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Tag: Dogecoin

Brad Garlinghouse attacca Dogecoin e provoca una sollevazione della comunità raccolta intorno alla meme coin

Un attacco di Brad Garlinghouse a Dogecoin (DOGE), la più longeva e popolare meme coin, ha scatenato una vera e propria sollevazione da parte della comunità raccolta intorno al token. Una reazione derivante in particolare dall’affermazione secondo la quale il progetto che vanta in Elon Musk il più famoso sostenitore, non avrebbe mai dato un contributo realmente significativo al settore dell’innovazione finanziaria.

Brad Garlinghouse attacca Dogecoin, i fans rispondono

Brad Garlinghouse non è mai stato un ammiratore di Dogecoin. Già in precedenza aveva fatto capire il suo sentimento non proprio di amore nei confronti della meme coin più famosa. Stavolta, però, il CEO di Ripple è andato oltre.

Nel corso di Consensus 2024, l’evento sulle criptovalute che è andato in scena la passata settimana, Garlinghouse ha infatti affermato la sostanziale inutilità di DOGE. Lo ha fatto mettendo in rilievo la mancanza di apporti realmente utili alla causa dell’innovazione finanziaria del token.

Il suo attacco è stato la logica conseguenza di un discorso generale in cui il numero uno di Ripple Labs ha affermato che le criptovalute devono andare ben oltre i semplici intenti speculativi. Una posizione del tutto comprensibile, che avrebbe potuto magari essere accettata senza tanto clamore se lo stesso Garlinghouse non avesse esteso il discorso a Dogecoin. Accusandolo in pratica di essere pura e semplice speculazione.

Un discorso il quale, con tutta evidenza, non poteva essere accettato da una comunità che sin dagli inizi ha deciso di affiancare la meme coin apprezzandone l’intento dichiaratamente satirico. Nelle ore immediatamente successive alle affermazioni in oggetto, si è quindi scatenata una vera e propria buriana.

Le reazioni della comunità di DOGE

Ma cosa ha detto, di così scandaloso, il CEO di Ripple? La dichiarazione che ha scatenato le reazioni dei fans di DOGE, è questa: “Non penso che Dogecoin sia stato una buona cosa per l’industria. E non sono anti-Dogecoin, ma è come se non sapessi quale sia il caso d’uso. Non so, tipo, ci sono progetti in costruzione per risolvere la reale utilità?”.

I commenti di Garlinghouse hanno naturalmente innescato un’ondata di commenti da parte degli utenti di X (ex Twitter), in particolare da quelli secondo i quali DOGE ha del potenziale e sta guidando il cambiamento nel settore delle risorse digitali.

Tra i tanti, il commento più pepato è stato quello di Marshall Hayner, CEO della rete bancaria di criptovalute Metallicus. Proprio lui, infatti, ha affermato che Garlinghouse sta indirettamente affermando che non gli piace l’idea che Dogecoin sia diventato più popolare e rilevante di XRP.

Un utente, che si fa chiamare @supremebeme ed è seguito dall’ex CEO di Binance Changpeng Zhao, ha a sua volta rivoltato la frittata, affermando che “sta ancora cercando di capire a cosa serva XRP “. Eccezione che, in effetti, è stata più volte mossa nei confronti di Ripple stesso.

Mentre un altro utente ha avuto facile gioco nel ricordare che il capo di Ripple stava criticando DOGE in un momento in cui XRP non sta attraversando un momento di grande salute. Mentre altri hanno indicato in Dogecoin la cosa più vicina a Bitcoin, in un settore pur così popolato come quello delle valute digitali. A renderlo tale il fatto che è stato abbandonato dai suoi creatori e recuperato dalla comunità. Il richiamo è al disconoscimento del progetto da parte dei suoi fondatori, Billy Markus e Jackson Palmer.

I richiami a Elon Musk

Naturalmente, nel pieno della bufera non potevano mancare i richiami a Elon Musk, quello che è considerato il vero nume tutelare della meme coin. Un ruolo svolto sin dall’inizio, con una serie di tweet diventati virali, sui quali DOGE ha fondato per buona parte le sue fortune.

Sino a sostenere, in un messaggio risalente a marzo, che Tesla, la sua azienda di autoveicoli elettrici, potrebbe presto implementare DOGE nei suoi sistemi di pagamento.

