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Tag: Ciclismo

Giro d’Ungheria 2024, Nys si prende tappa e maglia in salita

Nella terza tappa del Giro di Ungheria 2024, Thibau Nys (Lidl-Trek) ha sorpreso tutti con una brillante vittoria nell’arrivo in salita a Gyöngyös-Kékestető. Il corridore belga ha mostrato un’eccezionale forza nel superare Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) negli ultimi 50 metri, dopo che il tedesco si era distanziato circa un chilometro e mezzo dal traguardo, ma ha poi subito un crollo nelle fasi finali. Questo ha permesso a Diego Ulissi (UAE Team Emirates) di conquistare il secondo posto dietro al talentuoso belga, che ora è il nuovo leader della corsa ungherese con un vantaggio di 4 secondi sul toscano di 34 anni e di 6 secondi su Buchmann.

Giro d’Ungheria 2024, il sigillo di Thibau Nys

La giornata è stata caratterizzata fin dall’inizio dalla formazione di una fuga, con Siebe Deweirdt (Team Flanders Baloise), Balazs Rózsa (Epronex-Hungary Cycling Team), Manuel Penalver (Team Polti-Kometa), Christian Bagatin (Team MBH Bank Colpack Ballan), Yevgeniy Gidich e Michael Mørkøv (Astana Qazaqstan) che hanno guadagnato rapidamente terreno. I sei fuggitivi hanno raggiunto un vantaggio massimo di 3 minuti e 30 secondi dopo 25 chilometri, ma il gruppo principale li ha sempre tenuti sotto controllo.

Thibau Nys, tappa e maglia in Ungheria

Il ritmo è cambiato quando il Team dsm-firmenich PostNL ha iniziato a ridurre il divario a circa 90 secondi a 50 chilometri dal traguardo. Successivamente, la Pierre Baguette Cycling, guidata da Peter Sagan e dal leader Martin Voltr, ha preso il comando del gruppo, mentre Kristian Sbaragli (Team corratec – Vini Fantini) ha tentato un contrattacco. Tuttavia, la salita finale ha visto un aumento del ritmo, con il gruppo che ha chiuso sullo spagnolo prima di affrontare gli ultimi chilometri impegnativi.

Mentre il traguardo si avvicinava, Emanuel Buchmann ha lanciato un attacco deciso a 1600 metri dal traguardo, sembrando distanziare tutti. Tuttavia, ha subito un improvviso calo di prestazione negli ultimi 250 metri, permettendo a Diego Ulissi e Thibau Nys di avvicinarsi rapidamente. Nys ha infine superato sia Buchmann che Ulissi, assicurandosi la vittoria.

Il lavoro della Lidl-Trek

In questa tappa, la Lidl-Trek ha dimostrato una grande forza e determinazione, portando Nys alla vittoria in Ungheria e alla leadership della corsa. Dopo aver mancato la vittoria nelle prime due tappe, che si sono concluse entrambe allo sprint, la formazione diretta da Luca Guercilena ha ottenuto la vittoria nella terza tappa del Giro di Ungheria. Per vincere è stato necessario l’impegno di tutta la squadra, con Otto Vergaerde, Jacopo Mosca e Fabio Felline che hanno svolto la prima parte del lavoro, mantenendo Mathias Vacek e Thibau Nys ben posizionati e fuori dai guai per tutta la tappa. Mentre si avvicinava la salita finale verso il traguardo di Gyöngyös-Kékestető, Natnael Tesfazion ha preso il carico di lavoro mentre il gruppo si riduceva.

Un attacco di Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) ha costretto una reazione del gruppo mentre Vacek si è spostato in testa per riprendere Buchmann. Quando il campione tedesco ha iniziato a stancarsi, Vacek ha ridotto il suo vantaggio, abbastanza da permettere a Nys di saltare Diego Ulissi (UAE) e superare Buchmann a 50 metri dalla linea del traguardo prima di alzare le mani in segno di vittoria. Il giovane belga si porta in testa alla classifica generale con due tappe alla fine, entrambe caratterizzate da arrivi in salita.

Giro d’Ungheria 2024, Mark Cavendish torna al successo

Mark Cavendish torna al successo al Giro d’Ungheria 2024, aggiungendo un’altra pietra miliare alla sua incredibile carriera. Il velocista britannico ha conquistato la seconda tappa della corsa ungherese: nella tipica maestria che lo contraddistingue, Cavendish è stato lanciato impeccabilmente dai suoi compagni di squadra della Astana Qazaqstan, riuscendo a spuntarla sul traguardo davanti all’olandese Dylan Groenewegen della Jayco-AlUla e allo spagnolo Jon Aberasturi, portacolori della formazione Euskaltel-Euskadi.

Sigillo di cavendish in Ungheria

Questa vittoria, la numero 164 per il 38enne britannico, lo ha catapultato anche al secondo posto della classifica generale provvisoria, a soli cinque secondi di distanza dal leader Martin Voltr del team Pierre Baguette. Un trionfo brillante in volata che accende le speranze per il Tour de France che si svolgerà a luglio, dove Cavendish cercherà di siglare il suo storico 35º successo di tappa, un record senza precedenti. Ricordiamo infatti che Cavendish quest’anno avrebbe dovuto ritirarsi, ma ha avuto la possibilità di correre per un altro anno dopo la caduta e il conseguente ritiro anzitempo dal Tour dello scorso anno: la possibilità di superare il record di Eddy Merckx, che ha 34 vittorie all’attivo, è ancora viva. Lo scorso anno, Cavendish decise di affrontare il Giro d’Italia come una sorta di preparazione alla Grande Boucle: quest’anno, invece, ha preferito affrontare altre gare prima di presentarsi a Firenze a fine giugno per la grande partenza del Tour de France.

Giro d’Ungheria, il trionfo di Cavendish

La tappa è stata caratterizzata fin dall’inizio dalla formazione di una fuga composta da Martin Voltr (Pierre Baguette), Zsolt Istlstekker (Epronex), Christian Bagatin (MBH Bank-Colpack-Ballan) e Siebe Deweirdt (Team Flanders Baloise), ai quali il gruppo principale ha concesso un margine di vantaggio. Tuttavia, una volta raggiunti i tre minuti di vantaggio, il gruppo ha iniziato a stringere il controllo, mantenendo una velocità costante che ha impedito ai fuggitivi di guadagnare ulteriormente terreno. Nel corso della gara, il margine si è stabilizzato intorno ai due minuti e trenta secondi mentre i chilometri si susseguivano.

Le schermaglie tra i fuggitivi sono iniziate a 25 chilometri dal traguardo, quando si è disputato il Gran Premio della Montagna a Tardona, vinto dall’italiano Christian Bagatin. Dopo questo sprint, Bagatin si è trovato in testa da solo con un vantaggio di un minuto e cinque secondi sul gruppo dei velocisti. Tuttavia, il suo vantaggio è rapidamente diminuito sotto i dieci secondi mentre ci si avvicinava agli ultimi dieci chilometri di corsa, e infine è stato riassorbito prima dei meno otto chilometri.

Caduta nel finale

La tappa è stata segnata anche da una brutta caduta nel gruppo principale a meno sei chilometri dal traguardo, coinvolgendo Dusan Rajovic del Team Bahrain-Victorious e Emanuel Buchmann della Bora-hansgrohe. Rajovic, campione nazionale serbo, è rimasto a terra dolorante, mentre Buchmann è riuscito a rientrare nel gruppo principale dopo la caduta. La volata finale è stata ben orchestrata dal treno della Astana Qazaqstan, che ha lanciato alla perfezione Cavendish nei 300 metri finali, consentendogli di respingere il ritorno di Groenewegen e di assicurarsi una vittoria emozionante in volata.

Ricordiamo che al Giro d’Ungheria è presente anche Peter Sagan: il corridore slovacco sta infatti gareggiando al fine di mettere chilometri nelle gambe in vista della prova olimpica di mountain bike di Parigi 2024, che sarà l’ultima gara della sua carriera fatta di grandi trionfi su strada, ma che è cominciata proprio nelle ruote grasse.

Giro d’Italia 2024, la giuria minaccia di squalificare Tadej Pogacar per il colore dei pantaloncini

Tadej Pogacar è stato minacciato di squalifica al Giro d’Italia 2024 a causa dei suoi pantaloncini. La maglia rosa è stata “richiamata all’ordine” dai commissari di gara dell’Unione Ciclistica Internazionale dopo che, nella tappa di lunedì, lo sloveno ha indossato dei pantaloncini color granata insieme alla maglia di leader della classifica generale. Nella frazione di ieri, quindi, che si è conclusa con la vittoria di Jonathan Milan ad Andora, lo sloveno ha corso sempre con la maglia rosa, ma indossando i pantaloncini neri tradizionali della sua squadra, la UAE Team Emirates.

Tadej Pogacar e i pantaloncini granata in omaggio al Grande Torino

Il rischio di squalifica della maglia rosa è scaturito da interpretazioni contrastanti delle regole riguardanti la maglia del leader da parte degli organizzatori della gara e dei commissari dell’Unione Ciclistica Internazionale. Dopo aver conquistato la maglia rosa nella seconda tappa, Pogacar ha iniziato la tappa successiva indossando i pantaloncini granata, parte di un completo fornito da RCS Sport, comitato organizzatore del Giro d’Italia, e dal loro partner di abbigliamento tecnico. La scelta di abbinare i pantaloncini granata alla maglia rosa è stata un omaggio alla squadra di calcio del Torino, in occasione del 75° anniversario del disastro aereo di Superga. Proprio nella giornata di sabato, infatti, la carovana del Giro è transitata sull’ascesa di Superga, accolta da tantissimi tifosi della squadra che hanno reso omaggio alle persone morte in quell’incidente.

Tadej Pogacar e i pantaloncini della discordia

È importante sottolineare tuttavia che solo Pogacar ha indossato la maglia rosa con i pantaloncini granata. Prima di lui, infatti, ha indossato la maglia rosa Jhonatan Narvaez, dopo aver vinto la prima frazione: tuttavia, il corridore della Ineos-Grenadiers ha corso con i pantaloncini neri. Visto che si tratta di una chiara scelta del comitato organizzatore quella di far vestire i pantaloncini granata, non è chiaro quindi perchè Narvaez non li abbia indossati.

Il kit rosa e granata di Pogacar ha suscitato un dibattito sui social media e oltre, portando i commissari dell’UCI a intervenire minacciando l’atleta di squalifica se avesse persistito nell’utilizzo di quei pantaloncini. RCS Sport ha cercato di spiegare ai commissari dell’UCI che il completo bicolore rispettava le regole, ma la giuria ha preferito attendere una decisione finale dagli alti funzionari dell’UCI, incluso il presidente del massimo organo mondiale del ciclismo, David Lappartient.

Il kit fornito dal comitato organizzatore

Chiamato a rispondere sull’argomento, il leader della classifica generale al Giro d’Italia 2024, Tadej Pogacar, ha dichiarato semplicemente che ha fatto ciò che gli è stato detto, ovvero indossare i pantaloncini color granata. La squadra ha poi però ricevuto una chiamata dall’Unione Ciclistica Internazionale nella quale i commissari dicevano che non è permesso indossare quei pantaloncini. L’amministratore delegato di RCS Sport, Paolo Bellino, ha invece sostenuto che secondo lui il completo rispettava le regole imposte dall’UCI.

