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Tag: Ciclismo

Remco Evenepoel vince la crono in Algarve, Ganna è sesto

Remco Evenepoel si aggiudica la crono in Algarve: nella corsa portoghese, il corridore belga ha dato grande spettacolo nella cronometro individuale, l’unica prevista in questa edizione della corsa portoghese, fermando l’orologio sul tempo di 27.09,14. La cronometro di Albufeira misurava 22 km: Evenepoel è riuscito quindi ad andare ad una velocità di 48,6 km/h, trionfando da grande favorito con la maglia di campione del mondo.

Evenepoel vince la crono in Algarve

La crono in Algarve rappresenta per Evenepoel la seconda vittoria stagionale: un successo molto importante per il corridore belga, che si è preso anche la leadership della classifica generale. Il podio di giornata è completato da Magnus Sheffield (Ineos-Grenadiers), che ha chiuso a 17 secondi dal vincitore, e Stefan Kung (Groupama-FDJ), a 29 secondi. Il migliore degli italiani al traguardo è stato Mattia Cattaneo, compagno di squadra di Remco Evenepoel alla Soudal Quick Step. Anno dopo anno il corridore italiano sta dimostrando di avere dei miglioramenti costanti nelle prove contro il tempo: gli mancherebbe solo una bella vittoria di peso per coronare questi bei risultati ottenuti fino ad oggi. Grande atteso della vigilia era Filippo Ganna: il piemontese della Ineos-Grenadiers ha ottenuto la sesta posizione, alle spalle di Mattia Cattaneo. Ganna, che lo scorso anno è stato beffato per pochi centesimi di secondo da Remco Evenepoel nella cronometro valevole per l’assegnazione della maglia di campione del mondo, stavolta ha chiuso con un distacco di 48 secondi dal corridore belga.

Ganna sesto, Van Aert undicesimo

Wout Van Aert ha invece chiuso in undicesima posizione. Vincitore della tappa di ieri, il corridore belga aveva affermato già alla vigilia della cronometro che il favorito per il successo sarebbe stato il suo compagno di nazionale. In fondo, Evenepoel ha fatto una crono davvero perfetta, con una ricognizione del percorso fatta già pochi giorni prima della partenza della Volta Algarve. In classifica generale, Remco Evenepoel ha ora 48 secondi di vantaggio su Daniel Martinez: domani si svolgerà l’ultima frazione ed Evenepoel ha già dichiarato che non vuole correre sulla difensiva, ma vuole provare a vincere la corsa. In terza posizione c’è Jan Tratnik, compagno di squadra di Wout Van Aert alla Visma – Lease a Bike. Il migliore degli italiani in classifica generale è Simone Velasco: il corridore dell’Astana Qazaqstan occupa la tredicesima posizione alla Volta Algarve.

Algarve, dominio Evenepoel a cronometro

Al di là della vittoria a cronometro, Remco Evenepoel vuole quindi provare a vincere anche una tappa in linea. Sarebbe un dominio assoluto per il corridore belga, che ha dominato la gara a tappe portoghese già nel 2020 e nel 2022. Ma quello che è più importante, per il belga, sono i riscontri positivi che questa trasferta in Portogallo sta offrendo: dopo la vittoria nella classica di apertura della scorsa settimana, con una fuga solitaria di 50 km, Remco non smette di stupire, e ora può affrontare con maggiore consapevolezza i prossimi impegni. In Belgio, Evenepoel è considerato il nuovo Eddy Merckx, e anche nelle sue dichiarazioni, nelle quali non nasconde di voler centrare sempre la vittoria, Remco vuole mostrare al mondo di essere un cannibale. La frazione di domani, da Faro ad Alto do Malhāo (165.8 km) è molto nervosa fino alla fine: non c’è un metro di pianura, ma si sale e scende continuamente fino al gran finale della corsa lusitana. Chi ha voglia di attaccare troverà spazio per poterlo fare, mentre la Soudal Quick Step, verosimilmente, cercherà di tenere cucita la corsa per il proprio capitano, che tanto spettacolo ha regalato quest’oggi nella cronometro.

Vuelta Andalucia, Tiberi terzo nell’unica tappa disputata

Antonio Tiberi chiude in terza posizione l’unica tappa della Vuelta Andalucia prevista per questa edizione, la frazione a cronometro di 5 km con partenza e arrivo ad Alcaudete. La protesta degli agricoltori ha letteralmente messo in ginocchio la corsa spagnola: nei giorni scorsi sono saltate le prime due tappe, oggi si è riuscito a far correre i partecipanti in una cronometro improvvisata, in quanto inizialmente non era prevista ma si è resa necessaria per far fronte all’emergenza. Proprio oggi, il comitato organizzatore della Vuelta a Andalucia Ruta Ciclista Del Sol ha reso noto che non ci sono le condizioni di sicurezza per far svolgere la gara anche domani e dopodomani. Di conseguenza, quella che doveva essere una gara a tappe di cinque giorni, si è trasformata in un’unica cronometro.

Vuelta Andalucia: Van Gils vince, Tiberi terzo

La Vuelta Andalucia non si è potuta svolgere correttamente a causa della protesta degli agricoltori che sta paralizzando tutta Europa: non è la prima volta che il ciclismo è vittima di quanto sta accadendo, visto che in Francia è saltata la prima frazione dell’Etoile de Besseges per gli stessi motivi. In quella circostanza, però, il comitato organizzatore aveva assicurato fin dalle prime ore che le altre frazioni si sarebbero potute svolgere, il quanto si sarebbe lasciata la zona considerata più “calda” dal punto di vista delle proteste. Alla Vuelta Andalucia le cose sono invece andate tutte male: il comitato organizzatore aveva previsto una tappa a circuito per domani, ma le forze di polizia scarseggiano, di conseguenza non è possibile garantire la chiusura delle strade interessate dal passaggio della gara. A poco è servito lo stravolgimento, almeno sulla carta, della frazione di domani: la Guardia Civil è troppo impegnata nel contenere la protesta degli agricoltori, quindi non si hanno forze sufficienti da mettere in campo per chiudere le strade e garantire la sicurezza dei corridori.

Vittoria belga in Spagna

I corridori hanno affrontato quest’oggi la cronometro della Vuelta Andalucia senza bici da cronometro, in quanto non era prevista una prova contro il tempo alla vigilia della corsa. La gara è stata vinta dal belga Maxim Van Gils, portacolori della Lotto Dstny, con il tempo di 8’17”. A dieci secondi di distacco hanno chiuso lo spagnolo Juan Ayuso, portacolori della UAE Team Emirates, e Antonio Tiberi, che è terzo al traguardo. Antonio Tiberi alla Vuelta Andalucia era particolarmente atteso, in quanto era l’esordio stagionale del giovane corridore della Bahrain-Victorious, che quest’anno affronterà il Giro d’Italia come capitano. Al via della prova contro il tempo c’era anche Damiano Caruso, compagno di squadra di Antonio Tiberi: il siciliano ha ottenuto la tredicesima posizione. E’ chiaro che una singola cronometro, per di più corsa senza le bici e il resto dell’attrezzatura adatti a una prova contro il tempo, non dice nulla riguardo la condizione di forma dei corridori: per i partecipanti sarebbe stato importante testarsi su più giorni di gara, al fine di testare la propria condizione dopo il lungo inverno e i primi impegni stagionali. Per Tiberi e Caruso, tra l’altro, questa corsa segnava il loro esordio nella stagione 2024.

Mentre va in archivio questa edizione anomala della Vuelta Andalucia, la stampa spagnola lancia dei sospetti sulla possibilità che la protesta degli agricoltori possa essere stata presa come una sorta di pretesto, da parte del comitato organizzatore, per non far disputare tutta la corsa. A detta dei media iberici, infatti, il comitato organizzatore della Vuelta Andalucia avrebbe delle difficoltà finanziarie non indifferenti.

Ciclismo, Marta Bastianelli torna in nazionale come collaboratrice

Marta Bastianelli torna nella nazionale italiana di ciclismo femminile in qualità di collaboratrice del commissario tecnico Paolo Sangalli. La notizia è stata resa nota dall’edizione cartacea de La Gazzetta dello Sport: la vincitrice del mondiale 2007 e dell’europeo 2018, dopo una carriera lunghissima su strada e su pista, entrerà di nuovo a far parte della nazionale azzurra di ciclismo su strada, rivestendo chiaramente un ruolo differente, ma sicuramente molto importante, soprattutto se si considera che fino a pochi mesi fa Marta Bastianelli era ancora in gruppo.

Marta Bastianelli torna in nazionale

Atleta laziale ma abruzzese di adozione, Marta Bastianelli torna in nazionale con il ruolo di collaboratrice del commissario tecnico della nazionale femminile Paolo Sangalli pochi mesi dopo l’addio al ciclismo. La sua ultima corsa è stato infatti il Giro d’Italia donne, la cui ultima frazione si è disputata lo scorso 9 luglio ad Olbia. Anche nel corso della sua ultima stagione, Marta Bastianelli si è tolta delle soddisfazioni importanti vincendo una tappa del Ceratizit Festival Elsy Jacobs e la corsa di un giorno belga Le Samyn des Dames, dove ci fu la tripletta italiana con Bastianelli che riuscì a superare Maria Giulia Confalonieri e Vittoria Guazzini.

Bastianelli, una carriera ricca di successi

L’ingresso di Marta Bastianelli in nazionale in qualità di collaboratrice è senza dubbio una notizia molto importante per il ciclismo femminile nell’anno olimpico, visto che parliamo di un’atleta che conosce molto bene le ragazze del gruppo e le dinamiche di corsa. L’azzurra ha vissuto una carriera costellata di successi: già da giovanissima riuscì a vincere il titolo iridato, nel 2007. Nel corso degli ultimi anni ha vissuto una sorta di seconda giovinezza, vincendo il campionato italiano, il Giro delle Fiandre 2019 nell’anno della doppietta azzurra con Alberto Bettiol che si impose tra gli uomini, un’edizione della Gent-Wevelgem e tre edizioni della Omloop van het Hageland, oltre al campionato europeo 2018. Una carriera ad altissimi livelli, e ora arriva la sfida di guidare, insieme al commissario tecnico Paolo Sangalli, la nazionale italiana verso delle sfide molto importanti: le nostre ragazze si sono sempre tolte delle soddisfazioni molto importanti, e quest’anno sono chiamate a fare bene non solo ai mondiali e agli europei, ma anche ai Giochi Olimpici. Nel corso delle ultime due edizioni, la nazionale italiana ha portato a casa due medaglie di bronzo con Elisa Longo Borghini, sia a Rio 2016 che a Tokyo nel 2021.

