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Tag: etnico

Ugali: ricetta della polenta africana

Quella dell’ugali è una storia del tutto particolare perché si tratta di un piatto di importazione diventato patrimonio comune della tradizione culinaria di tante zone dell’Africa. Parliamo di una vera e propria polenta (più o meno simile alla nostra) realizzata con farina di mais e acqua. Ugali: ricetta della polenta africana dunque? Potremmo dire di sì, se diamo al concetto di polenta un’accezione ampia. Questa preparazione è tipica di alcune zone dell’Africa, dove prende anche una denominazione del tutto locale: infatti la parola “ugali” appartiene alla lingua swahili del Kenya e parte della Tanzania. Altrove questo piatto viene indicato con i nomi di ngima, xima, shima, pap, oshifima. In origine il nome indicava il procedimento di preparazione del piatto: infatti al posto della farina di mais potevano esserci miglio, sorgo o i prodotti di altre colture. 

Qualche curiosità

Poiché la presenza di concittadini di origine africana è sempre più importante anche nel nostro Paese, conoscerne gli usi, costumi e la tradizione culinaria può diventare un elemento di confronto e integrazione. Per questo sapere che l’ugali, ricetta della polenta africana, accomuna pianura Padana a vasti territori dell’Africa è molto interessante. Identica anche l’origine di questo piatto: il mais fu introdotto nel continente africano all’epoca della colonizzazione, parliamo dunque del 1500 – 1600: proprio come accadde da noi. La facilità di coltivazione, la resistenza e la resa di questo cereale gli ha permesso di prendere spesso il posto di sorgo e miglio nella preparazione di questo piatto. 

Come si prepara la ricetta dell’ugali, la polenta africana per eccellenza

La preparazione di questo piatto è semplice: l’ugali, ricetta della polenta africana, non differisce molto dalla polenta nazionale. Parliamo di cucina tradizionale, povera, che risolve il problema del nutrimento quotidiano di tante famiglie con un costo economico sostenibile. Scopriamo gli ingredienti e poi i semplici passaggi per realizzare questo piatto:

  • Farina di mais 400 g 
  • Sale 1 cucchiaino
  • Acqua (in proporzione doppia alla farina)

Il procedimento è lo stesso che ci permette di realizzare la nostra polenta: si porta a bollore l’acqua già salata e poi vi vi versa a pioggia la farina continuando a mescolare e facendo attenzione ad evitare che si formino grumi. La cottura non sarà inferiore ai 40 minuti perché il composto finale dovrà essere piuttosto consistente. 

Ugali piatto nazionale del Kenya

Quindi dovremo dare dei polentoni anche ai kenioti? Forse si, perché l’ugali, ricetta della polenta africana, è talmente diffuso e amato da diventare il piatto nazionale del Kenya. Il presidente delal Repubblica dello stato africano ha definito questo piatto come irrinunciabile per i suoi concittadini, che amano mangiarlo accompagnandolo con sugo di pomodoro, oppure con varietà locali di cicoria, biete o spinaci, oppure con una ratatouille di verdure. Ma l’ugali si mangia anche accompagnandolo con pesce o carne, proprio come la polenta nostrana. 

La ricetta keniota originale dell’ugali prevede questi ingredienti (per 6 persone):

  • 4 tazze da the di farina di mais
  • 5 tazze da the d’acqua
  • 1 cucchiaino di burro o margarina
  • una presa di sale

L’acqua va portata a bollore tenendo un fuoco medio, quindi “condita” con burro e sale. Solo dopo si versa la farina a pioggia. In Kenya l’ugali si cuoce per 5 minuti soltanto. Per rendere meno consistenza il risultato finale si sostituisce un bicchiere di acqua con uno di latte. 

Per realizzare un vero e proprio piatto keniota, l’ugali con samaki, preparate un soffritto di cipolla al quale aggiungerete del curry e del latte di cocco per mantecarlo. Cuocete poi del pesce (coda di rospo tagliata a dadini, sgombro fresco, merluzzo) tagliato a dadini nel soffritto. Preparate l’ugali, versatelo in una ciotola capiente o su di un tagliare e guarnitelo con il sugo di pesce. 

Fresca e leggera la ricetta degli hosomaki giapponesi

Se siete amanti del sushi e del pesce crudo sicuramente conoscerete la ricetta degli hosomaki, il classico rotolino di riso avvolto nell’alga Nori e ripieno di pesce. Anche se solitamente gli hosomaki vengono farciti con pesce crudo (tonno e salmone in primis), ne esistono anche versioni più occidentalizzate, fatte con pesce cotto, ma anche con crostacei, frutta o verdura. La particolarità, nella sua versione originale, è quella di avere un solo ingrediente in aggiunta al riso e all’alga.

Si tratta di uno dei grandi classici della cucina giapponese il cui nome significa proprio “rotolo stretto”. Rispetto a tutte le altre tipologie di sushi, infatti, gli hosomaki sono più piccoli  e da tradizione vanno mangiati in un solo boccone.

Partiamo dagli ingredienti

Realizzare la ricetta degli hosomaki non è difficile, ma è necessario procurarsi gli ingredienti giusti e trattarli nel modo corretto. Ecco quello che vi serve tra ingredienti e strumenti:

  • stuoie di bambù per arrotolare i maki
  • pellicola alimentare trasparente
  • 4 fogli di alga Nori
  • 250 gr di riso per sushi
  • 300 ml acqua
  • 40 ml aceto di riso
  • 20 g zucchero
  • 3 g sale
  • 1 avocado o 1 cetriolo
  • 200 g di salmone o tonno crudi

Prima di partire con la preparazione facciamo alcune considerazioni sugli ingredienti, a partire da quelle, importantissime, che riguardano il pesce crudo. Questo va consumato esclusivamente dopo abbattitura, processo che garantisce l’eliminazione di tutti gli organismi patogeni nocivi per la salute. Se il pesce non è stato preventivamente sottoposto a questa procedura, una volta acquistato dovete congelarlo per almeno 96 ore a -18°C nel freezer di casa.

Per una buona riuscita della ricetta degli hosomaki, e di tutti i tipi di sushi, è anche particolarmente importante la scelta del riso, perché non tutte le tipologie sono adatte a questa preparazione. Per il sushi è importante utilizzare una varietà di riso che elimini molto amido: sarà così molto più facile maneggiarlo e avvolgerlo nella stuoia di bambù.

Come preparare il riso

La preparazione del riso è un passaggio fondamentale della ricetta degli hosomaki: scopriamo come farla nel modo corretto. Per prima cosa dovete sciacquare abbondantemente il riso sotto l’acqua corrente: fatelo per 6-7 volte, fino a quando l’acqua non risulterà del tutto trasparente. Scolatelo, lasciatelo nello scolapasta per 15 minuti, dopodiché mettetelo in una pentola e ricopritelo completamente con l’acqua. Mettete il coperchio, portate l’acqua ad ebollizione e lasciate cuocere finchè l’acqua non sarà stata completamente assorbita dai chicchi. Attenzione però: non dovrete mai togliere il coperchio, né mescolare il riso.

Una volta raggiunto il bollore, lasciate cuocere a fiamma media per 5 minuti, senza togliere il coperchio. Abbassate quindi la fiamma al minimo e proseguite la cottura per altri 10 minuti. Togliete infine la pentola dal fuoco, sempre con il coperchio, e lasciate riposare per altri 10 minuti.

Scaldate in un pentolino l’aceto di riso, lo zucchero e il sale, mescolando finché zucchero e sale non si saranno sciolti. Rovesciate il riso in un contenitore di legno, di vetro o di porcellana, dopodiché versate il condimento tiepido sopra il riso e con una spatolina muovete il riso senza schiacciarlo. Copritelo infine con un panno inumidito di acqua fredda.

