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Tag: Ciclismo

Van Aert in ritiro sul Teide per preparare Fiandre e Roubaix

Wout Van Aert salterà Strade Bianche e Milano-Sanremo per andare in ritiro sul Teide. La partenza del corridore belga per l’isola spagnola è prevista per oggi. Non è una novità che il corridore belga abbia deciso di saltare la Strade Bianche e la Milano-Sanremo, corse da lui vinte nel 2020, ma fino ad oggi non era stata resa pubblica la notizia di un suo ritiro in altura in questi giorni. Dopo aver vinto la Kuurne Brussel Kuurne la scorsa settimana, Van Aert sarà quindi in ritiro sul Teide per preparare l’assalto alle due grandi classiche del pavè.

Van Aert in ritiro sul Teide

Secondo il preparatore di Wout Van Aert e i direttori sportivi del Team Visma – Lease a Bike, affrontare un ritiro in altura dopo il fine settimana di apertura delle classiche sul pavè può portare solo dei benefici per essere al via delle due classiche al 100% della condizione. Van Aert è sempre arrivato vicino al successo nelle due classiche: lo scorso anno, alla Roubaix, chiuse terzo dopo essere stato vittima di una foratura al Carrefour de L’Arbre, uno dei tratti di pavè più famosi e più complicati da affrontare. Da lì, Mathieu Van der Poel si involò verso il successo davanti al proprio compagno di squadra Jasper Philipsen.

Niente Tirreno – Adriatico

Negli anni passati, il belga è stato protagonista di ottime prestazioni anche alla Tirreno – Adriatico e alla Parigi- Nizza, ma quest’anno non ci sarà, spiegando che le due corse nascono sì come preparazione verso le grandi classiche, ma sono anche molto dure. L’obiettivo è quindi quello di correre di meno per raggiungere un numero di risultati migliori rispetto al passato, anche se, dati alla mano, Van Aert è sempre stato davanti: gli è mancata solo la vittoria perchè ha trovato sempre un Mathieu Van der Poel imprendibile.

Teide, Van Aert in ritiro con Benoot e Tratnik

Wout Van Aert ha spigato che sarà per lui doloroso seguire la Strade Bianche e la Milano – Sanremo dall’hotel nel quale soggiornerà per fare altura, ma l’obiettivo è quello di guadagnare quei pochi punti percentuali che gli mancano per arrivare al 100%. Il belga ha spiegato in più occasioni che l’obiettivo principale è quello di vincere almeno una di quelle due classiche e che negli anni passati ha sempre avuto la sensazione di non essere proprio al massimo della condizione nelle due corse: con lui, sul Teide, saranno in ritiro anche Tiesj Benoot e Jan Tratnik, corridore che sabato ha vinto la Omloop Het Nieuwsblad, gara dove Van Aert ha centrato la terza piazza finale. L’approccio dei corridori del Team Visma – Lease a Bike verso il Giro delle Fiandre e la Parigi – Roubaix sarà quindi rigoroso, quasi scientifico, per arrivare a giocarsi tutto in due gare. In un 2023 fenomenale per la squadra che aveva la denominazione di Jumbo – Visma, l’unica cosa che è mancata sono solo le classiche, visto che il team ha vinto tutte e tre le grandi corse a tappe. Van Aert non affronterà quindi la Classicissima, corsa che sarà invece la gara di esordio per il suo rivale Mathieu Van der Poel, che tornerà a gareggiare dopo il lungo inverno trascorso nel ciclocross, anche se con meno gare rispetto al passato.

Ciclismo, Le Samyn: De Lie infuriato con le vetture al seguito della corsa

Arnaud De Lie è decisamente infuriato con gli organizzatori della corsa ciclistica Le Samyn, che si è svolta ieri. Il corridore belga della Lotto Dstny era il principale favorito per il successo finale, ma una caduta nel corso dell’ultimo giro ha tagliato fuori il velocista belga. Veemente è stata la reazione di Arnaud De Lie, il quale, dopo essere finito a terra, ha iniziato a urlare. In un primo momento, sembrava quasi che il corridore ce l’avesse con il suo direttore sportivo Dirk Demol: in seguito, però, è stato spiegato che le cose sono andate diversamente.

De Lie infuriato, le spiegazioni

De Lie è apparso infuriato dopo la caduta perchè, a suo modo di vedere, la caduta è stata innescata per colpa di un’automobile che si è fermata in curva. Il corridore belga era rimasto vittima di una foratura e stava rientrando tutto sommato agevolmente nel gruppo dei migliori, con l’obiettivo di giocarsi la gara con uno sprint finale. Proprio quando l’inseguimento sembrava essere solo una formalità, il grande favorito per la vittoria a Le Samyn è finito a terra. Dalle immagini televisive non è apparso subito chiaro il motivo della caduta ed è per questo motivo che in un primo momento si era pensato che la rabbia di De Lie fosse contro il proprio direttore sportivo.

Problema vetture

In Belgio si riapre quindi il problema delle autovetture al seguito delle gare, che continua ad essere di fondamentale importanza, non solo per ciò che riguarda le gare del Nord, ma per tutte le più importanti gare al mondo. Sono sempre di più i corridori e gli addetti ai lavori che fanno notare che forse ci sono troppe macchine e troppe moto in gruppo. Un problema sul quale si pone attenzione da tanti anni ma per il quale non è stata trovata ancora una soluzione definitiva.

De Lie non era infuriato con il direttore sportivo

Anche Dirk Demol, direttore sportivo della Lotto Dstny, è tornato a parlare di un De Lie infuriato dopo la caduta a Le Samyn. Demol ha spiegato che De Lie non era assolutamente arrabbiato con lui, ma ha dato sfogo a tutta la sua frustrazione in un momento carico di adrenalina. E’ stata una giornata brutta per la formazione belga, che non è quindi riuscita a lottare per la vittoria: il loro velocista di riferimento è salito sul bus e ha lamentato non solo delle abrasioni sul corpo ma anche un problema al ginocchio.

Festa Italia con Vittoria Guazzini

Alla fine della giornata, la vittoria è stata conquistata da Laurenz Rex, corridore della Intermarchè Wanty, squadra che sta vivendo un ottimo avvio di stagione 2024 con diverse vittorie già conquistate. L’Italia si gode invece il successo al femminile di Vittoria Guazzini: un vero e proprio dominio azzurro nelle ultime due edizioni, in quanto lo scorso anno ci fu la tripletta con Marta Bastianelli prima davanti a Maria Giulia Confalonieri e la stessa Vittoria Guazzini; ieri, invece, la portacolori della FDJ – Suez è andata a prendersi una vittoria di prepotenza, imponendosi dopo aver portato via una fuga che sembrava destinata ad essere ripresa dal gruppo delle migliori. Si conferma anche la stessa Maria Giulia Confalonieri, che alla fine della giornata ha ottenuto una bella top-10, risultato davvero incoraggiante in vista delle prossime gare nel Nord Europa. La stagione del pavè è solo all’inizio e sia per gli uomini che per le donne culminerà tra la fine di marzo e l’inizio di aprile con il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix.

Le Samyn, al fotofinish si impone il belga Laurenz Rex

Vittoria di Laurenz Rex a Le Samyn, la semiclassica belga che si è disputata quest’oggi. Il corridore della Intermarchè Wanty si è imposto allo sprint: è servito il fotofinish per assegnare il successo, in quanto a occhio nudo non era possibile decretare se la vittoria fosse stato sua o di António Morgado, corridore della UAE Team Emirates. Lunghissimi minuti di attesa, poi i giudici si sono finalmente espressi in favore di Rex. Vittoria “in casa”, quindi, per la Intermarchè Wanty, che sta vivendo davvero un ottimo avvio di stagione.

Sfortuna De Lie

La gara è stata caratterizzata da un doppio incidente che, nelle fasi finali, ha coinvolto Arnaud De Lie. Il corridore belga della Lotto Dstny era il grande favorito della vigilia, ma nel corso dell’ultimo giro si è dovuto ritirare in quanto è stato prima vittima di una foratura, poi è caduto cercando di rientrare. Palese e scomposta è stata la sua reazione in seguito alla caduta: l’ammiraglia della sua squadra si è avvicinata al corridore, il quale, ha sua volta, ha iniziato a inveire contro il suo direttore sportivo. De Lie voleva salire in ammiraglia, poi è stato convinto a risalire in sella, ma nel momento in cui ha raggiunto il bus della sua squadra, è risalito a bordo lasciando la corsa anzitempo. Un peccato per lo spettacolo, ma sicuramente bisognerà analizzare la situazione e capire cosa può aver portato De Lie a reagire in maniera così decisa verso il proprio direttore sportivo.

