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Tag: Ciclismo

Pogacar conquista la Liegi-Bastogne-Liegi 2024, van der Poel terzo

Tadej Pogacar si prende la quarta classica monumento stagionale, la Liegi-Bastogne-Liegi. Per il corridore sloveno della UAE Team Emirates si tratta del secondo successo in carriera alla Doyenne, la decana delle classiche, dopo il trionfo conquistato nel 2021. Era partito da grande favorito il corridore sloveno e non ha deluso le aspettative: una vittoria da manuale, con un attacco sulla Cote de la Redoute, a circa 35 km dall’arrivo, dove Pogacar non ha avuto rivali e ha finalizzato alla grande il perfetto lavoro di tutta la sua squadra.

Pogacar show alla Liegi-Bastogne-Liegi

Nella prima parte della Liegi-Bastogne-Liegi 2024, infatti, la UAE Team Emirates ha controllato la corsa in maniera impeccabile, in un modo quasi scientifico, verrebbe da dire. Andatura sempre molto alta e squadra sempre davanti per evitare le cadute, come quella che ha rallentato Mathieu Van der Poel. Una vittoria che proietta Tadej Pogacar verso la maglia rosa al Giro d’Italia 2024: lo sloveno, quest’anno, affronterà infatti sia la corsa rosa che il Tour de France, motivato a realizzare la doppietta nei grandi giri, quell’accoppiata Giro-Tour che fu realizzata per l’ultima volta da Marco Pantani nel 1998. Da quell’anno in poi ci hanno provato in tanti, ma nessuno ci è più riuscito.

Secondo trionfo alla Liegi per Pogacar

Tornando alla Liegi, Pogacar ha vinto con un’azione nata a 35 km dall’arrivo. Prima della Redoute c’è stato poco da segnalare, a parte una brutta caduta occorsa a metà gruppo. circa 60 km dal traguardo. In quella circostanza il campione del mondo, Mathieu Van der Poel, è rimasto attardato, in quanto si trovava nella parte posteriore del plotone e ha dovuto mettere piede a terra. Quando Pogacar ha attaccato, solo Richard Carapaz ha cercato di mantenere la sua ruota: il campione olimpico in carica è però riuscito a resistere solo pochi metri di fronte al ritmo imposto dallo sloveno. Da lì in poi, Ben Healy e Tom Pidcock, vincitore la scorsa settimana dell’Amstel Gold Race, hanno provato a fare il ritmo, ma non è stato possibile tenere il passo di Tadej Pogacar.

Bardet e van der Poel sul podio

Alla fine della gara, esulta per il suo secondo posto Romain Bardet: il corridore francese si è avvantaggiato rispetto al gruppo degli inseguitori nella parte finale della corsa ed è riuscito ad ottenere un ottimo piazzamento, il primo podio in carriera in una classica monumento. La volata per il terzo posto viene invece vinta da Mathieu Van der Poel: il corridore olandese ha dovuto rimontare non solo dopo la caduta occorsa davanti a lui, ma anche nel finale di gara, quando il gruppo si è spezzato in più parti: finisce quindi con un podio la primavera del corridore olandese, che riesce a conquistare un ottimo risultato in una classica tutt’altro che adatta alle sue caratteristiche. Nei prossimi anni può riprovarci, anche perchè questo podio significa che su queste salite può davvero dire la sua.

La sfida Pogacar-Van der Poel

Per il corridore sloveno, il trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi è una sorta di rivincita: alla Milano-Sanremo 2024 Pogacar ha provato a più riprese a mettere in difficoltà Mathieu Van der Poel, ma l’olandese è sempre riuscito a rientrare su tutte le sue azioni e ha messo il proprio compagno Jasper Philipsen in condizione di poter vincere. Pogacar, in quella circostanza, si è dovuto accontentare della terza posizione. Lo sloveno, poi, non ha preso parte né al Fiandre né alla Roubaix, proprio con l’obiettivo di preparare il Giro d’Italia: tornato alla Liegi-Bastogne-Liegi, lo sloveno ha ottenuto una vittoria da manuale, succedendo, nell’albo d’oro, ai due trionfi di Remco Evenepoel ottenuti dal belga nel 2022 e nel 2023.

Liegi femminile, Longo Borghini seconda

Ha chiuso in seconda posizione, nella gara femminile, Elisa Longo Borghini. L’azzurra si è dovuta piegare allo sprint solo davanti a Gace Brown, autrice di una gara fenomenale: in fuga fin dalle fasi iniziali, la britannica è riuscita a trionfare quando il gruppo delle migliori ha raggiunto lei e altre due fuggitive. Per la Longo Borghini si chiude una grande primavera, culminata con la vittoria al Fiandre e con grandi piazzamenti nelle ultime cinque gare, dove non è mai uscita dalla top-5.

Giro di Turchia 2024, Jakobsen torna alla vittoria

C’è voluto un bel po’, ma Fabio Jakobsen è finalmente riuscito a tornare alla vittoria. Il corridore olandese, che nel corso dell’inverno ha lasciato la Soudal Quick Step per il Team DSM-Firmenich PostNL, ha ottenuto il trionfo al termine della prima frazione del Giro di Turchia, 134 km con partenza e arrivo ad Antalya. Jakobsen ha conquistato la prima vittoria del 2024 dopo un avvio di stagione composto da numerosi piazzamenti, in particolare quello alla Nokere Koerse, e alcune volate dove non tutto è filato per il verso giusto. Tutto è ora alle spalle, e Jakobsen può finalmente guardare con fiducia anche alle volate del prossimo Giro d’Italia, dove sarà uno dei protagonisti.

Jakobsen torna alla vittoria in Turchia

Il Giro di Turchia 2024 si apre quindi con un trionfo per Fabio Jakobsen. Il velocista olandese ha ottenuto una vittoria decisa nella tumultuosa volata che ha concluso la prima tappa della corsa anatolica, segnando così la sua prima vittoria stagionale e la prima con la maglia del Team DSM-Firmenich PostNL. Questo successo segna anche il suo ritorno al podio dopo otto mesi. Attraverso lo sprint finale nelle ultime centinaia di metri, Jakobsen ha superato nettamente Sasha Weemaes (Bingoal WB) e Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck). Giovanni Lonardi (Team Polti-Kometa) si è piazzato al quarto posto, primo italiano nella top-10 che include anche l’ottavo posto di Davide Persico (Bingoal WB).

Ad Antalya la vittoria di Jakobsen

La corsa ha visto una fuga composta da sette uomini, tra cui Marcel Camprubi (Q36,5 Pro Cycling Team), Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), e altri, che è riuscita a prendere il largo dopo una decina di chilometri. Tuttavia, il gruppo principale non ha concesso loro un vantaggio significativo, recuperando terreno soprattutto grazie al lavoro del Team DSM-Firmenich PostNL. Alla metà della gara, il gap si è ridotto a 1’30”, e successivamente la fuga è stata neutralizzata a meno di venti chilometri dal traguardo.

Nella fase finale, diverse squadre si sono posizionate per la volata finale, tra cui DSM, Bora – hansgrohe, Astana, TDT-Unibet e Alpecin-Deceuninck. Il treno della formazione kazaka per Mark Cavendish sembrava essere il più organizzato, ma un’ultima curva ha causato un momento di confusione. In questo momento, sono emersi sia uomini della Bingoal WB, Bora, DSM e Polti-Kometa. Alla fine, è stata la squadra Alpecin a lanciare Simon Dehairs, ma è stato Fabio Jakobsen a prendere la scia del belga e ad accelerare negli ultimi 100 metri per conquistare la vittoria.

Quarto posto per Giovanni Lonardi

Il Giro di Turchia 2024 si apre dunque con una vittoria emozionante per Fabio Jakobsen, segnando un inizio positivo per il ciclista olandese e il suo team, ma i buoni risultati arrivano anche per i corridori italiani. A pochi giorni dal via della corsa rosa, questi piazzamenti sono senza dubbio molto importanti, visto che negli ultimi anni, ad eccezione di Damiano Caruso, gli azzurri non sono riusciti a brillare nella corsa di casa. Mentre Antonio Tiberi, speranza italiana per la classifica generale, è impegnato alla Liegi-Bastogne-Liegi con il suo team, la Bahrain-Victorious, Giovanni Lonardi ha dimostrato ancora una volta che nelle volate può provare a dire la sua. la corsa rosa non si aprirà con tappe dedicate ai velocisti, ma nei giorni seguenti il primo fine settimana ci saranno molte occasioni da poter cogliere per un corridore come lui.

Liegi Bastogne Liegi 2024, van der Poel: “Parto perchè penso di poter vincere”

Mathieu Van der Poel, domenica alla Liegi, vuole lasciarsi alle spalle un’Amstel Gold Race che non gli ha regalato la soddisfazione che tutti gli olandesi si aspettavano. Il campione del mondo in carica, dopo aver vinto il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, era uno dei grandi attesi all’Amstel Gold Race, la corsa più importante che si disputa nei Paesi Bassi, ma l’iridato non è mai riuscito a tentare di portare via un’azione importante. A detta di molti, è probabile che Mathieu Van der Poel abbia risentito delle fatiche accumulate nel corso della Parigi-Roubaix, vinta dopo una fuga solitaria di quasi 60 km.

Van der Poel, alla Liegi la sfida con Pogacar

La Liegi-Bastogne-Liegi di domenicasarà l’ultimo impegno della primavera di Mathieu Van der Poel. Il campione del mondo, dopo il ciclocross, ha esordito su strada alla Milano-Sanremo e ha deciso di correre fino alla Doyenne. Il corridore della Alpecin-Deceuninck ha gareggiato in questa classica solo una volta, nel 2020, nell’edizione vinta da Primoz Roglic.

Van der Poel e il sogno Liegi

La sfida tra Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel è sempre molto interessante. Lo sloveno è un corridore che riesce a vincere agevolmente sia le grandi corse a tappe che le classiche, l’olandese è invece un uomo da corse di un giorno. Nonostante la sua fisicità perfetta per affrontare le pietre del Fiandre e della Roubaix, Van der Poel partirà per la Liegi convinto che anche una classica così dura dal punto di vista altimetrico possa essere conquistata. Qualora dovesse riuscire nell’impresa di vincere domenica, il campione del mondo avrebbe vinto quattro classiche monumento su cinque: gli mancherebbe solo Il Lombardia, classica altrettanto dura altimetricamente parlando, ma è anche vero che è posta a fine stagione, quindi può essere preparata con un’attenzione particolare.

Preparazione in Spagna

Van der Poel ha rifinito la propria preparazione per la Liegi in Spagna ed è tornato in Belgio solo giovedì sera. Ha preferito non fare la ricognizione del percorso a causa del cattivo tempo. Di seguito le sue dichiarazioni alla vigilia della Liegi-Bastogne-Liegi 2024.

