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Tag: Ciclismo

Giro dei Paesi Baschi 2024, nuova caduta: Landa si rompe la clavicola. Gregoire vince la quinta frazione

Proseguono le defezioni e i ritiri dalla competizione del Giro dei Paesi Baschi 2024. A un elenco già consistente di corridori che hanno abbandonato la corsa si aggiunge ora Mikel Landa. Il corridore della Soudal Quick Step è caduto all’inizio della salita di Urkiola, punto cruciale della quinta tappa, situato a 94 chilometri dal traguardo. La caduta ha coinvolto anche Gil Gelders e Gonzalo Serrano, i quali sono stati costretti a ritirarsi dalla gara a causa delle conseguenze dell’incidente. Per il corridore basco, che ha subito un violento impatto alla spalla, è stato trasportato in barella all’ambulanza per essere trasferito in ospedale, si teme la frattura della clavicola. Purtroppo, questa sospetta lesione è stata poi confermata dagli esami medici. Come accaduto a Remco Evenepoel nella giornata di ieri, anche Mikel Landa, dopo la caduta, dovrà quindi prendersi un periodo di riposo.

Landa, caduta al Giro dei Paesi Baschi 2024

Secondo quanto riportato nel comunicato della Soudal Quick Step, nella tappa 5 del Giro dei Paesi Baschi, i corridori Mikel Landa e Gil Gelders sono stati coinvolti in un incidente, costringendo entrambi a lasciare la gara. Gelders ha ricevuto cure mediche sul posto ed è stato curato per alcune abrasioni. Dopo la caduta, Mikel Landa, secondo classificato alla Volta Catalunya il mese scorso, è stato portato in un ospedale locale dove i raggi X hanno rivelato di aver subito una frattura alla clavicola.

Caduta: clavicola fratturata per Landa al Giro dei Paesi Baschi 2024

Proseguono dunque senza sosta le cadute al Giro dei Paesi Baschi: non bastava ciò che è accaduto ieri nel corso della quarta frazione, quando si sono vissuti attimi di paura per Jonas Vingegaard, Primoz Roglic e Remco Evenepoel: anche oggi sono proseguite le cadute in un’edizione della corsa che sembra essere davvero stregata. Alla fine della giornata, il francese Romain Gregoire ha vinto la quinta e penultima tappa del Giro dei Paesi Baschi, la Vitoria-Gasteiz – Amorebieta-Etxano (175.9 km). Il corridore della Groupama-FDJ ha dominato la concorrenza in uno sprint molto emozionante. Il transalpino ha superato il colombiano Orluis Aular e il tedesco Maximilian Schachmann.

La tappa

Il primo evento importante della giornata è però occorso dopo circa settanta chilometri di corsa, quando il corridore di casa Mikel Landa (Soudal-Quick Step) è finito a terra. Il basco è rimasto sull’asfalto per molto tempo. Anche il compagno di squadra Gil Gelders e due uomini della Movistar, Pelayo Sánchez e Gonzalo Serrano, hanno dovuto interrompere la corsa.

Lo sprint

La tappa si è definitivamente accesa a quindici chilometri dal traguardo, quando il gruppo ha affrontato la salita di Muniketagaina per la seconda volta. È stato di ancora una volta Isaac del Toro, come in precedenza, a portare via una fuga, con Tao Geoghegan Hart che ha sfruttato il suo lavoro. Poco prima della vetta, Schachmann ha dato un altro affondo, ma il gruppo dei migliori è riuscito a resistere. Alla fine il giovane Gregoire è riuscito a togliersi la soddisfazione di conquistare un bel successo al Giro dei Paesi Baschi. La classifica generale vede il danese Mattias Skjelmose, portacolori della Lidl-Trek, in maglia di leader con 2 secondi di vantaggio su Schachmann e 4 secondi su Juan Ayuso. La corsa si deciderà domani nell’ultima tappa, con partenza e arrivo a Eibar, per 137 km.

Parigi-Roubaix, Colbrelli: “Fiducioso per gli italiani. La nuova chicane? Lascerei le classiche così come sono”

L’amore per il ciclismo arriva sin da bambino, e il sogno di diventare un giorno come Pantani è la motivazione che porta Sonny Colbrelli a intraprendere la carriera da ciclista ancora giovanissimo. Un talento, una grande promessa per lo sport italiano. Ma ci vogliono determinazione e tanto carattere per non mollare, neanche sulle salite più difficili. Ed è così, con tutto l’amore del mondo, che ‘Il cobra‘, velocista specializzatosi nelle classiche, riesce a vincere il campionato italiano, quello europeo e la Parigi-Roubaix nel 2021. Poi lo stop forzato, quello imposto dal cuore, che gli dà una seconda chance con la vita, ma al tempo stesso lo obbliga ad abbandonare la carriera professionistica. Nasce così un nuovo Colbrelli, quello che oggi ricopre il ruolo di Direttore sportivo della Bahrein Victorious. Alla vigilia della Parigi-Roubaix, Colbrelli è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Parigi-Roubaix, Colbrelli a Tag24

25 squadre e 175 partecipanti sono pronti a darsi battaglia per una delle gare più iconiche del ciclismo. In programma domenica 7 aprile, la Parigi–Roubaix 2024 promette spettacolo e polemiche al tempo stesso. La decisione di inserire una chicane per rallentare l’ingresso nella celebre Foresta di Arenberg infatti non ha trovato molti pareri favorevoli e anche Van Der Poel, campione del mondo e favorito numero uno, si è espresso negativamente in merito. Gli appassionati si dividono, secondo alcuni questa è la corsa più bella di tutte, secondo altri semplicemente la più difficile. Di sicuro è quella che ha caratteristiche uniche, con lunghi tratti di pavé da affrontare su una bicicletta, per quasi 260 chilometri che separano il sobborgo di Compiègne dal celebre Vélodrome André-Pétrieux. Per commentare l’avvicinamento alla Parigi-Roubaix, Sonny Colbrelli, ultimo italiano a vincere questa gara nel 2021, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Arriva l’appuntamento con la Parigi-Roubaix, partiamo dalla domanda più scontata, chi sono i favoriti e ti aspetti possano esserci degli outsider?

“Trovare i favoriti non è mai semplice, ma quando c’è Van Der Poel parte sempre davanti a tutti gli altri. Una gara come la Roubaix però può regalare tanti colpi di scena perchè non bisogna avere solo le gambe, ma anche tanta fortuna. E’ fondamentale non inciampare in una caduta, non forare e questo fa sì che potrebbe anche esserci un otsider. Poi è ovvio che quando ci sono squadre attrezzate come la Alpecin o come la Trek con Pedersen, diventa difficile che la corsa scoppi e possa andar via un gruppo senza questi corridori davanti”.

Non mancano le polemiche per la variazione di percorso introdotta all’ingresso della celebre Foresta di Arenberg, che ne pensi? La reazione di Van Der Poel da discutere e divide… 

“Io dico sempre che le classiche, come ogni gara, è bello lasciarle come sono e come ci ha raccontato la storia. In questo nuovo ciclismo la velocità è molto elevata e abbiamo visto anche ieri qualche caduta, ma anche le cadute ci sono sempre state. Sicuramente, mettendo questa chicane, il rischio di renderla ancora più pericolosa c’è. Tutti i corridori vorranno entrare davanti e si allungherà tantissimo. Ci si può aspettare qualche caduta secondo me, perchè 200 corridori, o 150 o 100, vorranno entrare davanti in questa chicane e farà davvero la differenza”.

Tante cadute negli ultimi giorni, Roglic, Vingegaard, Van Aert. C’è un rischio sicurezza? Questo rischia di compromettere la preparazione dei ciclisti in vista delle grandi corse a tappe? 

“Quando ci sono queste brutte cadute ci vuole tempo per riprendere la condizione e ristabilirsi allo stesso livello di prima. Capita anche che non ci si riesca più. Le cadute però ci sono sempre state, lo sappiamo tutti che quando saliamo su una bicicletta c’è questo rischio. Quello che è cambiato è però il materiale che viene utilizzato e le tecnologie che sono state indtrodotte. Ora la velocità è sempre più alta e io dico sempre che il ciclismo ormai sta diventando una Formula1”.

A che punto è il ciclismo italiano? Quando tornerà a vincere una Parigi Roubaix?

“Credo che siamo sulla strada giusta e sono molto fiducioso. E’ complicato, ma chissà che già da domenica un italiano non possa tornare a vincere una gara così importante. Siamo messi bene perchè abbiamo tanti ragazzi giovani che possono fare bene per il futuro. Abbiamo visto Mozzato domenica scorsa al Fiandre, ma non solo. Peccato per Ganna che purtroppo non parteciperà, ma che ha grande prospettiva. Insomma penso che per le classiche noi italiani dobbiamo avere pazienza, perchè possiamo tornare competitivi come lo eravamo una volta”.

La sua carriera

Tu hai vinto questa gara, cosa ha rappresentato per te e per la tua carriera?

“Per me ha rappresentato quasi un regalo, qualcosa che mi ha ripagato di tutte le sconfitte e di tutti i sacrifici fatti, da quando ero giovane a quando sono diventato professionista. Vincere una gara del genere vale tutte le rinunce fatte negli anni”.

Direttore sportivo della Bahrein Victorious, come ti trovi nel nuovo incarico e quali sono le tue aspettative? 

“E’ un ruolo nuovo, completamente diverso da quello precedente. Piano, piano mi sto abituando e sto entrando nell’ottica che questo sarà il mio futuro. Fino a poco tempo fa pensavo ancora ad andare in bicicletta, ma è arrivato il momento di programmare anche il dopo carriera. Gara dopo gara, mese dopo mese, sono entrato nel mood di questo nuovo ruolo da direttore sportivo”.

Paris-Roubaix Femmes 2024: presentazione, favorite e diretta tv

Si svolgerà domani, domenica 6 aprile, la Paris Roubaix Femmes 2024, giunta alla quarta edizione. Originariamente aggiunta al calendario WorldTour femminile nell’ottobre 2020, dovette essere cancellata a causa della pandemia globale di Covid-19 proprio nel suo primo anno. Dopo essere stata riprogrammata, la prima edizione si è finalmente tenuta il 2 ottobre 2021, dove il gruppo femminile ha gareggiato lungo i settori di pavé del nord della Francia e ha concluso la corsa nel famoso Velodromo di Roubaix.

