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Tag: dolci

Ricetta dei cannoli siciliani: come farli cremosi e friabili

Una cialda croccante avvolge una crema alla ricotta che si scioglie in bocca. Non è un sogno, siete svegli! E state mangiando un autentico cannolo, proprio come si fa in Sicilia. Una meraviglia vero? Se non volete prendere l’aereo e scendere al Sud, e nemmeno andare presso una pasticceria specializzata, buone notizie: potete provare a realizzare voi questi strepitosi dolcetti. La ricetta dei cannoli siciliani ve la diamo noi.

Partiamo dagli ingredienti

Per realizzare la ricetta dei cannoli siciliani bisogna armarsi di pazienza, seguire con perizia ogni passaggio, e procurarsi gli ingredienti giusti, di assoluta qualità. In generale comunque il procedimento non è affatto complicato: basta un po’ di attenzione a non rompere le cialde e il gioco è fatto. Ecco quindi che cosa comperare per realizzare circa una trentina di pezzi.

Per la cialda:

  • Farina 00 250 g
  • Zucchero 30 g
  • Marsala 50 g
  • Strutto 30 g
  • Uovo 1
  • Scorza d’arancia 1
  • Cannella in polvere 2 g
  • Aceto di vino bianco 10 g
  • Sale

Per la crema alla ricotta:

  • Ricotta di pecora 1 kg
  • Zucchero 300 g
  • Gocce di cioccolato fondente 

Per spennellare, guarnire e friggere:

  • Tuorli 1
  • Olio di semi 1 l
  • Zucchero a velo
  • Arancia candita
  • Granella di pistacchi

La ricetta dei cannoli siciliani: la crema

La ricetta dei cannoli siciliani parte con la preparazione della crema. Ricordatevi, prima di iniziare, di mettere a sgocciolare la ricotta fresca per una notte. In una ciotola sciogliete il sale nell’aceto, poi aggiungete la farina setacciata, lo strutto e la cannella. Cominciate a impastare con le mani, quindi versate lo zucchero, la scorza d’arancia, il Marsala, l’uovo e l’aceto col sale sciolto dentro. Continuate ad impastare fino a raccogliere tutti gli ingredienti. Posizionatevi quindi sul piano da lavoro e formate un panetto. Avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo in frigo per 2 ore.

Prendete quindi la ricotta, mescolatela allo lo zucchero e passate il tutto in un colino in modo che diventi bella liscia. Incorporate le gocce di cioccolato e coprite la ciotola con la pellicola. 

La preparazione della pasta

Passiamo ora alla preparazione della sfoglia che avvolgerà la crema alla ricotta. Prelevate 1/3 dell’impasto e passatelo più volte nell’apposita macchinetta, fino ad ottenere uno spessore di 1,5 mm. Ora, servendovi di un bicchiere o di un coppapasta, ricavate dei dischi del diametro di 10 cm e poi avvolgeteli intorno allo stampo per cannoli. Spennellate con pochissimo tuorlo la pasta nel punto di chiusura e chiudete i vostri cannoli. Importante: coprite i cannoli pronti per la frittura con della pellicola per alimenti, per evitare che si asciughino in superficie. Questo infatti comprometterebbe lo sviluppo delle caratteristiche bolle in cottura.

E’ il momento di friggere: fatelo in olio di semi a 175° e, durante la cottura, girateli di tanto in tanto in modo che si formino le tipiche bolle. Una volta fatto scolateli, lasciateli raffreddare e poi sfilate i cilindri con una leggera pressione.

Ricetta dei cannoli siciliani: l’assemblaggio

Siamo ormai giunti alle fasi finali della ricetta dei cannoli siciliani, che vanno quindi assemblati e guarniti. Riempite un sac à poche con la crema di ricotta e farcite le cialde ormai fredde. Decorate le estremità a piacere con granella di pistacchi e scorza candita, quindi date una generosa spolverata di zucchero a velo.

Per gustare al meglio i vostri dolci, anche se avete preparato prima sia le cialde, sia la crema, è meglio farcire i cannoli al momento, per evitare che la cialda si afflosci. Infatti la crema alla ricotta si può conservare in frigorifero per un paio di giorni. I gusci dei cannoli si possono conservare a temperatura ambiente per 2-3 giorni, coperti con un canovaccio.

