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Tag: Ciclismo

Vuelta Femenina 2024, Marianne Vos torna a vincere

Una stagione straordinaria in una carriera straordinaria per Marianne Vos, che alla Vuelta Femenina è tornata a vincere sul traguardo di Teruel. L’olandese, in questa stagione, aveva già ottenuto tre successi, tutti di grande peso: a cominciare dalla Omloop Het Nieuwsblad per poi proseguire con la Dwars door Vlaanderen e la Amstel Gold Race. Tutte vittorie di grande prestigio, alle quali oggi si è aggiunto il trionfo nella terza tappa della Vuelta Femenina 2024.

Vos, vittoria alla Vuelta Femenina 2024

Marianne Vos ha quindi dominato lo sprint finale nella terza tappa de La Vuelta Femenina 2024, aggiudicandosi la sua 251ª vittoria in una carriera eccezionale. La leader della Visma | Lease a Bike ha superato Charlotte Kool (Team dsm-firmenich PostNL) e Olivia Baril (Movistar) in una volata impressionante verso il traguardo della terza tappa, la Lucena del Cid – Teruel (130.2 km). Migliore delle italiane al traguardo è Eleonora Ciabocco: la portacolori del Team dsm-firmenich PostNL è settima.

Trionfo di Vos nella terza tappa della Vuelta Femenina

La giornata è stata contrassegnata da una corsa ad alta velocità e da una caduta a meno di tre chilometri dal termine, ma nonostante ciò il gruppo è riuscito a contendersi la vittoria dopo aver riassorbito Mireia Benito (AG Insurance – Soudal Team), che rimasta in fuga solitaria per diversi chilometri. Il primo attacco della giornata è stato infatti portato avanti da lei: dietro abbiamo visto alcuni frenetici tentativi di mettere in piedi un contrattacco. Mischa Bredewold (SD Worx-Protime), Brodie Chapman (Lidl-Trek), Eva van Agt (Visma | Lease a Bike), Amber Kraak (FDJ-SUEZ), Yara Kastelijn (Fenix-Deceuninck) e Thalita de Jong (Lotto Dstny) sono riuscite ad allungare, ma sono state presto riprese.

La fuga

Benito ha quindi visto il suo vantaggio aumentare sempre di più, fino a quasi cinque minuti in cima all’Alto Fuento de Rubielos (6 km al 6%). A circa 35 km dall’arrivo, altre ragazze hanno provato a scattare, tra le quali anche Demi Vollering, ma senza successo in quanto il ritmo è sempre stato molto alto: da lì, la Visma | Lease a Bike ha preso in mano l’iniziativa, capendo che si sarebbe potuto raggiungere il bersaglio grosso in volata dopo la delusione di ieri.

Negli ultimi tre chilometri c’è stata la caduta di Thalita de Jong, ma questo non ha scombussolato i piani della Visma | Lease a Bike: Marianne Vos ha quindi ottenuto un nuovo successo in carriera, il numero 251, a distanza di 18 anni dal suo primo trionfo da professionista: era il 30 aprile del 2006 quando l’olandese ha conquistato il suo primo successo di una lunga carriera.

Blanka Vas in testa alla generale

Non cambia la leadership della classifica generale, con Blanka Vas (SD Worx-Protime) che rimane in testa grazie agli abbuoni guadagnati al traguardo volante. L’ungherese mantiene così la leadership nonostante il forte avvicinamento della vincitrice di giornata, ora distante solo un secondo nella graduatoria generale. Sul podio provvisorio si piazza Alison Jackson (EF Education – Cannondale), vincitrice della frazione di ieri, mentre a undici secondi troviamo la prima delle italiane, Elisa Longo Borghini (Lidl-Trek), che occupa la quarta piazza insieme alla propria compagna di squadra Gaia Realini, che ha vestito la maglia rossa di leader della generale al termine della prima tappa.

Giro d’Italia 2024, chi può battere Pogacar? I favoriti

Tadej Pogacar è il favorito numero uno per il successo finale del Giro d’Italia 2024. Il corridore sloveno ha vinto il Tour de France nel 2020 e nel 2021 e ha chiuso secondo nelle due edizioni seguenti alle spalle di Jonas Vingegaard: per questa stagione, il portacolori della UAE Team Emirates ha deciso di puntare alla doppietta Giro-Tour, un’impresa che non viene messa a segno dal lontano 1998, anno in cui Marco Pantani riuscì a portare a casa sia la corse a tappe italiana che quella francese.

Giro d’Italia 2024, Pogacar favorito numero uno

Sarà questa la principale sfida di Tadej Pogacar: provare a vincere il Giro d’Italia 2024 senza sprecare troppe energie, mantenendo un po’ di riserva per la Grande Boucle, dove la concorrenza sembra essere decisamente più agguerrita: mentre resta con il punto di domanda la presenza di Vingegaard, saranno della partita sia Primoz Roglic che Remco Evenepoel, i quali possono vantare già dei successi nelle grandi corse a tappe negli anni passati.

Giro d’Italia 2024, analisi dei favoriti: la sfida Pogacar-Thomas

Analizzando i protagonisti del Giro d’Italia 2024, infatti, quello che balza all’occhio è che in gruppo c’è solo un corridore che può vantare una vittoria in un grande giro di tre settimane, Geraint Thomas. Sulla carta, il corridore gallese sarà l’avversario numero uno di Tadej Pogacar nella lotta alla maglia rosa. Quando la Ineos-Grenadiers ha annunciato la squadra che affronterà la corsa rosa, Thomas non ha nascosto il fatto che Pogacar sia il grande favorito per il successo finale, ma uno dei vantaggi della Ineos-Grenadiers è quello di avere una squadra molto competitiva. In particolare, da Geraint Thomas ci si attende un riscatto dopo quanto accaduto l’anno scorso, quando Primoz Roglic gli ha strappato la maglia rosa nella penultima tappa, la cronoscalata del monte Lussari.

Bardet dopo il secondo posto alla Liegi

Sulla carta, dietro Tadej Pogacar e Geraint Thomas, uno dei principali favoriti per il successo finale al Giro d’Italia 2024, che si svolgerà dal 4 al 26 maggio, sarà il francese Romain Bardet. E’ passato molto tempo da quando Bardet è salito sul podio finale del Tour de France nel 2016, secondo alle spalle di Chris Froome, ma è anche vero che quest’anno la condizione di forma del francese e di tutto il Team Dsm Firmenich sembra essere davvero ottima. A testimoniarlo è il secondo posto ottenuto da Bardet alla Liegi Bastogne Liegi e le tante vittorie conquistate dalla squadra al Giro di Turchia: a fari spenti, il transalpino potrebbe provare a rovinare la festa dei migliori.

C’è grande interesse attorno al giovane Cian Uijtdebroeks: il belga, che nel corso dell’interno ha lasciato la Bora-hansgrohe, sarà l’uomo di punta di una Visma – Lease a Bike orfana di Wout Van Aert. Vincitore del Tour de l’svenir, la più importante corsa a tappe per gli Under 23, nel 2022, Uijtdebroeks ha mostrato tutte le sue doti nelle corse a tappe nell’ultima edizione della Vuelta a Espana. Nella corsa rosa cerca quindi la definitiva consacrazione.

Antonio Tiberi, la speranza italiana

Insieme a Uijtdebroeks, anche Antonio Tiberi sarà uno dei favoriti nella lotta alla classifica generale al Giro d’Italia 2024. Il corridore laziale ha preparato nel dettaglio la partecipazione alla corsa rosa preparandola nel dettaglio già nel corso dell’inverno e al Tour of the Alps ha dimostrato di avere una grande condizione di forma. Tiberi sarà la speranza italiana per la classifica generale finale insieme al suo compagno di squadra, il veterano Damiano Caruso, che si metterà a disposizione del team Bahrain Victorious. Ricordiamo che Tiberi, a 22 anni, affronterà per la prima volta in carriera la corsa rosa con l’obiettivo di far valere i suoi miglioramenti in salita.

Infine, Daniel Martinez e Ben O’Connor concludono lo schieramento dei possibili favoriti per la vittoria del Giro d’Italia 2024. Il colombiano, negli ultimi anni, è riuscito a ritagliarsi un ruolo da capitano nelle grandi corse a tappe, mentre l’australiano ha chiuso secondo lo UAE Tour, quinto la Tirreno-Adriatico e secondo il Tour of the Alps. Senza dubbio questo ragazzo può finalmente provare a dire la sua in una grande corsa a tappe, anche se la concorrenza sembra essere davvero molto agguerrita: in particolare, bisognerà valutare la sua tenuta sulle tre settimane di gara.

Vuelta Femenina 2024, Jackson torna al successo

Si era messa in evidenza davanti al pubblico di tutto il mondo lo scorso anno vincendo la Paris-Roubaix Femmes, e ora Alison Jackson vince alla Vuelta Femenina 2024. La portacolori della EF Education-Cannondale si è imposta nella prima tappa in linea della corsa spagnola, la Buñol-Moncófar (118.3 km), superando allo sprint la talentuosa Blanka Kata Vas, portacolori della SD Worx ProTime, e l’olandese Karlijn Swinkels, in forza alla UAE Team Adq. Chiude in sesta posizione Giorgia Vettorello, portacolori del Team Roland, in qualità di migliore delle azzurre. Grazie al successo conquistato quest’oggi, Blanca Vas si consola del secondo posto conquistando la maglia di leader della classifica generale della Vuelta Femenina 2024.

Jackson si impone alla Vuelta Femenina

Dopo la cronometro a squadre di ieri, le atlete della gara a tappe spagnola hanno dovuto affrontare la prima tappa in linea, lunga 118,3 chilometri. L’unica asperità tra Buñol e il traguardo di Moncófar è stata quella del Puerto de l’Oronet (4,9 km al 4,7%).

Durante questa ascesa, si è scatenata una battaglia avvincente per la maglia di miglior scalatrice. Di solito, nelle gare come la Vuelta CV Feminas e la Setmana Valenciana, il traguardo era posizionato a Valencia, ma questa volta è stato posto a Moncófar, dopo quasi quaranta chilometri di pianura o discesa finale. È stato quindi inevitabile che la corsa si concludesse con uno sprint lungo la costa.

La fuga

Nella fase iniziale, la fuga è stata animata da Idoia Eraso (Laboral Kutxa-Fundación Euskadi), Angela Oro (Bepink-Bongioanni) e Marine Allione (Winspace). Le belghe Valerie Demey (VolkerWessels) e Audrey De Keersmaeker (Lotto Dstny), insieme all’italiana Silvia Zanardi (Human Powered Health), sono riuscite a raggiungere il trio di testa dopo trenta chilometri, portando il gruppo a sei unità. Il vantaggio si è ampliato fino a superare i tre minuti, mettendo pressione sul gruppo principale. Tuttavia, sulla salita, il distacco si è rapidamente ridotto.