La ricetta degli hosomaki

Siete quindi pronti per realizzare la ricetta degli hosomaki. Tagliate l’alga Nori in due dal lato lungo e appoggiate una delle due parti su un tappetino di bambù. Adagiatevi sopra uno strato di riso cotto, lasciando lungo l’estremità alcuni chicchi di riso che vi faranno da collante quando chiuderete il rotolo.
Sopra allo strato di riso stendete una striscia di salmone e una di avocado, quindi chiudete l’alga tirando il tappetino verso l’alto e facendo rotolare l’hosomaki in avanti. Il rotolo deve essere ben stretto. Srotolate la stuoia e posizionate l’hosomaki su un tagliere. Inumidite la lama e tagliate il rotolo in due, poi ricavate da ogni metà 4 parti uguali.

    Tzatziki: ricetta originale per rinfrescare l’estate e non solo

    Della cucina greca non si conoscono tanti piatti perché in effetti si tratta di una cucina semplice, del territorio, di terra e di mare, ma sempre con ingredienti semplici e materie prime originarie. Pensiamo allo tzatziki: ricetta originale greca, ma della quale in qualche modo ritroviamo echi anche in altre culture mediterranee e non solo. Infatti una variante dello tzatziki si trova addirittura nella tradizione persiana: è una salsa che viene utilizzata per accompagnare il pasto, rinfrescandolo con un sapore speziato.

    Che cos’è lo tzatziki

    Eccoci in Grecia, al centro del nostro meraviglioso Mediterraneo, ed eccoci accomodati alla tavola di una cucina a cavallo fra Oriente e Occidente, forse con agganci più forti verso la sponda orientale del Mediterraneo. Dopo tutto, se ci pensiamo, alcune isole greche stanno a pochi passi dalla parte asiatica della Turchia e con questa la cultura greca dialoga ormai da secoli. Quindi, tzatziki: ricetta originale greca, ma anche mediterranea e del vicino oriente.

    Di cosa si tratta innanzitutto? Si tratta di un antipasto che viene servito in Grecia prima di gustare i classici spiedini di carne, una deliziosa moussaka o dell’insalata freschissima. Lo tzatziki è una salsa composta da yogurt greco, dall’inconfondibile gusto, da cetriolo tagliato a dadolini o affettato e da una discreta quantità di aglio. Il tutto ben condito da un olio EVO saporito e dal sapore presente. 

    Un piatto semplice quindi, ma molto versatile: può essere degustato da solo, semplicemente spalmato sul pane, oppure essere preparato per immergervi delle verdure fresche o per accompagnare degli spiedini di carne. I greci ne mangiano grandi quantità immergendovi dentro una fetta di pita (il tradizionale pane locale). 

    Partiamo dagli ingredienti

    Tzatziki: ricetta originale greca che possiamo riprodurre a casa con grande facilità. Ma anche con un po’ di spensieratezza, perché a comporre questa deliziosa salsa c’è un ingrediente non sempre amato da tutti: l’aglio. Quindi dovremo prendere qualche accortezza per ridurre la portata della sua, per alcuni, ingombrante presenza: togliere l’anima per esempio, un passaggio che mantiene inalterato il sapore, ma mitiga le possibili alitate venefiche. Elenchiamo dunque gli ingredienti e poi scopriamo i passaggi per realizzare un perfetto tzatziki, ricetta originale greca:

    • 250 g di yogurt greco
    • 1 cetriolo
    • 2 cucchiaini di aneto tritato
    • 1 cucchiaino di aceto
    • 1 spicchio di aglio
    • sale
    • olio extravergine di oliva

    Come si fa lo tzatziki, ricetta originale

    Come ricordato tante volte, lo scrittore argentino Jorge Luis Borges amava dire che i libri si parlano fra di loro: figuriamoci i ricettari di una terra nella quale la commistione, lo scambio, la condivisione sono a fondamento della cultura. Per questo una salsa simile allo tzatziki la ritroviamo in tutta la regione balcanica e persino in Persia. Alla ricetta originale si possono aggiungere spezie e ingredienti vari, elevando così la bontà di questa già squisita salsa. 

    Nella ricetta originale lo tzatziki ovviamente non ha alcuna forma di cottura: si tratta di una salsa fredda, preparata con ingredienti freschi. Quindi ideale per le afose serate estive. I passaggi per realizzarla sono semplici: si parte dall’aglio.

    Scegliete la varietà che più vi aggrada, sbucciate gli spicchi, apriteli in due e togliete l’anima: si tratta della gemma presente nella parte centrale che, a quanto sembra, è responsabile della persistenza dell’odore dell’aglio. Una volta fatto questo, tritate finemente l’aglio e mettetelo da parte mentre prendete il cetriolo e, dopo averlo lavato, tritatelo come fosse una tartare. Non va sbucciato. Una volta pronto salatelo e lasciate che rilasci tutti i suoi liquidi. Prima di utilizzarlo ricordatevi di scolarlo. In una piccola terrina o capiente ciotola versate lo yogurt greco e poi unitevi il cetriolo. Aggiungete l’aneto e in seguito l’aglio continuando a mescolare per far amalgamare gli ingredienti. Bagnate con l’aceto e regolate di sale. Mescolate ancora e infine condite il tutto in superficie con un abbondante giro d’olio EVO. 

     

    Che cosa sono i cevapcici: ricetta per farli a casa

    Tipica dei Balcani, diffusissima anche in Friuli Venezia Giulia, la ricetta dei cevapcici conquisterà sicuramente tutti gli amanti della carne e dei sapori speziati. Si tratta infatti di polpettine di carne trita dalla caratteristica forma allungata, simili a delle salsiccette, tipiche della cucina balcanica e originarie della Bosnia. La loro particolarità è indubbiamente il sapore speziato: la carne, tipicamente di manzo e agnello, viene infatti tritata finemente e condita poi con sale, spezie e aromi. Tipicamente i cevapcici si servono con un mare di cipolla bianca, tagliata finemente, e l’immancabile ajvar, tipica salsa balcanica molto piccante a base di peperoni rossi macinati e spezie. Sono deliziosi anche accompagnati con il kajmak, un prodotto lattiero-caseario cremoso, tipico dei Balcani. In Bosnia, in particolare, i tipici ćevapčići di Sarajevo si vendono tradizionalmente come cibo di strada, serviti dentro forme speciali di pane chiamate somun.

    Qualche curiosità

    Prima di scoprire la ricetta dei cevapcici, va detto che il nome così particolare di questo piatto deriva addirittura dalla parola persiana kebab e dal diminutivo slavo cici, a significare il concetto di piccoli kebab. I cevapcici, infatti, hanno la stessa composizione e la stessa speziatura della carne del kebab. La loro comparsa si fa risalire al 1860 a Belgrado nella trattoria “Da Tanasko Rajić” nei pressi del Grande Mercato (oggi Piazza degli Studenti): da qui poi la velocissima diffusione in tutta la ex Jugoslavia, in Austria e nelle province italiane di confine: Gorizia, Udine e Trieste.

    La ricetta dei cevapcici: gli ingredienti

    Se vi abbiamo ingolosito, vediamo ora come si prepara la ricetta dei cevapcici, a partire dagli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa per circa 15 pezzi:

    • Agnello macinato 200 g
    • Manzo macinato 150 g
    • Maiale macinato 150 g
    • Cipolle bianche 1
    • Aglio 1 spicchio
    • Paprika dolce ½ cucchiaino
    • Cumino in polvere ½ cucchiaino
    • Sale
    • Pepe

    Per rendere i vostri cevapcici ancora più aromatici potete aggiungere all’impasto anche della maggiorana mentre, per rendere l’impasto più morbido, il consiglio è quello di utilizzare un pizzico di bicarbonato.