“Il risultato dell’Amstel Gold Race non mi ha fatto dubitare della buona forma delle ultime settimane, semplicemente non avevo gambe super. Non è andata come speravo, ma i migliori corridori in gara erano davanti e Tom Pidcock ha meritato di vincere. Penso che la forma sia ancora abbastanza buona per giocare un ruolo significativo nella Liegi-Bastogne-Liegi. E non parlo solo di me, ma anche dei miei compagni. I risultati non lo dicono, ma ho visto alla Freccia Vallone un forte Axel Laurance, Quinten Hermans e Soren Kragh Andersen. Penso che con questa qualità nella nostra squadra dovremmo essere in grado di fare qualcosa di bello. Sul pavé ero il favorito principale perchè Wout van Aert non è potuto esserci. Alla Liegi i contendenti non si contano sulle dita di una mano. Tadej Pogacar correrà sul suo percorso preferito e ha intorno a sé una squadra forte. Poi c’è anche Tom Pidcock, Richard Carapaz, Tiesj Benoot, Mattias Skjelmose, Maxim Van Gils, Dylan Teuns, chi più ne ha più ne metta… Tutti ragazzi che la scorsa settimana hanno dimostrato di essere in buona forma e sulla carta più abili in salita di me. Tuttavia, penso che vincere sia possibile. Se non fossi convinto di questo non parteciperei nemmeno”.

Liegi Bastogne Liegi 2024, Pogacar a caccia del bis: “Ma i favoriti sono tanti”

Tadej Pogacar prenderà il via della Liegi-Bastogne-Liegi 2024 in qualità di favorito numero uno per il successo finale. Il corridore sloveno della UAE Team Emirates è consapevole del fatto che avrà tanti sfidanti, in primis Mathieu van der Poel, il campione del mondo in carica. In teoria, però, questa classica è la meno adatta alle sue caratteristiche, quindi Pogacar dovrà vedersela anche con altri corridori, come Tom Pidcock, vincitore all’Amstel Gold Race.

Pogacar favorito per la Liegi-Bastogne-Liegi 2024

Per Tadej Pogacar, la marcia di avvicinamento alla Liegi Bastogne Liegi 2024 è stata differente dallo scorso anno, in quanto, in questo 2024, dovrà affrontare il Giro d’Italia e il Tour de France, con l’obiettivo di realizzare la doppietta. Di conseguenza, dopo la Milano-Sanremo, lo sloveno ha preso parte alla Volta Catalunya, vincendola, e poi è andato in altura per poco meno di un mese, con l’obiettivo di svolgere dei lavori specifici in vista della corsa rosa.

Liegi-Bastogne-Liegi 2024, sfida Pogacar-van der Poel

Lo sloveno parteciperà quindi alla Liegi in qualità di ultima gara prima dell’esordio in carriera alla corsa rosa. Il capitano della UAE Team Emirates ha già vinto la Liegi-Bastogne-Liegi nel 2021, ma lo scorso anno, dopo aver vinto Amstel Gold Race e Freccia Vallone, si è dovuto ritirare anzitempo dalla corsa a causa di una caduta nella fase iniziale. Un peccato, perchè tutti aspettavano il duello tra lui e Remco Evenepoel, che salterà anche quest’anno a causa della caduta nella quale è rimasto coinvolto il belga. La caduta di Pogacar, con frattura della mano, ha influenzato un po’ tutta la parte centrale della stagione, in quanto ha dovuto rivedere la preparazione per il Tour de France, chiuso in seconda posizione alle spalle di Jonas Vingegaard.

Le parole dello sloveno

In conferenza, stampa, Pogacar ha spiegato che alla Liegi-Bastogne-Liegi 2024 non bisognerà tenere d’occhio solo Mathieu Van der Poel, ma anche tanti altri corridori che possono ambire al successo finale. I due si sono già sfidati alla Milano-Sanremo, con Pogacar che ha provato varie volte ad attaccare e l’olandese che ha chiuso in prima persona su di lui per permettere a Jasper Philipsen di conquistare il successo finale. Adesso, la UAE Team Emirates si presenta al via con una squadra davvero molto forte su un percorso particolarmente adatto alle caratteristiche di Pogacar.

Queste le parole dello sloveno in conferenza stampa.

“La caduta dello scorso anno è avvenuta per colpa mia, non posso dare la colpa alle strade, sono le stesse per tutti. Purtroppo, non abbiamo la possibilità di pedalare su asfalto nuovo. Oggi abbiamo fatto la ricognizione del percorso: faceva molto freddo e sono felice di non aver partecipato alla Freccia Vallone, viste le condizioni meteo sotto le quali si è svolta. Tuttavia, penso che quella dura giornata non avrà molta influenza sui risultati di domenica. Tutti si sono ripresi e saranno in forma per domenica. Mi piace correre contro Mathieu, anche se domenica dovrò tenere d’occhio tanti corridori. Questa classica è più adatta agli scalatori che a un ciclista pesante come lui. Ma sappiamo che può fare tutto. Sarà una competizione aperta. Possiamo già aspettarci attacchi molto prima del traguardo, ma non a 100 km dalla conclusione o cose simili: la Liegi non è la Strade Bianche o la Roubaix, non credo sia possibile portare avanti un’azione da così lontano”.

Tour of the Alps 2024: ultima tappa a Paret-Peintre, in generale si impone Lopez

Il Tour of the Alps 2024 ha raggiunto il suo epilogo con un’emozionante vittoria per Aurélien Paret-Peintre. Il ciclista francese del team Decathlon-Ag2r La Mondiale ha conquistato la vittoria nello sprint finale, superando Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), che si è classificato nuovamente tra i primi. Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek), dopo aver mostrato una prestazione brillante nel gruppo di testa e aver superato un momento di pericolo con il supporto del suo team, ha conquistato la corsa. Sul gradino più alto del podio della classifica generale si è quindi piazzato Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek): alle spalle dello spagnolo, troviamo Ben O’Connor (Decathlon-Ag2r La Mondiale) e Antonio Tiberi, che grazie all’abbuono si è aggiudicato la terza posizione.

Tour of the Alps 2024, impresa di Paret-Peintre

Nella tappa odierna del Tour of the Alps 2024 a Levico Terme, la prima parte della corsa, prevalentemente pianeggiante, è stata caratterizzata da un ritmo elevato che ha impedito ai tentativi di attacco di prendere il sopravvento. La Ineos Grenadiers è stata particolarmente attiva, con Tobias Foss che è riuscito a guadagnare un vantaggio di circa venti secondi insieme a Lukas Pöstlberger, Kyrylo Tsarenko e Charles Paige poco prima del traguardo volante di Caldonazzo. Tuttavia, questo tentativo è stato annullato e successivi attacchi non hanno avuto successo.

Tour of the Alps 2024, Lopez si prende la generale

L’azione si è intensificata durante la salita di Palù del Fersina, con la formazione del gruppo che ha subito una selezione significativa. Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) ha effettuato il primo attacco in salita, seguito da Giulio Pellizzari (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost). Successivamente, Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) ha provato un’azione, ma è stato riassorbito dal gruppo grazie al lavoro di Carlos Verona (Lidl-Trek).

A circa 33 chilometri dal traguardo, è stata la volta di Wout Poels (Bahrain Victorious) di attaccare, seguito da Juan Pedro Lopez (Lidl-Trek). Anche se la Decathlon Ag2r La Mondiale ha cercato di limitare il divario, Poels è riuscito a guadagnare un vantaggio significativo. Tuttavia, durante la discesa, Carlos Verona è tornato in testa al gruppo insieme ad Aurélien Paret-Peintre, riportando il gruppo vicino a Poels.

All’inizio dell’ultima salita del Valico di Tenna, la battaglia per la vittoria di tappa si è accesa. Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) ha attaccato seguito da Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale), Juan Pedro Lopez e Antonio Tiberi. Il quartetto ha guadagnato terreno, ma il tentativo di cooperare è stato infruttuoso. Alla fine è stato Tiberi a scattare, seguito da Lopez e Bardet, mentre O’Connor ha faticato.

Antonio Tiberi protagonista

Durante la discesa verso il traguardo, il gruppo si è frammentato ulteriormente, con diversi tentativi di attacco. Tuttavia, nessuno è riuscito a evitare lo sprint finale. La Bahrain-Victorious ha provato a organizzare il finale per Tiberi, ma Aurélien Paret-Peintre ha dimostrato di avere la migliore accelerazione, vincendo la tappa con una netta superiorità sul resto del gruppo.

Si chiude quindi un Tour of the Alps 2024 con la vittoria di Lopez e con gli ottimi segnali offerti da Antonio Tiberi: il corridore italiano affronterà per la prima volta in carriera il Giro d’Italia con ambizioni di classifica, e in queste tappe ha dimostrato che la condizione c’è. Battere Tadej Pogacar sarà molto difficile per tutti, ma sicuramente il corridore italiano della Bahrain-Victorious si può ritagliare un ruolo da protagonista.

Liegi femminile 2024, Realini sarà una delle punte azzurre: “Da Longo Borghini continuo a imparare tanto”

Gaia Realini sarà al fianco di Elisa Longo Borghini alla Liegi-Bastogne-Liegi che andrà di scena domenica. L’azzurra sarà quindi una delle punte azzurre e della Lidl-Trek che cercheranno di conquistare il successo nell’ultima classica monumento di questa prima parte di stagione. La ventiduenne abruzzese ha svolto un ritiro in altura prima di affrontare la Freccia del Brabante e la Freccia Vallone, corsa sotto una pioggia battente e temperature molto fredde, con casi di ipotermia che hanno decimato il gruppo. Intervistata in esclusiva per Tag24.it, Gaia Realini guarda alla Liegi femminile di domenica con fiducia, con l’obiettivo di lavorare ancora una volta per la squadra. La Liegi, per Realini, è una corsa perfetta per le sue caratteristiche, lei che si è distinta in salita conquistando nel 2023 il podio finale al Giro d’Italia Donne.

Gaia Realini guarda con fiducia alla Liegi-Bastogne-Liegi

Quanto è stata dura la Freccia Vallone di mercoledì?

“E’ stata una corsa durissima, il freddo ci ha preso tutti alla sprovvista quindi credo che bisogna fare un plauso a tutti noi che siamo riusciti a concludere la gara. Lo scorso anno ho chiuso sul podio in terza posizione, ma per come è andata quest’anno sono davvero felice di aver concluso la gara perchè è stata molto diversa rispetto a quella del 2023. La stagione è molto lunga, ma prima guardo con fiducia alla Liegi di domenica”.

Come è cambiata la preparazione rispetto al 2023?

“E’ stata una preparazione rivolta soprattutto alle grandi corse a tappe. Quest’anno per me, in calendario, ci sono la Vuelta Femenina, il Giro d’Italia donne e il Tour de France Femmes, quindi sarà una stagione molto lunga e piena di impegni. Non so quali saranno le gerarchie della squadra alla Vuelta per quest’anno, ma sarò come al solito a completa disposizione del team. Lo scorso anno sono riuscita ad arrivare terza e per me è stata una grande soddisfazione: qualora dovessi avere di nuovo la possibilità di correre da leader l’ambizione è quella di fare altrettanto bene”.

