontare i suoi ultimi 180 minuti dell’anno. Alla fine del campionato manca solo una giornata, ma la Dea dovrà recuperare ancora la sfida contro la Fiorentina. Domenica giocherà in casa contro il Torino, e sarà l’occasione perfetta per presentarsi al Gewiss Stadium da campioni d’Europa e prendere gli applausi di tutta la tifoseria nerazzurra. Al termine della stagione poi, la società si siederà a tavolino col mister per decidere se proseguire insieme ancora oppure no. Per commentare la vittoria dell’Europa League, il finale stagione dell’Atalanta e il futuro di Gasperini, Nicola Amoruso, ex attaccante che ha vestito anche la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La vittoria in Europa League resterà nella storia. Te l’aspettavi una squadra così?

“L’Atalanta è una di quelle squadre in grado di unire. Nel calcio, a determinati livelli, quando arrivano a squadre come Inter o Juventus ci sono sempre tante antipatie e simpatie. Con la Dea invece ho la sensazione che sia diverso e che praticamente tutti, mercoledì sera, hanno fatto il tifo per i nerazzurri. Credo che sia diventata una realtà bellissima, creata e voluta fortemente dal presidente Percassi, in un ambiente e in una città straordinaria. A Bergamo si vive tutt’uno con il calcio. Poi c’è un allenatore straordinario, che ha dato grande mentalità ai suoi calciatori e insieme a loro ha fatto il miracolo”.

Un successo che arriva dopo un percorso di crescita importante. L’Atalanta può ancora crescere?

“Questo è un grandissimo punto di domanda, perché mi chiedo quanto possa crescere ancora. Quella che sta per concludersi è una stagione straordinaria e che rimarrà storica. Posso solo augurarmi che in futuro faccia bene in Champions League, come ha già fatto in questi anni. Penso che già questo sia un passo importantissimo. Tra l’altro nessuna squadra italiana aveva mai vinto l’Europa League, mentre la Dea lo ha fatto con una prestazione convincente e contro la squadra che sembrava impossibile da battere. 51 partite senza perdere e poi è arrivata l’Atalanta che l’ha stracciata sotto ogni punto di vista”.

Ora cosa ti aspetti che possa accadere con Gasperini?

“E’ difficile rispondere a questa domanda, ma credo che alla fine si metteranno seduti e decideranno di rinnovare e proseguire insieme”.

Si ripartirà da Scamacca?

“Scamacca è uno di quei giocatori che con Gasperini può esplodere definitivamente. Ha qualità, ha fisico, ha un allenatore che crede in lui e una società che ha deciso di investirci. Ci sono tutti gli elementi per poter diventare definitivamente grandi”. 

L’Atalanta vince l’Europa League, Manfredini: “Gasperini ha portato questa squadra a un altro livello. Mi auguro resti”

Sul tetto d’Europa, dove nessuna squadra italiana, fino a questo momento, era riuscita a spingersi. Con una prestazione straordinaria, l’Atalanta ha conquistato l’Europa League, annientando un Bayer Leverkusen che sembrava imbattibile. Quello della squadra di Gasperini è stato un percorso di crescita costante, che ha dato i suoi frutti anno dopo anno, fino a raggiungere l’apice ieri sera a Dublino. Una gioia incontenibile per la società, per la squadra e per tutto il popolo bergamasco. Per commentare l’impresa che ha portato l’Atalanta a vincere l’Europa League, Thomas Manfredini, che della Dea è stato anche capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta vince l’Europa League, Manfredini a Tag24

L’Atalanta domina a Dublino sul Bayer Leverkusen e vince incredibilmente l’Europa League. La squadra di Gasperini è ufficialmente storia. I nerazzurri la decidono già nel primo tempo chiudendo avanti 2 a 0 grazie a Lookman. Nella ripresa gestiscono alla perfezione e trovano il terzo gol. I tedeschi, reduci da 51 risultati utili consecutivi, non possono far nulla davanti a tanta qualità, e vengono travolti. Oggi la squadra è rientrata a Bergamo, dove ad attenderla c’erano migliaia di tifosi. Ora i nerazzurri dovranno pensare di chiudere in bellezza il campionato, e proveranno a vincere anche le due gare che mancano da qui alla fine, ma con la conquista della Champions e la Coppa, questa è già una stagione unica e straordinaria. Per commentare l’impresa che ha portato lAtalanta a vincere l’Europa League, Thomas Manfredini, ex calciatore che della Dea è stato anche capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Un’impresa che sembrava impossibile e invece l’Atalanta ha vinto l’Europa League. Tu come l’hai vissuta? Te l’aspettavi?

“L’ho seguita da casa, sul divano, perchè non volevo essere disturbato. Era una grande partita, una grande occasione. Un appuntamento che raramente era capitato, nella storia dell’Atalanta. Non è che non mi aspettavo questa vittoria, ma sicuramente pensavo fosse più facile vincere la Coppa Italia contro la Juventus. Invece come capita spesso, la Dea in Europa cambia completamente i pronostici. Aveva già battuto squadre fortissime e lo ha fatto anche ieri, con una formazione che non aveva mai perso in tutto l’anno. Ho visto una prestazione straordinaria, difficile da immaginare. Forse non se l’aspettava così neanche il più fiducioso dei tifosi. E’ stata una grande serata e una vittoria strameritata perchè hanno dominato dal primo minuto e fino alla fine”.

Un’Atalanta trascinata da un Lookman stratosferico. Quanto può valere adesso un calciatore così?

“Penso che Lookman sia stato un pò la sorpresa di Gasperini. Quasi nessuno immaginava che potese giocare ed è stato il jolly del mister. Ieri ha fatto vedere cose straordinarie, che io ho visto fare a pochi calciatori. Il secondo gol è stato un capolavoro e anche il terzo meraviglioso. Calcia di destro e sinistro senza alcuna differenza. Ha distrutto la difesa avversaria. Quanto varrà non si sa, ma i dirigenti dell’Atalanta sono bravi a far mercato”.

Cosa ti aspetti che accada adesso con Gapserini? La vittoria di questa Coppa può chiudere il cerchio?

“Non penso che sia una decisione che il mister può prendere in base alla Coppa. Se dovesse effettivamente andare via, è perchè lo ha già deciso. Io non sono così convinto. Lasciare l’Atalanta a questo livello, con tutto ciò che ha fatto il mister al Bergamo, è difficile. Penso che per lui non sia semplice trovare una situazione migliore. Dovrà capire se l’asticella si può alzare ancopra, oppure no. Io mi auguro che possa decidere di restare ancora per tanti anni”.

Allenatore, singoli calciatori e una dirigenza importante, ma è Percassi l’artefice principale di questo successo?

“Ho avuto la fortuna di conoscere Percassi all’inizio, perchè il primo anno che c’è stato lui era quello della Serie B. Ho conosciuto un presidente ambizioso, che ha sempre voluto il bene dell’Atalanta e ci ha sempre visto un qualcosa che facesse divertire e star bene i tifosi. E’ l’artefice principale perchè è il punto di partenza. L’asticella però l’ha alzata Gasperini. Da quando è arrivato lui è cambiato qualcosa. Prima si giocava per una salvezza tranquilla, poi con lui è cambiato tutto”.

Ora all’Atalanta restano 2 giornate di campionato, ti aspetti una squadra che abbia ancora le motivazioni per vincere?

“La mentalità del mister e di tutta la squadra non cambierà. Avranno talmente tanta adrenalina in corpo, che vorranno chiudere in bellezza. Questa è un’annata stratosferica e faranno in modo di concluderla alla grande. Magari sarà anche l’occasione per vedere i giocatori che finora hanno dimostrato meno. Anche loro vorranno mettersi in mostra per convincere il club a continuare a puntare su di loro. Non penseranno di far favori a nessuno in campionato”

Atalanta campione in Europa League, Marino: “Parte tutto da Percassi, il vero motore di questa squadra. Lookman? Vale almeno 100 milioni”

Davanti agli occhi di tutto il mondo, l’Atalanta stende il Bayer Leverkusen e conquista la Coppa europea. Un’emozione e una gioia indescrivibili per i tifosi della Dea e soprattutto per il presidente Percassi, che in questi anni ha intrapreso un percorso di crescita costante, senza mai smettere di crederci. La squadra di Gasperini ha messo in campo una gara perfetta e uno straordinario Lookman ha trascinato il resto dei compagni verso la conquista del trofeo. Per commentare la vittoria dell’Atalanta in Europa League, Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta vince l’Europa League: Marino a Tag24

Con il raggiungimento della finale, l’Atalanta di Gasperini aveva già scritto la storia. Con la vittoria dell’Europa League adesso questa squadra è diventata leggendaria. Una partita perfetta, quella disputata a Dublino contro il Bayer Leverkusen e una Dea che non ha vinto, ha stravinto. Sembrava un’impresa impossibile, visto che i ragazzi di Xabi Alonso erano reduci da 51 risultati utili consecutivi, e invece la tripletta di Lookman, in serata di grazia, non ha lasciato scampo ai tedeschi. Oggi i nerazzurri torneranno a Bergamo con la Coppa ed esploderà, ancora una volta, la meritatissima festa. Per commentare la vittoria dell’Atalanta in Europa League, Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Un successo straordinario da parte dell’Atalanta, che ha sorpreso molti. Lei se lo aspettava?

“Sicuramente tifavo per l’Atalanta e me lo aspettavo. Ero convinto che questa squadra avrebbe potuto vincere questa Coppa, anche perché lo ha meritato sia dal punto di vista del gioco, che dei risultati. È arrivata a questa finale con la rabbia giusta, anche dopo la delusione per sconfitta arrivata in Coppa Italia contro la Juventus. Ero convinto che avrebbe potuto raggiungere questo successo”.

Si può individuare un artefice come il principale di questa storica vittoria?

“Come in ogni grande impresa non può esserci un solo protagonista, però secondo me tutto va ricondotto a quando Antonio Percassi, con la sua famiglia, ha deciso di riprendere l’Atalanta nel 2010”.

Un successo che è stato costruito anno dopo anno, non c’è nulla di casuale?

“Assolutamente, è un successo che viaggia in maniera parallela con i successi aziendali di Percassi e dei suoi gruppi industriali. La sua mentalità manageriale, unita alla capacità dei tanti dirigenti, che lo hanno sempre accompagnato, è il mix perfetto. Io l’ho potuto riscontrare nei miei anni di lavoro a Bergamo, e ora questo lavoro ha dato i suoi frutti. Nei primi anni abbiamo risposto alla penalizzazione da neopromossi, siamo riusciti a salvarci con un rendimento quasi da qualificazione UEFA. Sono convinto che la miscela esplosiva sia stata la grande passione di Antonio, unita alla capacità di Luca, che ha appreso subito i meccanismi del calcio. Lui, che lo aveva giocato a livello importanti”.