    Per quanto concerne invece il tipo di carne da utilizzare, potete omettere il maiale o sostituirlo all’agnello, a seconda dei vostri gusti: l’importante è che il macinato sia molto fine, magari macinato due volte. Meglio evitare di utilizzare solo carne trita di manzo, perché il composto risulterebbe troppo magro e asciutto.

    Il procedimento per dei cevapcici perfetti

    Eccoci quindi giunti alla ricetta dei cevapcici, per farli buoni come quelli che si mangiano in Bosnia. Partite mondando e tritando finemente la cipolla e l’aglio, poi versateli in una terrina assieme al cumino, alla paprica e ai 3 tipi di carne macinata. Impastate bene con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo, poi regolate di sale e di pepe e impastate ancora.

    Coprite la ciotola con della pellicola trasparente e mettete a riposare in frigorifero per almeno 2 ore, in modo che i sapori abbiano la possibilità di amalgamarsi. Trascorso il tempo, recuperate l’impasto e lavoratelo fra i palmi delle mani, andando così a formare delle polpettine cilindriche lunghe circa 10 cm e larghe 2.

    Scaldate bene una piastra, fino ad arroventarla, e cuoceteci sopra i cevapcici sulla piastra per circa 7 minuti, girandoli spesso per assicurarvi una cottura uniforme: saranno pronti quando risulteranno abbrustoliti all’esterno, ma morbidi e succosi all’interno. La cottura ideale è però quella sulla griglia con il fuoco di legna (o di carbonella): fate scaldare bene la griglia sul fuoco, poi sistemateci i cevapcici e non toccateli fino a quando non si staccheranno da soli. L’alternativa è la cottura in padella: in questo caso, prima di cuocerli, infarinateli leggermente e poi rosolateli a fuoco vivace in una padella antiaderente con un filo d’olio. Quando avranno preso un colore uniforme, mettete il coperchio, abbassate un po’ la fiamma e proseguite la cottura per una decina di minuti.

    Serviteli con cipolla cruda e salsa ajvar, magari inseriti anche in un pane pita: una vera delizia! E se avete ancora voglia di sapori balcanici, provate anche la ricetta del burek.

    Come si fa il riso pilaf, ricetta originale turca

    Chi è appassionato di cucina etnica, e di riso in particolare, avrà sentito sicuramente parlare del riso pilaf, ricetta originale turca dai sentori speziati. In realtà si tratta di un particolare metodo di cottura del riso “per assorbimento”, diffuso in tutto il Medio Oriente: consiste nel coprire il riso con acqua bollente e lasciarlo cuocere con un coperchio fino a completo assorbimento dell’acqua da parte del riso.

    Da qui la fantasia può spingersi a tantissime varianti, ma la ricetta originale turca del riso pilaf prevede che questo venga aromatizzato con cannella e chiodi di garofano, per poi essere utilizzato in accompagnamento a piatti di pesce, di verdure o di carne, come il pollo tandoori.

    Partiamo dagli ingredienti

    La ricetta originale turca del riso pilaf è piuttosto semplice da realizzare, ma è importante scegliere la giusta tipologia di riso e rispettare le corrette proporzioni tra gli ingredienti. Vediamo dunque quali sono:

    • Riso basmati 200 gr
    • Brodo vegetale 420 ml
    • Stecca di cannella 1
    • Chiodi di garofano6
    • Cipolla dorata 1/2
    • Olio evo

    Per una perfetta riuscita, il riso più adatto è indubbiamente il basmati perché ha una bassa percentuale di amido ed è quindi particolarmente adatto a essere cotto per assorbimento. In alternativa vanno bene anche altre varietà di riso, come il patna o thaibonnet, anch’esse povere di amido. Un consiglio fondamentale è sempre quello di sciacquare il riso più volte prima di utilizzarlo, in modo da eliminare ogni residuo di amido e mantenere così i chicchi ben sgranati.

    Importantissimo anche rispettare la proporzione tra acqua di cottura e riso: 220 ml di liquido ogni 100 gr di riso. Per quanto riguarda invece il brodo, se preferite dare un gusto più intenso al vostro riso, potete utilizzare quello di carne, ma anche arricchire quello vegetale con spezie a piacere.

    Riso pilaf, ricetta originale turca

    Per preparare il riso pilaf, ricetta originale turca, mettete il riso all’interno di un colapasta e sciacquatelo più volte e con cura sotto un getto di acqua corrente, in modo da fargli perdere tutto l’amido. Il riso sarà pronto quando l’acqua dei risciacqui risulterà limpida e non bianca. Prendete ora una casseruola dai bordi alti, fateci scaldare un filo d’olio. Aggiungete la cipolla tritata finemente, la stecca di cannella e i chiodi di garofano, dopodiché fate soffriggere per qualche istante su fiamma dolce.

    Versate in padella il riso, ben scolato, e fatelo tostare per qualche istante, quindi copritelo completamente con il brodo vegetale caldo. Mettete un coperchio e lascia cuocere per assorbimento su fiamma dolce. Ricordatevi ogni tanto di controllare che il brodo non si asciughi troppo in fretta e che il riso non si attacchi al fondo. Il riso sarà pronto una volta che avrà assorbito tutto il liquido. Toglietel quindi dal fuoco e sgranatelo delicatamente con una forchetta, proprio come si fa per il cous cous.

    Anche al forno

    La ricetta originale turca del riso pilaf si può cuocere anche al forno, naturalmente sempre per assorbimento. In questo caso gli ingredienti sono i seguenti:

    • Ris basmati 340 gr
    • Ciplla ½
    • Olio evo 2 cucchiai
    • Burro 2 cucchiai
    • Zafferano 1 bustina
    • Brodo vegetale ½ litro
    • Sale grosso per il brodo

    Fate scaldare il brodo vegetale aggiungendo lo zafferano ed, eventualmente, il sale grosso. Mettete a scaldare l’olio ed il burro in una padella antiaderente o in ferro ed aggiungete la cipolla tritata finemente. Quando si sarà ben stufata e inizierà a caramellarsi, spegnete il fuoco e versate il riso, facendogli raccogliere tutto il condimento dalla padella. Trasferite il tutto in una pirofila da forno, livellate bene e ricoprite completamente con il brodo, in modo che superari lo strato di riso di circa un dito. Coprite con della carta stagnola e cuocete a 190°C-200°C in forno statico per 35 minuti. Al termine della cottura, sfornate il riso, rimuovete la stagnola e sgranate con una forchetta. 

    Palak paneer: quando la cucina indiana entra in casa nostra

    L’India è un praticamente un continente vastissimo che sta dentro un altro continente, che è ancora più grande che è l’Asia. La cucina indiana è vastissima: cambia da nord a sud e da ovest ad est. Di città in città. Ma è possibile trovarne una sintesi in alcuni piatti simbolo di questa straordinaria cultura culinaria, come il famosissimo pollo tandoori o il palak paneer. Si tratta di una preparazione tradizionale che viene realizzata in tantissime varianti, com’è naturale per questo tipo di ricette.

    Ne abbiamo scelta una che riesce a condensare, in sintesi, le varianti e la ricchezza di questo piatto tradizionale indiano, anche se questa definizione, a parte il concetto di tradizionale, è abbastanza contestabile: l’India è vastissima e quindi non è che è possibile indicare una sola tradizione, ce ne sono tante e tutte valide e significative. Se c’è una cosa che il palak paneer riesce a trasmettere della cucina indiana o, forse meglio, del modo di cucinare “all’indiana” è il grandissimo rispetto per gli ingredienti e una concezione quasi rituale dei passaggi che serve seguire per realizzarlo. 