Il cambio di pantaloncini

Il caso si è quindi risolto con una presa di posizione dell’UAE Team Emirates, che ha evitato una possibile squalifica del proprio corridore che indossa la maglia rosa. Sarebbe stato quantomeno clamoroso perdere il leader della generale per una questione inerente l’abbigliamento: dopo che nella giornata di ieri Pogacar è tornato a gareggiare con i pantaloncini della squadra, non dovrebbero esserci più problemi in futuro. Secondo quanto specificato, l’unica eccezione che è possibile fare sull’abbigliamento è quello di indossare un pantaloncino dello stesso colore della maglia, ad esempio un pantaloncino rosa se si indossa la maglia rosa: ma non è possibile, per il comitato organizzatore, fare un completo bicolore.

Milano-Sanremo, dal 2025 potrebbe rinascere l’edizione femminile

Dopo un’assenza di quasi vent’anni, l’idea di una Milano-Sanremo femminile sta prendendo nuovamente forma. L’ultima edizione della “Primavera Rosa”, come veniva chiamata in passato questa corsa, risale al 2005, quando le atlete pedalavano da Varazze a Sanremo per un totale di circa 120 chilometri. Da allora, mentre le altre Classiche Monumento hanno introdotto versioni femminili, la “Classicissima” è rimasta un appuntamento esclusivamente maschile. Negli ultimi tempi, le voci sulla possibile rinascita di una Milano-Sanremo al femminile si sono fatte sempre più insistenti negli ultimi anni. E ora, secondo fonti belghe, sembra che RCS Sport, comitato organizzatore del Giro d’Italia, abbia finalmente deciso di dare seguito a questa ambizione.

Milano-Sanremo femminile, un passo avanti per il ciclismo rosa

L’introduzione di una Milano-Sanremo femminile rappresenterebbe un passo significativo verso la parità di genere nel mondo del ciclismo professionistico. Mentre la maggior parte dei grandi eventi maschili ha ormai una controparte femminile, la mancanza di una “Classicissima” al femminile è considerata un’anomalia. Tra le cinque classichemonumento, hanno una controparte femminile il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e la Liegi. Mancano le due classiche Italiane, la Sanremo e Il Lombardia. Atlete di alto livello, come la campionessa del mondo Lotte Kopecky, hanno espresso entusiasmo per l’idea di una Milano-Sanremo al femminile, che colmerebbe un vuoto importante e offrirebbe alle cicliste un’altra prestigiosa opportunità per mettere in mostra il loro talento.

La sfida della Milano-Sanremo femminile

Ovviamente, l’organizzazione di una gara di tale portata non sarà priva di sfide. A differenza della versione maschile, che copre una distanza di circa 300 chilometri, la corsa femminile dovrà necessariamente essere più breve, probabilmente intorno ai 150-180 chilometri. Secondo le indiscrezioni, RCS Sport starebbe valutando Genova come possibile città di partenza. Questo permetterebbe alle atlete di percorrere gran parte del tracciato tradizionale, incluse le iconiche salite del Cipressa e del Poggio, prima di concludere la gara a Sanremo.

Il nodo del Trofeo Binda

Tuttavia, il principale ostacolo all’introduzione di una Milano-Sanremo femminile sembra essere la concomitanza con un altro evento di rilievo: il Trofeo Binda. Questa gara, che si svolge tradizionalmente la domenica successiva alla “Classicissima” maschile, è considerata quasi una classica monumento del ciclismo femminile, essendo stata organizzata ininterrottamente dal 1974. Avere due eventi di tale importanza in calendario a così breve distanza potrebbe rivelarsi problematico, sia dal punto di vista logistico che sportivo. Secondo alcune voci, si starebbe valutando la possibilità di anticipare il Trofeo Binda di una settimana, in modo da creare un trittico di gare italiane che comprenda anche la Strade Bianche. Tuttavia, questa soluzione non è priva di critiche. Alcune atlete hanno espresso preoccupazione riguardo al fatto che molte colleghe potrebbero saltare il Trofeo Binda per concentrarsi sulle successive Classiche del Nord.

Il ruolo dell’UCI e della Federazione Ciclistica Italiana

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e la Federazione Ciclistica Italiana sono consapevoli dell’importanza di trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti coinvolte. A fine maggio, è prevista una riunione del Consiglio Professionale del Ciclismo (PCC) dell’UCI, durante la quale il dossier e la data della Milano-Sanremo femminile saranno discussi in modo approfondito. Entrambi gli enti sembrano determinati a preservare l’integrità del Trofeo Binda, ma allo stesso tempo riconoscono il valore di un’aggiunta come la Milano-Sanremo al calendario femminile. Trovare un compromesso che rispetti la tradizione e allo stesso tempo promuova l’evoluzione del ciclismo femminile sarà fondamentale.

Giro d’Italia 2024, si arriva ad Andora: percorso, favoriti e diretta tv

La quarta tappa del Giro d’Italia 2024, la Acqui Terme – Andora (190 km), porta la corsa rosa fuori dal Piemonte dopo i primi tre giorni. La carovana si appresta quindi ad entrare in Liguria nell’arrivo di Andora, nella provincia di Savona. Sebbene sembri propensa a un arrivo in volata, il Gran Premio della Montagna di terza categoria al Colle del Melogno e le successive discese potrebbero favorire attacchi anticipati. Dei 190 chilometri totali del percorso, gli ultimi 60 sono piuttosto pianeggianti, ma l’inserimento dello strappo di Capo Mele, ascesa famosa per essere toccata sia da una classica monumento come la Milano – Sanremo che da un’altra corsa di un giorno molto prestigiosa come il Trofeo Laigueglia, la prima gara nel calendario ciclistico italiano, potrebbe sconvolgere le carte.

Giro d’Italia 2024, attesa un’altra volata ad Andora

La partenza da Acqui Terme è programmata per le 12:30, con un arrivo stimato tra le 17:00 e le 17:30 ad Andora. Oltre al gran premio della montagna al Colle del Melogno al chilometro 88, si osservano i traguardi volanti di Calizzano al chilometro 79 e di Savona al chilometro 130. L’InterGiro si trova ad Altare, a metà del chilometro 116. Questi punti intermedi potrebbero favorire attacchi o azioni strategiche che mettano in discussione un probabile arrivo in volata.

Il Giro d’Italia lascia il Piemonte per la Liguria, si arriva ad Andora

Il percorso di 190 chilometri attraversa paesaggi mozzafiato, lasciando il Piemonte per la costa ligure. La prima parte della tappa presenta quindi una salita costante fino al GPM di terza categoria. Dopo il passaggio del Colle, rimarranno 100 chilometri al traguardo. Capo Mele, con una pendenza media del 5.1% su 1.5 chilometri, potrebbe essere un punto cruciale per gli attaccanti desiderosi di anticipare la volata.

Anche se la tappa offre una seconda opportunità per i velocisti, la presenza di tratti più impegnativi nel finale potrebbe favorire movimenti tattici o attacchi da parte di altri corridori. La UAE Team Emirates potrebbe decidere di lasciare andare una possibile fuga durante la prima parte della tappa, caratterizzata da un costante saliscendi, mentre le squadre dei velocisti dovranno decidere come gestire la situazione. Il Capo Mele, affrontato poco prima del traguardo, potrebbe essere un punto cruciale per chi vuole anticipare la volata finale.

La rivincita tra Merlier e Milan

E’ chiaro che, in caso di arrivo in volata, ci si attende una rivincita tra Tim Merlier (Soudal Quick Step), vincitore della frazione di ieri, e l’azzurro Jonathan Milan (Lidl-Trek), che ha chiuso in seconda posizione. La volata di ieri è stata “sconvolta” dall’azione di Tadej Pogacar e Geraint Thomas, insieme a Mikkel Honorè, che era partito con l’obiettivo di anticipare la volata. Qualora le cose dovessero mettersi in un certo modo, oggi per il corridore del nord Europa potrebbe esserci una nuova opportunità, anche perchè Capo Mele può essere un ottimo trampolino per un corridore coraggioso come lui. Fari puntati anche su Kaden Groves, invece, in caso di arrivo in volata: l’australiano è rimasto molto deluso ieri dal suo dodicesimo posto, ma era solo il primo sprint di questo Giro d’Italia: c’è ancora modo per potersi rifare, così come c’è possibilità per Alberto Dainese, corridore che ieri ha chiuso in decima piazza.

La corsa in tv

Nel ricordare che Tadej Pogacar affronterà la tappa Acqui Terme – Andora del Giro d’Italia 2024 con la maglia rosa sulle spalle, la frazione sarà trasmessa in diretta integrale su rai2 e su Eurosport1.

Giro d’Italia 2024, Pogacar attacca anche a Fossano: “Vincere ogni tappa? No comment”

Tadej Pogacar regala ancora una volta spettacolo al Giro d’Italia 2024. Il corridore sloveno della UAE Team Emirates, mentre tutti aspettavano la volata a Fossano, ha deciso di seguire Mikkel Honorè, corridore che non ha ambizioni di classifica ma che vuole puntare a vincere almeno una tappa in questa edizione della corsa rosa. Honorè ha cercato di anticipare lo sprint di gruppo, consapevole del fatto che in volata avrebbe dovuto cedere qualcosa agli altri. Nel momento in cui ha accelerato, Pogacar è rimasto alla sua ruota e ha iniziato dargli cambi: in quel momento, Geraint Thomas, secondo in classifica generale, si è trovato costretto a rispondere.

Pogacar regala spettacolo al Giro anche oggi

E’ stato quindi ancora offerto spettacolo da Tadej Pogacar al Giro d’Italia. La maglia rosa ha spiegato meglio come è nata quell’azione che è stata sostanzialmente annullata solo sulla linea del traguardo, quando i velocisti sono andati a giocarsi il successo. Tim Merlier ha vinto la volata del Giro d’Italia 2024 a Fossano.

“Volevo stare in buona posizione e così ho seguito Honorè. Quando Thomas ci ha raggiunti si è messo in testa a fare l’andatura, abbiamo collaborato fino a che abbiamo potuto ma oggi era un arrivo per velocisti. Non ho attaccato, ho solo seguito Honorè, mi sono ritrovato davanti quasi per caso: vedendo il gap abbiamo pensato di insistere nell’azione. Vincere ogni tappa? No comment. Per ora però posso dire che portare la maglia rosa ha un peso minore rispetto a quello di indossare la maglia gialla del Tour de France”.

Spettacolo al Giro: Pogacar attacca anche oggi, Thomas reagisce

Geraint Thomas, dal canto suo, ha spiegato che l’azione di Pogacar gli ha fatto male, anche perchè non era nei piani di attaccare: in quel momento la sua squadra, la Ineos-Grenadiers, stava lavorando in testa al plotone per evitare problemi.