Paris-Roubaix Femmes 2024, la storia

La decisione dell’UCI e di ASO di aggiungere l’evento al calendario è stato un momento storico per il ciclismo femminile, poiché la Parigi-Roubaix è una delle classiche di primavera più iconiche al mondo, la cui prima edizione si è svolta nel 1896. Lizzie Deignan (Trek-Segafredo) ha scritto il suo nome nei libri di storia come la prima vincitrice della Paris-Roubaix Femmes. È partita dal gruppo principale a 82,5 km dal traguardo e ha pedalato da sola attraverso tutti e 17 i settori di pavé ricoperti di fango. Marianne Vos (Jumbo-Visma) l’ha inseguita arrivando seconda mentre la compagna di squadra di Deignan, Elisa Longo Borghini, ha conquistato il terzo posto.

La vittoria di Longo Borghini

Nel 2022 è arrivata la prima vittoria italiana con Elisa Longo Borghini. Con la maglia tricolore sulle spalle, l’azzurra ha lanciato un attacco solitario sul settore di pavé di Templeuve, a 34 chilometri alla fine, e ha conquistato la vittoria. Lotte Kopecky (Team SD Worx) è arrivata seconda e Lucinda Brand (Trek-Segafredo) terza. L’anno scorso, Alison Jackson ha fatto storia come la prima canadese a vincere l’Inferno del Nord davanti alla nostra Katia Ragusa (Liv Racing TeqFind).

Paris-Roubaix Femmes 2024, la quarta edizione

La quarta edizione della Paris-Roubaix Femmes parte da Denain ed è stata estesa da 145,4 km a 148,5 km, con un percorso leggermente modificato rispetto all’anno scorso. Il numero di settori di pavé rimane invariato, per un totale di 29,2 chilometri, distribuiti su 17 settori che corrispondono alla finale della gara maschile con la vincitrice che sarà incoronata nel velodromo di Roubaix.

Le favorite

Con l’assenza di Elisa Longo Borghini, la Lidl-Trek punterà soprattutto su Elisa Balsamo per la vittoria finale. L’azzurra non ha mai nascosto di amare la Paris-Roubaix Femmes e per questo 2024 vuole provare a lasciare il segno in una classica monumento. La squadra potrà contare anche sulla neomamma Ellen Van Dijk, che ha dimostrato di essere in ottima forma. Cerca invece riscatto la SD Worx ProTime: dopo aver mancato il podio al Giro delle Fiandre, la squadra olandese punterà su Demi Vollering e, soprattutto, su Lotte Kopecky per conquistare il trionfo finale. Molti altri sono i nomi da tenere d’occhio, in primis quello di Letizia Paternoster, autrice di un ottimo Fiandre, e di Chiara Consonni. Katia Ragusa cercherà di confermare per il secondo anno consecutivo il podio, mentre la Visma-Lease a Bike punterà ancora una volta su Marianne Vos.

Diretta tv

La Paris-Roubaix Femmes 2024 sarà trasmessa in diretta tv da Eurosport e Rai2 dalle ore 15.

Van der Poel: “La chicane alla Roubaix non è una soluzione”

Fa ancora discutere la presenza della chicane alla Parigi-Roubaix 2024, inserita subito prima dell’ingresso nel settore di pavè della Foresta di Arenberg. Ad esprimersi è Mathieu van der Poel, il campione del mondo in carica, nel corso di una conferenza stampa che ha preceduto la Parigi-Roubaix. La conferenza si è tenuta nell’hotel che ospita la Alpecin-Deceuninck: anche Jasper Philipsen, vincitore della Milano-Sanremo, non si è sottratto alle domande che gli sono state poste dai giornalisti.

Parigi-Roubaix, la chicane ad Arenberg

Mathieu van der Poel è l’uomo da battere in vista della Parigi-Roubaix 2024. Il corridore della Alpecin-Deceuninck potrebbe mettere a segno un bis importante dopo il successo conquistato domenica scorsa al Giro delle Fiandre. In questa occasione, van der Poel ritroverà Jasper Philipsen, il quale, dopo aver vinto la Classicissima, ha saltato il Fiandre per concentrarsi solo sulla Roubaix. Philipsen è consapevole di aver vinto la Sanremo grazie al grande aiuto del suo compagno di squadra, e ha spiegato che vorrebbe potergli ricambiare il favore. Di sicuro, la Alpecin-Deceuninck si presenta al via della classica delle pietre con tutti i favori del pronostico.

Van der Poel contro la chicane alla Parigi-Roubaix

Mathieu van der Poel è tornato a parlare anche della chicane alla Roubaix che precede la Foresta di Arenberg. Non appena è stata ufficializzata la notizia dell’inserimento di questa variante, l’olandese ha scritto sui social: “E’ uno scherzo?”. Non solo van der Poel: tante altre voci sono state critiche verso l’inserimento di questa chicane. Lo stesso van der Poel ha spiegato che nella Foresta di Arenberg, ogni anno, si arriva a toccare una velocità folle, in quanto la strada che precede il famoso tratto di pavè tende leggermente a scendere. E’ anche vero che, dati alla mano, negli ultimi anni non ci sono stati degli incidenti gravi all’ingresso della Foresta. Insomma, un provvedimento deve essere preso, ma la chicane inserita non è altro che una doppia curva a destra e a sinistra prima di affrontare il pavè: la velocità dovrebbe scendere a circa 35 km/h, ma non bisogna dimenticare che i corridori arrivano ad affrontare la doppia curva a 70 km/h, ed è impossibile che tutti riescano a stare davanti.

Le parole di van der Poel

Queste le parole di Mathieu van der Poel in conferenza stampa.

“Prima di tutto, penso che sia un bene che si provi ad affrontare il problema. Sono un grande sostenitore del fatto che bisogna cambiare qualcosa. Ma a mio parere, la chicane non è il modo giusto. Decidere solo la settimana prima potrebbe non essere l’opzione migliore. È uno dei passaggi più pericolosi che facciamo. Non mi sento mai a mio agio in gruppo. Quindi è bene che ci si pensi, ma cambiare solo per fare qualcosa non è il modo giusto. Penso che la strada a destra del pavè possa offrire altre opzioni. Dopo la mia risposta sui social media, ho anche ricevuto un messaggio dal presidente del CPA: mi ha detto che ci sono una serie di opzioni per i prossimi anni e che sembrano abbastanza buone. Ma la soluzione che hanno ora, a mio parere, farà solo in modo che diventi ancora più pericolosa. Sei tra i primi 20, potresti perdere già mezzo minuto. Quindi per me non è la soluzione giusta. Ma se la maggior parte dei ciclisti pensa che questa sia la soluzione migliore, mi unisco a questo pensiero. Per me, la Foresta di Arenberg è il tratto di pavè più difficile da affrontare: quella strada non è destinata al transito delle bici da corsa. Correre ad Arenberg a 65 km/h non ha nulla a che fare con l’abilità. Bisogna solo sperare che la bici tenga”.

Giro dei Paesi Baschi 2024, il bollettino medico di Vingegaard e degli altri corridori caduti

Dopo le cadute avvenute ieri durante la quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, un bollettino medico è stato rilasciato nella tarda serata per aggiornare sullo stato di salute dei corridori coinvolti. Tra di essi, Jonas Vingegaard è stato tra i più colpiti, trovandosi attualmente ricoverato in ospedale. Tuttavia, i medici hanno riferito che le sue ferite consistono principalmente in fratture alle costole e alla clavicola, portando un certo sollievo rispetto alle preoccupazioni iniziali.

Giro dei Paesi Baschi 2024, il bollettino medico

Remco Evenepoel dovrebbe essere sottoposto a un intervento chirurgico tra oggi e domani a seguito dell’incidente, causando la rinuncia alla Liegi-Bastogne-Liegi, corsa che aveva vinto per due anni consecutivi. Tuttavia, la sua partecipazione al Tour de France non sembra essere in pericolo. Fortunatamente, Primoz Roglic è emerso dalla caduta senza fratture rilevanti, mentre Jay Vine ha riportato la frattura di due vertebre cervicali e di due vertebre toraciche, senza coinvolgimento neurologico o altre lesioni gravi. Vine rimarrà in ospedale per ulteriori osservazioni neurologiche.

Giro dei Paesi Baschi 2024, nessuna frattura per Roglic nel bollettino medico

Anche Natnatel Tesfazion è stato coinvolto nell’incidente, ma fortunatamente non ha mai perso conoscenza. Sebbene abbia subito numerose contusioni e abrasioni sulla parte destra del corpo, gli esami medici non hanno rivelato fratture o lesioni cerebrali. In sintesi, sebbene l’incidente abbia portato diverse lesioni tra i corridori, alcuni con conseguenze più serie di altri, nessuno sembra essere a rischio di compromettere la stagione ciclistica. Il bollettino medico al Giro dei Paesi Baschi 2024 è stato quindi molto meno peggiore di quanto ci si poteva aspettare in un primo momento.

Vingegaard aveva espresso preoccupazioni

Nel frattempo, in queste ultime ore, è emerso che Jonas Vingegaard aveva espresso le sue preoccupazioni riguardo la discesa dove si è verificata la caduta al Giro dei Paesi Baschi. Il danese aveva condiviso le sue apprensioni con l’agenzia di sicurezza ciclistica, Safe Cycling, che a sua volta ha tentato, senza successo, di coinvolgere in merito l’organizzazione del Giro dei Paesi Baschi. Safe Cycling è un’azienda specializzata nella sicurezza delle competizioni ciclistiche. Collabora regolarmente con ciclisti e organizzazioni al fine di individuare soluzioni sicure per situazioni specifiche di gara, concentrandosi anche sulla segnalazione di punti potenzialmente pericolosi lungo i percorsi.

L’organizzazione non ha ascoltato

In una consultazione tenutasi all’inizio della stagione, Vingegaard aveva sollevato le sue preoccupazioni riguardo la pericolosa discesa al Giro dei Paesi Baschi, dove successivamente ha riportato la frattura della clavicola e delle costole. Markus Laerum, CEO di Safe Cycling, ha dichiarato a Sporza: “Abbiamo trasmesso le preoccupazioni all’organizzazione, ma non abbiamo mai ricevuto risposta”. Laerum ha sottolineato che Vingegaard aveva condiviso molte intuizioni con l’agenzia a gennaio, discutendo dei pericoli del percorso e di situazioni specifiche.

L’esperto ha anche evidenziato le azioni che l’organizzazione avrebbe potuto intraprendere per prevenire incidenti del genere, sottolineando l’importanza della comunicazione e della segnaletica efficace lungo il percorso. L’incidente si sarebbe potuto evitare? E’ difficile dirlo, ma sicuramente si sarebbe potuto fare qualcosa in più rispetto a quel tratto pieno di massi a bordo strada, inserendo delle protezioni specifiche per i corridori.