    In India si dice che una pietanza cucinata con amore ha tutto un altro sapore rispetto ad una preparazione indifferente e standardizzata. Come molti altri piatti della cucina tradizionale del subcontinente indiano anche il palak paneer è un piatto vegetariano e lo potete sicuramente ritrovare sui menù di tanti ristoranti attenti alle varie sensibilità. 

    Cucina indiana tradizionale: ecco un semplice palak paneer

    Per chiarire di cosa stiamo parlando traduciamo la prima parola che indica questo piatto, ovvero palak. Il suo significato è sorprendete: significa spinaci! Perché questo è un piatto realizzato con gli spinaci come protagonisti, associati in modo equilibrato a del formaggio indiano fresco. Come anticipato, il palak paneer è un piatto indiano, ma nello specifico si prepara tradizionalmente nell’India del nord e poi anche in Nepal, Pakistan e Bangladesh. 

    Ecco gli ingredienti e poi i passaggi che dovremo seguire per creare la nostra versione del palak paneer:

    • 400 g spinaci 
    • 300 g pomodori pelati 
    • 150 g paneer (formaggio indiano)
    • 100 g panna da cucina
    • cipolla 
    • aglio 
    • zenzero fresco 
    • garam masala 
    • cumino in polvere 
    • 1 cucchiaino coriandolo in polvere
    • 1 cucchiaino curcuma in polvere
    • q.b. peperoncino in polvere
    • q.b. sale
    • olio di oliva

    Per realizzare la ricetta del palak paneer partite tagliando a fette il tipico formaggio indiano: il paneer. Mettetelo poi in una padella antiaderente facendolo saltare con poco olio EVO. Una volta che risulterà rosolato in modo uniforme potete toglierlo dal fuoco e lasciarlo riposare. 

    Nel frattempo avrete lessato gli spinaci in acqua bollente poco salata. Una volta scolati e strizzati potete triturarli al coltello oppure, meglio, passarli nel mixer per ottenere un composto granuloso. Quindi evitate di trasformarli in una crema, ci serve una certa consistenza. Riprendete la padella antiaderente e, dopo averla bagnata con un giro l’olio che farete scaldare, fate imbiondire la cipolla assieme all’aglio e allo zenzero tritato. 

    Dopo circa 5 minuti aggiungete i pomodori tritati e fate cuocere il tutto dolcemente per 15 minuti. A questo punto aggiungete gli spinaci e il garam masala e aggiustate di sale. Dopo 5 minuti a fuoco dolce aggiungete la panna e, se il tutto risulta ancora troppo denso, anche qualche cucchiaio di latte. Il risultato deve essere una crema. Questo è il momento per aggiungere il formaggio e amalgamare il tutto. Servite su pane naan, pane chapati o assieme a riso basmati. La vostra personalissima ricetta indiana del palak paneer è pronta per essere gustata. 

    Vermicelli di riso, come farli? Qualche idea per voi

    Sono un’ottima scelta per chi segue una dieta equilibrata: sono composti solamente da farina di riso e acqua, sono privi di glutine, privi di colesterolo e hanno un basso contenuto di grassi e sodio. Inoltre, sono saporiti, nutrienti e hanno la capacità di farci sentire sazi più a lungo. Stiamo parlando degli spaghetti (o vermicelli) di riso. Come farli? Le ricette sono moltissime, visto che hanno una consistenza simile a quella degli spaghetti di grano. Quindi aglio e olio, al pomodoro, ma naturalmente anche per piatti asiatici come, ad esempio, il pad thai.

    Vermicelli di riso, come farli alle verdure e salsa di soia

    Vermicelli di riso: come farli se non alle verdure e salsa di soia? Sapori tipici orientali che si sposano perfettamente tra loro. Li adorerete. Ecco quindi gli ingredienti per questa ricetta:

    • 250 g vermicelli di riso
    • 250 g acqua
    • 1 cipolla piccola
    • 1 carota
    • 1 zucchina
    • salsa di soia
    • zenzero
    • olio di semi di mais
    • sesamo
    • sale
    • pepe

    Lavate bene tutte le verdure, poi tagliate a striscioline zucchine e carote, mentre la cipolla fatela a rondelle sottili. In una padella antiaderente fate scaldare un cucchiaio di olio di semi in una padella e fateci stufare la cipolla; aggiungete poi le zucchine e le carote e fatele saltare un paio di minuti a fiamma alta. Aggiungete un po’ d’acqua, abbassate il fuoco e lasciate cuocere per 10 minuti: le verdure dovranno essere cotte, ma ancora croccanti.

    Mettete ora i vermicelli di riso in ammollo in acqua tiepida per 10 minuti e poi scolateli bene dall’acqua in eccesso. Trasferiteli nella padella insieme alle verdure e mescolate in modo che si insaporiscano. Unite la salsa di soia a piacere e i semi di sesamo e saltate ancora per qualche secondo in padella. Regolate di sale e pepe e il vostro piatto è pronto.

    Particolari, con il sashimi

    Un’altra idea relativa ai vermicelli di riso e a come farli è questo piatto che li abbina al sashimi, ovvero il carpaccio di pesce che si usa nella cucina giapponese. Un piatto davvero facilissimo da realizzare e molto gustoso. Quello che vi serve è:

    • 125 g di vermicelli di riso
    • 150 g di cubetti di sashimi di salmone e tonno
    • 100 g di carota
    • 100 g di cetriolo
    • 3 cucchiai di salsa di soia
    • 2 cucchiai di olio di sesamo
    • 1 pezzetto di radice di zenzero
    • 1 punta di aglio grattugiato
    • Coriandolo
    • Sale
    • Pepe

    In una pentola portate a ebollizione abbondante acqua leggermente salata, poi versateci i vermicelli di riso, mettete un coperchio e togliete immediatamente dal fuoco. Lasciate riposare per 4 minuti, separate i vermicelli con una forchetta, poi sciacquateli in acqua fredda e scolateli.

    Tagliate carote e cetrioli a fiammifero. Tagliate invece a cubetti il pesce crudo. Da ultimo mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti condendo con olio di sesamo, salsa di soia, zenzero grattugiato e una punta di aglio grattugiato. Regolate di sale e pepe e potete servire.

    Ramen di pollo con spaghetti di riso

    Concludiamo le nostre proposte relative ai vermicelli di riso (come farli) con un piatto tipico della tradizione giapponese: il ramen. Per realizzare questa versione vi servono:

    • 100 g di vermicelli di riso
    • brodo di pollo
    • 2 uova sode
    • 1 cucchiaio di salsa di soia
    • 1 cipollotto
    • 1 spicchio di aglio
    • zenzero fresco 
    • 1 cucchiaino di maizena
    • olio evo
    • sale

    In una padella antiaderente fate rosolare per qualche minuto il petto di pollo tagliato a tocchetti con un po’ d’olio, l’aglio e un cucchiaino di zenzero grattugiato, quindi regolate di sale. Mettete in una ciotolina la maizena e scioglietela in qualche cucchiaio di brodo bollente,  in modo da ottenere una cremina senza grumi. Versatela nel brodo portato a bollore e mescolate velocemente per addensarlo. Aggiungete poi anche la salsa di soia e una grattugiata di zenzero.

    Cuocete ora i vermicelli nel brodo e poi assemblate il ramen nella ciotola. Versate quindi il brodo con gli spaghetti, aggiungete il pollo, l’uovo sodo tagliato a metà, qualche anello di cipollotto crudo e la parte verde del cipollotto tritata. Servite ben caldo e buon appetito!