Le Samyn, vittoria di Laurenz Rex

Per la Intermarchè Wanty si tratta del quarto successo stagionale. La vittoria di Laurenz Rex a Le Samyn è stata davvero imperiosa, in quanto la volata finale è stata davvero caotica, con Luca Mozzato che ha cercato di lanciare lo sprint per il proprio compagno, ma alla fine è stato un testa a testa tra il corridore della Intermarchè Wanty e quello della UAE Team Emirates. Chiude in quinta posizione l’altro corridore belga, Jenthe Biermans, che non è riuscito a sfruttare il lavoro finale del suo compagno alla Arkea B&B Hotels, Luca Mozzato. Nell’intervista post gara, Rex ha sottolineato che Le Samyn è una corsa bellissima, ma nella quale si respira molto nervosismo perchè non ci si può distrarre nemmeno un secondo. Questo è il fascino delle gare belghe, dove ad ogni curva la situazione può cambiare.

A Le Samyn vince Rex: le prossime gare

Il calendario ciclistico internazionale prosegue domani in Italia con il Trofeo Laigueglia, che sarà la prima gara della stagione nel nostro Paese. La corsa si svolgerà lungo 202 km lungo il solito tracciato che vede la propria partenza e il proprio arrivo nella località ligure. Il grande ciclismo resterà poi in Italia per il grande appuntamento di sabato, la Strade Bianche, corsa che come di consueto sarà aperta sia agli uomini che alle donne, e che prevede un finale completamente rivisitato rispetto al passato, in quanto ci sarà un circuito da affrontare prima del gran finale in piazza del Campo a Siena. La corsa senese ospiterà il debutto stagionale di Tadej Pogacar, lo sloveno che sarà anche al via del prossimo Giro d’Italia. Il giorno seguente, in Francia, sarà la volta della Parigi – Nizza, che si svolgerà in contemporanea alla Tirreno – Adriatico, la corsa che vedrà al via il due volte vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard, che partirà per la corsa dei due mari con l’obiettivo di continuare a dominare dopo la grande vittoria a O Gran Camino.

Le Samyn, Vittoria Guazzini vince in Belgio

Grande successo in Belgio per Vittoria Guazzini: l’azzurra si è imposta a Le Samyn, semiclassica belga che si è svolta in Belgio con un percorso per donne e un percorso per uomini. A 30 km dal traguardo, l’azzurra ha lanciato l’azione decisiva, anche se le forze in campo, alla fine, erano davvero al limite: la Guazzini ha vinto davvero nettamente dopo 114 km di gara, nonostante abbia fatto molti sforzi per fare sì che il gruppo delle migliori non riprendesse le fuggitive.

Le Samyn, Vittoria Guazzini trionfa

Lo scorso anno ci fu la tripletta azzurra a Le Samyn: Vittoria Guazzini, in quella circostanza, l’azzurra chiuse in terza posizione alle spalle di Marta Bastianelli e Maria Giulia Confalonieri. 365 giorni dopo, Guazzini riesce a coronare il sogno di vincere una classica del nord. Ed è un trionfo che dà molto morale in vista del Giro delle Fiandre e della Parigi-Roubaix. Lo scorso anno la portacolori della FDJ – Suez dovette alzare bandiera bianca proprio alla vigilia della classica del pavè, in quanto si fratturò il bacino in allenamento in seguito a una caduta. Questa volta la pistard e stradista italiana è riuscita a mettere tutte in fila al termine di una gara al cardiopalma.

La gara

L’azione decisiva è stata promossa proprio da Vittoria Guazzini: a 30 km dal traguardo, l’azzurra ha portato via un piccolo gruppo di fuggitive. L’obiettivo era quello di scongiurare lo sprint di gruppo per cercare di anticipare le velociste più forti. Nel finale di una corsa così dura, però, le forze sono davvero al lumicino: Guazzini decide quindi di portare avanti l’azione, con le altre ragazze che restano alla sua ruota, e negli ultimi metri le regola tutte con uno sprint da manuale. Il podio è composto dalla finlandese Anniina Ahtosalo e dall’austriaca Christina Schweinberger. Perde il braccio di ferro con le fuggitive il Team Dsm, che aveva lavorato duramente per far sì che la volata di gruppo potesse andare in porto. Questa volta le fuggitive sono riuscite ad avere la meglio.

Vittoria Guazzini, successo a Le Samyn

A Le Samyn 2024 Vittoria Guazzini ottiene quindi il suo primo trionfo in una classica del nord. La FDJ – Suez, formazione che nel proprio organico può vantare un’altra talentuosa azzurra come Marta Cavalli, può quindi puntare su di lei per il prossimo Giro delle Fiandre e per la Parigi-Roubaix femminile. La condizione di forma di Vittoria è davvero impressionante: al di là dei risultati, lo si è visto per il modo in cui ha lavorato sempre per la squadra. Ora la nostra portacolori può ritagliarsi a tutti gli effetti un ruolo da leader in vista delle corse del pavè, dove può provare a giocarsela con le migliori al mondo. La tredicesima edizione de Le Samyn des Dames si è svolta lungo il circuito da Quaregnon a Dour per 114.8 km complessivi: le sette fuggitive sono riuscite ad evitare lo sprint di gruppo, con il trionfo di Vittoria Guazzini che diventa la quarta atleta più giovane nella storia della corsa ad aver vinto. Si tratta, inoltre, del quarto trionfo in carriera su strada per l’azzurra, che ha sfoderato il proprio talento anche su pista. Da segnalare anche il piazzamento di Maria Giulia Confalonieri: l’italiana ha ottenuto la decima piazza finale al termine di una giornata dura per tutte le partecipanti.

Ciclismo, spettatore lancia birra addosso a Marianne Vos

E’ polemica in Belgio e nei Paesi Bassi per quanto è accaduto sabato nel corso della Omloop Het Nieuwsblad, la corsa di ciclismo sia maschile che femminile che, come da tradizione, ha aperto la stagione della corse sul pavè. Marianne Vos, più volte campionessa del mondo in carriera, è stata infatti vittima di un lancio di un bicchiere di birra: il gesto è stato fatto da uno spettatore a bordo strada proprio in uno dei momenti cruciali, in quanto la Vos stava per affrontare il Muur van Geraardsbergen, la penultima asperità in pavè prima del gran finale con il Bosberg e la linea del traguardo posta a Ninove, in Belgio.

Birra addosso a Marianne Vos

Non è la prima volta che accade un episodio del genere: recentemente, Mathieu van der Poel è stato protagonista di un fatto simile nel corso della stagione di ciclocross. nel corso della gara di Hulst è stato immortalato dalle telecamere mentre sputava addosso a un gruppo di tifosi: in seguito si è saputo che quelle persone a bordo strada avevano preso di mira il campione del mondo in carica mentre stava facendo il riscaldamento, lanciando contro di loro non solo della birra, ma anche dell’urina.

La notizia del lancio della birra contro Marianne Vos è stata riportata dal quotidiano belga Het Nieuwsblad, dove è stato anche pubblicato un fotogramma nel quale si vede la persona che stava lanciando la bevanda contro la campionessa olandese, che ha vinto la gara dopo uno sprint a due con la belga Lotte Kopecky. Quanto è accaduto sabato a Ninove ricorda anche alcuni episodi accaduti a Chris Froome quando era in maglia gialla al Tour de France 2016, quando qualcuno gli ha lanciato contro dell’urina.

Marianne Vos, la birra e gli hooligans

In Belgio e nei Paesi Bassi, comunque, sta nascendo un vero e proprio problema di “hooligans” del ciclismo, sport che da sempre è stato contraddistinto da un tifo indiscriminato verso tutti e ora, invece, proprio nelle terre che sono patria del ciclismo, si sta assistendo a degli episodi deplorevoli come questo. Molti osservatori stanno facendo notare che, purtroppo, molte persone che si rendono protagonisti di questi gesti deplorevoli sono ubriachi. La birra scorre a fiumi nel corso delle gare di ciclismo in Belgio, ed è inevitabile che ci possano essere dei supporters un po’ “alticci” al di là delle transenne. Quello che viene richiesto è comunque il rispetto dei corridori: nel ciclocross, dopo il lancio di birra e urina contro Mathieu van der Poel, è stata rafforzata la sorveglianza, ma su strada fare questo è molto difficile, in quanto i percorsi sono lunghi molti chilometri. Anche se in Belgio molte gare sono ricavate in vari circuiti da ripetere più volte, come avviene per il finale del Giro delle Fiandre, parliamo sempre di molti chilometri di corsa.

Alcool proibito durante le gare?

Il lancio della birra contro Marianne Vos porta quindi a una riflessione: bisognerà arrivare a proibire l’alcool agli spettaori durante le gare di ciclismo? Anche questa soluzione sembra molto difficile da percorrere, in quanto ci si può portare la bevanda da casa e non per forza acquistarla nei chioschi posizionati nei punti strategici della gara. Marianne Vos non ha commentato l’accaduto e verosimilmente non lo farà nemmeno in futuro, ma c’è effettivamente un problema di sicurezza dei corridori, che hanno a che fare non solo con tifosi molto accesi, ma anche, a volte, un po’ “alticci”. La passione è molto forte in Belgio e nei Paesi Bassi, basti pensare che da quelle parti ogni corridore professionista ha un proprio fan club: la gara più a rischio per questi episodi, ovviamente, è il Giro delle Fiandre, la corsa più importante in Belgio. Ad oggi non sappiamo se l’organizzatore prenderà provvedimenti in merito alla possibilità di vendere bevande alcooliche a bordo strada.

