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Tag: Ciclismo

Ciclismo, Red Bull entra nella società di gestione della Bora-hansgrohe

Red Bull e Bora-hansgrohe si uniscono con l’obiettivo di vincere il Tour de France. E’ notizia di oggi che l’antitrust austriaca ha dato l’ok alla richiesta di ingresso di Red Bull come partner della società di gestione del team tedesco, squadra che in passato ha visto come capitano Peter Sagan e ora ha deciso di puntare tutto sulle grandi corse a tappe con l’arrivo di Primoz Roglic.

Red Bull e Bora-hansgrohe, obiettivo Tour de France

Alla vigilia dell’ultima edizione de Il Lombardia, la Bora-hansgrohe ha tenuto una conferenza stampa nel corso della quale è stato reso ufficiale l’ingaggio di Primoz Roglic. In quella circostanza, il team manager Ralph Denk ha sottolineato che l’arrivo del corridore sloveno, vincitore di un Giro d’Italia e di tre edizioni della Vuelta a Espana, non è nato grazie all’allora presunto arrivo di Red Bull, ma grazie a uno sforzo congiunto degli sponsor della squadra. Ora, a distanza di pochi mesi da quel giorno, è arrivata l’ufficialità: Bora-hansgrohe può puntare davvero in alto con l’ingresso di Red Bull all’interno della società di gestione, e potrebbe diventare uno dei team più ricchi del panorama ciclistico mondiale. L’obiettivo dichiarato di Primoz Roglic, e quello di tutta la squadra, è quello di vincere il Tour de France, l’unica grande corsa a tappe che manca nel palmares del corridore sloveno. Roglic è passato professionista 9 anni fa dopo una lunga carriera nel salto con gli sci: adesso è uno dei ciclisti più importanti al mondo, vincitore anche di una grande classica, la Liegi-Bastogne-Liegi.

Bora-hansgrohe, avvio a tutto gas

E’ stato un avvio a tutto gas per la Bora-hansgrohe: in questa stagione, la squadra si è già messa in grande evidenza con le vittorie di Sam Welsford nel corso del Tour Down Under. Adesso c’è però da affinare l’obiettivo principale della stagione, anche perchè la visibilità che Red Bull e Bora-hansgrohe possono avere vincendo il Tour de France sarebbe davvero incredibile. Quando si è diffusa la voce dell’ingresso del colosso delle bevande all’interno del team, si è parlato anche del fatto che Wout Van Aert, in futuro, possa lasciare la Visma – Lease a Bike per accasarsi nella squadra tedesca. Van Aert è un corridore che affronta le gare con il casco brandizzato Red Bull, quindi sembra scontato il suo ingresso all’interno della squadra di Ralph Denk in futuro.

Roglic sfida Vingegaard e Pogacar

Primoz Roglic dovrà sfidare il suo ex compagno di squadra Jonas Vingegaard e il suo connazionale Tadej Pogacar per vincere il Tour de France. Lo sloveno, vincitore del Giro d’Italia 2023, è visto come il terzo incomodo tra i due grandi mattatori delle ultime edizioni. Nella sua storia, la Bora-hansgrohe ha vinto una sola grande corsa a tappe, il Giro d’Italia 2022, con Jay Hindley: è molto probabile che il corridore australiano possa prendere parte al Tour de France in veste di gregario del corridore sloveno. La startlist per il prossimo Tour, che partirà dall’Italia, è davvero molto prestigiosa: Tadej Pogacar, inoltre, tenterà la doppietta Giro d’Italia – Tour de France a 26 anni di distanza da Marco Pantani, ultimo corridore che è riuscito nell’impresa di vincere queste due grandi corse a tappe nello stesso anno. Era il 1998, era un ciclismo profondamente diverso. Ma questi corridori hanno dimostrato di non aver paura di nulla, affrontando nel modo migliore non solo le grandi corse a tappe, ma anche le corse di un giorno. Proprio nel 2023, Pogacar ha vinto due classiche molto differenti tra loro, Il Lombardia e il Giro delle Fiandre, confermando la propria versatilità su tutti i terreni.

Ciclismo, archiviata l’indagine doping su Michel Hessmann

Archiviata l’indagine doping su Michel Hessmann, corridore risultato positivo a un test antidoping nel corso di un controllo a sorpresa. Il ciclista, attualmente in forza alla Visma-Lease a Bike, era indagato dalla giustizia tedesca, ma la procura ha deciso di archiviare il caso. Resta comunque in piedi il processo sportivo: se da una parte è stata quindi scongiurata la possibilità di finire in carcere per tre anni, dall’altra parte si mantiene viva la possibilità di una squalifica di almeno due anni, che potrebbe essere inflitta dalla giustizia sportiva.

Michel Hessmann, il doping: positivo a un diuretico

la Procura di Friburgo ha deciso di archiviare l’indagine penale su Michel Hessmann e il doping. L’indagine si è resa necessaria in quanto in Germania il doping è un reato dal 2015: gli atleti che possono quindi ricevere una multa ed essere sanzionati fino a tre anni di carcere. Il Pubblico Ministero ha deciso per l’archiviazione perché, secondo quanto si legge nelle carte, “non vi è alcun sospetto di un reato penale”. Nei giorni scorsi c’era stata anche una perquisizione da parte delle forze dell’ordine a casa di Hessmann.

Jumbo-Visma, una macchia sulla stagione perfetta

La positività di Michel Hessmann è senza dubbio una macchia sulla stagione perfetta della Jumbo-Visma, formazione che, dallo scorso primo gennaio, ha cambiato denominazione in Team Visma – Lease a Bike. Il team olandese ha vinto tutte e tre le grandi corse a tappe nel corso del 2023, prima squadra nella storia del ciclismo a riuscire a realizzare questa impresa. Hessmann non era uno dei capitani del team, ma è sicuramente un giovane molto interessante. Terzo al Tour de L’Avenir 2022, la corsa a tappe che ha lanciato tantissimi giovani talenti nel mondo professionistico, Hessmann aveva preso parte all’ultima edizione del Giro d’Italia correndo al fianco di Primoz Roglic, lo sloveno che è riuscito a conquistare la maglia rosa grazie al successo nella penultima tappa, la cronoscalata del Monte Lussari. Il suo miglior piazzamento personale era stato un nono posto nella tappa da Bra a Rivoli, dove ha accumulato oltre 130 km di fuga. Per il resto, Hessmann ha lavorato soprattutto per la squadra, rispettando delle gerarchie ben delineate.

Hessmann e il doping, una possibile contaminazione

Nei giorni scorsi, su di lui, si era espresso anche Richard Plugge, team manager della Visma – Lease a Bike, il quale aveva spiegato che non avevano ricevuto alcuna comunicazione da parte delle autorità riguardo l’indagine. Accusato di doping, Hessmann ha sempre affermato, dal canto suo, che la positività al diuretico potrebbe derivare da una contaminazione, linea difensiva che, probabilmente, ha convinto i giudici della sezione penale. Nell’attesa che si possa delirare il destino del corridore, Hessmann resta sospeso dalla Visma – Lease a Bike, che ha iniziato ad affrontare la stagione 2024 senza di lui. Richard Plugge spera chiaramente che la situazione si possa risolvere in fretta, anche perchè si parla di un giovane di ottime prospettive, ed è necessario sapere se la squadra potrà davvero contare ancora su di lui o promuovere, al suo posto, un corridore dell’ampio vivaio giovanile.

Squadra ai nastri di partenza

Nel frattempo, la Visma – Lease a Bike si prepara ad affrontare al meglio questa prima parte di stagione. Il vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, Jonas Vingegaard, sta svolgendo già un ritiro in altura sul Teide prima di affrontare O Gran Camino, la prima parte di stagione. Il team ora può puntare anche al 100% su Wout Van Aert, che ha terminato la propria stagione di ciclocross la scorsa settimana a Benidorm. Il primo obiettivo del team saranno proprio le classiche del nord, con il corridore belga chiamato a trasformare i tanti piazzamenti conquistati nel corso del 2023 in vittorie.

Ciclismo, Pithie vince al fotofinish la Cadel Evans Race 2024

E’ servito il fotofinish per assegnare la vittoria a Laurence Pithie, atleta neozelandese della Groupama – FDJ, che si è imposto nella Cadel Evans Great Ocean Road Race. Il vincitore finale è riuscito a imporre la propria legge al termine di una volata caotica, mettendo in fila Natnael Tesfatsion della Lidl – Trek e Georg Zimmermann della Intermarché – Wanty. Tra gli italiani troviamo Christian Scaroni, portacolori della Astana Qazaqstan Team, che ha ottenuto l’ottava piazza finale. La corsa ha visto la propria partenza e l’arrivo e Geelong e si è disputata su un tracciato che in totale misurava 174 km: la Cadel Evans Race è inserita all’interno del circuito World Tour, la massima categoria del ciclismo mondiale.