Caduta Vingegaard, il sindacato dei corridori: “Serve una regola sulle immagini televisive”

Dopo la caduta di Jonas Vingegaard al Giro dei Paesi Baschi 2024, il sindacato dei corridori tuona contro le immagini televisive. Il due volte vincitore del Tour de France è finito a terra insieme ad altri 11 corridori nella quarta frazione del Giro dei Paesi Baschi, corsa che stava affrontando con l’obiettivo di preparare l’assalto alla terza maglia gialla consecutiva dopo i successi ottenuti nel 2022 e nel 2023. La caduta, dalle immagini televisive, è stata decisamente spaventosa: per alcuni momenti c’è stato il panico, anche perché nel punto in cui i corridori sono finiti a terra c’era una canalina di scolo dell’acqua e alcuni massi. A terra sono finiti tre big del ciclismo mondiale: oltre al danese, sono finiti a terra in quella zona anche Primoz Roglic e Remco Evenepoel. Tutti e tre hanno come obiettivo principale in questa stagione la partecipazione al Tour de France.

Caduta Vingegaard, il monito di Adam Hansen

Le immagini televisive hanno indugiato a lungo su uno Jonas Vingegaard immobile. Mentre Remco Evenepoel è apparso fin da subito il corridore che aveva subito meno danni (per lui c’è una sospetta frattura della clavicola), anche per Primoz Roglic ci sono stati dei momenti di panico. Il corridore sloveno, vincitore del Giro d’Italia 2023, dopo alcuni minuti di paura si è tolto il casco ed è risalito in ammiraglia, facendo un gesto di saluto. Un gesto che ha davvero tranquillizzato tutti.

Caduta Jonas Vingegaard, costole rotte e frattura della clavicola

Situazione diversa, invece, per Vingegaard, immobilizzato e trasportato in ambulanza. Proprio in seguito a queste immagini, l’ex corridore Adam Hansen, presidente del sindacato internazionale dei corridori, ha voluto dire la sua. “Il CPA non è d’accordo che la tv continui a riprendere i corridori mentre sono a terra, non è rispettoso per i ciclisti stessi e per le loro famiglie. Gli atleti mi hanno contattato chiedendomi se possiamo regolamentare questo comportamento e noi li sosteniamo”, ha scritto sui social network. Per Vingegaard, il bollettino medico è arrivato attorno alle 20:30: per lui si parla di fratture alle costole e frattura della clavicola. Un responso molto simile a quello del suo compagno di squadra Wout van Aert, caduto in Belgio alla Dwars door Vlaanderen.

La gestione della gara

Le polemiche sono proseguite anche per come il comitato organizzatore della corsa ha gestito queste fasi così concitate. In un primo momento la corsa è stata fermata come da regolamento, in quanto tutte le ambulanze erano impegnate a soccorrere i corridori, ma una volta che hanno finito il proprio lavoro gli organizzatori hanno deciso che la corsa doveva ripartire, nonostante il parere contrario dei ciclisti. Alla fine, è stato stabilito che i fuggitivi avrebbero potuto lottare per la vittoria, che è andata a Louis Mentjes, mentre il resto del gruppo ha pedalato a velocità controllata fino all’arrivo. Una scelta che non ha messo d’accordo nessuno.

Il futuro

Mentre Adam Hansen invoca una regola univoca per le immagini tv dopo la caduta di Jonas Vingegaard al Giro dei Paesi Baschi, domani la corsa ripartirà senza i tre grandi favoriti per il successo finale. Primoz Roglic, tra l’altro, era il leader della classifica generale, mentre remo Evenepoel e Jonas Vingegaard occupavano le prime posizioni della generale. Per loro ci sarà un lungo periodo di riposo prima di poter ripartire e preparare il Tour de France: per nessuno di loro era prevista la partecipazione al Giro d’Italia.

Giro dei Paesi Baschi 2024, terribile caduta in discesa: a terra Vingegaard, Evenepoel e Roglic

Una caduta di grande portata ha scosso il Giro dei Paesi Baschi 2024. Durante la quarta tappa della Itzulia Basque Country, che si è svolta da Etxarri Aranatz a Legutio su una distanza di 157.5 km, lungo una discesa a circa 36 km dal traguardo, si è verificato un grave incidente che ha coinvolto tutti i principali protagonisti della corsa. Tra le vittime più importanti figura Jonas Vingegaard: il corridore danese, vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, è rimasto coinvolto nella caduta, terminando nella canalina di scolo dell’acqua a bordo strada.

Giro dei Paesi Baschi 2024, una terribile caduta

Nonostante il gruppo stesse affrontando una discesa veloce, la strada appariva ampia e apparentemente sicura. Tuttavia, in una curva successiva al gran premio della montagna di Olaeta, dodici corridori sono finiti rovinosamente a terra uno dopo l’altro. Oltre a Jonas Vingegaard, hanno subito danni anche Primoz Roglic, vincitore del Giro d’Italia 2023, e Remco Evenepoel, trionfatore della Vuelta a España e campione del mondo su strada nel 2022.

Vingegaard, immagini terribili dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi

Le immagini più scioccanti della caduta al Giro dei Paesi Baschi riguardano però Jonas Vingegaard: il vincitore dell’ultima edizione della Tirreno-Adriatico, appartenente al team Visma – Lease a Bike, era in Spagna per continuare la preparazione verso il prossimo Tour de France. È stato trasportato via in barella, in una scena che ha richiamato alla mente quella vissuta dal suo compagno di squadra Wout van Aert pochi giorni fa del Giro delle Fiandre, alla Dwars door Vlaanderen.

Corsa neutralizzata e poi ripresa

La gara è stata neutralizzata per alcuni minuti: Primoz Roglic è risalito in ammiraglia, ma ha fatto un segnale di conferma alle telecamere con le mani, a significare che le sue condizioni di salute non erano critiche. Per Remco Evenepoel si teme una frattura alla clavicola, mentre per Jonas Vingegaard, vincitore del Tour de France per due volte, il Giro dei Paesi Baschi è terminato in ambulanza. La corsa è poi ripresa a meno di 20 km dal traguardo, una volta che le ambulanze sono tornate sul posto. Molti si aspettavano la neutralizzazione completa della gara, ma l’organizzazione ha preferito andare avanti. La corsa è stata vinta da Louis Mentjes, corridore sudafricano della Intermarchè-Wanty. Pochi minuti dopo la ripresa della corsa, la Visma-Lease a Bike ha pubblicato sui social network un primo aggiornamento sulle condizioni del proprio corridore. “Jonas Vingegaard è cosciente e sarà messo sotto esame in ospedale, dove si trova adesso. Grazie per i messaggi, più tardi nuovi aggiornamenti”.

Giro dei Paesi Baschi, costole rotte e frattura della clavicola per Vingegaard

Alla fine della giornata è possibile tirare un sospiro di sollievo: la Visma-Lease a Bike ha reso noto che Jonas Vingegaard ha riportato la frattura della clavicola e di alcune costole. Resterà in ospedale ma è cosciente. Considerando che Roglic è risalito in macchina e che per Evenepoel si sospetta la frattura della clavicola, possiamo dire che alla fine della giornata possiamo tutti tirare un sospiro di sollievo. Molto probabilmente Jonas Vingegaard, che ha subito un infortunio molto simile a quello di Wout van Aert, dovrà rimanere fermo circa 40 giorni per poi riprendere la preparazione verso il Tour de France. Un aggiornamento è arrivato anche dalla UAE Team Emirates, con Jay Vine che era rimasto coinvolto anch’egli nella caduta: “Jay Vine ha subito un grave incidente oggi durante la gara riportando la frattura di due vertebre cervicali e di due vertebre toraciche. Per fortuna nessun coinvolgimento neurologico e non ci sono altre lesioni gravi o traumi cranici. Jay rimarrà in ospedale per osservazione neurologica. Aspettiamo la valutazione ortopedica della colonna vertebrale e ulteriore gestione.”

Incidente in allenamento per Lennard Kämna: è cosciente ma resta in terapia intensiva

Lennard Kämna, ciclista tedesco in forza alla Bora-hansgrohe, è stato vittima ieri di un brutto incidente stradale nella zona di Tenerife, in Spagna. Il corridore si stava allenando insieme ai suoi compagni di squadra quando è stato investito dal conducente di un’autovettura. Subito portato in ospedale, non sono state rese subito note le sue condizioni, ma si è parlato fin da subito di numerosi traumi che avrebbe riportato il corridore.

Bora-hansgrohe, incidente per Lennard Kämna

Nella giornata di oggi, attraverso un comunicato stampa, la Bora-hansgrohe ha reso noto che Lennard Kämna resterà in terapia intensiva, ma la situazione si è stabilizzata. Il corridore è infatti in grado di interagire con le altre persone ed è circondato dai familiari e dal resto del team che è presente a Tenerife. Kämna, corridore molto combattivo nelle grandi corse a tappe, aveva deciso di recarsi in Spagna con il resto del team per preparare il Tour of The Alps e il Giro d’Italia, due degli appuntamenti cruciali della stagione 2024.

Lennard Kämna vittima di un incidente stradale

Lennard Kämna è in condizioni stabili, sveglio, reattivo e in grado di comunicare, ed è già un’ottima notizia dopo i numerosi traumi riportati in seguito all’incidente in allenamento occorso ieri a Tenerife: con lui ci sono i membri della sua famiglia e della squadra. I medici hanno deciso di lasciarlo ancora in terapia intensiva al fine di poter monitorare le reazioni del suo corpo.

Secondo i primi accertamenti sull’incidente, il conducente di un veicolo in arrivo ha svoltato a sinistra nella corsia di Lennard Kämna e si è scontrato con lui. Il gruppo si stava allenando, accompagnato dagli allenatori della squadra. Nessun altro corridore o allenatore della squadra è rimasto coinvolto nell’incidente.

Una tappa al Tour de France

Fino ad oggi, la carriera di Lennard Kämna è stata molto particolare. Vincitore di una tappa al Tour de France 2020, il tedesco ha deciso, l’anno seguente, di prendersi una pausa dal ciclismo, in quanto non riusciva più a dare il massimo in quanto si sentiva sempre in condizioni di stress. Il ciclista è poi tornato a gareggiare nel 2022, vincendo una tappa al Giro d’Italia. Lo scorso anno si è preso anche un successo di tappa alla Vuelta a Espana, coronando così l’ambizione di vincere almeno una frazione in tutti e tre i grandi giri.