Ciclismo, Egan Bernal prepara la stagione del riscatto

Egan Bernal ha dimostrato che il 2024 può essere la stagione del riscatto. Il corridore colombiano della Ineos – Grenadiers, dopo l’avvio di stagione al Tour Colombia, dove ha gareggiato con la divisa della propria nazionale, è approdato in Europa per prendere parte a O Gran Camino, la corsa a tappe che ha visto esordire il due volte vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard. Tolta la prima tappa, che è stata neutralizzata per il maltempo, Bernal ha dimostrato di essere davvero in ottima condizione di forma: il 2024 può essere quindi l’anno del suo riscatto dopo un 2023 nel quale ha dovuto soprattutto fare tanta fatica.

Bernal cerca riscatto nel 2024

Egan Bernal è salito alla ribalta del ciclismo mondiale dopo essere stato lanciato nel professionismo dal Team Androni Giocattoli Sidermec, formazione italiana diretta da Gianni Savio. Il colombiano è poi approdato alla Ineos – Grenadiers, formazione con la quale ha vinto il Tour de France 2019 imponendosi, nella classifica generale finale, davanti al proprio compagno di squadra, il gallese Geraint Thomas, che era salito sul primo gradino del podio a Parigi l’anno precedente.

Tanti stop per il colombiano

Nel 2020 Bernal era partito con l’obiettivo di vincere nuovamente il Tour de France, ma è stato costretto al ritiro per un problema alla schiena. Una volta sistemato il suo fisico, Bernal ha poi deciso di puntare sul Giro d’Italia, vincendo l’edizione 2021. Alla Vuelta a Espana di quell’anno, invece, chiuse in sesta posizione in classifica generale. L’anno seguente, poi, è accaduto l’imprevedibile: nel mese di febbraio, il capitano della Ineos – Grenadiers si è scontrato con un mezzo pesante mentre si stava allenando in Colombia: un impatto terribile, al punto tale che, in un primo momento, si è anche pensato che la sua vita potesse essere in pericolo. Una lunga ripresa e una lunghissima riabilitazione hanno fatto sì che Bernal tornasse in sella: nel 2022 e nel 2023, quindi, il colombiano ha dovuto tralasciare le proprie ambizioni per ritrovare la forma fisica dopo un incidente dal quale non tutti si sarebbero ripresi.

Bernal, il riscatto passa per il Tour de France

La Ineos – Grenadiers ha dimostrato di credere ancora in Bernal: la terza posizione conquistata a O Gran Camino può far sorridere il team britannico, che può ancora lavorare bene con lui in vista del prossimo Tour de France. Il colombiano, nella seconda tappa, è riuscito a resistere per molto tempo alle sfuriate di Jonas Vingegaard, grande dominatore della corsa, che ora farà capolino alla Tirreno – Adriatico. Appare quindi chiaro che Bernal può cercare riscatto, anche se ad oggi è difficile per tutti battagliare con Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard: il colombiano potrebbe comunque inserirsi in una possibile lotta per il podio insieme Primoz Roglic e ai tanti outsider che affronteranno la prossima Grande Boucle. La partenza dall’Italia sarà un’ulteriore motivazione per Bernal, dato che si passerà anche per nel Piemonte, la regione che lo ha visto crescere dal punto di vista ciclistico.

Bernal terzo a O Gran Camino

In Spagna, Egan Bernal ha quindi centrato la terza posizione finale nella classifica generale della corsa O Gran Camino alle spalle di Jonas Vingegaard, vincitore della corsa, e del francese Lenny Martinez, astro nascente del ciclismo transalpino. Il colombiano affronterà sabato la Strade Bianche, a Siena, prima di procedere con un periodo di allenamento in vista della Volta Catalunya, dove si confronterà ancora una volta con Jonas Vingegaard e, stavolta, anche con Primoz Roglic. Al via dovrebbe esserci anche Tadej Pogacar. Un gran bell’antipasto di Tour de France nel mese di marzo e un modo per capire a che punto è la preparazione dei possibili protagonisti.

UAE Tour, Van Eetvelt fa il ribaltone: sua l’ultima tappa e la generale

Lennert Van Eetvelt ha regalato uno spettacolo straordinario nella tappa finale dell’UAE Tour, conquistando non solo la vittoria di giornata a Jebel Hafeet, ma anche la classifica generale della sesta edizione del Giro degli Emirati Arabi Uniti. In una giornata dove tutti si attendevano una grande sfida a due tra Jay Vine e Ben O’Connor, Lennert Van Eetvelt ha dimostrato il proprio valore emergendo come vincitore indiscusso. Il ventiduenne della Lotto Dstny aveva già vinto in Spagna a inizio stagione, ma il trionfo di oggi arriva davvero a conferma dei tanti buoni risultati che è riuscito a conquistare nell’ultimo periodo.

UAE Tour, ribaltone Van Eetvelt

La tappa finale dello UAE Tour è stata caratterizzata dalla salita impegnativa di Jebel Hafeet, con un percorso di quasi 11 chilometri e una pendenza media del 7%, che in alcuni tratti superava il 10%. Nomi molto importanti del ciclismo internazionale come Tadej Pogačar, Adam Yates e Alejandro Valverde avevano già fatto vedere in passato che questa ascesa è davvero terribile. Si trattava del secondo arrivo in quota dopo quello di pochi giorni fa, dove Ben O’Connor ha trionfato.

La fuga

Quattro corridori hanno formato la fuga del giorno, ottenendo un vantaggio di circa sei minuti. Mark Stewart, Silvan Dillier, Jonas Rickaert ed Emanuel Buchmann hanno composto il quartetto di fuggitivi, con il gruppo principale guidato dagli uomini UAE Team Emirates, al servizio di Jay Vine e Brandon McNulty, che cercavano di contenere il distacco. Il vento laterale ha causato la frammentazione del gruppo in più occasioni, con situazioni in cui i ventagli si sono formati e si sono riuniti. A 60 chilometri dal traguardo, un gruppo si è staccato, ma i continui ventagli nel gruppo hanno portato di nuovo a una situazione di gruppo compatto.

Fasi finali concitate

Ai piedi di Jebel Hafeet, il plotone era quasi al completo, e i fuggitivi hanno iniziato la salita con un vantaggio di un minuto. Emanuel Buchmann è stato il primo a provare l’attacco, resistendo in testa per un po’, ma è stato raggiunto a meno di tre chilometri dal traguardo. La Decathlon AG2R La Mondiale ha preso il controllo della corsa per conto di Ben O’Connor, vincitore della prima tappa in montagna a Jebel Jais. McNulty è uscito dal gruppo principale a sette chilometri dall’arrivo, mettendo in difficoltà persino il leader Jay Vine, proprio compagno di squadra. Nel finale, Pello Bilbao ha tentato un attacco, ma il gruppo degli scalatori ha reagito. Lennert Van Eetvelt, Ilan Van Wilder e Michael Storer hanno chiuso il gap, e nell’ultimo chilometro, Van Eetvelt ha superato gli altri due, ottenendo la vittoria di tappa e conquistando la classifica generale.

UAE Tour, vittoria di Van Eetvelt

Allo UAE Tour, Van Eetvelt è riuscito a distanziare Ben O’Connor di due secondi in classifica generale. Pochi, ma sufficienti per portare a casa non solo la frazione finale della corsa, ma anche la classifica generale della corsa. A tutti gli effetti, la Lotto Dstny può puntare su uno scalatore provetto, che nei prossimi anni può far valere le proprie doti nelle grandi corse a tappe. Resta delusa la formazione di casa, la UAE Team Emirates: Pello Bilbao completa il podio, ma il primo corridore della formazione emiratina è fuori dai primi 10 della classifica, a segnalare quanto, in quest’ultima frazione, la squadra abbia sofferto. L’assenza di un corridore come Adam Yates, che si è ritirato a scopo precauzionale, sicuramente non ha aiutato la squadra, che ora dovrà lasciare alle spalle l’amarezza di una gara persa dopo che sembrava essere dominata.

Ciclismo, Pozzovivo chiude la carriera alla VF Group Bardiani

Domenico Pozzovivo chiuderà la sua carriera con la VF Group Bardiani CSF, la squadra che lo ha lanciato nel mondo del professionismo nel 2005. Il corridore lucano era rimasto senza contratto dopo che, al termine della scorsa stagione, non è stato riconfermato dalla Israel Premier Tech. L’obiettivo principale di Domenico Pozzovivo sarà quello di affrontare l’ultimo Giro d’Italia della sua carriera, a 41 anni, eguagliando il record di partecipazioni di Wladimiro Panizza, che ha affrontato la corsa rosa per ben 18 volte in carriera.