Brad Garlinghouse, a sua volta, non ha mai nascosto la sua mancanza di ammirazione nei confronti della meme coin più popolare. Tanto da affermare, già nel 2021, che le dinamiche inflazionistiche di cui è portatore il token lo renderebbero riluttante ad acquistarlo e trattenerlo.

Dogecoin, all’improvviso si rimette a correre. Quali sono i motivi di questo rinnovato vigore?

Dogecoin rappresenta un vero e proprio caso, nel variegato mondo delle criptovalute. La prima meme coin in assoluto, che ha ispirato un settore sempre più fiorente, non solo è nata alla stregua di una scherzo, ma di questa genesi ha sempre fatto il suo vero punto di forza.

A dimostrarlo è il radunarsi intorno a essa di una comunità entusiasta, pronta a condividere le avventure più strane. Come ad esempio la sponsorizzazione della squadra giamaicana di bob a due per le Olimpiadi svoltesi a Sochi nel 2014.

Data più volte per spacciata, al contrario ormai da anni DOGE continua a far parte della top ten relativa ai token maggiormente capitalizzati sul relativo mercato. Oltre a rintuzzare i continui attacchi alla sua posizione di preminenza da parte di progetti analoghi. Un ambito in cui si distingue Shiba Inu, il quale non nasconde le sue intenzioni di prenderne prima o poi il posto.

Nel corso degli ultimi giorni, Dogecoin ha però stupito non poco. In un momento in cui il mercato si trovava in forte difficoltà a causa della discesa di Bitcoin, il token inventato da Billy Markus e Jackson Palmer ha imboccato decisamente la strada contraria. E continua a farlo, considerato come nelle ultime 24 ore abbia collezionato un rilevante +8%.

Quali sono i motivi della nuova corsa di Dogecoin?

Di fronte ad un dato di questo genere, naturalmente in molti hanno iniziato a chiedersi quali fossero i motivi del rinnovato vigore di DOGE. Stavolta, però, il suo più famoso sostenitore, Elon Musk, non c’entra nulla. Non ci sono nuovi tweet su X a giustificare quanto sta accadendo. Quindi dare una risposta esauriente alla domanda non è semplice.

Il primo motivo potrebbe essere la grande popolarità che circonda in questo momento le meme coin. In particolare quelle che sono ormai oggetto di lancio giornaliero sulla blockchain di Solana. Da questo punto di vista occorre sottolineare come proprio questa nicchia sia stata individuata alla stregua di una notevole occasione dagli hedge fund.

Ada affermarlo con forza, è stato di recente Pantera Capital, un fondo dedicato alle criptovalute, il quale non ha esitato ad affermare che “le meme coin sono qui per restare”. A conferire grande forza ai token satirici è la capacità di creare gigantesche occasioni. Ovvero quelle che sono cercate spasmodicamente dai fondi speculativi.

Un dato di fatto destinato in particolare a favorire i progetti più noti, oltre a quelli in rampa di lancio. E DOGE, in fatto di notorietà è praticamente imbattibile. Tanto da riuscire a calamitare investimenti nonostante la pratica assenza di caratteristiche tecnologiche o piani di sviluppo di rilievo.

Un vero e proprio caso

Proprio il fatto che Dogecoin punti esclusivamente sul suo essere un fenomeno di costume, ne fa un vero e proprio caso. In effetti, il progetto non si propone evoluzioni, ad esempio nel GameFi o nella finanza decentralizzata, come fa invece Shiba Inu.

Anzi, non si hanno proprio notizie di sviluppi in tal senso. In pratica, chi acquista il token sa già in partenza che si tratta di un semplice progetto speculativo. Una realtà talmente evidente da aver spinto i suoi stessi creatori a disconoscerlo.

Quella che sembra una debolezza, però, è stata al contrario un punto di forza, insieme al generoso aiuto fornito da Elon Musk. Il quale potrebbe continuare a rivestire un ruolo chiave nel successo di DOGE, anche nel futuro. In particolare, portando il token all’interno del sistema di pagamenti di X, l’ex Twitter che il fondatore di Tesla intende trasformare in una super app omnicomprensiva. Un proposito il quale, ove condotto a termine, garantirebbe a lungo le fortune di Dogecoin. E già questo spiegherebbe ampiamente il persistente successo di DOGE.

Dogecoin supera Cardano per capitalizzazione: quali i motivi della sua crescita?

Dogecoin ha superato Cardano nella classifica relativa alla capitalizzazione di mercato delle criptovalute. Un sorpasso il quale ha destato una notevole sorpresa, considerato che ora DOGE si trova all’ottavo posto, tanto da spingere più di un analista a chiedersi dove potrebbe effettivamente arrivare.