      Come si fanno le kofte turche, ricetta originale

      Se siete appassionati di polpette di ogni tipo, da quelle svedesi alle nostrane con il sugo, dovete assolutamente assaggiare le kofte turche, ricetta originale. Si tratta di polpette fatte tradizionalmente con carne di agnello (ma si possono fare anche con manzo, vitello o con un mix di carni), molto speziate come da tradizione, e cotte sulla griglia. Generalmente vengono servite su uno spiedino, il köfte kebabi (spiedino di polpette) e accompagnata da una generosa quantità di salsa allo yogurt o con della salsa tzatziki.

      Partiamo dagli ingredienti

      Per realizzare in modo corretto la ricetta originale delle kofte turche è necessario innanzitutto procurarsi i giusti ingredienti, soprattutto per quanto riguarda le spezie. Ecco quali sono:

      • Macinato d’agnello 640 g
      • Menta 5 foglie
      • Peperoncino 1
      • Timo 3 rametti
      • Cumino 8 g
      • Spezie ras el hanout 8 g
      • Scorza di limone non trattato ½
      • Aglio 2 spicchi
      • Sale
      • Pepe

      Se volete arricchire ulteriormente il gusto della kofta potete eventualmente aggiungere all’impasto anche del prezzemolo oppure del coriandolo fresco tritato: otterrete un gusto tocco ancor più mediorientale.

      La ricetta originale delle kofte turche

      Iniziate la preparazione della ricetta originale delle kofte turche tritando finemente le foglie di menta. Tagliate poi il peperoncino a metà per il lungo, eliminate i semini e infine sminuzzatelo. In una ciotola mescolate bene il trito di menta, quello di peperoncino e la carne di agnello, quindi aggiungete le foglioline di timo, il cumino, l’aglio schiacciato e la buccia grattugiata di mezzo limone. Mescolate bene il composto con le mani in modo da amalgamare bene tutti gli ingredienti, quindi regolate di sale e pepe. Da ultimo aggiungete il ras el hanout e mescolate il tutto nuovamente.

      Utilizzando questo impasto andate ora a creare delle polpette dalla forma allungata del peso di circa 80 g ciascuna, dopodiché inseritele negli spiedi. Scaldate la griglia fino a farla diventare rovente, poi fateci cuocere la carne 2 minuti per lato. Servite le vostre polpette molto calde.

      Accompagnatele con la salsa tzatziki

      Le kofte turche, ricetta originale, sono strepitose servite assieme alla salsa tzaziki, realizzata principalmente con yogurt greco, cetrioli e aglio. Se volete realizzarla a casa, ecco quello che vi serve:

      • Yogurt greco 400 g
      • Cetrioli 175 g
      • Aglio 2 spicchi
      • Olio extravergine d’oliva 20 g
      • Aceto di vino bianco 10 g
      • Sale

      Per una riuscita davvero ottimale della ricetta è fondamentale la giusta consistenza. Per ottenerla è necessario scegliere la giusta tipologia di yogurt: preferite quindi quello greco autentico, caratterizzato da un’elevata percentuale di grassi. 

      Partite grattugiando il cetriolo con tutta la buccia con una grattugia a maglie larghe, quindi trasferitelo in un colino posto sopra a una ciotola e lasciatelo riposare per almeno un’ora, in modo che perda l’acqua di vegetazione. Trascorso questo tempo, sbucciate gli spicchi d’aglio, eliminate l’anima e tritateli finemente fino ad ottenere una sorta di crema.

      Versate lo yogurt in una ciotola, regolate di sale, aggiungete l’olio e l’aceto e mescolate bene. Ora premete il cetriolo con il dorso di un cucchiaio per eliminare tutta l’acqua di vegetazione e unitelo allo yogurt. Infine aggiungete la crema di aglio e mescolate bene il tutto. Lasciate riposare la vostra salsa tzatziki in frigorifero per 2-3 ore prima di servire.

      O con salsa allo yogurt

      Le kofte turche, ricetta originale, sono spesso servite anche con una semplice salsa allo yogurt greco, facilissima da fare e super veloce. Ecco gli ingredienti:

      • Maionese 100 g
      • Yogurt bianco greco 150 g
      • Olio extravergine di oliva 1 cucchiaio
      • Aglio 1 spicchio
      • Erba cipollina 1 mazzetto
      • Pepe
      • Sale

      In una ciotola amalgamate delicatamente lo yogurt con la maionese, quindi versateci l’erba cipollina tritata finemente. Sbucciate lo spicchio d’aglio, togliete l’anima interna, tagliatelo in due pezzi e aggiungete anch’essi alla salsa. Mescolate il tutto velocemente. Lasciare riposare l’aglio nella salsa per circa 30 minuti, poi toglietelo. Aggiungete infine l’olio, un pizzico di sale e un po’ di pepe nero macinato.

      Come si fa lo Shokupan: ricetta del morbidissimo pane al latte giapponese

      Chi lo assaggia non lo dimentica più, perché è super soffice e straordinariamente gustoso. Stiamo parlando dello Shokupan, ricetta giapponese del pane più morbido che ci sia. Anche se qualcuno lo paragona al nostrano pancarrè, niente di più sbagliato!

      Questo pane, detto anche Hokkaido milk bread, japanese milky loaf o pai bao, è realizzato con il metodo del tang zhong, antica tecnica di panificazione giapponese e cinese che permette di ottenere un risultato finale straordinariamente morbido e leggero. Di fatto è una tecnica molto semplice che consiste nel preparare un pre-impasto con una miscela di farina e acqua, proprio come si farebbe con un roux, ma senza latte, portando poi la miscela ad una temperatura sui 65 °C: questo rende il pane particolarmente gonfio e arioso, simile piuttosto ad un pan brioche.

      Partiamo dagli ingredienti

      La ricetta dello Shokupan prevede diversi passaggi, che vanno seguiti con metodo. Prima di analizzarli, vediamo quali sono gli ingredienti necessari.

      Per il pre-impasto tangzhong:

      • Acqua 100 g
      • Farina manitoba 25 g

      Per l’impasto:

      • Starter tangzhong
      • Farina manitoba 350 g
      • Zucchero 55 g
      • Sale 7 g
      • Uova 1
      • Lievito di birra secco 4 g
      • Burro morbido 50 g
      • Latte tiepido 110 g

      Per completare:

      • Farina 00
      • Panna fresca liquida

      Come si fa lo starter tangzhong

      La prima cosa da fare è realizzare lo starter tangzhong, preimpasto iniziale fondamentale per la perfetta riuscita della ricetta dello Shokupan. In un pentolino portate l’acqua a 65°, poi versatela in una ciotola contenente la farina manitoba e mescolate bene con una frusta manuale per attivare gli amidi e ottenere così una consistenza gelatinosa.

      Quando il composto sarà bello liscio, trasferitelo nuovamente nel pentolino e portatelo a sfiorare il bollore. Travasatelo infine in una ciotolina, copritelo con pellicola a contatto, lasciatelo raffreddare e poi mettetelo in frigo per per tutta la notte.

      La ricetta dello Shokupan

      Il giorno seguente proseguite nella realizzazione della ricetta dello Shokupan mettendo nella planetaria munita di gancio la farina, lo zucchero, il lievito e lo starter tangzhong, quindi azionate. Sbattete l’uovo nel latte tiepido e versate anche questo nella planetaria. Quando l’impasto sarà ben incordato, aggiungete il burro morbido, un pezzetto alla volta, alternandolo al sale.

      Trasferite quindi l’impasto sul piano di lavoro e lavoratelo per dargli la forma di una palla. Mettetela quindi in una ciotola imburrata, coprite con pellicola trasparente e trasferite a lievitare in forno spento con luce accesa per almeno 3 ore.

      Quando l’impasto avrà raddoppiato il suo volume dividetelo in tre porzioni, date ad ognuna una forma sferica e lasciate riposare per un’altra mezz’ora. Trascorso il tempo, infarinate leggermente ognuna di esse sulla superficie e poi stendetele con il matterello fino ad ottenere la forma di una lingua di circa 30 cm.