“Non era previsto di attaccare nel finale di tappa. Volevamo solo evitare problemi. Già prima eravamo ben posizionati e il supporto dei miei compagni è stato eccezionale. Speravamo che Narvaez fosse con me, ma purtroppo l’abbiamo perso lungo il percorso. Abbiamo mantenuto un ritmo elevato, poi ho visto Honorè e poi Pogacar lanciarsi, così ho deciso di seguirli. È stato un attacco duro, mi ha messo in difficoltà”.

La vittoria di Tim Merlier a Fossano

Alla fine di questa giornata, il successo è andato a Tim Merlier, che stamattina è stato raggiunto dalla sua famiglia, proveniente dal Belgio. Per il corridore belga è il secondo successo in carriera al Giro d’Italia: il suo primo sigillo arrivò nel 2021, nella tappa che arrivava a Novara. Quest’oggi, invece, a Novara era posizionata la partenza. La dedica sul traguardo è stata ancora una volta per Wouter Weylandt, proprio come accaduto in occasione del primo sigillo: Weylandt ha perso la vita nel corso del Giro d’Italia 2011, quando cadde lungo la discesa del Bocco. Il pensiero è quindi andato a lui nella giornata in cui Merlier ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei velocisti più forti al mondo, battendo un grande specialista come Jonathan Milan.

“La mia esultanza era una dedica a Wouter Weylandt. Il 9 maggio decorre l’anniversario della sua scomparsa qui al Giro d’Italia e con le mani ho cercato di disegnare una W, proprio come in occasione della mia prima vittoria. E’ stata una giornata strana, anche con la fuga di noi velocisti a rendere ancora più strana questa frazione. L’ultima salita mi ha messo a dura prova, sono riuscito a rientrare solo sul rettilineo finale. oggi contava molto affrontare lo sprint nella posizione giusta e io ero dal lato giusto per potermi esprimere al meglio”.

Giro d’Italia 2024, la terza tappa è di Merlier: a Fossano Pogacar attacca ancora

Volata doveva essere e volata è stata nella terza tappa del Giro d’Italia 2024, la Novara-Fossano di 166 km, con il successo di Tim Merlier, che è andato ad imporsi davanti all’azzurro Jonathan Milan. Ma anche oggi, Tadej Pogacar non si è risparmiato: nel finale, infatti, ha seguito Mikkel Honorè, corridore che ha cercato di sorprendere i velocisti con un’azione improvvisa. Lo sloveno lo ha seguito e così Geraint Thomas si è ritrovato costretto a seguirlo. I tre sono stati ripresi proprio sulla linea del traguardo.

Giro d’Italia 2024, volata di Merlier nella terza tappa

La Novara – Fossano, è stata disegnata proprio per i velocisti: solo una salita di quarta categoria a inizio frazione e un finale in leggera salita non potevano mettere a dura prova il grosso del gruppo. Tra i favoriti della vigilia spiccava proprio il belga Tim Merlier, e non ha deluso le aspettative. Con suo figlio e la sua compagna ad aspettarlo lungo la linea del traguardo, Merlier ha conquistato la vittoria, lasciando dietro di sé Jonathan Milan, autore di una grande volata, ma scattato un po’ troppo tardi. C’è da dire che negli ultimi chilometri il treno della Lidl-Trek si è abbastanza disunito e questo non ha aiutato il friulano a partire nel momento giusto allo sprint.

Merlier vince a Fossano, la terza tappa del Giro è sua

La prima parte di tappa è stata molto tranquilla, forse anche troppo. Il gruppo compatto è sembrato andare avanti a poco più di una velocità turistica, anche per recuperare dalle fatiche dei primi due giorni. L’atmosfera ha iniziato a scaldarsi dopo lo sprint di Masio, con il gruppo che si è frammentato in due tronconi, con i principali velocisti nel gruppo di testa. Tuttavia, il plotone si è ricomposto, e da lì è nato una sorta di conto alla rovescia verso la volata finale.

Pogacar attacca nel finale, Thomas risponde

Proprio quando mancava ormai poco al gran finale, l’azione di Tadej Pogacar ha aggiunto suspense ad una giornata che era stata molto tranquilla fino a quel momento. Approfittando dell’accelerazione di Mikkel Honorè, Pogacar è riuscito a guadagnare terreno. Geraint Thomas lo ha seguito e a un certo momento sembrava che i due potessero addirittura giocarsi il successo allo sprint, fino al momento in cui il gruppo non è rientrato sui battistrada: mancavano circa 600 metri all’arrivo. Una sorta di fulmine a ciel sereno ha animato una tappa che fino a quel momento aveva regalato pochi spunti, nel corso della quale si aspettava solo di capire quale sarebbe stato il velocista più forte della giornata.

Milan secondo, Dainese decimo

Non ha sbagliato niente Tim Merlier, che si è imposto nella terza tappa del Giro d’Italia 2024. Dietro di lui, Jonathan Milan è stato il migliore degli italiani, chiudendo secondo: la sua volata è stata imperiosa, in quanto negli ultimi metri è apparso come il più veloce. Nonostante il suo potente sprint, Milan ha iniziato la sua rimonta troppo tardi, non riuscendo a superare il belga per un soffio. Ottiene il podio di giornata Biniam Girmay, mentre nella top-10 finale troviamo anche Alberto Dainese, decimo. La classifica generale rimane invariata, con Tadej Pogacar saldamente in testa con la maglia rosa sulle spalle e un vantaggio di 46 secondi su Thomas. Domani ci sarà un’altra tappa per velocisti, la Acqui Terme – Andora (190 km).

Giro d’Italia 2024, la terza tappa arriva a Fossano: presentazione percorso, favoriti e diretta tv

La terza tappa del Giro d’Italia 2024 arriva a Fossano e offre spazio ai velocisti dopo due giornate impegnative. Con partenza a Novara e arrivo a Fossano, la terza tappa presenta un percorso relativamente privo di difficoltà altimetriche, sebbene il finale presenti qualche ostacolo che potrebbe mettere alla prova i velocisti puri. Con 166 chilometri di corsa previsti, i corridori dovranno affrontare con attenzione le varie situazioni che si presenteranno lungo il tragitto. Si riparte con Tadej Pogacar in maglia rosa dopo la vittoria di ieri a Oropa.

Giro d’Italia 2024, la terza tappa disegnata per i velocisti

La frazione attraversa le province di Novara, Vicenza, Alessandria, Asti e Cuneo, offrendo paesaggi diversificati e un terreno vario. Dopo una prima parte pianeggiante, con una breve salita a Lu, si raggiunge il primo traguardo volante ad Abbazia. Seguono tratti pianeggianti fino allo strappo non classificato, prima del secondo traguardo volante a Cherasco. La discesa verso Fossano presenta l’ultima sfida tecnica, con lo strappo finale a soli 3 chilometri dal traguardo.

Giro d’Italia 2024, i favoriti per la terza tappa

Sebbene la tappa si presenti favorevole ai velocisti, il finale nervoso potrebbe creare opportunità per finisseur e uomini meno adatti ai cambi di ritmo. Corridori come Jonathan Milan, Tim Merlier e Kaden Groves sono tra i favoriti, ma dovranno affrontare la competizione di altri velocisti di spicco come Fabio Jakobsen e Caleb Ewan.

La strategia delle squadre sarà cruciale, con alcune come la DSM-Firmenich PostNL che potrebbero sfruttare il terreno favorevole per lanciare attacchi anticipati. Corridori come Laurence Pithie e Phil Bauhaus potrebbero emergere in situazioni di finale mosso, mentre altri come Alberto Dainese e Danny van Poppel cercheranno di sfruttare il supporto dei loro treni.

Tanti outsider

La presenza di corridori come Fernando Gaviria, Biniam Girmay e Max Kanter aggiunge ulteriore competizione alla volata finale. Tuttavia, la tappa non del tutto pianeggiante potrebbe anche favorire attacchi da lontano, con corridori come Filippo Ganna e Andrea Vendrame pronti a cogliere l’occasione. Sebbene la fuga non sembri lo scenario più probabile, corridori freschi e desiderosi di fare la loro parte potrebbero tentare l’azione anticipata. In questo caso, nomi come Filippo Fiorelli, Nicola Conci e Christian Scaroni potrebbero emergere come protagonisti fino alla linea d’arrivo.

Infine, la tappa rappresenta un’opportunità per le squadre di farsi valere e per i corridori di dimostrare le proprie capacità in un contesto competitivo. Oltre ai nomi già menzionati, ci sono altri corridori da tenere d’occhio, come Juan Sebastian Molano, Stanisław Aniołkowski e David Dekker, che potrebbero sorprendere con prestazioni di alto livello.

La corsa in tv

La terza tappa del Giro d’Italia 2024 si presenta quindi come un mix di sfide per i velocisti, con un finale nervoso che potrebbe mettere alla prova le loro abilità e offrire spazio per sorprese e attacchi da parte di altri tipi di corridori.

L’orario di partenza è fissato per le 13:10, con un’arrivo previsto tra le 17:02 e le 17:22. La copertura televisiva prevede la diretta su RaiSport/RaiDue e Eurosport 1 dalla partenza alla conclusione.

Giro d’Italia 2024, Pogacar conquista tappa e maglia a Oropa

Tadej Pogacar si impone nella seconda tappa del Giro d’Italia 2024, la San Francesco al Campo – Oropa di 161 km, conquistando anche la maglia rosa di leader della classifica generale. Nonostante un momento di apprensione a causa di una caduta a circa 10 km dal traguardo, dettato da una foratura, il corridore della UAE Team Emirates ha dimostrato tutta la sua classe, conquistando tappa e maglia rosa. Distacchi già importanti in classifica generale, visto che Daniel Martinez, Geraint Thomas, Lorenzo Fortunato e Florian Lipowitz, che hanno composto il gruppo dei migliori alle sue spalle, hanno chiuso a 27″ di distanza.

Giro d’Italia 2024, a Oropa Pogacar si prende la maglia rosa

La tappa ha visto una fuga iniziale composta da Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Davide Bais (Polti Kometa), Filippo Fiorelli e Martin Marcellusi (entrambi portacolori della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè). Con il passare dei chilometri, i fuggitivi sono stati gradualmente raggiunti dal gruppo, con l’eccezione di Marcellusi e Piccolo, ripresi solo a 25 km dal traguardo.

Pogacar brilla a Oropa ed è la nuova maglia rosa del Giro

Sembrava tutto pronto affinché la UAE Team Emirates di Tadej Pogacar potesse dare fuoco alle polveri, ma a circa 10 km dall’arrivo c’è stata la caduta del corridore sloveno. Rimasto vittima di una foratura, infatti, Pogacar ha affrontato una curva con il tubolare a terra, e per questo motivo ha perso il controllo della bici finendo sull’asfalto. L’intero team si è fermato per attendere il capitano e tutti insieme hanno affrontato la salita. Pogacar ha poi lanciato un attacco decisivo a 4 km e mezzo dal traguardo, impossibile da seguire per gli avversari. Solo Ben O’Connor ha tentato di andare dietro allo sloveno, ma ha poi pagato a caro prezzo lo sforzo.