Vuelta Femenina 2024, il sigillo di Jackson

È stata la squadra Visma | Lease a Bike a prendere il controllo della corsa e a far sì che il gruppo si ricongiungesse. Il loro obiettivo era chiaro: tenere il gruppo compatto per la loro leader Marianne Vos. Karlijn Swinkels ha attaccato poco prima della cima, conquistando i punti per i gran premi della montagna. Nella discesa dal Puerto de l’Oronet, la Lidl-Trek ha preso l’iniziativa. A poco più di venti chilometri dal traguardo, è iniziata la grande bagarre per conquistare le posizioni migliori: nel finale nervoso ci sono state parecchie cadute: Niamh Fisher-Black, della SD Worx-Protime, è finita a terra ma fortunatamente dentro la zona neutralizzata dei tre chilometri. Con tante concorrenti, lo sprint è stato caotico. Alison Jackson ha preso il comando al momento giusto e ha vinto, seguita da Blanka Kata Vas e Karlijn Swinkels. La favorita Marianne Vos non è stata presente nello sprint. In classifica generale, Vas ha ottenuto la maglia di leader, superando Gaia Realini. Jackson torna così al successo alla Vuelta Femenina dopo la grande soddisfazione della Roubaix dello scorso anno.

Domani si parte per la terza tappa della Vuelta Femenina 2024, la Lucena del Cid – Teruel (130.2 km). Attualmente, la migliore delle azzurre in classifica generale è Elisa Longo Borghini, terza, mentre Gaia Realini, che oggi ha corso con la maglia di leader della classifica generale, insegue a 9 secondi dalla Vas, con lo stesso tempo di Longo Borghini.

La Ineos Grenadiers punta su Bernal al Tour de France 2024

E’ servito un ottimo avvio di stagione per convincere la dirigenza della Ineos-Grenadiers: Egan Bernal sarà al via del Tour de France 2024. La notizia non è ancora ufficiale, nell’ambiente del ciclismo rimbalza con grande insistenza: il corridore colombiano sembra essere completamente ritrovato rispetto allo scorso anno, quando ha dovuto faticare molto per cercare di rimettersi in pari dopo i postumi del terribile incidente che ha caratterizzato tutto il 2022. Le sue grandi prestazioni, ottenute con una continuità incredibile nel corso di questo avvio di stagione, hanno convinto i tecnici britannici.

La Ineos punta su Bernal al Tour de France 2024

Dopo un lungo periodo di riabilitazione durato oltre due anni dall’incidente che ha segnato la sua carriera, Egan Bernal sta lentamente tornando al suo meglio e il Tour de France 2024 può essere un obiettivo. Nonostante non abbia ancora vinto, il vincitore del Tour de France 2019 e del Giro d’Italia 2021 ha già ottenuto quindici piazzamenti tra i primi dieci in questa stagione, dimostrando una costante crescita delle proprie performance. L’obiettivo personale di Bernal è chiaro: tornare ad essere il numero uno al mondo.

Il video pubblicato dalla Ineos Grenadiers dopo Liegi-Bastogne-Liegi, è stato possibile vedere Bernal sorridente, nonostante le cicatrici dal suo grave incidente. Nel gennaio 2022, mentre si allenava, il colombiano ha urtato un autobus fermo mentre era lanciato sulla bici da cronometro a oltre 60 chilometri orari, subendo fratture multiple e sette interventi chirurgici, con il rischio di lesioni spinali.

Tour de France 2024, il ritorno di Bernal dopo l’incidente

Nonostante le previsioni iniziali fossero scettiche riguardo un suo possibile recupero, Bernal sta dimostrando una ripresa costante. Con quindici piazzamenti nei primi dieci in trenta giorni di gara, ha ottenuto risultati significativi in eventi come O Gran Camino, il Giro di Catalogna e la Parigi-Nizza. Nonostante Liegi-Bastogne-Liegi si sia conclusa con un ventunesimo posto, Bernal è emerso come uno dei ciclisti più forti della competizione.

Bernal racconta nel video di squadra di aver finalmente raggiunto un buon stato di forma, dopo aver lottato per trovare il suo ritmo nei mesi precedenti. Nonostante le incertezze iniziali sulla gravità dell’incidente, Bernal ha dimostrato la sua determinazione, anche se il suo ritorno alle competizioni è stato segnato da alcuni ritiri. Il 2023 ha visto Bernal partecipare a numerose gare, ma senza risultati significativi, principalmente a causa di ritiri dovuti a cadute o problemi fisici. Tuttavia, Bernal riconosce che già prima dell’incidente aveva avuto problemi fisici dovuti a un carico di allenamento eccessivo. Solo quest’anno si sente in grado di gestire nuovamente un carico di lavoro simile a quello precedente al 2020.

Le parole di Bernal

Ora, con la sua forma in miglioramento, Bernal punta alla vittoria. Dopo più di mille giorni dal suo trionfo al Giro d’Italia nel 2021, è determinato a raggiungere nuovi traguardi, con il Giro di Romandia chiuso nei primi 10 della generale. Il suo obiettivo personale rimane chiaro: tornare al vertice del ciclismo mondiale.

“L’anno scorso a volte non sono stato in grado di fare normali settimane di allenamento. Al Giro di Catalogna mi sono sentito bene, ma non ero in grado di fare un ritmo altissimo. Quest’anno posso finalmente riprendere il mio normale carico, e mi sento bene. Mi alzo ogni giorno con l’obiettivo di diventare di nuovo il migliore. Non so se sia di nuovo possibile, ma è la mia motivazione per allenarmi ogni mattina. Penso spesso di vincere di nuovo il Tour de France o di diventare il numero uno del mondo. Il mio obiettivo personale è quello di raggiungere di nuovo questi obiettivi”.

Peter Sagan torna alla strada per preparare i Giochi Olimpici

Peter Sagan tornerà a gareggiare provvisoriamente nelle gare su strada: lo slovacco prenderà infatti parte al Giro d’Ungheria 2024, gara suddivisa in cinque tappe che si svolgerà dall’8 al 12 maggio. Questa notizia arriva pochi mesi dopo che Sagan ha subito un intervento chirurgico al cuore, seguito da un secondo intervento a marzo. Nonostante i contrattempi, Sagan è determinato a tornare in sella e a prepararsi per le Olimpiadi.

Sagan in gara su strada in vista dei Giochi Olimpici

Attualmente, Peter Sagan è iscritto al Giro d’Ungheria con la formazione della Pierre Baguette Cycling, una squadra Continental. Tra i membri della squadra c’è anche suo fratello Juraj, che ricopre il ruolo di direttore sportivo. Il principale obiettivo di Peter Sagan per il 2024 sono i Giochi Olimpici di Parigi, dove ambisce a conquistare una medaglia nella gara di cross country: il Giro d’Ungheria rappresenta una preziosa occasione per affinare la preparazione verso questo importante appuntamento.

Nonostante i recenti problemi di salute, Peter Sagan è determinato a non lasciarsi scoraggiare. Ha infatti spiegato che l’iscrizione al Giro d’Ungheria è un segnale positivo che indica che sta bene e che può concentrarsi esclusivamente sui Giochi Olimpici.

Peter Sagan torna a gareggiare su strada

Nel corso dell’ultimo anno, Peter Sagan ha dovuto affrontare diversi problemi di salute. A febbraio, il tre volte campione del mondo di ciclismo su strada ha subito un intervento chirurgico al cuore, seguito da un secondo intervento a marzo. Nonostante ciò, Sagan rimane positivo e determinato a tornare in sella.

Durante l’intervento chirurgico di febbraio, a Peter Sagan è stato impiantato un registratore di eventi sottocutaneo per monitorare l’attività cardiaca. Questo intervento è stato effettuato dal professor Antonio Dello Russo, direttore della Clinica di Cardiologia e Aritmologia dell’Ospedale Universitario Marche di Ancona. Il secondo intervento è stato invece eseguito dal cardiologo sportivo dottor Roberto Corsetti.

I problemi cardiaci

Nonostante i recenti problemi di salute, Peter Sagan è determinato a continuare a gareggiare. Il suo ritorno alle gare su strada è un segno della sua resilienza e del suo impegno nel perseguire i suoi obiettivi. Con il supporto del suo team e i suoi fan, Sagan è pronto a tornare in sella e a competere al massimo livello.

Nonostante il ritorno alle gare su strada, Peter Sagan rimane impegnato nel mondo della mountain bike. Lo slovacco infatti annunciato che il 2024 sarà un anno dedicato esclusivamente a questa disciplina, con l’obiettivo di gareggiare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Proprio mentre stava affrontando una prova in mountain bike si è accorto dei problemi cardiaci, con il battito del cuore che è schizzato troppo in alto rispetto ai suoi standard.

Obiettivo mountain bike

Nell’ambiente del ciclismo e non solo, Peter Sagan è un atleta di eccezionale talento e determinazione. Nonostante i recenti problemi di salute, è determinato a tornare in sella e a competere al massimo livello: il Giro d’Ungheria sarà quindi un’occasione per vederlo gareggiare ancora una volta su strada, magari tornando a regalare spettacolo come avvenuto in passato. Si tratta di una gara che, per blasone e prestigio, non può chiaramente essere paragonato al Giro d’Italia, che si svolge in contemporanea, ma l’obiettivo rimane sempre quello di mettere chilometri nelle gambe per affrontare al meglio la prova olimpica di mountain bike nella specialità del cross country. A questo proposito, resta il dubbio sulla presenza di un altro stradista molto in voga nell’ambiente della mountain bike, Mathieu Van der Poel: l’olandese sta gareggiando a tempo pieno su strada e non sappiamo ancora se sarà al via della prova olimpica nel fuoristrada.

Famenne Classic 2024, De Lie torna al successo

La Famenne Ardenne Classic 2024 ha visto il ritorno vincente di Arnaud De Lie, della Lotto Dstny. Dopo un periodo complicato segnato da una pausa forzata a causa della malattia di Lyme, il corridore belga ha fatto il suo ritorno alle gare conquistando subito la vittoria nella corsa, ottenendo così anche il suo primo successo stagionale. Il ventiduenne, già vincitore lo scorso anno su questo stesso percorso, ha dominato lo sprint finale superando Axel Zingle (Cofidis), con il podio che è stato completato da un altro membro della Lotto Dstny, Maxim Van Gils. Nella top-10 si è distinto anche Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty), primo degli italiani al traguardo.

Famenne Classic, De Lie lascia il segno

La gara è stata segnata da una serie di cadute nella prima parte, ma una volta che la situazione si è stabilizzata, sono occorsi circa 50 chilometri di attacchi e contro-attacchi prima che una fuga prendesse forma durante una delle salite del percorso. Tra i fuggitivi c’erano nomi importanti come Axel Zingle (Cofidis), Derek Gee, Hugo Houle, Riley Sheehan e Mads Würtz Schmidt (Israel-Premier Tech), Jasper De Buyst, Pascal Eenkhoorn, Maxim Van Gils e Brent Van Moer (Lotto Dsnty). Anche Jordi Bouts (TDT-Unibet), Samuel Leroux (Van Rysel-Roubaix), Daniel Stampe (Airtox-Carl Ras) e Artur Sowinski (Voster ATS Team) hanno tentato di raggiungere senza successo i nove fuggitivi, ma la loro fuga ha guadagnato fino a tre minuti di vantaggio.