Balsamo torna al successo

Nel frattempo arrivano buone notizie per il ciclismo femminile italiano: dopo un 2023 decisamente travagliato, Elisa Balsamo è tornata ieri a gareggiare con una vittoria nella prima frazione della Setmana Ciclista Volta Femenina de la Comunitat Valenciana, la Tavernes de la Valldigna – Gandia (113 km). La campionessa del mondo 2021 ha battuto in volata l’olandese Marianne Vos, confermando di essere in grande crescita in vista di un 2024 dove vuole essere protagonista sia con la nazionale azzurra che con la sua squadra, la Lidl – Trek. Al termine della prima frazione troviamo nelle prime dieci al traguardo anche Elena Cecchini, mentre Francesca Barale sfiora il piazzamento nella top-10 chiudendo in undicesima piazza.

Giro delle Fiandre 2024, modifiche al percorso per garantire sicurezza

Modiche al percorso del Giro delle Fiandre 2024. L’organizzazione della Ronde Van Vlaanderen ha reso noto che per l’edizione 2024 della corsa ci saranno delle modifiche al tracciato sia per la competizione maschile che per quella femminile. Alcuni adeguamenti al percorso della seconda classica monumento della stagione sono stati apportati al fine di garantire la sicurezza dei corridori. Resta invariato il gran finale che caratterizza la classica fiamminga dal 2012, con il circuito comprendente le salite dell’Oude Kwaremont e del Paterberg prima del gran finale a Oudenaarde, la città dove ha sede il famoso museo del Giro delle Fiandre.

Giro delle Fiandre 2024, le modifiche al percorso

Confermata ancora una volta, invece, la partenza da Anversa. Dallo scorso anno le città di Bruges e Anversa si alternano per ospitare la grande partenza della Ronde van Vlaanderen, la corsa più importante per il popolo fiammingo, da sempre grande appassionato di ciclismo. Il 31 marzo 2024, giorno in cui si svolgerà il Giro delle Fiandre, le modifiche al percorso coinvolgeranno anche la parte iniziale della corsa,
in quanto il gruppo non si dirigerà immediatamente verso la Rive Gauche di Anversa, ma attraverserà ad andatura turistica il centro di Anversa per circa cinque chilometri. A causa di questa variazione di approccio, la partenza ufficiale avverrà sul territorio di Anversa, precisamente al Galgenweel.

In gara verso le Ardenne fiamminghe

Anche il percorso che condurrà il gruppo verso le Ardenne fiamminghe presenta lievi differenze rispetto al 2022, nell’edizione vinta per la seconda volta da Mathieu van der Poel. Il direttore di gara Scott Sunderland ci ha tenuto a precisare che le modifiche nei primi 100 km sono dettate da considerazioni di sicurezza, in quanto si è cercato di privilegiare le strade principali per consentire al gruppo di avere spazio per accelerare, evitando quindi le tortuose e strette strade tipiche delle campagne del Belgio. Dopo l’esperienza dello scorso anno a Bruges, dove è stato adottato un approccio simile da Flanders Classics, è stato dimostrato che le strade ampie nella prima parte di gara favoriscono medie elevate già nei primi chilometri. Le velocità elevate possono rimanere nelle gambe dei corridori e far cambiare le scelte strategiche delle squadre.

Giro delle Fiandre 2024, tra le modifiche al percorso torna il Koppenberg

Tra le modifiche al percorso del Giro delle Fiandre 2024 c’è l’inserimento del Koppenberg, che viene inserito di nuovo sia nel percorso maschile che in quello femminile. La decisione è nata al fine di uniformare l’ascesa in pavè per gli uomini a quella delle donne, non solo per una questione di parità, ma soprattutto per la sicurezza di tutti i partecipanti. Questo cambiamento significa infatti che, dopo la salita del Paterberg, i corridori potranno pedalare su strade più agevoli”.

La sicurezza è la massima priorità per ogni comitato organizzatore: questa modifica permette di eliminare alcuni punti critici che negli anni passati hanno rappresentato potenziali rischi per la competizione, con la gara maschile e quella femm9inile che rischiavano di intrecciarsi. Già in passato, in alcune gare del Belgio, si è rischiato questo problema, e i direttori di corsa sono dovuti intervenire all’ultimo momento per scongiurare qualsiasi tipo di problema.

Scott Sunderland ha spiegato che le modifiche al percorso del Giro delle Fiandre nascono anche perchè si vuole adattare il percorso alle dinamiche del gruppo, cercando di anticipare e sviluppare la Ronde Van Vlaanderen basandosi sulle esigenze dei corridori. Questo è ciò che si sta proponendo con questo cambiamento, che comporta l’esclusione di alcuni muri in pavè come Kortekeer e Kanarieberg dal percorso di quest’anno, ma c’è anche l’aggiunta del Kapelleberg”.

Il finale resta invariato

Dopo il Koppenberg, sia gli uomini che le donne affronteranno una conclusione identica a Oudenaarde. La sequenza tradizionale di Mariaborrestraat, Steenbeekdries e Stationsberg anticipa il Taaienberg. Successivamente, attraverso l’Oude Kruisberg/Hotond, si giunge all’epilogo finale sull’Oude Kwaremont e Paterberg. L’arrivo è previsto 13 chilometri più avanti, sulla Minderbroedersstraat a Oudenaarde, dove verrà incoronato il successore di Tadej Pogacar, vincitore nel 2023.

Protesta agricoltori, annullata anche la seconda tappa della Vuelta Andalucia

Sono state annullate le prime due tappe della Vuelta Andalucia a causa della protesta degli agricoltori che sta paralizzando l’Europa. In Spagna la corsa sta subendo delle pesanti cancellazioni e delle modifiche importanti in quanto, al fine di contenere la protesta degli agricoltori, gli organizzatori non riescono ad avere un numero sufficiente di personale della Guardia Civil sul posto. Si tratta di personale necessario per organizzare una corsa, in quanto è necessario chiudere le strade per garantire la sicurezza dei corridori. Ad oggi, purtroppo, essendo venuta meno la possibilità di garantire un certo numero di addetti sul percorso, il comitato organizzatore è stato costretto ad annullare le frazioni del 14 e del 15 febbraio.

Protesta agricoltori, Vuelta Andalucia ridisegnata

Nella serata di ieri, il comitato organizzatore della Vuelta Andalucia – Ruta del Sol ha reso noto non solo l’annullamento della seconda tappa in seguito alla prima, ma ha anche spiegato che domani si svolgerà una tappa a cronometro, che inizialmente non era prevista nel calendario. Per la giornata di domani, infatti, sarebbe impossibile riuscire ad organizzare una frazione in linea: la cronometro vedrà la propria partenza e arrivo ad Alcaudete e sarà lunga 5 km. Dato che le squadre non sapevano che si sarebbe dovuta affrontare una prova contro il tempo, non ci sono team che hanno a disposizione bici e altro materiale da crono: i corridori affronteranno quindi la prova contro il tempo con le bici tradizionali.

La formula del circuito

Messo in ginocchio dalla protesta degli agricoltori, il comitato organizzatore della Vuelta Andalucia si è ritrovato a ridisegnare anche la tappa di sabato, che sarà un circuito da ripetere più volte per un totale di 100 km, con partenza e arrivo a Lucena. la formula del circuito è l’unica che può salvare la corsa e garantirne il corretto svolgimento. Non è la prima volta, quest’anno, che le gare ciclistiche vengono stravolte dalla protesta degli agricoltori: oltre alla Vuelta Andalucia, anche l’Etoile de Besseges, in Francia, ha visto la propria prima frazione annullata sempre per le stesse motivazioni, mancanza di personale sul percorso in quanto la Gendarmerie era impegnata a sorvegliare la protesta degli agricoltori. In quella circostanza, però, fu annullata solo una tappa: adesso, in Spagna, le cose sono di gran lunga più gravi. Non è sicuro nemmeno il corretto svolgimento della Benahavís – La Línea de la Concepción, frazione di 168 km che dovrebbe chiudere la Vuelta a Andalucia Ruta Ciclista Del Sol. Per la giornata di domenica non ci sono ancora certezze, ma non è da escludere che anche in questo caso gli organizzatori possano proporre un circuito per far sì che un’altra frazione sia annullata, con un danno economico difficilmente calcolabile.

Vuelta Andalucia ancora ferma per la protesta dei corridori

La Vuelta Andalucia era una gara molto attesa dagli italiani in quanto al via si presentavano Damiano Caruso e Antonio Tiberi, il duo della Bahrain-Victorious che sta preparando nel dettaglio l’assalto al prossimo Giro d’Italia. Secondo varie indiscrezioni, il giovane corridore laziale dovrebbe essere il leadr della formazione del Bahrain, mentre Damiano Caruso dovrebbe correre in suo appoggio. Una grande novità per Tiberi, ragazzo di soli 21 anni, che si sta preparando a vivere la sua prima esperienza alla corsa rosa dopo aver preso parte, in carriera, a due edizioni della Vuelta a Espana. Al via è iscritta anche la formazione italiana della Polti-Kometa. Per ora tutti sono fermi in attesa dlla cronometro di domani, con la speranza che non si corra solo venerdì e sabato.

Volta Algarve 2024, Gerben Thijssen si aggiudica il primo sprint

Il belga Gerben Thijssen è il primo leader della Volta Algarve 2024. Dopo una tappa ricca di saliscendi lunga oltre 200 chilometri verso Lagos, nella qualeil vento ha giocato un ruolo significativo, il capitano della formazione Intermarché – Wanty è stato il più veloce nello sprint di gruppo, dove la BORA – hansgrohe ha avuto qualche piccolo problema nel finale. Thijssen ha vinto ampiamente davanti a Marijn van den Berg (EF Education-EasyPost) e Jordi Meeus (BORA-hansgrohe) al secondo e al terzo posto.

Volta Algarve, a Thijssen la prima volata

La tappa inaugurale della tappa portoghese è stata animata da una fuga di sette ciclisti: si tratta di Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Fábio Costa (ABTF Betão-Feirense), Diogo Narciso (Credibom-LA Alumínios), Noah Campos (Kelly-Simoldes-UDO), César Fonte (Rádio Popular-Boavista), Gonçalo Amado (Tavfer-Ovos Matinados-Mortágua) e Tomas Contte (Aviludo-Louletano). Nel gruppo, la Arkéa – B&B Hotels e la Intermarché – Wanty hanno mantenuto la testa della corsa e il vantaggio degli attaccanti non è mai andato oltre i quattro minuti. Mentre Campos perdeva le ruote sulla seconda salita di giornata, Tobias Bayer ha sfruttato il forte vento per lasciare sul posto gli altri fuggitivi, lanciandosi in un’azione solitaria.

Van Aert e Kuss a terra

Nel gruppo, il nervosismo era davvero palpabile a causa del vento. La forte agitazione dei corridori ha portato a una caduta a poco meno di 30 chilometri dal traguardo: tra gli uomini finiti a terra c’erano Wout van Aert, Sepp Kuss e Tiesj Benoot, il trio della Visma – Lease a Bike. Benoot è stato il corridore che è sembrato avere le conseguenze peggiori: gli altri due sono riusciti a rientrare senza troppi problemi in gruppo. Pochi chilometri più tardi, l’azione di Bayer si è conclusa, portando la corsa allo sprint di gruppo come previsto. Wout Van Aert ha deciso di non prendere parte allo sprint, prendendo posto nella coda del gruppo. Arnaud Démare, Gerben Thijssen, Casper van Uden e Marius Mayrhofer, tra gli altri, hanno mandato i loro compagni di squadra in avanti negli ultimi tre chilometri per mantenere l’andatura altissima.