Molto probabilmente, Kämna non sarebbe stato schierato come capitano dalla Bora-hansgrohe per il Giro d’Italia, ma la sua presenza sarebbe stata molto importante: negli anni ha sempre dimostrato di avere grande combattività, in modo particolare nelle tappe molto dure. Purtroppo, non è la prima volta che la Bora-hansgrohe viene colpita da un incidente automobilistico in allenamento: nell’inverno 2020, quando Peter Sagan difendeva ancora i colori della formazione tedesca, un’auto si è schiantata contro un gruppo di corridori appartenenti a questa squadra che si stava allenando sulle strade del Lago di Garda.

Le parole di Ralph Denk

Per il momento, il team manager della Bora-hansgrohe, Ralph Denk, preferisce non esprimersi in merito alla possibilità di poter prendere parte al Giro d’Italia che scatterà tra un mese da Venaria Reale. Queste le parole del manager tedesco.

“Siamo sollevati che le condizioni di Lennard si siano stabilizzate dopo questo grave incidente e che stia bene date le circostanze. Tutta la squadra gli augura una pronta guarigione. Continueremo a fare tutto il necessario per garantire che si possa riprendere completamente da questo incidente. Questo è tutto ciò che conta ora, tutto il resto può aspettare”.

Parigi-Roubaix 2024, inserita una chicane prima di Arenberg. Van der Poel: “E’ uno scherzo?”

La Parigi-Roubaix 2024 ha subito una piccola modifica del percorso nel tratto in cui i corridori entreranno nella Foresta di Arenberg. Attraverso una comunicazione ufficiale, infatti, ASO ha reso noto che domenica prossima, poco prima di entrare nel settore di pavè più iconico della classica francese, i corridori dovranno affrontare una vera e propria chicane prima di accedere all’interno della Foresta di Arenberg. Come di consueto, questo settore sarà contrassegnato con cinque stelle, a segnalare la durezza del tratto di pavè, ma sarà anticipato da una chicane molto simile a quelle che affrontano i piloti di Formula Uno.

Parigi-Roubaix 2024, una chicane prima della Foresta di Arenberg

ASO, comitato organizzatore della Parigi-Roubaix, ha deciso di inserire questa piccola modifica del percorso al fine di garantire la sicurezza dei corridori. Sono stati proprio gli stessi atleti, attraverso il sindacato internazionale, a chiedere la modifica dell’ingresso nella Foresta di Arenberg. Nonostante il celebre tratto di pavè sia posizionato a circa 90 km dal traguardo, è fondamentale rimanere davanti, in quanto un guasto meccanico in quella zona potrebbe compromettere l’intera gara. Il problema di fondo risiede nel fatto che i primi metri del tratto di pavè di Arenberg sono in leggera discesa, di conseguenza l’ingresso viene effettuato a delle velocità folli.

Parigi-Roubaix 2024, Arenberg anticipata da una chicane

L’inserimento della chicane porta i corridori ad affrontare prima una secca curva a destra e poi una a sinistra per immettersi all’interno della Foresta di Arenberg: la Roubaix 2024 presenta per la prima volta, nella storia della corsa, questo tipo di modifica. A onor del vero, negli ultimi anni, non ci sono stati mai gravi incidenti all’interno di questo settore: si ricorda solo un incidente occorso a Elia Viviani, nel 2016, ma la motivazione è da ricercare nell’impatto con una moto al seguito della corsa. Molto probabilmente, le tante cadute che hanno caratterizzato queste ultime corse hanno spinto i corridori a richiedere maggiore sicurezza. Non dimentichiamo infatti che, anche se dovesse esserci bel tempo, il pavè della Foresta di Arenberg è sempre molto umido e scivoloso.

Van der Poel: “E’ uno scherzo?”

Lapidario è stato il commento di Mathieu Van der Poel, campione del mondo in carica e grande favorito per il bis nella classica delle pietre dopo il trionfo dello scorso anno. “E’ uno scherzo?”, ha scritto l’olandese sui social postando il video della modifica al tracciato che precede l’ingresso nella Foresta di Arenberg per l’edizione 2024 della Roubaix. ASO, dal canto suo, spiega che la decisione di effettuare questa modifica è stata fatta proprio per accontentare le richieste pervenute dai corridori attraverso il loro sindacato. Quello che lascia perplessi di questa chicane è il fatto che i corridori sono costretti a frenare immediatamente prima dell’ingresso in un settore dove tutti vogliono stare davanti: ci sarà qualcuno che frenerà davvero la bici? Paradossalmente, la presenza di due curve a gomito potrebbe ostacolare i corridori, che non possono più concentrarsi solo sullo stare davanti, ma anche cercare di capire quale può essere il momento buono per rallentare senza perdere posizioni. La paura che possa formarsi un “imbuto”, insomma, non manca.

259 km da affrontare

Per il resto del tracciato della Parigi-Roubaix non sono previste ulteriori modifiche, con 259 km complessivi da affrontare. L’altro tratto di pavè più importante da affrontare sarà il Carrefour de L’Arbre, uno degli ultimi, che lo scorso anno ha deciso le sorti della gara. All’ingresso nel settore di pavè, infatti, John Degenkolb è finito a terra e Wout Van Aert è rimasto vittima di una foratura. I due episodi hanno spianato la strada a Mathieu Van der Poel, che si è imposto davanti al proprio compagno Jasper Philipsen.

Scheldeprijs 2024: Wiebes si impone tra le donne, terza Fidanza

Italia ancora protagonista nelle grandi classiche del nord. Dopo la vittoria di Elisa Longo Borghini domenica scorsa al Giro delle Fiandre, allo Scheldeprijs 2024 Martina Fidanza conquista un grande terzo posto. Il successo è andato a Lorena Wiebes ha dimostrato ancora una volta la sua indiscussa superiorità come velocista. La talentuosa ciclista olandese della SD Worx-Protime ha festeggiato la sua quarta vittoria consecutiva nella corsa che viene definita “Coppa del Mondo per velocisti”, dominando la competizione e confermandosi come una delle migliori nell’arte dello sprint. Charlotte Kool si è invece piazzata in seconda posizione subito davanti alla nostra Martina Fidanza.

Scheldeprijs 2024, Fidanza terza

Lo Scheldeprijs 2024, come di consueto, ha visto anche la partecipazione delle donne, con una percorso che ha visto partenza e arrivo a Schoten per 130 km complessivi. Si tratta della gara che fa da ponte tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, con le ragazze impegnate al sabato nella classica del pavè e gli uomini la domenica. Lorena Wiebes, dopo i trionfi degli anni precedenti, era nuovamente la favorita indiscussa per la vittoria. Tuttavia, ha dovuto affrontare una forte concorrenza da parte di atlete come Charlotte Kool, Martina Fidanza e anche Elisa Balsamo e Chiara Consonni, che hanno concluso la gara in top-10.

Scheldeprijs 2024: Wiebes vince ancora, terza Fidanza

La Scheldeprijs 2024 si è svolta su un percorso privo di salite, facendo presagire uno sprint emozionante. Tuttavia, le condizioni meteorologiche avverse, con pioggia costante e forte vento da sud-ovest, hanno reso la competizione ancora più impegnativa. Le strade bagnate hanno reso l’avvio della gara cauto e prudente, con le atlete che si sono mosse con grande cautela.

Il primo attacco significativo è stato lanciato dal Vittoria Grassi, ma il suo tentativo è stato presto neutralizzato. Successivamente, è stata Anneke Dijkstra a provare un’azione solitaria, guadagnando un vantaggio di circa un minuto e mezzo sul gruppo. Nonostante la sua coraggiosa iniziativa, sembrava difficile che potesse resistere fino alla fine.

Le cadute

Durante la gara ci sono state diverse cadute, molte delle quali causate proprio dalla pioggia. Tuttavia, le favorite per il successo finale hanno mantenuto il controllo della situazione, evitando calamità e mantenendo la concentrazione sulla gara.

Wilma Aintila è riuscita a lanciare un attacco da sola nel finale, raggiungendo Anneke Dijkstra e formando così una coppia di testa. Nonostante il loro vantaggio sul gruppo fosse ridotto, sono riuscite a resistere fino agli ultimi chilometri. Tuttavia, a soli 1,5 chilometri dal traguardo, il gruppo dei velocisti ha ripreso le due fuggitive, preparandosi per lo sprint finale.

Lo sprint

Nell’ultimo chilometro, Lorena Wiebes ha dimostrato ancora una volta la sua abilità e determinazione, portandosi in una posizione favorevole e superando la concorrenza nello sprint finale per conquistare la sua quarta vittoria consecutiva allo Scheldeprijs. La sua prestazione ha confermato il suo dominio nel mondo dello sprint ciclistico, rendendola una delle atlete più temute e rispettate nel circuito internazionale.

Alla Scheldeprijs, Martina Fidanza torna invece sul podio a distanza di pochi giorni dal terzo posto conquistato alla Ronde de Mouscron, sempre in Belgio. Fidanza, che sarà protagonista anche su pista ai prossimi Giochi Olimpici, sta dimostrando anno dopo anno una crescita costante anche su strada, diventando così una delle velociste più importanti in Italia. Chiudono nella top-10 finale anche Elisa Balsamo, settima, e Chiara Consonni, ottava.

Giro dei Paesi Baschi 2024: Hermans vince, Roglic a terra

Quinten Hermans, della squadra Alpecin – Deceuninck, ha coronato una splendida rimonta nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2024, la Ezpeleta – Altsasu (190.9 km) tornando a conquistare la vittoria dopo quasi due anni. Il successo è arrivato davanti ad Edoardo Zambanini, portacolori della Bahrain-Victorious e Alex Aranburu della Movistar. La vittoria di Hermans al Giro dei Paesi Baschi è stata un trionfo di determinazione e prestazione: Aranburu è partito probabilmente troppo lungo, mentre Zambanini ha dimostrato ancora una volta la sua grande crescita quando le corse terminano in volata. Nell’ordine d’arrivo troviamo anche un altro italiano, Davide De Pretto del Team Jayco-AlUla, che ha ottenuto la quarta piazza, mentre Ethan Hayter (Ineos Grenadiers), grande favorito di giornata, ha concluso solo al sesto posto, non riuscendo a coronare il gran lavoro dei suoi compagni nella seconda parte della gara.