De Lie, ritorno con successo alla Famenne Classic

Tuttavia, il gruppo principale si è organizzato e ha ripreso la fuga poco prima degli ultimi 100 chilometri di gara. Nuovi attacchi sono seguiti e alla fine si è formato un nuovo gruppo di undici fuggitivi, ma il loro vantaggio non è mai salito oltre il minuto, con Lotto Dstny e Israel-Premier Tech che hanno mantenuto sotto controllo il tentativo, annullandolo a 45 chilometri dal traguardo.

La corsa si è accesa sul penultimo passaggio della Côte de Roy, con la formazione di un nuovo gruppo di attaccanti, tra cui Van Gils, Van Moer, Zingle, Gee, Houle e Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty). Tuttavia, il plotone si è ricompattato a 33 chilometri dall’arrivo. Gli attacchi sono proseguiti e la Israel si è dimostrata molto attiva, mandando in avanscoperta in solitaria Würtz Schmidt, ma è stato ripreso poco dopo. Gli ultimi tentativi di attacco sono stati annullati dalla Cofidis a 14 chilometri dal traguardo.

I chilometri finali

La formazione francese ha deciso di puntare su uno sprint con Zingle, vincitore dell’edizione 2022, mantenendo un ritmo elevato per evitare ulteriori attacchi. A 5 chilometri dal traguardo, Charles Paige (TDT-Unibet), e nuovamente Matthys e Würtz Schmidt hanno tentato un’azione, ma sono stati ripresi rapidamente dalla Lotto Dstny. La squadra belga si è organizzata bene per preparare lo sprint finale per Arnaud De Lie, mantenendo le posizioni di testa. Zingle ha lanciato lo sprint in leggera salita, ma De Lie è riuscito a superarlo negli ultimi metri, ritrovando così la vittoria.

Ricordiamo che De Lie, prima della Famenne Ardenne Classic, aveva corso l’ultima volta un mese fa alla Gand-Wevelgem, ma a causa della malattia di Lyme è stato costretto a saltare la campagna del nord. Intorno al belga era nato anche un alone di mistero, in quanto la Lotto Dstny aveva dichiarato che non si sarebbe aspettata una prova superlativa del proprio corridore, il quale, invece, è riuscito a trionfare in maniera brillante. Per il belga ora ci saranno da affrontare una serie di gare tra Francia e Belgio prima di un mese in altura per preparare il Giro di Svizzera.

Vuelta Femenina 2024, Gaia Realini è la prima maglia rossa

E’ italiana la prima maglia rossa della Vuelta Femenina 2024: al termine della cronometro a squadre inaugurale, Gaia Realini è infatti la prima leader della corsa a tappe spagnola, il primo grande giro stagionale delle ragazze.

Realini prima leader alla Vuelta

La Vuelta Femenina ha inaugurato la sua edizione con la vittoria della squadra Lidl-Trek, maturata nonostante una caduta occorsa all’ultima curva che ha coinvolto due atlete di questa formazione, Elynor Backstedt ed Ellen Van Dijk. Nonostante l’incidente, il team statunitense è riuscito a conquistare la cronometro a squadre a Valencia, registrando il miglior tempo al traguardo grazie anche al vantaggio accumulato al primo intermedio. La squadra americana ha superato di soli nove centesimi la Visma | Lease a Bike e di 1 secondo la SD Worx-Protime. La prima a tagliare il traguardo della cronosquadre della Vuelta Femenina è stata Gaia Realini, che ha così indossato la prima maglia rossa di questa edizione della corsa spagnola, seguita dalle compagne di squadra Elizabet Deignan, Brodie Chapman ed Elisa Longo Borghini.

Vuelta Femenina, sigillo di Realini

Gaia Realini è senza dubbio una delle promesse del ciclismo italiano per i prossimi anni. Con un passato nel ciclocross, l’azzurra ha sempre avuto la grande capacità di distinguersi nelle grandi salite: questa stagione è stata quindi improntata proprio per dare il massimo nelle grandi corse a tappe, a cominciare dalla Vuelta Femenina, dove l’azzurra ha saputo ritagliarsi un ruolo da leader fin da subito.

Senza dubbio, la formazione che esce sconfitta da questa giornata è la SD Worx ProTime: il team belga si è presentato al via senza Lotte Kopecky, anche perchè è da inizio stagione che la campionessa del mondo sta onorando le più importanti corse al mondo, decidendo di puntare tutto su Demi Vollering. Chiudere in terza posizione non è un cattivo risultato, ma forse ci si attendeva di più da un team così importante. nei prossimi giorni, le garage potrebbero comunque far valere le proprie doti in salita: non dimentichiamo infatti che l’olandese, lo scorso anno, è riuscita a vincere il Tour de France Femmes superando Annemiek van Vleuten.

Vollering salterà il Giro d’Italia donne

Tra l’altro, proprio nei giorni scorsi, Demi Vollering ha anticipato ai media olandesi che in questa stagione salterà il Giro d’Italia donne. Vollering vuole infatti puntare a raggiungere il bis al Tour de France Femmes, strizzando l’occhio alla prova olimpica: quando ci sarà la corsa rosa femminile, quindi, l’olandese sarà in ritiro in altura, al fine di rifinire al meglio la preparazione in vista di questo doppio appuntamento così prestigioso. In teoria, dopo i Giochi Olimpici, dovrebbe finalmente sciogliersi il mistero sulla squadra che ingaggerà Demi Vollering nel 2025: l’olandese è in scadenza di contratto con la SD Worx ProTime e, come è stato anticipato dal team manager della formazione belga, non sarà rinnovato. Alla base di questa decisione ci sarebbe una super offerta della UAE Team Adq, che sarebbe disposta a mettere sul piatto la cifra di un milione di euro a stagione per assicurarsi le sue prestazioni: qualora queste voci diventassero concrete, Vollering diventerebbe la ciclista più pagata al mondo.

Nel frattempo, la Vuelta Femenina 2024 riparte domani con la sua prima tappa in linea, la Buñol – Moncófar (118.3 km), che dovrebbe essere favorevole alle velociste, in quanto c’è molta strada in discesa tra la salita principale di giornata e il traguardo. Si riparte con Gaia Realini leader della Vuelta Femenina.

Vuelta Asturias 2024, dominio UAE con Fisher-Black

L’UAE Team Emirates ha dominato la Vuelta Asturias 2024, aggiudicandosi tutte e tre le tappe della breve corsa spagnola. Dopo le prime due vittorie, la formazione emiratina ha completato il tris anche nella frazione finale, con Finn Fisher-Black che ha attraversato per primo il traguardo di Oviedo, vincendo lo sprint contro un gruppetto di circa dodici corridori formatosi dopo l’ultima asperità del percorso. Isaac Del Toro, compagno di squadra di Fisher-Black, ha concluso al secondo posto, assicurandosi agevolmente la vittoria nella classifica generale, davanti a un altro corridore UAE, Rafal Majka, distanziato di 1’15”. Jordan Jegat (TotalEnergies) ha ottenuto il terzo posto di giornata, mentre il podio finale della classifica generale è stato completato da Antonio Eric Fagundez (Burgos-BH), che si è classificato a 1’20” dal vincitore messicano.

Vuelta Asturias, dominio UAE Team Emirates

La corsa è stata animata da una fuga di sei corridori nelle prime fasi, con Julen Amézqueta (Iles Balears Arabay Cycling), Hugo Aznar (Equipo Kern Pharma), Fernando Gaviria (Movistar), Eduardo Pérez-Landaluce (Sidi Ali-Unlock Team), Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi) e Thomas Bonnet (TotalEnergies) all’attacco. Tuttavia, il gruppo ha mantenuto il controllo della situazione, principalmente grazie al lavoro dell’UAE Team Emirates, limitando il vantaggio dei fuggitivi a un massimo di 2 minuti.

Nell’ultima fase della gara, i fuggitivi hanno affrontato gli ultimi 40 chilometri con ancora circa 100 secondi di vantaggio sul gruppo, ma l’arrivo dell’Alto El Violeo ha segnato la fine della loro fuga, con la selezione che si è verificata lungo la salita, lasciando solo una quindicina di corridori a contendersi la vittoria di tappa. Nello sprint finale, Fisher-Black è stato il più veloce, superando Del Toro e assicurando così il successo alla sua squadra, sia nella tappa che nella classifica generale. Tra l’altro, per il leader della classifica generale finale, Isaac del Toro, non sono previste per il momento partecipazioni a grandi corse a tappe in questa stagione. Il corridore messicano, in fondo, è ancora un neoprofessionista, nonostante si sia già messo particolarmente in evidenza nel corso di questa stagione. La UAE Team Emirates, anche dopo la Vuelta Asturias, potrebbe quindi aspettare almeno un altro anno prima di farlo esordire in uno dei tre grandi giri a tappe, anche se questo ragazzo ha dimostrato di avere la stoffa per poter competere sulle grandi salite e contro avversari di alti livello.

Giro di Turchia 2024, annullata l’ultima tappa

Nel frattempo, al Giro di Turchia, è stata annullata l’ultima tappa. A causa delle forti piogge che hanno colpito Istanbul, dove avrebbe dovuto svolgersi l’ottava e conclusiva frazione della gara, gli organizzatori hanno deciso di neutralizzare l’intera giornata. I corridori hanno affrontato solo uno dei cinque giri pianificati sul circuito cittadino, senza che ci fossero modifiche alle classifiche stabilite dopo la settima tappa. I partecipanti hanno seguito l’itinerario previsto dietro alla vettura dell’organizzazione e hanno concluso la loro pedalata nel quartiere di Sultanahmet, dove era posizionato il traguardo.

Così, il podio finale del Giro di Turchia 2024 ha visto Frank Van Den Broek (Team dsm-firmenich PostNL) salire sul gradino più alto; accanto a lui, Merhawi Kudus (Terengganu Cycling Team) si è classificato secondo a 4″, seguito da Paul Double (Team Polti-Kometa) al terzo posto a 9″. Il miglior risultato degli italiani è stato ottenuto da Manuele Tarozzi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), dodicesimo a 45″.

Giro di Romandia 2024: l’ultima a Godot, classifica a Rodriguez

Dorian Godon torna a vincere nel giro di pochi giorni, mentre Carlos Rodriguez si prende la classifica generale del Giro di Romandia. Un finale avvincente per l’ultima frazione della corsa svizzera, che fa da preludio al prossimo Giro d’Italia.