Il successo dopo il lutto

Pogacar domina la tappa di Oropa del Giro d’Italia 2024 conquistando la maglia rosa già nella seconda frazione. Lo sloveno ci aveva già provato ieri a Torino, chiudendo in terza posizione: stavolta, la missione è stata compiuta. Pogacar voleva vincere, anche perchè ieri aveva corso con il lutto al braccio in seguito alla scomparsa di un giovane corridore quindicenne del Pogi Team, la sua squadra giovanile: il ragazzo è rimasto vittima di un incidente in kayak. La corsa rosa è ancora molto lunga, mancano 19 tappe alla conclusione, ma ad oggi possiamo dire con certezza che c’è un corridore che è una spanna sopra tutti gli altri. La classifica generale vede quindi Pogacar in maglia rosa con un vantaggio di 45″ su Geraint Thomas e Dani Martinez, 54″ su Uijtdebroeks e Rubio, 1’05” su Lorenzo Fortunato, il migliore degli italiani. Paga dazio Antonio Tiberi, uno dei corridori italiani sui quali si nutrono le maggiori speranze di un buon piazzamento azzurro in classifica generale: vittima di una foratura lungo le prime rampe della salita di Oropa, il laziale ha poi chiuso a circa due minuti e mezzo dal vincitore.

Sulla salita di Marco Pantani

Tadej Pogacar vince a Oropa al Giro d’Italia nel segno di Marco Pantani. Il corridore sloveno quest’anno vuole tentare la doppietta Giro-Tour: l’ultimo a riuscirci fu proprio il Pirata di Cesenatico nel 1998. L’anno seguente, a Oropa, Pantani rimase vittima di un guasto meccanico ad inizio salita e riuscì a rimontare tutto il gruppo in salita, sorpassando gli avversari uno ad uno. L’incidente occorso a Tadej Pogacar ha vagamente ricordato quell’episodio, ma è occorso prima dell’inizio della salita: la UAE Team Emirates, anche se molto in fretta, ha potuto organizzarsi ed è riuscita a riportare il proprio capitano in testa al gruppo. Per ora, Pogacar può godersi la maglia rosa: domani ci sarà infatti una frazione per velocisti, la Novara – Fossano (166 km).

Giro d’Italia 2024, nella seconda tappa si sale a Oropa: presentazione, favoriti e diretta tv

Siamo solo alla seconda tappa del Giro d’Italia 2024, ma a Oropa ci sarà già il primo vero arrivo in salita della corsa. La frazione che parte da San Francesco al Campo presenta infatti oltre 2300 metri di dislivello su 161 km: la maggior parte delle difficoltà sono concentrate negli ultimi 70 chilometri del percorso, con l’arrivo sul santuario dove è stata scritta un’epica pagina di storia del ciclismo nel 1999. In quella circostanza, Marco Pantani, che vestiva la maglia rosa, è stato vittima di un guasto meccanico a inizio salita: una volta rientrato, ha superato uno ad uno tutti i corridori ed è andato a vincere la frazione. L’ascesa finale al mitico Santuario di Oropa è lunga 11,8 km con pendenza media del 6,2%: prima di questa, i corridori affronteranno altri due gran premi della montagna ufficiali nella difficile seconda metà del tracciato.

Giro d’Italia 2024, a Oropa il primo arrivo in salita

La prima parte della tappa, dopo la partenza da San Francesco al Campo, sarà relativamente facile e quasi completamente pianeggiante per i primi 93 chilometri. Tuttavia, dopo il traguardo volante di Valdengo, inizierà un continuo e duro saliscendi che proseguirà fino alla linea d’arrivo. La prima salita sarà quella di Valle San Nicolao, seguita subito dopo da Crocemosso, che precede il Gpm di Oasi Zegna. Una breve discesa porterà al secondo gran premio della montagna a Nelva prima del traguardo volante di Biella. Quest’ultimo segna l’inizio dell’ascesa finale verso il Santuario di Oropa, scalata di prima categoria con pendenza media del 6,5% e punte massime fino al 14%.

Giro d’Italia 2024, Pogacar favorito a Oropa

Il primo arrivo in salita del Giro d’Italia 2024 a Oropa darà importanti indicazioni su chi potrà lottare per il podio finale. Si parte con Jhonatan Narvaez in maglia rosa, ma Tadej Pogacar è il favorito numero uno, desideroso di riscattarsi dopo la delusione della prima tappa. La salita di Oropa si adatta alle sue caratteristiche e potrebbe essere il palcoscenico della sua prima vittoria al Giro d’Italia, che potrebbe valere anche la maglia rosa. Alcuni outsider potrebbero cercare di cogliere un passo falso del favorito. La Ineos Grenadiers, con uomini come Geraint Thomas, Thymen Arensman e Tobias Foss, potrebbe provare a smuovere le acque, cercando di rovinare ancora la festa al favorito numero uno della vigilia. La Decathlon Ag2r La Mondiale, con Ben O’Connor e i fratelli Paret-Peintre, potrebbe giocare d’anticipo, così come la Bahrain-Victorious con Damiano Caruso e Antonio Tiberi.

Gli outsider

Corridori come Cian Uijtdebroeks e Daniel Martinez, insieme a scalatori più puri come Esteban Chaves ed Eddie Dunbar, potrebbero cercare di migliorare le loro prestazioni in vista della difficile salita. Anche giovani come Mauri Vansevenant e Attila Valter, insieme a veterani come Romain Bardet e Nairo Quintana, saranno chiamati a dare risposte significative. Sebbene sia improbabile che una fuga possa arrivare fino al traguardo, corridori come Simon Carr e Florian Lipowitz potrebbero tentare qualcosa. In ogni caso, l’arrivo a Oropa sarà decisivo e potrebbe rivelarsi bruciante per alcuni corridori, soprattutto se hanno già fatto un fuori giri nella prima tappa della corsa. Si tratta infatti di una salita vera, dove in passato, oltre a un corridore che era uno scalatore puro come Marco Pantani, si è imposto anche Tom Dumoulin, nell’occasione dell’unica edizione del Giro d’Italia da lui vinta, quella del 2017. Chi va in crisi su questa salita può quindi difficilmente recuperare terreno.

La tappa in tv

La seconda tappa del Giro d’Italia 2024, la San Francesco al Campo – Oropa, sarà trasmessa in diretta tv dalle 13:05 alle 14:00 su RaiSport e dalle 14:00 alle 18:00 su Rai 2. Diretta integrale su Eurosport 1.

Giro d’Italia 2024, la gioia di Narvaez: “Battere Pogacar dopo l’infortunio, che emozione”

Jhonathan Narvaez si è imposto la tappa di Torino del Giro d’Italia 2024, segnando un importante traguardo per la sua carriera. Il corridore della Ineos-Grenadiers ha già assaporato il gusto del successo nella corsa rosa nel 2020, quando vinse nella tappa piovosa di Cesenatico, battendo tutti sul tracciato della Nove Colli. Questa volta, tuttavia, è una vittoria diversa: il trionfo nella prima tappa e la conquista della maglia rosa, superando Schachmann e Pogacar, rappresentano un grande risultato per Narvaez, che oggi era tornato alle competizioni dopo l’infortunio alla Gand-Wevelgem. Il corridore ecuadoriano era infatti caduto nella classica belga ed è stato costretto al ritiro a causa di una commozione cerebrale.

Narvaez al Giro d’Italia dopo l’infortunio in Belgio

Dopo quella caduta, Narvaez è tornato a casa sua, in Ecuador, per allenarsi e farsi trovare pronto in vista della sfida di affrontare il Giro d’Italia. Il corridore non ha deluso le aspettative, riuscendo a rimanere attaccato alla ruota di Pogacar in salita e battendolo nella volata di un gruppo ristretto. Sono infatti stati tre uomini a giocarsi il successo di Torino: Narvaez, Pogacar e Schachmann.

Giro d’Italia 2024, l’emozione di Narvaez

Queste le parole di Narvaez dopo aver indossato la maglia rosa di leader della classifica generale al Giro d’Italia 2024.

“Rispetto a quattro anni fa, questa vittoria è completamente diversa, è imparagonabile. Stavolta ho vinto davanti a Pogacar, uno dei più forti corridori al mondo. E’ una soddisfazione immensa. In salita, quando ero alla sua ruota, non riuscivo a vedere nulla se non la sua ruota: nel finale sono riuscito a gestirmi senza forzare. E poi ho indossato la maglia rosa: è un peccato che domani ci sia l’arrivo in salita, mi sarebbe piaciuto godermi di più il simbolo del primato. Dopo la caduta alla Gand-Wevelgem sono tornato a casa in Ecuador, da mia moglie e i miei figli. In Ecuador ho raggiunto di nuovo una grande condizione: il fatto di aver vinto davanti a Pogacar dimostra che sono nella forma migliore della mia vita. La squadra mi è sempre stata vicino, non mi ha mai fatto mancare il supporto necessario: tra l’altro, io sono compagno di camera di Filippo Ganna. Ci siamo confrontati molto prima di questa frazione: se lui fosse rimasto nel gruppo dei migliori lo avrei aspettato ma Pogacar è andato troppo forte.”.

Pogacar guarda a Oropa

Tadej Pogacar non mastica amaro dopo il terzo posto di oggi al Giro d’Italia 2024 nella frazione di Torino. Il corridore sloveno ha fatto lavorare la sua squadra per fare selezione sulla penultima asperità, poi sull’ultima ascesa ha fatto il vuoto. Solo Narvaez è riuscito a resistergli, con Schachmann che è invece rientrato in discesa. Domani, nella seconda tappa del Giro, c’è già un arrivo in salita a Oropa, là dove Pantani vinse nel 1999 rimontando 54 corridori dopo un guasto meccanico a inizio salita. Sulla carta, la frazione potrebbe essere ancora più favorevole alle caratteristiche di Pogacar, che sulle salite lunghe non ha rivali, fatta eccezione di Jonas Vingegaard. Queste le parole dello sloveno dopo il terzo posto di oggi.

“Sfortunatamente non è stata la nostra giornata. La prima tappa del Giro è stata un 50 e 50: la metà dei corridori ha sofferto e la metà è stata bene. E’ stata una bellissima partenza, c’era tantissima gente qui a Torino lungo le strade. Nell’attacco sul San Vito ho cercato di dare tutto, ma quando ho visto Narvaez dietro di me avevo capito che sarebbe stato difficile batterlo perchè è molto veloce. C’è da dire che anche io ho iniziato troppo presto lo sprint ma sapevo che con lui non avrei avuto molte speranze. Domani ci sarà una tappa che si addice perfettamente a noi, dobbiamo guardare avanti. Questa era solo la prima frazione”.

Giro d’Italia 2024, a Torino Narvaez supera Schachmann e Pogacar

Jhonatan Narvaez si è aggiudicato la prima tappa del Giro d’Italia 2024, la Venaria Reale – Torino di 140 km. Il ciclista ecuadoriano ha ottenuto la vittoria al termine di uno sprint a tre con Maximilian Schachmann, secondo classificato, e Tadej Pogacar, terzo al traguardo. Grazie a questo successo, il portacolori della Ineos-Grenadiers indossa anche la maglia di leader della classifica generale.