E se avete ancora voglia di Sicilia, provate anche la cassata siciliana al forno o i classici arancini.

Che golosità la crostata al limone!

Se siete appassionati di torte, e di crostate in particolare, sicuramente avete assaggiato la crostata al limone con crema pasticcera: una delizia soffice, profumata e perfetta dalla colazione alla merenda, al fine pasto. Prepararla in casa non è affatto difficile: basta procurarsi ingredienti di prima qualità e seguire ogni passaggio con scrupolo, Non rimarrete delusi!

Partiamo dagli ingredienti

Prima di mettervi all’opera vediamo che cosa dovete mettere nel carrello della spesa se volete realizzare una crostata al limone davvero perfetta.

Per la frolla:

  • Burro freddo di frigo 95 g
  • Tuorli 2
  • Farina 00 190 g
  • Zucchero a velo 75 g
  • Scorza di limone bio 1
  • Sale fino 1 pizzico

Per la crema:

  • Latte intero 500 ml
  • Fecola di patate 35 g
  • Farina 00 35 g
  • Zucchero 150 g
  • Tuorli 6
  • Scorza di limone bio 2

Per spennellare:

  • Uovo 1

Preparare la crostata al limone: la frolla

La prima cosa da fare per realizzare la crostata al limone è dedicarsi alla pasta frolla. Versate nel mixer la farina, il burro freddo di frigo tagliato a pezzi e un pizzico di sale, quindi frullate fino ad ottenere un composto dall’aspetto sabbioso. Trasferitelo sul piano di lavoro, aggiungete lo zucchero a velo e formate al centro una fontana, nella quale andrete a versate i tuorli d’uovo e la scorza di limone grattugiata.

Impastate con le mani in modo da amalgamare bene tra loro tutti gli ingredienti. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e mettetelo a riposare in frigo almeno per mezz’ora, in modo che possa compattarsi.

La crema al limone

Un elemento fondamentale per la buona riuscita della crostata al limone è la crema, che conferirà al vostro dolce aroma e morbidezza. Per prepararla versate nel latte la scorza di un limone (attenzione ad evitare la parte bianca subito sotto la buccia, che è piuttosto amara) e lasciate scaldare a fiamma dolce, senza però arrivare mai al bollore. Intanto in una terrina lavorate con una frusta i tuorli e lo zucchero, quindi aggiungete la farina e la fecola che avrete precedentemente setacciato. Continuate a mescolare facendo attenzione a non formare grumi. Versate ora il latte a filo, sempre continuando a mescolare bene con la frusta.

E’ il momento di travasare il composto in pentola, facendolo prima filtrare attraverso un colino per evitare la formazione di grumi e per eliminare le scorze di limone. Continuate sempre a mescolare la crema, cuocendola a fuoco basso per circa 15 minuti, fino a quando non si sarà addensata.Trasferitela in un recipiente, coprite con pellicola trasparente a contatto e mettetela in frigorifero.

L’assemblaggio della crostata al limone

Eccoci quindi giunti all’assemblaggio della crostata al limone. Tirate fuori la frolla dal frigo e stendetela con un mattarello su una spianatoia leggermente infarinata, fino ad ottenere uno spessore di circa mezzo centimetro. Sistemate la frolla in una teglia imburrata e infarinata, quindi eliminate l’eccesso di pasta per andarla a tirare nuovamente e formare così le strisce per decorare il dolce.

Bucherellate il fondo della crostata al limone con i rebbi di una forchetta e poi versateci dentro la crema pasticcera al limone, livellandola con il dorso di un cucchiaio leggermente inumidito. Disponeteci sopra le strisce decorative di pasta, andando a formare un motivo reticolare, e poi e spennellatele con l’uovo leggermente sbattuto.

E infine la cottura

Cuocete la vostra deliziosa crostata al limone in forno statico preriscaldato a 170° per 1 ora. Ricordatevi, dopo i primi 45 minuti, di coprire la torta con un foglio di carta d’alluminio, per evitare che possa bruciarsi. Prima di servirla lasciatela raffreddare per almeno un paio d’ore, in modo che la crema si assesti per bene. Spolverizzate la superficie con lo zucchero a velo e il gioco è fatto!

Se vi è piaciuta, provate anche la crostata ricotta e limone e la torta soffice, sempre al limone: buonissime!