Occorre peraltro considerare che l’evento si è verificato in un momento abbastanza contrastato per le meme coin. I forti movimenti di Bitcoin, infatti, hanno comportato nel corso degli ultimi giorni un certo ridimensionamento del settore. Un ritracciamento che, però, non ha riguardato Dogecoin, che nel corso degli ultimi sette giorni ha messo a segno una crescita vicina al 16%.

Dogecoin supera Cardano: cosa sta accadendo?

Con i guadagni messi a segno di recente, la capitalizzazione di mercato di DOGE è ora superiore ai 25 miliardi di dollari, circa tre in più di Cardano. Un trend il quale sta facendo felici molti di coloro che hanno sempre creduto alla regina delle meme coin.

Secondo una recente analisi, infatti, circa il 57,62% degli indirizzi Dogecoin è attualmente in profitto, mentre il 34,15% sta affrontando perdite e una piccola frazione, l’8,22%, è in pareggio. Uno scenario tale da evidenziare una partecipazione attiva e ottimista da parte della comunità che supporta il token amato da Elon Musk.

Proprio l’entusiasmo del Doge Train, del resto, è da sempre l’arma più affilata a suo sostegno. Nato da uno scherzo, il coin ha infatti radunato intorno a sé un gran numero di sostenitori pronti a seguirlo nelle più disparate imprese, anche sul mercato.

Basta del resto guardare un altro dato per capire meglio l’assunto. Nel corso delle ultime 24 ore, infatti, Dogecoin ha fatto registrare un numero di transazioni di grandi dimensioni elevatissimo. Un dinamismo sconosciuto ad altri progetti, e tale da rafforzare non solo la popolarità, ma anche la liquidità del token. Ovvero due metriche che sono fondamentali per la sostenibilità a lungo termine del valore di un progetto.

Quali i motivi della crescita?

Occorre sottolineare che anche con la crescita dell’ultima settimana il prezzo di DOGE è ancora molto inferiore al suo massimo storico, circa del 76%. I segni del crypto winter si sentono ancora in maniera rilevante e la speranza è che il periodo buio possa essere cancellato con l’ormai prossimo halving di Bitcoin.

Naturalmente, la discussione destata dal sorpasso ai danni di Cardano si è andata a focalizzare anche sui motivi che l’hanno permesso. In effetti non è facile capire come mai DOGE abbia ripreso a correre proprio in questo momento.

A differenza di Shiba Inu, infatti, il protocollo lanciato da Billy Markus e Jackson Palmer non vanta un ecosistema popolato da applicazioni decentralizzate dedicate alla DeFi. Da sempre Dogecoin si prospetta alla stregua di un movimento culturale, più che come una soluzione tecnologica di alto livello. Se è vero che si prospetta come un sistema di pagamenti, non è molto diffuso nella vita reale. Di conseguenza, le fluttuazioni del suo prezzo vanno a dipendere da situazioni molto particolari, a partire dai tweet di Elon Musk.

Proprio l’uomo più ricco del mondo potrebbe essere ora di nuovo alla base dell’ottima performance di DOGE. La X Payments LLC, sta infatti espandendo il proprio raggio d’azione ottenendo licenze di trasferimento di denaro in altri tre stati: Nuovo Messico, Oregon e Illinois.

Un’espansione che potrebbe riguardare proprio la regina delle meme coin. Tra i progetti cui Musk si sta dedicando, c’è infatti quello di trasformare l’ex Twitter in qualcosa di molto simile a PayPal. In particolare, i pagamenti che avverrebbero al suo interno potrebbe vedere proprio Dogecoin, e naturalmente Bitcoin, tra le criptovalute interessate. Si tratta al momento di semplici ipotesi, ma sono bastati questi segnali per far nuovamente decollare il token.

Coinbase è intenzionato a lanciare futures su Dogecoin: vediamo i motivi

Dogecoin continua a rappresentare un fenomeno a sé stante, nel complesso mondo delle criptovalute. Pur non proponendo soluzioni tecnologiche di rilievo o risposte a problemi della finanza decentralizzata, DOGE è riuscito a diventare una delle valute virtuali più famose e dibattute in assoluto.

In particolare, con il trascorrere del tempo lo scherzo di Billy Markus e Jackson Palmer è riuscito a calamitare una comunità appassionata, pronta a farsi coinvolgere in qualsiasi genere di iniziativa. Tra di esse ha destato particolare attenzione la raccolta di fondi per la squadra di Bob a due della Giamaica per i Giochi Olimpici di Sochi.