Giro dei Paesi Baschi, show di Hermans

La tappa è iniziata con un tratto di trasferimento seguito da un’ascesa al primo gran premio della montagna, durante la quale diversi corridori hanno tentato di prendere il largo. Louis Meintjes dell’Intermarché-Wanty è riuscito a guadagnare un vantaggio, ma è stato presto raggiunto dal gruppo. Successivamente, si sono verificati altri tentativi di fuga, ma nessuno è riuscito a mantenere un vantaggio significativo sul gruppo principale.

La fuga

Alan Jousseaume (TotalEnergies) ha lanciato un attacco lungo la salita successiva, seguito da Tom Paquot (Intermarché-Wanty) e Antonio Eric Fagundez (Burgos-BH). Il trio ha ottenuto un vantaggio considerevole sul gruppo, che è stato mantenuto intorno ai quattro minuti prima che la Bora-hansgrohe iniziasse a ridurlo. Tuttavia, le attenzioni si sono poi spostate su Primoz Roglic: il leader della classifica generale è finito a terra prima della penultima salita della giornata. Nonostante il tempo perso nell’incidente, Roglic è riuscito a rientrare nel gruppo grazie ad un intenso inseguimento. Vistosa è stata la sua ferita al gomito che perdeva sangue.

Evenepoel lotta per gli abbuoni

Nel finale, l’ultima salita della giornata ha visto un attacco di Louis Meintjes, ma è stato ripreso dal gruppo poco dopo. Il traguardo volante è stato vinto da Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep), che ha ottenuto tre secondi di abbuono. Il belga ha dimostrato che vuole lottare fino all’ultimo centimetro per conquistare il successo finale. La concorrenza, con anche Jonas Vingegaard al via, è davvero molto forte per il corridore belga.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Hermans sale in cattedra

Il gruppo non fa in tempo a riprendere un po’ di fiato dopo l’abbuono che Marc Soler (UAE Team Emirates) ha lanciato un attacco, seguito da Nelson Oliveira (Movistar Team) e Gorka Izagirre (Cofidis). Il trio ha ottenuto un vantaggio di dieci secondi, ma è stato chiuso dal gruppo a tre chilometri dal traguardo. La corsa è culminata in uno sprint finale, dove una caduta nell’ultimo chilometro ha lasciato davanti una trentina di corridori. Quinten Hermans ha saputo sfruttare al meglio l’occasione, superando Zambanini e Aranburu per aggiudicarsi la vittoria con una rimonta impressionante. Dopo la tappa, Hermans ha spiegato che è stato felice di aver ripagato la fiducia del team, che si aspettava un possibile successo già nella giornata di ieri, ma le cose non erano andate alla perfezione. Dopo un’analisi approfondita, Hermans è riuscito a ripagare la fiducia della Alpecin-Deceuninck.

Scheldeprijs 2024, Merlier batte Philipsen allo sprint

E’ Tim Merlier il vincitore della Scheldeprijs 2024. Al termine di una volata emozionante, caratterizzata anche da una caduta nell’ultimo chilometro, l’ex campione belga della Soudal – QuickStep è partito con un’accelerazione fulminea che gli ha permesso di staccare tutti i suoi avversari, inclusi Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), che si è dovuto accontentare della seconda piazza, e Dylan Groenewegen (Team Jayco – AlUla). Continua quindi l’ottima stagione di Tim Merlier, che alla Scheldeprijs 2024 ha ottenuto un nuovo successo, stavolta veramente di peso, visto che è riuscito a battere il vincitore della Milano-Sanremo.

Scheldeprijs 2024, vittoria di Merlier

La gara è iniziata con un ritmo serrato fin dai primi chilometri, con un gruppo di cinque corridori che sono riusciti ad allungare il passo: Liam Slock (Lotto Dstny), Mirko Bozzola (Q36.5 Pro Cycling Team), Tord Gudmestad (Uno-X Mobility), Bram Dissel (BEAT Cycling Club) e Peder Dahl Strand (Tarteletto-Isorex). Tuttavia, il gruppo principale ha presto accelerato, causando la riassorbimento della fuga.

Le cadute

Durante la corsa si sono verificate alcune cadute, tra le quali quella di Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty) e Arne Marit (Intermarché-Wanty), mentre Edward Theuns (Lidl-Trek) e Sam Welsford (Bora-hansgrohe) sono rimasti attardati. Nonostante queste difficoltà, il gruppo è riuscito a ricompattarsi dopo circa cinquanta chilometri.

Successivamente, è nata una nuova fuga con Liam Slock, Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty), Vincent Van Hemelen (Team Flanders-Baloise), Alex Huens (TDT-Unibet) e Stijn Appel (BEAT Cycling Club). Il gruppo lascia fare sotto la supervisione di Alpecin – Deceuninck, Bora-hansgrohe e Soudal – QuickStep. Il vantaggio è stato quindi molto limitato. Nel finale, Slock ha dimostrato di avere ancora energie, ma è stato raggiunto dal gruppo a otto chilometri dal traguardo.

Scheldeprijs 2024, Merlier attardato da una foratura

Durante l’ultima fase della gara, Tim Merlier è stato attardato da una foratura, ma è riuscito a rientrare nel gruppo grazie all’aiuto dei suoi compagni di squadra. Con una perfetta organizzazione della Soudal – QuickStep, Merlier è riuscito a lanciare l’attacco decisivo a 250 metri dal traguardo, guadagnando un vantaggio che gli ha permesso di tagliare il traguardo per primo.

La classifica finale ha visto Tim Merlier conquistare la vittoria, seguito da Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) e Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla). Il migliore degli italiani al traguardo è Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling), ottavo, e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling), decimo.

Domenica la Roubaix

Per Tim Merlier, quella alla Scheldeprijs 2024 è stata la settima vittoria stagionale. Per il corridore belga domenica prossima ci sarà la Parigi-Roubaix da affrontare, prima di uno stacco che precede il Giro d’Italia. Queste le sue parole dopo il successo nella corsa di oggi. A proposito di Roubaix, nella giornata odierna il comitato organizzatore ha reso noto che è stata inserita una chicanne che i corridori dovranno affrontare prima di entrare nella Foresta di Arenberg, il tratto più iconico della classica del pavè.

È la mia settima vittoria della stagione, ed è sempre importante riuscire a vincere tanto, sono molto felice. Quando ho sentito che era il momento giusto ho lanciato il mio sprint e sono riuscito a tenerlo fino alla fine. La corsa è stata molto frenetica e pericolosa. Come sempre con i ventagli non è affatto facile trovare la giusta posizione. Siamo però riusciti ad essere sempre nel primo gruppo. Nella seconda parte c’è stato un po’ meno nervosismo. La Roubaix? Già domenica mi sentivo bene al Giro delle Fiandre, vedremo come andrà”.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Lapeira supera Battistella nella seconda tappa

E’ il francese Paul Lapeira a sorprendere tutti al Giro dei Paesi Baschi 2024. Perfettamente lanciato da Bruno Armirail nell’ultimo chilometro, il corridore della Decathlon Ag2r La Mondiale ha lanciato una volata lunghissima, resistendo al ritorno di tutti gli avversari, in particolare quello di Samuele Battistella, che stavolta si è dovuto accontentare della seconda posizione finale. Al termine della Irun – Kanbo (160 km), la maglia di leader della classifica generale resta sulle spalle di Primoz Roglic (Bora-hansgrohe).

Giro dei Paesi Baschi 2024, Lapeira sorprende tutti

Al Giro dei Paesi Baschi non sono così frequenti le tappe per velocisti, ma nella frazione che si è interamente svolta al confine tra Francia e Spagna i corridori hanno dovuto sudarsi questo arrivo a ranghi compatti. Si è corso infatti su una distanza di 160 chilometri, con i ciclisti che hanno affrontato un dislivello di 2.300 metri, da Irun a Kanbo. Nonostante ci fosse solo una salita categorizzata nel percorso, il terreno era costellato da continui saliscendi.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Lapeira trionfa allo sprint

Cinque ciclisti hanno preso il largo nelle prime fasi della gara. Tra loro c’era Jetse Bol, olandese del team Burgos-BH, insieme ad Alexis Vuillermoz (TotalEnergies), Iván Cobo (Equipo Kern Pharma) e i fratelli Enekoitz Azparren (Euskaltel-Euskadi) e Xabier Mikel Azparren (Q36.5). Il gruppo principale li ha presto lasciati andare, consentendo ai cinque fuggitivi di accumulare un vantaggio di oltre quattro minuti.

Dopo oltre venti chilometri di corsa, i corridori hanno affrontato l’unica salita categorizzata della giornata, il Col de Saint-Ignace (2,7 km al 5,2%), dove Bol ha conquistato i punti della montagna, seguito da Cobo e Vuillermoz. Questo ha permesso a Bol di salire in classifica e di indossare la maglia a pois: sulla carta sarebbe sulle spalle di Primoz Roglic, ma non può indossarla in quanto detiene già la maglia di leader della generale.

La fuga

Il gruppo principale ha mantenuto un ritmo costante nei chilometri successivi. Anche se il vantaggio dei fuggitivi è oscillato intorno ai tre minuti per gran parte della giornata, Bol e i suoi compagni non hanno mai avuto una reale possibilità di vittoria. A novanta chilometri percorsi, Cobo è stato ripreso dal gruppo, che era principalmente guidato dalla Bora-hansgrohe.

Con venti chilometri ancora da affrontare, i quattro fuggitivi hanno visto il loro vantaggio ridursi a soli trenta secondi, e cinque chilometri dopo sono stati tutti ripresi dal gruppo. Bol ha provato un ultimo sforzo nei chilometri finali, ma il tentativo non ha avuto grande fortuna. A causa delle condizioni meteorologiche avverse e delle strade scivolose, il finale è stato caotico e caratterizzato da alcune cadute. Nonostante ciò, Paul Lapeira, portacolori della Decathlon AG2R La Mondiale, è riuscito ad emergere come vincitore, tenendo dietro di sé Samuele Battistella e Louis Vervaeke.

Roglic rimane leader della generale

È la terza vittoria stagionale per il francese, che ha recentemente dimostrato la sua grande condizione forma vincente con vittorie nel Classic Loire-Atlantique e nello Cholet Agglo Tour. In classifica generale, non ci sono stati cambiamenti significativi, con Primoz Roglic ancora in testa. Domani si riparte con un’altra frazione molto ondulata, la Ezpeleta – Altsasu (190.9 km).