Arrivo al fotofinish per la Cadel Evans Race

La Cadel Evans Great Ocean Road Race è stata l’ultima gara che il gruppo ha affrontato in Australia in questo mese di gennaio. Gran parte del gruppo è infatti rimasto in Australia per più di una settimana dopo il termine del Tour Down Under per affrontare la Surf Coast Classic e la Cadel Evans Great Ocean Road Race. In passato la corsa di Geelong si è conclusa allo sprint, ma stavolta la salita finale di 1,2 chilometri ha fatto la differenza, e così il gruppo principale si è sfaldato. Velocisti come Biniam Girmay, Caleb Ewan e il nostro Elia Viviani, hanno dovuto cedere il passo lungo l’ascesa posta poco prima del traguardo. L’arrivo di Geelong si è così trasformato in una questione aperta solo a una ventina di corridori.

Vittoria neozelandese in Australia

In uno sprint davvero molto tirato, Laurence Pithie ha fatto la differenza rispetto all’eritreo Natnael Tesfatsion (Lidl – Trek). Georg Zimmermann, tedesco dell’Intermarché – Wanty, ha chiuso terzo. È la seconda vittoria da quando il 21enne neozelandese è professionista: l’anno scorso aveva ottenuto la sua prima vittoria in modo simile nella corsa francese Cholet – Pays de la Loire. Una vittoria al fotofinish alla Cadel Evans Great Ocean Road Race, a testimonianza del fatto che questo ragazzo può continuare a crescere anche in caso di arrivi a ranghi compatti. Conferma la propria ottima condizione di forma anche Jhonatan Narvaez, il corridore della Ineos-Grenadiers è stato uno dei ciclisti che maggiormente si è messo in mostra nel corso della lunga trasferta australiana. Sulla carta l’arrivo di Geelong non era del tutto adatto alle sue caratteristiche, e questo conferma quanto stia bene il portacolori della formazione britannica.

Viviani staccato

Elia Viviani termina la corsa nel secondo gruppo, che ha tagliato il traguardo con poco più di 20 secondi rispetto ai corridori che si sono andati a giocare il successo. L’azzurro è quindi rimasto insieme agli altri velocisti, e sull’ultimo passaggio in salita ha dovuto salutare le possibili ambizioni di vittoria. Il corridore veneto aveva già vinto la Cadel Evans Great Ocean Road Race nel 2019: dopo il secondo posto alla Surf Classic, era lecito sperare in una possibile vittoria del campione olimpico di Rio 2016, il quale ha chiuso secondo la volata dei battuti, preceduto solo dall’australiano Simon Clarke. Viviani porta a casa da questa trasferta due secondi posti prestigiosi, che fanno ben sperare per il resto della stagione. Nel corso degli ultimi anni Viviani non ha vissuto dei momenti facili, e partire in questo modo è sicuramente un’iniezione di fiducia. Il migliore degli italiani è Christian Scaroni, di nuovo ottavo dopo aver ottenuto il medesimo piazzamento nell’ultima frazione del Tour Down Under. E’ mancato quindi il successo azzurro in queste corse australiane, ma la stagione del ciclismo è solo all’inizio: il mese di febbraio è ricco di appuntamenti, come la Volta Algarve, l’AlUla Tour e lo UAE Tour, prima del weekend di apertura delle corse in Belgio. I presupposti per fare bene in questo 2024, per quanto riguarda i colori azzurri, ci sono tutti.

Ciclismo, Sanchez vince la penultima prova della Challenge Mallorca

Vittoria iberica in occasione della penultima prova della Challenge Mallorca: lo spagnolo Pelayo Sánchez, corridore di 23 anni in forza al Team Movistar, si è imposto al Trofeo Pollença – Port d’Andratx di 158 km. Una vittoria ottenuta grazie a uno sprint a ranghi ristretti, dove lo spagnolo ha trionfato d’abilità e di potenza.

Challenge Mallorca, Sànchez detta legge

Una gara tirata fino alla fine quella che è andata di scena oggi a Maiorca: l’isola spagnola sta ospitando questo insieme di gare di un giorno che compongono la Challenge, appuntamento imprescindibile per tutte le squadre da diversi anni insieme agli impegni in Australia. Per Sánchez, alla Challenge Mallorca, è arrivata la seconda vittoria da professionista, lui che è approdato alla Movistar nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato, ingaggiato da un’altra formazione iberica, la Burgos-BH. Molto simpatica è stata la sua esultanza sulla linea del traguardo, dove ha simulato con le mani il gesto di fare una telefonata.

Lennert Van Eetvelt di nuovo sugli scudi

La corsa è stata animata da una fuga di Brandon McNulty, che sulla salita finale era da solo in testa alla corsa. Lo statunitense della UAE Team Emirates è stato ripreso da un generoso Lennert Van Eetvelt, il quale dopo il successo di ieri nella terza prova della Challenge Mallorca, ha voluto provare a conquistare un altro successo che avrebbe avuto un sapore davvero particolare. Vincere due gare consecutive a inizio stagione sarebbe stato molto importante non solo per lui, ma anche per la Lotto-Dstny, che si è posta l’obiettivo di tornare a gareggiare nella categoria World Tour quando saranno riassegnate le licenze dall’Unione Ciclistica Internazionale. Lennert Van Eetvelt è stato anche troppo generoso: quando si è ritrovato in testa, complice anche una caduta di McNulty che ha affrontato male una curva, ha consumato molte energie, e così negli ultimi chilometri è stato ripreso dai corridori che lo stavano inseguendo.

Il trionfo di Sànchez

Il Trofeo Pollença – Port d’Andratx si chiude così con una volata che vede vincitore Pelayo Sànchez davanti a Marius Mayhofer, portacolori della Tudor Pro Cycling Team, e Alexander Vlasov, che continua a collezionare piazzamenti. Il corridore russo della Bora-hansgrohe ha corso tre gare fino ad oggi, conquistando due secondi posti e il terzo posto di oggi. L’appuntamento con il trionfo è ancora rimandato. Alla fine della gara, Brandon McNulty e Lennert Van Eetvelt chiudono rispettivamente in settima e ottava piazza.

Challenge Mallorca: Sànchez vince, Bettiol è decimo

Bene gli azzurri nella prova odierna della Challenge Mallorca: Sànchez ha ottenuto un successo molto importante a soli 23 anni, ma non è da sottovalutare la prova di Alberto Bettiol, che ottiene una buona decima posizione. L’azzurro, portacolori della EF – EasyPost, aveva già conquistato un quinto posto al Trofeo Calvià. Ottimi segnali per questo ragazzo che, con ogni probabilità, potrebbe difendere i colori azzurri in vista della gara in linea dei Giochi Olimpici di Parigi 2024: l’obiettivo del toscano sarà quello di lasciarsi alle spalle un’olimpiade amara, in quanto, a Tokyo, è stato vittima di crampi proprio nel momento cruciale della corsa. Il vincitore del Giro delle Fiandre 2019 sarà anche una delle speranze italiane per le classiche, in modo particolare per la Milano-Sanremo e per lo stesso Fiandre, la gara che lo ha consacrato definitivamente al grande pubblico.

Domani il Trofeo Playa de Palma

Si svolgerà domani l’ultima prova della Challenge Mallorca 2024, il Trofeo Playa de Palma. La corsa sarà lunga 150 km e molto probabilmente si chiuderà allo sprint, visto che il gran finale è tutto sul lungomare di Palma de Maiorca. I velocisti tornano quindi in azione in una giornata dove le asperità saranno molto leggere e collocate tutte all’inizio della gara: sarà un finale a tutta velocità.

Cadel Evans Race 2024, Viviani cerca il colpaccio in Australia

Elia Viviani cerca il colpaccio alla Cadel Evans Great Ocean Road Race, ultima corsa australiana prevista per questo mese di gennaio. Il corridore italiano è reduce da due secondi posti conquistati in Australia, uno nella terza tappa del Tour Down Under, dove si è dovuto inchinare allo strapotere di Sam Welsford, il vero mattatore delle volate australiane fino a questo momento, e l’altro alla Surf Coast Classic, corsa che è stata vinta dall’eritreo Biniam Girmay.

Cadel Evans Race 2024, il percorso

Evento di categoria World Tour, la Cadel Evans Great Ocean Road Race si disputerà stanotte con partenza alla 1:15 ora italiana. Geelong sarà sede di partenza e arrivo di questa manifestazione che chiuderà l’avvio stagionale del ciclismo in Australia: i chilometri totali da affrontare saranno 174, suddivisi in due parti: nei primi chilometri in linea non ci saranno asperità da affrontare, mentre nel finale i corridori dovranno pedalare sul circuito che prevede la salita di Challambra Crescent, 1,2 km al 7,8%, che sarà affrontata per quattro volte.

Viviani e Ganna tentano il colpaccio

Ancora una volta, gli occhi degli italiani saranno tutti puntati su Elia Viviani e Filippo Ganna, il duo italiano della Ineos-Grenadiers. Entrambi hanno dimostrato di avere un’ottima condizione di forma nel corso delle gare australiane: Ganna ha saltato gli europei di ciclismo su pista per concentrarsi sulla strada, così come Viviani, che è reduce da alcune stagioni poco fortunate. I due secondi posti conquistati in Australia testimoniano il fatto che l’azzurro, medaglia d’oro nell’omnium a Rio 2016, è davvero in ottima condizione di forma, e potrebbe provare a togliersi un’enorme soddisfazione nel corso della notte italiana. Viviani ha già vinto la Cadel Evans Great Ocean Road Race nel 2019, anno in cui vestiva la maglia di campione d’Italia ed era in forza alla Quick-Step. Conoscere il percorso è sicuramente un vantaggio non indifferente rispetto agli avversari.