VF Group Bardiani, Pozzovivo chiude la carriera

Si chiude quindi il cerchio della carriera di Domenico Pozzovivo alla VF Group Bardiani, denominazione attuale della formazione diretta da Bruno e Roberto Reverberi. Una squadra nata per lanciare i giovani nel grande panorama del ciclismo mondiale: tra i tanti nomi lanciati dal team, oltre a quello di Pozzovivo, c’è anche quello di Sonny Colbrelli, ultimo corridore italiano capace di vincere la Parigi – Roubaix. La carriera di Domenico Pozzovivo è stata sempre legata al Giro d’Italia: nel 2012 riuscì ad ottenere la sua unica vittoria di tappa a Lago Laceno, ma si è sempre distinto sia quando ha corso da capitano che quando ha affrontato la corsa rosa con l’obiettivo di correre in appoggio ai propri capitani, come accaduto negli anni alla Bahrain, quando ha pedalato in appoggio a Vincenzo Nibali. Per la VF Group Bardiani CSF, la presenza di Domenico Pozzovivo è inoltre molto importante per i giovani, visto che con la sua esperienza è in grado di fare da chioccia ai tanti ragazzi che stanno vivendo le prime stagioni nelle corse più importanti al mondo.

Riprendersi dopo l’incidente

La carriera di Domenico Pozzovivo è stata segnata anche dal terribile incidente che ha rischiato di compromettergli tutta la carriera: nel 2019 è stato infatti investito da un’autovettura mentre si stava allenando sulle strade di casa. La riabilitazione è stata lunghissima perchè il bollettino medico fu semplicemente drammatico: l’anno seguente, nel 2020, prese parte al Tour de France e al Giro d’Italia nonostante avesse delle placche in titanio nel proprio corpo. Molto lavoro è stato necessario svolgere per far tornare tutto, più o meno, come era prima: in particolare, la posizione in bicicletta è stata completamente stravolta, in quanto non era possibile per Domenico pedalare nella posizione che aveva prima dell’incidente. Senza dubbio, è stato un esempio di resistenza e di resilienza. Tornare a correre alla corte di Bruno e Roberto Reverberi è quindi un bel ritorno a casa dopo aver corso in formazioni come la Ag2R La Mondiale, la Bahrain Merida, NTT Pro Cycling, Qhubeka Assos, Intermarchè Wanty e Israel Premier Tech. Il suo miglior piazzamento al Giro d’Italia è arrivato nel 2018, quando chiuse in quinta posizione l’edizione della corsa rosa vinta da Chris Froome.

Pozzovivo passa alla VF Group Bardiani

L’ultima stagione di Domenico Pozzovivo avrà quindi come culmine la partecipazione al Giro d’Italia. Sarà un’edizione molto particolare della corsa rosa, in quanto si prospetta molto dura già dalla prima settimana: molto probabilmente il lucano partirà con l’ambizione di conquistare una vittoria di tappa, per concludere nel modo più bello la propria lunga carriera. 19 stagioni nel professionismo, tante soddisfazioni e il record di Panizza in arrivo: senza dubbio, Pozzovivo ha scritto un pezzo di storia importante del Giro d’Italia, e brindare con un trionfo all’ultima partecipazione può essere senza dubbio molto importante.

Ciclismo, Vittoria Bussi tenta il record nell’inseguimento individuale

Vittoria Bussi tenterà un nuovo record. La ciclista romana, che è entrata nella storia per aver messo a segno per ben due volte il record dell’ora femminile, superando, nella seconda occasione, il muro dei 50 km, tenterà di mettere a segno il record nell’inseguimento individuale. Attualmente Vittoria Bussi è in Svizzera, in quanto si sta allenando nel velodromo di Aigle: da lì è iniziata la sua marcia di avvicinamento verso un nuovo record, quello dell’inseguimento individuale, che appartiene attualmente alla statunitense Chloe Dygert, che ha fermato l’orologio sul tempo di 3’16″937 a Berlino 2020.

Vittoria Bussi alla ricerca di un nuovo record

La notizia del tentativo di record nell’inseguimento individuale è stata riportata quest’oggi dai quotidiani Il Messaggero e La Gazzetta dello Sport. Secondo quanto riportato, Vittoria Bussi tenterà di mettere a segno il record ancora una volta da sola, senza il sostegno di grandi squadre, come è accaduto già per i due record dell’ora. Nonostante non avesse un team alle sue spalle, la romana è entrata nella storia del ciclismo come prima donna al mondo capace di abbattere il muro dei 50 km, percorrendo la distanza di 50,267 km. L’ultimo record dell’ora è stato messo a segno in Messico, ad Aguascalientes, lo scorso 13 ottobre. L’Italia può quindi vantare due primatisti del mondo nell’ora: tra gli uomini Filippo Ganna, tra le donne Vittoria Bussi. Tra i due c’è però una differenza sostanziale: alle spalle del corridore piemontese c’è una formazione blasonata e importante come la Ineos – Grenadiers. Vittoria Bussi, invece, ha dovuto e deve fare tutto da sola, in quanto ha iniziato a praticare ciclismo solo nel 2013. Anche nei precedenti record, lei si è ritrovata a lavorare per procacciare degli sponsor, mettere a punto tutti i dettagli e curare ogni singolo particolare in una prova dove ogni piccola cosa può essere fondamentale.

L’inseguimento individuale

Il tentativo di record nell’inseguimento individuale dovrebbe essere fatto tra fine agosto e inizio settembre. La distanza da coprire è di 3 km, quindi il fisico deve lavorare in un modo completamente diverso rispetto al record dell’ora. Vittoria Bussi non nasconde che sperava che il record dell’ora portasse più interesse: ad oggi, infatti, ci sono ancora dei problemi di budget, in quanto il costo per realizzare il record del mondo nell’inseguimento individuale è tra i 45 e i 50.000 euro, e attualmente manca ancora un terzo del budget necessario. In questa circostanza, la romana non vorrebbe fare ricorso al crowdfunding, come invece aveva fatto per metter e segno il record dell’ora, in quanto non vuole “approfittare” della generosità delle persone. I progetti che la coinvolgono sono davvero tanti: usciranno infatti un docufilm sul record dell’ora e un libro che sarà presentato al Salone di Torino, senza contare il matrimonio, che avverrà a luglio sul Gran San Bernardo. nel frattempo, Vittoria Bussi è tornata anche a coltivare il suo primo amore, la matematica, lei che ha un dottorato di ricerca a Oxford e aveva lasciato i numeri per dedicarsi esclusivamente alla bici. Questo fa capire che, molto probabilmente, il tentativo di record del mondo nell’inseguimento individuale sarà l’ultima tappa di un cammino durato 10 anni, nel corso dei quali la Bussi ha rivoluzionato il ciclismo femminile. Prima donna a superare i 50 km/h, ora vuole scrivere un altro pezzo di storia delle due ruote: e se le cose dovessero andare male, vittoria ci riproverà nel 2025, quando l’Unione Ciclistica Internazionale uniformerà l’inseguimento individuale delle donne a quello degli uomini, facendolo così percorrere sulla distanza di 4 km.

O Gran Camino, Vingegaard batte Bernal nella seconda tappa

Jonas Vingegaard battezza il suo esordio stagionale con una bellissima vittoria. Alla O gran Camino, corsa spagnola che ha ospitato il suo debutto anche nel 2023, il vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France ha superato, nella seconda tappa, il colombiano Egan Bernal. Il piazzamento del portacolori della Ineos – Grenadiers è senza dubbio una bellissima notizia: ricordiamo infatti che nel 2022 Bernal è stato coinvolto in un incidente stradale in Colombia, mentre si stava allenando, nel corso del quale si è scontrato con un camion. Un impatto terribile per il corridore capace di vincere, fino ad oggi, il Tour de France 2019 e il Giro d’Italia 2021. Adesso c’è però la possibilità di rifarsi e di vedere nuovamente Bernal competere insieme ai migliori.

O Gran Camino, la legge di Vingegaard

Jonas Vingegaard si è imposto al termine della Taboada – Chantada (151.2 km), seconda frazione della gara spagnola che tanti consensi sta avendo da parte dei più importanti corridori del mondo. Dopo la cronometro inaugurale caratterizzata dal forte vento, che ha costretto gli organizzatori a neutralizzare i tempi in classifica generale, anche la seconda tappa è stata caratterizzata da delle condizioni meteo davvero molto particolari, con la pioggia e il freddo che si sono fatti sentire per tutto il giorno in una frazione molto complicata, con tanto dislivello da affrontare. Il vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France è rimasto da solo con Egan Bernal sull’ultima salita: il danese ha accelerato lasciando il colombiano in seconda posizione. Il distacco tra i due è stato di 24 secondi, con Jefferson Cepeda che ha ottenuto la terza piazza dopo un bello sprint a due con Bernal sulla linea del traguardo.