Scheldeprijs 2024: presentazione percorso, favoriti e diretta tv

Lo Scheldeprijs 2024, classica fiamminga, si svolgerà mercoledì 3 aprile, attraversando i Paesi Bassi e il Belgio su un percorso di 205,3 chilometri. La gara partirà da Terneuzen, nei Paesi Bassi, per concludersi a Schoten, vicino ad Anversa, seguendo una tradizione consolidata tra il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Come nelle edizioni passate, i favoriti sono i velocisti puri, dato il profilo della corsa.

Scheldeprijs 2024, il percorso

Il fattore vento rimane una grande incognita in queste zone caratterizzate da argini e dighe, che potrebbe influenzare significativamente il risultato. Le condizioni meteorologiche avranno un ruolo chiave, poiché alcuni team potrebbero cercare di sfruttare il vento per creare abituali ventagli. A meno di 70 chilometri dal traguardo, i corridori entreranno in Belgio, accelerando verso il finale della corsa. A parte il vento, il percorso presenta poche difficoltà, con l’ultimo tratto che si snoda all’interno di un circuito di 16,9 chilometri che il gruppo affronterà per tre volte e mezza, permettendo loro di familiarizzare con gli ultimi metri della volata.

Scheldeprijs 2024, i favoriti

Jasper Philipsen, campione in carica, sarà sicuramente uno dei favoriti anche per il 2024, cercando la terza vittoria nelle ultime quattro edizioni. Dopo il trionfo alla Milano-Sanremo, Philipsen ha ottenuto il secondo posto alla Brugge-De Panne e il quarto alla Gand-Wevelgem, ma il suo obiettivo principale è la Parigi-Roubaix di domenica. Tim Merlier e Dylan Groenewegen sembrano anche essere contendenti seri, appartenendo alla nuova generazione di velocisti dominanti. Entrambi sono alla ricerca del loro primo podio nello Scheldeprijs ma hanno sicuramente il potenziale per ambire alla vittoria. Anche Max Walscheid potrebbe essere una carta da giocare per il Team Jayco Alula, dopo il suo secondo posto nel 2019. Sam Welsford della Bora Hansgrohe è un altro nome da tenere d’occhio, con un terzo posto nel 2022 e un secondo posto nel 2023.

Gli italiani

Per gli italiani, c’è curiosità intorno a Luca Mozzato, che ha impressionato con un secondo posto al Giro delle Fiandre. Matteo Trentin sembra essere in buona forma dopo la prestazione al Fiandre, mentre Jacopo Guarnieri potrebbe giocare le sue carte in caso di volata. Mark Cavendish ha cambiato il suo programma di gare a causa di una sospetta mononucleosi, rinunciando allo Scheldeprijs per concentrarsi sul recupero e prepararsi per il Giro di Turchia e il Giro di Ungheria.

Lo Scheldeprijs 2024 promette quindi una competizione avvincente, con i migliori velocisti del mondo che si daranno battaglia su un percorso impegnativo e soggetto alle incertezze del vento e delle condizioni meteorologiche.

La corsa in tv

La partenza dei corridori è prevista per le ore 13:00 da Terneuzen, mentre l’arrivo sul traguardo di Schoten è previsto tra le 17:15 e le 17:40. Lo Scheldeprijs 2024 sarà trasmesso in diretta tv esclusiva su Eurosport a partire dalle ore 15:00, con gli appassionati che potranno seguire la corsa anche in diretta streaming grazie a Discovery+, Now, Dazn e Sky Go.

Demi Vollering diventerà la ciclista più pagata al mondo? Offerto un milione l’anno di ingaggio

Demi Vollering potrebbe diventare, nel 2025, la ciclista più pagata al mondo. In particolare, la UAE Team Adq ha deciso di mettere sul piatto un ingaggio di un milione di euro l’anno per accaparrarsi l’olandese, vincitrice nel 2023 del Tour de France Femmes e di tutte le classiche delle Ardenne. Qualora la trattativa, resa nota ormai già da tempo, dovesse andare in porto, Demi Vollering diventerebbe la ciclista più pagata al mondo e la prima nella storia ad aver raggiunto il milione di euro annuale come ingaggio.

Un milione di euro per Demi Vollering

A confermare la notizia del fatto che Demi Vollering, molto probabilmente, lascerà la SD Worx ProTime a fine stagione è stato proprio il team manager della formazione olandese, Erwin Janssen, il quale ha spiegato che il team continuerà a puntare fortemente sulla belga Lotte Kopecky, campionessa del mondo in carica. L’offerta lanciata dalla UAE Team Adq è molto importante ed è difficile dire di no: Vollering, con il cambio di squadra, riuscirebbe anche ad ottenere maggiore spazio come leader nelle grandi corse che affronterebbe. Ad oggi, la concorrenza in casa SD Worx ProTime è davvero molto elevata, anche per una fuoriclasse come lei.

Demi Vollering, prima ciclista ad avere un milione di ingaggio

Nei giorni scorsi, i media olandesi hanno dato ormai per certo l’affare con la UAE Team Adq, che permetterà a Demi Vollering di diventare la prima ciclista al mondo ad ottenere una cifra così alta come ingaggio annuale. Dall’altra parte, però, la stessa Vollering ha voluto smorzare queste voci, giunte forse anche un po’ a sproposito dal suo stesso team, che è impegnato in uno dei momenti più importanti della stagione, quello delle classiche del nord. Domenica scorsa, Vollering e Kopecky partivano come favorite principali per il successo al Giro delle Fiandre, ma le due sono state superate da Elisa Longo Borghini. Sabato prossimo ci sarà la rivincita alla Parigi-Roubaix femminile, uno degli appuntamenti cruciali in questa prima parte di stagione.

La stagione 2024

Demi Vollering ha quindi deciso di smorzare le voci che la vedono già in partenza verso la UAE Team Adq, confermando che fino a fine stagione darà il massimo per il suo attuale team e che per ora non sta pensando al trasferimento a un’altra formazione. La UAE Team Adq, tra l’altro, è una delle formazioni maggiormente in ascesa del panorama femminile: Silvia Persico, Chiara Consonni ed Eleonora Gasparrini sono solo alcuni dei nomi delle ragazze che maggiormente si stanno distinguendo in questa parte di stagione.

Sabato la Paris-Roubaix Femmes

La ventisettenne olandese si prepara quindi a correre una Paris-Roubaix Femmes da protagonista, in quanto la SD Worx ProTime vuole lasciarsi alle spalle l’amarezza di non aver conquistato nemmeno il podio al Giro delle Fiandre, uno degli appuntamenti più importanti per Lotte Kopecky e le sue compagne. Ancora una volta, si prevede uno scontro tra la formazione olandese e la Lidl-Trek, con Elisa Longo Borghini ed Elisa Balsamo pronte a sfruttare qualsiasi momento per andare a conquistare un altro possibile buon piazzamento.

Parigi-Roubaix 2024, van der Poel prepara la doppietta in Spagna

Mathieu van der Poel sarà il favorito numero uno per mettere a segno la doppietta nella prossima Parigi-Roubaix. Il corridore della Alpecin-Deceuninck, dopo il successo conquistato domenica al Giro delle Fiandre, ha dimostrato di avere una condizione di forma davvero superiore rispetto agli altri corridori. Dopo aver conquistato il terzo successo in carriera al Giro delle Fiandre, il campione del mondo potrebbe tentare la doppietta con la Parigi-Roubaix, la classica del pavè da lui già vinta nel 2023 davanti al proprio compagno di squadra Jasper Philipsen.

Parigi-Roubaix 2024, la preparazione di van der Poel in Spagna

Il corridore olandese ha deciso di preparare l’assalto alla Parigi-Roubaix in Spagna. Una scelta sulla carta singolare, ma che ha una motivazione ben precisa: Mathieu van der Poel ha infatti spiegato che il meteo in Costa Blanca, dove lui ha comprato casa nel 2021, permette di fare delle uscite molto più lunghe. Generalmente, quando è in Spagna, van der Poel fa degli allenamenti che iniziano alle 9 del mattino e terminano verso le 4 del pomeriggio, intervallati da un pranzo lungo la strada.

Parigi-Roubaix 2024, van der Poel in Spagna per allentare la pressione

Non è da escludere che la scelta della Spagna, per Mathieu van der Poel, possa derivare dal fatto che può preparare la Parigi-Roubaix allentando la pressione che c’è su di lui. L’olandese è partito domenica scorsa, subito dopo la cerimonia di premiazione del Giro delle Fiandre, e tornerà in patria solo giovedì, prima di raggiungere Compiegne, la località che ospita la partenza della seconda classica monumento della stagione. In Spagna, Mathieu van der Poel può trovare tranquillità e concentrazione: molti corridori belgi e olandesi, nel recente passato, hanno spiegato che quando in patria si raggiunge un certo grado di popolarità è molto difficile allenarsi senza essere letteralmente presi d’assalto dai tifosi, che in quella parte di Europa vivono in ciclismo come uno sport nazionale. Il campione del mondo è il ciclista del momento ed è normale che sia sempre più ricercato dai fan, così come è normale che l’attenzione dei media sia tutta su di lui.

Birra sul campione del mondo

Nel frattempo, dopo il Giro delle Fiandre 2024, Flanders Classics, comitato organizzatore della corsa, ha deciso di rintracciare le persone a bordo strada che hanno lanciato della birra addosso a Mathieu van der Poel mentre era da solo in testa alla gara. L’episodio è stato molto spiacevole e non è il primo al quale l’olandese deve far fronte: durante lo scorso inverno, nel ciclocross, ad esempio, è stato preso di mira da un gruppo di supporter che avevano alzato il gomito e lo avevano ricoperto di insulti. Ha fatto il giro del mondo la sua reazione nel corso dell’ultima tornata di quella gara, con il corridore che ha sputato verso le persone che lo avevano preso di mira. Il comitato organizzatore della classica monumento belga vuole rintracciare quelle persone per sanzionarli con una multa: non è da escludere che possa essere conferito anche una sorta di daspo, un divieto di partecipazione agli eventi. Con un milione di persone a bordo strada nel giorno di Pasqua a seguire la corsa, mantenere l’ordine pubblico è sempre molto difficile. In Spagna, Mathieu van der Poel sta preparando la Parigi-Roubaix e guarda già avanti verso un nuovo storico traguardo.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Tom Pidcock in ospedale dopo una caduta

Tom Pidcock, ciclista britannico della squadra Ineos Grenadiers, ha subito un incidente durante la ricognizione della cronometro inaugurale del Giro dei Paesi Baschi con partenza e arrivo a Irun. La squadra ha confermato l’incidente attraverso i social media, aggiungendo che Pidcock è stato trasportato in ospedale per ulteriori valutazioni.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Pidcock non è partito

Al momento, non sono ancora chiare le circostanze dell’incidente o la gravità delle ferite riportate da Pidcock. La squadra ha dichiarato che dopo aver consultato il medico di squadra e il personale medico del Giro dei Paesi Baschi, è stato deciso di trasportare il proprio corridore in un ospedale locale per ulteriori controlli. Al momento non ci sono ulteriori dettagli disponibili, ma la squadra si impegna a fornire aggiornamenti nelle prossime ore, non appena saranno disponibili.