Giro d’Italia 2024, la tappa di Torino è di Narvaez

La giornata inaugurale della corsa rosa è stata caratterizzata da una fuga iniziale, portata avanti da Andrea Pietrobon (Team Polti-Kometa), Filippo Fiorelli (VF Group-Bardiani), Louis Barré (Arkea-B&B), Nicolas Debeaumarché (Cofidis) e Lilian Calmejane (Intermarché-Wanty), oltre all’eritreo Amanuel Ghebreigzabhier (Lidl-Trek). A distanza di 75 anni esatti dalla tragedia del Grande Torino, il gruppo è salito sulla salita di Superga, acclamato da un’enorme folla che vestiva i colori granata.

Giro d’Italia 2024, a Torino si impone Narvaez

Proprio sulla salita di Superga l’azione dei fuggitivi si è intensificata, con Calmejane e Ghebreigzabhier che hanno tentato di andare via da soli, prima di cedere definitivamente nella strada che portava sul Colle Maddalena. La fase interlocutoria è stata segnata da una caduta che ha coinvolto diversi ciclisti, tra i quali Domenico Pozzovivo, che sta affrontando il suo diciassettesimo e ultimo Giro nella propria carriera.

La UAE accelera

La UAE Team Emirates schiaccia l’acceleratore proprio sul Colle della Maddalena: in particolare, il ritmo imposto da Mikkel Bjerg è riuscito a mettere in crisi corridori come Thymen Arensman, Romain Bardet e Luke Plapp. Sembrava tutto pronto per un assolo di Tadej Pogacar, il grande favorito per la conquista della maglia rosa finale, e in effetti, sull’ascesa seguente, il San Vito, lo sloveno ha staccato il gruppo, ma un corridore è rimasto alla sua ruota: si tratta di Jhonatan Narvaez, uno dei diretti rivali per la conquista del simbolo del primato, dato che difende i colori della Ineos-Grenadiers, la squadra di Geraint Thomas. Narvaez e Pogacar si lanciano in discesa e vengono ripresi da Maximilian Schachmann, che si lancia in volata insieme agli avversari: Jhonatan Narvaez vince la frazione di Torino del Giro d’Italia 2024, mentre Schachmann e Pogacar chiudono rispettivamente in seconda e in terza posizione.

Giro d’Italia 2024, Narvaez vince a Torino dopo il ritiro alla Gand-Wevelgem

Per Narvaez si tratta di una vittoria molto importante: il corridore ecuadoriano non correva dalla Gand-Wevelgem, classica del nord dalla quale si è dovuto ritirare a causa di una terribile caduta che gli è costata una commozione cerebrale. Il portacolori della Ineos-Grenadiers non ha più gareggiato fino ad oggi, realizzando un vero capolavoro: non era facile seguire Pogacar con quel ritmo sull’ultima salita. Narvaez è stato abile a resistere fino alla fine e a riprendere fiato in discesa prima di sprintare verso il traguardo.

La classifica

Il migliore degli italiani a Torino è Nicola Conci, corridore della Alpecin-Deceuninck, che ha lavorato nel finale per cercare di anticipare l’azione di Tadej Pogacar. L’azzurro era in effetti davanti a tutti proprio nel momento in cui il capitano della UAE Team Emirates ha attaccato, dimostrando così di avere molto coraggio anche davanti a un atleta così quotato. In classifica generale, invece, Narvaez dopo la tappa di Torino veste la maglia rosa del Giro d’Italia con 3″ su Schachmann, 6″ su Pogacar, 16″ sul francese Baduin e 17″ su Damiano Caruso, che ha chiuso nel gruppo dei migliori insieme al compagno di squadra Antonio Tiberi. Domani ci sarà il primo arrivo in salita del Giro d’Italia 2024 nella seconda frazione, la San Francesco al Campo – Santuario di Oropa (161 km).

Giro d’Italia 2024, prima tappa: presentazione percorso, favoriti e diretta tv

La prima tappa del Giro d’Italia 2024 sarà decisamente impegnativa: la Venaria Reale-Torino di 140 km, per come è stata disegnata, è molto di più di una semplice frazione di apertura, in quanto sul tracciato ci sono diverse salite che possono mette a dura prova tutti i partecipanti. L’avvio di una grande corsa a tappe è sempre un momento di grande attesa e tensione. Quest’anno, con la partenza da Venaria Reale e l’arrivo a Torino, il Giro d’Italia si apre con una tappa che promette di essere spettacolare fin dall’inizio.

Giro d’Italia 2024, la prima tappa

Il percorso misura 140 km ed è stato studiato per mettere alla prova i corridori sin dai primi chilometri. Dopo i primi tratti pianeggianti, il terreno si fa più impegnativo con la salita di Berzano di San Pietro, un gran premio della montagna di quarta categoria che, sebbene breve, presenta pendenze significative. È qui che potrebbero iniziare le prime scaramucce tra i corridori che ambiscono a vestire la prima maglia rosa.

Giro d’Italia 2024, l’omaggio al Grande Torino nella prima tappa

Ma è nella seconda metà della tappa che il percorso si fa davvero difficile. Dopo il traguardo volante, posto a Moriondo Torinese, i corridori affronteranno la salita di Superga, un’ascesa che richiederà grande resistenza e determinazione. Si tratta di una salita vera, dove in passato sono riusciti a trionfare anche degli scalatori nelle gare che prevedevano l’arrivo in cima a questa ascesa. Il gruppo renderà quindi omaggio al Grande Torino, precisamente a distanza di 75 anni dal tragico incidente. La discesa che segue sarà altrettanto tecnica, con curve strette e rapide che metteranno alla prova le abilità dei corridori. Come se non fosse abbastanza per essere solo alla prima tappa, il vero brivido arriverà con lo strappo finale di San Vito, aggiunto all’ultimo momento dagli organizzatori per rendere la tappa ancora più avvincente. Questo breve tratto di strada, con pendenze proibitive, potrebbe permettere ai corridori più in forma di fare la differenza e determinare chi avrà la possibilità di indossare la prima maglia rosa.

I favoriti per la prima maglia rosa

I favoriti per questa tappa sono numerosi, ma è chiaro che già da oggi gli occhi sono tutti puntati su Tadej Pogacar, il fenomeno sloveno della UAE Team Emirates che ha dominato questo avvio di stagione e che parte con l’ambizione di vincere sia il Giro d’Italia che il Tour de France. Con le sue incredibili capacità di scalatore e la sua determinazione implacabile, Pogacar è considerato il favorito indiscusso per la vittoria di tappa e per la conquista della prima maglia rosa.

Ci sono però molti altri corridori pronti a dargli battaglia. A cominciare da Julian Alaphilippe, corridore che non potrà competere per vestire la maglia rosa finale di Roma, e che per questa ragione potrebbe avere ancora più motivazione nel fare bene. Ci sono poi Romain Bardet, Alexey Lutsenko e Michael Woods, che sono solo alcuni dei nomi che potrebbero mettere in difficoltà il campione sloveno. Non dimentichiamo le squadre come la Bora-hansgrohe e la Decathlon Ag2r La Mondiale, che potrebbero giocare un ruolo chiave nella tappa. Per gli italiani, questa è un’opportunità per mettersi in mostra di fronte al pubblico di casa: Andrea Bagioli, Simone Velasco e Andrea Vendrame sono solo alcuni degli azzurri pronti a lottare per un posto sul podio.

La diretta tv

La prima tappa del Giro d’Italia 2024 sarà trasmessa in diretta tv integrale su Rai2 ed Eurosport1 a partire dalle 13:50.

Giro d’Italia 2024, Martinello: “Difficile pensare a chi possa impensierire Pogacar. Non carichiamo Tiberi di responsabilità”

Il Giro d’Italia è ai blocchi di partenza: domani, sabato 4 maggio 2024, la frazione Venaria Reale-Torino di 140 km darà il via all’edizione numero 107 della corsa rosa, che si concluderà domenica 26 maggio a Roma. Sarà un’edizione che sarà contrassegnata da un percorso molto particolare: le salite saranno infatti dislocate lungo le tre settimane di corsa, e non concentrate nelle ultime frazioni. Inoltre, il primo arrivo in quota è previsto già per la seconda frazione, in quanto il traguardo sarà posto a Oropa, là dove Marco Pantani, nel 1999, fece un’impresa eccezionale, superando tutto il gruppo in rimonta dopo essere rimasto vittima di un guasto meccanico. 

Giro d’Italia 2024, chi può battere Pogacar?

Nel segno di Marco Pantani, che l’anno precedente quell’impresa riuscì nella doppietta Giro-Tour, Tadej Pogacar affronterà il Giro d’Italia tenendo in animo l’ambizione di conquistare entrambi i grandi giri a tappe. Il corridore sloveno della UAE Team Emirates sembra essere infatti il principale favorito nella lotta alla maglia rosa: negli ultimi anni, nelle corse a tappe, l’unico corridore che è riuscito a metterlo in difficoltà è stato solo Jonas Vingegaard, alle prese con un infortunio dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi. Ma il Giro d’Italia 2024 sarà anche un banco di prova importante per i pistard che punteranno aie Giochi Olimpici, in particolare Filippo Ganna, Jonathan Milan e Simone Consonni. Per questa ragione, alla vigilia della partenza del Giro d’Italia 2024, noi di tag24.it abbiamo intervistato in esclusiva Silvio Martinello, campione olimpico su pista ad Atlanta 1996.

L’opinione di Silvio Martinello

Tra i partecipanti al Giro d’Italia 2024, sulla carta, chi potrebbe provare a impensierire Pogacar?

“Che Pogacar sia il favorito principale per la vittoria finale del Giro d’Italia non ci sono dubbi. Bisogna fare uno sforzo di fantasia notevole per capire chi può metterlo in difficoltà. Fatta questa premessa, sappiamo bene che nello sport e nel ciclismo in particolare, soprattutto in una corsa a tappe di tre settimane, gli imprevisti ci sono sempre. I successi e le vittorie si portano a casa solo dopo aver tagliato il traguardo, quindi Pogacar dovrà fare attenzione a tutte le situazioni che una cosa così lunga può proporre. Per esempio, mi aspetto che nessuno gli tolga le castagne dal fuoco in situazioni di potenziale pericolo, dovrà pensarci lui con la sua squadra. Controllare per tre settimane una gara non è mai semplice. Inoltre, mi aspetto un atteggiamento prudente proprio perchè vuole tentare la doppietta Giro-Tour. In Francia ci sarà una concorrenza molto più agguerrita rispetto a quella che troverà in Italia”. 

Possiamo quindi aspettarci un Pogacar più prudente?

“Credo proprio di sì. Tutti noi lo conosciamo per il suo atteggiamento in corsa sempre molto votato all’attacco, ma conquistare il Giro d’Italia e il Tour de France è un’impresa molto complicata per chiunque, lo abbiamo visto anche in passato. Insomma, non mi aspetto un atteggiamento da cannibale da parte sua”.