Ora, però, arriva una novità tale da far capire che se il progetto è destinato a far leva sull’ironia, al contempo si è trasformato in qualcosa di serio. Coinbase, infatti ha annunciato l’imminente lancio sulla piattaforma dei futures su Dogecoin. Per giustificare la sua decisione, all’interno dei documenti ufficiali presentati alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti, lo scambio di criptovalute ha posto un dato di fatto ben preciso: la regina delle meme coin è ormai riuscita ad andare ben oltre la natura iniziale di scherzo. Anzi, lo scherzo è talmente ben riuscito che ormai da anni il token fa parte della top ten di CoinMarketCap, la classifica relativa alla capitalizzazione di mercato. Tanto da poter ormai essere considerata un asset di primo piano nel panorama crypto.

Coinbase vorrebbe presto lanciare futures su Dogecoin

Coinbase è intenzionato a rendere possibile il trading sui futures per DogecoinLitecoin (LTC) e Bitcoin Cash (BCH) a partire dal primo giorno di aprile. A testimoniare tale intenzione l’inoltro da parte del popolare exchange di criptovalute di tre comunicazioni al Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti.

All’interno dei documenti l’azienda dichiara che lo scambio dei suddetti contratti futures potrebbe avere inizio ancora prima del ricevimento dell’approvazione ufficiale dell’autorità. A renderlo possibile sarebbe l’autocertificazione che è del resto parte integrante delle norme federali statunitensi. Questo è il punto cruciale di una delle comunicazioni inviate: “Con la presente Coinbase Derivatives sottopone all’autocertificazione la quotazione iniziale del contratto Dogecoin Futures, che verrà proposto ai clienti di Coinbase dal giorno 1 aprile 2024”.

Nel seguito della missiva, è poi presente quello che da molti è stato considerato un vero e proprio sigillo della crypto finanza tradizionale alla regina delle meme coin. DOGE, infatti, viene espressamente indicata come una realtà ineludibile. Tanto da poterla più considerare semplicemente come tale, ma come un vero e proprio pilastro della criptosfera.

Il documento è in effetti chiaro, al proposito: “La grande e duratura fama di Dogecoin, ma anche e soprattutto il costante supporto mostrato dalla sua community, ci fanno ipotizzare che questa criptovaluta abbia ormai superato le sue origini di meme per diventare un punto fermo del mondo crypto“.

Naturalmente, il token non ha dovuto attendere molto per giovarsi di tale autorevole endorsement. Nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia il suo prezzo di Dogecoin ha infatti messo a segno una crescita pari al 18%.

I veri motivi alla base del proponimento di Coinbase

Come era abbastanza prevedibile, la notizia non ha tardato a destare perplessità in un gran numero di esperti del settore. Quando si parla di Dogecoin, e delle meme in generale, si tocca del resto un nervo scoperto, per molti. Ormai da tempo una fetta considerevole dei criptofans non ha dubbi nell’esprimere la propria contrarietà allo scherzo che pure piace tanto a Elon Musk e altre celebrità.

Per capire meglio la decisione di Coinbase, però, occorrerebbe fare un passo indietro. In particolare bisognerebbe ricordare la costante opera di interdizione nei confronti delle criptovalute da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Un atteggiamento che è tornato ad aleggiare come uno spettro con la comunicazione dell’inchiesta aperta nei confronti di Ethereum, sulla base dell’ipotesi che ETH sia un titolo.

Evitare limitazioni al mercato nel futuro

A detta di alcuni analisti, quindi, la scelta di Coinbase avrebbe un chiaro sapore strategico. Servirebbe in pratica a impedire limitazioni del mercato nel futuro, da parte dell’ente di regolamentazione dei mercati finanziari statunitensi.

È la tesi in particolare di James Seyffart, analista senior di Bloomberg. Secondo lui, in pratica, Coinbase starebbe forzando i tempi nel preciso intento di impedire alla SEC di catalogare alla stregua di titoli tutte le valute virtuali basate su Proof-of-Work, a partire da Bitcoin.

Queste è quanto dichiarato da Seyffart, al riguardo: “Mi viene spontaneo domandarmi se la SEC si stia opponendo al fatto che questi strumenti vengano catalogati come commodities futures, anziché securities futures. Tutte queste crypto sono basate su Bitcoin e nascono tutte da fork di Bitcoin.  Di conseguenza, viste le approvazioni degli ETF su Bitcoin, non dovrebbe esserci più alcun dubbio sul fatto che non sono dei titoli azionari“.