Magia? No, è la torta invisibile di mele

La solita crostata? No. Un plumcake? già fatto. Dei biscotti? Anche quelli già fatti. Se siete nel momento della noia culinaria e nessun dolce vi dà il giusto stimolo per accendere il forno, siete capitati nel posto giusto. Quello che fa per voi è una torta classica, che piace sempre, ma fatta in modo decisamente diverso. Anzi, in modo invisibile! Stiamo parlando della torta invisibile di mele, una ricetta di origine francese che racchiude una sorpresa. Curiosi? Eccovi serviti!

Perché invisibile?

La torta invisibile di mele si chiama in questo modo perché, ad un primo sguardo, non è chiaro quali siano gli ingredienti del dolce. Al suo interno, infatti, c’è pochissimo impasto, ma tantissime mele. Le mele, infatti, tagliate a fettine sottilissime, si intravedono appena e rivelano tutta la loro magia solo a fine cottura, regalando alla torta una consistenza umida e veramente piacevole al morso.

Inoltre, questo dolce ha generalmente meno burro e meno zucchero rispetto alla torta di mele classica e risulta quindi decisamente meno calorica.

Gli ingredienti della torta invisibile di mele

Gli ingredienti della torta invisibile di mele sono molto semplici, come semplice sarà la sua preparazione. Ecco quindi che cosa mettere nel carrello:

  • 5 mele
  • 2 uova
  • 2 limoni
  • 70 g farina 00
  • 50 g zucchero
  • 100 ml latte
  • 1 pizzico di sale
  • 20 ml olio di semi
  • 16 g lievito vanigliato
  • burro
  • zucchero a velo

Come si realizza

Per prima cosa tagliate le mele a fettine sottili servendovi di una mandolina, quindi mettetele in una ciotola e bagnatele con il succo dei due limoni in modo che non anneriscano. Passate poi all’impasto. In un’altra ciotola montate con le fruste le uova e lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Sempre facendo andare le fruste versate poi l’olio a filo, la farina, la scorza grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Continuate a mescolare e, infine, versate il latte.

A questo punto versate nell’impasto le fettine di mele, incorporandole delicatamente con una spatola e poi trasferite tutto il composto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata. Livellate la superficie e cuocete in forno a 180 °C per 30 minuti.

Torta invisibile di mele senza burro

Se volete una versione light della torta invisibile di mele potete evitare di utilizzare il burro. Ecco come fare, a partire dagli ingredienti:

  • 5 mele 
  • 2 uova
  • 110 ml latte (anche vegetale)
  • 70 g farina 00
  • 1 bustina lievito per dolci
  • 50 g zucchero
  • 1 bacca di vaniglia

Il procedimento è simile a quello della ricetta originale, ma il risultato sarà decisamente meno calorico. Prendete dunque una ciotola e, servendovi delle fruste elettriche, montateci le uova, lo zucchero e i semini della bacca di vaniglia. Senza smettere di montare, versate il latte a filo, alternandolo alla farina che avrete precedentemente setacciato con il lievito per dolci.

Mescolate bene in modo da ottenere un impasto omogeneo e senza grumi e poi aggiungete le fettine di mela tagliate sottilissime con la mandolina, amalgamando bene il tutto.

Versate il composto in una tortiera foderata con carta forno bagnata e strizzata e poi livellate bene la superficie. Cuocete la vostra torta invisibile di mele a 180°C per circa 35/ 40 minuti: la superficie dovrà essere bella dorata. Fatela raffreddare prima di servirla, magari con una spolverata di zucchero a velo.

Per una versione ancora più leggera, potete anche sostituire il latte con dello yogurt magro ed evitare di cospargerla con lo zucchero una volta pronta.

E, se avete ancora voglia di mele, provate anche le nostre ricette per una torta di mele veloce oppure quella dello strudel.

Torta ubriaca, la ricetta originale che vi conquisterà!

Sì, anche una torta può essere ubriaca. Nello specifico, di vino rosso. Non ci credete? Allora provate la ricetta originale della torta ubriaca, un dolce con cioccolato e vino rosso che è una vera bomba di gusto e di energia. Se non avete paura delle calorie e volete una torta potente e deliziosa, siete nel posto giusto.