Volta Algarve, sprint perfetto di Thijssen

La corsa si è risolta negli ultimi 200 metri, con Thijssen che è riuscito a trovare un varco per lanciare al meglio la propria volata. Una grande dimostrazione di potenza: Marijn van den Bergha chiuso secondo davanti a Jordi Meeus, corridore che nel 2023 si è imposto nella tappa di Parigi al Tour de France. Grazie a questo successo, Thijssen è anche il primo leader della corsa portoghese. Domani si riprende con la Lagoa – Alto da Fóia (171.9 km).

Proteste degli agricoltori, annullata la prima tappa della Vuelta a Andalucia

A causa delle proteste degli agricoltori che stanno paralizzando tutta Europa, quest’oggi è stata annullata la prima tappa della Vuelta a Andalucia Ruta Ciclista Del Sol. La Guardia Civil è infatti impegnata su quel fronte e non c’erano a disposizione abbastanza uomini per garantire la sicurezza dei ciclisti. Domani la corsa partirà con la Vélez-Málaga – Alcaudete (160 km).

Adam Yates vince il Tour of Oman 2024

In accordo con le previsioni, Adam Yates conquista il Tour of Oman prendendosi la vetta della Green Mountain. Grazie a questo successo, il corridore britannico regala alla UAE Team Emirates il successo in una corsa sostanzialmente dominata anche nei giorni scorsi grazie all’exploit di Finn Fisher-Black. Simon Yates ha lanciato l’attacco decisivo sull’ultima ascesa a 2 km dal traguardo, superando la resistenza dei pochi avversari che erano rimasti nel gruppo di testa. Tra questi, Jan Hirt (Soudal – Quick Step) si è classificato secondo a 11″, Huub Artz (Intermarché – Wanty) terzo a 29″, Cristian Rodriguez (Arkéa – B&B Hotels) quarto a 34″, seguiti dai compagni di squadra Diego Ulissi e l’ex leader della corsa Finn Fisher-Black, che hanno contribuito al trionfo di squadra del team emiratino.

Tour of Oman, Adam Yates centra il successo

La UAE Team Emirates si è affermata come la squadra che ha dominato il Tour of Oman 2024: la conferma è data dalla presenza di tre suoi atleti nei primi quattro posti della classifica generale. Il terzo gradino del podio, alle spalle di Jan Hirt (Soudal Quick Step), è stato conquistato da Finn Fisher-Black, lo statunitense che bene si è distinto nelle prime frazioni. In questa posizione troviamo un altro uomo della UAE Team Enmirates, il nostro Diego Ulissi, che è anche il migliore degli italiani in classifica generale. Il trentaquattrenne toscano si porta a casa anche il terzo posto nella Al Sifah – Qurayyat, che era la seconda frazione del Tour of Oman. Adam Yates ha invece trionfato di gran carriera nella frazione regina di oggi: uno scatto secco negli ultimi due chilometri, una vittoria che fa capire quanto la UAE Team Emirates stia lavorando molto bene in vista dei principali obiettivi stagionali non solo con Tadej Pogacar, ma anche con tutti gli altri componenti del team.

Tour of Oman, Adam Yates pedina fondamentale per Pogacar

Lo scorso anno Adam Yates è stato un corridore molto importante per Tadej Pogacar al Tour de France. I due corridori della UAE Team Emirates si sono dovuti inchinare di fronte a Jonas Vingegaard e allo strapotere della Jumbo-Visma, ma i due si sono comunque portati a casa un secondo e un terzo posto nella classifica finale della Grande Boucle alle spalle del danese. Un risultato che fa capire quanto si sia lavorato duramente per cercare di contrastare lo strapotere del team olandese in Francia. L’obiettivo di quest’anno, per Tadej Pogacar: sarà quello di realizzare la doppietta Giro d’Italia – Tour de France: Adam Yates dovrebbe comunque prendere parte solo alla corsa francese, sempre con l’obiettivo di correre al fianco del corridore sloveno, vincitore della maglia gialla nel 2020 e nel 2021.

Italiani in evidenza in Oman

Non solo Diego Ulissi: al Tour of Oman si sono messi in evidenza anche molti altri corridori italiani, a cominciare da Davide De Pretto, che ha fatto valere le proprie doti nelle volate conquistando dei buoni piazzamenti. Il portacolori della Jayco-AlUla ha conquistato la dodicesima posizione finale alle spalle di due italiani, nell’ordine Thomas Pesenti e Alessandro Verre, tutti corridori che hanno dimostrato di sapersi difendere molto bene in salita. Alessandro Verre, in particolare, ha dimostrato già in passato di avere delle ottime doti da scalatore: punto fermo della formazione francese Arkea B&B Hotels, nel corso di questa stagione ci si attende il salto di qualità da parte di questo ragazzo che si è distinto, quando non era ancora professionista, in una corsa come il Giro della Valle D’Aosta. Il Tour of Oman, comunque, certifica la grande condizione di salute della UAE Team Emirates: nell’attesa del debutto stagionale di Tadej Pogacar, il resto della squadra sta girando alla grande.

Filippo Ganna torna alla Volta Algarve: dove seguire la corsa in tv

Filippo Ganna sarà al via della Volta Algarve, la corsa portoghese che prenderà il via domani e che si concluderà domenica. Il corridore azzurro torna a mettere il numero sulla schiena dopo l’esordio stagionale avvenuto in Australia: nelle gare che si sono svolte laggiù, il piemontese ha soprattutto lavorato per i propri capitani, in particolare per Elia Viviani. La marcia di avvicinamento verso i Giochi Olimpici di Parigi passa quindi per la difficile corsa portoghese, dove Filippo metterà chilometri nelle gambe anche con l’obiettivo di preparare la Milano-Sanremo.

Volta Algarve, Ganna contro Van Aert ed Evenepoel

La Volta Algarve sarà animata da Filippo Ganna, Wout Van Aert e Remco Evenepoel: sono solo tre dei nomi più importanti del ciclismo mondiale che hanno deciso di affrontare le cinque tappe della corsa portoghese, tutti con ambizioni differenti: Van Aert per preparare gli appuntamenti di primavera, proprio come Filippo Ganna, mentre l’obiettivo di Remco Evenepoel sarà quello di vincere la classifica generale, lui che quest’anno si è posto come obiettivo principale tentare l’assalto alla maglia gialla del Tour de France. Accanto a Ganna, all’interno della Ineos-Grenadiers, ci sarà anche Tom Pidcock, il corridore britannico reduce da un avvio di stagione nel fuoristrada tra ciclocross e mountain bike, ora pronto all’esordio stagionale. Pidcock ed Evenepoel dovrebbero sfidarsi anche nella settimana delle classiche delle Ardenne, in quanto l’obiettivo del britannico è quello di migliorare i secondi posti ottenuti nel 2023 all’Amstel Gold Race e alla Liegi-Bastogne-Liegi.

Al via anche Geoghegan Hart

Al via della Volta Algarve, oltre a Filippo Ganna e agli altri corridori già citati in precedenza, ci sarà grande attenzione su Tao Geoghegan Hart. Il britannico ha lasciato la Ineos-Grenadiers nel corso dell’ultima sessione di ciclomercato e si è accasato alla Lidl-Trek. Il vincitore del Giro d’Italia 2020 non gareggia dalla corsa rosa dello corso anno, dalla quale si è dovuto ritirare in seguito a una terribile caduta. Fu una perdita fondamentale per la squadra capitanata da Geraint Thomas: un corridore come lui avrebbe fatto comodo nell’ultima settimana di gara. A distanza di nove mesi, Tao Geoghegan Hart è pronto a dare battaglia anche per la classifica generale della corsa. Per la UAE Team Emirates torna a gareggiare il messicano Isaac Del Toro, corridore che si è distinto in Australia per la propria combattività lungo tutto il Tour Down Under: sarà l’esordio in Europa per il neoprofessionista in forza alla formazione degli Emirati Arabi.

Volta Algarve, le tappe

Di seguito l’elenco delle cinque tappe che compongono la Volta Algarve.

Tappa 1 (14/02): Portimão – Lagos (200,8 km)
Tappa 2 (15/02): Lagoa – Alto da Fóia (171,9 km)
Tappa 3 (16/02): Vila Real de Santo António– Tavira (192,2 km)
Tappa 4 (17/02): Albufeira – Albufeira (22,2 km – cronometro)
Tappa 5 (18/02): Faro –  Alto do Malhão (165,8 km)

La gara si concluderà con l’arrivo in salita sull’Alto do Malhão, ascesa che non può mancare in questa corsa a tappe. Si tratta di un tracciato molto vario, dove sono sostanzialmente assenti le tappe di pianura vera. La quarta tappa strizza l’occhio a Filippo Ganna: alla Volta Algarve c’è poca pianura e in effetti il percorso potrebbe essere adatto anche a un corridore che riesce a scandire il ritmo su percorsi molto nervosi, ma è anche vero che in questo avvio di stagione Filippo ha dimostrato di avere una buona condizione di forma. Per lui sarà la prima prova a cronometro dell’anno e non vorrà deludere le attese.

Volta Algarve, c’è Ganna: dove seguirla in tv

La Volta Algarve 2024 si disputerà dal 14 febbraio al 18 febbraio 2024. La corsa sarà trasmessa in diretta ogni giorno su Eurosport dalle ore 15:50 fino alle ore 17:50.

Tour of Oman 2024: Capiot vince la volata ristretta, terzo De Pretto

Amaury Capiot ha vinto la quarta tappa del Tour of Oman superando allo sprint Ide Schelling e il nostro Davide De Pretto, che ben si è distinto sul difficile traguardo di Yitti Hills. Grazie ai secondi di abbuono che è riuscito a prendere lungo il percorso, il neozelandese Finn Fisher-Black, portacolori della UAE Team Emirates, è riuscito a riconquistare la maglia di leader, sottraendola allo statunitense Luke Lamperti, secondo nella frazione di ieri.

Tour of Oman, Capiot detta legge

E’ un’edizione molto sfortunata questa del Tour of Oman. Dopo che l’organizzazione è stata costretta ad accorciare la terza tappa a causa delle condizioni meteorologiche estreme, con una forte pioggia che si è abbattuta nella zona desertica, anche il percorso della quarta tappa ha dovuto essere accorciato. La penultima frazione del Tour of Oman è stata quindi di 104 chilometri con traguardo a Yitti Hills, con una salita finale di 1,6 chilometri al 6,6% di pendenza media.