Il legame speciale che lega Antonio Percassi all’Atalanta ha fatto il resto…

“Non possiamo dimenticare che Antonio Percassi è stato il capitano dell’Atalanta di Scirea. È un grande ex giocatore e un grande manager e questa è l’origine di tutto. Poi ci possiamo aggiungere tutti coloro che hanno collaborato a questa grande impresa, dallo staff tecnico ai giocatori e tutti coloro che si sono succeduti nel tempo. Sotto la mia direzione c’è stato il primo lustro di continuità in Serie A. L’Atalanta infatti, pur essendo la provinciale che ha il maggior numero di presenze nel maggior campionato, fino a pochi anni fa non aveva mai fatto cinque anni consecutivi. Rendiamoci conto!”.

Re indiscusso della serata, ovviamente Lookman. Ora Quanto può valere un giocatore del genere?

“Che Lookman sia un grande giocatore non lo abiamo scoperto di certo ieri, ma ieri ha avuto la sua sublimazione. Ha fatto una partita che definirei scintillante e con questa prestazione balza a 100 milioni di euro di valore. Credo che sia una proiezione realistica e non azzardata, anche perché questa finale è stata vista in tutto il mondo. Ha fatto vedere di avere carattere e grande condizione fisica. È stato in grado di ridicolizzare gli avversari che hanno tentato di contrastarlo e ha realizzato tre gol spettacolari. Ha fatto un vero e proprio show, del repertorio di un attaccante completo e moderno”.

Gasperini e il futuro

Protagonista indiscusso anche mister Gasperini, ma adesso cosa succederà?

“E’ davvero difficile scommettere su quello che potrebbe succedere con Gasperini. Andando ad interpretare le sue dichiarazioni, non penso che si debba stare molto tranquilli. Conosco bene il presidente Percassi però, e quando vuole sa essere molto convincente”.

Ieri c’è stato anche un bel abbraccio tra i due…

“Non c’è dubbio. E’ ovvio che in questi momenti ci si abbracci. Qualora dovesse decidere di lasciare non sarebbe certo per il rapporto con il presidente, ma piuttosto per i successi già raggiunti. Con tutto il rispetto per Gasperini, però, penso che sarebbe grave se lasciasse Percassi, piuttosto che il mister. Il vero motore di questa Atalanta è Gasperini sul campo, ma lo è soprattutto il presidente dietro le quinte”. 

Europa League, Atalanta-Bayer Leverkusen, Stendardo: “Gasperini, la società, i calciatori e soprattutto il popolo bergamasco, meritano la Coppa”

Il conto alla rovescia è già iniziato: tutto è pronto per la notte delle notti. I tifosi dell’Atalanta sono in fibrillazione perchè quella di domani, a prescindere da come andrà a finire, sarà una serata magica. La squadra di Gasperini è pronta a partire, destinazione Dublino. I nerazzurri sanno bene che per battere il Bayer Leverkusen, ed alzare al cielo l’Europa League, servirà una gara perfetta. L’hanno già fatta in campo internaizonale, e possono ripetersi. Per commentare la finale di Europa League, Atalanta-Bayer Leverkusen, Guglielmo Stendardo, ex difensore che ha vestito la maglia della Dea per 5 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Europa League, Atalanta-Bayer Leverkusen, Stendardo a Tag24

La partita più attesa sta arrivando, quella più importante della stagione e se vogliamo esagerare, una delle più importanti della storia dell’Atalanta, di sicuro dell’era Gasperini. La Dea è pronta a dare battaglia al Bayer Leverkusen per tornare in Italia con l’Europa League. Appuntamento fissato per domani, all’Aviva Stadium di Dublino, con fischio di inizio alle ore 20.45. I tifosi nerazzurri sono già partiti verso l’Irlanda e non vedono l’ora di poter assistere a questa notte magica, con la consapevolezza che la miglior Dea, può battere davvero chiunque. Servirà una partita perfetta, senza sbavature, ad alto ritmo e con il giusto cinismo sotto porta. Per commentare la finale di Europa League, Atalanta-Bayer Leverkusen, Guglielmo Stendardo, ex difensore che ha vestito la maglia della Dea per 5 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Vigilia della finale di Europa League. Che gara ti aspetti? C’è una favorita?

“Innanzitutto bisogna fare i complimenti al presidente Percassi, che in questi anni è riuscito ad ottenere risultati straordinari. Il percorso dell’Atalanta dovrebbero prenderlo tutti come riferimento, sia in Italia che in Europa. Questa sarà una vigilia entusiasmante per il popolo bergamasco, per la società, per i calciatori e per l’allenatore, che ha fatto un lavoro incredibile in questi anni. Mi aspetto una gara e una serata unica, non solo dal punto di vista emozionale, ma anche sotto il profilo tecnico-tattico. Si incontrano due squadre che fanno un calcio europeo, di duelli e costruzione dal basso”.

Il Bayer Leverkusen ha fatto una stagione pazzesca. A cosa deve stare più attenta l’Atalanta? 

“Il Bayer Leverkusen è una squadra molto forte, che non perde da tantissime partite e mi auguro che anche per loro possa essere arrivato il momento della prima sconfitta. Per l’Atalanta sarebbe il coronamento di un sogno, per un popolo, una società e una città, che merita tutte le soddisfazioni di questo mondo”.

La sconfitta arrivata in finale con la Juventus può influire sulla testa dell’Atalanta? Quali errori non devono ripetere?

“L’Atalanta deve continuare a lavorare come ha fatto fino ad oggi, esprimendo il calcio che sa fare ormai da tempo. Pur cambiando gli interpreti è una squadra che gioca sempre un gran calcio, che segna tanti gol, che diverte, che si difende con una linea altissima e che fa tanti duelli. Nella maggior parte dei casi questi duelli li vince, mentre nella gara con la Juventus, in fase difensiva, è mancata in qualcosa. Va detto che i bianconeri hanno fatto una partita quasi perfetta. Credo però che la Dea, finora, abbia sbagliato davvero poco. Deve cercare di ripetere le prestazioni fatte negli ultimi tempi, tipo quella con la Roma in casa. Una partita simile potrebbe mettere in difficoltà anche una squadra forte come il Bayer Leverkusen”.

Quanto è importante in questo momento Scamacca? 

“Scamacca è un giocatore importante, decisivo, soprattutto in questo momento della stagione ed è mancato tantissimo nella finale di Coppa Italia contro la Juventus. In Europa League invece ci sarà, e questo è davvero importante per la Dea”.

Il ciclo di Gasperini può volgere al termine?

“Non so quel che sarà il suo futuro, ma so quello che ha fatto e quello che è il presente. Un allenatore che ha dato un’identità tattica alla sua squadra, che ha apportato tante modifiche e introdotto metodologie nuove. La sua fortuna però, è che ha alle spalle una società solida e intelligente che gli ha dato carta bianca e gli ha permesso di lavorare serenamente. E poi Bergamo è l’ambiente ideale, con un tifo che fa la differenza in ogni occasione. Forza Atalanta!”.

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Nicolini: “Partita anomala, contro Leverkusen sarà diverso. Gasperini? Un surplus”

La maledizione della Coppa Italia colpisce ancora la Dea che, per la terza volta, in 5 anni, deve arrendersi in finale. La Juventus sblocca il match al 4′ con il gol di Vlahovic e i bergamaschi non riescono mai a rimettere la gara sulla retta via. L’Atalanta crea, ma senza mai essere davvero pericolosa. Evidentemente anche l’assenza di Scamacca si fa sentire. La delusione però dovrà essere presto archiviata perchè la prossima settimana i nerazzurri dovranno giocarsi la finale di Europa League. Intanto per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Eligio Nicolini, che nella sua carriera ha vissuto 5 anni con la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Nicolini a Tag24

Tra le due squadre viste nello scorso weekend di campionato sembrava non esserci storia, e invece ancora una volta la Juventus dimostra di avere più vite dei gatti e con un gol segnato al quarto minuto batte l’Atalanta e alza al cielo la Coppa Italia. Niente da fare per Gasperini, sconfitto per la terza volta consecutiva in finale. Che i nerazzurri fossero già con la testa a Dublino? Difficile preparare due finali in una settimana, sia dal punto di vista fisico che mentale, ma adesso sarà fondamentale fare tesoro di ciò che non ha funzionato ieri ed evitare di ripetere gli stessi errori contro il Bayer Leverkusen all’ultimo atto di Europa League. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Eligio Nicolini, che nella sua carriera ha vissuto 5 anni con la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta in Coppa Italia ha una maledizione, anche se questa volta partiva quasi favorita. Cosa è successo ieri con la Juventus?

“E’ stata una partita anomala. Si sapeva che la Juventus giocando a tutto campo, uno contro uno, sarebbe andata in difficoltà e quindi Allegri ha fatto bene a giocarsela in maniera diversa. Non ha lasciato spazio all’Atalanta, che ha calciatori di grande qualità e così li ha messi in difficoltà. In 90 minuti, se consideriamo sia una squadra che l’altra, avranno creato forse tre o quattro occasioni da gol. Mi sembra un po’ pochino per una finale”.

Il gol al quarto minuto ha messo la Juventus, a cui è poi è difficile segnare, nella miglior condizione possibile?

“Sicuramente sì, quella è stata l’ulteriore conferma che si trattava di una partita anomala. Durante tutta la gara abbiamo visto pochissime occasioni e qualche ripartenza della Juventus. Allegri sa benissimo che in questo momento l’Atalanta è nettamente superiore”.

È un’Atalanta che adesso non dovrà farsi distrarre e pensare subito alla prossima finale, in Europa League. La delusione di ieri può influire?

“Sinceramente non penso, perché si tratterà di una partita totalmente diversa. Il Bayer Leverkusen giocherà per trovare il gol, in maniera molto più aperta e come sono abituati a fare in Europa. Non c’è il ritorno, è una partita secca e per forza di cose dovranno mettere sul piatto più occasioni, voglia di attaccare e tanta attenzione. Di conseguenza anche l’Atalanta, giocando a tutto campo come credo che farà Gasperini, potrà fare molto, molto bene. Mi aspetto una partita con tante occasioni”.

A proposito di occasioni create e non capitalizzate, quanto è mancato Scamacca nel match di ieri contro la Juventus?

“Probabilmente se l’Atalanta avesse avuto Scamacca nella serata di ieri, avrebbe potuto creare qualcosina in più, restando nell’area di rigore avversaria. Però resta il fatto che giocando in questo modo, sarebbe andato in difficoltà anche lui. Ieri nell’area juventina avrebbe fatto fatica a chiunque. Probabilmente a livello fisico Bremer, Danilo e Gatti avrebbero però faticato un pochino di più”.

De Roon è uscito infortunato, questo la preoccupa in vista del match con il Bayern Leverkusen?