Che tipo di gara possiamo immaginare per domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi femminile?

“Credo che vivremo una gara molto dura negli ultimi trenta chilometri, anche perchè non credo che sia possibile aspettare il finale, bisogna anticipare. Mi immagino grande bagarre negli ultimi trenta chilometri e noi della Lidl-Trek dobbiamo essere presenti. La condizione di forma che sta vivendo Elisa Longo Borghini sta dando grande motivazione a tutti, e anche per me è di grande insegnamento”.

Cosa sta imparando da Elisa Longo Borghini?

“Ho sempre imparato tanto da lei e continuo a farlo. In questo suo periodo di forma eccezionale, quello che ho capito è che la testa permette sempre di fare la differenza. Più o meno tutte ci alleniamo allo stesso modo, facciamo dei carichi di lavoro importanti e arriviamo alle gare al top della forma, ma quello che permette di fare la differenza è sempre la testa, la forza mentale. Da Elisa sto imparando molto e sono felice di poter apprendere da una campionessa come lei”.

Quanto è importante una corsa come il Tour de France Femmes per voi ragazze?

“Moltissimo. In questa campagna del nord, con la formula delle corse aperte sia agli uomini che alle donne, a bordo strada c’erano tantissimi tifosi. Anche il Tour de France Femmes sta riscuotendo grande successo in termini di pubblico e visibilità mediatica. Partecipare, per me, sarà una grande sfida: sono pronta a dare il massimo nelle corse a tappe con l’obiettivo di ritagliarmi un ruolo da protagonista in salita”.

Tour of the Alps 2024, impresa di Simon Carr nella quarta tappa

Simon Carr ha portato a casa una grande vittoria al Tour of the Alps 2024: nella quarta tappa, il corridore britannico della EF-EasyPost è riuscito a coronare quella che è stata una vera e propria impresa, con la fuga nata nelle fasi iniziali della corsa e arrivata fino al traguardo. la maglia di leader della classifica generale resta sulle spalle di Juan Pedro Lopez, lo spagnolo della Lidl-Trek. Continuano ad arrivare ottimi segnali, per gli italiani, da Antonio Tiberi, il quale, dopo la Leifers/Laives-Borgo Valsugana (141.3 km) è attualmente terzo in classifica generale, distante 48 secondi dal corridore iberico. Nella tappa di domani, con partenza e arrivo a Levico Terme, ultima fatica del Tour of the Alps 2024, ci sarà ancora spazio per attaccare.

Tour of the Alps, impresa di Simon Carr a Borgo Valsugana

La quarta tappa del Tour of the Alps ha offerto agli appassionati di ciclismo una giornata avvincente, con la partenza da Leifers e il traguardo a Borgo Valsugana dopo una serie di salite molto dure. Fin dall’inizio, i ciclisti si sono trovati a fronteggiare ascese impegnative, con Passo di San Lugano e Passo di Redebus che, sebbene non classificati, hanno aggiunto pepe alla competizione. La tappa è culminata con la scalata del Passo del Compet (10,2 km al 8,1%), seguito dal Passo del Vetriolo (9,3 km al 8,7%) e dal Colle San Marco (5,3 km al 7,1%), con il traguardo posizionato dieci chilometri dopo il culmine dell’ultima salita.

Simon Carr vince al Tour of the Alps

Dopo la prima ascesa della giornata, un gruppo di quattro uomini si è portato in testa: Simon Carr, Hugh Carthy (EF Education-EasyPost), Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) e Davide Piganzoli (Polti Kometa). Successivamente, si sono aggiunti altri ciclisti, tra cui Gijs Leemreize (DSM-Firmenich PostNL), Óscar Rodríguez (INEOS Grenadiers), Gregor Mühlberger (Movistar), Lucas Hamilton (Jayco AlUla), Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi), Mattia Bais (Polti Kometa) e Luca Covili (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), formando così un gruppo di undici fuggitivi.

La fuga

Il vantaggio massimo del gruppo di testa è stato di circa tre minuti, ridotto a un minuto e mezzo ai piedi del Passo del Compet grazie al lavoro di inseguimento della Lidl-Trek e della Decathlon AG2R La Mondiale. Durante la discesa verso l’ultima salita, Leemreize ha tentato un’azione solitaria ma è stato ripreso prima della successiva ascesa. Carr e Higuita hanno attaccato insieme sulla salita successiva, mantenendo un vantaggio di cinquanta secondi sul Passo del Vetriolo, mentre il gruppo era in ritardo di due minuti.

La lotta per la vittoria si è ristretta a Carr e Higuita, con Carr che ha distanziato di poco il suo compagno di fuga. Nel finale c’è stata anche una serie di cadute, tra le quali quella che ha coinvolto Chris Harper. All’attacco alle spalle di Simon Carr, nella discesa del Passo Del Vetriolo, il portacolori del Team Jayco AlUla è scivolato in curva sbattendo con la testa contro un lampione. Subito dietro di lui c’era Ben O’Connor, che è scivolato nello stesso punto, ma fortunatamente la sua carambola si è fermata pochi metri prima del suo connazionale, ancora fermo dopo il violento impatto contro il palo della luce. Carr ha poi aumentato il suo vantaggio, che ha portato a quasi tre minuti ai piedi dell’ultima salita. Tuttavia, il gruppo dei favoriti si è ricompattato verso la fine, con un attacco decisivo da parte di Valentin Paret-Peintre.

Domani l’ultima tappa

Nonostante gli sforzi dei favoriti per recuperare terreno, Carr è riuscito a mantenere il suo vantaggio fino alla linea del traguardo, assicurandosi la vittoria di tappa. Nel frattempo, López è rimasto in testa alla classifica generale nonostante gli attacchi dei suoi avversari. Domani si conclude il Tour of the Alps 2024, ma la classifica è ancora aperta: Juan Pedro Lopez ha 38″ su O’Connor e 48″ su Tiberi: tutto può essere ancora in ballo.

Freccia Vallone femminile 2024, Longo Borghini è terza: vittoria per Niewiadoma

Vittoria polacca alla Freccia Vallone 2024: Kasia Niewiadoma si è infatti imposta nella classica del muro di Huy al femminile, alzando le braccia al cielo al termine di uno sprint davvero molto incerto fino agli ultimi metri. Ha chiuso in seconda posizione Demi Vollering, trionfatrice lo scorso anno, mentre Elisa Longo Borghini conferma il proprio grande stato di forma ottenendo la terza piazza.

Freccia Vallone, Longo Borghini è terza

Come avvenuto per gli uomini, nella gara vinta da Stephen Williams, anche la corsa femminile è stata caratterizzata dal maltempo e dal grande freddo. Condizioni atmosferiche al limite anche per le ragazze, che si sono date battaglia fino all’ultimo metro. Come al solito, la Freccia Vallone è stata una lunga attesa fino all’ultimo passaggio sul muro di Huy, dove le migliori sono riuscite a fare la differenza. Grande lavoro, nelle fasi precedenti l’ultima salita, è stato fatto dalla FDJ-Suez e dalla SD Worx Protime, con Demi Vollering che è sembrata in condizioni migliori rispetto a domenica scorsa all’Amstel Gold Race.

Successo per Niewiadoma

A giocarsi il finale di corsa sono state tre ragazze che si sono avvantaggiate sulle altre: la polacca Kasia Niewiadoma, l’olandese Demi Vollering e l’italiana Elisa Longo Borghini. Vollering ha tenuto altissimo il ritmo fino alla fine, ma Niewiadoma è riuscita a conservare quel briciolo di energia in più che le ha permesso di fare la differenza negli ultimi metri. La polacca della Canyon//Sram si era già messa in evidenza al Giro delle Fiandre, chiuso in seconda posizione alle spalle di Longo Borghini: stavolta è andata a prendersi un successo davvero meritato, perchè nel finale è sembrata davvero la più forte.

Freccia Vallone, Longo Borghini ancora in grande forma

Ennesima grande prestazione di Elisa Longo Borghini alla Freccia Vallone e, più in generale, in questa prima parte di stagione. Terza al traguardo, la campionessa d’Italia ha conquistato oggi il sesto podio stagionale in questa primavera, dove ha ottenuto tre successi: al Trofeo Oro in Euro, al Giro delle Fiandre e alla Freccia del Brabante. Per l’azzurra, l’appuntamento più importante arriverà domenica. la Liegi-Bastogne-Liegi è infatti uno dei principali obiettivi stagionali per la piemontese, che vuole lasciare il segno nell’ultima corsa che si disputa sulle Ardenne.

Marta Cavalli in top-10

Si rivede là davanti, nelle posizioni migliori, anche Marta Cavalli. Il 2024 non era iniziato bene per lei, con un infortunio che ha condizionato tutta la preparazione invernale, ma l’azzurra, vincitrice dell’Amstel Gold Race e della Freccia Vallone nel 2022, ha chiuso in nona posizione dopo aver lavorato per la sua compagna di squadra, Evita Muzic, che ha concluso in quarta piazza la gara. Una bella notizia in una giornata davvero positiva per l’Italia, che può quindi festeggiare il grande podio di Elisa Longo Borghini alla Freccia Vallone femminile alle spalle di Kasia Niewiadoma e di Demi Vollering.

Il caso Vollering

L’olandese, tra l’altro, rimane la principale pedina di ciclomercato in vista della stagione 2025. Vollering E’ infatti contesa dalle principali squadre World Tour dopo l’annuncio che non sarà rinnovato il contratto che la lega alla Sd Worx Protime. Negli ultimi giorni si era parlato della possibilità che Vollering potesse gareggiare con la FDJ Suez, ma la notizia è stata smentita dalla squadra. In particolare, secondo le indiscrezioni, si era parlato della possibilità che la squadra potesse cambiare marchio di bici nell’operazione che avrebbe portato all’ingaggio dell’olandese, invece, in una nota ufficiale, la squadra francese ha smentito categoricamente questa possibilità.

Wout van Aert è risalito in sella e guarda ai Giochi Olimpici

Wout van Aert ha ufficialmente ricominciato ad allenarsi e può coltivare il sogno di partecipare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il corridore belga della Visma-Lease a Bike è stato infatti vittima di una caduta terribile nel corso della Dwars door Vlaanderen: doveva essere l’ultima gara prima del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix, una sorta di preparazione in vista delle due classiche monumento che il corridore aveva circolato di rosso sul calendario. Una caduta in discesa, invece, ha rovinato tutti i piani di Wout van Aert, che si è ritrovato costretto a saltare sia il Fiandre che la Roubaix. Nella caduta era rimasto coinvolto anche Mads Pedersen: i colpi presi quel giorno non gli hanno permesso di essere al 100% nelle due corse del pavè.