Ineos-Grenadiers e Visma-Lease a Bike potrebbero impensierire Pogacar?

“La Ineos-Grenadiers come squadra sta molto bene, lo ha ampiamente dimostrato al Tour of the Alps. La formazione britannica punta su Geraint Thomas: è vero che ha 38 anni, ma lo scorso anno è arrivato secondo al Giro d’Italia. Insomma, parliamo di un atleta dalle grandi qualità, ma è molto difficile che possa riuscire a mettere in difficoltà un corridore come Pogacar”. 

L’Italia punta su Antonio Tiberi per un buon piazzamento in classifica generale. Cosa possiamo aspettarci da lui?

“Credo che non sia opportuno caricare Tiberi di eccessive responsabilità. Il laziale ha corso un’ottima Vuelta lo scorso anno, in questo inizio di stagione ha fatto ulteriori progressi, in prospettiva può fare molto bene. Purtroppo per lui sta correndo in un periodo storico nel quale ci sono dei fenomeni che sono inarrivabili, ma questo è un altro discorso. Credo che un buon risultato per lui possa arrivare nel momento in cui mostri segnali di progresso, ad esempio che riesca a correre per la generale fin dal primo giorno di gara con tutto ciò che questo comporta. Da lì si potrà capire se può puntare a vincere in futuro”.

Milan, Ganna e Consonni hanno deciso di correre il Giro d’Italia prima dei Giochi Olimpici. Quanto è importante gareggiare su strada a circa due mesi dai Giochi? 

“Credo sia utilissimo, nel 1996 è una scelta che ho fatto anche io perchè il Giro d’Italia darà a tutti e tre quella necessaria base che una grande corsa a tappe riesce a fornire per poi ultimare la preparazione in pista. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che Ganna affronterà anche la cronometro olimpica e che al Giro ci sono due prove contro il tempo. Credo quindi sia un’ottima scelta per tutti, anche perchè il Giro, oltre a darti quella base di fondo necessaria, permette a tutti loro di uscire con un morale alto. Simone Consonni è ultimo uomo di Jonathan Milan, ma anche io ho fatto per tanti anni quel ruolo e quando il capitano vince è una bella soddisfazione. Il friulano, quest’anno, corre in una squadra molto più attrezzata, è cresciuto molto, quindi mi aspetto che possa cogliere dei risultati importanti al cospetto di velocisti molto forti. Ganna parte consapevole del suo ruolo: la squadra corre tutta attorno al capitano Geraint Thomas, ma potrebbe ricavarsi il suo spazio, non solo nelle cronometro”. 

Giro 2024, Milan: “Dovrò misurarmi con velocisti fortissimi, ma ho un’ottima squadra”

Jonathan Milan parte per il Giro d’Italia 2024 con l’obiettivo di confermare quanto di buono ha fatto vedere nel 2023, quando ha conquistato una tappa, ha chiuso quattro volte secondo e ha indossato la maglia ciclamino sul traguardo finale di Roma. Dallo scorso anno sono cambiate molte cose: il corridore friulano è passato dalla Bahrain-Victorious alla Lidl-Trek, formazione che gli ha messo a disposizione un ottimo treno per le volate, che sarà al suo fianco anche in questa edizione della corsa rosa. Dopo il Giro, la testa andrà ai Giochi Olimpici su pista, ma per ora si pensa solo all’impegno che inizierà sabato da Venaria Reale.

Jonathan Milan, il Giro d’Italia 2024 prima dei Giochi Olimpici

Saranno tanti i velocisti più forti al mondo al via di questa edizione del Giro d’Italia 2024. Milan dovrà infatti vedersela con atleti del calibro di Tim Merlier, Kaden Groves, Caleb Ewan e tanti altri. Però dalla sua ha la fortuna di avere dei compagni tutti votati alla sua causa, e questo non può fare altro che alimentare le possibilità di vittoria. Non dobbiamo inoltre dimenticare che Milan ha vissuto una primavera da protagonista, culminata con le vittorie alla Tirreno-Adriatico e la partecipazione a corse come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix.

Un’ottima primavera

Nel corso della conferenza stampa che ha preceduto la grande partenza del Giro d’Italia 2024, Jonathan Milan ha quindi fatto il punto anche sulla sua primavera, dove sono arrivati successi molto importanti e nel corso della quale è stato fatto un ulteriore step di crescita rispetto al 2023. ora c’è da affrontare un’edizione della corsa rosa dove le tappe per velocisti non sono inserite all’inizio, come spesso accade nelle grandi corse a tappe, ma saranno dislocate lungo il percorso dopo un avvio tutt’altro che semplice tra la salita di Superga e quella di Oropa, che caratterizzeranno le prime due frazioni del Giro.

Le parole di Jonathan Milan alla vigilia del Giro 2024

Queste le parole di Jonathan Milan in conferenza stampa.

“Dopo la Parigi-Roubaix sono stato per cinque giorni senza toccare la bici. L’obiettivo principale è stato il recupero, poi mi sono allenato in vista del Giro d’Italia. Mi sono allenato tanto, vorrei evitare di collezionare ancora una volta quattro secondi posti come lo scorso anno. Il fatto di aver cambiato squadra e di avere un treno per me è sicuramente un vantaggio rispetto al 2023, anche perchè penso di aver dimostrato di aver fatto uno step in più già con la Campagna del Nord, che secondo me è andata bene. Questo Giro d’Italia è davvero molto duro, ci sarà da faticare tanto già nelle prime due tappe, sia a Torino, con la salita di Superga, sia il giorno seguente a Oropa. E’ un avvio particolare, noi velocisti cercheremo di adattarci. Credo che Tim Merlier sia uno degli avversari principali in volata. Per quanto riguarda la classifica generale, come Lidl-Trek coltiviamo ambizioni di classifica con Juan Pedro Lopez: è una persona solare, è un grande leader. Ora vediamo come andrà perchè questo inizio di Giro sarà duro per tutti, ma siamo fiduciosi perchè viene da un grandissimo Tour of the Alps. Penso che anche un corridore come Stuyven, che si è ripreso dopo la caduta alla Dwars door Vlaanderen, possa togliersi delle grandi soddisfazioni e regalarci altri successi di squadra”.

Giro d’Italia 2024, Pogacar: “Siamo abituati ad essere i favoriti, dovrò correre gestendo le energie”

Tadej Pogacar è il grande favorito per la conquista della maglia rosa al Giro d’Italia 2024. Il corridore sloveno è all’esordio in carriera alla corsa rosa, ma arriva da annate straordinarie, dove ha conquistato il primo posto nel 2020 e nel 2021 oltre a due secondi posti nel 2022 e nel 2023. Nel corso di questa stagione, inoltre, ha fatto ancora una volta cose eccezionali, vincendo la Strade Bianche dopo 81 km di fuga solitaria, la Liegi-Bastogne-Liegi, il terzo posto alla Milano-Sanremo e la vittoria alla Vuelta Catalunya.

Giro d’Italia 2024, Pogacar uomo da battere

Quest’anno, Tadej Pogacar è atteso ad un duplice impegno: prima il Giro d’Italia, poi il Tour de France. L’obiettivo è mettere a segno quella doppietta Giro-Tour che, nel mondo del ciclismo, manca dal 1998, anno in cui ci riuscì Marco Pantani. Sulla carta, il Giro d’Italia sembra essere stato disegnato su misura per Tadej Pogacar, in quanto ci sono salite difficili già nei primi giorni. La frazione inaugurale, da Venaria Reale a Torino, presenta la salita di Superga da affrontare, mentre il giorno seguente ci sarà il primo arrivo in salita a Oropa. Le tappe per velocisti possono aspettare.

Giro d’Italia 2024, Pogacar sfida Thomas e Bardet

Ai microfoni della stampa, nel corso della conferenza che precede la grande partenza del Giro d’Italia 2024, Pogacar è sembrato rilassato e tranquillo. Dopo aver vinto la Liegi-Bastogne-Liegi ha cercato soprattutto di rilassarsi in vista dei prossimi obiettivi. Lo sloveno della UAE Team Emirates deve correre per tutto il mese di maggio, può riposarsi a giugno ma a luglio ha il Tour de France da affrontare. Insomma, bisogna gestire bene gli sforzi, come lui stesso ha affermato. Si parte quindi con l’obiettivo di vincere, anche se bisognerà sempre tenere a mente che ci sarà un altro impegno molto importante dopo la corsa italiana. E anche se Pogacar è il favorito numero uno, bisogna ricordare che ci sono tanti pretendenti alla maglia rosa, come Geraint Thomas e Romain Bardet.

Le parole di Pogacar

“Dopo la Liegi mi sono riposato e ho fatto dei buoni allenamenti, ho cercato di trascorrere dei bei momenti prima del Giro e ora siamo qui. Mi piace correre in Italia, penso ci saranno anche tanti tifosi dalla Slovenia a bordo strada, visto che è vicina. Non mi sono posto l’obiettivo di conquistare la maglia rosa a Oropa, l’importante sarà vestire quella maglia a Roma. Vedremo giorno dopo giorno se ci sarà possibilità di conquistare il successo”.

Pogacar dovrà affrontare tre settimane di battaglie, con un percorso che non permette distrazioni. Il Giro d’Italia è sempre una corsa molto difficile, soprattutto per il meteo, che nel corso di questi ultimi anni è stato abbastanza inclemente con i corridori.

“In tre settimane possono esserci molte sorprese. Devo sfidare molti corridori che possono fare bene, come Bardet e Thomas. Penso che già dopo il secondo giorno ne sapremo di più. Nel corso dell’inverno sono stato molto tempo sulla bici da cronometro, mi sento meglio anche se ho maggiore comfort su quella da corsa. Parto per il Giro aspettando brutto tempo e frazioni molto impegnative: nelle grandi corse a tappe bisogna andare forte dappertutto, non ci si può nascondere”. 

La salute di Jonas Vingegaard

Infine, un pensiero anche per il rivale di sempre, Jonas Vingegaard, alle prese con l’infortunio dopo la brutta caduta al Giro dei Paesi Baschi.

“La caduta di Vingegaard è stata terribile da vedere, vorresti che questo non accada mai a nessuno. Quando è accaduta, stavo seguendo la gara sul cellulare con la mia compagna. Non ho parlato con lui, penso voglia della privacy dopo questa caduta così drammatica. Insieme alla sua famiglia troverà la forza per riprendersi”.

Vuelta Femenina 2024, numero di Vollering nella quinta tappa

La quinta tappa della Vuelta Femenina 2024 ha visto l’affermazione di Demi Vollering, la campionessa olandese del Team SD Worx-Protime. Nell’impegnativa frazione che si è conclusa sull’Alto del Fuerte Rapitán, la 27enne ha letteralmente dominato la tappa, infliggendo pesanti distacchi a tutte le avversarie e vestendo la prestigiosa maglia rossa di leader della classifica generale. I 113,9 km da Huesca all’Alto del Fuerte Rapitán Jaca, primo arrivo in salita della corsa iberica, hanno messo a dura prova le gambe delle atlete. Dopo un’iniziale fase di studio, la corsa si è accesa nella seconda parte, con numerosi attacchi e contro-attacchi che hanno animato la tappa. La vera battaglia, però, si è consumata sull’ascesa finale: 3,2 km al 8,1% di pendenza media, un’autentica rampa che ha tagliato le gambe a molte pretendenti al successo.