“Sinceramente non conosco ancora l’entità dell’infortunio e non so se ci sarà o meno la prossima settimana. Resta il fatto però che De Roon non è uno che determina la partita, anche se può aiutare la sua squadra dal punto di vista tattico. Contro il Bayer Leverkusen sarà più che altro una questione di voglia e di aggressività e come ho già detto mi aspetto una partita completamente diversa rispetto a quella che abbiamo visto ieri. De Roon ha caratteristiche più difensive, ma ci sono parecchi calciatori all’interno di questa squadra che possono ricoprire quel ruolo, secondo le richieste di Gasperini”.

A fine anno si parla sempre della possibilità che Gasperini possa lasciare l’Atalanta. Con un’eventuale vittoria il suo ciclo potrebbe finire?

“Gasperini è un surplus per quel che riguarda Bergamo e non solo come allenatore. Anche quando ci sono state delle difficoltà, si è caricato sulle spalle tutte le responsabilità. I tifosi non si sono mai lamentati di lui, anche perché non ce n’è mai stata occasione. Secondo me o rimane a Bergamo, con l’idea di fare ancora almeno un paio d’anni, oppure andrà all’estero. In Italia ormai lo conoscono e credo sia difficile, con la sua mentalità, ripartire da zero con una squadra nuova e con una dirigenza che non lo lascia lavorare come hanno fatto all’Atalanta. Credo che la Juventus e il Milan abbiano già deciso. C’è l’ipotesi Napoli, ma lì andrebbe ricostruito tutto da capo. All’estero invece lo vedrei bene, con ragazzi che hanno voglia e che non lo conoscono in modo profondo. Sono sicuro che potrebbe fare molto bene”. 

Coppa Italia Atalanta-Juventus, Gasperini in conferenza: “Noi testardi, manca l’ultimo miglio”

Atalanta-Juventus, Gasperini in conferenza presenta la finale di Coppa Italia – Inizia il maggio “infuocato” dell’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che nei prossimi quindici giorni è impegnata su più fronti. In campionato c’è da difendere il quinto posto in classifica (quello che garantisce l’accesso alla prossima edizione della Champions League), in ambito europeo ci sarà da affrontare il Bayer Leverkusen il prossimo 22 maggio a Dublino nella finale di Europa League, ma prima ancora c’è un’altra finale che attende i bergamaschi, quella di Coppa Italia in programma domani sera allo stadio Olimpico di Roma contro la Juventus.

Atalanta-Juventus, Gasperini in conferenza presenta la finale di Coppa Italia

Alla vigilia della finale di Coppa Italia contro la Juventus, l’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini ha presentato così il match nel corso della conferenza stampa della vigilia. Queste le parole principali del tecnico nerazzurro:

“È la terza volta in cinque anni che arriviamo in Finale di Coppa Italia: le prime due non sono andate bene, ma noi siamo testardi e ci riproveremo! Ora ci manca l’ultimo miglio, il percorso quest’anno è stato straordinario e i ragazzi sono stati splendidi, abbiamo tantissima voglia di riuscire a vincere questa finale. La partita di San Siro vinta contro il Milan ci ha dato consapevolezza in questa competizione, così come quella con il Liverpool per l’Europa League. Contro i Reds è stata la gara della svolta in Europa, ma ogni competizione è diversa”.

L’allenatore dell’Atalanta Gasperini nel corso della conferenza stampa ha poi proseguito usando parole d’elogio verso i suoi ragazzi e parlando anche della Juventus, avversaria nella finalissima di Roma. Per concludere, poi, anche una battuta sui complimenti ricevuti dall’allenatore del Manchester City Pep Guardiola, che in questi anni non ha mai nascosto la sua ammirazione nei confronti di Gasperini.

“Ho sempre pensato che la Coppa Italia sia la competizione adatta per l’Atalanta, visto che Champions e campionato sono troppo lontane delle nostre possibilità.  Per me la cosa importante è che l’Atalanta si sia posizionata in una fascia che le permette di giocare spesso questo tipo di partite. I miei ragazzi hanno mantenuto volontà e forza morale incredibile per giocare da febbraio ininterrottamente tre partite a settimana. La Juventus è una squadra di assoluto valore, aver giocato tanto ci ha dato tanto in termini di forza. Noi con grande entusiasmo, i bianconeri hanno avuto risultati sotto le loro aspettative in queste settimane, ma rimane una squadra forte. I complimenti di Guardiola? Pep è un amico, lo ringrazio”.

Il regolamento

Il regolamento della Coppa Italia 2024 prevede che la finale della competizione si disputi in gara secca: in caso di parità al termine dei 90’ regolari, si procederà ai tempi supplementari ed eventualmente ai calcio di rigore per decretare chi alzerà al cielo il trofeo tra Atalanta e Juventus.

Dove vedere Atalanta-Juventus in tv e streaming

La finale di Coppa Italia 2024 tra Atalanta e Juventus si gioca mercoledì 15 maggio alle ore 21 allo stadio Olimpico di Roma. Il match sarà trasmesso in chiaro in esclusiva da Mediaset su Canale 5. Sarà inoltre possibile seguire il match in diretta streaming su Mediaset Infinity e sul sito SportMediaset.it.

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Orlandini: “La Dea dovrà curare ogni dettaglio, club di livello internazionale. Gasperini? Spero resti a lungo”

Manca sempre meno al termine di questa stagione e adesso arrivano gli appuntamenti importanti. Domani allo Stadio Olimpico di Roma andrà in scena la finale di Coppa Italia e a contendersi il trofeo saranno Atalanta e Juventus. La squadra di Gasperini e quella di Allegri arrivano a questo big match con uno stato di forma completamente diverso. La Dea sta bene sia fisicamente che mentalmente, mentre i bianconeri continuano a navigare a vista. La partita di domani però esula da qualsiasi tipo di pronostico. È una finale, una gara secca, e nessuno vorrà sbagliarla. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Pierluigi Orlandini, che ha vestito la maglia nerazzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.   

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Orlandini a Tag24

L’Atalanta sta vivendo un momento magico e in questo finale di stagione ha deciso di accelerare. La squadra di Gasperini è quella più in forma, ha centrato la finale di Europa League e adesso se la dovrà giocare con il Bayer Leverkusen e subito dopo ha battuto anche la Roma staccando i giallorossi per la corsa Champions. Il momento della verità però arriva adesso. Domani la Dea affronterà la Juventus nella prima finale di questa stagione. In palio c’è la Coppa Italia e in nerazzurri vogliono vincerla a tutti i costi. La squadra vista domenica scorsa pare perfetta, difficile da fermare, ma occhio ai bianconeri, che seppur in difficoltà, tireranno fuori gli artigli per chiudere con un trofeo. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Pierluigi Orlandini, che ha vestito la maglia nerazzurra nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta sta vivendo un momento pazzesco, pur giocando ogni tre giorni. Come fa ad essere così superiore, anche dal punto di vista fisico, rispetto alle altre?

“Bella domanda, a cui è davvero difficile rispondere. Effettivamente questa squadra arriva da settimane e settimane in cui ha sempre giocato ogni tre giorni tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. È difficile tenere sempre alta la concentrazione, la condizione fisica, ma quando devi perseguire degli obiettivi e vedi che ce la stai facendo, le energie le trovi. In questo momento però è davvero complicato trovare altre squadre che vanno sempre a ritmi così alti. D’altronde lo ha già fatto vedere negli anni passati, quando stanno bene la Dea è una squadra difficile da affrontare per chiunque”.

L’Atalanta ha vinto con la Roma nell’ultima giornata di campionato, mentre la Juventus ha faticato con la Salernitana. L’errore può essere quello di credere che i bianconeri, che incontreranno domani sera i nerazzurri, siano quelli visti domenica?

“Non credo, che possano commettere questo errore, anche perché l’Atalanta sa bene che un club come la Juventus è sempre difficile da affrontare per il blasone e per la storia. Quando c’è una finale non si deve mai guardare quello che è successo prima, anche se in questo momento è evidente che la Dea stia meglio dei bianconeri. È una partita secca però e tutto può succedere. La Juve è sempre la Juve, ha giocatori importanti che possono risolvere la partita in qualsiasi momento. Non penso ci sia nulla di scontato e credo sia una partita aperta a qualsiasi risultato. Bisognerà curare ogni minimo dettaglio perché saranno quelli a fare la differenza nell’arco dei 90 minuti”.

L’Atalanta si sta abituando alle finali, ma per ora mancano i trofei. È anche una questione mentale?

“L’appetito vien mangiando e in questo momento è ovvio che l’Atalanta abbia l’ambizione di vincere il trofeo. Giocheranno una finale domani e la prossima, di Europa League, la settimana successiva. Sarà un finale di campionato davvero importante e l’obiettivo è quello di portare a casa almeno un trofeo. Non bisogna cadere nella retorica, ma io credo che l’Atalanta in questi anni sia andata al di sopra di qualsiasi aspettativa. Un club che si è fatto conoscere anche a livello internazionale. Non partecipa alle Coppe come comparsa, ma da protagonista. Parliamo di una società che fino a qualche anno fa alternava la Serie A alla Serie B, ma adesso il livello si è alzato ed è giusto provare a portare a casa qualcosa. È un club serio, che non fa mai il passo più lungo della gamba e questi sono dettagli importanti”.

Quanto può pesare l’assenza di Scamacca per il match di domani?

“E’ un giocatore che ha dato tanto e si è ritrovato. All’inizio ha fatto un po’ di fatica, ma finalmente ha capito quali sono le richieste di Gasperini ed è diventato fondamentale. L’Atalanta però ha giocatori importanti, che lo potranno sostituire al meglio. Questa squadra sta bene e mi auguro che possano portare a casa la Coppa”.

Dopo una stagione del genere ed eventualmente un trofeo, potrebbe terminare il ciclo Gasperini?

“Perché dovrebbe terminare un ciclo quando una persona vince? Potrebbe essere invece un nuovo punto di partenza. Gasperini a Bergamo sta bene, è amato da tutti e prima di cambiare bisognerebbe cercare di capire che cosa trovi da un’altra parte. Lui è diventato un po’ come Ferguson a Bergamo. Fa un pò tutto e per lui è la piazza ideale. Si è parlato tanto, ogni anno della possibilità di lasciare la Dea, ma alla fine le notizie sono sempre state smentite. Mi auguro che lui possa rimanere ancora a lungo, poi saranno chiaramente valutazioni che dovrà fare il mister con la società”. 