Gli ingredienti

Fare la ricetta originale della torta ubriaca non è difficile, basta avere a portata di mano tutti gli ingredienti necessari e seguire i diversi passaggi. Il risultato è garantito. Partiamo dunque da quello che dovete mettere nel vostro carrello della spesa:

  • 75 ml vino rosso
  • 30 g cacao amaro in polvere
  • 2 uova
  • 75 g farina 00
  • 150 g zucchero
  • 100 g burro
  • 1/2 bustina lievito in polvere per dolci
  • 25 g cioccolato fondente + 15 g per decorare

Un appunto riguardo alla scelta del vino rosso: potete optare per il vino che preferite, più forte o più leggero. Il sapore della torta varierà in base al vino utilizzato.

Come si fa la ricetta originale della torta ubriaca

Per preparare la ricetta originale della torta ubriaca al cioccolato fondente e vino rosso per prima cosa mettete sul fornello un pentolino contenente il vino, il burro, il cacao e lo zucchero, quindi fate andare mescolando continuamente con una spatola fino ad ottenere una cremina piuttosto densa. Una volta pronta, dividetela in due parti: una vi servirà per l’impasto, l’altra per ricoprire la torta. Alla prima metà aggiungete il lievito setacciato con la farina e la cioccolata fondente a pezzettoni.

A questo punto versate il composto nella tortiera imburrata e fate cuocere per circa mezz’ora in forno già caldo a 160°C. Una volta cotta, togliete il dolce dal forno e lasciate che si raffreddi a temperatura ambiente, dopodiché praticate dei tagli sulla superficie e versate la parte di cremina che avete lasciato da parte. Concludete decorando con dei pezzi di cioccolato fondente tritati in modo grossolano e la ricetta originale della torta ubriaca è bella che fatta!

Se vi piacciono i dolci al cioccolato, provate anche il tortino con cuore morbido o la torta tenerina: deliziosi.

Torta ubriaca toscana

Ma la ricetta originale della torta ubriaca è anche quella tipica dell’isola d’Elba, dove viene chiamata schiaccia briaca. A differenza della versione che abbiamo visto prima, questo dolce si fa con l’Alchermes e con l’Aleatico, un vino liquoroso aromatico tipico della zona. Per questo si presenta come una focaccia dalle tinte rosate, non molto lievitata e piena di frutta secca come noci, mandorle, pinoli e uvetta. Ma andiamo per ordine e partiamo dagli ingredienti.

Per l’impasto:

  • 500 g farina 00
  • 400 g zucchero
  • 130 g Aleatico (o altro vino liquoroso)
  • 60 g Alchermes
  • 150 g gherigli di noci
  • 100 g mandorle
  • 50 g pinoli
  • 100 g uvetta
  • 130 g olio di oliva
  • mezza bustina lievito in polvere
  • scorza di limone
  • scorza d’arancia

Per farcire e spennellare:

  • 2 cucchiai Alchermes
  • 1 cucchiaio Aleatico
  • 20 g pinoli
  • 30 g uvetta
  • 1 cucchiaio olio di oliva
  • zucchero

Come si fa la ricetta originale della torta ubriaca toscana

Per la ricetta originale della torta ubriaca dell’isola d’Elba bisogna partire dall’impasto. Mettete l’uvetta in acqua tiepida per circa 10 minuti e tritate metà della frutta secca. In una ciotola capiente versate, proprio in questo ordine, la farina, lo zucchero, il lievito, l’olio di oliva, la scorza di limone e di arancio grattati, l’alchermes, il vino liquoroso, la frutta secca (metà intera e metà tritata) e l’uvetta strizzata dall’acqua. Amalgamate un pochino con una spatola, fino ad ottenere un composto morbido e roseo.

Prendete quindi delle tortiere piccole, con diametro di circa 22 cm, foderatele con la carta forno e versateci l’impasto dandogli un’altezza di circa 2 cm.
In una ciotolina versate ora l’Alchermes, il vino liquoroso e l’olio: mescolate e poi usate la miscela per spennellare la superficie di ogni dolce. Guarnite con i pinoli e l’uvetta strizzata, infine date una spolverata di zucchero semolato.
Cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per 40-45 minuti.

Da Bergamo arriva la torta Donizetti

Morbidissima, profumata e dedicata al celebre omonimo compositore: chiaramente stiamo parlando della torta Donizetti, in dialetto turta del Donizet, uno dei dolci più tipici della città di Bergamo. Si tratta di un dolce semplice che ricorda la torta Margherita, ma è caratterizzato da una forma a ciambella, con l’aggiunta di albicocche e ananas canditi e aromatizzata con vaniglia e maraschino.