Van Aert si allena per i Giochi Olimpici

Per Wout van Aert la beffa è stata doppia: oltre alle due classiche, infatti, il belga ha dovuto dare forfait anche al Giro d’Italia, corsa dove quest’anno avrebbe dovuto esordire. Purtroppo, c’è poco tempo per potersi preparare, di conseguenza gli obiettivi sono cambiati e sono stati spostati più in là nella stagione. Oggi, però, è finalmente arrivata la notizia che tutti aspettavano: van Aert ha finalmente ricominciato ad allenarsi. Lo ha fatto in sella ad una mountain bike, facendo un giro di un’ora. Trenta chilometri, quasi completamente pianeggianti, ma sono stati sufficienti per fare tornare il sorriso al corridore e a tutti i suoi tifosi, i quali, non potendolo vedere al via del Giro d’Italia, sperano di poterlo ammirare al Tour de France.

Giochi Olimpici Parigi 2024, Van Aert per la crono e la gara in linea

Alla luce dei tempi di recupero dalla frattura della clavicola e delle costole, comunque, Wout van Aert piumò sognare la propria partecipazione ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. La possibilità di essere al via sia della prova a cronometro che di quella in linea è reale. Ad incoraggiarlo, nelle ultime settimane, è stato Greg Van Avermaet, corridore che nel 2016 ha conquistato la medaglia d’oro a Rio de Janeiro dopo aver riportato un brutto infortunio nella prima parte di stagione. La corsa di Parigi sarà davvero molto dura, in quanto il circuito cittadino di Parigi è pieno di continue salite e discese, ma un corridore come Van Aert può davvero provare a dire la sua su un tracciato dove conteranno soprattutto le individualità, visto che le squadre per la gara olimpica possono essere composte al massimo da 5 corridori.

Il futuro di Vingegaard

Restano invece ancora incerti i tempi di recupero del compagno di squadra di Wout van Aert alla Visma-Lease a Bike, Jonas Vingegaard. Il sogno dei tifosi è quello di veder entrambi i corridori al via del prossimo Tour de France, come avvenuto negli ultimi anni, ma per il danese sarà molto difficile presentarsi al top della forma a Firenze, località che ospiterà la grande partenza della Grande Boucle. Considerando che Jonas si è già tirato indietro dalla possibilità di partecipare ai Giochi Olimpici, per lui non è ancora chiaro quando ci sarà un ritorno alle corse. Quello che è sicuro è che fino ad oggi la stagione della Visma-Lease a Bike è stata davvero caratterizzata da un numero incredibile di cadute: dalla squadra olandese ci si attende quindi una reazione già dal prossimo Giro d’Italia. Ricordiamo infatti che il team, lo scorso anno, si è aggiudicato tutte e tre le grandi corse a tappe: Primoz Roglic al Giro, Jonas Vingegaard al Tour e Sepp Kuss alla Vuelta.

Freccia Vallone 2024, Williams si impone a sorpresa

Stephen Williams, ciclista della Israel Premier Tech, ha trionfato al termine della Freccia Vallone 2024, diventando così il primo britannico a vincere la prestigiosa corsa del Muro di Huy. La vittoria è stata conquistata al termine di una giornata caratterizzata da condizioni meteorologiche avverse, con piccoli fiocchi di neve mescolati alla pioggia nel momento in cui i corridori hanno dovuto prendere il via da Charleroi.

Williams conquista la Freccia Vallone 2024

Il freddo ha reso la gara particolarmente difficile per tutti i partecipanti, al punto tale che solamente 44 corridori sono riusciti a tagliare il traguardo della corsa. La vera novità di questa edizione è stata la scalata, per ben quattro volte, del Muro di Huy, con l’obiettivo, secondo gli organizzatori, di permettere di fare selezione anche nei chilometri precedenti l’ultima scalata. Invece, come spesso accade, l’epilogo della corsa si è consumato sull’ultima scalata del famigerato muro, con Williams che ha lanciato un decisivo attacco negli ultimi metri. Un’azione bruciante, una vera e propria rasoiata difficile da portare avanti sulle pendenze che superano abbondantemente il 10%, ma per il corridore britannico quella odierna è stata davvero una giornata perfetta. A testimoniare il grande freddo che si è abbattuto sulla corsa è l’abbigliamento indossato da Williams: guanti invernali e giacca antipioggia.

Il podio

La seconda posizione è stata conquistata da Kevin Vauquelin, corridore francese della squadra Arkea-B&B Hotels, seguito da Maxim Van Gils al terzo posto. Benoit Cosnefroy, considerato uno dei favoriti della vigilia, si è dovuto accontentare della quarta posizione, mentre Santiago Buitrago ha chiuso al quinto posto, mostrando le proprie abilità non solo nelle grandi corse a tappe, ma anche nelle classiche. Il migliore degli italiani al traguardo è stato Davide Formolo, che ha concluso la corsa al 24º posto.

Williams vince la Freccia Vallone dopo il Tour Down Under

Questo 2024 sembra davvero essere la stagione della svolta per Stephen Williams, il quale, dopo la vittoria all’Arctic Race of Norway lo scorso anno, ha aggiunto al suo palmarès una vittoria di tappa e la classifica generale al Tour Down Under in questa stagione. Era solo gennaio, ma il corridore aveva già dimostrato una grande condizione di forma. La conquista della Freccia Vallone rappresenta per Williams un grande traguardo, soprattutto considerando il suo passato come gregario. Ora, con la Liegi-Bastogne-Liegi in programma per domenica, Williams potrebbe ambire a un altro grande risultato. Tuttavia, la competizione si preannuncia molto agguerrita, con il ritorno di campioni del calibro di Tadej Pogacar e Mathieu van der Poel. Tom Pidcock, vincitore dell’Amstel Gold Race domenica scorsa, si è invece ritirato: le condizioni atmosferiche hanno colpito anche un corridore come lui, abituato a gareggiare anche nel fuoristrada e nel fango del ciclocross.

Skjelmose in stato di congelamento

Nel frattempo, sui social media, stanno diventando virali le immagini di Mattias Skjelmose. Il corridore danese si è ritirato a 45 km dal traguardo in stato di semi-congelamento: il corridore della Lidl-Trek è stato sostenuto da un massaggiatore, che gli ha permesso di scendere dal proprio mezzo in sicurezza. In seguito, è salito sulla macchina del team per tornare in hotel. Le condizioni meteo del Belgio, quindi, hanno messo alla prova proprio tutti, anche uomini che sono particolarmente abituati al freddo.

Tour of the Alps 2024, colpo doppio per Juan Pedro Lopez a Schwaz

Juan Pedro Lopez ha conquistato la sua prima vittoria da professionista al termine della terza tappa del Tour of the Alps 2024, la Schwaz-Schwaz (124.8 km). Il corridore spagnolo, che si è fatto conoscere dal grande pubblico per aver indossato la maglia rosa nel corso del Giro d’Italia 2022, ha trionfato al termine di una giornata caratterizzata da avverse condizioni meteorologiche, con pioggia e freddo che si sono abbatuti sul gruppo. Questa vittoria ha conferito a Juan Pedro Lopez anche il primato in classifica generale al Tour of the Alps, superando Tobias Foss.

L’azione di Filippo Ganna

L’azione di spicco della giornata è stata portata avanti da Filippo Ganna. Il corridore piemontese ha attaccato da solo a 110 km dal traguardo, una mossa tattica astuta che ha permesso alla sua squadra di non dover dettare il ritmo in testa al gruppo. Ganna ha mantenuto il comando della corsa fino a circa 30 km dalla fine, quando è stato ripreso dal gruppo principale. gran parte del ritmo è stato dettato dal team Dsm di Romain Bardet, che poco prima del ricongiungimento con Filippo Ganna sembrava davvero in grande spolvero.

Tour of the Alps, si rivede Juan Pedro Lopez

Quando il gruppo ha raggiunto il fuggitivo, Giulio Pellizzari ha provato un attacco al quale Lopez ha risposto personalmente. Lo spagnolo è poi riuscito a distanziare il portacolori della VF Bardiani CSF, conquistando una vittoria significativa a poche settimane dall’inizio del Giro d’Italia. È importante ricordare che il 2023 è stato un anno difficile per Lopez, con infortuni alla clavicola che hanno compromesso parte della sua stagione. Tuttavia, con questa vittoria al Tour of the Alps, Lopez ha dimostrato che la sua forma fisica si sta gradualmente avvicinando ai livelli del 2022.

Lopez nuovo leader del Tour of the Alps

Ottiene il terzo posto di tappa Tobias Foss: il corridore norvegese non è quindi riuscito a conservare la leadership nella classifica generale. Per ciò che riguarda la lotta al primato finale, infatti, Juan Pedro Lopez è ora leader del Tour of the Alps con 31 secondi su Tobias Foss e 45″ su ben O’Connor. Continua la crescita di Antonio Tiberi, che attualmente è il migliore degli italiani in classifica generale, quarto a 48 secondi dalla maglia di leader.

La tappa di domani

Senza dubbio, la tappa di domani sarà molto impegnativa e dovrebbe permettere ai leader delle squadre di lottare per mettere una grossa ipoteca su un possibile piazzamento sul podio finale del Tour of the Alps 2024. La Leifers/Laives – Borgo Valsugana (141.3 km) presenta due gran premi della montagna e due salite non categorizzate: nel finale ci sono da affrontare il Passo del Compet e il Passo del Vetriolo prima della planata a Levico Terme e il Colle del San Bernardo nel finale. L’arrivo sarà in discesa a Borgo Valsugana. Come di consueto, c’è davvero tanto terreno per poter attaccare: il Tour of the Alps 2024, soprattutto, sta dando dei segnali importanti in ottica Giro d’Italia, a cominciare proprio dal ritorno ad alti livelli di Juan Pedro Lopez, che a questo punto potrebbe tornare a vestire i panni del protagonista in vista della corsa rosa. Ci si attende anche una possibile risposta della Ineos-Grenadiers dopo la frazione di oggi: Foss potrebbe infatti decidere di prendere in mano la leadership della squadra, vista la distanza che Geraint Thomas sta pagando (oltre tre minuti) rispetto alla leadership generale.

Freccia Vallone 2024: percorso, favoriti e diretta tv

La Freccia Vallone 2024, in calendario per il 17 aprile, vede un cambiamento significativo nel percorso, con l’obiettivo di aggiungere suspense a una corsa che negli anni è diventata nota per la lenta attesa verso il muro finale. ASO, l’organizzatore, cerca di rimescolare le carte con una nuova formula che prevede la ripetizione per quattro volte del circuito conclusivo, includendo ovviamente il famigerato Mur de Huy, dove si concluderà la gara dopo 198,6 chilometri. Questo cambiamento è più significativo rispetto alla variazione della città di partenza, che quest’anno sarà Charleroi.