Altrettanto interessante l’ipotesi lanciata da Andrew Kang, secondo il quale un futures su DOGE sarebbe il semplice antipasto ad un ETF spot sulla principale meme coin. Secondo lui, le possibilità che in futuro sia approvato uno strumento di questo genere superano il 30%. Uno scenario che sarebbe reso ancora più concreto da un’affermazione di Donald Trump alle prossime presidenziali USA. In tal caso le aziende che si stanno muovendo alle spalle del tycoon potrebbe passare all’incasso, anche in questo modo.

Dogecoin si prepara ad un nuovo balzo dopo le dichiarazioni di Elon Musk

Dogecoin ha fondato gran parte del suo successo sulla composita comunità che sin dagli inizi ne sostiene le fortune. Una comunità in cui spicca l’uomo più ricco del mondo, quell’Elon Musk il quale sembra incarnare al meglio lo spirito ironico del progetto varato da Billy Markus e Jackson Palmer.

Ogni volta che il fondatore di Tesla rilascia una dichiarazione su DOGE, si può essere certi che il token spiccherà un balzo verso l’alto. Un trend ormai consolidato, che si è ripetuto anche stavolta. Ad innescarlo le dichiarazioni rilasciate dal miliardario di origini sudafricane, secondo il quale la sua azienda automobilistica consentirà pagamenti con il token nel futuro.

Non appena Musk lo ha detto, Dogecoin ha ripreso a correre, collezionando un +8% nell’arco di 24 ore. Molti stanno ora cercando di capire se questo effetto sia destinato a perdurare nei prossimi giorni. Favorito anche dal momento estremamente positivo delle meme coin, che continuano ad attirare un gran numero di trader al dettaglio, coi loro microprezzi.

Dogecoin: l’importanza di Elon Musk per le sue fortune

Dogecoin è nato alla stregua di un semplice scherzo. I suoi creatori, Markus e Palmer, intendevano infatti prendere in giro la seriosità della criptosfera, tanto da adottare un meme molto popolare all’epoca come simbolo della nascente criptovaluta.

Non potevano però immaginare che il loro scherzo sarebbe presto diventato virale, con un gran numero di adepti pronti a sostenerlo. Una comunità, quella di DOGE, che può essere considerata il vero punto di forza del progetto.

In questa comunità, però, sin dagli inizi ha spiccato Elon Musk. Il miliardario di origini sudafricane, infatti, si è subito distinto in una serie di dichiarazioni le quali, considerata la fonte, non potevano che destare curiosità. Un post dopo l’altro, Dogecoin è letteralmente esploso a livello di popolarità. Il tutto nonostante, a differenza di Shiba Inu, il suo ecosistema fosse praticamente inesistente.

Le iniziative del fondatore di Tesla sono state talmente importanti, per le fortune di DOGE, che nel corso di un referendum, come al solito sul filo dell’ironia, proprio lui è stato nominato amministratore delegato ideale dell’azienda crypto. In pratica, non è stato necessario neanche dare vita a iniziative promozionali, nel corso degli anni, in quanto a tutto ha pensato proprio Elon Musk.

Dogecoin è la moneta del popolo, secondo il fondatore di Tesla

Non solo le iniziative promozionali, però, sono state partorite dalla fervida immaginazione dell’uomo più ricco del mondo. Anche a livello ideologico Musk è riuscito a dare un contributo di non poco conto. In particolare, lo ha fatto affermando che si tratta della moneta virtuale del popolo. Segnando in tal modo una differenza sostanziale con Bitcoin, da lui indicato come un asset dedicato ai ricchi.

Una interpretazione forse non condivisa all’inizio da molti, ma che proprio negli ultimi mesi si è dimostrata assolutamente fondata. Con l’approvazione degli ETF spot su BTC da parte della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, infatti, sono i grandi fondi istituzionali a convergere sull’icona crypto, non certo i trader al dettaglio.

Trader al dettaglio i quali, a loro volta, stanno riversandosi in massa proprio sulle meme coin. Ravvisando nei loro microprezzi l’opportunità di investimenti in grado di dare corposi frutti in archi temporali molto ristretti.