Attenzione però: non stiamo parlando del solito ciambellone. Questo è un dolce senza lievito, nel quale struttura e sofficità si ottengono unicamente grazie a tecnica e a una sapiente lavorazione di uova, burro e zucchero.

L’origine

Secondo la leggenda il musicista Gioacchino Rossini chiese al suo cuoco personale di creare un dessert talmente buono da far tornare il buonumore all’amico Donizetti, sofferente per amore. Il risultato a quanto pare piacque molto a Donizetti e da allora a Bergamo è uso dire: “se avete mal d’amore, basta una fetta di Turta del Donizèt e tutto passa”.

In realtà l’origine della torta Donizetti è un po’ meno romantica: fu infatti inventata dalla storica pasticceria Balzer nel 1948, in occasione del centenario della morte del musicista (8 aprile 1848). Un caso? No, dato che questo locale storico si trova proprio di fronte al teatro Donizetti.

Pensate che oggi questo dolce è regolato da un disciplinare di produzione depositato presso la Camera di commercio di Bergamo, il marchio “Bergamo Città dei Mille… sapori”.

Gli ingredienti della torta Donizetti

Dunque se avete voglia di un dolce davvero soffice e goloso, ecco come si prepara la torta Donizetti. Un consiglio prima di partire: per una buona riuscita di questo dolce è indispensabile avere a disposizione una planetaria potente, in modo da riuscire a gonfiare il burro in una soffice crema. Inoltre è importante scegliere ingredienti (in particolare burro, vaniglia e maraschino) di massima qualità.

Ingredienti:

  • farina 00 90 g
  • albicocche disidratate 100 g
  • ananas disidratato 100 g
  • fecola di patate 90 g
  • zucchero semolato 150 g
  • tuorli 160 g
  • albumi 120 g
  • burro 260 g
  • maraschino 50 g
  • estratto di vaniglia 1 cucchiaino
  • lievito per dolci in polvere 8 g
  • sale
  • zucchero a velo

Come si prepara la torta Donizetti

Per preparare la vostra torta Donizetti mettete nel vaso della planetaria il burro e lo zucchero, quindi lavorateli con le fruste per una decina di minuti circa. Sempre con le fruste in azione, versate i tuorli a filo e continuate a lavorare il tutto. Aggiungete infine il maraschino, l’estratto di vaniglia e un pizzico di sale.

A parte montate gli albumi con lo zucchero e poi amalgamateli al composto a base di tuorli, mescolando delicatamente con una spatola con movimenti dal basso verso l’alto, facendo attenzione a non smontare il tutto.

Una volta fatto amalgamate al composto anche la farina e poi la fecola di patate, entrambe setacciate, e la frutta essiccata tagliata a tocchetti. 

Versate il composto in uno stampo a ciambella, livellate bene e cuocete in forno statico preriscaldato 170 °C per circa 40 minuti. Una volta cotta, lasciate raffreddare la vostra torta Donizetti e poi spolverizzatela con zucchero a velo.

Siete pronti a gustare questa prelibatezza, magari accompagnata da una tazza di tè o da un caffè appena fatto.

Se vi è piaciuta questa torta e siete alla ricerca di qualche altro dolce morbido per colazione, provate anche la cotton cake o la torta russa di Verona.

La frutta essiccata

Per preparare la torta Donizetti potete utilizzare frutta già essiccata, facilmente reperibile nei supermercati, ma anche realizzarla da voi. Il procedimento è davvero molto semplice: tagliate la frutta a tocchetti, disponeteli su una teglia e spolverizzateli con un po’ di zucchero a velo. Cuocete quindi in forno ventilato a 180 °C per circa mezz’ora, fino a quando la frutta non sarà ben disidratata. Sfornate e lasciate raffreddare completamente prima dell’utilizzo.

Un dolce per consumare tante uova? Due proposte per voi

Le avete comprate senza ricordarvi che a casa le avevate già, oppure qualche fortunato possessore di galline ve le ha regalate. Sia andata come è andata, ora avete in casa davvero troppe uova: che fare per utilizzarle e non lasciare che scadano? Niente paura: ecco il dolce per consumare tante uova!