Fabbro in top 10

Si vede ad alti livelli anche Matteo Fabbro, corridore che ha lasciato il World Tour per accasarsi al Team Polti Kometa. Il corridore italiano ha ottenuto una bella ottava piazza al termine di una tappa, come dicevamo anche in precedenza, davvero molto difficile. Soprattutto, è possibile notare che l’avvio di stagione del Team Polti Kometa è davvero molto buono, con tanti piazzamenti ottenuti già in queste prime gare di stagione. La formazione italiana è diretta da due grandi ex corridori come Ivan Basso e Alberto Contador, che hanno lanciato questa squadra con l’obiettivo di dare spazio ai giovani. Matteo Fabbro, con un passato alla Bora-hansgrohe, spesso ha dovuto lavorare per i propri capitani, ma in questa piccola formazione ha la possibilità di mettersi in proprio, provando a lottare con i migliori per i successi che contano.

O Gran Camino: Vingegaard vince, Bernal risorge

Oggi ci sarà la terza tappa de O Gran Camino, la Xinzo de Limia – Castelo de Ribadavia (173.2 km). Una frazione anch’essa molto impegnativa, con un dislivello importante se si considera che siamo solo alla fine di febbraio e la stagione è solo ai nastri di partenza. Tra Jonas Vingegaard ed Egan Bernal ci sono 28 secondi di differenza in classifica generale, ma quello che più conta, in questo momento, è la prestazione fornita da un corridore come il colombiano, che è sembrato rinascere dopo un 2023 di grande fatica. Ricordiamo che Bernal ha perso tutta la stagione 2022 in seguito a quel brutto incidente e lo scorso anno ha preso parte alle grandi corse a tappe con l’obiettivo di guardare a lungo termine: per ora sembra davvero che i risultati stiano arrivando. Secondo le indiscrezioni che trapelano dall’ambiente, Egan Bernal dovrebbe anch’egli prendere parte al prossimo Tour de France, in una selezione, per la Ineos – Grenadiers, che prevede tanti attaccanti al via della corsa francese. L’obiettivo sarà, come al solito, quello di insidiare la Visma – Lease a Bike e la UAE Team Emirates.

Ciclismo, al via le classiche del pavè con l’opening weekend

Iniziano domani le classiche di ciclismo sul pavè in Belgio. Sabato e domenica ci sarà infatti il cosiddetto “opening weekend” delle gare in terra belga, con la Omloop Het Nieuwsblad che si terrà sabato, sia al maschile che al femminile, e la Kuurne – Brussels – Kuurne, prevista per domenica. Entrambe le gare danno il via alle corse sul pavè, che culmineranno ad aprile con le due grandi classiche, il Giro delle Fiandre e la Parigi – Roubaix.

Ciclismo, torna il pavè con la Omloop Het Nieuwsblad

La Omloop Het Nieuwsblad è una delle corse più amate dal pubblico in quanto la gara si svolge da Gent a Ninove, con il finale che ricalca gli ultimi chilometri del vecchio Giro delle Fiandre, quello che si risolveva sui muri del Grammont e del Bosberg. Dal 2012, il percorso della classica fiamminga è cambiato, con un finale in circuito che ha comunque regalato spettacolo, ma i nostalgici sono sempre legati al Grammont (detto anche Muur van Geraardsbergen) e alla sua chiesa che sorge in cima, ad indicare la fine del muro in pavè. Gli uomini dovranno affrontare 202 km con 12 muri, mentre per le donne sono previsti 127 km, sempre con il finale che prevede il muro di Grammont e il Bosberg prima del gran finale a Ninove.

Van Aert favorito

Senza dubbio, il grande favorito della vigilia per la Omloop Het Nieuwsblad è Wout van Aert. Il corridore fiammingo, per la prima volta in carriera, prenderà parte sia alla Omloop Het Nieuwsblad che alla Kuurne – Brussels – Kuurne, con l’obiettivo di ricalcare, insieme alla Visma – Lease a Bike, l’ottima campagna del nord portata avanti lo scorso anno. Non ci sarà, invece, Mathieu Van der Poel, che affronterà la Milano – Sanremo come prima gara stagionale prima di affrontare tutte le classiche fino alla Liegi. Tra gli italiani, invece, non ci sarà Davide Ballerini, corridore che ha vinto questa corsa nel 2021. Le speranze sono affidate a Gianni Moscon, che dovrà tuttavia rispettare le gerarchie della Soudal Quick Step, squadra che ha sempre cercato di fare il massimo in queste corse, e Jonathan Milan, che sarà uno degli uomini più importanti della Lidl – Trek.

Ciclismo, il pavè è anche alla Kuurne – Brussels – Kuurne

Non mancheranno i muri in pavè anche domenica alla Kuurne – Brussels – Kuurne, anche se in questo caso tra l’ultimo muro e il finale ci sono molti chilometri nel corso dei quali i velocisti potrebbero organizzarsi per cercare di superare gli uomini da classiche. Si gareggia da Kortrijk a Kuurne per 196 km complessivi, nel corso dei quali l’ultimo muro in prave è posto a 60 km dal traguardo. Tra i grandi favoriti per questa corsa è giusto citare il danese Kasper Asgreen, che verosimilmente sarà uno degli avversari principali di Wout van Aert: il corridore della Soudal Quick Step si impose in questa gara nel 2020 con un numero eccezionale, staccando tutti gli avversari dalla propria ruota in pianura. Una gara che si disputò pochi giorni prima dell’interruzione delle corse per l’emergenza Covid.

Le corse in diretta tv

Le prime due corse di ciclismo sul pavè della stagione 2024 saranno entrambe trasmesse in diretta tv: la Omloop Het Nieuwsblad sarà trasmessa in tv su Eurosport 2 (canale 211 di Sky) dalle 13.30 e in streaming su Eurosport.it, Discovery+, DAZN, Sky Go, NOW dalle 13.30. La Kuurne Brussels Kuurne di domenica sarà trasmessa sempre sugli stessi canali ma a partire dalle 14:30.

UAE Tour 2024, Kooij batte Merlier allo sprint

Vittoria di Olav Kooij nella tappa odierna dello UAE Tour, la Al Aqah – Umm Al Quwain (182 km). La quinta frazione della corsa emiratina sembrava ormai essere di dominio di Tim Merlier, vincitore già di due frazioni, ma questa volta è servito il fotofinish per mettere ordine al termine di una volata davvero caotica. Il successo è andato quinto al portacolori del Team Visma Lease a Bike, che ha messo a segno il proprio secondo sigillo stagionale dopo il trionfo conquistato in Spagna alla Clasica de Almeria.

UAE Tour, numero di Kooij nella quinta tappa

Lo UAE Tour fino a domani sarà il festival dei velocisti. La corsa si deciderà infatti domenica con il secondo e ultimo arrivo in salita, ma prima ci sono davvero tante occasioni per le ruote veloci. Anche oggi le squadre degli sprinter non si sono volute far scappare un’occasione d’oro: il favorito numero uno della vigilia era senza dubbio Tim Merlier, in quanto il belga ha dimostrato ampiamente di essere in grande forma in questo inizio di stagione. Dopo il secondo trionfo allo UAE Tour, ottenuto ieri, il portacolori della Soudal Quick Step era partito con i favori del pronostico. Nel finale, però, le cose si sono mescolate: proprio quando Merlier sembrava sul punto di calare il tris di vittorie in questa corsa, Olav Kooij lo ha superato, andando a prendersi un successo davvero meritato.

Kooij astro nascente

Olav Kooij è senza dubbio l’astro nascente del ciclismo olandese. Quest’anno il corridore del Team Visma Lease a Bike prenderà parte al Giro d’Italia con l’obiettivo di centrare dei successi di tappa. La formazione prevista per la corsa rosa è davvero spettacolare, in quanto ci sono corridori come lui e Van Aert che possono provare a togliersi delle immense soddisfazioni regalando spettacolo. La Visma Lease a Bike, per ora, è anche la squadra che ha tolto a Tim Merlier lo scettro di sprinter principale in questo UAE Tour: è servito il photofinish, ma alla fine l’olandese è riuscito a superare il belga. Nelle prime posizioni si rivede anche Sam Welsford, corridore della Bora hansgrohe, che aveva dominato le volate al Tour Down Under. Questa volta Welsford ha ottenuto la terza piazza.