L’assenza improvvisa di Pidcock rappresenta una perdita significativa per la Ineos Grenadiers, che ora inizia il Giro dei Paesi Baschi senza il suo leader. Pidcock, considerato uno dei favoriti per la vittoria finale, aveva dimostrato una buona forma fisica e il percorso della gara sembrava adatto alle sue capacità, con numerose salite ripide e tecniche, caratteristiche delle strade basche.

Giro dei Paesi Baschi 2024, caduta in ricognizione per Pidcock

Per Pidcock, il Giro dei Paesi Baschi avrebbe dovuto servire anche come preparazione per le prossime classiche delle Ardenne, tra le quali l’Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. La sua assenza solleva interrogativi sul suo stato di forma per queste importanti corse o se dovrà modificare il suo programma di gare in seguito all’incidente.

Nonostante l’assenza di Pidcock, la Ineos Grenadiers può ancora contare su un forte schieramento di corridori per affrontare le sfide del Giro dei Paesi Baschi. Il team britannico può fare affidamento su talenti come Carlos Rodríguez, Omar Fraile, Ethan Hayter, Jonathan Castroviejo, Michal Kwiatkowski e Brandon Smith Rivera per cercare di ottenere successi nelle prossime tappe della competizione.

Le classiche delle Ardenne

L’incidente di Pidcock sottolinea i rischi che i corridori affrontano durante le gare ciclistiche e l’importanza dei tempestivi controlli medici per garantire il benessere degli atleti. Si resta con il fiato sospeso in vista della settimana delle classiche delle Ardenne, in quanto bisognerai valutare la condizione di Pidcock in vista di quegli importanti appuntamenti. Ricordiamo che la scelta di concentrare gli appuntamenti della primavera nella settimana delle Ardenne è stata presa nel corso dell’inverno: dopo i secondi posti del 2023 conquistato sia all’Amstel Gold Race che alla Liegi-Bastogne-Liegi, Pidcock ha deciso di rinunciare alle classiche del pavè per concentrarsi solo sulle Ardenne. Una scelta forte, con una preparazione che dovrebbe fargli quindi avere il top della forma a metà aprile.

Giro dei Paesi Baschi 2024, Primoz Roglic conquista la cronometro

Primoz Roglic ha iniziato con il piede giusto il Giro dei Paesi Baschi 2024, imponendosi nella cronometro inaugurale e diventando così il primo leader della competizione. Nonostante le condizioni meteo incerte che hanno influenzato la partenza dei corridori, il 34enne sloveno è stato il più veloce nella cronometro di Irun, lunga 10 km totali.

Primoz Roglic conquista la prima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2024

Questa vittoria non solo segna il primo successo stagionale per Primoz Roglic, ma anche la sua prima vittoria da quando indossa la maglia della Bora-hansgrohe. Il corridore sloveno, vincitore del Giro d’Italia nel 2023, è infatti stato il principale colpo di ciclomercato della stagione invernale con il passaggio alla formazione tedesca dopo tanti anni trascorsi alla Jumbo-Visma.

Giro dei Paesi Baschi 2024, trionfo di Roglic nella prima tappa

La vittoria di Primoz Roglic è maturata nonostante un piccolo errore di percorso nei momenti finali, quando lo sloveno ha preso accidentalmente la corsia sbagliata. Roglic è riuscito a recuperare rapidamente e a concludere con un tempo di 12’34”. Ha battuto Jay Vine (UAE Team Emirates) di 7″ e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) di 10″.

Nel frattempo, Remco Evenepoel (Soudal-QuickStep) è arrivato appena fuori dal podio dopo una scivolata iniziale, ma ha comunque contenuto il distacco da Roglic a 11″. Alle sue spalle, Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) ha completato la top-5 della giornata con un ritardo di 15″ dal suo ex compagno di squadra.

Vingegaard ed Evenepoel giù dal podio

Dopo la prestazione di Roglic, l’attenzione si è concentrata tutta su Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard, due dei nomi più accreditati per il successo finale insieme a quello dello sloveno. Ma non sono stati loro a prendersi la piazza d’onore alle spalle di un superlativo Roglic: Jay Vine ha infatti fermato l’orologio cinque secondi più tardi rispetto al vincitore, prendendosi la piazza d’onore. Il podio di giornata è completato da Matias Skjelmose, mentre alle sue spalle troviamo Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard, rispettivamente in quarta e in quinta posizione.

Sobrero migliore degli italiani

Al traguardo, il migliore degli italiani al termine della cronometro del Giro dei Paesi Baschi 2024 è stato Matteo Sobrero, compagno di squadra di Primoz Roglic alla Bora-hansgrohe, chiudendo in 21/a posizione a 30 secondi dal primo leader della classifica generale. Da notare che Remco Evenepoel ha ottenuto la quarta piazza nonostante una scivolata: il belga si è preso la responsabilità dell’errore, in quanto, a suo modo di dire, avrebbe piegato eccessivamente la bicicletta in curva. Evenepoel ha anche confidato che Primoz Roglic oggi è andato davvero molto forte e ha meritato il successo finale.

Archiviata la prima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2024, domani si riparte con la seconda tappa, la prima in linea, la Irun – Kanbo (160 km).

Giro delle Fiandre 2024, tris di van der Poel: Luca Mozzato è secondo

Il Giro delle Fiandre 2024 è di dominio di Mathieu van der Poel. Il corridore olandese, campione del mondo in carica, si è imposto al termine di un’azione solitaria nata sul Koppenberg, a 44 km dall’arrivo. Al termine della gara che ha consacrato nella storia il corridore della Alpecin-Deceuninck, l’Italia conquista la seconda posizione con Luca Mozzato e la nona piazza con Alberto Bettiol.

Giro delle Fiandre 2024, van der Poel è nella storia

Mathieu van der Poel partiva da favorito numero uno e non ha deluso le attese. La corsa, sotto una pioggia che pian piano è diventata sempre più forte, si è animata da quando mancavano 99 km al traguardo, quando Mads Pedersen, acciaccato dopo la caduta di mercoledì scorso alla Dwars door Vlaanderen, ha cercato di anticipare con un attacco da lontano, ma non è stato seguito da nessuno se non da Gianni Veermersch, compagno di squadra di van der Poel. L’azione si è così pian piano spenta.

Giro delle Fiandre 2024, van der Poel in solitaria

Sul Koppenberg, reso scivoloso dalla pioggia, il corridore olandese è riuscito a imporre un ritmo impossibile per tutti gli altri: in fuga, in quel momento, c’era Ivan Garcia Cortina, ma è stato attardato proprio dall’asfalto scivoloso. Van der Poel ha aperto il gas e nessuno è più riuscito a stargli dietro: solo Matteo Jorgenson, compagno di squadra dell’assente e infortunato Wout van Aert, ha cercato una timida reazione, ma non c’è stato nulla da fare. Per la prima volta in carriera, Mathieu Van der Poel si impone in solitaria sul traguardo di Oudenaarde al termine dei 270 km che hanno composto la seconda classica monumento della stagione.

Bettiol si gioca il podio, Mozzato è secondo

Nel finale di corsa, alle spalle dell’olandese, si è formato un duo composto da Dylan Teuns e l’italiano Alberto Bettiol. I due hanno cercato di giocarsi un piazzamento sul podio in volata, ma proprio sulla linea del traguardo sono stati ripresi dal resto del gruppo. La volata dei battuti è stata vinta dall’azzurro Luca Mozzato, corridore veneto in forza alla formazione francese della Arkea-B&B Hotels, che ottiene il suo primo podio in carriera in una classica monumento. E’ terzo, invece, Nils Politt dopo la squalifica, per un’irregolarità in volata, di Michael Matthews. Alberto Bettiol, vincitore del Fiandre nel 2019, ha chiuso in nona piazza.

Giro delle Fiandre 2024, van der Poel per cinque volte sul podio

Con questo successo al Giro delle Fiandre 2024, Mathieu van der Poel diventa il settimo corridore nella storia della Ronde Van Vlaanderen capace di vincere per tre volte la corsa, rientrando così nella cerchia composta da nomi davvero molto importanti. Fino ad oggi ci erano riusciti solo Fiorenzo Magni, Achille Buysse, Tom Boonen, Fabian Cancellara, Eric Lemann ed Eddy Merckx. Il campione del mondo è anche il primo corridore nella storia del Giro delle Fiandre capace di salire per 5 volte consecutive sul podio. Numeri eccezionali per un atleta che, tra una settimana esatta, potrebbe tentare il bis alla Roubaix, già vinta lo scorso anno. Anche perchè l’unico punto debole che aveva fino ad oggi, la sua squadra, stavolta si è dimostrata davvero impeccabile nonostante l’assenza del vincitore della Milano-Sanremo, Jasper Philipsen. L’olandese, tra l’altro, affronterà tutta la campagna del nord fino alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Nuovi prospettive per Luca Mozzato

Per Luca Mozzato, invece, si aprono nuove prospettive. Il velocista della Arkea-B&B Hotels ha sempre militato in formazioni estere. Considerando quanto possa essere importante, per un team transalpino, conquistare un podio alla Parigi-Roubaix, viene da sperare che l’azzurro possa essere di nuovo lì davanti anche nella terza classica monumento della stagione. Molto bene anche Alberto Bettiol, autore di una gara condotta in maniera sempre aggressiva.

Giro delle Fiandre 2024, Elisa Longo Borghini trionfa nella gara femminile

Elisa Longo Borghini si impone al termine del Giro delle Fiandre 2024. L’azzurra della Lidl-Trek torna alla vittoria nella classica belga 9 anni dopo il grande successo del 2015, ottenendo così il bis personale nell’albo d’oro. Una condotta di gara impeccabile da parte di tutta la Lidl-Trek, che ha messo alle corde la SD Worx ProTime della campionessa del mondo Lotte Kopecky grazie alle azioni di Shirin van Anrooij. Elisa ha poi coronato il grande lavoro delle sue compagne andando ad imporsi con la maglia tricolore sul traguardo di Oudenaarde.