Dolce per consumare tante uova: morbido al cacao

Se pensiamo a un dolce per consumare tante uova ci viene subito in mente questa ricetta al cacao, che vi permetterà di utilizzarne ben 4! Chiaramente, potete anche realizzare due teglie e far sparire dalla dispensa ben 8 uova! Si tratta di una torta super morbida che richiede un po’ di abilità e attenzione per essere fatta, ma che vi regalerà davvero tanta soddisfazione. Ecco cosa vi serve:

  • Uova 4 
  • Latte intero (tiepido) 500 g
  • Burro 125 g
  • Zucchero 150 g
  • Farina 00 65 g
  • Cacao amaro in polvere 50 g
  • Acqua (fredda) 10 g
  • Estratto di vaniglia 10 g
  • Succo di limone 
  • Sale fino 

Per prima cosa separate tuorli e albumi, quindi fate sciogliete il burro in un pentolino e lasciatelo intiepidire. Riscaldate anche il latte fino ad una temperatura di circa 40°. In una terrina setacciate la farina e il cacao amaro e mescolateli bene.

Versate i tuorli nella planetaria con gancio a frusta, azionatela a velocità medio-alta e, mentre questa lavora, aggiungete gradualmente lo zucchero. Quando il composto sarà chiaro e spumoso (ci vorranno circa 5 minuti) unite l’acqua fredda a filo, l’estratto di vaniglia e un pizzico di sale. Versate anche il burro fuso tiepido, mescolate ancora un po’ e poi abbassate la velocità al minimo. Un cucchiaio per volta aggiungete il mix di farina e cacao e, infine, il latte a filo.

In una ciotola a parte montate gli albumi con le fruste elettriche, aggiungendo il succo di limone: dovrete ottenere un composto semi-montato, spumoso, ma non ancora denso. Versate quindi gli albumi nella ciotola che contiene il composto al cacao, incorporandoli delicatamente con la frusta. Versate infine l’impasto in uno stampo imburrato e cuocete in forno statico preriscaldato a 150° per circa 80 minuti.

Una volta cotto, lasciate raffreddare nello stampo il vostro dolce per consumare tante uova, quindi copritelo con della pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero per almeno 2 ore. un filo Ultimo passaggio: dividete la torta a cubetti in cubotti e spolverizzate con zucchero a velo!

Il ciambellone della nonna

Un altro dolce per consumare tante uova è sicuramente il classico ciambellone della nonna, che vi permetterà di impiegarne ben 8! Facilissimo da fare e super morbido, è la soluzione perfetta per una colazione indimenticabile. Ecco gli ingredienti:

  • 8 uova
  • 270 gr di zucchero
  • 270 gr di farina
  • 150 ml di acqua
  • 100 ml di olio di semi
  • 1 bustina di cremore di tartaro (8 gr)
  • 24 gr di lievito per dolci
  • scorza grattugiata di un limone

Dopo aver separato i tuorli dagli albumi, montate questi ultimi a neve ferma, unendo anche il cremore di tartaro. In un’altra ciotola montate invece i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema gonfia e spumosa, dopodiché aggiungete l’olio e l’acqua. Unite, un poca per volta, anche la farina, amalgamando il composto delicatamente, dal basso verso l’alto, in modo che non si smonti. Infine aggiungete il lievito, la scorza grattugiata del limone e gli albumi montati a neve, sempre mescolando dal basso verso l’alto, molto delicatamente.

Versate il composto in uno stampo a ciambella e cuocete in forno statico preriscaldato a 180 °C per circa un’ora. Quando lo togliete dal forno, capovolgete lo stampo e fatelo raffreddare così, sottosopra, prima di sformarlo e servirlo a fette. Se vi piace, spolverizzatelo con abbondante zucchero a velo. Ottimo con il tè, anche quello turco.

Se invece siete amanti del salato, provate anche le nostre ricette veloci per consumare le uova della dispensa.

Dolci levantini: ecco la ricetta del kataifi

C’era un tempo in cui il mare Mediterraneo era un’unica comunità, sempre turbolenta, ma almeno capace di far circolare culture, sapienze, conoscenze. E non parliamo solo di filosofia e miti, ma anche cultura gastronomica. Ecco perché oggi illustriamo la ricetta del kataifi: si tratta di un dolcetto molto comune in Albania, le cui radici si perdono nella storia dell’impero ottomano. I turchi, che ancora oggi lo preparano, lo chiamano kadayf: si tratta di uno spaghetto finissimo che viene utilizzato per preparare dolci e pasticcini. 