Romandia, a Godot l’ultima tappa

Dorian Godon ha conquistato la vittoria nell’ultima tappa del Giro di Romandia 2024, confermandosi ancora una volta dopo aver già trionfato nella prima frazione in linea. Il ciclista francese della formazione Decathlon Ag2r La Mondiale ha ripetuto il successo sul traguardo odierno di Vernier, facendo il bis dopo il gran successo ottenuto nella seconda frazione del Giro di Romandia. Con il suo sprint, il corridore francese ha superato, in una volata finale un po’ caotica, Simone Consonni (Lidl-Trek), giunto secondo. Un finale caotico, dicevamo, reso ancora più movimentato dal colpo di mano tentato dall’altro francese, Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels), il quale ha tentato un attacco all’ultima curva, per poi essere ripreso sul traguardo. Il terzo posto è stato così ottenuto da Dion Smith (Intermarché-Wanty).

Rodriguez festeggia al Giro di Romandia

Nonostante gli sviluppi della tappa, la classifica generale è rimasta invariata, con Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) che si è aggiudicato la vittoria finale nel Giro di Romandia davanti al duo della Bora-hansgrohe composto da Aleksandr Vlasov e Florian Lipowitz, distanziati rispettivamente di 7″ e 9″. La Ineos Grenadiers sta quindi dimostrando ancora grande affiatamento: dopo la grande prestazione al Tour of the Alps, il team britannico è riuscito a prendersi il Giro di Romandia con Carlos Rodriguez.

Romandia, la classifica generale è di Rodriguez

La tappa odierna della corsa svizzera è stata caratterizzata da condizioni meteorologiche avverse e numerosi ritiri, ma molti corridori hanno dimostrato una determinazione ferrea nel voler concludere l’impegno. Tra di loro, Remi Cavagna (Movistar) ha portato avanti un primo tentativo di fuga da solo, poi si è unito a Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep) e Jacopo Mosca (Lidl-Trek). Successivamente, i fuggitivi sono stati raggiunti da Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team), Kyrylo Tsarenko (Team Corratec-Vini Fantini) e, in un secondo momento, da Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) e Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team). Questo gruppo di otto corridori ha guadagnato un vantaggio sul gruppo principale al primo Gran Premio della Montagna, ma la loro fuga è stata annullata.

Cavagna ha riprovato poi ad andare nuovamente in fuga insieme a Darren Rafferty (EF Education-EasyPost) e Alexandre Balmer (Svizzera), con l’aggiunta di Brenner e l’allontanamento dal gruppo di Jan Tratnik (Visma|Lease a Bike) e Johan Price-Pejtersen (Bahrain Victorious). Tuttavia, la loro azione è stata interrotta poco prima del traguardo. La fase finale della corsa è stata caratterizzata da alcuni tentativi di fuga senza successo, fino a quando Andrea Vendrame (Decathlon Ag2r La Mondiale) è riuscito a guadagnare alcuni secondi al traguardo volante. Tuttavia, è stato ripreso a breve distanza dal traguardo.

La volata finale

All’ultimo chilometro, nessuna squadra ha dominato la situazione, consentendo a diversi corridori di tentare la propria fortuna. Clément Venturini (Arkéa-B&B Hotels) ha tentato un attacco nell’ultima curva, seguito da Dorian Godon (Decathlon Ag2r La Mondiale) che lo ha superato a 200 metri dal traguardo, assicurandosi la vittoria. Simone Consonni (Lidl-Trek) ha concluso al secondo posto.

Nella classifica generale conclusiva del Giro di Romandia, gli italiani chiudono lontani: il migliore dei nostri è infatti Luca Vergallito, corridore della Alpecin-Deceuninck, che ha chiuso in 26/a posizione finale. Senza dubbio, la nota maggiormente positiva di questo Giro di Romandia vinto da Carlos Rodriguez, è stata la prestazione di Andrea Vendrame, che ha dimostrato di essere in ottima condizione di forma in vista dell’appuntamento con la corsa rosa.

Giro di Romandia 2024, trionfo di Carapaz nella tappa regina

Richard Carapaz torna al successo in Europa, al Giro di Romandia. Il corridore ecuadoriano, in forza alla EF-EasyPost, aveva già conquistato due vittorie a inizio stagione in Sudamerica, ma vincere in Europa fa assumere al trionfo tutt’altro sapore, soprattutto se si tratta della tappa regina del Giro di Romandia, la Saillon – Leysin (151.7 km), che ha rappresentato un momento cruciale per molti corridori, con la lotta per la leadership della classifica generale che si è intensificata sull’ascesa finale a Leysin.

Giro di Romandia, il ruggito di Carapaz

I corridori hanno dovuto affrontare una serie di ascese impegnative prima di raggiungere l’ascesa finale, che ha reso la tappa estremamente selettiva. Questo ha reso la battaglia per la maglia gialla ancora più avvincente, con i leader di squadra che hanno lavorato duramente per mantenere il controllo della gara. La fuga iniziale è stata caratterizzata da un ritmo elevato, con i corridori che hanno cercato di guadagnare un vantaggio significativo sul gruppo principale. Tuttavia, la Ineos Grenadiers ha assunto il comando del plotone, lavorando per ridurre il gap e mantenere sotto controllo la situazione. I primi corridori a scattare sono stati Nelson Oiveira (Movistar), Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels) e l’olandese Bart Lemmen (Visma | Lease a Bike) sono fuggiti. Un po’ più tardi sono stati accompagnati da Juri Hollmann (Alpecin-Deceuninck), Josef Cerny (Soudal Quick-Step) e Dorian Godon (Decathlon AG2R).

Carapaz, al Romandia il terzo sigillo stagionale

Durante l’ascesa finale, le azioni si sono intensificate con attacchi e contrattacchi da parte dei principali contendenti per la vittoria di tappa e per la leadership della classifica generale. Carlos Rodríguez ha dimostrato grande determinazione attaccando insieme a Egan Bernal, mettendo sotto pressione i rivali e cercando di guadagnare tempo prezioso. Un attacco che fa capire quanto affiatamento ci sia in casa Ineos Grenadiers.

Rodriguez leader della generale

Nel frattempo, in questa difficile tappa del Giro di Romandia, Richard Carapaz, Enric Mas, Aleksandr Vlasov e Florian Lipowitz hanno seguito l’attacco, cercando di rimanere in contatto con i leader di corsa e di non perdere terreno prezioso. La lotta è stata combattuta fino all’ultimo chilometro, con ogni corridore che ha dato il massimo per cercare di ottenere un vantaggio decisivo. Alla fine, è stato Carapaz a emergere come vincitore della tappa del Romandia, dimostrando la sua forza e determinazione nell’affrontare la salita finale. Il corridore della EF EasyPost ha confermato anche la buona condizione di forma già mostrata alla Liegi Bastogne Liegi, in quanto è stato l’unico corridore che aveva provato a seguire Tadej Pogacar nel suo attacco decisivo. Tuttavia, la vera sorpresa è stata la performance di Lipowitz, che è riuscito a rimanere in testa alla corsa fino all’ultimo chilometro, conquistando un impressionante secondo posto.

Domani l’ultima tappa

Rodríguez, invece, ha tagliato il traguardo con un ritardo di dieci secondi da Carapaz e dal corridore della Bora-hansgrohe, sufficiente per conquistare la maglia gialla e diventare il nuovo leader della classifica generale. Questo risultato ha aggiunto ulteriore suspense alla corsa, con la battaglia per la vittoria finale che si preannuncia entusiasmante fino all’ultimo giorno. Domani, infatti, ci sarà la frazione con inizio e fine a Vernier, lunga 151 km, che deciderà chi sarà il vincitore finale della corsa. In classifica generale è da segnalare anche l’ottimo secondo posto di Alexander Vlasov, distante solo sette secondi dalla maglia di leader della classifica generale e due secondi avanti al proprio compagno Lipowitz. Nella giornata di domani, la Bora-hansgrohe potrebbe far valere il gioco di squadra per mettere in difficoltà la Ineos Grenadiers e andarsi a prendere un possibile successo finale.

Giro di Turchia 2024, terza vittoria per Andresen

E’ sempre show del Team DSM Firmenich PostNL: Tobias Lund Andresen, al Giro di Turchia, ha conquistato la settima tappa, superando Timothy Dupont e Manuel Peñalver nello sprint finale e ha ottenuto la sua terza vittoria in questa settimana. Il suo compagno di squadra, Frank van den Broek, ha trascorso una giornata positiva e mantiene la leadership della classifica generale in seguito al trionfo di ieri.

Andresen vince ancora in Turchia

La settima tappa del Giro di Turchia, vinta da Andresen, è partita da Cesme ed è terminata a Izmir dopo 125,4 chilometri. E’ stato di nuovo il momento perfetto per gli uomini veloci: proprio ieri, Frank van den Broek aveva sorpreso vincendo la tappa regina, assumendo anche il comando della classifica generale. Tutto questo mentre il Team DSM Firmenich PostNL continua a dominare: la squadra ha infatti vinto 5 delle 7 tappe fino ad oggi disputate, e domani potrebbe ancora lasciare il segno in occasione dell’ultima frazione.

Andresen, terza vittoria in Turchia

È passato un po’ di tempo prima che la principale fuga di giornata prendesse forma. Dopo circa 30 chilometri, un duo si è distaccato dal gruppo. James Whelan (Q36.5) e Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye) hanno collaborato efficacemente, accumulando un vantaggio di quasi quattro minuti. Un margine considerevole, ma sfidare il plotone in due è risultato un compito impossibile.

Il duo in fuga è stato riassorbito a cinque chilometri dalla linea del traguardo. Whelan ha provato a resistere da solo per un po’, ma il suo tentativo è stato vano. La fase di inseguimento è stata guidata principalmente dal Team DSM-Firmenich PostNL, che stava lavorando per il leader Frank Van den Broek e dagli sprinter Fabio Jakobsen e Tobias Lund Andresen, oltre che da altre formazioni come la Corratec-Vini Fantini e Spor Toto.

Il finale

Nei chilometri finali, molte altre formazioni hanno preso l’iniziativa. Anche formazioni come Bingoal WB, Astana Qazaqstan, Polti Kometa e Bora-hansgrohe si sono messe in evidenza, contribuendo a creare una fase finale caotica. A meno di due chilometri dal traguardo, ci sono state delle curve strette che hanno causato una caduta, influenzando lo sprint finale. Andresen in Turchia ha dimostrato di essere il più veloce del gruppo. Il giovane danese ha ottenuto così la sua terza vittoria della settimana, seguito da Timothy Dupont e Manuel Peñalver. Per il DSM-Firmenich PostNL, è la quinta vittoria complessiva della settimana in Turchia. Frank van den Broek ha concluso la tappa nel gruppo principale e mantiene la leadership della classifica generale.