Freccia Vallone 2024: quattro scalate del Mur de Huy

Il percorso della corsa presenta un continuo saliscendi, con strappi brevi e dolci nelle prime fasi dopo Charleroi. Evitando Namur e dirigendosi verso sud, le strade iniziali sono relativamente comode, ma l’intenzione è di indurre i corridori a un ritmo sostenuto per favorire la formazione della fuga. Anche dopo la prima salita, la Côte d’Yvoir (2,1 km al 6%), il profilo della corsa rimane piuttosto lineare fino all’ingresso nel circuito finale, subito dopo il Pont de Bonne.

Da qui inizia un tratto discendente lungo il fiume Hoyoux prima di affrontare la Côte d’Ereffe (2,1 km al 5%), il cui primo passaggio avviene a circa 107,8 chilometri dalla conclusione. Questo segna l’inizio del sinuoso finale che porta al Muro di Huy (1,3 km al 9,6%). Quest’anno non sarà presente la Côte de Cherave, e tra le due salite ci saranno circa dodici chilometri, mentre dopo il traguardo ne saranno necessari circa venti per tornare al primo punto del circuito.

L’aggiunta di un giro

Con l’aggiunta di un giro, per un totale record di quattro scalate, si spera che la ripetizione del muro possa selezionare maggiormente il gruppo, riducendolo a sufficienza per incentivare qualche tentativo di fuga. Dopo il primo passaggio al traguardo, ci saranno altre tre tornate complete, con sei salite in 75 chilometri. Tuttavia, anticipare rimane una sfida ardua, poiché tutto dipenderà dal ritmo imposto dalle squadre nel circuito finale, dove gli attaccanti cercheranno di fare la differenza in ogni giro.

Freccia Vallone 2024, i favoriti

Dopo la vittoria di domenica scorsa all’Amstel Gold Race, gli occhi di tutti sono ancora rivolti su Tom Pidcock: il corridore britannico della Ineos-Grenadiers potrebbe mettere a segno la doppietta in vista della Liegi-Bastogne-Liegi di domenica. Il campione olimpico della mountain bike dovrà vedersela principalmente con Mattias Skjelmose e Marc Hirschi, apparsi in grande forma nella giornata di domenica.

Freccia Vallone 2024, Longo Borghini e Realini tentano il colpaccio tra le donne

La Freccia Vallone femminile, lunga 146 chilometri, presenta un percorso leggermente più corto rispetto alla versione maschile e inizia direttamente da Huy. I primi ostacoli da affrontare sono la Cote de Gives (2,1 km al 5,5%) e la Cote de Courriere (1,4 km al 7,1%) nei primi 37 chilometri, seguite dalla Cote d’Evrehailles (2,6 km al 5,2%) poco dopo il cinquantesimo chilometro.

Dopo questa fase iniziale, la corsa offre un breve momento di tranquillità prima di entrare nel circuito che condivide con la gara maschile. Il circuito include la Cote d’Erefe (2,1 km al 5%) e, ovviamente, il celebre Muro di Huy, noto anche come “muro della verità”. Quest’ultimo presenta una pendenza media del 9,6% per 1300 metri, che aumenta fino al 17% nei 350 metri finali prima del traguardo. Anche gli ultimi 100 metri presentano pendenze impegnative, con un’ascesa media del 6%.

La corsa in tv

La sfida principale della corsa sarà rappresentata dalle due ascese consecutive di Cote d’Ereffe e Mur di Huy, che, sebbene non siano quattro come nella versione maschile, saranno comunque decisive per il risultato finale. L’anno scorso è stata Demi Vollering a primeggiare, ma numerose altre concorrenti ambiscono alla vittoria. Tra di loro, per l’Italia, ci sono Elisa Longo Borghini e Gaia Realini, con Longo Borghini in ottima forma e Realini che potrebbe trovare terreno fertile per eccellere sulle dure salite.

La Freccia Vallone 2024 sarà trasmessa in diretta su RaisportHD (canale 58 del digitale terrestre) dalle 14.25 e da Eurosport 1 (canale 210 di Sky) dalle 14.30.

Jonas Vingegaard dimesso dall’ospedale, il Tour 2024 è a rischio

Jonas Vingegaard è stato dimesso dall’ospedale dove è stato ricoverato lo scorso 4 aprile, giorno in cui si è verificato il terribile incidente nel corso della quarta frazione del Giro dei Paesi Baschi 2024. Sulla carta, la partecipazione al Tour de France è ancora a rischio, ma il corridore danese può finalmente tornare a casa dopo 12 giorni di ricovero, durante i quali si sono rincorse tante voci sulle sue condizioni di salute.

Jonas Vingegaard dimesso dall’ospedale di Vitoria

La Visma – Lease a Bike ha pubblicato sui social una foto che non dà adito a dubbi: Jonas Vingegaard ha il tutore in seguito alla frattura della clavicola, ma si regge sulle sue gambe ed è libero di tornare a casa. Sicuramente, nelle mura domestiche e con il supporto della famiglia e degli amici, il recuperò procederà per il meglio per il due volte vincitore del Tour de France. Ufficialmente, Jonas Vingegaard è stato dimesso dall’ospedale di Vitoria questa mattina ed è tornato in Danimarca per osservare un periodo di convalescenza.

Vingegaard dimesso dall’ospedale, è tornato in Danimarca

La caduta occorsa nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2024 è stata terribile per la maggior parte dei corridori che sono finiti a terra, quasi tutti grandi nomi del ciclismo. Anche Jay Vine, corridore della UAE Team Emirates, è rimasto ricoverato in ospedale fino a ieri: solo nella giornata di ieri i medici lo hanno autorizzato a tornare ad Andorra. Insieme a lui, Jonas Vingegaard è stato uno dei corridori a riportare le conseguenze peggiori della caduta: finito a terra in un canale di scolo dell’acqua, dove erano presenti anche delle rocce, il danese è stato subito caricato in barella e trasportato presso l’ospedale. In un primo momento gli sono stati diagnosticate delle costole rotte e la frattura della clavicola: dopo esami più approfonditi, si è aggiunto il problema di pneumotorace.

La preoccupazione

Nei giorni scorsi, Claus Vingegaard, papà del due volte campione del Tour de France, aveva espresso alla stampa danese preoccupazioni riguardo lo stato di salute di suo figlio. In un’intervista aveva infatti affermato che non era ancora riuscito, a distanza di giorni, a parlare con Jonas. Tutte le informazioni che aveva arrivavano dalla moglie di suo figlio, che è sempre stata accanto a suo marito. Molto probabilmente è stato il problema di pneumotorace a creare la maggior parte dei problemi al corridore della Visma – Lease a Bike, che non era potuto tornare a casa fino ad oggi.

Ora che è stato dimesso dall’ospedale, è lecito domandarsi se Jonas Vingegaard possa davvero prendere parte al prossimo Tour de France che scatterà il 29 giugno da Firenze. Fino ad oggi, la stagione del danese stava andando a gonfie vele: dopo aver vinto O Gran Camino e la Tirreno-Adriatico, Vingegaard era andato al Giro dei Paesi Baschi per sfidare Primoz Roglic e Remco Evenepoel, ma la caduta ha complicato la stagione di tutti e tre i protagonisti.

Tour de France a rischio

La presenza di Vingegaard al Tour de France 2024, per ora, resta in dubbio. I tempi di recupero non sono brevi e generalmente tra fine aprile e inizio maggio le squadre che devono preparare il Tour de France vanno in altura a preparare la Grande Boucle. Molto probabilmente per Jonas non sarà possibile presentarsi al ritiro della squadra, in quanto i tempi di recupero dovrebbero essere ancora lunghi, ma dopo quello che è successo è già importante che il danese sia tornato a casa, dove può concentrarsi sul recupero tra le mura domestiche.

Tour of the Alps 2024, fuga per la vittoria per De Marchi

Alessandro De Marchi ha firmato un brillante successo al Tour of the Alps 2024. Il portacolori del Team Jayco – AlUla torna così alla vittoria dopo due stagioni e conquista così, all’età di 38 anni, la sua settima vittoria in carriera. Come succede spesso, De Marchi ha vinto grazie ad una fuga da lontano, dimostrando ancora una volta le sue capacità nell’affrontare le lunghe distanze. Dopo aver distanziato i suoi compagni di fuga sull’ultima salita della giornata, De Marchi ha consolidato il suo vantaggio fino ad arrivare al traguardo con un margine di 1’20” su Patrick Gamper (Bora-hansgrohe) e 1’24” su Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling). Nel gruppo principale, regolato da Gregor Muhlberger (Movistar), il distacco è stato di 1’47”, senza che si verificassero particolari sconvolgimenti. Tobias Foss (Ineos Grenadiers) ha mantenuto la maglia di leader della classifica generale al termine della Salurn/Salorno – Stans di 190.7 km.

Sigillo di De Marchi al Tour of the Alps

La tappa è stata caratterizzata da diversi tentativi di fuga all’inizio, ma nessuno di essi ha avuto successo fino a quando un gruppo ristretto è riuscito a staccarsi dal plotone principale subito dopo il traguardo volante di Laives. Tra i protagonisti di questa fuga c’erano Atsushi Oka (JCL Team UKYO), vincitore del traguardo volante, Yuma Koishi, Simon Pellaud (Tudor Pro Cycling Team), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Patrick Gamper (Bora-hansgrohe) e Lukas Pöstlberger (Austria).

Il gruppo ha concesso ai fuggitivi un margine di tempo che è gradualmente aumentato fino a superare i 3 minuti dopo 60 chilometri di corsa, nonostante il vento contrario lungo il percorso. Anche se la Ineos Grenadiers ha preso il controllo del gruppo principale, mantenendo la situazione sotto controllo, il divario è aumentato leggermente durante i chilometri successivi in salita.

La fuga va in porto

Il vantaggio dei fuggitivi è arrivato al massimo di 4’40” allo sprint intermedio di Vipiteno, dove Pellaud è passato per primo, stabilizzandosi intorno ai 4’20” durante il GPM del Brennero, conquistato da Gamper. Durante questa salita, Oka ha perso contatto con il gruppo di testa, presto raggiunto da un gruppo di inseguitori che si è portato a 3’30” dai battistrada a 70 chilometri dal traguardo. 25 chilometri dopo, Koishi è stato il prossimo a non poter seguire il ritmo, mentre Pöstlberger è stato staccato qualche chilometro dopo.

Con il margine rimasto piuttosto stabile, la formazione britannica ha accelerato il ritmo, riducendo il gap di circa 30” negli ultimi 30 chilometri di gara. Tuttavia, quando il margine è sceso sotto i tre minuti, la squadra britannica ha rallentato in segno di protesta contro la mancanza di collaborazione delle altre squadre. Nessuno ha dato una mano e il vantaggio dei fuggitivi, dove Gamper ha provato a anticipare sfruttando la conoscenza del percorso locale, è aumentato rapidamente. Ai piedi del Gnadenwald, il margine è arrivato a quasi quattro minuti, un divario ormai insuperabile per gli inseguitori. La lotta per la vittoria si è ridotta ai tre uomini di testa, con De Marchi che ha mostrato la sua superiorità in salita. Ha facilmente ripreso l’austriaco e ha accelerato il ritmo una volta raggiunto. Pellaud è rimasto con lui all’inizio, ma ha dovuto cedere il passo a 17 chilometri dal traguardo.