Cadute iniziali

Nella fase iniziale, come spesso accade, non sono mancati i tentativi di fuga. Tuttavia, il gruppo ha sempre mantenuto un attento controllo, impedendo la formazione di un vero e proprio drappello di battistrada. Alcune cadute hanno momentaneamente scosso il plotone, ma senza causare particolari danni alle big. Tra le atlete coinvolte, Alison Jackson e la maglia rossa Marianne Vos, che però sono riuscite a rientrare senza problemi. Mentre ci si avvicinava alla salita conclusiva, è stata Karlijn Swinkels della UAE ADQ a provare l’attacco decisivo. La scalatrice olandese ha guadagnato un massimo di 22 secondi di vantaggio, prima di essere riassorbita dal gruppo ai piedi dell’Alto del Fuerte Rapitán.

Vuelta 2024, la progressione letale di Demi Vollering

È stato proprio sull’impegnativa rampa finale della quinta tappa della Vuelta Femenina 2024 che Demi Vollering ha fatto esplodere la corsa. Con un’azione micidiale a 2,1 km dall’arrivo, la campionessa olandese ha progressivamente aumentato l’andatura, lasciando sul posto una dopo l’altra le sue avversarie. Prima Blanka Kata Vas, poi Marianne Vos, quindi Sarah Gigante: nessuna è riuscita a tenere il passo forsennato imposto da Vollering. Nell’ultimo chilometro, solo Yara Kastelijn e la nostra Elisa Longo Borghini sono riuscite a resistere per qualche centinaio di metri, prima di dover arrendersi alla superiorità della 27enne olandese.

Il trionfo di Demi Vollering nella quinta tappa della Vuelta

Demi Vollering ha così potuto concludere in totale solitudine la sua prova, tagliando il traguardo con 28 secondi di vantaggio su Kastelijn e Longo Borghini, giunte rispettivamente seconda e terza. Un successo netto, che ha permesso a Vollering di indossare la maglia rossa di leader della classifica generale, approfittando anche del calo di Marianne Vos, scivolata in nona posizione. Grazie al suo trionfo, Demi Vollering è balzata in testa alla classifica generale con 31 secondi di vantaggio sull’azzurra Elisa Longo Borghini, che è quindi a tutti gli effetti ancora in lizza per cercare di conquistare il successo finale. Terza posizione per Riejanne Markus a 53 secondi, mentre Marianne Vos è scivolata in nona piazza a 1’47” dalla vetta.

La sfortuna di Gaia Realini

Una nota negativa della giornata in casa Italia è stata la caduta di Gaia Realini, che ha compromesso le sue ambizioni di successo. L’abruzzese è stata infatti vittima di una rovinosa caduta in discesa, che le ha fatto perdere terreno.

La tappa di domani

Domani si riparte con la sesta tappa della Vuelta Femenina 2024 con Demi Vollering in maglia rossa. La frazione si preannuncia altrettanto impegnativa, con 132 km da Tarazona a La Laguna Negra, un arrivo in salita che potrebbe rimescolare ulteriormente le carte in tavola. Le atlete dovranno affrontare diverse asperità, tra le quali il Puerto de Oncala (6,8 km al 5,8%) e la durissima rampa finale de La Laguna Negra (4,5 km al 9,3%). Demi Vollering dovrà difendere con le unghie e con i denti la sua preziosa maglia rossa, mentre le altre big tenteranno il tutto per tutto per ribaltare la situazione. Una tappa che promette grande spettacolo e colpi di scena.

Giro d’Italia 2024, Ganna: “Che emozione partire dal mio Piemonte”

Filippo Ganna è uno dei corridori più attesi al Giro d’Italia 2024: il portacolori della Ineos-Grenadiers correrà al fianco di Geraint Thomas con l’obiettivo di aiutarlo in salita e, soprattutto, di togliersi delle soddisfazioni importanti a cronometro. Lo scorso anno il Giro d’Italia di Filippo Ganna è terminato anzitempo in quanto ha contratto il Covid-19: un addio senza alcun successo per il corridore italiano, che ha dovuto abbandonare prima della seconda cronometro. Quest’anno si inizia come nel 2021, anno in cui Filippo ottenne la maglia rosa al termine della prima tappa: in quella circostanza fu però una cronometro a dare il via alla lotta per il simbolo del primato. Questa volta, invece, la Venaria Reale-Torino di sabato 4 maggio sarà una tappa in linea, quindi, sulla carta, più difficile da vincere.

Giro d’Italia 2024, Ganna punta la prima maglia rosa

L’ambizione a conquistare la prima maglia rosa c’è, ma anche quella di fare bene in tutto il resto del Giro d’Italia. La Ineos-Grenadiers è interamente votata a Geraint Thomas, anche se è presente Magnus Sheffield in qualità di giovane che può togliersi delle soddisfazioni importanti in futuro. Nella conferenza che ha preceduto la grande partenza del Giro d’Italia, Sheffield e Ganna hanno scherzato sul fatto che entrambi sono degli ottimi cronoman e c’è quindi una sana rivalità che li spinge entrambi a migliorarsi sempre di più in questa specialità.

L’obiettivo olimpico

Per Filippo Ganna, il Giro d’Italia 2024 arriva dopo una primavera con pochi impegni, in quanto ha preso parte solo alla Milano-Sanremo come classica. In una stagione dove l’obiettivo olimpico è fondamentale, bisogna gestire le energie: ecco perchè è arrivata la scelta di non correre la Parigi-Roubaix, classica che si adatta molto bene alle caratteristiche di Filippo. Adesso, però, si pensa solo al Giro d’Italia 2024, anche perchè lo stesso Ganna ha spiegato che non c’è tempo, adesso per pensare ai Giochi Olimpici: l’obiettivo è fare bene alla corsa rosa, con il sogno di provare a conquistare la prima tappa e la prima maglia rosa.

Queste le parole di Filippo Ganna in conferenza stampa.

“Sono qui al Giro d’Italia, non vedo l’ora di iniziare e per il momento non penso ai Giochi Olimpici, sono concentrato solo su questa corsa. Sicuramente è una grande emozione partire dal mio Piemonte, sarà bello sentire tanti tifosi a bordo strada che mi incitano. Un pensiero alla maglia rosa lo faccio, anche se non sarà facile: nel 2021 a Torino ho indossato il simbolo del primato, ma era una tappa a cronometro, sabato invece sarà una corsa in linea, quindi il parterre dei possibili favoriti per il successo diventa molto ampio. Sicuramente quello di vincere e indossare la maglia rosa è un pensiero che ho in testa. Sono uscito bene dal Tour of the Alps, dove ho avuto buone sensazioni: nella giornata in cui sono andato in fuga da solo, in realtà, speravo che qualcuno mi seguisse, invece le cose non sono andate come immaginavo e non mi sono potuto giocare il successo, però la condizione è in grande crescita e spero di poter affrontare un bel Giro d’Italia”.

Giro d’Italia 2024, Geraint Thomas: “Pogacar favorito, ma non parto sconfitto”

Anche Geraint Thomas, come Tadej Pogacar, affronta questo 2024 con l’ambizione di correre sia il Giro d’Italia che il Tour de France. Nel corso della conferenza stampa che precede la grande partenza della gara a tappe italiana, il corridore gallese, vincitore della Grande Boucle nel 2018, non ha la sensazione di partire battuto davanti a un Tadej Pogacar che continua a fare cose fenomenali e che sembra essere il principale favorito per indossare la maglia rosa a Roma.

Giro d’Italia 2024, Thomas in cerca del riscatto

Lo scorso anno, Geraint Thomas ha chiuso il Giro d’Italia in seconda posizione alle spalle di Primoz Roglic. Fu una brutta sconfitta per il corridore della Ineos-Grenadiers, che aveva preso parte alla penultima tappa del Giro, la cronoscalata del monte Lussari, con la maglia rosa sulle spalle. Una prestazione incredibile di Primoz Roglic, che ha vinto la cronometro nonostante abbia avuto anche un giusto meccanico che lo ha attardato, ha ribaltato la classifica generale proprio alla fine, con Thomas che a Roma è salito sul secondo gradino del podio.

Thomas, il Tour dopo il Giro d’Italia

In passato, il gallese ha provato a più riprese a conquistare il Giro d’Italia, ma non era mai andato vicino alla maglia rosa come lo scorso anno. Senza dubbio, Thomas può far valere le sue doti da cronoman, visto che in questa edizione del Giro ce ne sono due abbastanza lunghe, ma anche in salita lui e la Ineos-Grenadiers devono far vedere quanto di buono è stato fatto al Tour of the Alps, dove il team è sembrato molto coeso e unito verso l’obiettivo del successo.

“Un’ottima atmosfera in squadra”

L’augurio, per Geraint Thomas, è anche quello di avere più fortuna dello scorso anno. Nel 2023, infatti, fu senza dubbio molto importante la caduta e il ritiro del suo allora compagno di squadra Tao Geoghegan Hart, il cui ruolo era quello di un vero e proprio co-capitano in corsa insieme al gallese. Adesso, però, c’è da lasciare alle spalle ciò che è accaduto e bisogna concentrarsi verso il nuovo Giro d’Italia che partirà sabato 6 maggio da Torino.

Queste le parole di Geraint Thomas in conferenza stampa.

“È stato un inizio di stagione leggermente più lento perchè ho la speranza di correre anche il Tour de France dopo il Giro d’Italia, ma mi sento come se avessi avuto un avvicinamento molto più fluido quest’anno rispetto all’anno scorso, quando ho avuto problemi di salute. Sono entusiasta di correre, abbiamo una buona squadra, sicuramente molto forte. All’interno si vive un’ottima atmosfera, abbiamo voglia di fare bene. Non penso che il primo posto sia già andato via perchè Pogacar è il favorito, anzi: semmai, ci toglie la pressione di dosso, perché tutti si aspettano che vinca e non si aspettano che noi possiamo fare qualcosa. La sua presenza rende la gara diversa rispetto all’anno scorso, al 100 per cento, ma siamo fiduciosi. La cosa principale era arrivare qui in buona forma e poi bisogna fare quello che si può. Ovviamente è un compito enorme perché Tadej è un ciclista fenomenale e, come ho detto di recente, uno dei più grandi di sempre, ma stiamo assaporando la sfida. La UAE Team Emirates ha una squadra forte, ma anche noi siamo all’altezza”.