La classifica generale

Il migliore degli italiani al traguardo è stato Enrico Zanoncello, portacolori della VF Group Bardiani CSF, che ha conquistato la quattordicesima posizione. In classifica generale, il migliore degli azzurri è il suo compagno, Manuele Tarozzi, dodicesimo a 45 secondi di ritardo da Frank van den Broek. Con questa condizione di forma, sarà molto interessante vedere i corridori del Team DSM Firmenich PostNL al via del prossimo Giro d’Italia: proprio Fabio Jakobsen dovrebbe essere uno dei velocisti di riferimento del team, ma è anche vero che con questa condizione tutti i corridori di questa squadra possono ambire a regalare spettacolo sulle strade della corsa rosa. A testimoniare la grande condizione di forma che sta vivendo tutto il team, ne è testimonianza anche il secondo posto conquistato domenica scorsa da Romain Bardet alla Liegi Bastogne Liegi: il francese ha svolto infatti un cammino differente rispetto a quello dei suoi compagni in Turchia, ma ha comunque mostrato di essere in ottima forma.

Ciclismo, la Cofidis punta all’ingaggio di Alaphilippe nel 2025

Julian Alaphilippe, prossimo all’esordio in carriera al Giro d’Italia 2024, è al centro di voci di ciclomercato che lo vedono sempre più vicino alla Cofidis. Il due volte campione del mondo di ciclismo su strada, che quest’anno affronterà per la prima volta nella sua carriera la corsa rosa, è stato protagonista di una querelle pubblica, nei mesi scorsi, con Patrick Lefevere, team manager della propria formazione, la Soudal Quick Step: complici i risultati che non riescono più ad arrivare come un tempo, il manager belga ha preso di mira la compagna di Alaphilippe, Marion Rousse, oltre ad accusare il proprio corridore di darsi troppo alle feste e all’alcool.

Alaphilippe alla Cofidis nel 2025?

Julian Alaphilippe non ha mai risposto pubblicamente alle accuse di Lefevere e non è purtroppo riuscito a smentirlo nemmeno con delle buone prestazioni sul campo: nel corso della primavera, infatti, il suo miglior risultato è stato un nono posto alla Milano-Sanremo. Poco, per un corridore dal suo ingaggio e con il suo palmares, visto che può vantare una Classicissima, due mondiali e sei vittorie di tappa al Tour de France.

A pochi giorni dalla partenza del Giro d’Italia 2024, Si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile passaggio di Julian Alaphilippe alla Cofidis. A confermare l’interesse della squadra francese per il corridore transalpino più importante del gruppo è Cedric Vasseur, manager della Cofidis, che ha bisogno di punti per evitare di perdere la licenza World Tour nel prossimo triennio.

Cofidis e Alaphilippe, una questione di punti UCI

Qualora la Cofidis non riuscisse a vincere nel breve periodo, infatti, potrebbe non avere i punti necessari per continuare a rimanere nella massima categoria del ciclismo dopo il 2025. Ecco perché la squadra sta cercando rinforzi mirati per raccogliere il maggior numero possibile di punti UCI nel prossimo anno e mezzo. Ecco perché il profilo di Alaphilippe attrae il manager della Cofidis: il palmares di Julian è conosciuto da tutti e il fatto che sia in rotta con la sua attuale formazione potrebbe portare a un legame che potrebbe far felici tutti. Non ci sono nemmeno vincoli contrattuali: l’accordo che lega Alaphilippe alla formazione belga scade infatti a fine 2024. Dal primo gennaio sarà libero di accasarsi con la squadra che preferisce. Sarebbe un “matrimonio” che si conclude dopo 11 anni.

Vasseur: “Non siamo una casa di riposo”

Cedric Vasseur, team manager della Cofidis, parlando di Julian Alaphilippe ha spiegato che in qualità del suo ruolo, gli piacerebbe lavorare con un corridore del calibro di Julian, ma fino ad oggi non è stato ancora possibile parlarne seriamente. In ogni caso, qualora si dovesse arrivare ad un accordo, Vasseur ha già chiare aspettative per Alaphilippe, che non dovrà gareggiare solo per il suo nome e per la grande popolarità che ha in Francia, ma per quello che può dare alla squadra. Emblematica è stata la sua frase rilasciata a GCN qualche giorno fa proprio a questo proposito: “Siamo una squadra di ciclismo, non una casa di riposo”, riferendosi al fatto che Alaphilippe ha 31 anni e non è riuscito, negli ultimi anni, ad avere risultati alla sua altezza. Proprio il Giro d’Italia, a questo punto, diventa un banco di prova importante per Julian Alaphilippe e per la Cofidis: nell’attesa di avere ulteriori informazioni sul futuro, sia il corridore che la squadra devono puntare a vincere, per il prestigio e per avere i punti necessari nella classifica UCI World Tour.

La UAE Team Emirates domina al Romandia e alla Vuelta Asturias 2024

La UAE Team Emirates fa incetta di successi tra Giro di Romandia e Vuelta Asturias. La squadra leader della classifica UCI World Tour si è imposta nella cronometro del Giro di Romandia grazie all’ottima prestazione dello statunitense Brandon McNulty, mentre Isaac del Toro è andato a prendersi tappa e maglia nella prima frazione della Vuelta Asturias, la corsa a tappe iberica che è partita oggi. La grande festa della UAE Team Emirates viene suggellata dalla leadership, in classifica generale al Giro di Romandia, di Juan Ayuso, il corridore spagnolo che ben si è messo in evidenza in questa prima parte di stagione.

La UAE domina al Romandia e in Spagna

La terza tappa del Giro di Romandia 2024, una cronometro di 15,5 chilometri a Oron, ha visto Brandon McNulty della UAE Team Emirates aggiudicarsi la vittoria. Il corridore statunitense, già campione nazionale della specialità, è partito tra i primi e ha dimostrato la sua velocità lungo il percorso, che ha beneficiato di un asfalto relativamente asciutto. Tuttavia, la pioggia è arrivata nelle ore successive, rendendo più difficile la gara per molti altri ciclisti.

Romandia, la UAE vince con McNulty

Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) ha ottenuto il secondo miglior tempo, con un distacco di 12 secondi rispetto a McNulty. Al terzo posto si è piazzato l’austriaco Felix Groβschartner (UAE Team Emirates), staccato di 14 secondi dal vincitore. Ora, in testa alla classifica generale, si trova Juan Ayuso della UAE Team Emirates, che ha chiuso al quarto posto con un distacco di 21 secondi da McNulty, dimostrandosi il migliore tra i contendenti. Ayuso ora guida la classifica generale con un vantaggio di 7 secondi su Ilan van Wilder (Soudal-QuickStep), 10 secondi su Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) e 11 secondi su Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), tutti protagonisti della cronometro.

Vuelta Asturias, doppietta con Del Toro e Majka

Isaac del Toro della UAE Team Emirates ha inaugurato la Vuelta Asturias 2024 con una vittoria nella prima tappa della breve corsa a tappe spagnola. Il corridore messicano è giunto primo sul traguardo di Pola de Lena dopo 179,1 chilometri di gara. Del Toro, giovane e talentuoso, è riuscito a distanziare tutti gli avversari lungo l’ultimo Gpm della giornata, concludendo la sua azione vittoriosa in solitudine.

Il gruppo degli inseguitori è arrivato con un distacco di 1 minuto e 1 secondo da Del Toro ed è stato guidato dal compagno di squadra del messicano, Rafał Majka. Il terzo posto è stato conquistato dall’uruguaiano Eric Fagundez (Burgos-BH), mentre la quarta posizione è stata ottenuta dal giovane portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense).

La corsa si è risolta sull’ultimo gran premio della montagna di giornata, dove si avvantaggiano per qualche istante José Manuel Diaz (Burgos-BH) e Gonzalo Serrano (Movistar), entrambi spagnoli, che mettono fra loro e il gruppo dei migliori una quarantina di secondi. Dietro però si muove Isaac del Toro, che si riporta sui due attaccanti e va via da solo, iniziando la discesa finale in testa. Il messicano non sarà raggiunto da alcun rivale, mentre alle sue spalle il gruppetto dei migliori si selezionerà ulteriormente, con il compagno Rafał Majka che andrà a realizzare la doppietta prendendosi la seconda piazza. La Vuelta Asturias è composta da tre tappe: domani i corridori dovranno affrontare la Ribera de Arriba – Ribadesella, frazione lunga 200 km.

Giro di Turchia 2024, Frank van den Broek fa colpo doppio

Continua il grande momento della Dsm-Firmenich PostNL al Giro di Turchia 2024: nella sesta tappa, Frank van den Broek ha fatto valere le proprie doti nell’impegnativa frazione, conquistando la vittoria sul traguardo di Manisa (Spil Dağı) dopo aver affrontato 160 chilometri. Questa vittoria non solo gli ha garantito il primo posto di giornata, ma anche la leadership nella classifica generale, con ancora due tappe da disputare. Al secondo posto si è piazzato Merhawi Kudus del Terengganu, superato dal neerlandese nel duello finale. La terza posizione è stata ottenuta da Paul Double del Polti-Kometa, che è arrivato a pochi secondi dal duo di testa.

Van den Broek, quarta gioia per la Dsm in Turchia

La giornata è stata caratterizzata da numerosi attacchi sin dall’inizio, con Davide Ballerini e Nicolas Vinokourov (Astana Qazaqstan) che sono riusciti a guadagnare fino a 40 secondi sul gruppo nei primi dieci chilometri di gara. Tuttavia, il gruppo è riuscito a riassorbire gli attaccanti, inclusi Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck) e Andreas Nielsen (TDT-Unibet), che si erano mossi in un secondo momento. Altri tentativi di fuga si sono susseguiti, con un drappello di otto uomini seguito da Ballerini e Martijn Budding (TDT-Unibet), e infine da Timothy Dupont e Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex).

Van den Broek, tappa e maglia al Giro di Turchia

Dupont e Verwilt sono riusciti a passare per primi al primo sprint intermedio, mentre Giovanni Lonardi (Team Polti-Kometa) ha consolidato la sua leadership nella classifica a punti. Tuttavia, i due fuggitivi sono stati presto ripresi dal gruppo, che ha mantenuto un ritmo costante nella prima parte della gara. A circa 110 chilometri dal traguardo, un nuovo tentativo di fuga ha preso il largo con Rickaert, Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Petros Mengs (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye), Norbert Banaszek (Mazowsze Serce Polski) e Feritcan Samli (Spor Toto Cycling).

Il gruppetto di fuggitivi ha guadagnato un vantaggio che ha toccato quasi i quattro minuti, ma è stato ridotto quando il gruppo ha iniziato a tirare sul serio avvicinandosi alla salita finale. Durante l’ascesa, Samli e Banaszek sono stati distaccati dal gruppo di testa, mentre il vantaggio dei tre rimanenti è stato mantenuto intorno al minuto e mezzo a 30 chilometri dal traguardo. Rickaert ha deciso di concludere la sua fuga all’inizio della salita finale, lasciando Abreha e Mengs in testa.