De Marchi esulta al Tour of the Alps

Nonostante una discesa non impeccabile, De Marchi ha continuato ad aumentare il suo vantaggio, mentre Pellaud è stato raggiunto da Gamper a sette chilometri dal traguardo. Gli inseguitori hanno recuperato qualche secondo, ma la lotta per la seconda posizione è stata inevitabile. De Marchi ha potuto godersi gli ultimi chilometri e ha festeggiato la sua vittoria, mentre dietro di lui Gamper ha superato Pellaud, con il gruppo che ha raggiunto il traguardo poco dopo. Domani si riparte con la terza tappa del Tour of the Alps 2024, la Schwaz-Schwaz (124.8 km).

Tour of the Alps 2024, Tobias Foss si impone a Cortina

Torna al successo Tobias Foss, l’ex campione del mondo a cronometro. Il norvegese ha sfrutatto la grande forza della Ineos-Grenadiers per imporsi nella prima tappa del Tour of the Alps, la tradizionale corsa a tappe che è una sorta di rifinitura in vista dell’imminente Giro d’Italia. Foss si è imposto regolando lo sprint di un gruppo ristretto, andando ad imporsi dopo un 2023 particolarmente difficile. Grazie a questo successo, il corridore della Ineos-Grenadiers è il primo leader della classifica generale del Tour of the Alps 2024.

Tour of the Alps, Foss si impone a Cortina

La Egna-Cortina di 133 km ha dato il via all’edizione numero 47 del Tour of the Alps. Nel finale di corsa è stata la Ineos-Grenadiers a mostrare i muscoli rispetto alle altre squadre, andando a conquistare un successo davvero molto importante in ottica Giro d’Italia. Oltre alle belle prestazioni del vincitore e di Geraint Thomas, ha dimostrato di avere un’ottima gamba anche Filippo Ganna. Negli ultimi chilometri, infatti, l’azzurro non si è mai staccato dai migliori, confermando di avere ottenuto dei progressi davvero importanti in salita. Ricordiamo che Ganna non prendeva parte a una corsa da circa un mese, quando ha affrontato la Milano-Sanremo, unica classica prevista nel suo calendario. Da lì c’è stato un lungo periodo in altura dove Ganna ha avuto modo di allenarsi anche insieme a Tadej Pogacar. come dimostrato da varie storie su Instagram. Alla fine della giornata, uno dei segnali più importanti per i corridori italiani che affronteranno il Giro d’Italia 2024 arriva proprio da Filippo.

Foss torna al successo al Tour of the Alps

Tornando alla prestazione di Tobias Foss al Tour of the Alps, il corridore norvegese si è finalmente ritrovato dopo un 2023 molto ad alti e bassi. Il norvegese aveva conquistato la maglia iridata a cronometro nel 2022, ma l’anno seguente, pur avendo conquistato un successo alla Parigi-Nizza, ha avuto molti problemi. Passato alla Ineos-Grenadiers con l’obiettivo di essere un cronoman di punta e di lavorare per i propri capitani, Foss ha deciso di preparare il Giro d’Italia, e ha dimostrato nella frazione odierna del Tour of the Alps 2024, che la condizione sembra essere tornata quella dei tempi migliori. Senza dubbio, il team britannico può mostrare grande compattezza con l’obiettivo di sfidare Tadej Pogacar al prossimo Giro d’Italia.

Tiberi migliore degli italiani, Ganna in evidenza

Alla fine della prima tappa, comunque, il migliore degli italiani al traguardo è stato Antonio Tiberi. Il corridore della Bahrain-Victorious era uno degli uomini più attesi alla vigilia del Tour of the Alps e non ha deluso le aspettative: un bel settimo posto per il corridore laziale, campione del mondo a cronometro nella categoria Juniores. Il prossimo Giro d’Italia per lui non sarà il primo appuntamento in una grande corsa a tappe, in quanto ha già partecipato in passato alla Vuelta a Espana, ma sarà il suo esordio nella corsa italiana. Quello che ha impressionato è stata la sua freschezza in salita in una frazione tutt’altro che semplice.

Domani il Tour of the Alps vivrà la sua seconda fatica, la Salurn/Salorno – Stans di 189 km. Una tappa particolarmente lunga per una corsa come questa, nata principalmente per permettere ai corridori di rifinire la propria condizione in vista del Giro d’Italia. Sul percorso c’è da affrontare il Passo del Brennero, una salita molto lunga anche se le pendenze non sono molto impegnative.

Nations Cup 2024, Paternoster d’argento nell’ultima giornata

Si è conclusa a Milton la Nations Cup 2024. L’ultima giornata ha regalato l’immensa soddisfazione dell’argento di Letizia Paternoster nell’Omnium: si torna quindi dal Canada con due piazzamenti pesanti nelle discipline olimpiche, in quanto anche nell’Inseguimento a squadre l’Italia è riuscita a distinguersi. Si trattava dell’ultimo atto, per la pista internazionale, prima dei Giochi Olimpici di Parigi.

Letizia Paternoster brilla alla Nations Cup

Nel corso dell’ultima giornata della Nations Cup 2024, Letizia Paternoster ha confermato di attraversare un buon periodo di forma e di essere ormai pronta per le sfide di Parigi. Il valore del secondo posto dell’azzurra è dato dalla qualità delle avversarie presenti in Canada. A parte Lotte Kopecky, a Milton c’erano tutte le migliori, a cominciare dalla britannica Archibald, vincitrice della gara Omnium e trascinatrice, come sempre, del quartetto e della Madison, e della campionessa del mondo Jennifer Valente, salita sul terzo gradino del podio alle spalle dell’azzurra. Ricordiamo che Letizia Paternoster nel primo giorno di gare è stata protagonista anche nell’Eliminazione, vincendo il duello finale proprio contro la Valente ma retrocessa per irregolarità.

Paternoster, dalla strada alla Nations Cup

Letizia Paternoster, nel corso della Nations Cup 2024, è riuscita a mostrare tutti gli ottimi risultati già anticipati dai bei piazzamenti conquistati su strada. In una stagione così ricca di impegni, la trentina è riuscita a distinguersi anche in una corsa difficile come il Giro delle Fiandre, e sta dimostrando di avere davvero dei numeri importanti per poter competere ad altissimo livello. L’augurio è che il 2024 possa essere per lei un anno di svolta, che le possa permettere di lasciarsi alle spalle anche parecchi infortuni che, nel corso di questi anni, hanno influenzato non poco la sua preparazione verso gli appuntamenti più importanti.

Di grande rilievo è stata anche la prestazione del quartetto nell’inseguimento a squadre, che ha corso sui tempi del record italiano. Il quarto posto della coppia Balsamo-Guazzini nella Madison, sabato, a soli tre punti dal podio, conferma il livello delle due azzurre: a parte la coppia britannica, come sempre trascinata da una scatenata Archibald, tutti gli altri binomi appaiono sullo stesso livello.

Moro da record nei 200 lanciati

Indicazioni molto importanti arrivano dal settore della velocità. Nell’ultimo giorno di gare Stefano Moro ha fissato il nuovo record italiano nei 200 metri lanciati (9”822) per poi uscire ai sedicesimi di finale. Ottimo il quarto posto del Team Sprint formato dai giovanissimi Bianchi, Minuta e Predomo: un piazzamento che, seppur non sufficiente per staccare il biglietto per Parigi, permette di guardare con fiducia al prossimo quadriennio. Bene anche Miriam Vece, in grado di salire fino ai quarti nella Velocità e di entrare nella finalina del Keirin. Grazie al piazzamento, l’azzurra può volare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

Viviani in ripresa

Per quanto riguarda il settore maschile, la nazionale di Marco Villa raccoglie indicazioni in chiave futura, con lo schieramento di giovani (Boscaro, Moro e Giaimi) in grado di assicurare una continuità di prestazione. Da Elia Viviani, impegnato per l’occasione nella Eliminazione e nell’Omnium, non era lecito attendersi troppo, alla luce della caduta alla Parigi-Roubaix. Il suoi piazzamenti non rispecchiano sicuramente il reale valore; anche per lui c’è tempo per recuperare.

Tour du Doubs 2024, nuova vittoria di Lenny Martinez

Lenny Martinez vince ancora in Francia, stavolta al Tour du Doubs. Il corridore transalpino della Groupama-FDJ sta attraversando un momento d’oro in quanto si è già imposto pochi giorni fa e ora ha conquistato un nuovo successo. La maggior parte delle attenzioni oggi erano rivolte al Limburgo meridionale per l’Amstel Gold Race, ma la classica olandese non era l’unica gara in Europa. Molti corridori importanti, come Lenny Martinez, Jesús Herrada, Mathieueu Burgaudeau, Pierre Latour e Thomas De Gendt, si sono presentati al via della 38/a edizione del Tour du Doubs. In questa corsa di un giornoera prevista una salita finale di 6,4 km alla pendenza media del 5,4% dal campeggio Le Larmont a Pontarlier.

Martinez si impone al Tour du Doubs

Nove ciclisti speravano di iniziare in vantaggio ai piedi di questa salita finale. James Fouché (Euskaltel-Euskadi), Hamish Beadle (Team Novo Nordisk), Federico Biagini (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Kévin Avoine, Samuel Leroux (Van Rysel-Roubaix), Quentin Bezza, Gwen Leclainche (Philippe Wagner/Bazin), Vinzent Dorn (BIKE AID) e Scott David (Hrinkow Advarics) hanno unito le forze e hanno ottenuto un massimo vantaggio di circa tre minuti.

La fuga

I nove fuggitivi non hanno mai avuto la seria possibilità di vincere. Sono stati inghiottiti dal gruppo subito prima dell’ascesa decisiva. Qui, due ciclisti sono riusciti ad avvantaggiarsi sul resto del gruppo, si tratta di Lenny Martinez e Clément Berthet. Martinez ha accelerato poco prima di entrare nell’ultimo chilometro e il suo avversario è riuscito a tenere il passo solo con grande difficoltà. Nello sprint a due, Martinez ha ottenuto il suo quarto trionfo stagionale.