      Ultimi passaggi

      La ricetta dello Shokupan prevede ora un passaggio fondamentale: la realizzazione delle pieghe. Piegate quindi la parte inferiore della lingua e portate il bordo al centro dell’impasto; fate la stessa cosa con la parte superiore, facendo in modo che i due bordi si tocchino. Premete delicatamente il punto di giuntura, poi portate al centro il bordo superiore dell’impasto e pressate bene con le dita in modo da fonderlo con l’impasto. Arrotolate quindi fino al bordo inferiore e capovolgetelo in modo da portare in alto la giuntura. Pizzicatela infine molto bene con le dita per sigillarla.

      Alla fine di tutta questa operazione avrete ottenuto dei cilindri: metteteli in uno stampo imburrato e infarinato, con la giuntura appoggiata verso il basso, e lasciate lievitare per 30-40 minuti in forno spento con luce accesa, fino al raddoppio del volume.

      Spennellate infine la superficie dell’impasto con la panna e cuocete il vostro pane in forno statico preriscaldato a 160° per 50 minuti. Lasciatelo raffreddare prima di sformarlo.

      Cosa sono gli involtini vietnamiti e come si preparano

      Tra gli involtini che vengono da Oriente quelli a tutti forse più noti sono i mitici involtini primavera, uno dei grandissimi classici della cucina cinese. Ma ce ne sono moltissimi altri, come quelli che vengono dal Giappone, dalla Corea oppure dal Vietnam, tutti buonissimi e di facile preparazione anche a casa. Se siete appassionati di questo tipo di gastronomia, non potete certo lasciarveli sfuggire! Ecco quindi spiegato che cosa sono gli involtini vietnamiti e come si possono preparare a casa.

      Che cosa sono gli involtini vietnamiti

      Prima di passare alla ricetta, scopriamo cosa sono gli involtini vietnamiti, quali sono i loro ingredienti e le varianti. Partiamo con il nome: nel Vietnam del nord sono chiamati nem ran, cha giò nel Vietnam del sud. La sostanza però non cambia: sono involtini di carta (o sfoglia) di riso ripieni e fritti, solitamente serviti come antipasto accompagnati da una salsa.

      Per quanto riguarda il ripieno, tra gli ingredienti più utilizzati ci sono la carne macinata di maiale o di pollo, funghi e verdure. In alcuni casi si possono trovare anche gamberi tritati, insieme alla carne di maiale oppure da soli. Nella versione vegetariana la carne è sostituita con il tofu tritato. 

      Come si preparano

      Dopo aver visto che cosa sono gli involtini vietnamiti, ecco la ricetta per prepararli a casa vostra. Partiamo dagli ingredienti:

      • Carta di riso 20 fogli
      • Maiale macinato 350 g
      • Patate 230 g
      • Carote 150 g
      • Noodles di riso 40 g
      • Funghi cinesi secchi 20 g
      • Cipollotti 3
      • Aglio 1 spicchio
      • Albumi 1
      • Sale 
      • Pepe
      • Olio di semi di arachide 1 l

      Tritate l’aglio, poi mondate i cipollotti e affettateli finemente. Metteteli in una ciotola assieme alla carne macinata, a una presa di sale e al pepe nero macinato, quindi impastate bene per amalgamare tutti gli ingredienti e tenete da parte in modo che la carne si possa insaporire. Lessate i vermicelli di riso lasciandoli in ammollo in acqua bollente per 5 minuti, poi scolateli al dente e asciugateli tamponandoli con la carta assorbente da cucina. Tagliateli infine a pezzettini con le forbici.

      Lasciate in ammollo i funghi essiccati, poi scolateli, asciugateli e tritateli finemente. Sbucciate le patate, lessatele in acqua bollente e schiacciatele. Sbucciate quindi le carote e tagliatele a julienne. Mettete i vermicelli, i funghi, le carote, le patate e l’albume nella ciotola con la carne e impastate fino ad ottenere un ripieno omogeneo.

      Ultimi passaggi

      Procedete nella scoperta di cosa sono gli involtini vietnamiti e di come si cucinano dedicandovi ora al loro assemblaggio. Imbevete d’acqua un canovaccio pulito e utilizzatelo per inumidire il foglio di riso quel che basta per renderlo flessibile. Prendete un po’ di ripieno, compattatelo dandogli una forma ovale e poi disponetelo sulla metà bassa del foglio di riso.

      Arrotolate il foglio fino a metà, avvolgendo in questo modo il ripieno, poi ripiegate i bordi verso l’interno. Terminate arrotolando, in modo da ottenere un involtino perfettamente sigillato. Man mano che formate gli involtini, ricordatevi di tenerli coperti con un canovaccio fino al momento di friggerli. 

      In un wok (o in una padella antiaderente, se non lo possedete) scaldate abbondante olio di semi e poi immergeteci 3 o 4 involtini per volta. Cuoceteli per circa 5 minuti rigirandoli di tanto in tanto: dovranno diventare dorati e croccanti. Scolate l’olio in eccesso e adagiate gli involtini su carta da cucina assorbente.

      La salsa d’accompagnamento

      Cosa sono gli involtini vietnamiti senza una buona salsa hoisin di accompagnamento? Per farla vi servono:

      • Salsa di soia 4 cucchiai
      • Burro di arachidi 4 cucchiai
      • Miele 1 cucchiaio
      • Aceto di riso 2 cucchiai
      • Aglio 2 spicchi
      • Olio di semi di sesamo 2 cucchiai
      • Salsa di peperoncino 1 cucchiaino
      • Pepe 
      • Zenzero 

      Tritate 2 cm di zenzero, poi sbucciate l’aglio e schiacciatelo fino a formare una pasta. Mettete poi tutti gli ingredienti in una terrina e amalgamateli bene con una frusta.

        Non solo tacos: le ricette messicane da provare

        Non solo chili, tacos o burritos: le ricette messicane sono moltissime, tutte super gustose e nemmeno troppo difficili da preparare. Quindi perché non organizzare una cena con gli amici un po’ diversa, a base di cibi piccantini e margaritas? Gli spunti che vi servono ve li diamo noi: il successo è assicurato!

        Ricette messicane: il pico de gallo

        Tra le ricette messicane non può sicuramente mancare il pico de gallo, insalatina piccante che si prepara per accompagnare tortillas, nachos, tacos o burritos. Chiaramente si tratta di una ricetta decisamente piccante, perché realizzata con il jalapeño, il peperoncino verde piccante, a volte sostituito con il serrano, peperoncino rosso piccante. La quantità di peperoncino determina il grado di piccantezza del piatto, quindi regolatevi di conseguenza. Gli ingredienti sono:

        • 3 pomodori maturi
        • 2-3 peperoncini jalapeño
        • 1 cipolla
        • 1 spicchio di aglio
        • 1 ciuffo di coriandolo (o prezzemolo)
        • il succo di 2 lime
        • sale
        • pepe

        Mettete in una ciotola i pomodori tagliati a dadini, lo spicchio d’aglio fatto a rondelle, la cipolla e il coriandolo tritati. Aggiungete anche lo jalapeño a pezzi ed aggiustate di sale e pepe. Versate anche il succo del lime, mescolate tutto e il gioco è fatto!