Conca e Zoccarato in evidenza

Astana Qazaqstan e Polti-Kometa hanno scandito il ritmo nel gruppo, ma è stato Filippo Conca (Q36.5) a tentare un attacco, raggiungendo Abreha in testa, mentre Mengs veniva staccato. Conca è poi partito da solo, seguito da Samuele Zoccarato (Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè). I due italiani hanno provato a fuggire insieme, mentre il gruppo è stato controllato dalla Caja Rural-Seguros Rga.

Verso gli ultimi 8 chilometri di gara, i favoriti hanno iniziato a lanciare attacchi, con Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan) che ha guadagnato un buon margine. Tuttavia, è stato Kudus del Terengganu a effettuare un forte scatto, raggiungendo e staccando Lopez. Ai 3 chilometri dal traguardo, si sono uniti a Kudus anche Double e van den Broek, formando un gruppetto di testa. Van den Broek ha poi lanciato l’attacco decisivo a 400 metri dal traguardo, mantenendo la sua posizione fino alla fine e ottenendo così la quarta vittoria per la sua squadra in questo Giro di Turchia. Il migliore degli italiani in classifica generale resta Manuele Tarozzi, che occupa la dodicesima piazza.

GP Liberazione 2024, doppietta Biesse-Carrera nel Mondiale di Primavera

Doppietta Biesse-Carrera al Gran Premio Liberazione 2024: Davide Donati e Andrea Montoli si sono piazzati rispettivamente primo e secondo nel “Mondiale di primavera” per Under 23, che come ogni anno si è disputato nel cuore della Capitale, lungo il circuito delle Terme di Caracalla. Una grande vittoria per il corridore bresciano, il quale, insieme ai propri compagni di squadra, ha fatto fuori e fiamme affinché la corsa non terminasse con una volata di gruppo. A giocarsi il successo è stato infatti un ristretto numero di corridori, con i due ragazzi della Biesse-Carrera che hanno conquistato i primi due gradini del podio del Gran Premio Liberazione. Ottiene la terza posizione Federico Biagini, portacolori della VF Group-Bardiani-CSF, formazione che, ancora una volta, si deve accontentare di un piazzamento nella corsa romana dopo la seconda piazza ottenuta da Martin Marcellusi nel 2022. Donati, invece, al Liberazione festeggia al primo anno nella categoria.

Il Gp Liberazione 2024 è di Davide Donati

Il Gran Premio della Liberazione, evento storico che si tiene da 77 anni e che ha visto protagonisti in passato atleti prestigiosi come Gianni Bugno, Matteo Trentin e Matthew Goss, nomi incisi nell’albo d’oro di questa competizione, su iniziativa dell’Amministrazione di Roma Capitale ha guadagnato ulteriore prestigio diventando una sorta di prologo al gran finale del 107° Giro d’Italia, che si concluderà il 26 maggio proprio a Roma.

Davide Donati brilla al Gp Liberazione di Roma

La gara Under 23 ha messo in luce i migliori talenti giovani nel cuore di Roma, con 166 partecipanti appartenenti a 34 squadre che si sono sfidati in un circuito da vero e proprio “Mondiale di Primavera”. Tra i più agguerriti è emerso Etienne Grimod, giovane stella della pista azzurra, ma la svolta è arrivata a cinque giri dalla conclusione, quando undici corridori hanno allungato rispetto al gruppo principale. Si trattava di Owen Colen (UAE Gen Z), Jose Ramon Muniz (Petrolike), Gianmarco Carpene (Trevigiani Marchiol), Giovanni Zordan (Zalf Euromobil Fior), Christian Bagatin (MBH Colpack Ballan), Federico Biagini e Matteo Scalco (VF Bardiani Csf Faizanè), Marco Andreaus e Thomas Capra (CTF), Davide Donati e Andrea Montoli (Biesse Carrera).

Nel finale, il gruppo di testa è stato ridotto a cinque unità, con Bagatin e Donati che hanno allungato e sono stati poi ripresi da Andreaus, Biagini, Muniz e Montoli. In sei a giocarsi il successo finale, Davide Donati e Andrea Montoli hanno dominato lo sprint finale, seguiti da Federico Biagini.

Primo anno da Under 23

Al Liberazione, Donati si prende la vittoria alla prima stagione da Under 23: classe 2005, campione regionale lombardo Juniores l’anno scorso, dopo essersi piazzato secondo in questi mesi alla Coppa San Geo e al Giro del Belvedere ha trovato oggi il suo trionfo a Roma. Un successo che arriva dopo anni tra strada e fuoristrada, in quanto Donati è stato anche un biker quando correva nelle categorie Esordienti e Allievi. Dopo il traguardo, il vincitore ha confidato che non conosceva il percorso di Roma, in quanto non vi aveva mai corso nemmeno da Allievo, ma le sue doti da biker lo hanno aiutato a fare bene nelle fasi finali. Per ora il suo obiettivo è quello di finire la scuola, in quanto tra un mese e mezzo ci sarà da affrontare la maturità: solo dopo cercherà di concentrarsi sugli obiettivi da poter raggiungere a livello sportivo. Un podio tutto italiano, quindi, al Gran Premio Liberazione in una giornata che è stata animata anche dalla Bike 4 Fun, una pedalata cicloturistica che ha visto al via moltissimi romani.

Giro di Turchia 2024, seconda vittoria consecutiva per Andresen

Seconda vittoria consecutiva per Tobias Lund Andresen: dopo il successo di ieri, il corridore leader della classifica generale ha vinto anche la quinta tappa del Giro di Turchia. Il ciclista della dsm-firmenich PostNL è stato il più veloce nell’ennesimo sprint di massa caotico della corsa turca: Fabio Jakobsen, che ha realizzato la doppietta della squadra chiudendo secondo dietro il proprio compagno di squadra, ha completato la grande festa del team olandese. Lund Andresen, alla luce di questo successo, rimane ovviamente leader della classifica generale.

Show di Andresen in Turchia

La Bodrum – Kuşadası (177.9 km), frazione prevalentemente piatta, è stata animata da una fuga di sette corridori. Mauro Verwilt (Tarteletto-Isorex), Antonio Polga (Novo Nordisk), Oliver Mattheis (BIKE AID), Jacob Scott (REMBE Team Sauerland), Genki Yamamoto (Kinan), Michal Pomorski e Konrad Czabok (entrambi Mazowsze Serce Polski) hanno portato avanti un’azione da lontano. I sette attaccanti non hanno mai avuto molto spazio rispetto al gruppo: ciò è stato dettato dal lavoro portato avanti da Astana Qazaqstan e Bora-hansgrohe, che volevano lanciare i loro velocisti. Come nelle tappe precedenti, ci è voluto un po’ prima che il gruppo riprendesse gli attaccanti. A quindici chilometri dalla linea del traguardo, il vantaggio degli ultimi fuggitori rimasti – Verwilt, Scott, Mattheis e Czabok – era di un minuto.

Andresen vince ancora al Giro di Turchia

Mattheis è stato l’ultimo fuggitivo ad essere ripreso a cinque chilometri dalla linea del traguardo. In testa, in quel momento, c’erano gli uomini della Polti-Kometa, che hanno alzato il ritmo per stancare gli altri velocisti. Da lì in poi si è scatenata la lotta alla posizione migliore per lo sprint finale. nell’ultimo chilometro, Danny van Poppel ha provato a uscire fuori lungo insieme Martijn Budding di TDT-Unibet alla sua ruota, ma i due non hanno resistito. È stato Lund Andresen, con Jakobsen sulla ruota, che è uscito bene nel finale. Il danese, secondo quanto è stato possibile capire, aveva voluto lanciare la volata a Jakobsen, ma quest’ultimo ha rallentato nel finale, lasciandogli la vittoria per il secondo giorno consecutivo.

Giovanni Lonardi è secondo

In classifica generale, dietro la ferma leadership di Andresen, troviamo in seconda posizione l’italiano Giovanni Lonardi, che bene si è messo in luce nelle prime frazioni di questo Giro di Turchia. Il distacco dalla maglia di leader della classifica generale rimane di 14 secondi. La terza posizione è invece nelle mani del tedesco Henri Uhlig, corridore che si trova davanti a Danny van Poppel. Nei primi 5 troviamo anche Filippo Conca, corridore della Q36.5.

Nizzolo torna a gareggiare

A proposito di questa formazione, è di oggi la notizia che il ritorno alle gare di Giacomo Nizzolo è molto vicino. Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il corridore milanese, rimasto vittima di un infortunio lo scorso novembre, farà il suo tanto atteso ritorno nella Famenne Ardenne Classic (28 aprile). Anche Arnaud De Lie – dopo aver superato la malattia di Lyme – tornerà nel gruppo in questa gara belga di un giorno. Nizzolo era in realtà già previsto per il Giro di Turchia, ma i tecnici hanno stabilito che era ancora troppo presto. Il 35enne Nizzolo è passato dalla Israel-Premier Tech alla Q36.5 nel corso dell’inverno. Ha firmato un contratto con la formazione svizzera fino alla fine del 2025.

Ineos-Grenadiers, al Giro d’Italia 2024 si punta su Thomas e Ganna

Filippo Ganna sarà al fianco di Geraint Thomas al Giro d’Italia 2024. Il corridore piemontese sarà una delle pedine più importanti del gallese, vincitore del Tour de France 2018, che proverà per il secondo anno consecutivo l’assalto alla maglia rosa. Se Tadej Pogacar partirà come favorito numero uno per la conquista della maglia rosa finale, la Ineos-Grenadiers approccerà il Giro d’Italia 2024 in qualità di una delle formazioni più forti al via, capace di competere su ogni tipo di terreno.

Thomas e Ganna al via del Giro 2024

Filippo Ganna è tornato a correre al Tour of the Alps dopo un periodo di preparazione in altura che ha fatto seguito alla Milano-Sanremo, unica classica monumento alla quale il corridore italiano ha preso parte nel corso della primavera. Nella corsa che tradizionalmente precede il Giro d’Italia, la Ineos-Grenadiers ha dimostrato di essere una formazione molto competitiva, anche se, sulla carta, manca un uomo che può competere a pieno titolo con Pogacar. Geraint Thomas può far valere le proprie doti e la grande esperienza accumulata nel corso di questi lunghi anni, ma dovrà inventare qualcosa per cercare di far saltare il banco contro il corridore sloveno.

Thomas e Ganna sfidano Pogacar al Giro d’Italia 2024

Come annunciato dalla formazione britannica, Geraint Thomas, 37 anni, sarà il capitano di una squadra piena di esperienza che affronterà il Giro d’Italia. Soprattutto, l’ambizione principale sarà quella di lasciarsi alle spalle l’amarezza dell’edizione 2023, quando Thomas, in maglia rosa, fu superato nella penultima tappa da Primoz Roglic.