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Marchionni: “Dipende tutto dai bianconeri. Serve una prestazione di squadra, loro vanno a 100 all’ora”

Al termine della stagione manca sempre meno, e la Juventus non può di certo permettersi di chiudere in maniera così negativa. I bianconeri domani avranno l’occasione per riscattarsi, ma per farlo dovranno battere l’Atalanta, così da poter alzare al cielo la Coppa Italia. Non sarà semplice perché la Dea è la squadra più in forma del momento, è ambiziosa, ha cattiveria agonistica e soprattutto ha voglia di scrivere la storia. La squadra di Allegri però dovrà provarci in tutti i modi, mettendo in campo una prestazione completamente diversa da quanto fatto nelle ultime uscite. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Marco Marchionni, che ha vestito nel corso della sua carriera la maglia bianconera, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Marchionni a Tag24

La stagione sta per concludersi e ormai sono mesi che in casa Juventus nulla fila liscio. La squadra di Allegri ha mollato dopo aver perso lo scontro diretto contro l’Inter e non si è più ripresa. Qualcosa si è rotto e i bianconeri hanno faticato anche in casa contro la Salernitana. La diretta concorrenza? Uno stadio intero che contesta e la consapevolezza che in estate si dovrà ricominciare da capo. C’è ancora un modo però per salvare la stagione e si chiama Coppa Italia. La qualificazione in Champions è stata centrata, e adesso per alzare al cielo il trofeo bisognerà battere l’Atalanta, la squadra più in forma del momento. Appuntamento a domani, allo stadio Olimpico, con fischio d’inizio alle ore 21. Per commentare la finale di Coppa Italia, Atalanta-Juventus, Marco Marchionni, ex centrocampista bianconero, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Contro la Salernitana la Juventus è andata in difficoltà e ha addirittura rischiato di perdere. È una squadra che ha tirato i remi in barca?

“Non credo che una squadra come la Juventus possa tirare i remi in barca. È normale però che quando i risultati non arrivano può sembrare questo. È un peccato perché quest’anno erano partiti molto bene, solo che poi, per lo scudetto, serve la continuità che loro non hanno avuto”.

Domani c’è la finale di Coppa Italia e, per quanto visto nell’ultimo periodo, l’Atalanta sta sicuramente meglio della Juventus. Ti aspetti da parte dei bianconeri una prestazione completamente diversa da quanto fatto ultimamente in campionato?

“Mi aspetto di vedere una grande partita. È normale che guardare l’Atalanta in questo momento è un piacere e uno spettacolo. Fanno tutto con semplicità, giocano a 100 all’ora e stanno dimostrando di essere una grande squadra. È altrettanto vero però che la Juventus è abituata a fare questo genere di partite. Dopo il passo falso con la Salernitana, i bianconeri vorranno riscattarsi e saranno obbligati a fare una grande gara”.

Come si ferma questa Atalanta?

“Bella domanda, bisognerebbe chiederlo a Gasperini! Per loro in questo momento sembra tutto facile. In questi anni hanno incontrato anche qualche difficoltà, ma hanno ritrovato una grande identità di gioco ed è davvero bello vederli. Giocano sempre uomo contro uomo, stanno bene fisicamente ed è una squadra che difficilmente cala. Secondo me si potrà fermare soltanto giocando da Juventus davvero. Non ci dobbiamo dimenticare di che tipo di club stiamo parlando. La Juve è sempre la Juve e ha giocatori che devono giocare al massimo partite di questo genere. L’Atalanta è questa, non scopriamo nulla, ma tutto dipenderà da come giocheranno i bianconeri. Possono mettere in difficoltà la Dea, ma devono fare una prestazione di squadra, altrimenti per loro sarà dura”. 

La delusione è tanta e i tifosi hanno iniziato la contestazione. Hai la sensazione che si sia rotto qualcosa tra la squadra ed Allegri?

“Non penso, ma è normale che quando i risultati non arrivano si fanno questo tipo di pensieri. In questo momento credo che molto dipenderà dalla finale di domani. Se la Juventus dovesse riuscire a fare una grande prestazione, probabilmente anche i giudizi cambieranno. Tanta gente vuole vedere qualcosa di nuovo, vuole un altro allenatore, ma adesso c’è da onorare questo campionato. Finora non hanno fatto benissimo, ma domani avranno l’occasione per riscattarsi. Di sicuro dovranno fare molto di più di quanto visto con i granata domenica”.

La Champions era l’obiettivo dichiarato di questa stagione ed è stato centrato. Se la Juventus dovesse riuscire a vincere anche la Coppa Italia, la stagione sarebbe soddisfacente?

“Ti chiami Juventus non ti puoi di certo accontentare soltanto della Coppa Italia. È pur sempre un trofeo e questo è un momento particolare e di difficoltà per i bianconeri. Sarebbe importante, ma una squadra così ci ha abituato che quando arriva a fine anno deve arrivare più in alto possibile e giocarsi tutto fino alla fine. Potrebbe essere una stagione riscattata con la Coppa Italia, ma è chiaro che ci sarebbe comunque delusione”. 

Atalanta-Roma, Lucchini: “Organizzazione di gioco e qualità impressionante. Nelle due Coppe la Dea se la giocherà alla grande”

L’Atalanta è la squadra più in forma del momento e mentre gli altri sono stanchi, lei continuare a macinare chilometri. Quella di ieri contro la Roma era una sorta di finale spareggio per la Champions League e la Dea ha dominato i giallorossi. Ora il quinto posto è più vicino, ma Gasperini non può abbassare la guardia, anzi! Prima dovrà pensare alla finale di Coppa Italia e poi a quella di Europa League. Questo finale di stagione potrebbe essere storico per i bergamaschi. Per commentare il momento dei nerazzurri, ripartendo da Atalanta-Roma, Stefano Lucchini, ex difensore che con la Dea ha giocato 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Roma, Lucchini a Tag24

Dopo aver centrato la qualificazione in finale di Europa League, spinta dall’entusiasmo dei tifosi presenti al Gewiss Stadium e dalla carica di mister Gasperini, l’Atalanta vince anche il match con la Roma e si piazza al quinto posto in classifica in Serie A. Il risultato finale è 2 a 1 in favore dei nerazzurri, ma per quanto visto in campo sarebbe potuto essere molto più rotondo. La Dea ha dominato i giallorossi, a parte per qualche breve frangente del match e adesso guarda con fiducia alla Champions. In questo finale di stagione però ha ancora tanto da giocare a una storia tutta da scrivere. Mercoledì sera infatti affronterà la Juventus in finale di Coppa Italia e la prossima settimana il Bayer Leverkusen in Europa League. Per commentare l’intenso finale di stagione, ripartendo da Atalanta-Roma, Stefano Lucchini, che con bergamaschi ha giocato 3 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta batte anche la Roma e fa sognare i tifosi. E’ la squadra più in forma del momento?

“L’Atalanta è una squadra che sta crescendo partita dopo partita e sta arrivando in un momento determinante del campionato, con una condizione fisica, un’organizzazione di gioco e una qualità impressionante. E’ riuscita a raggiungere risultati importantissimi”.

Entrambe avevano giocato 3 giorni prima, ma la Dea andava a una velocità diversa. Quel che fa la differenza è la profondità della rosa?

“Assolutamente sì. All’Atalanta in questo momento, chiunque viene coinvolto, sia dal punto di vista fisico che di qualità, è allo stesso livello di chi va a sostituire. Danno fastidio per questo. Chiunque entra, chiunque gioca, rende a livelli importantissimi. Questa è la differenza principale con le altre squadre”.

Una partita che valeva quasi una finale. La qualificazione in Champions, considerando anche il match di recupero, è praticamente centrata?

“Ha fatto un grande passo ieri sera e in più ha la giornata da recuperare con la Fiorentina. Sarà l’ago della bilancia, nel senso che se la Dea dovesse avere bisogno di qualche punto e la viola dovesse avere poco da chiedere al campionato, diventerebbe un match fondamentale. Ho sentito tante critiche per questo recupero, ma vado contro corrente e penso che la Dea vorrà conquistare la Champions in anticipo per dimostrare tutta la sua forza. Farà vedere a tutti che la gara con la Fiorentina non serve per il verdetto finale”.

Coppa Italia: Atalanta-Juventus

Mercoledì sera la finale di Coppa Italia con la Juventus. Tra le due squadre viste ieri in campionato sembra non esserci partita, ma tu che ti aspetti?

“In una finale cambia tutto e quel che si è visto ieri in campo non conta. La Juventus è una squadra abituata a giocare determinate partite e Allegri è un allenatore capace a gestire queste situazioni. In questo momento per forma fisica e qualità di gioco, l’Atalanta è superiore alla Juve, ma c’è una finale, con un trofeo in palio. Mi aspetto una squadra completamente diversa rispetto a quella vista ieri. E’ una gara difficile da prevedere, va vista e goduta. Ci saranno delle sorprese, anche se la Dea sulla carta ha qualcosa in più. Solo il campo però è giudice”.

Europa League: Atalanta-Bayer Leverkusen

Contro il Bayer Leverkusen parte sfavorita? Percentuali per la finale?

“Non credo che l’Atalanta parta sfavorita perchè anche con il Liverpool ha dimostrato che se la può giocare con chiunque. Il risultato spesso è diverso rispetto ai pronostici. Il Bayer Leverkusen è un avversario ostico e ha un ruolino di marcia impressionante. Viene da tanti risultati consecutivi, ma la Roma ha dimostrato che, con un pizzico di fortuna, qualcosa si può ottenere. E’ una finale da 50 e 50 e l’Atalanta se la giocherà, come farà anche in Coppa Italia”.

Atalanta-Roma, Cazzola: “Dea favorita, Gasperini mertita un trofeo. La Roma ha dato tanto, ma domani troverà nuove energie”

Il Bologna batte il Napoli e ora vede la Champions a un passo. Per il quinto ed utlimo posto, c’è spazio per una sola squadra. Sarà l’Atalanta di Gasperini o la Roma di De Rossi a centrare la qualificazione? Mancano ancora 3 partite al termine, ma quella di domani sembra quasi una finale. La Dea è pronta ad ospitare i giallorossi per un match che può valere molto più di 3 punti. Per commentare il big match del Gewiss Stadium, Atalanta-Roma, Riccardo Cazzola, centrocampista che ha giocato con la Dea per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta-Roma, Cazzola a Tag24

Il big match della 36esima giornata di campionato andrà in scena domani sera con fischio d’inizio alle ore 20:45 e vedrà di fronte Atalanta e Roma. Entrambe hanno giocato, entrambe hanno sofferto, una delle due però ha vinto e centrato la finale di Europa League, l’altra invece è stata eliminata. Al Gewiss Stadium di Bergamo si ripartirà dall’entusiasmo della Dea e dalla voglia di rivincita dei giallorossi. Tutte e due andranno alla ricerca di punti, perché in palio c’è il quinto posto e la possibilità di centrare la Champions League. Per commentare Atalanta-Roma, Riccardo Cazzola, centrocampista che ha giocato con la Dea per due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta conquista la finale di Europa League. C’è il rischio che domani, nel match con la Roma, siano distratti dai festeggiamenti, oppure sfrutteranno l’entusiasmo per battere il giallorossi?

“L’Atalanta sta vivendo un momento storico ed è normale che ci sia grande entusiasmo. Le partite come quelle dell’altra sera sono molto dispendiose, sia dal punto di vista fisico che mentale, però già da domani vorranno fare una grande partita anche in campionato. La Dea è in corsa su tre fronti e non può di certo scegliere in quale competizione spendere più energie. Il rischio è che alla fine possa trovarsi con il cerino in mano e a maggior ragione dovrà giocarsi fino alla fine la qualificazione in Champions”.