Fuga di tre corridori

La fuga di giornata è stata portata avanti da tre corridori: Blake Quick (Jayco AlUla), Rasmus Bøgh Wallin (Uno-X Mobility) e l’italiano Matteo Malucelli, che attualmente corre con la formazione giapponese JCL Team UKYO. I tre sono arrivati ​​a guadagnare circa due minuti dal gruppo, dove la Soudal Quick Step controllava la situazione per il leader della classifica generale Luke Lamperti. A metà tappa, sulla Jabal Road (3,7 km di salita al 9,2%), il gruppo sembrava sul punto di riprendere i battistrada, ma questi ultimi sono stati lasciati andare in avanscoperta ancora per un po’.

La situazione è cambiata prima della salita di Al Jissah, dove i tre fuggitivi sono stati ripresi. Su questa salita ci sono stati diversi tentativi di attacco, ma nessuno è riuscito a prendere il largo. Il risultato è che il gruppo si è scremato, e non tutti sono riusciti ad affrontare al meglio delle proprie possibilità l’ultima salita. Qui la BORA-hansgrohe si è portata in testa mentre alcuni attaccanti hanno cercato di anticipare una possibile volata, come Nathan Earle (JCL Team UKYO), che ha creato un bel divario. Ci ha provato anche Mauri Vansevenant, avanti all’inizio dell’ultimo chilometro, ma poi ripreso dal gruppo.

Tour of Oman, Capiot torna al successo

Gli uomini della Lotto Dstny hanno cercato di chiudere, con Ide Schelling – già terzo a Yitti Hills l’anno scorso – che sembrava però sulla buona strada per la vittoria. Amaury Capiot è riuscito a superare l’olandese dell’Astana Qazaqstan con un bel colpo di reni. Terza posizione per il nostro Davide De Pretto: l’azzurro, in forza al Team Jayco AlUla, sta affrontando questa stagione da professionista nella massima categoria dopo un lungo passato tra ciclocross e strada. Con la formazione australiana ha dimostrato sia di poter essere un uomo squadra fondamentale che un corridore che può ritagliarsi i gradi di capitano quando capita l’occasione. De Pretto ha dimostrato di essere molto veloce, ma anche di tenere bene sugli strappi secchi, dove si possono svolgere delle volate atipiche come quella di oggi.

Fisher-Black nuovo leader

Luke Lamperti e Finn Fisher-Black hanno iniziato la tappa con lo stesso tempo e l’hanno terminata con lo stesso tempo in classifica generale. Da regolamento, dato che Fisher-Black ha guadagnato tre secondi bonus durante uno sprint intermedio, il neozelandese prenderà parte domani ala tappa finale vestendo la maglia di leader della classifica generale. Sarà la frazione che deciderà il Tour of Oman in quanto, salvo meteo inclemente, o corridori dovranno salire verso Green Mountain. In classifica generale, il migliore dei corridori italiani è Diego Ulissi, che occupa la terza posizione a 9 secondi di distacco dal compagno di squadra Finn Fisher-Black.

Milano-Sanremo 2024, ufficiale il nuovo percorso: 288 km, si parte da Pavia

E’ ufficiale il nuovo percorso della Milano – Sanremo 2024: la partenza sarà data per la prima volta da Pavia, mentre il traguardo resterà su via Roma, là dove si sono scritte pagina indelebili riguardo la Classicissima. Continua quindi il “divorzio” tra Milano e il grande ciclismo: già lo scorso anno la partenza della corsa di primavera venne data da Abbiategrasso, ma perlomeno ci trovavamo ancora in provincia di Milano: questa volta, invece, la partenza della prima classica monumento della stagione verrà data da Pavia.

Milano-Sanremo 2024, a Pavia la partenza

Una partenza completamente inedita per la Milano-Sanremo: già nell’ultima edizione 2023 il via fu dato da Abbiategrasso, ma nella conferenza stampa che RCS Sport ha tenuto quest’oggi ha ufficializzato il nuovo tracciato che prenderà il via da Pavia. Sarà leggermente inferiore il chilometraggio, ma sempre molto impegnativo: si tratta sempre della corsa più lunga della stagione, con una distanza complessiva che si avvicina ai 300 km. Lo scorso anno la Classicissima di Primavera, partita da Abbiategrasso, misurava 294 km, ed è sempre stato questo lo standard che si è mantenuto, ovvero una distanza complessiva tra 292 e 305 km. Quest’anno, invece, i corridori dovranno affrontare un totale di 288 km. L’edizione numero 115 della Milano – Sanremo si terrà sabato 16 marzo 2024 e non sarà snaturata nella sua essenza, in quanto tutti i punti cruciali toccati dalla gara resteranno invariati. A cominciare dalla salita del Passo del Turchino, posta a metà tracciato e che proietta i corridori in Liguria, fino al passaggio sui tanti capi che precedono Sanremo. Una gara che, sulla carta, può essere aperta sia agli arrivi in volata che agli attacchi: nel corso delle ultime stagioni, sono stati soprattutto i passisti a portare a casa la vittoria.

Milano-Sanremo 2024, Italia aggrappata a Ganna

Nel 2023 la vittoria è andata all’olandese Mathieu Van der Poel, che è stato autore di una stagione a dir poco magnifica. Dopo aver vinto il mondiale di ciclocross, il portacolori della Alpecin – Deceuninck si è preso prima la Milano – Sanremo, poi la Parigi – Roubaix e infine il mondiale su strada. Solo al Giro delle Fiandre ha dovuto cedere il passo a uno straordinario Tadej Pogacar. La Milano – Sanremo 2024 ha visto una battaglia splendida nel finale tra Van der Poel, Pogacar, Wout Van Aert e Filippo Ganna: l’azzurro non doveva essere capitano della Ineos – Grenadiers, ma complice l’infortunio di Tom Pidcock è partito con i gradi di leader del team britannico. Nel finale è riuscito a giocarsela fino alla fine prima di cedere il passo a uno scatenato Mathieu Van der Poel. Ganna tenterà di nuovo di dire la sua nella prossima edizione della Milano – Sanremo, una corsa che in casa Italia manca dal 2018, anno in cui si impose Vincenzo Nibali.

Il nuovo percorso

Parte da Pavia il percorso della Milano-Sanremo 2024 e dopo circa 44 km di strade pianeggianti a cavallo del Ticino rientra nel percorso classico a Casteggio. Da lì si ripercorre ancora una volta la strada che per 115 anni ha collegato Milano con la riviera di Ponente toccando Ovada, il Passo del Turchino per scendere su Genova a Voltri. Si procede quindi verso ovest accanto al mare lungo la statale Aurelia attraverso Varazze, Savona, Albenga (senza la salita delle Manie inserita dal 2008 al 2013) fino a raggiungere Imperia. A San Lorenzo al Mare, dopo la classica sequenza dei Capi (Mele, Cervo e Berta), si affrontano le due salite inserite negli ultimi decenni: Cipressa e Poggio di Sanremo. La Cipressa supera 5.6 km al 4.1% per immettere nella discesa molto tecnica che riporta sulla ss.1 Aurelia. A 9 km dall’arrivo inizia la salita del Poggio di Sanremo (3.7 km a meno del 4% di media con punte dell’8% nel tratto che precede lo scollinamento). La salita presenta una carreggiata leggermente ristretta e 4 tornanti nei primi 2 km. La discesa è molto impegnativa su strada asfaltata, ristretta in alcuni passaggi, con e un susseguirsi di tornanti e di curve e controcurve fino all’immissione nella statale Aurelia. L’ultima parte della discesa si svolge nell’abitato di Sanremo. Ultimi 2 km su lunghi rettilinei su vie cittadine. Da segnalare a 850 m dall’arrivo una curva a sinistra su rotatoria e ai 750 m dall’arrivo l’ultima curva che immette sulla retta finale di via Roma, tutto su fondo in asfalto.

Tour of Oman, doppietta Soudal Quick Step con Paul Magnier

E’ doppietta Soudal Quick Step al Tour of Oman. A soli 19 anni, il francese Paul Magnier ha ottenuto la sua seconda vittoria stagionale. Il neoprofessionista della formazione belga è stato il più veloce nella terza frazione del Tour of Oman, tappa che è stata ridotta di chilometraggio a causa delle forti piogge che si sono abbattute nelle ultime ore. Il compagno di squadra Luke Lamperti è arrivato secondo e prende il comando della corsa spodestando Finn Fisher-Black grazie ai secondi di abbuono. Il terzo posto è stato conquistato da Bryan Coquard.

Tour of Oman, doppietta Soudal Quick Step

Le previsioni del tempo non sono state clementi, e per garantire la sicurezza dei ciclisti è stato cancellato il traguardo inizialmente previsto a Eastern Mountain, salita di 4,6 km a una pendenza media dell’8,5%. La tappa è stata così lunga solo 76 km da Naseem Garden al traguardo di Al Bustan. In tredici edizioni del Tour of Oman non era mai stata trovata una goccia di pioggia lungo i percorsi, ma stavolta il meteo ha fatto un brutto scherzo agli organizzatori, che si sono prontamente riorganizzati. In passato c’erano stati problemi con il caldo eccessivo: è capitato anche di vedere qualche tubolare staccarsi dalle ruote delle bici, ma non era mai successo che nel bel mezzo del deserto del Qatar piovesse. La giornata si pè conclusa con la doppietta della Soudal Quick Step, formazione che ha interpretato al meglio questo percorso più breve ma comunque molto difficile.

La tappa

La terza tappa del Tour of Oman è stata animata da quattro ciclisti che hanno avuto l’intenzione di non far chiudere la giornata con uno sprint di massa. Anton Palzer della BORA-hansgrohe ha attaccato con David Delgado (Burgos-BH), Ariya Phounsavath (Roojai Insurance) e Mohammed Al-Wahibi (Cycle KOM). Il quartetto ha avuto solo poco più di un minuto di vantaggio. A 25 chilometri dalla fine, la Aoudal Quick Step ha lavorato per chiudere definitivamente il gap sui battistrada. Con Delgado, Phounsavath e Al Wahibi ripresi dal gruppo, Palzer ha continuato a resistere coraggiosamente. Ma quando anche la UAE Emirates è venuta ad aiutare davanti, l’avventura del tedesco è finita. La corsa si è quindi chiusa in uno sprint di massa che ha visto la doppietta Soudal Quick Step con il trionfo del corridore francese.

Doppietta Soudal Quick Step, nuovo trionfo per Magnier

Paul Magnier, che ha anche scritto proprio nome nell’albo d’oro del Trofeo Ses Salines-Felanitx, si è dimostrato il più veloce in quello sprint. Anche in quella circostanza, il suo compagno di squadra Luke Lamperti si era piazzato secondo. Anche l’americano è alla sua prima stagione da professionista e si prende la maglia di leader strappandola a Finn-Fisher Black grazie ai secondi di abbuono. Delude invece Fabio Jakobsen, grande atteso della vigilia in questo Tour of Oman, che non riesce a conquistare la top-10. L’olandese è passato al Team Dsm nel corso dell’inverno ed è uno degli uomini più attesi in questa stagione dopo una lunga carriera corsa proprio alla Soudal Quick Step. Non si è capito se possa aver avuto dei problemi, fatto sta che per ora Jakobsen non è ancora riuscito ad ottenere i risultati che meriterebbe. Per quanto riguarda gli italiani in gara, Francesco Busatto (Intermarchè Wanty) è il migliore dei nostri grazie alla tredicesima posizione conquistata. Domani il Tour of Oman riprenderà con la Al Rustaq Fort – Yitti Hills, frazione di 207.5 km, con un finale davvero molto complicato e nervoso.