Tra i delusi da queste prime gare australiane c’è invece Caleb Ewan: il corridore di casa ha vinto il criterium inaugurale, ma poi non è più riuscito a trovare il giusto colpo di pedale in volata. L’obiettivo sarà quello di provare a vincere la Cadel Evans Great Ocean Road Race, corsa dedicata al vincitore del Tour de France 2011, con l’obiettivo di lasciarsi alle spalle i piazzamenti amari conquistati in queste prime gare dell’anno. Nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato, Ewan è approdato alla Jayco-AlUla, tornando così nella categoria World Tour dopo aver difeso i colori della Lotto-Dstny.

Donne, a Geelong vince Rosita Reijnhout

A soli 19 anni, l’olandese Rosita Reijnhout ha vinto la gara femminile che si è disputata nel corso della notte a Geelong, la Deakin University Elite Women’s Road Race. La gara si è risolta con uno sprint a ranghi compatti: la giovane portacolori della Visma-Lease a Bike ha superato la polacca Dominika Włodarczyk della UAE Team ADQ e Cecilie Uttrup Ludwig, la danese della FDJ-Suez. Le tre ragazze si sono giocate la corsa in volata, presentandosi sulla linea del traguardo con un buon margine di vantaggio rispetto alle avversarie. Per le azzurre, buon sesto posto di Francesca Barale: la ventenne del Team dsm-firmenich PostNL ha conquistato la sesta posizione dopo aver chiuso terza la Geelong Classic. Un bell’avvio di stagione per questa promettente ragazza, che già da diversi anni è nel giro della nazionale. La Barale ha sostanzialmente chiuso nel secondo gruppo, che non è riuscito a rimanere alla ruota delle tre concorrenti che si sono giocate il successo finale. La sua compagna di squadra Eleonora Ciabocco ha chiuso in 14/a posizione: tra le prime 20 troviamo anche Sofia Bertizzolo, portacolori della UAE Team ADQ. Anche per le ragazze, questa era l’ultima prova prevista in Australia per il mese di gennaio.

Ciclismo, Van Eetvelt batte Vlasov al Trofeo Serra Tramuntana

Lennert Van Eetvelt si è imposto nella terza prova della Challenge Mallorca, il Trofeo Serra Tramuntana: il corridore belga della Lotto-Dstny ha superato allo sprint Alexander Vlasov, che deve accontentarsi ancora una volta di una seconda posizione dopo aver ottenuto il medesimo piazzamento al Trofeo Calvià. Per Lennert Van Eetvelt, la vittoria in questa prova della Challenge Mallorca è un sogno che si realizza: il corridore di 21 anni aveva ottenuto il secondo posto nel 2023, e quest’anno può brindare alla vittoria.

Van Eetvelt, le salite e il trionfo

Il Trofeo Serra Tramuntana si è risolto con uno sprint a ranghi ristretti. Le lunghe salite finali hanno messo a dura prova tutto il gruppo, con gli scalatori che si sono dati battaglia soprattutto lungo l’ascesa di Coll de Puig Major, lunga ben 14 km. Più in generale, la corsa, lunga 153,8 chilometri, prevedeva due salite di seconda categoria e una di prima categoria da conquistare.

La gara

La corsa è stata caratterizzata da una fuga iniziale di otto corridori, tra i quali i belgi Baptiste Planckaert (Intermarché-Wanty) e Dylan Vandestorme (Flanders-Baloise), insieme a Jonas Gregaard (Lotto Dstny), Andrea Garosio (Polti Kometa), Alexis Renard (Cofidis), Sebastián Mora (Bugos-BH), Gregor Mühlberger (Movistar) e Samuel Boardman (Project Echelon Racing). Il vantaggio dei fuggitivi non ha mai preso il largo in maniera consistente, e sulla seconda salita di giornata, il Coll de Sollér (7,4 km con una pendenza media del 4,4%), il gruppo di testa si è frammentato. Le carte si sono poi rimescolate con una lunga serie di attacchi dal gruppo, ma a rimettere ordine ci ha pensato la Soudal-QuickStep grazie al lavoro di Mattia Cattaneo e Mauri Vansevenant. Il gruppo è tornato compatto a 30 km dall’arrivo, ma sulla salita finale tre corridori sono riusciti a distanziare tutti gli altri, si tratta di Alexander Vlasov, Brandon McNulty e Lennert Van Eetvelt. I tre hanno poi collaborato fino alla fine: sulla linea del traguardo il belga si è imposto con un’ottima volata.

Van Eetvelt vuole ancora maturare

Non punterà alle classiche Lennert Van Eetvelt. Il giovane corridore belga di 22 anni ha ottenuto dei trionfi significativi lo scorso anno, come la classifica generale dell’Alpes Isere Tour, ma per ora non punterà alle grandi classiche con ambizioni di vittoria. Il corridore vuole continuare il suo percorso di crescita con la Lotto-Soudal, ma non è da escludere che possano arrivare altri colpi come quello vissuto oggi in Spagna. Per Alexander Vlasov, invece, arriva un altro secondo posto: la Bora-hansgrohe sta dimostrando di essere partita davvero con il piede giusto in questo avvio di stagione, ma per ora il russo non ha ancora potuto alzare le braccia al cielo. Per quanto riguarda gli italiani, il migliore al traguardo è stato Giovanni Aleotti: il compagno di squadra di Vlasov ha ottenuto l’undicesima posizione nella classifica finale. Bene anche Luca Covilli: il corridore della VF-Bardiani-CSF ha conquistato la quindicesima posizione in una gara tutt’altro che semplice.

Domani il Trofeo Felanitx

Si svolgerà domani il Trofeo Felanitx, Ses Salines, Campos, Porreres, penultima prova della Challenge Mallorca. Ci saranno 158 km da affrontare da Pollença ad Andratx lungo un tracciato ancora più difficile di quello odierno, in quanto non c’è un metro di pianura. Il finale è tutto in discesa dopo il Coll de Sa Pedrissa, ultimo gran premio della montagna di giornata di terza categoria. In totale, saranno quattro le salite da affrontare, ma più in generale il tracciato è veramente duro perchè non lascia un metro di respiro. Gli scalatori sono chiamati ancora una volta all’appello in occasione della penultima prova di questa Challenge Mallorca.

Ciclismo, Geraint Thomas tenterà l’accoppiata Giro-Tour

Per la stagione 2024, Geraint Thomas si concentrerà sull’accoppiata Giro-Tour, prendendo parte sia al Giro d’Italia che al Tour de France. A renderlo noto è stato il corridore gallese della Ineos-Grenadiers nel suo podcast, che sempre più successo sta riscuotendo nel mondo del ciclismo. L’ambizione di Thomas sarà quella di cercare di vincere il Giro d’Italia, corsa che gli è sfuggita nel 2023, quando, nel corso della penultima tappa, la cronoscalata del Monte Lussari, ha dovuto cedere il primato allo sloveno Primoz Roglic. Difficile capire, ad oggi, se la Ineos-Grenadiers punterà su Thomas come capitano anche al Tour de France: è molto probabile che il team britannico possa puntare su più capitani per cercare di guastare la festa alla concorrenza, rappresentata da Jonas Vingegaard, Tadej Pogacar e lo stesso Primoz Roglic

Geraint Thomas, accoppiata Giro-Tour come Pogacar

Anche Tadej Pogacar, nel corso del 2024, affronterà sia il Giro d’Italia che il Tour de France. Thomas ha però 37 anni, Pogacar ne ha 24: una differenza di età che ha spinto molti appassionati a chiedersi perchè il gallese abbia deciso di prendere parte ad entrambe le corse. Nel suo podcast, Geraint Thomas ha spiegato che la volontà di prendere parte al Giro d’Italia nasce proprio dopo la sconfitta rimediata nel 2023, quando ha dovuto cedere la maglia rosa a Primoz Roglic al termine della penultima tappa. Thomas è però ben consapevole del fatto che sarà difficile battere il favorito numero uno della prossima edizione della corsa rosa, Tadej Pogacar. Almeno sulla carta, lo sloveno della UAE Team Emirates ha tutti i numeri in regola per poter vincere entrambi i grandi giri nella stessa stagione. L’ultimo corridore nella storia del ciclismo in grado di realizzare l’accoppiata Giro-Tour è stato Marco Pantani nel 1998: in seguito, Chris Froome è riuscito a realizzare la doppietta Tour-Vuelta, ma è un’accoppiata molto differente rispetto a quella che comprende Giro d’Italia e Tour de France. 

Due grandi giri e i Giochi Olimpici

La stagione di Geraint Thomas comincerà il 14 febbraio alla Volta Algarve. Da lì, il britannico affronterà poche corse: è confermata sia la sua presenza alla Volta Catalunya che al Tour of The Alps, ultimo test prima del Giro d’Italia. Il britannico affronterà poi il Tour de France senza prendere parte ad alcun’altra gara. In 17 anni di professionismo, è la prima volta che Thomas parte con l’ambizione di prendere parte a entrambe le corse a tappe: nel 2017 lo fece, ma il suo obiettivo principale era il Giro, e andò al Tour solo perchè era rimasto vittima di una brutta caduta che lo aveva costretto al ritiro dalla corsa rosa.