Come potrebbe accadere ben presto, ancora una volta, con Dogecoin. Dopo l’apertura verbale di Elon Musk, infatti, molti osservatori sono convinti che ben presto DOGE ricomincerà a correre a perdifiato. Se al momento appare lontana quella quota di un dollaro che era un obiettivo reale prima del crypto winter, proprio la regina delle meme coin è uno degli asset meglio posizionati per approfittare dell’effetto leva del prossimo halving di Bitcoin.

Dogecoin, le prospettive per il 2024

Per le meme coin il 2023 non è stato un anno indimenticabile. Molte di loro hanno perso, anche in maniera notevole, a partire da Safemoon, che ha lasciato sul terreno il 76% del proprio valore rispetto alla quotazione di inizio anno. Pepe Coin è a sua volta arretrato del 66%, mentre è andata meno peggio a Floki (-25%), Bone ShibaSwap (-29%) e Dogelon Mars (-30%),

In un panorama così desolante ci sono però alcune eccezioni, a partire da Dogecoin. Il token amato da Elon Musk, infatti, ha visto il suo prezzo aumentare di un terzo nel corso dell’anno, evidenziando capacità di tenuta notevoli. Una capacità che spinge gli investitori a farsi una serie di domande di non poco conto. A partire da quella chiave: come andrà DOGE nel nuovo anno?

Dogecoin: quali i motivi della sua tenuta?

Le buone prestazioni di Dogecoin sono la testimonianza di quanto conta per un progetto crypto avere le spalle coperte da una forte comunità. DOGE, infatti, sin dai suoi inizi ha avuto la capacità di radunare intorno a sé un gran numero di sostenitori.

Una comunità variopinta e allegra, pronta a condividere ogni avventura del cane Shiba Inu che è il vero e proprio testimonial del progetto. Nella quale, naturalmente, spicca Elon Musk, il fondatore di Tesla, che di Dogecoin è stato un vero proprio fattore propulsivo.

Tweet dopo tweet, infatti, l’uomo più ricco del mondo ha fatto letteralmente esplodere la notorietà della regina delle meme coin. Un operato criticato da molti, tanto da attirargli le accuse di turbativa dei mercati, che è però enormemente piaciuto alla comunità, che lo proclamato CEO ideale in un referendum tenutosi sull’ex Twitter.

Proprio la piattaforma ora in mano a Elon Musk, peraltro, sembra essere il motivo della tenuta di DOGE nel 2023. E, soprattutto, potrebbe essere la base della crescita che molti analisti indicano come possibile esito del capostipite delle meme coin, nel nuovo anno.

DOGE sbarcherà su X?

Una notizia degli ultimi giorni ha fatto nuovamente drizzare le orecchie a chi è solito osservare con attenzione la criptosfera: X ha richiesto tutte le licenze necessarie per diventare un servizio di custodia. Se venissero concesse, e non c’è motivo di credere il contrario, le stesse ne farebbero una piattaforma simile a PayPal o Venmo. Ovvero un metodo per spostare e gestire denaro sul web.

Naturalmente, molti hanno fatto due più due e concluso che per Dogecoin sta per arrivare il grande momento dello sbarco. Non sulla luna, però, come prefigurato da un vecchio slogan di Elon Musk, bensì su X.

In pratica, proprio DOGE potrebbe essere uno dei token utilizzati sul social media. Sembrra abbastanza logico arguire che ove ciò accadesse, il prezzo del token potrebbe iniziare una nuova bull run. Proprio questo, in fondo, è il fattore che spinge gli investitori più assennati a non abbandonare del tutto il progetto, nonostante l’assenza di fattori tecnologici in grado di promuoverne una crescita.

Come si prospetta il 2024, per Dogecoin?

Come abbiamo visto, quindi, il campione delle meme coin ha fornito una buona performance, nel corso del 2023. Molto diversa dai tanti avversari che erano stati pittorescamente indicati come Dogecoin Killer negli anni passati.

Se ha saputo resistere in condizioni critiche come quelle dell’ultimo biennio, la curiosità è naturalmente ora rivolta a ciò che potrà fare il token amato da Elon Musk in un nuovo anno che si preannuncia come quello della definitiva schiarita.

L’approssimarsi del quarto halving di Bitcoin, infatti, sembra in grado di riversare effetti benefici su tutto il settore. In un’atmosfera di rinnovata fiducia DOGE potrebbe attirare una parte degli investimenti di carattere puramente speculativo, anche in considerazione delle attese innescate dalle notizie relative a X. Non sembra quindi azzardato pensare ad una sua crescita, nel corso del 2024.