        Fagioli alla messicana

        Gli appassionati di Terence Hill e Bud Spencer in Lo chiamavano Trinità si ricorderanno sicuramente i mitici pentoloni di fagioli che i due ingurgitavano avidamente dopo ogni avventura: ecco la prima delle ricette messicane che vi suggeriamo: i fagioli alla messicana. Belli piccanti, serviteli accompagnati da tortillas di farina e segnerete il primo punto a vostro favore. Gli ingredienti che vi servono sono:

        • 400 g di salsicce
        • 300 g di fagioli neri
        • 100 g di cipolle
        • 1 spicchio d’aglio
        • olio extravergine d’oliva
        • 50 ml di vino bianco
        • 200 g di passata di pomodoro
        • semi di cumino
        • paprika
        • coriandolo in polvere
        • pepe
        • peperoncino
        • sale

        La ricetta dei fagioli alla messicana va iniziata il giorno prima, perché dovete mettere a bagno i fagioli per 24 ore. Il giorno seguente cuoceteli in acqua non salata per un paio d’ore. Tritate finemente il peperoncino, la cipolla e l’aglio e fateli rosolare in padella con un filo d’olio. Aggiungete poi la salsiccia sminuzzata con le mani e, dopo un paio di minuti, i fagioli, la passata di pomodoro e le spezie. Regolate di sale e lasciate andare per una decina di minuti.

        Huevos rancheros

        Continuiamo la nostra carrellata di ricette messicane con un grandissimo classico: gli huevos rancheros, uova alla messicana, cotte in una gustosa salsa piccante a base di peperoni. Gli ingredienti sono:

        • Uova 4
        • Peperoni rossi 500 g
        • Passata di pomodoro 500 g
        • Cipolle rosse 1
        • Peperoncino fresco 1
        • Aglio 1 spicchio
        • Origano secco
        • Olio extravergine d’oliva 3 cucchiai
        • Sale
        • Pepe nero
        • Prezzemolo

        Affettate la cipolla, tagliate a pezzettini il peperoncino, mondate i peperoni e affettateli per lungo a listarelle sottili. Versate in un tegame 3 cucchiai di olio di oliva e aggiungeteci l’aglio schiacciato, il peperoncino tritato e la cipolla, quindi fate rosolare fate a fuoco medio mescolando spesso. Quando saranno appassiti aggiungete i peperoni a listarelle, un pizzico di origano secco e aggiustate di sale e pepe. Fate cuocere a fuoco medio per circa 10 minuti mescolando di tanto in tanto.

        Quando peperoni saranno morbidi versate la passata di pomodoro e proseguite la cottura a fuoco basso per circa 15 minuti, mescolando ancora. Da ultimo eliminate l’aglio e distribuite il sugo in 4 cocotte da forno. Aiutandovi con un cucchiaio, formate al centro di ognuno una cavità e all’interno di ognuna di esse versate un uovo sgusciato. Regolate di sale e pepe e cuocetele in forno statico già caldo a 180°C, nel ripiano medio, per circa 10/12 minuti: gli albumi dovranno risultare cotti e i tuorli morbidi. Completate guarnendo con del prezzemolo fresco e servite.

        Dal Venezuela la ricetta delle arepas, mitiche focaccine ripiene di carne

        Se vi piacciono le empanadas argentine, ma anche tacos e burritos, è il momento di scoprire un’altra icona dello street food sudamericano: la ricetta delle arepas venezuelane, focaccine di farina di mais bianco perfette per ogni momento della giornata. Si possono mangiare da sole, come accompagnamento alle pietanze, a colazione con burro e marmellata, oppure farcite, soprattutto con la carne, come in questo caso.

        Partiamo dagli ingredienti

        Per preparare la ricetta delle arepas vi servono i seguenti ingredienti.

        Per le focaccine:

        • Farina di mais bianco precotto 320 g
        • Acqua 400 g
        • Olio di semi di mais 1 cucchiaio
        • Sale 1 cucchiaino

        Per la carne:

        • Manzo punta di petto 1350 g
        • Cipolle 350 g
        • Peperoni rossi 350 g
        • Aglio 1 spicchio
        • Acqua 500 g
        • Rum 40 g
        • Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
        • Paprika affumicata 1 cucchiaio
        • Cumino in polvere 1 cucchiaio
        • Sale 1 cucchiaio
        • Pepe 1 cucchiaio

        Per farcire:

        • Edamer da grattugiare 120 g
        • Prezzemolo 

        Per la salsa guacamole:

        • Avocado 2
        • Succo di 1 lime
        • Olio extravergine d’oliva 1 cucchiaio
        • Sale fino 

        Cominciamo dal ripieno

        Per fare la ricetta delle arepas ripiene di carne bisogna iniziare proprio da quest’ultimo. Mettete la punta di petto in una pirofila e condite con il sale, la paprika, il cumino e il pepe, dopodiché massaggiate bene la carne e lasciatela marinare a temperatura ambiente per almeno 2 ore. Trascorso il tempo di marinatura scaldate l’olio in una casseruola e rosolate la carne a fuoco vivace su ogni lato per un totale di 10 minuti, dopodiché toglietela dalla padella e mettetela da parte.

        Nella stessa padella nella quale avete rosolato la carne versate ora le cipolle e i peperoni, entrambi tagliati a tocchetti, con lo spicchio d’aglio schiacciato. Mescolate bene per insaporire il tutto e, dopo 5 minuti, sfumate con il Rum e lasciatelo evaporare. A questo punto rimettete nuovamente la carne nella padella, aggiungete l’acqua, mettete il coperchio e cuocete a fuoco medio per circa 2 ore e mezza.

        La ricetta delle arepas

        Mentre la carne cuoce potete dedicarvi alla ricetta delle arepas vere e proprie. Versate l’acqua in una ciotola con l’olio e il sale, mescolando bene in modo da far sciogliere il sale. Aggiungete gradualmente la farina e, nel mentre, mescolate con le dita fino ad ottenere un impasto morbido, ma compatto, che lascerete riposare nella ciotola per circa 3 minuti.

        Dividete l’impasto in 8 porzioni, formate delle palline e poi schiacciatele con le mani portandole ad uno spessore di 1,5 cm. A questo punto posizionate i dischi su un tagliere e modellateli per dar loro una forma regolare. In una padella scaldate un paio di cucchiai di olio di semi e cuocete le vostre arepas a fiamma media per 4 minuti da un lato e 3 minuti dall’altro: dovranno risultare dorate con delle macchioline più scure. Una volta cotte copritele con un canovaccio e continuate nella preparazione del ripieno.

        Ultimi passaggi

        Siete a buon punto nella preparazione della ricetta delle arepas venezuelane: ancora pochi passaggi e potrete servire. Quando la carne sarà cotta, trasferitela in una ciotola, eliminate il grasso e le ossa, quindi sfilacciatela con una forchetta. Aggiungete infine il fondo di cottura con le verdure e mescolate bene il tutto.

        Ora potete quindi preparare il guacamole. Dividete gli avocado a metà e svuotate la polpa all’interno di una ciotola. Aggiungete il succo di lime, l’olio e il sale, quindi riducete il composto a purea con i rebbi di una forchetta.

        Da ultimo potete assemblare i vostri panini. Tagliate le arepas a metà dal lato orizzontale, spalmateci dentro il guacamole e farcitele con la carne sfilacciata, l’edamer grattugiato e del prezzemolo tritato: buon appetito!

        Dal Medio Oriente la ricetta del babaganoush

        Se siete appassionati di cucina medio orientale sicuramente già conoscete la ricetta del babaganoush; se non lo siete, lo diventerete dopo averla assaggiata! Si tratta infatti di una crema davvero gustosa a base di polpa di melanzane, che si prepara in un attimo ed è perfetta per accompagnare soprattutto i falafel e la pita, il tradizionale pane tondo e morbido.

        Gli ingredienti

        Alla base della ricetta del babaganoush ci sono ovviamente le melanzane, che vengono cotte in forno per poi ricavarne la polpa. Questa va poi condita con olio, sale e pepe, aromatizzarla con succo di limone, uno spicchio d’aglio e tahina, una salsa a base di semi di sesamo che potete acquistare già pronta oppure preparare a casa. Vediamo dunque quello che vi serve per preparare il babaganoush.