UAE Tour: vince Kooij, Consonni ancora davanti

Ancora un piazzamento, invece, per Simone Consonni. Il corridore della Lidl – Trek ha conquistato la quarta piazza allo sprint, confermando di avere un’ottima condizione di forma. Manca solo la vittoria al corridore che ha lasciato la Cofidis per accasarsi nel team americano: non dimentichiamo inoltre anche il suo lavoro per Jonathan Milan, in qualità di ultimo uomo, quando i due hanno corso insieme alla Volta a la Comunitat Valenciana. Consonni ha sempre dimostrato di poter correre sia da capitano che da gregario, e questa sua continuità di risultati conferma con i fatti il grande valore che riesce a portare a una formazione già di per sé molto importante come la Lidl – Trek. La classifica generale resta invece invariata, con day Vine che conserva la maglia di leader dello UAE Tour con 11 secondi di vantaggio sull’australiano Ben O’Connor. I due si sfideranno in salita domenica, in una frazione che si preannuncia come una bella lotta tra la UAE Team Emirates e la Decathlon Ag2R La Mondiale, squadra capace di vincere proprio con O’Connor il primo arrivo in salita. Per domenica ci si aspetta quindi una giornata molto impegnativa, ma domani ci sarà prima un’altra frazione per velocisti, la Louvre Abu Dhabi Museum – Abu Dhabi Breakwater (138 km).

O Gran Camino, Tarling vince la cronometro neutralizzata

Joshua Tarling ha vinto la cronometro inaugurale de O Gran Camino, la corsa iberica che ha ospitato l’esordio stagionale del vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, Jonas Vingegaard. Il forte vento ha caratterizzato la prima tappa della corsa spagnola, con partenza e arrivo a A Coruña per 14 km complessivi. I big in gara hanno deciso di non prendere rischi, soprattutto dopo che la giuria ha deciso che i tempi per la classifica generale sarebbero stati neutralizzati, proprio in quanto il vento era davvero troppo forte. Tarling si è così preso la vittoria di tappa e la prima maglia di leader della classifica generale, ma domani tutti ripartiranno con lo stesso tempo.

O Gran Camino, successo di Tarling

La prima tappa de O Gran Camino vede quindi il successo di Tarling. Che non sarebbe stata una giornata facile lo si era capito già durante la ricognizione, quando David Gaudu è finito a terra a causa delle forti raffiche di vento. Joey Rosskopf è stato il primo corridore capace di fare un ottimo tempo, ma Ethan Hayter e Wilco Kelderman sono poi riusciti a superarlo. L’olandese è stato in testa per molto tempo, soprattutto a causa delle condizioni meteo, che hanno spinto molti corridori a non prendere rischi eccessivi. Joshua Tarling è stato l’unico corridore capace di arrivare a una media di 48 km/h, coprendo il percorso in 18’22”.

Bella prova di Andrea Piccolo

La prima tappa de O Gran Camino ha visto anche la buona prova di Andrea Piccolo. L’italiano della EF EasyPost ha conquistato l’ottava posizione, chiudendo a 1’08” dal vincitore. Dopo un 2023 ad alti e bassi, Piccolo può quindi tornare a sorridere: la sua prova è stata senza dubbio molto incoraggiante e c’è davvero la possibilità di tornare a competere ad alti livelli. Piccolo era passato professionista come uno dei migliori Under 23 in circolazione, ma era rimasto senza squadra dopo la chiusura della Gazprom Rusvelo. In seguito a un periodo di transizione alla Drone Hopper Androni Giocattoli, Piccolo è approdato alla EF EasyPost, dove sta dimostrando di essere un giovane che può avere degli ottimi margini di crescita.

O Gran Camino: Tarling vince, i big controllano

Tarlin brilla a O Gran Camino e i corridori di classifica controllano la situazione. Uomini come Egan Bernal, Carlos Rodríguez e il campione in carica Jonas Vingegaard non hanno preso rischi e sono arrivati da Tarling con un bel distacco, ma sono solo indicativi, in quanto domani si affronterà la tappa tutti con lo stesso tempo. La seconda frazione della corsa spagnola, la Taboada – Chantada (151.2 km) è la prima tappa in linea di questa edizione, e presenta cinque gran premi della montagna di seconda e terza categoria. Sarà un continuo salire e scendere prima del gran finale: i riflettori restano puntati su Jonas Vingegaard, il quale ha reso noto anche che non prenderà parte alla Strade Bianche il prossimo 2 marzo, ma sarà al via della Tirreno – Adriatico per la prima volta in carriera. L’obiettivo sarà sempre quello di difendere la maglia gialla del Tour de France conquistata per due anni consecutivi, ma la Tirreno sarà un test fondamentale per capire a che punto è la condizione di forma. Lo scorso anno, inoltre, Vingegaard non ha mai corso in Italia: sarà quindi un’occasione importante per tutti i tifosi italiani, che potranno vedere il danese al via di una delle corse più importanti del nostro Paese.

Ciclismo, Ganna salta le classiche del nord per preparare i Giochi Olimpici

Filippo Ganna non prenderà parte alle classiche del nord nella stagione 2024. L’azzurro affronterà solo la Milano-Sanremo come grande obiettivo di questa primavera: dopo il secondo posto conquistato lo scorso anno alle spalle di Mathieu Van der Poel, il piemontese non vuole mancare all’appuntamento con la Classicissima di primavera, ma, salvo ripensamenti dell’ultima ora, non sarà al via né del Giro delle Fiandre né della Parigi-Roubaix, corsa dove lo scorso anno ha ottenuto un’ottima top-10. La voglia di fare bene alle Olimpiadi di Parigi 2024, sia su strada che su pista, è una motivazione troppo importante per Filippo Ganna, che ha deciso di improntare un programma volto a fargli avere il picco di forma alla fine del mese di luglio.

Niente classiche per Ganna

Niente classiche del nord, quindi, per Filippo Ganna. C’è ovviamente un pizzico di rammarico in questa scelta dettata anche dalle sue condizioni di salute attuali, come spiegato dal direttore sportivo della Ineos – Grenadiers, Dario David Cioni, in un’intervista rilasciata al sito OaSport. Nell’intervista, Cioni spiega che il corridore piemontese ha avuto un’influenza con tosse che è durata più del previsto. Anche per questo motivo, nella cronometro della Volta Algarve, in Portogallo, l’azzurro non è riuscito a competere per la vittoria: sono stati persi dei giorni di allenamento che hanno inciso sul suo rendimento. Nulla di grave, ovviamente: siamo solo a febbraio e la stagione è ancora molto lunga.

Tirreno – Adriatico per preparare la Sanremo

L’assalto alla Milano – Sanremo passerà per la Tirreno – Adriatico, corsa nella quale Filippo Ganna ha sempre fatto molto bene. La Corsa dei Due Mari sarà quindi un test fondamentale per capire se il corridore della Ineos – Grenadiers possa aver recuperato bene dall’influenza: la presenza di una cronometro nel primo giorno di corsa sarà molto importante per capire quale sia la sua condizione di forma. Dario David Cioni non lo esplicita, ma è molto probabile che il Giro d’Italia possa rimanere come appuntamento fondamentale per Filippo Ganna nel corso di questa stagione: l’azzurro non è al top della forma proprio perchè l’obiettivo è fare una buona Milano – Sanremo per poi prendere parte al Giro d’Italia con vista sui Giochi Olimpici. Ricordiamo che il corridore piemontese, vincitore della medaglia d’oro a Tokyo nell’inseguimento a squadre, coltiva il sogno di vincere una medaglia sia su pista che su strada, in particolare nella prova a cronometro.

Niente classiche per Ganna: al Giro al fianco di Thomas?

Il direttore sportivo della Ineos – Grenadiers ha spiegato che per il Giro d’Italia la squadra punterà di nuovo su Geraint Thomas, che lo scorso anno ha ottenuto la seconda posizione finale. Secondo quanto trapela nell’ambiente, è molto probabile che Filippo Ganna possa prendere parte alla corsa rosa che parte proprio dal Piemonte, con la prima frazione da Venaria Reale a Torino. L’obiettivo principale sarà però sempre quello di fare bene a Parigi 2024: sarà imprescindibile quindi un’altra importante sessione di allenamento, verosimilmente in altura, prima dell’appuntamento a cinque cerchi. Sarà un peccato non vedere di nuovo Ganna al via della Parigi-Roubaix, ma l’appuntamento con la classica delle pietre è solo rimandato: il prossimo anno, con un numero minore di impegni su pista, Filippo potrebbe tentare un nuovo assalto alla classica delle pietre, che si è rivelata essere particolarmente adatta alle sue caratteristiche. Non è un caso che Ganna abbia vinto proprio quella corsa quando era Under 23: il feeling con il pavè è qualcosa che scorre nel sangue.

UAE Tour 2024, Merlier si impone di nuovo allo sprint

Seconda vittoria di Tim Merlier in questa edizione dello UAE Tour. Il corridore belga della Soudal Quick Step si è imposto in grande stile nella quarta frazione della corsa emiratina, bissando il trionfo conquistato nella prima tappa. E’ un grande avvio di stagione 2024 per Tim Merlier, che si era imposto già in due frazioni dell’AlUla Tour.