Sprint a due per il Tour du Doubs

Lenny Martinez è senza dubbio uno dei talenti più grandi del ciclismo francese. Lo scorso anno è riuscito a conquistare un bellissimo successo nella corsa di un giorno che si disputa sul Mont Ventoux, facendo segnare addirittura tempi inferiori rispetto a quelli fatti registrare da Jonas Vingegaard, che aveva affrontato l’ascesa nel corso del Tour de France 2021. Ricordiamo che nel corso di questa stagione Martinez si è aggiudicato anche la classica di apertura del calendario italiano, il trofeo Laigueglia. Pochi gli azzurri prendenti oggi al Tour du Doubs: il migliore dei nostri portacolori in Francia è stato Manuele Tarozzi, in forza alla VF – Bardiani – CSF, che ha ottenuto la 25/a piazza finale.

L’ottima stagione di Martinez

Secondo i programmi stabiliti dalla Groupama-FDJ, quest’anno Lenny Martinez, corridore di 20 anni nato a Cannes, dovrebbe esserci la sua prima esperienza da capitano in una grande corsa a tappe. Da programma, Martinez dovrebbe essere il leader della squadra alla Vuelta a Espana: escluso per lui il Giro d’Italia, non è però difficile immaginare che magari la formazione di Marc Madiot possa pensare di schierarlo anche al via del prossimo Tour de France. Sarebbe un’esperienza davvero molto importante per un corridore così giovane, ma che tanto si sta mettendo in mostra, soprattutto quando la strada va in salita.

In generale, per la Groupama-FDJ questo momento è molto importante: la squadra sta ottenendo diverse vittorie di peso in Francia e molti piazzamenti nelle classiche. Uno degli appuntamenti più importanti sarà proprio il Giro d’Italia, dove gli uomini di Marc Madiot sperano di mettersi nuovamente in evidenza dopo la bella edizione dell’anno scorso. Nonostante non ci sia più un talento del calibro di Thibaut Pinot, che ha appeso la bici al chiodo, la squadra sta continuando a girare molto bene.

Amstel Gold Race 2024, trionfo di Tom Pidcock

Tom Pidcock si aggiudica l’Amstel Gold Race 2024. Una vittoria che ha il sapore della rivincita non solo per tutto ciò che è successo nel corso di questo avvio di stagione, ma anche per quanto è accaduto nel 2021. Ricordiamo infatti che in quella stagione il britannico si giocò la vittoria con Wout van Aert, e la vittoria fu assegnata al corridore belga dopo un fotofinish che ha lasciato parecchi dubbi. In quella circostanza, molti addetti ai lavori chiesero l’assegnazione del successo ex aequo ad entrambi i corridori, ma stavolta non ci sono dubbi: Pidcock è stato il corridore più forte all’Amstel Gold Race 2024.

Pidcock, vittoria all’Amstel Gold Race

E’ stato un avvio di stagione davvero travagliato per il corridore britannico: pochi giorni fa, il capitano della Ineos-Grenadiers avrebbe dovuto partecipare al Giro dei Paesi Baschi, ma è stato messo fuori da una caduta occorsa nella ricognizione della cronometro inaugurale. Alla Parigi-Roubaix, Pidcock è sembrato voler mettere invece molta fatica nelle gambe, portando via una fuga di 80 km. Insomma, per tutta la prima parte di stagione, le cose non sono andate bene per il britannico, campione olimpico e del mondo nella mountain bike.

Inizia bene la campagna delle Ardenne per il britannico

Nel corso dell’inverno, Pidcock aveva spiegato che avrebbe voluto saltare buona parte delle classiche del pavè per concentrarsi sulla settimana delle Ardenne. Questo triplice impegno inizia con una vittoria molto importante, arrivata davanti a un Mathieu van der Poel che, acclamato a gran voce dal pubblico di casa, non è riuscito a far vedere quanto ha mostrato già al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix. In quelle circostanze, van der Poel è sembrato volare sul pavè e sui muri in lastricato: stavolta, il campione del mondo in carica è stato marcato all’inverosimile, ma soprattutto è sembrato non avere le stesse energie dei giorni scorsi, in quanto non ha mai provato a portare via un’azione. E’ molto probabile che nelle sue gambe si stiano ancora facendo sentire gli sforzi fatti sul pavè: ora l’olandese andrà in Spagna per qualche giorno prima di andare in Belgio il prossimo fine settimana per l’ultima classica di questa prima parte di stagione, la Liegi-Bastogne-Liegi.

Pidcock, vittoria all’Amstel allo sprint

Tom Pidcock ha portato via la fuga vincente all’Amstel Gold Race dopo tutta una serie di attacchi che sono nati sulla celebre salita del Cauberg. Il corridore della Ineos-Grenadiers ha mostrato sempre grande freschezza, a andando a chiudere sempre in prima persona sui pericolosi attacchi di Marc Hirschi, tornato anch’egli a livelli molto alti dopo una lunga serie di infortuni. La corsa si è decisa allo sprint di un gruppo di circa 12 uomini, con Pidcock che è andato a imporsi con grande autorevolezza nella classica della birra. Hirschi chiude secondo, mentre Tiesj Benoot ottiene la terza piazza, primo podio in questa campagna del nord per la Visma-Lease a Bike.

Van der Poel ventiduesimo

Volti scuri, dopo il traguardo, per la prestazione di Mathieu van der Poel: tutti si attendevano lo show del padrone di casa, e invece non è mai sembrato nel vivo della corsa. Alla fine, van der Poel chiude in ventiduesima piazza. Il migliore degli azzurri stato invece Simone Velasco, che ha chiuso in 18/a piazza con la maglia di campione d’Italia.

L’appuntamento è ora rivolto alla Freccia Vallone, che si disputerà mercoledì. Non ci sarà Mathieu van der Poel, ma gli occhi sono adesso tutti su Tom Pidcock, che potrebbe davvero dare un altro segnale importante in vista della Liegi di domenica prossima.

Canottaggio, otto medaglie per l’Italia nella prova di coppa del mondo 2024 a Varese

Grande prestazione per l’Italia a Varese, nella prima prova di Coppa del Mondo 2024 di canottaggio. l’Italremo, guidata dal Direttore Tecnico Francesco Cattaneo, nell’ultima giornata di finali, sulle acque casalinghe della Schiranna a Varese, vince tre medaglie d’oro (doppio Pesi Leggeri maschile, quattro senza maschile, otto femminile), due d’argento (doppio Pesi Leggeri femminile, doppio Senior maschile) e tre di bronzo (singolo maschile, il secondo doppio pielle femminile, quattro di coppia maschile). Sono medaglie di grande peso, in quanto arrivano tutte dalle specialità olimpiche. A queste otto medaglie se ne aggiunge una in una disciplina non olimpica conquistata ieri: si tratta dell’oro vinto ieri nel singolo leggero maschile. Questi trionfi permettono all’Italremo di andare ad occupare il terzo posto nel medagliere per nazioni con quattro ori, due argenti e tre bronzi, dietro a Gran Bretagna (5/4/0) e Olanda (5/3/3). 

Varese 2024, brilla l’Italia nel canottaggio

Il primo dei tre ori vinti oggi nella coppa del mondo di canottaggio a Varese 2024 arriva dal doppio Pesi Leggeri maschile di Gabriel Soares e Stefano Oppo, che in una specialità che vede da anni gli azzurri salire ininterrottamente sul podio, sul traguardo sfilano l’oro dal collo della Svizzera per soli quattro decimi, mentre ben più indietro la Norvegia per il bronzo beffa il secondo equipaggio azzurro di Giovanni Borgonovo e Niels Alexander Torre di soli due centesimi di secondo.

Varese 2024, l’Italia del canottaggio può sorridere

Le altre due affermazioni azzurre arrivano da due imbarcazioni che devono ancora strappare il pass per Parigi 2024: il quattro senza maschile e l’otto femminile. Nel primo caso le medaglie olimpiche di Rio 2016 e Tokyo 2020 Giuseppe Vicino, Giovanni Abagnale e Matteo Lodo, guidati a capovoga da Nicholas Kohl, si prendono il lusso di battere la Gran Bretagna iridata in carica precedendola sul traguardo di soli 15 centesimi, mentre più distante l’Olanda è bronzo. Per quanto riguarda invece l’ammiraglia femminile, è una medaglia d’oro storica quella conquistata su Gran Bretagna e Romania da Veronica Bumbaca, Elisa Mondelli, Silvia Terrazzi, Alice Codato, Aisha Rocek, Alice Gnatta, Linda De Filippis, Giorgia Pelacchi e Emanuele Capponi al timone, in testa sin dallo start. Due medaglie che rappresentano un’importante iniezione di fiducia per tutto il movimento in vista della regata finale di qualificazione olimpica in programma a Lucerna nella seconda metà di maggio.

Le altre medaglie

Venendo alle altre medaglie, Italia dominante nel doppio Pesi Leggeri femminile: vince la Gran Bretagna, ma le azzurre conquistano sia l’argento con le olimpioniche Federica Cesarini e Valentina Rodini sia il bronzo, a soli due centesimi dalla seconda piazza, con Silvia Crosio e Stefania Buttignon. Due medaglie che sottolineano l’alto livello azzurro interno al doppio leggero rosa, anch’esso a caccia del pass per Parigi 2024 nelle prossime settimane. Nel doppio Senior maschile si confermano d’argento Matteo Sartori e Luca Rambaldi, dietro l’Olanda e davanti all’Irlanda, mentre i restanti due bronzi azzurri li firmano il quattro di coppia maschile con i vicecampioni mondiali Giacomo Gentili, Luca Chiumento, Andrea Panizza e Nicolò Carucci, dietro l’Olanda e a soli 13 centesimi dagli inglesi argento, ed il singolo Senior maschile di Davide Mumolo, splendido terzo dietro Germania ed Olanda – avanti sul traguardo appena due decimi – che sono rispettivamente campione e vicecampione mondiale in carica. Anche questo è un risultato importante in chiave qualificazione, dal momento che l’Italia per Parigi 2024 deve ancora ottenere il pass. 

Europei a fine aprile

Le restanti imbarcazioni azzurre chiudono in quarta posizione il doppio Senior femminile (a sei centesimi dal podio) e l’otto maschile, in quinta il secondo otto femminile, in sesta il due senza maschile ed il quadruplo femminile. Archiviata la prima tappa di Coppa del Mondo a Varese, l’Italia del canottaggio volge adesso la prua verso gli Europei Assoluti, in programma a Szeged (Ungheria) dal 25 al 28 aprile.

Amstel femminile 2024, Wiebes festeggia ma la vittoria è di Vos

L’Amstel Gold Race femminile 2024 passerà alla storia per il rocambolesco finale: nel caotico sprint con il quale si è conclusa la classica olandese, Lorena Wiebes ha tagliato il traguardo esultando, convinta di aver vinto. E probabilmente ci sarebbe riuscita, se non avesse perso secondi preziosi per festeggiare una vittoria che non era ancora sua. Proprio in quegli attimi, Marianne Vos è riuscita a superarla grazie a un perfetto colpo di reni, prendendosi così il successo e beffando la propria connazionale.