Kataifi o spaghetti?

La ricetta del kataifi potrebbe farci aprire una serie di ragionamenti sull’invenzione e la diffusione della ricetta degli spaghetti. Anzi del concetto di spaghetto che, se nella penisola italica ha trovato dimora nella parte dei primi, nel resto del mondo ha invece invaso anche il territorio dei dolci. Il kataifi, infatti, inteso come spaghetto, è utilizzato nella cucina albanese, ma anche in quelle turca, greca e bulgara. 

Nello specifico, che in Grecia e nei paesi limitrofi si prepara nel periodo invernale, verso la fine dell’anno, ha un’importante componente di miele e frutta secca avvolti nel kataifi che è uno spaghetto finissimo di pasta filo.

Importato in Albania dalle truppe ottomane, il kataifi è poi rimasto nella tradizione locale, diventando un piatto istituzionale che si può mangiare a colazione oppure come fine pasto dopo una cena importante. La pasta kataifi si può trovare nei negozi etnici ma anche sempre più punti commerciali che hanno istituito l’angolo delle specialità dal mondo. 

La ricetta del kataifi

La ricetta dei kataifi non è complicata: ci vuole solo la giusta pazienza perché ci sono dei tempi di riposo obbligato che occorre seguire. Intanto andiamo ad esplorare gli ingredienti e poi vediamo i passaggi:

  • 500 g pasta kataifi 
  • 250 g Burro  
  • 300 g noci 
  • 1 cucchiaio di zucchero 
  • 1 uovo 
  • 2 cucchiaini cannella in polvere 
  • 300 g miele 
  • 500 g zucchero 
  • 2 stecche cannella 
  • 1 limone

Gli ingredienti che abbiamo illustrato sono divisi in due parti: infatti la ricetta dei kataifi prevede anche la preparazione di uno sciroppo, molto dolce, che prevede di unire miele, zucchero e cannella. Una vera e propria bomba calorica come tradizione per tanti dolci della zona balcanica che, appunto, presenta numerose reminescenze della dominazione ottomana. 

Quindi partiamo proprio dallo sciroppo versando 550 g di zucchero in 300 ml di acqua assieme a miele, cannella e scorza di limone grattugiata. Quindi portate a bollore mescolando dolcemente. Quando lo sciroppo avrà raggiunto la temperatura, abbassate la fiamma, mescolate ancora un paio di minuti e poi spegnete e lasciate raffreddare. Una volta arrivato a temperatura ambiente lo sciroppo va lasciato in frigorifero per almeno 6 ore.

Non perdete la pazienza e chiudiamo la ricetta

Passato il tempo di riposo dello sciroppo possiamo iniziare a lavorare gli altri ingredienti. Partiamo dalle noci che andremo a sbriciolare. Sminuzzate finemente anche la frutta secca, quindi mescolate il tutto in una ciotola assieme a un cucchiaio di zucchero, all’uovo interno e alla cannella in polvere. Il composto va fatto amalgamare mescolando con un cucchiaio di legno.

Fate sciogliere il burro in un pentolino sopra una fiamma dolce. Intanto prendete una cucchiaiata di composto con la frutta secca e noci e avvolgetelo con la pasta kataifi. Il risultato finale deve assomigliare ad un involtino. Una volta pronti i kataifi posizionateli su di una pirofila imburrata e quindi bagnateli con il burro fuso. Infine infornate a 180° per 30 minuti. Una volta tolti dal forno i kataifi vanno bagnati, ancora caldi, con lo sciroppo ancora a temperatura di frigo. Riponeteli poi nel forno ormai raffreddato e lasciateli riposare ancora un giorno. Prima di servire vanno di nuovo irrorati con lo sciroppo. 

Buoni vero? Se avete ancora voglia di dolce, ma diverso dal solito, provate il tiramisù alla zucca o la torta di datteri tunisina.