        Per la tahina:

        • semi di sesamo 100 gr
        • olio di sesamo 10 gr
        • sale mezzo cucchiaino

        Per la babaganoush:

        • Melanzane 600 g
        • Tahina 50 g
        • Succo di 1 limone
        • Aglio 1 spicchio
        • Olio extravergine d’oliva
        • Sale fino
        • Pepe nero
        • Menta

        Partiamo dalla tahina

        Come abbiamo visto, ingrediente fondamentale per la buona riuscita della ricetta del babaganoush è la salsa tahina. Per prepararla tostate i semi di sesamo in una padella a fuoco molto basso, mescolando con frequenza per evitare che si brucino. Una volta pronti regolate di sale, poi trasferiteli in una ciotola e lasciateli raffreddare.

        Una volta freddi freddi trasferiteli nel boccale del mixer e iniziate a tritarli. Proseguite a intermittenza, smuovendoli di tanto in tanto, in modo che le lame non si surriscaldino. In alternativa, potete utilizzare il mortaio che, evitando il riscaldamento dei semi di sesamo, ne preserva i principi attivi. Quando i semi saranno ben triturati aggiungete l’olio di sesamo e frullate ancora, ancora fino ad ottenere una crema corposa e liscia

        Come si fa la ricetta del babaganoush

        Preparare la ricetta del babaganoush è davvero molto semplice. Lavate le melanzane, asciugatele con cura e disponetele su una leccarda ricoperta di carta forno. Cuocetele quindi in forno statico preriscaldato a 180° per 1 ora e mezza, rigirandole un paio di volte per far sì che cuociano bene su tutti i lati. Quando la buccia risulterà raggrinzita e le melanzane avranno raggiunto una consistenza molle, sfornatele e lasciatele intiepidire, dopodiché eliminate il peduncolo.

        A questo punto incidete la buccia con la punta di un coltello, aprite le melanzane e scavate la polpa con un cucchiaio. Trasferitela quindi in una ciotola capiente e schiacciatela bene con i rebbi di una forchetta, in modo da ridurla a purea, quindi salate e pepate a piacere. Aggiungete al composto l’olio extravergine di oliva e uno spicchio d’aglio schiacciato con l’apposito attrezzo. Versate, poco per volta, anche il succo di un limone filtrato con un colino: mettetene la quantità che desiderate, in base al vostro gusto. Da ultimo unite la salsa tahina e mescolate bene il tutto. Completate con qualche fogliolina di menta tritata e la ricetta del babaganoush è pronta per essere servita!

        Anche senza forno

        Che fare se vi viene voglia di preparare la ricetta del babaganoush in piena estate, quando fa davvero troppo caldo per accendere il forno? Niente paura, ecco la soluzione per prepararla cuocendo le melanzane in padella e ridurre così il calore in cucina.

        Quello che dovete fare è lavare le melanzane, sbucciarle e tagliarle a cubetti. Questi vanno poi messi in una padella capiente con un goccino d’acqua e un filo d’olio extravergine d’oliva e poi cotti a fuoco dolce. Fate poi raffreddare le melanzane e riducetele a purea con i rebbi di una forchetta. Aggiungete la salsa tahin, il succo filtrato di limone nella quantità desiderata, il sale e un trito fine di ‪‎menta‬ e ‪‎prezzemolo‬. Mescolate bene il tutto e il gioco è fatto!

        Perché sceglierli e come cucinare gli spaghetti di soia

        Un’alternativa leggera e senza glutine al solito piatto di pasta sono gli spaghetti di soia, da non confondersi naturalmente con gli spaghetti di riso, anche se per entrambi si utilizza il termine noodles. Vale la pena sceglierli ed utilizzarli in cucina perché, oltre ad essere naturalmente privi di glutine, contengono pochissimi carboidrati. Forniscono inoltre una buona quantità di proteine vegetali, sono privi di colesterolo e hanno un contenuto di grassi davvero minimo. Attenzione però, perché sono ricchi di calorie: una porzione da 100 g ne contiene circa 330.

        Ma come cucinare gli spaghetti di soia? Con verdure e gamberi naturalmente!

        Come cucinare gli spaghetti di soia con verdure e gamberi

        Come cucinare gli spaghetti di soia se non accompagnandoli con verdure e gamberi? Un grande classico della cucina orientale che sicuramente vi conquisterà. Gli ingredienti necessari per preparare questo piatto sono:

        • Spaghetti di soia 200 g
        • Gamberi 350 g
        • Peperoni rossi 150 g
        • Peperoni gialli 150 g
        • Asparagi 10
        • Cipollotto fresco 1
        • Aglio 2 spicchi
        • Zucchero di canna 1 cucchiaino
        • Olio di semi di girasole 4 cucchiai
        • Salsa di soia 4 cucchiai
        • Zenzero fresco 10 g
        • Aceto di mele 1 cucchiaio
        • Brodo vegetale 
        • Succo di 1 arancia 

        La ricetta

        Scopriamo quindi come cucinare gli spaghetti di soia con gamberi e verdure. Partite dagli asparagi. Lavateli, eliminate la parte finale del gambo e pelateli. Legateli con uno spago da cucina e fateli poi cuocere in acqua leggermente salata per 8-10 minuti, lasciando le punte fuori dall’acqua: si cuoceranno con il vapore. Una volta cotti, fateli intiepidire e poi tagliateli a tocchetti, lasciando però le punte intere.

        Passate poi alle altre verdure. Tagliate il cipollotto a listarelle, poi sbucciate lo zenzero e tagliatelo a tocchetti. Prendete i peperoni, eliminate il picciolo e i semi, quindi tagliateli a bastoncini. Prendete i gamberi, sgusciateli, incidete il dorso con un coltellino e, tirando delicatamente, eliminate il filo nero, ovvero l’intestino.

        Una volta che avrete preparato sia le verdure, sia i gamberi, potete passare a preparare la base del soffritto. In un wok o in una padella antiaderente dai bordi alti versate l’olio di semi di girasole e fatelo scaldare per un minuto. Aggiungete i due spicchi d’aglio schiacciati, lo zenzero a tocchettini e il cipollotto a listarelle e lasciate rosolare il tutto per un paio di minuti, in modo da far insaporire l’olio. 

        A questo punto versate in padella anche i bastoncini di peperoni e fateli rosolare a fuoco alto per due minuti, così da mantenere la loro croccantezza. Aggiungete gli asparagi, prima le basi e poi le punte intere, e mescolate bene il tutto. Sfumate con un cucchiaio di aceto di mele, quindi aggiungete lo zucchero di canna e per ultima la salsa di soia.

        Passaggi finali

        Siete alle fasi finali della ricetta che vi svela come cucinare gli spaghetti di soia con verdure e gamberi. Ancora un po’ di pazienza e potrete portare in tavola un piatto davvero gustoso. Bagnate quindi le verdure con il succo dell’arancia spremuta e lasciate cuocere per un paio di minuti. Se vi accorgete che le verdure si stanno asciugando troppo, versate due bicchieri di brodo vegetale oppure del fumetto di pesce.

        Adagiate i gamberi precedentemente sgusciati e fateli cuocere fino a quando il loro colore da grigiastro non sarà diventato rosso vivo, quindi poi spegnete il fuoco.

        In una pentola lessate gli spaghetti di soia in acqua bollente per al massimo due minuti con il coperchio, oppure seguendo le istruzione riportate sulle confezioni. Scolateli e passateli sotto l’acqua fredda, sgranandoli con una forchetta. Trasferiteli quindi nel wok e concludete il piatto mescolando e regolando di salsa di soia a vostro piacere.