Tre obiettivi, due finali, non è possibile fare una scelta?

“Assolutamente no, anche perché le finali sono da giocare al massimo. Poi si possono vincere o perdere ed è chiaro che parliamo di due avversari di grande spessore. L’idea di non poter coronare una stagione così con un grande successo mi dispiacerebbe. Resto del parere però che, a prescindere da come andrà a finire, questa è un’annata straordinaria e storica. L’Atalanta ha ottenuto traguardi importanti, con avversari ostici, come può essere stato il Liverpool e non solo. È una stagione da incorniciare, ma un successo servirebbe anche per chiudere alla perfezione il ciclo di Gasperini. Sarebbe bello poter vincere un trofeo”.

Pensi che a Bergamo arriverà una Roma stanca, delusa, oppure una squadra in cerca di riscatto?

“Credo che la Roma stia un po’ pagando la grande rincorsa fatta dall’arrivo di De Rossi. Non si può far altro che dargli grande merito per il percorso fatto sia in campionato che in Europa League. Hanno fatto partite di livello e non era per niente scontato, né facile, per una stagione che sembrava già essersi avviata verso il fallimento. De Rossi ha ridato verve a una squadra che si era spenta nell’entusiasmo e che oggi è una bella realtà. Chiaramente giocando ogni tre giorni si perde per forza qualcosa per strada. Alla lunga paghi il fatto di essere sempre costretto a vincere. Per un match così importante però le energie si trovano. Tra le due, quella che ha più da perdere è proprio la Roma, che deve rimanere aggrappata alla Champions. Si giocheranno il tutto per tutto”.

A Bergamo, l’Atalanta parte con i favori del pronostico?

“Credo di sì, anche perché giocando in casa sarà spinta anche dall’entusiasmo dei tifosi per il passaggio del turno in finale. Lo stadio sarà il dodicesimo uomo in campo. Sarebbe stato lo stesso discorso ma al contrario, se si fosse giocato all’Olimpico. In questi momenti, quando le energie vengono un po’ a mancare, avere i tifosi che ti spingono è fondamentale. Gli atalantini tra l’altro sono maturati molto e hanno imparato a comprendere i momenti delicati all’interno di ogni stagione”.

A un certo punto hai parlato del ciclo di Gasperini. Pensi che possa davvero finire, in base anche a come finirà la stagione?

“Le voci sono tante e le notizie che escono in giro le abbiamo lette tutti. Un tecnico come Gasperini, che ha ottenuto risultati del genere, è normale che faccia parlare di sé. A prescindere però dalla sua permanenza o meno, credo che questi anni andrebbero coronati con un trofeo. Lo merita la città e lo merita il club”.

Che cosa deve fare l’Atalanta per battere la Roma?

“Penso che entrambe le squadre abbiano giocatori importantissimi, che possono risolvere la partita. Nel calcio di oggi spesso l’individualità fa la differenza, ma in questo caso sono i collettivi che contano. L’Atalanta basa la sua forza sull’impianto di gioco, sui principi di Gasperini, sulla condizione atletica che, nonostante stiano giocando in continuazione, è sempre impeccabile. La spunterà chi avrà maggiori energie e chi riuscirà a sfruttare l’episodio, portandolo dalla sua parte. La cosa bella è che entrambe hanno giocato giovedì e ed entrambe giocano ogni tre giorni da tempo. Non ci sono alibi per nessuno. Sarà un bel match, giocato a viso aperto”

Atalanta in finale di Europa League, Paganin: “Sarà una bella partita e Gasperini lotetrà su tutti i fronti. Scamacca? Può migliorare ancora”

Al triplice fischio a Bergamo esplode la festa. Al Gewiss stadium l’Atalanta aveva l’obbligo di vincere per portare a casa un traguardo storico, dopo aver sofferto la scorsa settimana al Vèlodrome e con pazienza e determinazione ha centrato l’obiettivo. Un 3 a 0 rifilato al Marsiglia che vale la finale di Europa League, in programma a Dublino, il prossimo 22 maggio. Un evento storico, un traguardo mai raggiunto prima dal club nerazzurro e che la squadra di Gasperini ora non vede l’ora di poter giocare. A Bergamo è stata una notte di festa e al termine del match i tifosi si sono riversati in strada per celebrare il momento. Per commentare il raggiungimento della finale di Europa League da parte dell’Atalanta, Massimo Paganin, ex calciatore e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta in finale di Europa League, Paganin a Tag24

Predica calma mister Gasperini al termine della vittoria per 3 a 0 contro il Marsiglia, che vale la finale di Europa League. “Bene festeggiare, ma non l’abbiamo ancora vinta”, ha detto nel post partita. Vero, ma come si fa a frenare questo entusiasmo? I tifosi della Dea sono esplosi di gioia per un traguardo storico, mai raggiunto prima dal club. In questo finale di stagione i nerazzurri saranno impegnati su 3 fronti: corsa Champions in campionato, finale di Coppa Italia contro la Juventus, e finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Gasperini potrebbe chiudere con un trofeo e potrebbe essere una stagione idilliaca. Per commentare il raggiungimento della finale di Europa League da parte dell’Atalanta, Massimo Paganin, ex calciatore e opinionista sportivo, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta conquista una finale storica. Ti aspettavi questo risultato?

“E’ una finale storica e penso che nessuno se lo potesse aspettare. Dobbiamo considerare che ci sono tante squadre blasonate che partecipano all’Europa League e soprattutto ci sono quelle eliminate dalla Champions. Però la Dea lo ha meritato per il percorso fatto in questi anni, che gli ha fornito mentalità europea ed esperienza. Ha battuto lo Sporting Lisbona, il Liverpool e il Marsiglia. Sono tre squadre che hanno un blasone di livello. La finale se l’è conquistata con le prestazioni, la determinazione e un progetto a lungo termine di un certo tipo. Non solo i giocatori e l’allenatore, ma è cresciuta la società e l’ambiente sportivo”.

A Dublino incontrerà il Bayer Leverkusen. Siamo al 50 e 50 o una delle due è favorita?

“Per la finale, se dobbiamo dare un vantaggio in termini di percentuali, dico 51% Bayer e 49% Atalanta, semplicemente perchè i tedeschi non hanno mai perso quest’anno e hanno già vinto la Bundesliga. Resta il fatto però che è una finale, una partita che parte sempre 0 a 0. Le due squadre saranno tutto e nelle partite secche può succedere qualunque cosa. E’ un’esperienza importante per la Dea, che ha già fatto finali a livello nazionale e che è anche in finale di Coppa Italia. L’approcceranno nel modo giusto dal punto di vista mentale. Sono due squadre che hanno la stessa filosofia di gioco. Propongono un calcio aggressivo e sarà sicuramente una finale molto bella”.

Corsa Champions in campionato, finale di Coppa Italia con la Juventus e finale di Europa League. L’Atalanta rischia di dover lasciare indietro qualcosa o può puntare a tutte e tre?

“L’Atalanta sta crescendo molto come società e in questi anni lo ha fatto soprattutto come mentalità. Costruisce rose profonde, con giocatori importanti. A volte perde qualche pezzo perchè deve far cassa, ma non cambia l’idea di fondo. Sta competendo sempre per ogni traguardo e quest’anno non farà eccezione. Gasperini gli chiederà di ragionare una partita alla volta. Sa bene quanto sia importante raggiungere la possiilità di arrivare in Champions e anche quella di giocarsi le finali. Non cambierà nulla dal punto di vista dell’approccio ad ogni match. Lotterà su tutti i fronti per conquistare il massimo”.

Un finale di stagione così può decretare la fine del ciclo Gasperini?

“Non credo che un finale così possa decidere il destino di Gasperini. Ha lavorato tanto con questo club, è cresciuto insieme alla squadra e se dovesse decidere di andare via, non sarà certo perchè penserà di essere arrivato alla fine di un ciclo. La decisione potrebbe esser stata presa anche prima, indipendentemente dalla finale di Europa League. Qualunque sarà il finale di stagione cambierà poco rispetto a questa scelta. Il rapporto è tra la società e Gasperini e insieme ogni anno riescono a ricreare. Puntano sui giovani e sulla crescita costante. In ogni caso sarà una decisione ponderata”.

Scamacca è finalmente al livello che ci si aspettava da lui o ancora no?

“Scamacca è cresciuto moltissimo e ha ancora margine di miglioramente secondo me. Ho avuto modo di averlo nelle varie Nazionali. Ho visto il suo percorso, l’ho seguito da lontano. Direi che è maturato alla grande e ora sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato, anche se a mio avviso stanno arrivando un pò tardi. Ha 25 anni e ora è maturo. Deve imparare a gestire le pressioni e le sue capacità, tecniche che sono importanti, ma anche tattiche e mentali che ora saranno determinanti. Sta diventando un giocatore di riferimento a livello Nazionale. E’ uno con la testa sulle spalle, che sa quello che vuole e che lavora sempre duro. Queste due finali saranno importanti per lui. Gli daranno consapevolezza, fiducia e autostima. Tutto è importante per uno che ricopre il suo ruolo. Quest’anno sono arrivati tanti gol e dovrà bissare per confermarsi”.

Atalanta in finale di Europa League, Motta: “Voglia di scrivere la storia! Nelle finali non ci sono favorite e la Dea è un avversario scomodo”

Dopo aver pareggiato 1 a 1 la scorsa settimana al Vèlodrome, ieri sera al Gewiss Stadium l’Atalanta batte 3 a 0 il Marsiglia e vola in finale di Europa League. A Bergamo esplode la festa, anche se per la Coppa bisognerà battere il Bayer Leverkusen e non sarà facile. A prescindere da come andrà a finire però, questa squadra ha già scritto la storia. Ora però Gasperini vuole chiudere in bellezza. I suoi ragazzi sono ancora in corsa su tutti e tre i fronti e possono rendere memorabile questa stagione. Per commentare il traguardo della finale di Europa League, raggiunto dall’Atalanta, Marco Motta, che con la Dea ha vissuto dalle giovanili alla prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Atalanta in finale di Europa League, Motta a Tag24

E’ stata una notte da sogno quella dei tifosi dell’Atalanta che ora si apprestano a viverne altre due, che potrebbero servire alla squadra di Gasperini per scrivere la storia. Prima la finale di Coppa Italia, contro la Juventus e poi quella di Europa League, contro il Bayer Leverkusen. Nel mezzo il campionato con la necessità di difendere il quinto posto e la Champions League. Domenica sera i bergamaschi se la giocheranno con la Roma, in uno scontro diretto dal sapore europeo. Ieri la Dea in casa ha strapazzato il Marsiglia e conquistato un obiettivo che sa già di storia, ma ora è il momento di spingere sull’acceleratore, non certo di fermarsi. Per commentare il traguardo della finale di Europa League, raggiunto dall’Atalanta, Marco Motta, che con la Dea ha vissuto dalle giovanili alla prima squadra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

L’Atalanta arriva in finale di Europa League e taglia un traguardo storico. Ora è in corsa su tre fronti, ma rischia di dover lasciare qualcosa per strada?