Novembre goloso: le frittelle di San Martino

Se ogni giorno si fa la Luna, come dice l’antico proverbio, ogni santo ha la sua ricetta. Ma c’è chi ne ha anche più di una, essendo particolarmente riverito dalla devozione popolare. Fra questi San Martino: le sue frittelle in Sicilia sono un immancabile appuntamento con la dolcezza dei giorni di metà novembre. Le frittelle di San Martino sono piccoli dolcetti di pasta lievitata, soffici e odorosi di finocchietto selvatico. La tradizione vuole che si degustino belle calde e spolverate di una nuvola di zucchero.

Che buone le frittelle di San Martino

Come sappiamo la Sicilia è terra di sole, di mare, di sapori forti che caratterizzano una cucina di pesce ma soprattutto una grande pasticceria e un’altrettanto importante cultura dolciaria. In questo contesto le frittelle di San Martino sono un appuntamento imperdibile dell’anno gastronomico siciliano. Vediamo che ingredienti ci servono e poi come li andremo a lavorare per prepararle:

  • 250 g di semola rimacinata di grano duro
  • 25 g di uvetta sultanina
  • 2 cucchiai di semi di finocchio
  • 250 ml di acqua
  • 4 g di lievito di birra disidratato
  • zucchero semolato per la copertura
  • cannella in polvere (facoltativa)
  • 1 pizzico di sale
  • olio di semi di arachide per friggere

Dobbiamo quindi preparare dei bocconcini di pasta lievitata. L’ingrediente principale sarà la farina di semola di grano duro, al cui interno saranno amorevolmente custoditi uvetta e semi di finocchietto selvatico. 

Questa antica ricetta siciliana, semplice da realizzare e quindi facilmente affrontabile da chiunque si avvicini all’arte dolciaria, ha una base fatta con uova e farina, ma non con lo zucchero. Questo, semolato, viene aggiunto solo alla fine contribuendo a creare un elemento dolce all’esterno ma meno impattante all’interno. Un bell’equilibrio di sapori e di profumi. 

L’importanza dell’uvetta

Come sempre si parte dal passaggio più lungo e quello che ci serve per preparare l’ingrediente che poi caratterizza la nostra preparazione. In questo caso parliamo dell’uvetta. Per prima cosa dunque mettiamola in acqua tiepida e lasciamola rinvenire per non meno di 20 minuti. 

In un’altra ciotola possiamo versare la semola rimacinata e poi bagnarla con l’acqua a temperatura ambiente o appena tiepida nella quale avremo fatto sciogliere il lievito. Lavoriamo gli ingredienti fino a creare un composto liquido ma che inizia ad avere una certa consistenza. 

Scolate l’uvetta, strizzatela e aggiungetela all’impasto regolando di sale. Aggiungete anche i semi di finocchio. 

Come si preparano le frittelle di San Martino

Stiamo realizzando un dolce tradizionale siciliano: le frittelle di San Martino, un dolcetto presente su tutte le bancarelle delle sagre dell’11 novembre e sulle tavole di tutte le famiglie della Trinacria. Dopo aver amalgamato l’impasto al quale abbiamo aggiunto l’uvetta lavoriamolo ancora un paio di minuti e quindi copriamolo con della pellicola alimentare. 

Quindi lasciamolo riposare per 2-3 ore (dovrà raddoppiare di volume in un luogo tiepido (classicamente il forno spento ma chiuso e con la luce accesa). 

Passato questo tempo, usando un cucchiaio, prelevate delle porzioni dall’impasto e versatele nell’olio già portato a temperatura (170°) mettendole a friggere poche alla volta. Si possono prelevare utilizzando una schiumarola che permetterà già una prima scolatura e poi vanno messe su carta assorbente. Infine fatele rotolare nello zucchero semolato al quale potrete aggiungere un velo di cannella. 

Una tradizione tutta italiana

Le frittelle di San Martino sono uno dei patrimoni della vastissima tradizione dolciaria regionale d’Italia. Come questi dolcetti tipici del mese di novembre realizzati friggendo la pasta lievitata si possono ricordare le graffe napoletane, le pettole pugliesi oppure le frittole venete. Sempre in questo periodo si possono realizzare le frittelle di castagne che sono sempre dei dolci semplici, dal sapore rustico, il cui impasto prevede l’utilizzo della farina di castagne, latte e uova che vengono valorizzate dalla presenza di uvetta e da una grattugiata di scorza d’arancia. Se invece amate la ricotta, provate i cutumè: buonissimi!