Geraint Thomas: l’accoppiata, il Giro e la voglia di rivincita

La voglia di riscattare il secondo posto in classifica generale conquistato nel 2023 è quindi molto forte: fino a quel momento, la Ineos-Grenadiers aveva controllato alla perfezione la corsa nonostante la squadra avesse perso una pedina fondamentale come Tao Geoghegan Hart, che avrebbe potuto anch’egli coltivare ambizioni di maglia rosa. Nello scontro diretto sull’inedita salita del Monte Lussari, però, Thomas ha dovuto cedere il passo a Primoz Roglic, che è riuscito a vincere il Giro d’Italia per la prima volta in carriera. Per la Jumbo-Visma fu il primo passo verso il triplete, dato che la squadra, nel corso dello scorso anno, ha conquistato tutte e tre le grandi corse a tappe, imponendosi con Jonas Vingegaard al Tour de France e monopolizzando i tre gradini del podio della Vuelta a Espana, con Sepp Kuss primo davanti a Jonas Vingegaard e a Primoz Roglic. Dopo il Tour de France, Geraint Thomas non mancherà a quella che dovrebbe essere la sua ultima partecipazione in carriera ai Giochi Olimpici: Parigi 2024 è nel mirino del corridore gallese, che non vuole mancare all’appuntamento a cinque cerchi.

Ciclismo, Magnier batte Dainese al Trofeo Ses Salines

Paul Magnier batte Alberto Dainese al Trofeo Ses Salines, prima delle quattro gare che compongono la Challenge Mallorca. Il corridore della Soudal-QuickStep, all’esordio da professionista, è riuscito a battere allo sprint Dainese, corridore che, nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato, è passato dal Team Dsm alla Tudor Pro Cycling Team, formazione che ha recentemente ottenuto l’invito a partecipare al Giro d’Italia. Per la formazione elvetica si tratterà della prima partecipazione, nella sua storia, ad una grande corsa a tappe.

Magnier batte Dainese allo sprint

Il Trofeo Ses Salines-Felanitx è la prima delle quattro prove che compongono la Challenge Mallorca, un insieme di quattro corse di un giorno che vengono affrontate alla fine di gennaio. La gara di 181 km da Ses Salines a Felanitx si è conclusa in una volta generale, con il corridore francese che ha superato l’azzurro. La Soudal-QuickStep festeggia anche il terzo posto dello statunitense Luke Lamperti, anch’egli neoprofessionista, che centra il terzo posto nella gara spagnola.

Tanta Italia a Maiorca

In generale, troviamo tanta Italia nelle prime posizioni della classifica finale del Trofeo Ses Salines-Felanitx. Oltre al secondo posto di Alberto Dainese, In quinta posizione c’è Luca Colnaghi, corridore della VF-Bardiani-CSF, mentre Davide Cimolai è sesto, confermando ancora una volta di aver trovato un giusto colpo di pedale per affrontare questo avvio di stagione. Il portacolori del Movistar Team aveva chiuso in quarta posizione già la gara di Valencia, che ha segnato il suo esordio stagionale. Nella top-10 conclusiva troviamo anche Stefano Oldani: il corridore della Cofidis ha centrato l’ottava piazza.

Il talento di Paul Magnier

Vincere non è mai facile, riuscirci all’esordio tra i professionisti è ancora più complicato. Paul Maigner ha dimostrato di avere davvero classe da vendere anche oggi, trionfando al Trofeo Ses Salines-Felanitx. A soli 19 anni il francese, proveniente dalla Trinity Racing, si è messo in evidenza con una serie di piazzamenti davvero molto prestigiosi, a cominciare dal terzo posto conquistato al campionato europeo in linea. Residente a Grenoble, nelle Alpi francesi, il corridore della Soudal-QuickStep aveva ottenuto alcuni dei suoi migliori piazzamenti proprio in Italia, due anni fa, nel corso del Giro della Lunigiana, la prestigiosa corsa che ha lanciato alcuni dei talenti più importanti del ciclismo mondiale. Dopo aver chiuso in seconda posizione in classifica generale, il francese ha poi ottenuto il quarto posto al mondiale pochi giorni dopo nella categoria Juniores. Corridore veloce che sa difendersi anche in salita, Magnier è considerato un vero e proprio talento in Francia.

Magnier batte un Dainese in cerca di regolarità

Magnier batte Dainese, corridore che nel corso degli ultimi anni ha ottenuto degli ottimi risultati. L’azzurro spera di trovare continuità nel 2024 ed è anche per questa ragione che ha deciso di lasciare il World Tour per approdare in una formazione Professional. A 25 anni, Dainese ha già vinto due tappe al Giro d’Italia e una alla Vuelta a Espana, e ora è chiamato a vivere un 2024 che deve certificare la sua definitiva maturazione, lui che ha dimostrato di avere grande astuzia e velocità quando ci sono gli arrivi allo sprint.

Domani il Trofeo Serra Tramuntana

Non dovrebbe esserci arrivo in volata domani in occasione del Trofeo Serra Tramuntana, seconda prova della Challenge Mallorca. 153 km da affrontare con un finale molto difficile, la salita di Soller, classificata come gran premio della montagna di seconda categoria, e il Coll de Puig Major, un’ascesa di 14 km contrassegnata di prima categoria. Un finale particolare, dove gli scalatori dovranno comunque affrontare pianura e discesa prima di arrivare al traguardo: il percorso promette senza dubbio una bella gara, in quanto c’è terreno per attaccare da lontano. Chi avrà coraggio riuscirà a portarsi a casa il successo.

Ciclismo, ancora un secondo posto per Elia Viviani in Australia

Non riesce ancora a centrare la vittoria Elia Viviani: il corridore azzurro chiude ancora una volta al secondo posto, questa volta al Surf Coast Classic, corsa di un giorno che ha fatto seguito al Tour Down Under, prima gara World Tour della stagione. Proprio nella corsa a tappe, Elia Viviani aveva già conquistato un altro secondo posto: il successo non arriva ancora per il veneto, il quale sta vivendo tuttavia un avvio di stagione straordinario, e presto potrebbe definitivamente sbloccarsi lasciandosi alle spalle delle stagioni poco fortunate.

Elia Viviani secondo dietro Biniam Girmay

A centrare il successo nella Surf Coast Classic, corsa che si è disputata nella notte italiana tra Lorne e Torquay per 158 km, è stato Biniam Girmay. Il corridore eritreo della Intermarchè-Wanty aveva a sua volta conquistato una serie di piazzamenti molto importanti nel corso del Tour Down Under: nella prima gara World Tour dell’anno aveva ottenuto un terzo, un quarto e un secondo posto. A 23 anni, Girmay si candida quindi per vivere un’altra stagione da protagonista: nel 2022 si era imposto alla Gand-Wevelgem e in una tappa del Giro d’Italia dopo aver trovato continuità di risultati già nelle primissime corse di stagione. Questo avvio di 2024, per lui, sembra davvero molto simile a quello vissuto nel 2022: sicuramente potrà essere uno degli uomini da tenere maggiormente sott’occhio nelle classiche del nord, pronto a insidiare grandi specialisti delle pietre come Mathieu Van der Poel e Wout Van Aert. Girmay, tra l’altro, è stato il primo corridore di colore nella storia del ciclismo capace di vincere una classica del nord.

Delusione Ewan

Il grande sconfitto dopo lo sprint alla Surf Coast Classic è Caleb Ewan: il corridore australiano, fino ad oggi, non è riuscito a dire la sua in patria. Dopo aver vinto il criterium inaugurale, il portacolori della Jayco-AlUla sembrava essere l’uomo da battere negli sprint al Tour Down Under, invece il suo miglior piazzamento è stato un quarto posto nella frazione inaugurale. Nella corsa vinta da Biniam Girmay, l’australiano ha chiuso in dodicesima posizione: ci si aspettava molto di più da questo corridore che, nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato, ha lasciato la Lotto-Dstny per approdare nuovamente nella massima categoria del ciclismo mondiale.

Elia Viviani, dopo il secondo posto si guarda alla Cadel Evans

Dopo il secondo posto di oggi, Elia Viviani guarda già alla Cadel Evans Great Ocean Road Race, l’ultima corsa che il gruppo affronterà in Australia in questo inizio di stagione. L’azzurro si è già imposto in questa manifestazione nel 2019, al suo ultimo anno con la Quick-Step, con la maglia di campione d’Italia: il circuito presenta un finale con una salita da ripetere due volte, non impegnativa (un chilometro al 7,8% di pendenza) ma bisogna essere molto in forma per poter affrontare al meglio un possibile sprint. Viviani conosce molto bene la corsa e ha dimostrato di essere pronto a pedalare al meglio in questo 2024: chissà che la vittoria non possa tornare proprio in occasione della corsa dedicata a Cadel Evans, vincitore del Tour de France 2011. Negli ultimi anni, infatti, i risultati su strada non sono arrivati, in particolare nel biennio trascorso alla Cofidis. Alla Ineos-Grenadiers Viviani ha ritrovato un ambiente favorevole, che in passato gli ha permesso di esprimersi al meglio ai Giochi Olimpici di Rio 2016, quando vinse la medaglia d’oro nell’Omnium, su pista. La motivazione, nell’anno olimpico, non manca al corridore che èm stato anche portabandiera a azzurro a Tokyo. Alla Cadel Evans Great Ocean Road Race, Viviani potrà contare ancora una volta su un gregario di lusso come Filippo Ganna.