Ciclismo, ufficiale il ritiro di Rigoberto Urán a fine stagione

E’ ormai ufficiale il ritiro di Riogoberto Urán alla fine di questa stagione ciclistica. Il possibile ritiro del trentasettenne colombiano dall’attività agonistica era nell’aria, ma ora è ufficiale: la EF EasyPost, formazione nella quale Rigoberto Urán corre da molti anni, ha reso noto tramite un post sul proprio sito ufficiale che il colombiano appenderà la bici al chiodo a fine stagione, molto probabilmente dopo i Giochi Olimpici di Parigi 2024, dove Urán spera di poter essere convocato per difendere i colori della propria nazionale. Nel 2012, il colombiano conquistò la medaglia d’argento nella prova in linea a Londra, chiudendo la gara alle spalle di Alexander Vinokourov.

Rigoberto Urán, ritiro a fine stagione

Rigoberto Urán è diventato professionista con la Tenax-Salmilano nel 2006. Ha poi corso per le formazioni Unibet.com (2007), Caisse d’Epargne (2008-2010), Team Sky (2011-2013), Omega-Pharma Quick-Step e Etixx Quick-Step (2014-2015). Nel 2016 si è unito alla squadra diretta dall’ex corridore Jonathan Vaughters, che all’epoca si chiamava Cannondale. Per il resto della sua carriera, è rimasto sempre fedele a questa squadra, che ora ha assunto la denominazione di EF Education-EasyPost.

Durante la sua carriera, Urán ha vinto almeno una tappa in tutti e tre i grandi giri e nel 2012 ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Londra. Molti sono stati i suoi piazzamenti sul podio delle grandi corse a tappe, pur non riuscendo a vincere nessuna classifica generale di un grande giro: nel 2017 ha ottenuto la seconda posizione al Tour de France, e anche al Giro d’Italia è arrivato due volte secondo, nel 2013 e nel 2014.

Urán, eroe colombiano

Il portacolori della EF EasyPost è considerato un vero e proprio eroe nazionale in Colombia: non solo è seguito da milioni di follower su Instagram, ma è anche considerato uno dei “vecchi grandi” del ciclismo colombiano insieme a Nairo Quintana. Ad oggi, la Colombia sta cercando di avere un ricambio generazionale, in modo particolare con Egan Bernal e con tanti altri giovani promettenti che stanno dimostrando di avere un bel colpo di pedale, come Einer Augusto Rubio. La Colombia, però, non riesce ancora a vedere questi corridori competere per le grandi corse a tappe, e fino ad oggi si è sempre affidata alla vecchia guardia. Fuori dal ciclismo, Urán ha fatto degli investimenti importanti, in quanto possiede un suo marchio di abbigliamento, diversi ristoranti e organizza Gran Fondo che hanno un numero importante di partecipanti.

La stagione del ritiro di Rigoberto Urán

Nelle sue dichiarazioni ufficiali, Rigoberto Urán non nasconde il fatto che ritirarsi dal ciclismo fa paura, visto che per quasi 23 anni, le sue giornate sono state tutte incentrate sull’allenamento e sulle gare, ma ora tutto questo sta per finire. Un cambiamento che arriva alla soglia dei 40 anni dopo aver preso parte a tutte le competizioni più importanti del mondo, correndo ancora da grande protagonista. L’annuncio è infatti arrivato al termine del Tour Colombia, dove è riuscito ancora una volta a distinguersi negli arrivi in salita, il suo terreno di caccia ideale lungo tutta la lunga carriera. Fondamentale è stato anche il suo apporto al Team Sky, formazione nella quale era relegato a svolgere il ruolo di gregario per Chris Froome, ma è riuscito a ritagliarsi un bello spazio anche come capitano. Da lì ha deciso di mettersi in proprio, correndo in formazioni che gli hanno garantito la leadership nei grandi giri. La stagione dell’addio di Rugoberto Urán passerà per il Tour de France, la corsa per la quale ha dato anima e corpo nel corso della sua carriera: dopo i Giochi Olimpici di Parigi, molto probabilmente, ci sarà l’addio ufficiale per il corridore colombiano, sempre amato dal pubblico e apprezzato da tutti gli osservatori.

Ciclismo, la Clasica de Almeria è di Kooij: battuti Moschetti e Trentin

Olav Kooij si è aggiudicato la Clasica de Almeria. Si continua a correre in Portogallo dopo la sontuosa vittoria conquistata ieri da Remco Evenepoel nella prima gara portoghese prevista in calendario: quest’oggi, invece, c’è stato un vero e proprio show della Visma – Lease a Bike, il team che lo scorso anno ha conquistato tutti e tre i grandi giri a tappe. Olav Kooij, corridore che si candida a essere il velocista di riferimento in tutti gli arrivi in volata, ha superato i nostri Matteo Moschetti e Matteo Trentin, che hanno chiuso la Clasica de Almeria rispettivamente in seconda e in terza posizione.

Kooij vince la Clasica de Almeria

Kooij ha vinto la Clasica de Almeria grazie a uno spettacolare numero di Wout Van Aert: la volata è stata molto lunga e le squadre si sono sfaldate in varie circostanze. Il finale è stato davvero molto caotico quindi, con la Lotto-Dstny che sembrava in grado di poter prendere la leadership della gara nelle fasi finali, e invece anche loro si sono sfaldati. La Visma – Lease a Bike ha perso pezzi per strada come è successo agli altri, ma Kooij ha avuto la bravura di rimanere incollato alla ruota di Wout Van Aert, che nell’ultimo chilometro è uscito fuori al momento opportuno, lanciando il proprio compagno in maniera impeccabile. L’olandese si porta quindi a casa la tappa battendo due italiani, Matteo Moschetti e Matteo Trentin.

La Clasica de Almeria è di Kooij, Italia sul podio

Matteo Moschetti sta pian piano trovando il giusto colpo di pedale. Il corridore della Q36.5 è reduce da un buon AlUla Tour, dove ha ottenuto anche una sesta posizione in una delle tappe che si sono disputate, e il secondo posto di oggi conferma che la condizione è in crescita. Molto bene anche Matteo Trentin, che nel corso dell’inverno è passato dalla UAE Team Emirates alla Tudor Pro Cycling Team: l’azzurro ha dimostrato di essere sempre presente quando i giochi si fanno duri. Una bella iniezione di fiducia anche per il team, che piano piano sta trovando i risultati.

Tripletta italiana al Tour of Antalya

Si è chiuso oggi anche il Tour of Antalya, giovane corsa turca che è tornata in calendario dopo i tragici fatti dello scorso anno, quando il terremoto che sconvolse anche la Siria ha costretto gli organizzatori ad annullare la gara. L’ultima frazione è stata conquistata dall’olandese Hartthijs de Vries, mentre la classifica generale vede la tripletta italiana sul podio finale: Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), che ieri aveva conquistato l’arrivo in salita, si è preso la leadership finale davanti ad Alessandro Pinarello (VF Group – Bardiani – CSF) e Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious).

UAE Tour Women, la corsa è di Kopecky

Mentre gli uomini sono impegnati su vari fronti, le donne hanno chiuso oggi lo UAE Tour Women. L’ultima frazione, con arrivo in volata, è stata conquistata dall’olandese Amber Kraak. Ancora un piazzamento per Chiara Consonni, quarta all’arrivo. La classifica generale è stata conquistata dalla belga Lotte Kopecky, che ieri ha vinto la frazione più importante della corsa emiratina, prendendosi l’arrivo in salita. In classifica generale la migliore delle azzurre è Gaia Realini, che ha conquistato un’ottima quarta piazza.

Pedersen vince ancora

Il grande ciclismo è anche in Francia: il danese Mads Pedersen, dopo aver vinto la classifica generale a Besseges, si è preso anche il Tour de la Provence, portando a casa tre tappe su cinque e la classifica generale. Il portacolori della Lidl – Trek, campione del mondo ad Harrogate 2019, avrà come prossimo impegno la Parigi-Nizza, con l’obiettivo di continuare a regalare spettacolo in terra francese. L’ultima tappa del Tour de la Provence, la Rognac – Arles di 183.2 km, è stata conquistata da Tom Van Asbroeck, che ha regolato in volata Sam Bennett.

Evenepoel, show: 50 km di fuga e vittoria alla Figueira Classic

Remco Evenepoel non smette di stupire: il corridore belga è stato autore di un vero e proprio show nella Figueira Classic, la corsa portoghese che ha dato il via alla sua stagione 2024. Il campione del mondo 2022 e attuale iridato in carica nella cronometro, si è imposto dopo 50 km di fuga solitaria: uno show spettacolare per Evenepoel, che ha fatto valere le proprie doti da cronoman su un percorso dove il vento ha reso ancora più complicate le cose.

Figueira Classic, è Evenepoel – show

Alla Figueira Classic, lo show di Remco Evenepoel è nato a 50 km dall’arrivo. Quello è stato il momento in cui il campione del mondo a cronometro ha lanciato un’accelerazione lasciando il gruppo che fino a quel momento era stato controllato dai suoi compagni di squadra della Soudal Quick-Step: l’azione è nata sulla parte più ripida della salita Enforca Cães (900 m, 7,3%). Una volta superata la salita con un vantaggio di venti secondi sugli inseguitori, Remco ha sostanzialmente fatto una cronometro individuale, e ha continuato ad aumentare il suo margine ad ogni chilometro, al punto che ha iniziato l’ultimo giro della gara, che complessivamente misurava 192,4 km, con più di un minuto di vantaggio. Il belga ha incrementato il suo margine prima di arrivare al traguardo di Figueira da Foz con un distacco di quasi due minuti.

Un’azione improvvisata

Dopo aver tagliato il traguardo, Evenepoel ha spiegato che il piano originale non era quello di attaccare a due giri dalla fine della corsa, ma di aspettare le ultime salite della gara. L’azione non è stata quindi pianificata Una volta che ha saputo di avere 20 secondi in cima alla salita, e poi 40 secondi all’ultimo giro, ha preferito continuare nella sua azione. La Figueira Champions in Portogallo è stata caratterizzata da un vento molto forte e questo non ha aiutato il corridore belga, che però è riuscito comunque a portare a termine la missione di vincere all’esordio stagionale.