“Conosco bene mister Gasperini perché mi ha allenato e sono sicuro che punterà con forza a tutti e tre gli obiettivi. È un momento straordinario per il club, per la squadra, per la città e sono sicuro che nella testa del mister e in quella di tutti i giocatori, ci sia solo la voglia di godersi al massimo questo finale di stagione. Non penso che si possa fare alcun tipo di calcolo. Da fuori ognuno può ipotizzare una cosa piuttosto che un’altra, questo è il bello del calcio, ma conta quello che si dicono loro all’interno dello spogliatoio. Oggi deve esserci solo grande euforia, entusiasmo e voglia di scrivere la storia, provando a rendere tutti i partecipi di un titolo che il club non ha mai conquistato”.

Una finale contro la Juventus e l’altra con il Bayer Leverkusen: si parte con le stesse probabilità di vincere, oppure c’è una favorita?

“Una finale per me è sempre 50 e 50. In un match così importante conta ogni singolo dettaglio e qualunque episodio può essere la chiave per sbloccare la partita. Mi aspetto una grande Atalanta contro il Bayer Leverkusen, che è una squadra che seguo da tanto tempo. Sta facendo un grandissimo campionato e non solo, però il modo di giocare di Gasperini, può mettere in difficoltà chiunque. La Dea è un avversario scomodo, lo è stato per il Liverpool, lo è stato per il Marsiglia e lo sarà anche in finale. Non penso che partano sfavoriti. Non si sentono tali nella loro testa”.

Un finale di stagione così, che potrebbe portare due trofei a Bergamo, può decretare la fine del percorso di Gasperini?

“Tutti gli anni sembra che questa squadra non possa fare meglio dell’anno precedente, ma poi ci smentisce costantemente. Penso che l’incontro tra l’Atalanta e Gasperini sia stato quello tra due esatte metà. Si sono incontrati e incastrati alla perfezione e non so quanto potrebbe fare bene o male sia al club che al mister cambiare strada. Questa però è una decisione che sta solo a loro, ma non credo ci sia nulla di Ovvio è scontato”.

Ora dovranno archiviare la finale raggiunta e pensare solo al campionato. Tra Roma e Atalanta, per il match di domenica, credi ci sia una squadra favorita?

“Non vedo squadre favorite, ma è chiaro che andare a giocare a Bergamo non è mai facile per nessuno. L’Atalanta gioca in casa e avrà una spinta in più, ma la Roma è la Roma e sta facendo molto bene. È un match che guarderò con grande piacere. Spero soltanto di vedere un bello spettacolo”. 

Europa League, Atalanta-Olympique Marsiglia, Porrini: “Dea favorita, attaccherà da subito. Gasperini? Merita un club che lotti per il titolo”

Giovedì scorso il match d’andata della semifinale di Europa League e domani l’appuntamento con il ritorno al Gewiss Stadium di Bergamo. L’Atalanta è pronta ad ospitare l’Olympique Marsiglia per un match definitivo, da dentro o fuori, con fischio di inizio in programma alle ore 21. Si ripartirà dall’1 a 1 maturato al Vèlodrome, in una sfida che può valere la storia. Scamacca e compagni sanno bene quel che sono chiamati a fare. Per commentare la gara di Europa League, Atalanta-Olympique Marsiglia, Sergio Porrini, ex calciatore che ha vestito anche la maglia della Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Europa League Atalanta-Olympique Marsiglia Porrini a Tag24

La scorsa settimana, al Vèlodrome di Marsiglia, per l’Atalanta non è stato semplice. Domani però al Gewiss Stadium di Bergamo, davanti ai propri tifosi, sarà tutta un’altra storia. La squadra di Gasperini è in forma, ha la giusta carica e sa di avere nelle sue corde la capacità di battere i francesi e strappare il pass che vale la finale di Dublino. Un traguardo che i nerazzurri vedono ad un passo e che sarebbe storico per il club. Non dovranno di certo mancare rispetto per l’avversario e concentrazione massima, ma dopo aver buttato fuori il Liverpool è innegabile che sia proprio la Dea a partire con i favori del pronostico. Per commentare il match di Europa League, Atalanta-Olympique Marsiglia, Sergio Porrini, che ha vestito la maglia bergamasca nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Vigilia del match di ritorno di Europa League. In casa, a Bergamo, l’Atalanta sarà favorita, nonostante la scorsa settimana il Marsiglia abbia dimostrato di essere un avversario più ostico rispetto a ciò che molti si aspettavano?

“E’ vero, la partita con il Marsiglia si è rivelata più complicata di quello che molti si aspettavano, io per primo. Va detto però che nel loro stadio parliamo di una squadra completamente diversa rispetto a quello che vediamo in trasferta. Riesce ad esprimere un tipo di calcio superiore rispetto a quel che fa quando esce dalle mura amiche. Per questo sono convinto che a Bergamo l’Atalanta possa vincere, possa passare il turno, e arrivare a giocarsi questa bellissima finale Europea”.

È diventata una squadra sempre europea, che ormai si è abituata anche a questi palcoscenici?

“Assolutamente sì, perché vittoria dopo vittoria, risultato dopo risultato, ha acquisito una consapevolezza e una forza incredibile. La società e il gruppo adesso hanno mentalità vincente. L’Atalanta ormai è diventata una certezza e arriva tra le prime sei o sette del campionato ogni anno e questo non è certo un caso. In questa stagione di Serie A ha fatto una rimonta incredibile ed è tornata ad occupare una posizione in Champions. Aveva già raggiunto la semifinale della massima competizione europea qualche anno fa e per un soffio non è arrivata in finale. Non c’è da meravigliersi se oggi li vediamo così forti. Ormai è una certezza e la partita con il Liverpool lo ha confermato”.

Scamacca ha finalmente dimostrato il suo valore, oppure pensi che gli manca ancora qualcosa?

“Scamacca sta dimostrando di essere un grande calciatore e di essere arrivato nella squadra giusta, con l’allenatore giusto. Gasperini è in grado di tirar fuori sempre il massimo da ogni calciatore. Riesce a far sì che anche i ragazzi più in difficoltà, alla ricerca di se stessi, con grande potenziale, possano finalmente riuscire ad esprimersi al massimo. Parliamo di un attaccante molto forte che mi sta impressionando, non solo per il gol che sta facendo e che sono un marchio di fabbrica, ma per la qualità tecnica delle giocate. In questa Atalanta, con questo sistema di gioco, sta esprimendo al massimo le sue individualità. È un segnale molto importante anche in vista della Nazionale e del prossimo Europeo”.

In questi giorni si parla tanto anche del futuro di Gasperini, ci credi che possa davvero salutare l’Atalanta?

“Penso che Gasperini all’Atalanta abbia fatto degli anni stupendi e che con questa squadra sia riuscito a far ricredere tutti gli scettici. Dopo l’esperienza negativa che ebbe all’Inter, su di lui c’erano tanti dubbi. La Dea è diventata una grandissima squadra e un grandissimo Club, ma forse lui, in questo momento, meriterebbe di poter arrivare in un palcoscenico ancor più importante per provare a vincere il campionato e lottare al massimo anche al livello internazionale. Dovranno arrivare però delle offerte davvero interessanti, perché l’Atalanta resta una delle società più forti e importanti d’Italia”.

Domani controllo Olympique Marsiglia ti aspetti un Atalanta che sia da subito offensiva?

“Direi proprio di sì, mi aspetto di vedere la classica Atalanta. Una squadra che non fa ragionamenti, che non sta a guardare al risultato, che non pensa a quello che potrebbe succedere se, ma che agisce. Penso che vedremo una squadra in grado di aggredire l’avversario sin dal primo istante. Cercheranno già dai primi minuti di far capire al Marsiglia che vogliono vincere e portare a casa il bottino pieno”. 

Europa League, Olympique Marsiglia-Atalanta, Savoldi: “Dalla Dea mi aspetto di tutto, dipende dall’umore di Gasperini. Scamacca? Può fare di più”

1 a 1 in casa del Marsiglia e la possibilità di giocarsi il passaggio del turno, e quindi la finale di Europa League, al Gewiss Stadium di Bergamo la prossima settimana, con la spinta dei tifosi nerazzurri. L’Atalanta partiva con i favori del pronostico, dopo aver battuto il Liverpool, ma si è scontrata contro il muro di Gasset che ha venduto cara la pelle. Scamacca apre le danze all’11’ e Mbemba risponde al 20′. Peccato perchè la Dea non è riuscita a fruttare neanche la superiorità numerica, arrivata nella ripresa. I giochi sono aperti e può succedere di tutto. Per commentare il match di Europa League, Olympique Marsiglia-Atalanta, Giuseppe Savoldi, che ha vestito nella sua carriera la maglia nerazzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Europa League, Olympique Marsiglia-Atalanta, Savoldi a Tag24

Giocare al Vèlodrome non è facile per nessuno e chi pensava che l’Atalanta avrebbe potuto stracciare l’Olympique Marsiglia, evidentemente, si sbagliava. La Dea impatta 1 a 1 contro i francesi, ma in casa, la prossima settimana, la storia sarà diversa. “Dobbiamo vincere, non pareggiare ed essere più bravi lì davanti” ha detto Gasperini al termine della sfida e poi ha aggiunto senza giri di parole: “Vogliamo la finale”. L’obiettivo è dichiarato e nella gara di ritorno della semifinale i nerazzurri non possono sbagliare. Sono ancora in corsa su tre fronti e dopo av er costruito tanto, vogliono chiudere con un trofeo che sarebbe storico per la città. Per commentare il match di Europa League, Olympique Marsiglia-Atalanta, Giuseppe Savoldi, che ha vestito nella sua carriera la maglia nerazzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

A Marsiglia l’Atalanta fa 1 a 1: ti aspettavi questo tipo di prestazione o pensavi che sarebbe stato pipù semplice?

“Quello che ho visto è esattamente quello che mi aspettavo, anche se all’inizio il Marsiglia non l’ho visto bene. Mi aspettavo fosse più squadra, che fossero più concentrati e che potessero fare meglio. Senza nulla togliere a Scamacca e al gol realizzato, non si può lasciare un attaccante solo in quel modo in mezzo all’area di rigore. Il vantaggio della Dea è arrivato per un loro errore difensivo”.

Match di ritorno la prossima settimana a Bergamo. Questo consente all’Atalanta di avere una percentuale maggiore di possibilità di passaggio del turno?

“Direi proprio di sì, anche perchè andare a giocare a Bergamo non è facile per nessuno. Parliamo di un campo ostico e l’aspetto mentale e psicologico condiziona spesso gli avversari. L’Atalanta ha dei tifosi incredibili, ma è una squadra da cui ci si può aspettare di tutto, nel bene e nel male. Nessuno credeva potesse andare a Liverpool e fare 3 gol, ma poi magari trova più difficoltà contro squadre meno forti”.