Giro d’Italia 2024, assegnate le Wild Card: non c’è la Corratec

RCS Sport ha comunicato ufficialmente le Wild Card che sono state assegnate per il Giro d’Italia 2024. Oltre alle 18 formazioni World Tour, che hanno il diritto e il dovere di prendere parte alla corsa rosa, è stata invitata d’ufficio la Israel-Premier Tech, qualificata in quanto si è classificata come una delle due migliori formazioni Professional del ranking 2023. Le ultime tre Wild Card per il Giro d’Italia 2024 sono state assegnate alle formazioni italiane Team Polti-Kometa e VF-Bardiani-CSF, che saranno al via insieme alla svizzera Tudor Pro Cycling Team.

Wild Card Giro d’Italia 2024, fuori il Team Corratec

La scelta di premiare il team svizzero della Tudor Pro Cycling Team ha quindi escluso di fatto il Team Corratec-Vini Fantini, formazione che tra le sue fila può vantare Valerio Conti, corridore romano che ha indossato la maglia rosa nel corso del Giro d’Italia 2019. La scelta di RCS Sport premia quindi in buona parte le formazioni italiane, due delle quali sono state invitate all’appuntamento più importante della stagione, ma non ci sarà la formazione diretta da Serge Parsani, che nel corso dell’ultima edizione della corsa aveva animato con molte azioni da lontano la corsa. Al Giro d’Italia 2024 mancherà la Lotto-Dstny, formazione che, come la Israel-Premier Tech, aveva il diritto a partecipare d’ufficio, ma ha deciso di rinunciare all’invito per concentrarsi su altri appuntamenti, in modo particolare il Tour de France.

Le altre corse

RCS Sport ha diramato anche gli inviti per le corse di primavera. La Corratec-Vini Fantini sarà al via della Strade Bianche, che si svolgerà il 2 marzo, e alla Tirreno-Adriatico, prevista dal 4 al 10 marzo. I corridori della formazione italiana saranno al via anche della Milano-Sanremo, la classicissima di primavera, in calendario per il 16 marzo. Inviti importanti, ma che non riescono a dare la stessa visibilità che offre il Giro d’Italia, gara che si svolge per tre settimane lungo lo Stivale.

Wild Card Giro d’Italia, premiate VF-Bardiani e Polti-Kometa

Premiati dal comitato organizzatore, invece, i progetti di VF-Bardiani-CSF e Polti-Kometa. Quest’ultima formazione, che look scorso anno era denominata Eolo-Kometa, aveva vinto una frazione della corsa rosa 2023 a Campo Imperatore, con Davide Bais che era riuscito a far andare in porto una fuga di circa 200 km. Una giornata straordinaria per la formazione voluta da Ivan Basso e Alberto Contador, i due ex corridori che, una volta appesa la bici al chiodo, hanno fatto nascere un progetto volto soprattutto alla crescita dei giovani. Sulla stessa linea è la VF-Bardiani-CSF, formazione che ha lanciato moltissimi talenti italiani nel grande circuito World Tour. Alla corte di Bruno e Roberto Reverberi, in passato, è cresciuto Sonny Colbrelli, l’ultimo corridore italiano in grado di vincere la Parigi-Roubaix. La squadra non ha bisogno di presentazioni in termini di combattività e di ricerca del talento.

Tudor Pro Cycling, la formazione voluta da Fabian Cancellara

C’è l’ex corridore Fabian Cancellara dietro la Tudor Pro Cycling, formazione che lo scorso anno ha vinto, tra le altre corse, anche la prestigiosa Milano-Torino. Quest’anno la formazione elvetica si è aperta anche all’Italia con l’ingaggio di Matteo Trentin, corridore che, dopo una lunga carriera, ha lasciato il circuito World Tour per approdare in una formazione Professional. Una squadra più piccola, che gli può però permettere di ritagliarsi maggiori spazi nelle gare in cui può gareggiare come capitano. Senza dubbio, il corridore azzurro sarà della partita al Giro d’Italia, con l’obiettivo di portare a casa una vittoria di tappa. Per la Tudor Pro Cycling, inoltre, la presenza al Giro d’Italia è la prima nella sua storia in una grande corsa a tappe.

Ciclismo, la E3 Saxo Classic si scusa per un post omofobo

Il comitato organizzatore della E3 Saxo Classic, gara che si svolge ogni anno a circa dieci giorni di distanza dal Giro delle Fiandre, è finito nella bufera a causa di un post pubblicato sui social, poi cancellato, nel quale la comunità LGBTQ si è sentita presa di mira.

E3 Saxo Classic, il post considerato omofobo

Nella giornata di ieri, il comitato organizzatore della E3 Saxo Classic ha pubblicato un disegno nel quale veniva ritratto Wout Van Aert al termine della gara di Coppa del Mondo di ciclocross da lui vinta a Benidorm, in Spagna. Il corridore belga è stato vittima di una caduta nel finale che lo ha costretto a tagliare il traguardo senza la sella. Nel disegno, la bici di Van Aert è stata per l’appunto disegnata senza sella, e c’era scritto: “Wout van Aert attraversa la linea senza sella! Comunità LGBTQ molto entusiasta!”. Poco più in basso, tra la folla, è stato disegnato un gruppo di spettatori che sosteneva una bandiera arcobaleno, e un’altra scritta: “A proposito di quella maglia arcobaleno di Van der Poel, ovviamente”.

La vignetta pubblicata dal comitato organizzatore della E3 Saxo Classic, poi cancellata

Il post di scuse

Su Instagram, il comitato organizzatore della E3 Saxo Classic si è voluta scusare per la vignetta pubblicata nella giornata di ieri, scrivendo che la vignetta è stata “giudicata male”. Ne seguirà una discussione interna, molto probabilmente per cercare di rimediare al danno d’immagine che questo disegno ha portato alla corsa. La comunità LGBTQ, infatti, si è subito schierata sui social contro la E3 Saxo Classic, definendo il post “omofobo”.

E3 Saxo Classic, bufera anche in passato

Nel panorama ciclistico internazionale, la E3 Saxo Classic è una delle corse più importanti di preparazione perso la Gand-Wevelgem, che viene affrontata dopo tre giorni, e il Giro delle Fiandre, la seconda classica monumento della stagione, che si svolge la domenica seguente. Lo scorso anno si impose proprio Wout Van Aert, che riuscì a piegare la concorrenza di Tadej Pogacar e Mathieu Van der Poel. In termini di promozione pubblicitaria, la corsa ha sempre adottato una linea molto aggressiva: nel 2015, ad esempio, fu pubblicata una foto che ritraeva la mano di un ciclista vicino al fondoschiena di una ragazza, e la scritta: “Chi sarà il prossimo a toccarlo?”. Il riferimento era a quanto accaduto al termine del Giro delle Fiandre 2013, vinto da Fabian Cancellara. Sul podio, Peter Sagan, che aveva chiuso in seconda posizione, era stato fotografato mentre toccava il fondoschiena di una delle due miss. Sulla foto promozionale della E3 Saxo Classic del 2015, corsa che all’epoca aveva la denominazione di E3 Harelbeke, era intervenuta anche l’Unione Ciclistica Internazionale.

Cancellata la corsa femminile

Nei giorni scorsi il comitato organizzatore della E3 Saxo Classic ha reso noto, tra l’altro, che dopo due sole edizioni la corsa femminile quest’anno non si disputerà. I costi sono infatti lievitati e non si riesce a far fronte alle spese: la gara maschile si svolgerà il 22 marzo 2024, mentre quella femminile era prevista per maggio. La gara femminile aveva la denominazione di Leiedal Koerse. La decisione della cancellazione è stata dettata anche da un calendario internazionale sovraccarico con la presenza dei Giochi Olimpici: a causa delle altre gare, inoltre, non è stato possibile inserire la gara delle ragazze nello stesso giorno dei maschi, come avviene per tutte le corse che si svolgono in Belgio. Sotto questo punto di vista, le corse fiamminghe hanno dato già da molti anni pari opportunità agli uomini e alle donne, equiparando il montepremi e svolgendo un’unica cerimonia di premiazione al termine di ogni gara che coinvolge sia le ragazze che i ragazzi. Al di là della gaffe, se il comitato organizzatore riuscisse a reinserire in calendario la corsa per il 2025 sarebbe un segnale molto importante per il movimento ciclistico femminile, che nel corso degli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente.

Ciclismo, Carapaz vuole il bis olimpico dopo il Tour de France

Richard Carapaz è in cerca del bis olimpico: dopo il successo conquistato sul difficile percorso dei giochi olimpici di Tokyo, il corridore ecuadoriano partirà per Parigi 2024 con l’obiettivo di conquistare una medaglia. Il vincitore del Giro d’Italia 2019 ha annunciato il suo programma: al centro del suo 2024 ci sarà il Tour de France, corsa nella quale cercherà di lasciarsi alle spalle la grande sfortuna del 2023 e si concentrerà sulla classifica generale.