Evenepoel, dopo lo show c’è la Volta Algarve

Remco Evenepoel ha scelto il Portogallo per esordire nel corso di questa stagione 2024, che culminerà con l’obiettivo più importante per lui, la partecipazione al Tour de France. la Soudal Quick Step ha cercato, per quanto possibile, di rafforzarsi nell’ottica grandi corse a tappe: nell’ultima sessione di ciclomercato il team belga diretto da Patrick Lefevere ha ingaggiato Mikel Landa, corridore basco dalla grandissima esperienza in fatto di grandi corse a tappe. Prima del grande obiettivo, ci sono tante altre corse da affrontare: in primis, dal 14 febbraio, prenderà il via la Volta Algarve, corsa dove Evenepoel in passato aveva già mostrato il proprio grande talento al pubblico di tutto il mondo. La prima parte di stagione di Evenepoel, rispetto a tanti altri corridori, è abbastanza ricca di impegni: il campione nazionale belga, che in patria è considerato da molti anni il nuovo Eddy Merckx, affronterà la Parigi-Nizza e il Giro dei Paesi Baschi prima di prendere parte alla settimana delle classiche delle Ardenne.

Il primo obiettivo importante della stagione 2024 sarà quello di riconfermarsi alla Liegi-Bastogne-Liegi, la corsa da lui vinta già nel 2022 e nel 2023, con l’obiettivo di calare il tris nella classica monumento che più si addice alle sue caratteristiche. Da lì seguirà poi un periodo di stacco con vista Tour de France e Giochi Olimpici, per i quali potrebbe essere convocato sia per la gara a cronometro che per quella in linea. Obiettivi molto ambiziosi per il giovane belga, che ha già un palmares davvero molto importante.

Tour Colombia, Carapaz torna a sorridere

Richard Carapaz torna a sorridere al Tour Colombia: il portacolori della EF EasyPost si è aggiudicato la tappa regina della corsa a tappe che ha dato il via alla sua stagione, la Cota – Alto del Vino (138.3 km). Una salita di trenta chilometri ha messo a dura prova tutto il gruppo: il campione olimpico in carica si è aggiudicato la frazione, mentre la maglia di leader è rimasta sulle spalle di Rodrigo Contreras, portacolori della Nu Colombia.

Tour Colombia, Carapaz vince la tappa regina

Al Tour Colombia, Richard Carapaz ha superato di 13 secondi Jonathan Klever Caicedo e di 17 secondi Rodrigo Contreras. La tappa è stata animata da una fuga di sei corridori, composta da Vinicius Rangel (Movistar), Rait Ärm (Estonia), Alexis Benjamin Quinteros (Banco Guayaquil – Bianchi), Brandon Alejandro Rojas (GW Erco Shimano), Bernardo Suaza (Petrolike), Franklin Archibold (Panama es Cultura y Valores) e Wilmar Paredes (Team Medellín). I sei hanno avuto un vantaggio di oltre cinque minuti e ai piedi della salita finale avevano ancora un margine di poco inferiore ai quattro minuti. Il gruppo è stato controllato dalla Nu Colombia.

30 km di salita finale

All’inizio della lunghissima salita finale, l’Astana Qazaqstan ha lavorato a lungo per Alexey Lutsenko, ma da lì è partito il lavoro della EF EasyPost per permettere al corridore ecuadoriano, vincitore del Giro d’Italia 2019, di esprimersi al meglio negli ultimi chilometro. Molto importante è stato il lavoro di Esteban Chaves, che in questa parte della propria carriera sembra aver abbandonato le velleità di correre da capitano per dedicarsi al ruolo di gregario. Chaves è stato autore di un allungo che ha permesso a Carapaz di avere la strada spianata negli ultimi chilometri: solo Rodrigo Contreras, il leader della classifica generale, sembrava avere la gamba giusta per poterlo riprendere. Dietro questo duo è rimasto un gruppo con Chaves, Harold Tejada, Jonathan Klever Caicedo, Ivan Ramiro Sosa, Jefferson Alexander Cepeda, Rigoberto Urán e Egan Bernal, che si rivede ancora una volta su alti livelli. Carapaz è stato poi autore di un altro allungo nel finale che gli ha permesso di staccare definitivamente Contreras dalla propria ruota e di vincere la tappa.

Tour Colombia, oggi il gran finale

Dopo la vittoria di Carapaz, il Tour Colombia affronterà oggi la sua ultima tappa, la Sopó – Bogotá di 138.7 km. Contreras non è ancora sicuro della vittoria finale, in quanto, prima dell’arrivo nella capitale colombiana, c’è da affrontare l‘Alto de Patios, una salita di 2,9 km al 7,2% di pendenza. La cima di questa salita si trova a dodici chilometri dal traguardo di Bogotà. Di certo non si tratta di una salita impossibile come quella affrontata ieri dal gruppo, ma si tratta comunque di un’ascesa tutt’altro che semplice, soprattutto perché arriva al termine di una settimana davvero molto impegnativa per tutti, ricca di dislivello e piena di ritmo gara molto elevato. Rodrigo Contreras (Nu Colombia) è leader della classifica generale con 21 secondi di vantaggio su Richard Carapaz (EF EasyPost) e 28 secondi su Jonathan Caicedo (Petrolike), seguono Rigoberto Uran (EF EasyPost) a 52 secondi ed Egan Bernal, che corre con la nazionale colombiana, a 54″. La corsa è quindi tutt’altro che chiusa. Di sicuro, Richard Carapaz può davvero tornare a sorridere: in questo avvio di stagione, dopo aver vinto il campionato nazionale dell’Ecuador a cronometro, si è anche aggiudicato questa frazione così impegnativa del Tour Colombia: dopo il 2023 funestato dalla caduta nella prima tappa del Tour de France, il campione olimpico in carica può davvero guardare con grande ottimismo ai prossimi impegni.

UAE Tour Women 2024: Kopecky vince in salita, Realini quarta

Lo UAE Tour Women è nelle mani di Lotte Kopecky: la portacolori della SD Worx – Protime si è imposta nell’unico arrivo in salita della corsa degli Emirati Arabi, la Al Ain Police Museum – Jebel Hafeet di 128 km. La squadra olandese era attesa al via e oggi non ha deluso le aspettative, imponendosi nella frazione regina. Domani ci sarà l’ultima fatica dello UAE Tour Women, una tappa completamente pianeggiante che prelude a una volata di gruppo: per Lotte Kopecky sarà quindi una formalità portare a casa il primo trionfo di questa stagione.

UAE Tour Women, la legge di Kopecky

Lotte Kopecky fa suo lo UAE Tour Women. La salita di Jebel Hafeet, lunga circa nove chilometri a una pendenza media del 9%, ha esaltato la classe delle donne che riescono ad andare forte in salita. Nel finale, la corsa è stata animata da Gaia Realini: lo scorso anno l’abruzzese aveva chiuso seconda, tagliando il traguardo in parata con la sua compagna di squadra, Elisa Longo Borghini. La Realini ha accelerato a 8 km dall’arrivo e solo cinque donne sono state in grado di seguire l’azzurra. Si trattava di Elisa Longo Borghini, Lotte Kopecky, Neve Bradbury, Marion Bunel e Mavi García. Le cinque sono andate avanti senza grossi scatti fino a 3 km dal traguardo, quando Bradbury ha deciso di tentare l’azione solitaria. Lotte Kopecky è riuscita a rientrare a ottocento metri dalla linea del traguardo, imponendosi con tre secondi di vantaggio. Gaia Realini è la migliore delle azzurre, quarta a 43″, mentre Elisa Longo Borghini è settima davanti a Silvia Persico. In classifica generale, Gaia Realini è la migliore delle azzurre, distante 59″ dalla Kopecky. Domani ci sarà l’ultima frazione dello UAE Tour Women, la Louvre Abu Dhabi Museum – Abu Dhabi Breakwater(105 km).

Ewan torna al successo in Oman

Il ciclismo maschile ha iniziato oggi gli impegni in Oman con la Oman Across Ages Museum – Oman Convention and Exhibition Centre (181.5 km). Caleb Ewan è riuscito finalmente ad imporsi dopo che al Tour Down Under era partito in grande spolvero in seguito al trionfo nel criterium, senza però conquistare successi nella corsa a tappe di casa. L’australiano è riuscito a superare il francese Bryan Coquard e il norvegese Alexander Kristoff. Lo sprint finale non si è disputato su un percorso completamente piatto: nonostante Ewan sia un velocista puro, è riuscito a superare tutti i suoi avversari, concretizzando il grande lavoro svolto dalla Jayco-AlUla nel corso di tutta la giornata.

Caleb Ewan, che domani indosserà la prima maglia di leader della classifica generale del Tour of Oman, è tornato a gareggiare nella formazione della Jayco-AlUla dopo tanti anni trascorsi alla Lotto-Dstny: l’australiano era partito con il vento in poppa, vincendo la prima gara della stagione, il criterium australiano che precede il Tour Down Under. Tutti gli osservatori attendevano un suo exploit anche al Tour Down Under, la corsa australiana per eccellenza, ma il vero mattatore degli arrivi in volata, in quella corsa a tappe, è stato Sam Welsford, in forza alla Bora-hansgrohe. Molto deludente era stato il suo dodicesimo posto alla Surf Classic, gara disegnata quasi su misura per i velocisti come lui. E’ quindi una vittoria che dà molta fiducia ad Ewan, che ha finalmente ritrovato il colpo di pedale giusto in vista dei prossimi impegni. Il Tour of Oman è iniziato oggi: domani si disputerà la seconda tappa, la Al Sifah – Qurayyat (170.4 km), che prevede un finale in salita: saranno quindi le squadre degli scalatori a prendere in mano l’iniziativa in questo appuntamento così importante nell’inizio della stagione ciclistica.

Ciclismo, Tour Colombia: Cavendish torna alla vittoria

Mark Cavendish torna alla vittoria nella terzultima tappa del Tour Colombia, la Paipa – Zipaquirá di 181.8 km. Un successo davvero molto importante per il ciclista britannico, che torna a trionfare a distanza di nove mesi dal suo ultimo successo, ottenuto al termine della tappa di Roma del Giro d’Italia 2023. Doveva essere la vittoria che avrebbe potuto proiettare Mark Cavendish verso un Tour de France da correre da protagonista con l’obiettivo di superare il record di vittorie di Eddy Merckx alla Grande Boucle, e invece il britannico aveva terminato anzitempo la corsa francese dopo la frattura della clavicola.

Cavendish, vittoria al Tour Colombia

Al Tour Colombia, Mark Cavendish ha superato Fernando Gaviria, vincitore della prima tappa. Come di consueto lo sprint è stato decisamente caotico, ma il britannico ha fatto valere le proprie doti di uomo veloci e ha conquistato con grande autorevolezza il successo nella gara colombiana. C’è anche tanta Italia tra i primi 10 al traguardo: Niccolò Bonifazio (Team Corratec Vini Fantini) ha ottenuto la sesta posizione, mentre Davide Persico (Bingoal WB) è nono. Andrea Piccolo, portacolori della EF Education EasyPost, chiude invece in decima piazza. Ma i riflettori sono tutti puntati su Mark Cavendish: il Tour Colombia è stata la gara di esordio in un 2024 che, sulla carta, doveva essere il suo primo anno da ritirato, e invece è ancora in gruppo, con l’obiettivo di ripresentarsi al top della forma al Tour de France per battere il record di Eddy Merckx.