Elisa Longo Borghini vince il Fiandre 2024

Il Giro delle Fiandre femminile 2024 è di Elisa Longo Borghini. Il successo è maturato sul Paterberg, quando Kasia Niewiadoma si è lanciata tutta sola all’attacco per raggiungere Shirin van Anrooij, l’olandese compagna di squadra di Elisa Longo Borghini alla Lidl-Trek. Sotto la pioggia, la maglia tricolore della piemontese si è messa in evidenza seguendo la polacca, e nel finale le tre si sono date cambi regolari fino al traguardo di Oudenaarde. Allo sprint, Elisa Longo Borghini si è imposta per la seconda volta in carriera. In generale, nelle 21 edizioni del Giro delle Fiandre femminile, si tratta del terzo successo italiano dopo quello conquistato nel 2015 da Longo Borghini e nel 2019 da Marta Bastianelli.

Giro delle Fiandre 2024, vittoria di Elisa Longo Borghini

La grande favorita della vigilia, Lotte Kopecky, campionessa del mondo in carica e vincitrice delle ultime due edizioni, è costretta ad abdicare. La SD Worx Protime non aveva sbagliato mai nulla nel corso delle ultime campagne del nord, ma stavolta è costretta a cedere il passo alla squadra che, a tutti gli effetti, può essere considerata come la seconda grande potenza del ciclismo femminile mondiale, la Lidl-Trek. Per Elisa Longo Borghini, questo è un successo che ha il sapore della rinascita, visto che il 2023 è stata una stagione davvero ad alti e bassi per l’azzurra. In particolare, la caduta al Giro d’Italia donne ha influito sul rendimento di tutta la stagione. Nell’anno olimpico, la vincitrice del bronzo a Rio 2016 e a Tokyo 2020 si è tolta la soddisfazione di tornare a vincere il Giro delle Fiandre: e sabato prossimo c’è la Paris Roubaix Femmes. Chissà che non possa arrivare la doppietta.

Tanta Italia in top-10

Nella top-10 finale del Giro delle Fiandre 2024, alle spalle di Elisa Longo Borghini, troviamo Kasia Niewiadoma e Shirin van Anrooij a completare il podio: tra le azzurre ci sono Silvia Persico in settima posizione e Letizia Paternoster in nona piazza.

Le dichiarazioni

Emblematiche sono state le parole di Elisa Longo Borghini in conferenza stampa dopo il Giro delle Fiandre 2024, che ha dedicato il successo non solo a tutte le persone che le sono vicine, ma anche a Paolo Slongo, il preparatore della Lidl-Trek, che segue da molti anni la campionessa d’Italia.

“Voglio dedicare questo successo a tutte le persone che mi sono vicine e al mio preparatore Paolo Slongo, perchè questa è stata una vittoria che è nata dopo un periodo di riposo nel quale ho dovuto riazzerare tutto e ripartire da capo, soprattutto a livello mentale. La Roubaix? Non era in programma, ma con l’infortunio di Lizzie Deignan posso dire che verosimilmente ci sarò. Ora parlerò con la squadra per capire se rimanere qui fino a sabato o tornare a casa”.

Giro delle Fiandre 2024: presentazione percorso, favoriti e dove vederlo in tv

Il Giro delle Fiandre 2024, la seconda classica monumento della stagione, sta per regalare un’altra giornata lungo i muri in pavè che hanno reso leggendaria questa corsa. Quest’anno, la corsa sacra per i fiamminghi si svolgerà il 31 marzo 2024, in occasione della Pasqua. Il percorso maschile, lungo 270,8 km e caratterizzato da muri imponenti in pavé, strade strette e il solito costante nervosismo. La formula finale, consolidata dal 2012, prevede il circuito con il Vecchio Kwaremont e il Paterberg prima dell’arrivo a Oudenaarde.

Giro delle Fiandre 2024, il percorso

Dopo il via da Anversa, i primi 100 chilometri offriranno un tratto relativamente privo di difficoltà altimetriche. Tuttavia, già al chilometro 104, i ciclisti si troveranno ad affrontare i primi tratti di pavé. Il Vecchio Kwaremont, con i suoi 2200 metri e punte dell’11% di pendenza, diventa il simbolo della corsa, con il primo dei tre passaggi posto a 104 km dall’arrivo.

Il percorso si fa più impegnativo con una serie di muri e tratti di pavé che mettono a dura prova la resistenza e la determinazione dei ciclisti. Il Molenberg, distante 99 km dall’arrivo, potrebbe essere un trampolino di lancio per gli attacchi finali. La corsa diventa decisamente più dura a 54 km dall’arrivo, con il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont e il primo sul Paterberg, seguiti dal Koppenberg e dal tratto in pavé di Mariaborrestraat. Il gran finale si avvicina con Taaienberg, Kruisberg, Kwaremont e Paterberg negli ultimi 36 km, promettendo emozioni e sfide mozzafiato.

I favoriti

Nel panorama dei favoriti, assente il vincitore del 2023 Tadej Pogacar, Mathieu van der Poel emerge come il principale contendente per lo storico tris. Qualora l’olandese riuscisse nell’impresa di vincere a Oudennarde, sarebbe il terzo corridore nella storia della corsa capace di vincere per tre volte in carriera il Giro delle Fiandre. Mathieu van der Poel è seguito dalla Lidl-Trek di Mads Pedersen e dalla Visma-Lease a Bike, orfana però di Wout van Aert, caduto nel corso della Dwars door Vlaanderen. Il corridore belga è ancora in ospedale a seguito delle tante fratture rimediate. La formazione della Visma-Lease a Bike potrà contare su Matteo Jorgenson: altri outsider possono essere lo svizzero Stefan Kung, l’australiano Michael Matthews e gli italiani Jonathan Milan e Alberto Bettiol, quest’ultimo già vincitore dell’edizione 2019.

Giro delle Fiandre 2024, la gara femminile

Parallelamente alla gara maschile, si svolgerà la corsa femminile lungo un percorso di 163 km, con sette tratti di pavé e dodici muri da affrontare. L‘obiettivo di realizzare la tripletta personale spinge Lotte Kopecky, campionessa del mondo in carica della SD Worx, a sfidare avversarie di spicco come Marianne Vos e il contingente italiano guidato da Elisa Longo Borghini ed Elisa Balsamo. Il Giro delle Fiandre femminile 2024 si preannuncia quindi come un evento avvincente da non perdere, con un’altra giornata di ciclismo epico sulle strade fiamminghe. Le ragazze si sfideranno su un tracciato che prevede partenza e arrivo a Oudenaarde.

Dove seguirlo in tv

La diretta televisiva del Giro delle Fiandre 2024 sarà disponibile integralmente su Eurosport 1 HD, mentre la Rai trasmetterà la prima parte dalle 9:50 alle 15:00 su Rai SportHD, con passaggio in seguito su Rai 2. La corsa sarà visibile in streaming su Eurosport.it, Discovery+, DAZN, Sky Go e Now TV. La gara femminile sarà trasmessa su Eurosport 1 e sulla piattaforma digitale eurosport.it.

Giro delle Fiandre 2024, Pedersen ci sarà: “Domenica si parte per fare bene”

Mads Pedersen sarà al via del Giro delle Fiandre 2024. La sua presenza è rimasta in dubbio fino all’ultimo momento, ma il danese non mancherà all’appuntamento con la seconda classica monumento della stagione. La caduta alla Dwars door Vlaanderen avrebbe potuto scombinare i piani del corridore danese, già campione del mondo ad Harrogate 2019, e invece è stato l’unico degli uomini finiti a terra a non aver subito gravi conseguenze.

Pedersen al Fiandre dopo la caduta alla Dwars door Vlaanderen

La Lidl-Trek, nelle gare che hanno preceduto il Giro delle Fiandre 2024, è stata la formazione che maggiormente si è distinta come collettivo. La squadra ha infatti corso da grande protagonista la Gand-Wevelgem, culminata nella vittoria di Mads Pedersen allo sprint proprio ai danni di Mathieu van der Poel. Con l’assenza dell’infortunato Van Aert, il danese e l’olandese saranno i due principali favoriti per il successo finale: domenica scorsa, la vittoria di Pedersen è arrivata grazie anche a un ottimo lavoro svolto da Jonathan Milan, che ha sfiancato van der Poel prima dell’attacco di Pedersen. Non è da escludere che nel giorno di Pasqua al Fiandre possano esserci delle azioni simili.

Giro delle Fiandre 2024, Pedersen e la Lidl-Trek controlleranno la corsa

Nella conferenza stampa che ha preceduto il Giro delle Fiandre, Mads Pedersen è consapevole di non essere al 100% dopo la caduta, ma è convinto di poter fare una buona gara. La Lidl-Trek si prenderà la responsabilità di controllare la corsa, e se non dovesse riuscirci l’obiettivo rimane quello di mandare almeno un uomo nelle fughe principali di giornata.

Le parole in conferenza stampa

“Naturalmente, non è stato il modo ideale per avvicinarsi a una corsa come il Giro delle Fiandre. Ora pago il conto, ma avrebbe potuto finire molto peggio. È già un bene che non sia finito in ospedale. Non si dorme mai bene dopo una caduta come questa. Il corpo fa male. Lo senti quando ti togli la coperta a letto, fa solo male. Non è possibile riprendersi in tre giorni. Il mio corpo non sarà perfetto domenica. So che se vuoi vincere il Giro delle Fiandre, devi essere al 100%. Devo essere onesto: dopo la caduta non lo sono. Ma d’altra parte: nulla è impossibile. Onestamente, non ho ancora pensato molto a come si svolgerà la corsa, ma è un grande dolore l’aver perso un uomo come Kirsch. Anche Jasper Stuyven mi mancherà davvero tanto. Per domenica si parte però per fare bene: so di non essere al 100%, spero di poterlo essere per domenica prossima alla Parigi-Roubaix, ma sicuramente ci assumeremo la responsabilità della corsa. Il capitano della squadra sarò io e non dividerò i gradi con nessuno: sono felice del fatto che Jonathan Milan mi abbia aiutato molto nelle ultime gare, ma sappiamo tutti che il capitano sarò io. Vincere il Fiandre o la Roubaix è un mio obiettivo e tutti i miei compagni mi aiuteranno a realizzare questo sogno”.