Carapaz, bis olimpico nel mirino

Il 2023 è stata una stagione davvero molto sfortunata per Richard Carapaz: il corridore è passato alla EFEasyPost lasciando la Ineos-Grenadiers alla fine del 2022, ed era approdato alla formazione americana con l’ambizione di puntare ancora una volta al successo in classifica generale. Il corridore aveva puntato tutto sul Tour de France, ma è stato fermato da una terribile caduta occorsa nella prima tappa, quando si è scontrato con Enric Mas, anch’egli ritirato dopo essere finito a terra. Mesi di preparazione buttati al vento per colpa di una caduta, ma l’ecuadoriano non si è perso d’animo, e si è rimboccato le maniche per vivere un bel finale di stagione. Tra lo scorso settembre e ottobre, a Carapaz è mancata solo la vittoria, ma sono arrivati una serie di piazzamenti che hanno sicuramente dato morale in vista della nuova stagione.

Secondo quanto riportato dai media sudamericani, il campione olimpico in carica tenterà un nuovo assalto alla medaglia d’oro a Parigi, anche se il percorso, pur essendo molto duro, da un punto di vista del dislivello sarà inferiore rispetto a quello proposto in Giappone. Anche per questo motivo, il corridore della EF-EasyPost gareggerà anche nella settimana delle classiche delle Ardenne, con l’obiettivo principale di ben figurare alla Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa di un giorno che maggiormente si addice alle sue caratteristiche tecniche.

Niente Giro d’Italia

E’ ufficiale, invece, l’assenza di Richard Carapaz al Giro d’Italia, la corsa che lo ha fatto entrare nell’olimpo del grande ciclismo mondiale. Nel 2019, quando vestiva i colori della Movistar, Carapaz è diventato il primo corridore dell’Ecuador capace di vincere la maglia rosa finale. Una grande festa di colori ecuadoriani ha fatto capolino all’Arena di Verona, che ospitava il gran finale del Giro d’Italia di quell’edizione. Nel 2022, Carapaz ha tentato un nuovo assalto alla classifica generale del Giro, ma nel corso della penultima tappa è stato superato dall’australiano Jay Hindley, che è andato a prendersi il suo primo successo in carriera in una grande corsa a tappe dopo esserci già andato vicino nel 2020.

Carapaz, esordio in Colombia

Esordirà in Colombia Richard Carapaz prima di sognare il bis olimpico: la sua prima gara stagionale sarà il Tour of Colombia, gara che scatterà il prossimo 6 febbraio. La quarta edizione della corsa sudamericana si prospetta ricca di big al via, in quanto ci si attende un grande parterre di scalatori che vogliono mettersi in evidenza già in questo che è uno dei primi impegni stagionali. Molte corse in questo periodo, inoltre, presentano finali pianeggianti, e il Tour of Colombia è il terreno ideale per chi va forte quando la strada tende a salire. Richard Carapaz sarà quindi uno dei principali contendenti per la vittoria finale di un Tour de France che, nella startlist che si sta delineando, sarà davvero ricco di campioni: non solo i due grandi favoriti, Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, ma anche Primoz Roglic e lo stesso Richard Carapaz. Un cast stellare per una corsa che sarà anche una marchia di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Parigi, che avranno luogo una settimana dopo il gran finale della Grande Boucle, previsto a Nizza. La grande sfida per la maglia gialla è già lanciata.

Ciclismo, gli europei 2029 si svolgeranno in Abruzzo

Sarà l’Abruzzo ad ospitare gli europei di ciclismo 2029. L’ufficialità è stata data quest’oggi in quanto è stato sigillato un accordo tra il Presidente dell’Union Européenne de Cyclisme, Enrico Della Casa, il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio e l’assessore al Bilancio e Sport della Regione Abruzzo Mario Quaglieri.

Gli europei di ciclismo in Abruzzo

Sarà la città di L’Aquila a fungere da quartier generale della rassegna europea. Nel 2029 saranno trascorsi 20 anni dal terremoto che ha sconvolto la città il 6 aprile 2009, causando 309 vittime. Proprio Enrico Della Casa, Presidente dell’Union Européenne de Cyclisme, ha voluto sottolineare che gli europei vogliono ricordare e onorare coloro che continuano a vivere le conseguenze del tragico evento del 2009, in quanto lo sport è un linguaggio universale di forza e solidarietà. Dopo aver ospitato la grande partenza del Giro d’Italia 2023, l’Abruzzo torna ad essere ancora una volta grande protagonista del ciclismo mondiale.

Non si hanno, ad oggi, ulteriori dettagli sul percorso che assegnerà le maglie di campione europeo alle categorie Juniores, Under 23 ed Elite, sia al maschile che al femminile. La manifestazione è stata resa possibile grazie al giornalista Enrico Giancarli, che ha ideato il progetto dell’europeo 2029, e Luigi Di Giosia, che ha svolto il ruolo di responsabile delle relazioni tra Regione e UEC. Grazie al loro lavoro, gli europei di ciclismo su strada tornano in Italia dopo l’esperienza di Trento 2021, quando riuscì ad imporsi Sonny Colbrelli, che aveva già vinto il campionato italiano e che da lì a poco avrebbe vinto anche la Parigi-Roubaix.

Dai trabocchi agli europei

La Costa dei Trabocchi ha ospitato la grande partenza del Giro d’Italia 2023: la tappa abruzzese è stata molto affascinante in quanto è stata una cronometro che si è svolta lungo la ciclovia dei trabocchi. Il grande successo che ha ottenuto la partenza della corsa rosa dello scorso anno è stato un motivo in più per permettere di assegnare con largo anticipo gli europei di ciclismo all’Abruzzo: la rassegna continentale 2025 sarà organizzata in Francia, con i dipartimenti di Ardèche e Drôme nella regione Alvernia-Rodano-Alpi che sono stati designati dalla UEC per ospitare i campionati continentali, ma non è ancora stato reso noto dove si svolgeranno i campionati europei del 2026, 2027 e 2028. Non è da escludere che le gare possano essere particolarmente dure e impegnative: L’Aquila è un territorio molto vicino alle montagne, quindi, dal punto di vista dell’altimetria, c’è da aspettarsi un tracciato molto duro, nel corso del quale ci può essere grande selezione fin dai primi chilometri. Nel 2019 il capoluogo abruzzese ha ospitato un arrivo di una tappa del Giro d’Italia, con partenza da Vasto: in quella corcostanza si impose il corridore spagnolo Pello Bilbao. Prima di questo arrivo, per ritrovare la corsa rosa a L’Aquila bisogna tornare al 2010, anno in cui si impose il russo Eugeni Petrov davanti a Dario Cataldo, corridore originario dell’Abruzzo.

Non solo grandi eventi

Come ha sottolineato anche il presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Cordiano Dagnoni, l’Abruzzo sta continuando a lavorare sia sulla promozione e l’organizzazione di grandi eventi di ciclismo, sia sulla mobilità ciclistica lenta, che può portare a uno sviluppo del cicloturismo. Un grande impegno che culminerà con gli europei di ciclismo in Abruzzo, con L’Aquila che sarà il centro nevralgico delle cinque giornate che assegneranno i titoli europei, sia in linea che a cronometro. Nell’attesa di conoscere i percorsi ufficiali, si attende anche l’ufficialità dell’assegnazione degli europei di ciclismo dal 2026 al 2028, visto che l’Union Européenne de Cyclisme non si è ancora espressa in merito. E’ molto probabile che bisognerà attendere ancora parecchio prima di scoprire quali saranno le località che ospiteranno le rassegne continentali che precedono quella abruzzese.

Ciclismo, presentato il percorso dell’AlUla Tour 2024

E’ stato presentato quest’oggi il percorso dell’AlUla Tour 2024, manifestazione che fino allo scorso anno era denominata Saudi Tour. Le cinque tappe si svolgeranno tutte nella regione di AlUla, destinazione turistica che tanto sta investendo nel mondo del ciclismo professionistico al fianco della Jayco-AlUla, formazione che prenderà parte alla corsa saudita con l’obiettivo di ben figurare con il suo velocista di riferimento, Dylan Groenewegen.

AlUla Tour 2024, si parte dalle Tombe di Hegra

La corsa si volgerà dal 30 gennaio al 3 febbraio e sarà la quarta edizione della manifestazione. La partenza della prima tappa è prevista ai piedi delle Tombe di Hegra, patrimonio mondiale dell’Unesco dal 2008. La frazione sarà completamente pianeggiante, quindi i velocisti dovranno mettere in conto una bella battaglia contro Dylan Groenewegen, che ha già mostrato di essere in forma dopo la vittoria nella prima gara europea della stagione. All’interno della formazione australiana ci sarà anche Simon Yates, quarto all’ultimo Tour de France e autore di una buona prestazione al Tour Down Under, la prima corsa World Tour dell’anno. Particolarmente impegnativa sarà invece l’ultima frazione dell’AlUla Tour 2024, in quanto i corridori affronteranno l’ascesa verso Skyviews of Harrat Uwayrid, dove dovrebbe esserci un’importante battaglia per la classifica generale: la salita conclusiva presenta infatti un chilometro con pendenza al 17%. Una salita spaccagambe, anche per i corridori più in forma.