La tappa

La frazione è stata controllata dalla Movistar e dall’Astana Qazaqstan, che hanno lavorato duramente per far sì che Fernando Gaviria e Mark Cavendish potessero arrivare a giocarsi il successo in volata. Ad inizio tappa sono scattati tre corridori in fuga, si trattava di Carlos Parra (Team Saitel), Éfren Santos (Canel’s-Java) e Byron Guáma (Ecuador). L’azione è stata ripresa dal gruppo. A trenta chilometri dall’arrivo, poi, Julián Cardona (Team Medellin), Laureano Rosas (Swift Carbon Pro Cycling) e Alexander Gil (Orgulo Paisa) hanno cercato di portare via una fuga, ma i loro sforzi sono stati vani. Ai due team World Tour si sono infatti aggiunte squadre come la Corratec-Vini Fantini e la Bingoal WB, che volevano dare ai loro velocisti una possibilità di competere per il successo.

In questa situazione le caratteristiche di Mark Cavendish sono state esaltate al massimo. Il britannico è riuscito a tenere la concorrenza alle sue spalle: Fernando Gaviria (Movistar) ha dovuto accontentarsi del secondo posto, Nelson Soto (Petrolike) è salito sul terzo gradino del podio. La maglia di leader del Tour Colombia resta sempre sulle spalle di Rodrigo Contreras, compagno di squadra di Mark Cavendish all’Astana Qazaqstan.

Cavendish, il Tour Colombia e quel record da battere

Manca ancora molto alla grande partenza del Tour de France, ma Mark Cavendish è ancora in gruppo per provare ancora una volta a battere il record di vittorie alla Grande Boucle di Eddy Merckx. Entrambi i corridori hanno ottenuto 34 successi di tappa al Tour de France: Cavendish sarà quindi al via della corsa francese, che per l’occasione partirà da Firenze, non lontano dalle strade dove si è allenato a lungo da giovane. L’obiettivo principale della stagione sarà quello di scrivere un altro pezzo di storia del Tour de France, in un’edizione che, comunque vada, resterà negli annali per la partenza dall’Italia, per l’arrivo lontano da Parigi (sarà Nizza a ospitare il gran finale) e per la presenza dello sterrato. Un’edizione dove Cavendish potrebbe emergere come corridore più vincente della storia della corsa. Manca ancora molto alla fine di giugno, ma le premesse ci sono tutte: e chissà che Cavendish non possa togliersi anche qualche soddisfazione in una semiclassica.

Ciclismo, Pedersen vince anche la crono del Tour de la Provence

Mads Pedersen si impone nella prima tappa del Tour de la Provence, la cronometro di 5 km a Marsiglia. Il campione del mondo ad Harrogate 2019 è rimasto in Francia dopo aver vinto una tappa e la classifica generale dell’Etoile de Bessèges – Tour du Gard, e oggi ha dimostrato di avere ancora una grandissima condizione di forma. La Lidl – Trek festeggia la doppietta, in quanto lo svedese Jakob Söderqvist, neoprofessionista, ha ottenuto la seconda piazza.

Tour de la Provence, Pedersen detta ancora legge

Il prologo del Tour de la Provence si è svolto sul lungomare di Marsiglia, con un percorso andata e ritorno sul viale che costeggia la costa. Una prova contro il tempo ad altissima velocità superando la media di 56 km/h. Il danese ha rifilato sei secondi al proprio compagno di squadra e 10 secondi a Samuel Watson, il corridore della Groupama – FDJ che ha chiuso in seconda posizione. Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale), l’ultimo corridore a prendere il via in questa giornata, ha chiuso al quarto posto. Anche il suo compagno di squadra Sam Bennett è finito tra i primi dieci. Il velocista irlandese ha ottenuto la settima piazza.

Si riparte da Aix-en-Provence

Dopo la vittoria di Mads Pedersen, il Tour de la Provence riprenderà domani con la seconda tappa, la Aix-en-Provence – Martigues di 157.2 km. Lungo il percorso ci sono due gran premi della montagna posizionati molto distanti dal traguardo: di pianura vera però, come avviene di solito in Francia, ce ne è poca. Ci sono brevi e continui saliscendi fino a Martigues: il terreno ideale per Mads Pedersen, che nelle volate al termine di percorsi nervosi riesce sempre a dare il meglio di sè. Con questa condizione di forma, Pedersen può davvero puntare a vivere un’altra primavera da protagonista, in particolare è atteso al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix, le due corse che maggiormente si addicono alle sue caratteristiche.

Si corre anche in Turchia

Quest’oggi ha preso il via anche il Tour of Antalya, una corsa molto giovane destinata a crescere molto nei prossimi anni. Lo scorso anno la manifestazione non si è potuta disputare a causa del terremoto che ha sconvolto non solo la Turchia, ma anche la Siria. Oggi si è disputata la Side – Antalya (135 km) con il successo di Timothy Dupont, corridore belga della Tarteletto – Isorex. Due italiani salgono sul podio dell Tour of Antalya al termine della prima tappa, si tratta di Giovanni Lonardi (Team Polti – Kometa) e di Alberto Bruttomesso (Bahrain – Victorious). In quinta posizione chiude un altro azzurro, Enrico Zanoncello, portacolori della VF – Bardiani – CSF. Anche in questo caso la corsa è terminata allo sprint in seguito a una frazione completamente pianeggiante. domani si riparte con la Demre – Antalya di 140.5 km, una frazione molto particolare in quanto c’è un gran premio della montagna di seconda categoria a metà corsa prima di una lunga discesa e della pianura fino all’arrivo. Difficile capire quindi se la tappa di domani si può concludere allo sprint o se dovesse esserci un colpo di mano da parte di qualche attaccante. Si riparte con Timothy Dupont leader della classifica generale dopo il successo odierno: per l’esperto corridore trentaseienne si trattava dell’esordio in questo 2024, lui che in carriera ha vinto nel 2016 la Nokere Koerse – Danilith Classic, semiclassica belga che si svolge nel periodo delle grandi classiche del nord.

UAE Tour Women, Wiebes batte Barbieri e Consonni

Finale allo sprint nella prima frazione dello UAE Tour Women: l’olandese Lorena Wiebes, portacolori del Team SD Worx – Protime, ha superato le nostre azzurre Rachele Barbieri (Team dsm-firmenich PostNL) e Chiara Consonni (UAE Team Adq). Su un percorso completamente pianeggiante da Dubai Miracle Garden a Dubai Harbour per 122 km complessivi, la Wiebes si è presa anche la prima maglia di leader della classifica generale.

UAE Tour Women, Wiebes supera tutte

Lo UAE Tour Women è uno degli appuntamenti più importanti di inizio stagione del calendario femminile su strada, un appuntamento fondamentale dopo l’avvio di stagione tra Spagna e Australia. Per Lorena Wiebes la vittoria allo UAE Tour Women coincide con il suo esordio stagionale. La ventiquattrenne, vincitrice in carriera di tre edizioni della Ronde van Drenthe, sarà ancora una volta uno dei punti fermi del Team SD Worx – Protime, la formazione olandese che lo scorso anno si è imposta al Tour de France Femmes avec Zwift con Demi Vollering.

Longo Borghini a terra

Era all’esordio stagionale anche la nostra Elisa Longo Borghini. La campionessa d’Italia, due volte medaglia di bronzo nelle ultime due edizioni dei Giochi Olimpici, è stata vittima del grande nervosismo che si è respirato in gruppo a circa metà gara. L’incidente è avvenuto a 60 km dall’arrivo. La vincitrice dell’edizione dello anno scorso ha guardato per un attimo la sua mano, ma è riuscita a continuare riprendendo il suo posto in gruppo. Dopo questa caduta, la squadra della Top Girls Fassa Bortolo ha mandato Gaia Segato in attacco, seguita dalla uzbeca Yanina Kuskova, che corre per la Tashkent City. Il loro vantaggio non è però salito più di un minuto e mezzo. A più di venti chilometri dalla linea del traguardo, Segato e Kuskova sono state riprese dal gruppo già pronto per lo sprintper uno sprint. Il ritmo è stato altissimo fino all’ultimo chilometro, dove Lotte Kopecky ha lanciato perfettamente la propria compagna di squadra completando un lavoro da manuale.

Italiane davanti

Le italiane si fanno notare già in questa prima tappa dello UAE Tour Women. Lo scorso anno ci fu la doppietta della Trek – Segafredo con Elisa Longo Borghini e Gaia Realini: quest’anno le nostre atlete iniziano con il piede giusto grazie ai due piazzamenti di Rachele Barbieri e Chiara Consonni. La Barbieri era all’esordio stagionale e sta facendo vedere che quando c’è un arrivo in volata le avversarie devono sempre tenerla d’occhio. Chiara Consonni aveva invece già accumulati nelle gambe una serie di corse in Spagna, in particolare il Trofeo Felanitx – Colònia de Sant Jordi, chiuso in terza posizione. Per Chiara Consonni il 2024 sarà una stagione particolare in quanto sarà impegnata anche ai Giochi Olimpici su pista, ma anche su strada sta già ottenendo dei risultati davvero molto convincenti. Tra le prime dieci al traguardo troviamo anche la promettente Sofia Collinelli: la romagnola in forza al Team Roland ha ottenuto l’ottava posizione finale.

UAE Tour Women, Wiebes leader della generale

Con questa vittoria conquistata nella giornata inaugurale dello UAE Tour Women, Lorena Wiebes conquista la maglia di leader della falsifica generale. Domani il gruppo affronterà la seconda frazione della corsa emiratina, la Al Mirfa Bab Al Nojoum – Madinat Zayed di 113 km. Anche in questo caso non c’è salita nemmeno a cercarla con la lente d’ingrandimento: la tappa si concluderà molto probabilmente con un altro arrivo allo sprint, con la Wiebes che partirà con l’obiettivo di riconfermarsi. Lo UAE Tour Women è composto da quattro tappe: la più impegnativa sarà quella di sabato, la Al Ain Police Museum – Jebel Hafeet, lunga 128 km, che presenta l’unico arrivo in quota: sarà quella la frazione che, come lo scorso anno, deciderà definitivamente le sorti della classifica generale prima di un altro arrivo a ranghi compatti previsto per domenica.

Mountain bike, Tom Pidcock riparte dalla Spagna

Tom Pidcock tornerà a gareggiare in mountain bike: il campione olimpico in carica, dopo aver affrontato una stagione di ciclocross senza troppi impegni, affronterà una gara di mtb in Spagna prima di tuffarsi a capofitto sulla strada, dove è atteso dalle prime corse stagionali.