Gp Francoforte 2024, Van Gils si impone in volata

Il GP Francoforte 2024 è stato caratterizzato dalla vittoria del belga Maxim Van Gils, portacolori della Lotto Dstny, che ottiene il suo primo trionfo in carriera in una corsa di categoria World Tour. In una volata ristretta di circa 35 corridori, il belga ha superato sulla linea d’arrivo lo spagnolo Alex Aranburu della Movistar, che si è dovuto accontentare della seconda posizione. Il terzo gradino del podio è stato conquistato dal giovane statunitense Riley Sheehan del team Israel-Premier Tech, che ha concluso davanti al giovanissimo britannico Lukas Nerurkar dell’EF Education-EasyPost. Il Gp Francoforte, culminato con la vittoria di Van Gils, si è disputato sul percorso da Eschborn a Francoforte per 201.5 km complessivi.

A Francoforte la prima di Van Gils nel World Tour

Questa vittoria è di grande importanza per Van Gils, non solo perché, come accennavamo in precedenza, è la sua prima in una corsa di livello WorldTour, ma anche perché è il coronamento di una primavera in cui ha ottenuto una serie di piazzamenti prestigiosi.

La corsa è iniziata con tre corridori che hanno allungato fin dai primi chilometri: Jacopo Mosca (Lidl-Trek), John Degenkolb (Team DSM-Firmenich PostNL) e Warre Vangheluwe (Soudal-QuickStep). Il gruppo ha lasciato fare, consentendo loro di guadagnare rapidamente fino a sette minuti di vantaggio. Tuttavia, l’UAE Team Emirates ha iniziato a tirare e il gap è sceso a 5’30” durante la prima salita. Un problema meccanico ha costretto Mosca a perdere contatto con i suoi compagni di fuga, lasciando Vangheluwe e Degenkolb al comando.

La fuga

John Degenkolb si è arreso prima del compagno di fuga Vangheluwe, che è stato raggiunto lungo la salita di Feldberg. Questo ha portato a un gruppo abbastanza selezionato in testa alla corsa, con la Lotto Dstny che ha fatto un grande lavoro per mantenere il controllo. Dopo vari tentativi di fuga, è stato Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) a provare l’azione solitaria, seguito da Roger Adrià (Bora-hansgrohe), Sjoerd Bax (UAE Team Emirates) e Ben Healy (EF Education-EasyPost). Anche se il gruppo è rimasto compatto per la parte finale della corsa, alla fine è Jan Christen (UAE Team Emirates) che ha attaccato e ha portato via un gruppetto di inseguitori.

Il sigillo di Van Gils a Francoforte

Christen è riuscito a mantenere un vantaggio considerevole fino alla fine, ma è stato ripreso poco prima del traguardo. Nell’arrivo confuso, Maxim Van Gils è riuscito a superare tutti gli avversari e a conquistare la vittoria. La corsa è stata caratterizzata da una serie di attacchi e contrattacchi, ma alla fine è stato Van Gils a primeggiare, dimostrando la sua forza e abilità nella volata finale.

Queste le parole di Van Gils dopo la vittoria a Francoforte.

“Le mie sensazioni oggi non erano buonissime, ma la squadra faceva corsa dura per far staccare i velocisti e questo mi ha dato fiducia. Ho provato a sopravvivere sull’ultima ripida salita e poi sono stato a ruota per recuperare energie e concentrarmi sulla volata. Prima della linea del traguardo ho dato tutto e ho preso velocità sufficiente per farcela. Adesso mi prendo un momento di pausa perché sono abbastanza stanco, poi mi concentrerò sull’evento principale, che sarà il Tour de France”.

Vuelta Femenina 2024, sigillo di Faulkner: Vos in maglia rossa

Doveva essere una tappa interlocutoria, e invece ne è uscita una frazione spettacolare della Vuelta Femenina, con Kristen Faulkner che è riuscita a conquistare il successo in solitaria. La ciclista americana del team EF Education-Cannondale è riuscita ad andare in fuga negli ultimi chilometri di gara, distanziando così tutte le favorite per la vittoria di tappa. Alle sue spalle, Georgia Baker ha battuto Marianne Vos nella lotta per la seconda posizione, la quale, tuttavia, può consolarsi con la maglia rossa di leader della classifica generale. Brutta tegola per Gaia Realini, Liane Lippert e Maví Garcia, che hanno perso quasi due minuti, complicando così le loro ambizioni di classifica generale.

Vuelta Femenina 2024, Faulkner in trionfo

Sulla carta la Molina de Aragón – Zaragoza (142.3 km) sembrava una tappa per velocisti, ma il vento nei dintorni di Zaragoza ha complicato i piani delle squadre delle velociste. La frazione è stata quindi contrassegnata dai ventagli: molto presto il gruppo si è spezzato in più parti. 19 atlete sono riuscite ad approfittare della situazione dopo soli 30 chilometri, inclusa la leader Blanka Kata Vas. Tra loro c’erano Demi Vollering, Niamh Fisher-Black, Mischa Bredewold, Marianne Vos, Riejanne Markus, Sophie von Berswordt, Elisa Longo Borghini, Kasia Niewiadoma, Juliette Labous, Erica Magnaldi, Maike van der Duin e Alison Jackson.

Faulkner regala il bis alla sua squadra nella Vuelta Femenina

Anche se il gap con il primo gruppo di inseguitori è cresciuto fino a due minuti, le squadre Lidl-Trek, Movistar, FDJ-Suez e Liv AlUla Jayco hanno lavorato per le loro leader. Le grandi assenti dalla fuga erano Gaia Realini, Liane Lippert e Maví Garcia. Le loro compagne di squadra sono riuscite a ridurre il gap a un minuto, ma la situazione è rimasta stabile per molto tempo.

A 50 chilometri dal traguardo, la speranza dell’inseguimento si è infranta. Davanti, però, si è continuato a spingere forte, portando il gap a oltre un minuto e mezzo. È stato notevole il fatto che Vas sembrava dover cedere presto dalla fuga principale, ma la leader della generale è comunque riuscita a rientrare. Faulkner sorprende tutte le avversarie con un’azione solitaria che le permette di ottenere un successo molto importante. l’azione decisiva è nata su un piccolo strappo posizionato a circa 6 km dal traguardo a sei chilometri dal traguardo, mentre Vos, Vollering, Niewiadoma e Longo Borghini non sono riuscite a reagire.

Marianne Vos in maglia rossa

Da questa situazione Kristen Faulkner è riuscita a trarre vantaggio in discesa. Ha guadagnato 15 secondi e alla fine ha iniziato l’ultimo chilometro con 10 secondi di vantaggio. L’inseguimento delle avversarie non è andato bene e così l’americana ha potuto ottenere la seconda vittoria di tappa per la sua squadra, la EF Education-Cannondale. Dieci secondi dopo, Georgia Bakersi è imposta nello sprint per il secondo posto, davanti a Marianne Vos e Blanka Vas. Il gruppo con Realini, Lippert e Garcia ha perso quasi due minuti al traguardo a Zaragoza. Questo è un duro colpo per le loro ambizioni di classifica generale: sicuramente c’è ancora spazio per poter recuperare, ma oltre due minuti sono davvero molti per una classifica così corta.

Dopo la vittoria odierna di Faulkner alla Vuelta Femenina, domani ci sarà il primo arrivo in salita nella Huesca – Alto del Fuerte Rapitán Jaca (113.9 km). Si riparte con Marianne Vos, vincitrice della frazione di ieri, con la maglia rossa di leader della classifica generale.

Giro d’Italia 2024, solo 44 italiani al via: Tiberi speranza azzurra

Saranno solo 44 gli italiani al via del Giro d’Italia 2024: un numero in calo rispetto alle edizioni passate e un numero emblematico per comprendere il momento di difficoltà del ciclismo nostrano. La maggior parte degli azzurri che si presenteranno il 4 maggio al via da Venaria Reale provengono dalle formazioni Professional, mentre nel World Tour sono pochi i corridori nostrani che affronteranno la corsa rosa. Su 176 partecipanti totali, gli azzurri al via sono 44: l’anno scorso erano 53. Peggio, negli ultimi anni, si è fatto solo nel 2018, quando erano 43. Insomma, i numeri non depongono a favore degli italiani, ma le possibilità di mettersi in evidenza non mancheranno nel corso delle 21 tappe.

Giro d’Italia 2024, Tiberi il più atteso tra gli italiani

Senza dubbio, tra i corridori più in vista alla vigilia della grande partenza del Giro d’Italia 2024 c’è Antonio Tiberi. Nel corso degli ultimi anni, l’Italia non è più riuscita a competere per un piazzamento in classifica generale al Giro, in particolare dopo il ritiro di Vincenzo Nibali dall’attività agonistica. L’unico italiano, nel corso degli ultimi anni, che è riuscito a salire sul podio finale è stato Damiano Caruso nel 2021: fu una stagione straordinaria per il siciliano, che quest’anno si metterà però a disposizione del giovane talento Antonio Tiberi. Il corridore laziale, tra gli italiani al Giro d’Italia 2024, è senza dubbio il corridore su cui c’è più attesa, in quanto ha dimostrato di poter competere con i migliori per un buon piazzamento in classifica generale. A soli 22 anni, Tiberi deve soprattutto valutare quale può essere la sua tenuta nelle tre settimane di gara: la Bahrain Victorious ruoterà tutta attorno a lui con l’obiettivo di rimanere davanti fino alle ultime tappe.

Giro d’Italia 2024, italiani a caccia di successi di tappa

Gli altri corridori italiani possono sicuramente ambire a delle vittorie di tappa. Sotto questo punto di vista, le chances degli italiani al via del Giro d’Italia 2024 sono molto alte, a cominciare da Filippo Ganna, che nell’arrivo della prima tappa a Torino potrebbe provare a conquistare la prima maglia rosa, senza dimenticare che ci sono due cronometro individuali dove l’azzurro potrebbe far valere le sue doti. Dopo la grande stagione 2023 e l’ottimo avvio di 2024, ci si attende molto anche dal friulano Jonathan Milan, che sarà uno degli uomini da battere negli sprint. Lo scorso anno Milan ha indossato la maglia ciclamino di leader della classifica a punti, a dimostrazione di quanto il suo Giro d’Italia sia stato davvero sopra le righe.

Ganna e Milan guidano la pattuglia azzurra, Pozzovivo da record

Una menzione particolare la merita Domenico Pozzovivo: a 40 anni, il corridore lucano affronterà la sua ultima partecipazione alla corsa rosa, eguagliando il record di 18 partecipazioni alla corsa rosa insieme a Wladimiro Panizza. Pozzovivo sarà il leader della VF-Bardiani-CSF, formazione che lo aveva lanciato nel 2005: a distanza di quasi 20 anni, l’azzurro sarà ancora lì a cercare di lottare per una vittoria di tappa. Da segnalare la presenza di due corridori molto esperti come Davide Cimolai, che cercherà gloria in volata, e Alessandro De Marchi, reduce da una prestazione incredibile al Tour of the Alps. Inoltre, l’ex campione d’Italia Filippo Zana cercherà di confermare le ottime prestazioni del 2023.

Tra i giovani, sono sicuramente da tenere d’occhio Lorenzo Germani, corridore della Groupama-FDJ, e Simone Velasco, che affronta la corsa rosa con la maglia di campione d’Italia. Per le vittorie di tappa, gli azzurri possono battersi fino alla fine: per la classifica generale sarà molto più difficile.