Montagne saudite all’AlUla Tour 2024

Prima di raggiungere la quinta tappa, i corridori dovranno percorrere diverse centinaia di chilometri attraverso le strade tortuose del deserto e delle montagne saudite. La seconda frazione presenta un finale accidentato che porta alla riserva naturale di Sharaan, mentre la terza tappa ha il potenziale per sconvolgere la classifica generale grazie al traguardo posto all’AlUla Camel Cup Track. Il direttore di gara Jean-Marc Marino ha spiegato che il vento giocherà un ruolo fondamentale in quella circostanza: i corridori sono avvisati, i ventagli potrebbero permettere ai migliori di non perdere troppo tempo in classifica generale. La penultima tappa, da Hegra a Maraya, dovrebbe essere invece una frazione interlocutoria prima del gran finale.

Le squadre

Per l’AlUla Tour 2024 non saranno presenti al via formazioni italiane. Lo scorso anno fu presente ai nastri di partenza il Team corratec – Selle Italia, formazione che quest’oggi ha annunciato la nuova denominazione in Team corratec – Vini Fantini. Stavolta, invece, non vedremo formazioni del nostro Paese, in quanto il comitato organizzatore ha già annunciato che, oltre alle 9 formazioni World Tour, saranno presenti cinque team Professional, tre team Continental e la nazionale dell’Arabia Saudita. La presenza di nove squadre della massima categoria è sicuramente un vanto per questa giovane corsa dell’UCI Asia Tour, appuntamento importante anche per chi vuole affrontare manifestazioni come lo UAE Tour, previsto per la fine di febbraio. Lo scorso anno, i corridori azzurri si sono tolti delle belle soddisfazioni: il migliore dei nostri è stato Davide Formolo, secondo in classifica generale a otto secondi dal vincitore, il portoghese Ruben Guerreiro. Importanti anche le vittorie di tappa, con Jonathan Milan che ha conquistato un successo parziale; nell’ultima frazione dello scorso anno, inoltre, ci fu la doppietta tricolore con Simone Consonni che ha battuto Matteo Malucelli sul traguardo di Maraya. A distinguersi nella classifica dei giovani fu invece il colombiano Santiago Buitrago, corridore che si è messo in grande evidenza, nel corso della sua carriera, al Giro d’Italia, e che vuole consacrarsi definitivamente nelle corse a tappe, terreno ideale per le sue caratteristiche tecniche. Nell’attesa di conoscere i nomi degli altri big al via, gli organizzatori dell’AlUla Tour 2024 hanno messo su un percorso davvero molto affascinante: la località saudita, tra l’altro, quest’anno ospiterà anche il campionato mondiale dei cicloamatori, a confermare la voglia di ciclismo che si respira anche in Arabia Saudita e più in generale nel Medio Oriente.

Ciclismo, Eleonora Gasparrini vince la terza prova della Challenge Mallorca

Vittoria italiana nella terza prova della Challenge Mallorca: Eleonora Gasparrini si è imposta al Trofeo Binissalem-Andratx. La portacolori della UAE-Adq, squadra che aveva già conquistato un terzo posto nella prima prova della competizione spagnola, si è imposta allo sprint nell’arrivo di Andratx, battendo la svizzera Noemi Ruegg e l’altra azzurra, Nadia Quagliotto, che difende i colori della Laboral Kutxa – Fundación Euskadi.

Challenge Mallorca, Eleonora Gasparrini si impone allo sprint

Eleonora Gasparrini aveva già preso parte ieri al Trofeo Palma, chiudendo il suo esordio stagionale al ventiseiesimo posto. Quest’oggi, la ventunenne torinese ha avuto la possibilità di giocarsi la corsa fino alla fine, ed è una vittoria di peso in quanto è riuscita a superare Noemi Ruegg, la portacolori della EF-Education First che aveva già vinto sabato il Trofeo Felanitx – Colònia de Sant Jordi, che ha rappresentato la prima prova della Challenge Mallorca. In quella circostanza, la UAE-Adq aveva conquistato la terza posizione con Chiara Consonni.

La vittoria di Eleonora Gasparrini in questa prova della Challenge Mallorca è stata una vera e propria prova di forza: l’azzurra ha dovuto fronteggiare le ragazze della EF-Education First, che hanno lavorato duramente per mettere Noemi Ruegg in condizione tale da potersi riconfermare. E’ il terzo successo in carriera per la talentuosa ragazza di Torino, che lo scorso anno si è imposta in una frazione del Tour de Suisse Women e nel 2022, quando era ancora alla Valcar – Travel & Service, si era imposta al MerXem Classic.

Eleonora Gasparrini, dalla Challenge Mallorca al Belgio

Vincere dà sempre morale, e così è giusto pensare che questa vittoria possa essere un bel biglietto da visita anche per gli appuntamenti che Eleonora Gasparrini affronterà in Belgio nella prima parte di stagione. la ventunenne ha infatti preso parte a molte gare sul pavè nella sua giovane carriera, e non è da escludere che nel corso di questo 2024 possa togliersi delle grandi soddisfazioni anche su quei percorsi così duri. L’azzurra ha dimostrato tutto il suo talento nel 2020, quando a Plouay, in Francia, riuscì a conquistare la maglia di campionessa europea tra le donne Juniores. L’anno seguente arrivò terza alla Ronde van Drenthe femminile, a dimostrazione del fatto che la torinese non teme i percorsi tecnici ed esplosivi.

Nadia Quagliotto sugli scudi

Si mette in evidenza anche Nadia Quagliotto: la ventiseienne di Montebelluna deve ancora rinviare l’appuntamento con la vittoria, ma si tratta di un terzo posto di grande prestigio quello conquistato oggi a Maiorca. Nella top-10 finale troviamo anche Alice Maria Arzuffi, la portacolori della CERATIZIT – WNT Pro Cycling Team, che anche quest’anno ha lasciato il ciclocross per concentrarsi esclusivamente sulla stagione su strada: la brianzola ha conquistato l’ottava piazza. Decima, invece, Silvia Persico, altra portacolori della UAE-Adq che al Trofeo Palma Femina di ieri aveva ottenuto la quinta posizione, confermando di essere partita davvero con il piede giusto in questa stagione 2024.

Da mercoledì gli uomini

Da mercoledì 24 gennaio, la Challenge Mallorca parte anche per gli uomini. La competizione spagnola è un insieme di corse di un giorno che si disputano tutte sull’isola spagnola, meta privilegiata per i ritiri invernali delle formazioni professionistiche insieme alla Costa Blanca. La prima prova della Challenge Mallorca maschile sarà il Trofeo Calvià, con partenza e arrivo a Palmanova. I 150 km che compongono la manifestazione non prevedono un metro di pianura: sarà una giornata molto nervosa e impegnativa, che premierà il primo vincitore della rassegna che si concluderà nella giornata di domenica. La Challenge Mallorca non appartiene al circuito World Tour, ma è una manifestazione molto sentita in gruppo, in particolare perchè permette di avere delle sensazioni di gara dopo il lungo inverno, fatto di allenamenti e preparazione. Un modo per capire se gli allenamenti stanno procedendo nella direzione giusta o se è necessario cambiare qualcosa prima dei grandi appuntamenti.

Ciclismo, la Clàssica Comunitat Valenciana è la prima gara in Europa del 2024: presentazione percorso e favoriti

La Clàssica Comunitat Valenciana di sabato 20 gennaio sarà la prima gara di ciclismo in Europa della stagione 2024. La gara ha un percorso di 200 km che è stato notevolmente cambiato rispetto alle stagioni precedenti. Il finale, interamente pianeggiante, fa pensare al fatto che molto probabilmente la prima corsa del calendario europeo si possa concludere in volata. 

Clàssica Comunitat Valenciana, la prima in Europa

Nel 2023 la Clàssica Comunitat Valenciana aveva la sua partenza a La Nucía e l’arrivo a Valencia. Quest’anno non sono state solo invertite le sedi di partenza e arrivo, ma anche il percorso sarà completamente differente. Dopo la partenza, il gruppo deve salire subito sul mitico Coll de Rates (14,1 km 2,9%), salita dove, nel periodo invernale, i corridori svolgono i test per capire come impostare la preparazione della stagione di ciclismo su strada

Dopo la discesa c’è da affrontare la seconda salita di giornata, l’Alto de Barx (3,6 km al 6,5%). Da lì al traguardo ci sono diversi saliscendi e, soprattutto, tanta pianura: un’occasione d’oro per tutti i velocisti che vogliono giocarsi il successo finale.

Saranno 22 le formazioni al via della Clàssica Comunitat Valenciana. La partecipazione è molto importante anche in virtù del fatto che tutte le formazioni sono attualmente in Costa Blanca per preparare la stagione su strada. Le principali squadre hanno anche una rappresentativa in Australia, al Tour Down Under, corsa che si chiuderà domenica con l’ultima frazione prevista. 