Vincere il trofeo sarebbe un sogno per un club come l’Atalanta, ma la Dea lotta anche in campionato per un posto in Champions e ha già centrato la finale di Coppa Italia, in cui affronterà la Juventus. Troppi impegni?

“Troppi impegni sì, soprattutto se consideriamo che stanno iniziando a mancare dei giocatori che potrebbero essere determinanti. Gli impegni sono tanti, importanti e tutti ravvicinati. Gasperini guida questo gruppo ed è uno molto emotivo e molto umorale. Se lui sta bene, la sua squadra scende in campo in modo positivo, altrimenti ne condiziona la prestazione. Mi auguro possa caricare queste gare nel migliore dei modi”.

Questo Scamacca è quello che i tifosi della Dea aspettavano sin dall’inizio della stagione?

“Io penso che tutti si aspettassero un pò di più di questo. E’ vero che ultimamente ha iniziato a segnare con più continuità, ma è altrettanto vero che sbaglia anche molto. Ieri sera non avrebbe potuto sbagliare. Era in mezzo all’area da solo e avuto il tempo di stoppare la palla, controllarla e metterla dove il portiere non la poteva prendere”.

Cosa ti aspetti da questo finale di stagione per l’Atalanta?

“Credo che l’Atalanta arriverà tra le prime 5. Lo scontro diretto con la Roma sarà determinante, ma non possiamo dare per scontato che la Dea debba vincere per forza. Poi ha la possibilità in Coppa Italia e in Europa League. Sarebbe il colmo se non riuscisse a centrare nessuno di questi 3 obiettivi. I tifosi andrebbero fuori di testa, ma io non mi aspetto un crollo così verticale, anzi”.

Olympique Marsiglia-Atalanta, Delio Rossi: “La Dea è un club unico in Italia. Scamacca? Deve trovare continuità, non come Leao”

Il countdown è iniziato e tutto è pronto per la gara d’andata della semifinale di Europa League. Il tempo per preparare la partita è stato poco, ma l’Atalanta ormai è abituata a un match ogni tre giorni e oggi raggiungerà la Francia per il walk around e la conferenza stampa pre partita. Giovedì 2 maggio, con fischio di inizio alle ore 21 il primo atto al Vèlodrom e appuntamento al Gewiss Stadium di Bergamo la prossima settimana per il match di ritorno. Per commentare Olympique Marsiglia-Atalanta, Delio Rossi, che nel corso della sua carriera ha allenato anche i nerazzurri, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Olympique Marsiglia-Atalanta, Delio Rossi a Tag24

Siamo arrivati al momento cruciale della stagione e per chi è ancora in corsa per le competizioni internazionali è tempo di scendere in campo. Darà tutto domani l’Atalanta di Gasperini, chiamata all’impegno contro l’Olympique Marsiglia, nella gara d’andata della semifinale di Europa League. Dopo aver battuto il Liverpool, contro ogni pronostico, ora la Dea si approccia al match come una delle favorite per la vittoria finale, ma il tecnico sa bene che in Francia non sarà semplice e ha già chiesto ai suoi ragazzi massima attenzione. I bergamaschi stanno bene, lo hanno dimostrato anche in campionato. Ora è tempo di raccogliere ciò che di buono è stato seminato. Appuntamento a domani, con fischio d’inizio alle ore 21 per i primi 90 minuti. Per commentare Olympique Marsiglia-Atalanta, Delio Rossi, che ha allenato anche la Dea, è intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Dopo aver eliminato il Liverpool, l’Atalanta si presenta con i favori del pronostico per il match con Olympique Marsiglia?

“Di solito quando si arriva alle fasi finali di queste competizioni non c’è mai una favorita. Sicuramente ci sono arrivate le quattro squadre che lo hanno meritato di più. L’Atalanta si potrà giocare al massimo le sue carte, ma dovrà fare attenzione all’Olympique Marsiglia perché se sono arrivati in semifinale vuol dire che hanno dei buoni valori”.

Da cosa deve ripartire l’Atalanta per poter arrivare in finale?

“L’Atalanta, secondo me, è la squadra più europea che abbiamo in Italia ed è per questo che arrivano sempre in fondo anche nelle competizioni internazionali. Hanno un modo di giocare particolare e vanno in difficoltà quando non riescono a tenere il ritmo per tutta la partita. In questo momento stanno bene e credo che la cosa fondamentale sia che possano giocare come sanno, senza snaturarsi. La squadra di Gasperini è arrivata in semifinale grazie alle sue caratteristiche, e non deve rinunciarci. Se calano dal punto di vista dell’intensità possono avere qualche problema”.

Lo Scamacca che stiamo finalmente vedendo in questo finale di stagione è il vero Scamacca, oppure può ancora crescere?

“Sinceramente non conosco Scamacca personalmente, ma è evidente che ha qualità e talento. Purtroppo però non riesce ancora a mostrarlo in maniera continuativa. Gasperini è l’unico che può estrinsecargli queste capacità e fargliele mettere in campo in ogni partita. Se vuole fare l’ulteriore step, deve riuscire ad essere decisivo continuamente, non come Leao che si accende una volta ogni tanto. Deve essere un ingrediente della torta, non la ciliegina. Questo dipende solo da lui perché ha un’età che è da dentro o fuori”.

Come ogni anno anche in questa stagione si parla del futuro di Gasperini, un allenatore che guida l’Atalanta ormai da tanti anni, ma che costantemente trova nuovi stimoli. Cosa si aspetta dal futuro?

“L’Atalanta è un unicum in Italia. Di solito i club tengono i giocatori e cambiano gli allenatori, mentre la Dea ha fatto una scelta precisa. Ha individuato in Gasperini l’uomo perfetto per portare avanti la propria strategia, perché sa cosa può dargli. Se c’è qualche problema con Freuler o con Papu Gomez vanno via i giocatori e resta il tecnico. Hanno rivoltato la frittata, un po’ come è successo con squadre che hanno fatto epoca, tipo l’Arsenal con Wenger o Ferguson con lo United. Che lui possa andare via non ci credo. Poi capisco anche che quando c’è un giocatore che prende 6 milioni e un allenatore che ne prende uno, è più facile mandare via il tecnico. L’Atalanta per questo è unica e andrebbe studiata da parte degli altri. Guardate cosa sono riusciti a fare in un ambiente piccolo “.

Roma e Atalanta sono entrambe impegnate in Europa League, ma anche nella corsa Champions in campionato. Le due semifinali possono condizionare anche la serie A?

“Secondo me sì, ma anche in questo senso penso che l’Atalanta abbia compreso prima degli altri la cosa più giusta. Innanzitutto fanno un mercato mirato a prendere sempre giocatori funzionali al gioco di Gasperini, e poi non hanno grande differenza tra i titolari e le riserve. Tutta la rosa è più o meno allo stesso livello e questo ti consente di poter fare dei cambi, senza perdere di qualità. Non ci dimentichiamo che il miglior acquisto fatto quest’anno è costato quasi 40 milioni e non ha praticamente mai giocato. Altre squadre che se la stanno lottando in campionato con la Dea, non hanno questa profondità di rosa. Hanno magari dei picchi superiori, ma non questa qualità in tutta la rosa”. 

Europa League, Liverpool-Atalanta, Cabrini: “La Dea non è più la Cenerentola d’Europa, ma guai a pensare di essere già in semifinale”

Un’impresa senza precedenti, l’Atalanta batte 3 a 0 il Liverpool e torna da Anfield Road in pompa magna. Quello di ieri sera era solo il primo atto di questi quarti di finale di Europa League, e la prossima settimana la Dea si giocherà in casa il passaggio del turno. Guai a darlo per scontato, ma è chiaro che il vantaggio è di quelli da far girare la testa, specie dopo una partita perfetta, in cui tutti davano i nerazzurri per spacciati. Una missione quasi impossibile, che Gasperini ha reso paradossalmente semplice. I nerazzurri hanno fatto esplodere di gioia tutti i tifosi bergamaschi che avevano raggiunto l’Inghilterra con la speranza di vivere una serata magica. Per commentare l’impresa in Europa League, Liverpool-Atalanta, Antonio Cabrini, che ha vestito la maglia della Dea per una stagione, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Europa League, Liverpool-Atalanta, Cabrini a Tag24

Serviva una serata magica, bisognava spingersi oltre i propri limiti, mantenere alta la concentrazione e rischiare qualcosa con coraggio, per portare a casa un risultato storico e l’Atalanta ci è riuscita, facendo molto di più di quello che anche i tifosi più appassionati ed ottimisti potevano aver messo in conto. La speranza era quella di mantenere aperta la possibilità di qualificarsi, e invece ad Anfield Road la Dea schiaccia il Liverpool, battendolo 3 a 0, grazie alla doppietta di Scamacca e al gol di Pasalic. Passaggio del turno quasi ipotecato, con i nerazzurri che ora vedono la semifinale, ma al tempo stesso sanno di dover ripetere quanto fatto ieri sera anche al Gewiss stadium, la prossima settimana. Per commentare l’impresa in Europa League, Liverpool-Atalanta, Antonio Cabrini, che ha vestito la maglia della Dea per una stagione, prima di aprire il capitolo Juventus, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Nel corso della tua carriera hai vestito la maglia dell’Atalanta. Ci credevi che la Dea potesse fare un’impresa del genere e battere il Liverpool?

“Quello che è arrivato ieri sera è un segnale di maturità, da parte dell’ambiente, della squadra, dell’allenatore e della società. L’Atalanta ha lanciato un messaggio forte. A livello internazionale questa squadra non va più considerata la Cenerentola di turno”.

Il 3 a 0 è un risultato importante, ma il passaggio del turno è già in cassaforte oppure ancora no?

“Finché non saremo arrivati al novantesimo minuto della gara di ritorno di questi quarti di finale di Europa League, non si potrà dire niente e dare nulla per certo. È ovvio che i tre gol sono un vantaggio importante. Al Gewiss Stadium però si dovrà ricominciare, senza pensare a ciò che si è fatto ieri. Questo 3 a 0 va archiviato velocemente”.

Due gol pesantissimi da parte di Scamacca, che in questo finale di stagione sta risultando determinante. È questo l’attaccante che tutti si aspettavano e che può diventare fondamentale anche per la Nazionale italiana?

“Scamacca sta attraversando un ottimo momento di forma, questo è evidente. L’Italia purtroppo, lì davanti, è carente e quindi se da qui alla fine dell’anno dovessero uscire giocatori e ragazzi interessanti, ben venga. Serve gente che fa gol, come sta facendo lui ed è giusto che venga preso in seria considerazione”.

Se supera l’ostacolo Liverpool, l’Atalanta è una delle favorite per la vittoria finale dell’Europa League?

“E’ tutto un terno al lotto. In Europa è tutto da giocare e non si possono fare previsioni di nessun tipo. Ogni partita è una finale, a partire dalla prossima”. 