UAE Tour, Merlier ancora a segno

All’UAE Tour, Merlier era arrivato con l’ambizione di continuare a fare bene. Per ora, il belga non sta per niente deludendo le aspettative, tutt’altro: quattro vittorie stagionali per lui, un numero importante se si considera che siamo ancora a febbraio. Ma, soprattutto, è il suo modo di imporsi in volata che fa capire quanto possa essere, anche in futuro, uno degli uomini da battere anche nelle grandi corse a tappe quando ci sono arrivi veloci. Ad oggi non sappiamo ancora se Merlier deciderà di puntare a classiche monumento come la Milano-Sanremo, che sulla carta potrebbe essere adatta alle sue caratteristiche, ma di sicuro in volata può dettare legge al cospetto di tutti i velocisti. Come di consueto, in questo sprint dello UAE Tour c’è stato davvero molto caos: Merlier è spuntato fuori al momento giusto, resistendo al possibile rientro di Arvid de Kleijn e Olav Kooij, che si sono piazzati alle sue spalle. C’è anche un po’ di Italia nelle prime posizioni, con Jakub Mareczko che si rivede ancora nella parte anteriore del gruppo: il velocista della Corratec – Vini Fantini ha chiuso in quinta piazza.

La tappa

Prima dello sprint finale che ha deciso la quarta frazione dello UAE Tour, la giornata è stata caratterizzata da una fuga di due corridori: Mark Stewart, portacolori del Team Corratec-Vini Fantini, e Harm Vanhoucke della Lotto Dstny. Ma in una giornata come questa le ruote veloci e le loro rispettive formazioni hanno dato fondo a tutte le loro energie per far sì che la corsa si chiudesse in volata: Alpecin-Deceuninck, Jayco AlUla e Team Dsm-firmenich PostNL non hanno dovuto fare sforzi eccessivi per riprendere Vanhoucke, che era rimasto solo in testa dopo che Steward aveva perso terreno. Nell’ultimo chilometro è stato molto importante il lavoro svolto dalla Alpecin-Deceuninck per Kaden Groves, che era il velocista designato per concorrere verso il successo finale per il team olandese.Alla fine della frazione, però, Groves non è riuscito a rimanere nelle prime posizioni, cedendo il passo a uno scatenato Tim Merlier. Delusa anche la Movistar, che aveva improntato la corsa verso lo sprint finale di Fernando Gaviria, che deve accontentarsi di un piazzamento nella top-10. Stesso discorso vale per il Team Dsm-firmenich PostNL, che vede Fabio Jakobsen non riuscire ancora ad esultare in una corsa. L’olandese era uno degli uomini più attesi in questo avvio di stagione dopo aver lasciato la Soudal Quick Step, ma deve accontentarsi di un ennesimo piazzamento.

Merlier leader delle volate all’UAE Tour

Tim Merlier si consacra così come il re delle volate in questa edizione dello UAE Tour, la corsa World Tour che, come avviene in ogni mese di febbraio, si svolge negli Emirati Arabi Uniti. A proposito di Emirati, la maglia di leader della classifica generale resta sulle spalle di Jay Vine, il corridore della UAE Team Emirates, che mantiene un vantaggio di 11 secondi su Ben O’Connor, vincitore dell’arrivo in salita di ieri. In terza piazza troviamo l’altro corridore della UAE Team Emirates, Brandon McNulty. Domani ci sarà un’altra tappa per velocisti, la Al Aqah – Umm Al Quwain (182 km): Merlier sarà di nuovo il favorito numero uno per il successo in attesa della frazione che deciderà la classifica generale finale, prevista per domenica, con il secondo arrivo in quota.

Ciclismo, Jonas Vingegaard torna domani a O Gran Camino

Jonas Vingegaard torna a gareggiare domani a O Gran Camino. Il corridore danese, vincitore delle ultime due edizioni del Tour de France, aveva iniziato anche lo scorso anno la propria stagione nella breve corsa a tappe spagnola, vincendola. Quest’anno l’obiettivo sarà quello di replicare il trionfo di 365 giorni fa, sempre con un occhio verso l’obiettivo più importante della stagione, la conquista della classifica generale del Tour de France.

Vingegaard in gara a O Gran Camino

Per Jonas Vingegaard, la partecipazione a O Gran Camino sarà l’esordio in questa stagione 2024 con la divisa del Team Visma – Lease a Bike. Scelta leggermente differente da quella del suo diretto rivale per la conquista del prossimo Tour de France, Tadej Pogacar: lo sloveno, infatti, non ha ancora preso parte ad alcuna gara nel corso di questo 2024. Il suo esordio stagionale avverrà sabato 2 marzo in occasione della Strade Bianche. La scelta è stata dettata dal fatto che Pogacar, nel corso di questa stagione, prenderà parte sia al Giro d’Italia che al Tour de France: da qui deriva la necessità di spostare il debutto stagionale di qualche settimana rispetto a quanto generalmente avveniva in passato.

Ritiro al Teide

Dopo aver svolto i primi mesi di allenamento con la Visma – Lease a Bike in Costa Blanca, a Calpe, Jonas Vingegaard ha svolto tre settimane di altura sul Teide. Come al solito, il corridore danese non ha fatto parlare molto di sè nel corso delle ultime settimane: è solo trapelata una notizia di vita privata, ovvero il fatto che ha deciso di aggiungere il cognome di sua moglie al suo, diventando così Jonas Vingegaard Hansen. Solo attraverso il sito ufficiale della squadra, il danese ha affermato che gli ultimi mesi sono stati dedicati ai ritiri, che sono andati molto bene. In Spagna è stato un periodo intenso e proficuo secondo Vingegaard, che è felice di tornare a gareggiare in Spagna a O Gran Camino, dove, nel 2023, ha conquistato tre successi di tappa e la classifica generale. La formazione giallonera sarà come di consueto molto ben attrezzata in quanto al via ci saranno anche Ben Tulett e Cian Uijtdebroeks, che possono essere dei co-leader insieme a Jonas Vingegaard, oltre a Wilco Kelderman, Johannes Staune-Mittet, Menno Huising e Tijmen Graat.

O Gran Camino, non sono Vingegaard

La startlist per O Gran Camino sarà molto prestigiosa. Non ci sarà Nairo Quintana, positivo al Covid-19, ma vedremo ai nastri di partenza il campione olimpico Richard Carapaz, il colombiano Egan Bernal, il francese David Gaudu e il corridore del Movistar team Ivan Ramiro Sosa. La gara si svolgerà da domani fino al 25 febbraio, andando a chiudere il lungo calendario di corse che si sono disputate in Spagna in questo avvio di stagione. Secondo quanto trapela, Jonas Vingegaard dovrebbe poi venire a correre in Italia, facendo il suo esordio alla Tirreno – Adriatico. Una scelta in controtendenza rispetto alle ultime annate, quando aveva preferito correre in Francia alla Parigi – Nizza. Come di consueto, la marcia di avvicinamento del danese verso il Tour de France comprende tante brevi corse a tappe come il Giro dei paesi Baschi, dove dovrebbe esserci un primo confronto diretto con Primoz Roglic e Tadej Pogacar, e il Giro del Delfinato, che sarà l’ultima prova prima del Tour de France. Attualmente, per il danese, non sono previste gare in calendario durante il mese di maggio, che sarà interamente dedicato alla preparazione della Grande Boucle.

O Gran Camino 2024, le tappe

Tappa 1 (22/02): Torre de Hércules (A Coruña) – Torre de Hércules (A Coruña) (14,8 km, crono)
Tappa 2 (23/02): Taboada – Chantada (151,1 km)
Tappa 3 (24/02): Xinzo de Limia – Castelo de Ribadavia (173,1 km)
Tappa 4 (25/02): Ponteareas – Tui (Parque Natural do Monte Aloia) (162,2 km)

UAE Tour 2024, O’Connor beffa la UAE Team Emirates

Ben O’Connor beffa la UAE Team Emirates nella corsa di casa, l’UAE Tour. Il corridore australiano della Decathlon – AG2R La Mondiale si è infatti aggiudicato la terza frazione della corsa, la Al Marjan Island – Jebel Jais di 176 km, dopo che la UAE Team Emirates, che ieri aveva realizzato la tripletta nella cronometro e che partiva con Brandon McNulty in maglia di leader della classifica generale, aveva controllato praticamente lungo tutta la salita finale grazie allo spettacolare lavoro di Mikkel Bjerg. Il danese aveva letteralmente spianato l’ascesa conclusiva, che non presentava delle pendenze impossibili ma era davvero molto lunga: dopo aver controllato tutta la corsa, la Decathlon – AG2R La Mondiale è riuscita a sferrare un doppio attacco che ha permesso a Ben O’Connor di vincere la tappa, portandosi in seconda posizione in classifica generale. La maglia di leader resta in casa UAE Team Emirates, con Jay Vine che ha preso il posto del proprio compagno di squadra Brandon McNulty in cima alla graduatoria.