Quest’anno il Giro d’Italia, con al via Thomas e Ganna, inizierà da Venaria Reale sabato 4 maggio e terminerà a Roma domenica 26 maggio. La formazione britannica vedrà al via anche l’olandese Thymen Arensman, che è stato sesto assoluto nel 2023 e secondo nella classifica giovanile, che torna a svolgere ancora una volta un ruolo di supporto cruciale per Thomas in alta montagna. Ben Swift, altamente esperto, che assume il ruolo cruciale di “direttore sportivo di corsa”, incaricato di eseguire le ambizioni della squadra e di correre in modo aggressivo, al fine di cogliere qualsiasi opportunità. Filippo Ganna cercherà gloria soprattutto nelle cronometro e nella grande partenza, che si svolge nella sua terra d’origine: Jhonatan Narváez, che è stato un vincitore una tappa nel 2020 e ha mostrato un’eccellente forma all’inizio della stagione, sarà presente per la quinta volta al Giro d’Italia, mentre il nuovo arrivato della squadra, Tobias Foss, recente vincitore della frazione di apertura del Tour of the Alps, inizierà il suo primo Grand Tour con la nuova squadra. La formazione è completata da Magnus Sheffield e Connor Swift.

Le dichiarazioni

Le parole di Geraint Thomas alla vigilia della partenza del Giro d’Italia.

“La preparazione è andata bene e mi sento in buona condizione. Abbiamo una formazione forte e c’è un buon legame con questo gruppo. Il nucleo è lo stesso del Giro dell’anno scorso, con alcune grandi aggiunte per quest’anno. Abbiamo trascorso molto tempo insieme al training camp: sappiamo cosa dobbiamo fare e ci sentiamo tutti super motivati a portare a termine il lavoro. Ovviamente, Tadej Pogacar è il favorito pre-gara e ha una squadra forte intorno a lui, e questo cambia un po’ la dinamica della gara. Ma questo significa anche che tutti gli occhi saranno su di lui per tre lunghe settimane di dure corse. Il nostro piano è quello di essere aggressivi, affrontare la gara e cercare ogni opportunità per aggiungere pressione. Con il piano di correre il Giro e poi andare direttamente al Tour, c’è stato un approccio diverso in questa stagione. Ma mi sento bene e non penso oltre le prossime settimane in Italia. Il mio unico obiettivo ora è il Giro e arrivare lì nella mia migliore forma possibile.”

Gp Liberazione Donne, UAE in parata: Consonni si aggiudica la corsa

Il Gran Premio Liberazione Donne si chiude con l’arrivo in parata della ragazze della UAE Team Adq: Chiara Consonni, Silvia Persico ed Eleonora Gasparrini sono arrivate insieme per prime sul traguardo di viale delle Terme di Caracalla a Roma, ottenendo così un trionfo d’altri tempi. La prima ad aver tagliato il traguardo, in un arrivo nel quale tutte e tre le ragazze hanno esultato, è stata Chiara Consonni, atleta lombarda che è stata una pedina fondamentale per la vittoria di Silvia Persico sia questo circuito nel 2022. Ha chiuso terza Eleonora Gasparrini, la quale, sul podio, è stata insignita del premio per la combattività intitolato a Mario Carbutti, ideatore del Gran Premio Liberazione Donne.

Liberazione Donne, festa UAE: vince Consonni nell’arrivo in parata

La corsa non ha avuto storia: la UAE Team Adq era la formazione favorita della vigilia e non ha deluso le aspettative. Quando difendevano i colori della Valcar Travel & Service, due anni fa, Consonni fu una pedina fondamentale per Silvia Persico nella vittoria conquistata in quell’edizione del Gran premio Liberazione. Questa volta, invece, la formazione emiratina ha dimostrato una superiorità a dir poco schiacciante, con una prima fuga di gruppo lanciata a metà gara, poi l’azione decisiva portata via da Eleonora Camilla Gasparrini, che è andata in fuga negli ultimi giri.

Consonni prima al Gp Liberazione Donne

Nessuna è riuscita a resistere all’azione della Gasparrini sul circuito delle Terme di Caracalla: le uniche che sono riuscite a raggiungerla sono state le sue compagne, Chiara Consonni e Silvia Persico, le quali sono riuscite ad imporre un ritmo che ha permesso loro di arrivare tutte insieme al traguardo. Un’esultanza di gruppo per le tre ragazze, che hanno occupato i tre gradini del podio in questo ordine: prima Chiara Consonni, seconda Silvia Persico e terza Eleonora Gasparrini. La grande festa UAE Team Adq si chiude con il quarto posto di Federica Venturelli, mentre in quinta posizione troviamo Giada Borghesi della BTC Lubiana Zhiraf.

Come ha spiegato anche il commissario tecnico della nazionale femminile, Paolo Sangalli, l’edizione odierna del Gran Premio Liberazione femminile ha messo in evidenza il divario tecnico una formazione World Tour e le Continental, ma al contempo l’impegno fondamentale di queste ultime che hanno fatto il massimo per mettere in difficoltà le più quotate avversarie e lanciano tante Under 23 di qualità. Presente sulla linea del traguardo anche Marta Bastianelli, due volte vincitrice del Gran Premio Liberazione donne e oggi collaboratrice del CT Sangalli.

Ora testa ai Giochi Olimpici

Per Chiara Consonni, al Liberazione è arrivata la prima vittoria stagionale, un successo che ora la proprietà verso i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Fino ad oggi, infatti, la stagione è stata improntata soprattutto sulla strada, ad eccezione della trasferta di Milton di poche settimane fa, dove si è cimentata insieme alle sue compagne di nazionale su pista. Ma da oggi in poi arriveranno tanti impegni nei velodromi, a cominciare già dalla prossima settimana, quando è già stato programmato un raduno con vista Giochi Olimpici di Parigi. Il Liberazione sorride quindi all’atleta lombarda, che rappresenterà la nostra nazionale nella prova a cinque cerchi: più in generale, il successo della UAE Team Adq conferma che la squadra sta lavorando davvero molto bene, non solo con Silvia Persico, considerata la punta di diamante di questa formazione, ma anche con Eleonora Gasparrini e Federica Venturelli, che già si sono tolte diverse soddisfazioni importanti nella prima parte di stagione. Due ragazze molto giovani che hanno dimostrato di avere davvero tanto talento anche sui palcoscenici più importanti al mondo.

Giro di Turchia 2024, Andresen vince la quarta tappa

La quarta tappa del Giro di Turchia 2024 è stata una giornata di grande spettacolo e emozioni, culminata con la vittoria di Tobias Lund Andresen (Team dsm-firmenich PostNL). In una volata tesa e combattuta, Andresen è riuscito a gestire magistralmente i tempi, superando Danny Van Poppel (Polti-Kometa) e Henri Uhlig (Bora-hansgrohe) sul traguardo. La tappa è stata caratterizzata da un’azione audace di Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), il quale è stato ripreso all’ultimo chilometro dopo aver tentato una fuga solitaria. Grazie alla vittoria di tappa, il corridore danese ha conquistato anche la maglia di leader della classifica generale, scavalcando Giovanni Lonardi (Polti-Kometa) di quattro preziosi secondi. Completa il podio di tappa Henri Uhlig, giunto al traguardo con lo stesso tempo di Tarozzi.

Trionfo di Andresen nella quarta tappa del Giro di Turchia

Fin dall’inizio, la tappa ha visto diversi tentativi di fuga da parte di corridori provenienti da varie squadre. Il primo gruppo, composto da Negasi Haylu Abreha (Q36.5 Pro Cycling), Lennert Teugels (Bingoal WB), Andreas Miltiadis (Terengganu), Robbe Claeys (Tarteletto – Isorex) e Yago Aguirre (Rembe), è stato presto riassorbito dal gruppo principale. Tuttavia, è stato il secondo tentativo a portare i frutti desiderati, con James Whelan (Q36.5), Calum Johnston (Caja Rural), Manuele Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Owen Geleijn (TDT Unibet), Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex) e Petros Mengs (Beykoz) che sono riusciti a staccare il gruppo e a formare una fuga consistente.

Giro di Turchia, la quarta tappa è di Andresen

Nonostante i loro sforzi, il vantaggio dei fuggitivi è stato ridotto mentre squadre come il Team corratec-Vini Fantini e la Astana Qazaqstan hanno aumentato il ritmo nel gruppo principale. Tarozzi ha tentato un attacco nel finale, ma è stato raggiunto dal gruppo, che si è presentato compatto per lo sprint finale. Andresen ha vinto la quarta tappa del giro di Turchia sfruttando abilmente la confusione nel gruppo per lanciare un’accelerazione devastante, conquistando la vittoria quasi indisturbato, mentre i suoi rivali sembravano esitare nell’iniziare la propria volata. Grazie a questa vittoria, ha anche assunto il ruolo di leader della classifica generale.

Godon vince al Giro di Romandia

Nel frattempo, in Svizzera, è andata di scena la prima tappa del Giro di Romandia dopo il cronoprologo di ieri. La frazione è stata caratterizzata da una doppia vittoria per la squadra Decathlon-Ag2r. Il corridore francese Dorian Godon ha tagliato per primo il traguardo di Fribourg, seguito dal suo compagno di squadra Andrea Vendrame, che ha chiuso al secondo posto in una volata caotica. Al terzo posto si è piazzato Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck) in una tappa conclusasi in modo velocissimo e nervoso, con numerosi attacchi e contrattacchi anche nei chilometri finali.

Grazie ai secondi di abbuono conquistati al traguardo, Dorian Godon è ora anche il leader della classifica generale. La corsa si è accesa quando il gruppo si è avvicinato alla salita finale, con Fausto Masnada che ha attaccato, seguito dal suo compagno Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step). Nonostante i loro sforzi coordinati, sono stati raggiunti dal gruppo poco prima del traguardo. La volata è stata inevitabile, con Dorian Godon che è riuscito a lanciare uno scatto decisivo a duecento metri dal traguardo, portandosi così alla vittoria, seguito dal compagno di squadra Andrea Vendrame.

Giro di Turchia 2024, Lonardi si prende la tappa dopo il declassamento di Van Poppel

E’ vittoria italiana nella terza tappa del Giro di Turchia 2024: Giovanni Lonardi ha infatti conquistato la Fethiye-Marmaris (147.4 km) dopo che la giuria ha deciso di declassificare Danny Van Poppel, che aveva inizialmente tagliato il traguardo per primo. Grazie a questo successo, il corridore italiano del Team Polti Kometa mantiene anche la maglia di leader della classifica generale.