Amstel femminile 2024: beffa per Wiebes, vince Vos

L’edizione 2024 dell’Amstel Gold Race femminile si è disputata su un percorso di 157 km da Maastricht a Berg en Terblijt. La corsa olandese è stata vinta lo scorso anno a Demi Vollering e proprio la sua squadra, la SD Worx ProTime, era partita con tutti i favori del pronostico. La gara è stata purtroppo interrotta per circa un’ora a causa di un drammatico incidente che ha coinvolto un poliziotto a brodo strada. Quell’agente era responsabile della chiusura di un tratto di strada dove le atlete dovevano ancora transitare: il comitato organizzatore ha così deciso, dopo un’ora, di far riprendere la corsa a velocità neutralizzata fino al circuito conclusivo del Cauberg, la celebre salita dove, fino a pochi anni fa, si concludeva la corsa olandese.

Vos trionfa all’Amstel femminile 2024

Al primo passaggio sul Cauberg, Elisa Longo Borghini ha tentato di portare via un’azione. Consapevoli della grande condizione di forma della campionessa italiana, alcune delle migliori atlete al mondo non hanno esitato a seguirla. La situazione si è poi rovesciata qualche chilometro più tardi: da lì sono partite tre atlete, Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck), Ricarda Bauernfeind (Canyon//SRAM) ed Eva van Agt (Visma | Lease a Bike). La campionessa del mondo Lotte Kopecky ha sacrificato le proprie ambizioni personali lavorando per le proprie compagne: nel finale, anche Demi Vollering si è messa al servizio di Lorena Wiebes, lanciando lo sprint finale.

Conclusione allo sprint

Proprio quando Lorena Wiebes è riuscita a farsi spazio in una volata tutt’altro che scontata, dove ha regnato il caos assoluto, Marianne Vos fa un colpo di reni sul traguardo mentre l’altra olandese stava esultando. Ed è così che, fotofinish alla mano, Vos conquista l’Amstel Gold Race femminile battendo la squadra della SD Worx ProTime, grande favorita della vigilia. Per la pluricampionessa della Visma-Lease a Bike si tratta della seconda vittoria in carriera all’Amstel Gold Race: vincere non è mai facile, farlo per due volte in casa è un risultato davvero molto importante. Il podio è chiuso da Ingvild Gåskjenn, portacolori della Liv AlUla Jayco, che non è sembrata in grado di poter impensierire Vos e Wiebes negli ultimi metri.

Le italiane

Ottimi segnali dalle italiane in questa edizione dell’Amstel Gold Race femminile 2024. Tre delle nostre connazionali si sono infatti piazzate nelle prime dieci al traguardo. La migliore delle azzurre è Elisa Longo Borghini: la portacolori della Lidl-Trek ha chiuso quinta subito davanti a Eleonora Gasparrini (UAE Team ADQ). Decima posizione, invece, per Soraya Paladin della Canyon//Sram Racing Team. L’appuntamento è ora per mercoledì, quando le ragazze e i ragazzi dovranno affrontare la seconda classica del trittico delle Ardenne, la Freccia Vallone. Il muro di Huy attende battaglia dopo un’Amstel Gold Race durante la quale non si è vista un’unica squadra capace di dominare, ma tante ragazze hanno lottato fino alla fine per il successo finale. Senza dubbio, Lorena Wiebes, in lacrime dopo il traguardo, vorrà togliersi l’amarezza in bocca cercando di dominare sul mitico muro dove sono state scritte pagine indelebili della storia del ciclismo.

Tour du Jura 2024, Gaudu trionfa sulle strade di casa

David Gaudu torna a trionfare sulle strade di casa, aggiudicandosi il Tour du Jura e mettendo fine a una lunga astinenza dalla vittoria. Per il corridore della Groupama-FDJ, l’ultimo successo risaliva infatti al 7 giugno del 2022, quando riuscì a battere Wout Van Aert in volata al Giro del Delfinato. Più in generale, continua il momento positivo per tutta la Groupama-FDJ, che ha già vinto meno di ventiquattro ore prima con Lenny Martinez alla Classic Grand Besançon Doubs. Per le squadre francesi, le gare di casa sono davvero molto importanti, e il team guidato da Marc Madiot si sta facendo trovare preparato.

Tour du Jura, festa francese con Gaudu

Sul podio di giornata, accanto a Gaudu, si sono piazzati gli altri due francesi Jordan Jegat (TotalEnergies), al se Condo posto, e Guillaume Martin (Cofidis), che dimostra una particolare affinità con questa corsa avendo ottenuto il terzo posto finale in tutte e tre le edizioni.

La settima edizione del Tour du Jura, trasformato da una corsa a tappe a una gara di un giorno, si è svolta su un percorso di 174 chilometri con partenza da Domblans e arrivo sul Mont Poupet. Lungo il percorso, quattro asperità hanno caratterizzato la giornata: la Côte de Château-Chalon (4.6 chilometri al 4.3%) e la Côte de Chaumois-Boivin (3.6 chilometri al 5.4%) all’inizio, seguite dall’ascesa alla Côte de Thésy (3.6 chilometri al 9.1%) e infine quella del Mont Poupet, sede dell’arrivo, con i suoi 4 chilometri all’8.5% di pendenza media.

Gaudu trionfa al Tour du Jura

La fuga di giornata è stata lanciata dopo una decina di chilometri, con nove corridori che hanno preso il comando della corsa: Alexis Vuillermoz (TotalEnergies), Marco Frigo (Free Palestine), Kévin Ledanois e Louis Rouland (Arkéa-B&B Hotels), Ådne Holter (Uno-X Mobility), Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Gwen Leclainche (Philippe Wagner/Bazin), Kenny Molly e Maximilien Juillard (Van Rysel-Roubaix). Il gruppo ha mantenuto sotto controllo l’azione dei fuggitivi fino ai piedi della Côte de Thésy, dove sono iniziate le prime scaramucce.

L’azione decisiva

In testa alla fuga è stato Frigo a lanciare l’attacco, seguito solo da Holter dopo il passaggio in cima alla salita. Nel frattempo, la Cofidis ha preso il controllo del gruppo, lanciando l’assalto di Jesús Herrada, uno dei favoriti. Tuttavia, il tentativo dello scalatore spagnolo è stato neutralizzato e, ai piedi dell’ultima salita, il gruppo principale ha recuperato il distacco, portandolo sotto il minuto. A tre chilometri dal traguardo, Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e David Gaudu (Groupama-FDJ) hanno fatto la selezione, raggiungendo Frigo. Gaudu ha vinto il Tour du Jura attaccando all’ultimo chilometro, lasciando tutti dietro di sé e conquistando la vittoria in solitaria. Jegat e Martin hanno completato il podio, terminando rispettivamente al 2° e al 3° posto in una volata a due.

Gli italiani

Il migliore degli italiani al traguardo è stato Marco Frigo, che ha ottenuto la venticinquesima posizione. In bella evidenza anche Martin Marcellusi, che ha dimostrato ancora una volta tutta la sua combattività andando in fuga e lottando con gli altri concorrenti fino al momento in cui non c’è stato il ricongiungimento con il gruppo. A questo punto, la Groupama-FDJ è molto attesa anche domani all’Amstel Gold Race, dove potrebbe provare a portare via una fuga nel tentativo di provare a mettere in crisi i grandi favoriti della Alpecin-Deceuninck.

Nations Cup 2024, Letizia Paternoster seconda a Milton

Inizia con il piede giusto la tappa finale della Nations Cup a Milton, in Canada, dove Letizia Paternoster ha conquistato un grande secondo posto. Un’ottima notizia, ma anche un po’ di delusione per il team italiano: la Paternoster aveva infatti vinto la volata finale nell’Eliminazione, ma è stata declassata per una presunta irregolarità. resta un bel po’ di amaro in bocca per tutta la nazionale azzurra, visto che sarebbe potuta essere la prima medaglia d’oro della spedizione canadese, ma bisognerà ancora aspettare.

Nations Cup 2024, Paternoster è seconda

Al termine della prima giornata di gare della Nations Cup a Milton, oltre al secondo posto di Letizia Paternoster nell’Eliminazione, è arrivato anche un eccellente quarto posto nel Team Sprint maschile. Bianchi, Minuta e Predomo hanno corso sui tempi del record italiano, con il loro miglior risultato in 43″513, chiudendo al quarto posto nella finalina alle spalle del Canada. Un risultato importante per i ragazzi azzurri, che in questa specialità stanno mostrando segnali di crescita lenta ma costante. Un’indicazione molto importante in vista dei prossimi impegni.

Nations Cup 2024, non solo Paternoster

La trasferta azzurra d Milton per la Nations Cup è infatti molto utile per fare degli ultimi test sulle biciclette e per valutare il livello di preparazione degli atleti in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Il commissario tecnico Marco Villa, inoltre, ha la possibilità di svolgere degli ultimi test per valutare il livello di preparazione degli atleti.

La gara con la Gran Bretagna

Le gare tra Italia e Gran Bretagna, nel ciclismo su pista, stanno assumendo sempre di più un sapore molto importante. Ne è arrivata dimostrazione anche nella notte italiana, quando le rocketgirls azzurre, presenti quasi al completo, hanno dato il meglio di sé, registrando tempi vicini al record italiano. Nelle qualificazioni, Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Fidanza e Vittoria Guazzini hanno chiuso in 4’11″417. Nel primo turno, con Alzini al posto di Fidanza, le azzurre hanno fatto ancora meglio con 4’09″849, a soli dieci centesimi dal record italiano stabilito ai mondiali del 2022. In finale, Balsamo, Consonni, Alzini e Guazzini (4’16″601) hanno ceduto alla Gran Bretagna (4’10″193).

Nell’inseguimento a squadre maschile, un quartetto giovane e inedito (Lamon, Boscaro, Giami e Moro) ha registrato il tempo di 3’53″696 nel primo turno, che non è stato sufficiente per competere per una medaglia e che li ha relegati al quinto posto finale.

Viviani decimo

Grande attenzione era rivolta a Elia Viviani. Il corridore azzurro aveva infatti deciso di partire per Milton all’ultimo momento in seguito alla caduta alla Parigi-Roubaix. E’ chiaro che dopo un incidente simile la condizione di forma non possa essere impeccabile: il campione olimpico di Rio 2016 si è classificato decimo nell’Eliminazione, un risultato comunque importante se si pensa che solo una settimana fa Viviani è finito a terra e ha visto il proprio casco andare in mille pezzi. Elia Viviani sarà sicuramente uno dei punti di forza della nazionale italiana che affronterà i Giochi Olimpici di Parigi 2024: bisognerà solo dargli il tempo di poter recuperare adeguatamente da una caduta decisamente spaventosa, che non ha permesso al corridore della Ineos Grenadiers di arrivare a concludere la corsa nel velodromo di Roubaix. Ricordiamo che tutta la stagione del veronese è incentrata verso l’appuntamento a cinque cerchi, con la speranza di replicare le medaglie conquistate a Rio 2016 e a Tokyo 2020.