Gli italiani

Molto importante sarà la partecipazione degli atleti italiani al via della Clàssica Comunitat Valenciana. Ai nastri di partenza troveremo il team italiano della Polti-Kometa, che farà il suo esordio in questa stagione 2024. La formazione voluta da Ivan Basso e Alberto Contador avrà tre italiani: Mirco Maestri, Andrea Pietrobon e Giovanni Lonardi. Ci saranno anche Filippo Baroncini (UAE Team Emirates), Davide Cimolai e Lorenzo Milesi (Movistar), Andrea Vendrame (Decathlon Ag2R La Mondiale), Alessandro Romele (Astana), Stefano Oldani (Cofidis), Giosuè Epis e Luca Mozzato (Arkea-B&B Hotels), Marco Tizza (Bingoal-WB), per un totale di 12 azzurri al via

Clàssica Comunitat Valenciana, i favoriti

Sulla carta, tra i possibili favoriti per il successo finale alla Clàssica Comunitat Valenciana, possiamo inserire anche il nostro Davide Cimolai. Nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato il corridore italiano è passato dalla Cofidis alla Movistar con l’obiettivo di rilanciarsi dopo alcune stagioni in chiaroscuro. Cimolai può contare su un grande talento come Lorenzo Milesi, campione del mondo Under 23 a cronometro, che può lavorare per lui in caso di arrivo in volata. Il favorito numero uno per il successo finale sembra però essere Dylan Groenewegen: il corridore olandese della Jayco-AlUla non vince dallo scorso giugno, anche se è stato protagonista al Tour de France con numerosi piazzamenti all’attivo. La sua squadra può contare anche sulla fantasia di Michael Matthews. In assenza di Arnaud De Lie, vincitore della corsa nel 2023, la Lotto-Dstny punterà su Jasper De Buyst, mentre la Cofidis può vantare un altro dei grandi favoriti della vigilia, Bryan Coquard, capace sempre di ottime prestazioni in caso di arrivo a ranghi compatti. Per la corsa non è stata prevista una diretta televisiva.

Donne a Maiorca

Sempre nella giornata di sabato 20 gennaio, in Spagna, prenderanno il via le corse che compongono la Challenge Mallorca femminile. In contemporanea alla Clàssica Comunitat Valenciana, a Maiorca si svolgerà il Trofeo Felanitx-Colònia de Sant Jordi, che sarà la prima gara europea per il ciclismo femminile dopo che il movimento delle ragazze ha già effettuato l’esordio in Australia, con il Tour Down Under femminile. La corsa sarà lunga 127 km e sulla carta non è da escludere, anche in questo caso, un arrivo allo sprint. Per questa corsa è prevista la diretta televisiva su Eurosport 2.

Il ciclismo italiano, Pogacar e il Giro, Chiappucci: “Non ha rivali…

L’amore per lo sport e per il ciclismo uniti alla determinazione di un ragazzo giovane e pieno di ambizioni. Parte da qui la storia di Claudio Chiappucci, soprannominato El Diablo, per la capacità di superare anche i propri limiti. Tanti anni di gregariato e delusioni, fino a diventare professionista nel 1985. Capace di vincere, in carriera, una Milano-Sanremo, due Giri del Piemonte, tre tappe al Tour de France e una al Giro d’Italia. Restano memorabili le sue sfide con Indurain. Per commentare lo stato del ciclismo italiano e la scelta di Pogacar, che sarà nuovamente al Giro, Chiappucci, noto tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Ciclismo, Chappucci a Tag24

Proprio in questi giorni, quando siamo arrivati ormai alla fine dell’anno solare, Tadej Pogacar ha ufficializzato il suo calendario per la prossima stagione, sorprendendo tutti con la decisione di partecipare anche al Giro d’Italia. Lo sloveno resta l’uomo da battere, il favorito, e proverà a fare doppietta con il Giro e il Tour. All’orizzonte però ci sono altri nomi importanti, che si stanno preparando al massimo per rubargli lo scettro. Tanto il lavoro da fare invece per gli italiani, ancora un passo indietro rispetto ai grandi nomi presenti attualmente sul panorama mondiale. Per commentare lo stato del ciclismo italiano e la scelta di Pogacar, che sarà nuovamente al Giro, Chiappucci, ex corridore e noto tifoso juventino, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Pogacar sarà al Giro: che notizia è per la corsa rosa e per l’Italia in generale?

“Per la corsa rosa è un punto di riferimento, anche perchè a parte Van Aert in qualche tappa, lui resta il numero uno in classifica, non ha assolutamente rivali. Per l’Italia invece ha un significato diverso. Non possiamo concentrarci sugli stranieri, questo Paese ha bisogno di un italiano e lo stiamo cercando. Siamo a metà strada tra quello che è stato il passato del ciclismo italiano e il futuro, e anche se siamo ancora abbastanza lontani, ci sono tanti nomi importanti all’orizzonte. Bisogna saperli far emergere e anche questo non è facile”.

Proverà a fare doppietta Giro-Tour, ultimo a riuscirci Marco Pantani nel 1998: è un progetto affascinante, può farcela?

“Dobbiamo considerare lo stato del ciclismo moderno e soprattutti i rivali attuali. Se guardiamo a questo credo sinceramente che Pogacar possa farcela. Oggi sta tutto al discorso della programmazione e se ha deciso di fare questo, all’ultimo momento, vuol dire che, al di là della richiesta forte del Giro, a cui serviva un personaggio rappresentativo e che mancava e visto che anche il Tour parte dall’Italia, saprà sicuramente fare bene. Il Giro vorrà vincerlo, ma uno come lui punta senza alcun dubbio al Tour”.

È ancora possibile nel ciclismo di oggi pensare a questa accoppiata, con le preparazioni scientifiche e l’alta competitività?

“Non credo che in questo momento ci sia una competitività molto alta, perché quelli che sono candidati a vincere i grandi Giri sono davvero pochi. C’è una folta schiera di seconde linee, ma chi troviamo davanti sono sempre gli stessi. I nomi che girano sono questi e l’unico punto interrogativo è su Evenepoel che non ha le capacità totali degli altri, è leggermente indietro. Può sfruttare la rivalità dei primi tre e ovviamente mi riferisco a Pogacar, Vingegaard e Roglic, ma sulle salite è un pò indietro. Con le preparazioni attuali riescono sicuramente a programmare molto meglio una parte di stagione, perché ricordiamo che non fanno più tutte le stagioni”. 

⁠Hai parlato anche del movimento italiano. Cosa si aspetta dal prossimo Giro e dalle classiche di primavera, soprattutto per i nostri ragazzi: dobbiamo aspettarci qualche spunto?

“Il finale di stagione ci ha dato due nomi abbastanza importanti da tenere in considerazione per il nostro Paese. Mi riferisco a Tiberi per la corsa a tappe e a Bagioli che ha già vinto il Giro del Piemonte. Sono i nomi più altisonanti, quelli usciti in grande rispetto agli altri. Questo però deve essere un anno di conferma ed è arrivato il momento di dimostrare che hanno le capacità e possono tener fede a quello che hanno fatto vedere in questo finale di stagione. Arrivano da situazioni differenti e complicate ma hanno sicuramente talento. Tutto sta a vedere dove saranno collocati nel ciclismo mondiale, difficile immaginarli nell’alta gamma, ma possono essere nomi di buon rilievo, sia nelle corse a tappe che nelle corse in linea. Per il resto c’è ancora tanto da lavorare. Ci sono tanti giovani e tanti nomi, ma ancora troppo poco nel concreto”. 

⁠Negli ultimi anni stiamo sfornando talenti per la pista, cosa ci manca per trovare qualche nuovo volto che possa far bene su strada soprattutto nei grandi giri?

“Per quel che riguarda i grandi Giri siamo ancora ben lontani, mentre la corsa di giorno è più facile. Una tipologia di competizione molto più aperta a tanti. Per la corsa a tappe servono tante energie sia fisiche che mentali. Bisogna rimanere concentrati dall’inizio alla fine e non è per niente semplice. Nel ciclismo moderno conta molto anche avere una squadra di un certo livello e molte Infatti sono formate da corridori che sono gregari, per modo di dire, ma che potrebbero essere leader in altre squadre”. 

Un passaggio sul calcio: l’amore per la Juventus

Ti rubo ancora qualche istante per parlare anche di calcio, perché so che sei un grande tifoso juventino. Come vedi questa lotta scudetto con l’Inter?

“Siamo partiti veramente dal nulla quest’anno, senza coppe europee e senza un’idea chiara di che stagione sarebbe stata. La Juventus ha una squadra piuttosto rifatta e rimaneggiata, ma adesso deve puntare per forza al campionato. La squadra di Allegri sta facendo un gran bene. È chiaro che siamo ancora in Coppa Italia e anche quello deve essere un obiettivo stagionale, ma lo scudetto è il primo obiettivo. I bianconeri stanno tenendo un passo molto regolare e possono davvero dire la propria in tutto il campionato. Ci sono molti giocatori giovani, che nei tempi d’oro di questo club non sarebbero mai stati titolari, e mi auguro solo che possano prendere grossa consapevolezza da questo e continuare a crescere. Parlo da ex sportivo, questi calciatori devono sapere in che club stanno giocando”. 

I tifosi juventini si dividono sempre molto sulla figura di Allegri: tra chi lo difende per i risultati e chi vorrebbe un gioco più entusiasmante. Tu da che parte stai?

“Allegri mi è sempre piaciuto molto, ha un carattere straordinario, perfetto per fare l’allenatore. Come succede spesso però, dopo tanti anni, si rompe qualcosa e credo che a questo punto ci sarebbe bisogno di una ventata di aria nuova. Non sono contro il mister, ma dopo tanto tempo sarebbe ora di rinnovare. Ci sono tanti buoni allenatori all’orizzonte e la Juventus deve pensare già al futuro, al post Allegri, anche per avere nuovi stimoli”.