Giro di Turchia, Lonardi si prende tappa e maglia

La terza tappa del Giro di Turchia è stata vinta da Giovanni Lonardi. L’italiano del Team Polti-Kometa ha tagliato il traguardo secondo nella cittadina di Marmaris, ma alla fine è stato dichiarato vincitore. Danny van Poppel è stato infatti declassato dopo che la giuria ha considerato irregolare il suo sprint. Il finale della Fethiye-Marmaris è stato molto impegnativo, in quanto i corridori hanno dovuto affrontare due salite brevi ma difficili. In particolare l’ultima ascesa misurava 1,3 chilometri con una pendenza media del 7,3%. Una volta in cima a questa salita, mancavano ancora dodici chilometri al traguardo. Dopo 25 chilometri di corsa si potevano già notare diversi tentativi di attacco, ma il gruppo era ancora compatto. La fuga di giornata ha quindi dovuto attendere un po’ prima di avere il via libera, ma alla fine quattro corridori sono riusciti ad avvantaggiarsi. Si trattava di Filippo Conca (Q36.5), Willie Smit (China Glory), Antoine Berlin (Bike Aid) e Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski). Questi quattro corridori hanno rapidamente accumulato un vantaggio di oltre due minuti sul plotone.

Giro di Turchia, successo per Lonardi

La Alpecin-Pimapen e la Bora-hansgrohe avevano chiaramente tutta la volontà di far concludere la corsa in volata: lavorando insieme, sono le due squadre sono riuscite a ridurre di molto il gap con il passare dei chilometri. Berlin, Smit, Conca e Czabok hanno iniziato la prima salita di giornata con meno di un minuto di vantaggio, a soli 35 chilometri dal traguardo. Verso la vetta, il gruppo degli attaccanti si spezza in più parti: Conca è riuscito a raggiungere per primo la vetta e ha proseguito da solo, fino al momento in cui non è stato raggiunto da Samuele Zoccarato, corridore della VF Group-Bardiani che si era avvantaggiato sugli altri corridori del plotone.

Filippo Conca in grande forma

Nonostante altri attacchi da dietro, Filippo Conca è sembrato avere delle ottime gambe, al punto tale da essere ancora davanti nel momento in cui si stava per affrontare la prima salita. A causa di altre azioni provenienti da dietro, la sua azione è stata però annullata. La maggior parte dei velocisti è riuscita a resistere sull’ultima salita: diversi corridori hanno provato a scattare a sorpresa negli ultimi chilometri, ma Bora-hansgrohe e Astana Qazaqstan sono riuscite a mettere in moto i loro treni per far terminare la corsa in volata.

Finale caotico

Tuttavia, nessuna squadra è riuscita a prendere il sopravvento in un finale molto caotico e a tratti pericoloso. Nell’ultimo chilometro l’Alpecin-Pimapen è riuscita a farsi avanti al momento giusto, ma Danny van Poppel – in assenza del compagno di squadra Sam Welsford – è riuscito a tagliare il traguardo per primo. L’olandese ha attaccato con forza ed è riuscito a tenere a bada Giovanni Lonardi, anche se è sembrato deviare un po’ dalla sua linea. Questa è stata l’opinione di Lonardi, che al momento di tagliare il traguardo ha protestato contro la condotta di van Poppel. I giudici di gara, alla fine, hanno dato ragione al corridore italiano: allo sprint non è infatti possibile cambiare la propria traiettoria, di conseguenza il corridore della Bora-hansgrohe è stato declassato. Domani si riparte con la quarta frazione del Giro di Turchia 2024 con Giovanni Lonardi in maglia di leader della classifica generale. La frazione sarà la Marmaris – Bodrum (137.9 km).

Patrick Lefevere: “Nel 2025 Evenepoel deve fare il Giro delle Fiandre”

Patrick Lefevere, nel 2025, esprime il desiderio di vedere Remco Evenepoel impegnato sia alla Milano-Sanremo che al Giro delle Fiandre. Questo pensiero emerge in seguito a una stagione deludente per la sua squadra, la Soudal-QuickStep, nelle classiche, sia sul pavé fiammingo che sulle côtes delle Ardenne. Lefevere, direttore generale della squadra, auspica che Evenepoel, il talento belga attualmente in fase di recupero dopo una brutta caduta al Giro dei Paesi Baschi, possa riportare il Wolfpack ai vertici delle classiche di primavera nella prossima stagione.

Evenepoel al Giro delle Fiandre il prossimo anno

Lefevere ha espresso la sua convinzione nell’adattabilità di Remco Evenepoel alle classiche fiamminghe, affermando che vede un po’ dello spirito delle Fiandre in lui. Non usa mezzi termini nel criticare le prestazioni della squadra nelle classiche, ritenendole una grande delusione e ammettendo che il potenziale della squadra potrebbe non essere più all’altezza delle aspettative. Sembra quasi che la Soudal-QuickStep stia vivendo un momento di transizione: nel 2021, Kasper Asgreen ha vinto il Giro delle Fiandre, mentre l’anno seguente il team ha faticato nelle corse “di casa” esprimendosi meglio alla Vuelta a Espana, dove Remco Evenepoel ha vinto la classifica generale. Sotto un certo punto di vista, sembra che il team stia lavorando di più al fianco di Evenepoel nelle grandi corse a tappe che al fianco dei propri capitani nelle classiche monumento.

Sanremo e Fiandre per Evenepoel prima del Tour

La soluzione proposta dal capo della Soudal-QuickStep per riportare la squadra al vertice delle classiche di primavera è concentrarsi su Evenepoel. L’idea è di farlo partecipare alla Milano-Sanremo e poi a un programma di gare selettive che includa il Giro delle Fiandre, seguito da un periodo di riposo prima della Liegi-Bastogne-Liegi. Lefevere sottolinea l’importanza del riposo per il corridore dopo la Ronde van Vlaanderen e accenna al desiderio di Evenepoel di correre un giorno la classica fiamminga.

Le corse a tappe

Lefevere ha aggiornato anche sulle condizioni fisiche di Evenepoel, riferendo che attualmente il dolore alla scapola è più fastidioso della frattura alla clavicola. Evenepoel si preparerà per le prossime sfide recandosi in ritiro in Sierra Nevada. Nonostante l’infortunio, il corridore rimane tranquillo e consapevole di avere ancora tempo per recuperare. Il programma futuro di Evenepoel, per questo 2024, include la partecipazione al Giro del Delfinato o al Giro di Svizzera come preparazione per il Tour de France 2024. E’ molto probabile che, dopo la Grande Boucle, Evenepoel possa prendere parte anche ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, dividendo i ruoli di capitano con Wout Van Aert. Non sarebbe la prima volta che i due corridori gareggiano insieme con la propria nazionale e in passato le cose hanno spesso funzionato bene.

La Soudal-QuickStep potrebbe muoversi nel ciclomercato

Resta da capire quale sarà la disponibilità di Evenepoel nell’affrontare due classiche monumento come la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre. Storicamente, la Soudal-QuickStep è una formazione che ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo nelle classiche monumento, ed è normale che, essendo sostenuta da aziende locali, voglia fare bene anche in questo tipo di corse. Non è da escludere, in questo senso, che possano anche esserci dei movimenti di ciclomercato in uscita: Kasper Asgreen, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe “corteggiato” dalla Uno-X, mentre per Julian Alaphilippe si parla della possibilità di correre con una formazione francese.

Giro di Turchia 2024, Kanter si prende la seconda tappa

Il Giro di Turchia 2024 ha proseguito la sua corsa dopo la vittoria di Fabio Jakobsen nella tappa di apertura: la seconda frazione si è svolta lungo 190,6 km da Kemer alla città costiera di Kaş. Questa seconda tappa del Giro di Turchia 2024 presentava anche un profilo più impegnativo, con una salita di seconda categoria lungo il percorso, la cui vetta si trovava a oltre cinquanta chilometri dal traguardo. Era molto difficile, quindi, capire se anche oggi si sarebbe potuti arrivare ad uno sprint di massa sul traguardo.

Giro di Turchia 2024, la seconda tappa a Kanter

La battaglia per la fuga è iniziata presto, con Antoine Berlin del Team Bike AID che ha provato a staccare il gruppo fin dai primi chilometri, ma è stato presto raggiunto. Successivamente, un gruppo composto da David Lozano (Novo Nordisk), Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex), Vinzent Dorn (Bike Aid), Samet Bulut (Beykoz Belediyesi Spor Türkiye), Jakub Kaczmarek (Mazowsze Serce Polski) e Jonathan Malte Rottmann (REMBE Sauerland) è riuscito a guadagnare un vantaggio massimo di circa quattro minuti.

La fuga

Il gruppo principale, guidato da Burgos-BH e Team Polti-Kometa, ha lavorato per ridurre il distacco, soprattutto quando si avvicinava la salita più impegnativa della giornata. Durante la salita, il gruppo si è sfilacciato e molti velocisti sono stati distanziati, tra i quali Mark Cavendish e Sasha Weemaes. Anche Fabio Jakobsen, vincitore della prima tappa, ha accumulato molta fatica ed è stato quindi distanziato dal gruppo dei migliori.

I cinque corridori rimasti in testa hanno raggiunto la cima della salita con un vantaggio ridotto e si sono preparati per una fase finale relativamente pianeggiante di 55 chilometri. Tuttavia, il gruppo principale li ha presto catturati, con Vinzent Dorn che è stato l’ultimo a essere riassorbito dal plotone. Con l’avvicinarsi del traguardo, diverse squadre hanno lavorato insieme per preparare lo sprint finale.

Kanter, vittoria allo sprint nella seconda tappa del Giro di Turchia

Sam Welsford è emerso come il principale contendente per la vittoria di tappa. Tuttavia, Max Kanter ha trovato l’opportunità perfetta per sfrecciare verso la vittoria, superando Henri Uhlig e Tobias Lund Andresen sul traguardo di Kaş. È stata la prima vittoria da professionista per Kanter, che ha concluso così una tappa emozionante del Giro di Turchia. Max Kanter è uno dei giovani più talentuosi del ciclismo tedesco: corridore dell’Astana Qazaqstan, oggi ha dimostrato di essere non solo un ottimo apripista per Mark Cavendish, ma anche una vera e propria punta per un arrivo allo sprint.

Leadership tedesca

Da segnalare che i primi due corridori al traguardo, nella frazione odierna del Giro di Turchia, sono tedeschi. In seconda piazza troviamo infatti Henri Uhlig, corridore dell’Alpecin-Deceuninck che il pubblico italiano ha imparato a conoscere due anni fa, quando è riuscito ad imporsi nella corsa di un giorno più importante per gli Under 23 in Italia, il Gran Premio Liberazione di Roma. Dopo una stagione trascorsa nelle categorie giovanili del team, il tedesco è adesso ufficialmente un compagno di squadra del campione del mondo Mathieu van der Poel, anche se sta svolgendo un calendario differente rispetto a quello dell’olandese. Uhlig è anche leader della classifica generale del Giro di Turchia 2024, dove anche gli italiani sono in ballo per la leadership, con il quarto posto di Davide Ballerini e il quinto di Giovanni Lonardi. Domani ci sarà la terza tappa, la Fethiye – Marmaris (147.4 km).