Pidcock riparte dalla mountain bike

La Ineos-Grenadiers, formazione che sostiene Pidcock anche nel fuoristrada, ha reso noto che il campione olimpico in carica di mtb nella specialità del cross country sarà domenica al via della gara di La Nucia, a nord-est di Alicante, in Costa Blanca. Pidcock è rimasto nella zona dove tutte le squadre, tra dicembre e gennaio, svolgono la preparazione su strada, anche se durante l’inverno si è preso un bel periodo di stacco durante il quale è stato visto pedalare in mountain bike nella neve. La gara di La Nucia fa parte della Super Cup Shimano.

Ineos-Grenadiers, al via anche Ferrand-Prévot

Anche Pauline Ferrand-Prévot, compagna di squadra di Pidcock nel team off-road della Ineos-Grenadiers, parteciperà alla competizione nel sud della Spagna. La gara femminile è prevista per sabato. L’obiettivo della formazione britannica è quello di sostenere i due atleti in un percorso che vuole portare loro alla conquista dell’oro alle Olimpiadi che si terranno prossima estate a Parigi.

Tom Pidcock, mountain bike prima della strada

Lo scorso inverno, prima di questa gara di mountain bike, Tom Pidcock ha fatto otto gare di ciclocross in un mese. Di queste, è riuscito a vincere la prova di Coppa del Mondo che si è svolta a Namur. I risultati del britannico nella specialità del ciclocross sono stati leggermente al di sotto delle aspettative, ma è anche vero che, come Wout Van Aert, Pidcock ha deciso di affrontare il ciclocross senza obiettivi dichiarati e con grande tranquillità, solo per preparare la stagione su strada e in mountain bike. Il britannico, infatti, avrà come focus principale della stagione i Giochi Olimpici nel cross country, ma non è da escludere che la nazionale britannica possa puntare su di lui anche per ciò che riguarda la gara in linea su strada. Non molto tempo fa, inoltre, il preparatore del britannico ha spiegato che il focus della sua primavera non sarà più sulle classiche del pavè, ma sarà concentrato nella settimana delle classiche delle Ardenne, quella che comprende Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi Bastogne Liegi.

Dalla mountain bike alla strada

I due secondi posti ottenuti lo scorso anno, alle spalle di Tadej Pogacar all’Amstel e alle spalle di remo Evenepoel alla Liegi, hanno spinto il corridore e il proprio staff a cambiare l’obiettivo principale per le classiche di primavera. Nel frattempo, Tra una settimana, la sua stagione su strada inizierà con la partecipazione alla Volta ao Algarve, in Portogallo, dove ci sarà anche Remco Evenepoel. Sarà quindi un’occasione per vedere ancora una volta i due corridori darsi battaglia su strada. Molto probabilmente, Pidcock sarà anche a Siena per difendere il titolo conquistato lo scorso anno alla Strade Bianche: per un corridore come lui, il feeling con lo sterrato è naturale. La stagione di Pidcock, quindi, sarà davvero molto intensa: tra classiche, partecipazione al Tour de France e Giochi Olimpici, bisogna davvero centellinare tutte le energie. Di sicuro sarà uno dei grandi protagonisti del ciclismo nel 2024, con l’obiettivo di continuare a stupire sia su strada che fuoristrada.

Ciclismo, al Tour Colombia Gaviria brucia Persico

Al Tour Colombia, Fernando Gaviria torna al successo. Il corridore in forza alla Movistar si è imposto nella prima frazione della gara di casa, la Paipa – Duitama di 155.8 km. Il colombiano non trionfava dalla scorsa edizione del Giro di Romandia: un digiuno davvero lungo per un corridore che, negli ultimi anni, ha trovato pochi acuti rispetto al passato. Vincere all’esordio stagionale è però una grande iniezione di fiducia: Gaviria era infatti all’esordio in questo 2024, si è allenato a lungo sulle strade di casa e ha iniziato la stagione con una vittoria.

Tour Colombia, Gaviria alla prima stagionale

Alla vittoria di Fernando Gaviria fa da contraltare la delusione e la rabbia di Davide Persico. Il corridore italiano in forza alla formazione belga della Bingoal WB si è lasciato andare a un plateale gesto di disappunto nei confronti del corridore colombiano, “reo” di averlo probabilmente chiuso contro le transenne. La volata è stata decisamente caotica: proprio quando mancavano pochissimi metri all’arrivo, Persico, capendo che non sarebbe riuscito a superare Gaviria perchè non aveva abbastanza spazio, ha alzato le mani dal manubrio, mandando a quel paese il suo avversario. Al traguardo, Persico chiuderà in seconda posizione: un piazzamento che fa capire quanto questo ragazzo sia promettente e quanto l’Italia possa contare su di lui in ottica futura.

Si rivede anche Cavendish

Anche Mark Cavendish ha saputo ritagliarsi un ruolo da protagonista nella prima tappa del Tour Colombia, vinta da Gaviria. Il britannico era una delle star più attese nella rassegna colombiana, tornata in calendario dopo lo stop di questi ultimi anni: l’ultima edizione è stata disputata nel 2020, poi il Covid ha fermato tutto. Ottenere un terzo posto all’esordio stagionale dopo i problemi dell’anno scorso, in seguito alla frattura della clavicola riportata al Tour de France, è un buon segnale: questo dovrebbe essere l’ultimo anno in gruppo per l’iridato del 2011, che già voleva ritirarsi alla fine del 2023. L’amaro addio al Tour de France in seguito a quella caduta che gli è costata la frattura e la volontà dell’Astana Qazaqstan di dargli fiducia per un altro anno sono stati fondamentali per permettere a Cavendish di scegliere di restare ancora nel gruppo. Se i risultati sono questi, ne vedremo delle belle anche nel corso di questa stagione. In volata, il britannico non ha nulla da perdere, e c’è ancora spazio e tempo per poter preparare il Tour de France, con l’obiettivo di superare il record di vittorie conquistate da Eddy Merckx alla Grande Boucle.

Tour Colombia, Gaviria è il primo leader

Grazie alla vittoria conquistata nella Paipa – Duitama di 155.8 km, Fernando Gaviria è il primo leader della classifica generale al Tour Colombia con 4 secondi di vantaggio rispetto a Davide Persico. Il corridore colombiano è anche leader nella classifica a punti. Oggi il gruppo affronterà la Paipa – Santa Rosa de Viterbo, frazione di 168.6 km, che si concluderà in cima a un gran premio della montagna di terza categoria. E’ molto probabile che gli scattisti veloci riescano ad avere la meglio sui velocisti: l’intero percorso non è durissimo, ma ci sono tanti saliscendi che potrebbero essere indigesti agli sprinter puri. Mentre attendiamo che la tappa odierna possa dare riscontro anche nei confronti di chi può vincere la classifica generale della corsa sudamericana, i velocisti possono strizzare l’occhio verso la frazione di domani, il circuito con partenza e arrivo a Tunja, dove Davide Persico potrebbe provare a prendersi la rivincita.

Ciclismo, Pozzovivo ancora in attesa di una chiamata per il Giro d’Italia

Domenico Pozzovivo sogna ancora il Giro d’Italia. Il corridore lucano non ha ancora un contratto per la stagione 2024, eppure da parte sua c’è la ferma volontà di prendere parte ancora una volta alla corsa rosa, probabilmente l’ultima della sua carriera.

Pozzovivo e il Giro d’Italia, legame indissolubile

La carriera di Domenico Pozzovivo è strettamente legata al Giro d’Italia. Il suo obiettivo è quello di presentarsi al via di Venaria Reale mettendo il numero sulla schiena ancora una volta: sarebbe la sua diciottesima partecipazione in carriera alla corsa rosa. La prima fu nel 2005 e nel 2012 arrivò la soddisfazione di vincere la frazione di Lago Laceno. Tra annate corse da capitano e altre trascorse da gregario, Pozzovivo si è sempre distinto per la grande professionalità, anche dopo il drammatico incidente del 2019, quando un’auto lo ha colpito in pieno mentre era in allenamento. Lunghi mesi di lavoro e recupero, un Giro d’Italia, quello del 2020, corso con placche e viti nel corpo. Eppure, il lucano non ha mai mollato, e ora l’obiettivo è quello di raggiungere il record di Wladimiro Panizza e delle 18 partecipazioni al Giro d’Italia.

Pozzovivo sogna ancora il Giro d’Italia

La situazione è molto complicata: Pozzovivo si sta allenando per poter essere al via della corsa rosa e, stando a varie voci trapelate nell’ambiente, avrebbe potuto accasarsi al Team corratec – Vini Fantini qualora il team italiano avesse avuto la possibilità di partecipare al Giro. La squadra, però, non ha ricevuto la Wild Card che gli organizzatori possono dare alle squadre Professional, e così l’idea di vedere Pozzovivo correre con la corratec è definitivamente sfumata. La speranza è però l’ultima a morire, e così sembrerebbe che altre due squadre Professional italiane potrebbero decidere di ingaggiare il corridore lucano: da una parte c’è la Polti – Kometa, dall’altra la suggestione della VF – Bardiani – CSF, la formazione di Bruno e Roberto Reverberi, team che ha lanciato Pozzovivo nell’olimpo del grande ciclismo mondiale.

Il record di 18 partecipazioni

Il record di 18 partecipazioni al Giro d’Italia potrebbero quindi realizzarsi in un team italiano. Da una parte c’è la Polti – Kometa, formazione nata grazie al sodalizio tra Alberto Contador e Ivan Basso. Quest’ultimo conosce molto bene Domenico in quanto i due sono stati avversari per molti anni: bisognerebbe inserire Pozzovivo, all’età di 41 anni, in un team davvero molto giovane. Dall’altra parte, invece, ci sarebbe la possibilità di chiudere il cerchio, quella di chiudere nel team che ha fatto conoscere Domenico al mondo intero. Entrambe le squadre hanno ricevuto la Wild Card per il Giro d’Italia e avere un corridore come Domenico Pozzovivo in organico può solo dare ulteriore lustro.

Gli italiani senza contratto

Domenico Pozzovivo non è l’unico corridore italiano senza contratto per la stagione 2024. Il nome che ha maggiore risonanza è senza dubbio quello di Leonardo Basso, in quanto parliamo di un corridore che gareggiava nel circuito World Tour con l’Astana Qazaqstan. L’azzurro, nel corso dell’ultimo anno, non è riuscito ad ottenere i risultati sperati: non ci sono notizie di mercato attorno a lui ma non è ufficiale nemmeno il ritiro. Ci sono poi altri corridori di formazioni Professional come Antonio Puppio, che a lungo si era messo in mostra nelle categorie giovanili. Pozzovivo sogna il Giro d’Italia senza avere ancora un contratto in tasca, ma non è solo: anche in questa stagione sono tanti i corridori italiani che non sono riusciti a trovare una sistemazione. Qualcuno è anche dovuto emigrare in estremo oriente, come Matteo Malucelli, che ha deciso di correre per un team giapponese. In un ciclismo sempre più globalizzato si fanno anche scelte molto forti.