Europa League, Liverpool-Atalanta, Dossena: “Giocare ad Anfield è indescrivibile. Nel calcio tutto è possibile, mi aspetto divertimento”

Ci siamo, Liverpool-Atalanta è ormai alle porte. Una doppia sfida, la più bella e suggestiva di tutta la stagione nerazzurra, per cui è già partito il countdown. Appuntamento ad Anfield domani, con fischio di inizio alle ore 21 e match di ritorno la prossima settimana a Bergamo. Sarà Klopp contro Gasperini, sarà Davide contro Golia (ma non troppo), sarà spettacolo. La Dea sa che il compito è di quelli proibitivi, ma andrà in Inghilterra per giocarsela, consapevole di avere un solo compito: quello di mantenere aperta la possibilità di qualificazione. Solo chi ha vestito la maglia dei Reds può raccontare cosa si prova in quella bolgia e non sono molti gli italiani ad aver avuto questa fortuna. Tra questi c’è mister Andrea Dossena, oggi allenatore della Pro Vercelli, che in Premier ha vissuto due stagioni. Per commentare la gara di Europa League, Liverpool-Atalanta, Dossena è intervenuto in esclusiva a Tag24.    

Europa League, Liverpool-Atalanta, Dossena a Tag24

L’Atalanta è pronta per affrontare il match più difficile e stimolante di tutta la stagione. Domani, con fischio di inizio alle ore 21, la Dea scenderà in campo ad Anfield Road per la gara d’andata dei quarti di finale di Europa League contro il Liverpool. La squadra di Klopp è in assoluto la favorita per la vittoria finale e le urne di Nyon non sono state clementi con i ragazzi di Gasperini. Per quanto complicata però, questa resta una gara suggestiva ed emozionante, in uno scenario pazzesco, in cui tutti sognano di giocare almeno una volta. Sa bene cosa si prova Andrea Dossena, oggi mister della Pro Vercelli, che si sta giocando il finale di stagione nel girone A di Serie C e uno dei pochi italiani ad aver vestito la maglia dei Reds. E per commentare il match di Europa League, Liverpool-Atalanta, mister Dossena è intervenuto a Tag24.

Domani si affronteranno Liverpool e Atalanta. Missione impossibile per la Dea oppure ha qualche chance?

“Mimpossibile direi di no, perché nel calcio e nello sport tutto può succedere. Guardate ad esempio cosa ha fatto il Leicester qualche anno fa, anche quella sembrava un’impresa impossibile. Però è chiaro che si tratta, per l’Atalanta, di un ostacolo molto duro da superare. Forse in questo momento in Italia, solo l’Inter è una squadra che può giocarsela alla pari con il Liverpool. L’Atalanta però può dire la sua. In questo momento i risultati dicono che la Dea può permettersi di giocare una partita simile contro una squadra europea così importante e magari fare il risultato”.

Sei uno dei pochi italiani ad aver avuto l’onore di giocare con la maglia del Liverpool e sai cosa significa giocare ad Anfield. Cosa ha rappresentato per te e che consiglio ti senti di dare alla Dea?

“È vero, ho avuto l’onore di indossare quella maglia e non posso descrivere a parole cosa si prova a giocare ad Anfield. Bisognerebbe provarlo sulla propria pelle per comprenderlo davvero. Già l’atmosfera inglese è unica, in quello stadio lo è ancora di più. È veramente emozionante e loro sono bravissimi a vendere il prodotto. Creano dalla storia e sono fenomenali. Quello stadio è qualcosa di eccezionale”.

Gasperini contro Klopp, ti aspetti che se la giochino a viso aperto o faranno calcoli, sulla base dei 180 minuti?

“L’importante è che la squadra di Gasperini possa giocare con serenità, come ha sempre fatto, senza snaturarsi. Sono sicuro che sarà così, perché lo ha già dimostrato in passato quando il Liverpool, vinse a Bergamo con grande scarto, in Champions League. Gasperini non giocherà mai una partita chiusa e quindi saranno due squadre che si affronteranno a viso aperto. Vedremo una partita interessante e divertente”.

Cos’ha il Liverpool, squadra e società, che la rende diversa dalle altre e su cosa può far leva l’Atalanta? Da chi ti aspetti la serata perfetta? 

“Il Liverpool rispetto alle altre, e magari rispetto anche alla maggior parte dei club italiani, ha una storia profonda e un grande senso di appartenenza. Questo si può dire di molti club inglesi, non soltanto dei Reds. L’Atalanta dovrà fare in modo di giocare ad alta intensità, uomo su uomo, come d’altronde chiede sempre Gasperini. Quello della Dea è un gioco che ormai conosciamo perfettamente. Domani però andrà limitato un attimo, perché dall’altra parte ci sono giocatori del calibro di Salah, che nell’uno contro uno è davvero fenomenale. Bisognerà stare un po’ più accorti, senza però rinunciare ad essere l’Atalanta”.

La Pro Vercelli

Parliamo del tuo presente. 3 giornate al termine della stagione di Serie C alla guida della Pro Vercelli. Che esperienza stai vivendo e ce fiducia per i play off?

“Nelle ultime tre giornate speriamo di poter prendere più punti possibili, per vedere se riusciremo e come riusciremo a piazzarci in questi play off. Dopodiché partirà praticamente un altro campionato, una specie di lotteria, in cui giocare fuori o giocare in casa sarà determinante. A quel punto subentrano tantissimi fattori, e sono decisivi eventuali infortuni. Conta tutto, perché si gioca ogni tre giorni ed è davvero complicato. Noi cercheremo di vendere cara la pelle, come abbiamo sempre fatto, e proveremo ad andare più avanti possibile. Poi sarà il campo a decidere le nostre sorti”. 

Liverpool-Atalanta, Manfredini: “Difficile, ma la Dea può tenerla aperta e giocarsela a Bergamo. Percentuali? La testa dice 30%, il cuore 40%”

L’impegno è di quelli proibitivi, di quelli che sembrano già scritti, ma anche a Liverpool l’Atalanta proverà a fare il miracolo. La squadra di Gapserini non sta vivendo il suo momento migliore ed è reduce da due sconfitte sconsecutive, una in Coppa Italia contro la Fiorentina nella gara d’andata della semifinale e l’altra in campionato contro il Cagliari, in trasferta. Questo però è il momento di scrollarsi di dosso tutte le scorie negative e riprendere ogni energia possibile per tentare l’impresa ad Anfield, uno degli stadi più iconici d’Europa. Contro i ragazzi di Klopp servirà la partita perfetta, e potrebbe addirittura non bastare. La Dea ha, per ora, un solo obiettivo, che è quello di mantenere aperta la qualificazione per poi giocarsi il tutto per tutto in casa, al Gewiss Stadium. Per commentare Liverpool-Atalanta, Thomas Manfredini, che in nerazzurro ha vissuto 5 stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Liverpool-Atalanta, Manfredini a Tag24

L’Atalanta si sta preparando per la partita delle partite. Quel match che ogni bambino che ama il pallone sogna di poter giocare almeno una volta nella vita. Il prossimo appuntamento è con l’Europa League, ad Anfield, contro il Liverpool di Jurgen Klopp. Una partita che sembra già scritta in partenza, ma al tempo stesso un pronostico che i nerazzurri vogliono ribaltare. Archiviare le due sconfitte arrivate nel giro di una settimana è la parola d’ordine da cui ripartire per prepararsi al meglio in vista del prossimo impegno. Gasperini sa bene quanto sia difficile, ma ci crede e andrà in Inghilterra per giocarsela. Appuntamento giovedi serà alle ore 21 per il primo atto e poi gara di ritorno in programma la prossima settimana a Bergamo. Per commentare Liverpool-Atalanta, Thomas Manfredini, che della Dea è stato anche capitano, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Missione impossibile oppure la Dea può riuscire nell’impresa?

“Nel calcio non c’è niente di impossibile, ma sicuramente è difficile. Già da qualche anno penso che un’Atalanta al 100% possa mettere in difficoltà chiunque. E’ normale però che ora si giocherà contro una squadra grandissima e il 100% potrebbe non bastare. Sono fiducioso e penso che la Dea farà una grande prestazione, come al solito nelle Coppe”.

Due sconfitte consecutive, cosa non sta funzionando in questo momento?

“Succede che da un paio d’anni l’Atalanta non riesce ad avere un rendimento altissimo sempre e ogni tanto ha qualche calo di concentrazione. Per come gioca mister Gasperini bisogna stare sempre al 100% sia dal punto di vista della concentrazione che dal punto di vista fisico. I duelli uno contro uno vanno sempre vinti e può capitare che anche l’errore del singolo faccia perdere punti o partite. Questo però non vuol dire che sia una squadra in difficoltà e non preoccupa a livello di gicoo. E’ vero che ha perso, ma può ancora dire la sua su tutte e tre le competizioni. Ha avuto qualche pausa di troppo, ma è sempre temibile”.

Gasperini contro Klopp, come la affronterà la Dea?

“Il DNA dell’Atalanta è quello e affronterà anche il Liverpool nella stessa identica maniera. E’ normale che forse non sarà aggressiva sin dal primo minuto, ma mi aspetto comunque i duelli e l’uno contro uno che il mister ha sempre chiesto alla sua squadra. L’idea di gioco di Gasperini è quella ed è difficile da cambiare. Penso che sarà diverso solo l’atteggiamento e l’aggressione, specie in determinate zone del campo. Mi aspetto che l’Atalanta resti leggermente più bassa, senza andare sempre ad offendere”.

Due partite che portano via energie importanti. Questo rischia di compromettere il percorso Champions dell’Atalanta?

“Sicuramente, quando si dice che le squadre che non hanno le Coppe sono facilitate è la verità. Specie quando si arriva alla fase finale della competizione internazionale, che porta via sempre qualcosa sia dal punto di vista fisico, che mentale o di infortuni. Conoscendo Gasperini penso che l’Atalanta sia allenata, anche troppo, per avere energie in serbo per tutte le partite. Sono match talmente belli che se dovessero andare bene la stanchezza non si sentirà sicuro”.

C’è qualcuno in particolare da cui ti aspetti di più?

“Non penso che un singolo possa deciderla, ma ci vorrà la prestazione perfetta da parte di tutta l’Atalanta. E’ normale che Koopminers, Scamacca, Lookman e De Ketelaere sono i giocatori che hanno maggiore qualità e che ti possono dare qualcosa in più. A prescindere però, servirà da tutti quel pizzico di qualità e quantità in più. Sia coloro che scenderanno in campo dal primo minuto, che chi partirà dalla panchina. davanti non ci dimentichiamo che c’è il Liverpool”.

Percentuali di passaggio del turno?

“L’importante è mantenere aperta la qualificazione. Se devo essere razionale dico che l’Atalanta ha il 30% delle possibilità. Se poi invece faccio parlare il cuore e l’affetto che ho per la Dea dico il 40%. La speranza è quella di tenerla in gioco per poi giocarsi tutto a Bergamo”.

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