UAE Tour, O’Connor si prende il primo arrivo in salita

Dopo la cronometro di ieri, che ha visto la tripletta della UAE Team Emirates, sembrava ormai scontato che la formazione di casa avrebbe continuato il proprio dominio sull’UAE Tour, la terza corsa World Tour della stagione. Dopo aver controllato per tutta la corsa, sulla salita finale di Jebel Jais è stato Mikkel Bjerg a fare una grande scrematura del gruppo dei migliori. Un’andatura altissima la sua, con tanti corridori che sono stati costretti a salire del proprio passo senza rimanere nel plotone che è andato a giocarsi la vittoria. Pochi chilometri prima dell’ascesa conclusiva c’è stato invece il ritiro di Adam Yates: il britannico poteva essere una delle carte migliori per la UAE Team Emirates, ma ha preferito ritirarsi in seguito a una caduta.

Grande prova della Decathlon AG2R La Mondiale

A pochi chilometri dalla vetta, grazie al forcing di Bjerg, erano rimasti in pochi a poter competere per il successo. A poco meno di un chilometro dal traguardo, quando sembrava imminente un attacco di Jay Vine o dello stesso Brandon McNulty, è successo l’imprevedibile: Valentin Paret-Peintre ha cambiato ritmo, prendendosi un buon margine di vantaggio. Alla sua ruota è rimasto incollato Ben O’Connor, il quale, negli ultimi 800 metri, è riuscito ad imporre un ritmo troppo alto per tutti gli altri. Jay Vine ha provato fino alla fine a colmare il gap di pochi secondi che si era creato, ma l’azione della Decathlon AG2R La Mondiale è stata davvero impeccabile: O’Connor è andato così a prendersi la terza tappa dello UAE Tour con 5 secondi di vantaggio su Vine, che si consola con la maglia di leader della classifica generale. Uno-due australiano, per ora, allo UAE Tour, visto che O’Connor è ora secondo a 11 secondi dalla maglia di leader, e potrebbe davvero iniziare a pensare alla leadership finale cercando di rovinare la festa della formazione di casa, la quale ha dimostrato comunque di essere molto forte e perfettamente oliata nei propri meccanismi.

UAE Tour, O’Connor per la generale

Dopo lo spettacolo offerto da Ben O’Connor in questa tappa dello UAE Tour, le prossime frazioni saranno dedicate alle ruote veloci. la classifica generale dovrebbe infatti decidersi domenica quando ci sarà un altro arrivo in salita in occasione dell’ultima frazione, la Al Ain Bait Mohammed Bin Khalifa – Jebel Hafeet, che sarà lunga 161 km. La sfida tra la UAE Team Emirates, che non vuole farsi scappare la corsa di casa, e la Decathlon AG2R La Mondiale, è apertissima, visto il gap minimo in classifica generale tra Vine e O’Connor. Entrambi i corridori hanno dimostrato di avere delle grandi doti in salita, quindi sarà una battaglia sul filo dei secondi, molto probabilmente, a decidere le sorti di questa edizione dello UAE Tour.

Morte Rebellin, si va perso il patteggiamento e la condanna a 3 anni e 11 mesi

Wolfgang Rieke, il camionista che ha investito e ucciso Davide Rebellin, gioca di nuovo la carta del patteggiamento, che era stato in un primo momento rifiutato dalla famiglia dell’ex corridore. Secondo le ultime indiscrezioni che trapelano, la direzione sarebbe quella di un patteggiamento con una condanna a 3 anni e 11 mesi per la persona che ha ucciso il corridore vicentino, che ha perso la vita pochi giorni dopo il suo addio al ciclismo agonistico.

Morte Rebellin, si va verso il patteggiamento

Gli avvocati di Wolfgang Rieke, il camionista tedesco accusato di aver investito e causato la morte di Davide Rebellin, hanno dichiarato dal tribunale di Vicenza che è stato raggiunto un accordo di patteggiamento con i pubblici ministeri. Secondo tale accordo, il 63enne sconterà una condanna di tre anni e 11 mesi, con la possibilità di scontare la pena agli arresti domiciliari anziché in carcere.

Rieke, precedentemente accusato di guida in stato di ebbrezza in seguito a un incidente non mortale, avrebbe investito Rebellin con il suo camion a Montebello Vicentino il 30 novembre 2022. Testimoni oculari hanno riferito di aver visto Rieke abbandonare il luogo dell’incidente dopo essersi avvicinato al corpo di Rebellin. Successivamente, Rieke è fuggito in Germania senza segnalare l’incidente, ma è stato identificato e catturato dalla polizia, poi estradato in Italia per affrontare il processo. Una precedente proposta di patteggiamento di due anni e 11 mesi è stata respinta dal giudice, e attualmente Rieke si trova in carcere a Vicenza.

Morte Rebellin, il patteggiamento e il pentimento di Rieke

Durante l’udienza, Rieke ha espresso brevemente il suo pentimento e ha dichiarato che è stato un errore, una tragedia, e di essere molto dispiaciuto per quanto accaduto. La sentenza del giudice è attesa per l’11 marzo, ma potrebbe essere emessa in precedenza, consentendo a Rieke di lasciare la prigione. Inoltre, è stato riportato che la famiglia di Rebellin ha ricevuto un risarcimento di 825.000 euro dalla compagnia assicurativa.

Nei prossimi giorni il tribunale dovrà quindi esprimersi sulla possibilità dei domiciliari. L’avvocato Picco, che difende la famiglia Rebellin, si è fatto carico delle sensazioni che stanno vivendo i familiari dell’ex corridore.

“La famiglia di Davide Rebellin è comunque soddisfatta di quello che è stato il corso della giustizia finora. Sicuramente è stato fatto tanto. Si pensava che nel momento in cui il camionista fosse andato in Germania non si sarebbe più visto, invece è stato consegnato all’Italia ed è stato messo in carcere, quindi sicuramente la giustizia ha fatto il suo corso”.

Il ciclismo piange ancora Rebellin

Il mondo del ciclismo, nonostante sia passato più di un anno dalla sua scomparsa, sta ancora piangendo Davide Rebellin. Uscito pulito dalla vicenda che lo ha coinvolto ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, quando era stato trovato positivo all’epo di seconda generazione dopo la vittoria della medaglia d’argento, non c’è stato più verso di restituirgli quella medaglia che gli era stata tolta dal CIO per una falsa positività, accertata poi in sede legale. Nella seconda parte della sua carriera, Rebellin non è più riuscito a prendere parte alle classiche delle Ardenne, quelle dove ha scritto importanti pagine di storia del ciclismo italiano. Correndo sempre in piccole formazioni, ha attirato l’attenzione di tanti tifosi, che non gli hanno mai fatto mancare il proprio calore. La sua tragica scomparsa è un lutto ancora profondo nel mondo del ciclismo.

UAE Tour 2024, Merlier firma la prima tappa

Sigillo di Tim Merlier nella prima tappa dello UAE Tour. Il corridore della Soudal Quick Step era il grande favorito della vigilia e non ha deluso le attese, andando a prendersi la prima frazione della corsa che si svolge negli Emirati Arabi. La prima giornata di gare ha visto una tappa quasi completamente pianeggiante da Al Dhafra Walk Madinat Zayed a Liwa, per un totale di 141 km. Sul podio di giornata troviamo l’olandese Arvid de Kleijn, portacolori della Tudor Pro Cycling Team, e l’azzurro Jakub Mareczko, portacolori del Team Corratec Vini Fantini.

UAE Tour, guizzo di Merlier

La frazione di apertura dell’UAE Tour è sembrata fin da subito terreno ideale per i velocisti. Sulla cartina non erano indicate salite vere: c’era solo qualche piccolo saliscendi. Il problema, come avviene in tutte le corse che si svolgono da queste parti, è sempre il vento: correre nel deserto porta a questo tipo di problemi, come avvenuto ad esempio all’AlUla Tour. Nonostante la tappa fosse destinata ai velocisti, due corridori della Corratec – Vini Fantini, molto coraggiosamente, hanno deciso di andare in avanscoperta: per un primo momento c’era solo Mark Stewart, poi è stato raggiunto dal suo compagno di squadra Marco Murgano Il britannico e l’italiano hanno avuto un vantaggio massimo di quasi quattro minuti sul gruppo.

La tappa

Nella parte anteriore del gruppo, la situazione è stata controllata da formazioni come Visma – Lease a Bike, Alpecin-Deceuninck e BORA-hansgrohe, che hanno lavorato per velocisti del calibro di Olav Kooij, Kaden Groves e Sam Welsford. Poco prima dell’ultimo sprint intermedio, a 24 chilometri dal traguardo, Stewart è andato avanti da solo, con Murgano si è fatto riprendere nel gruppo. A venti chilometri dal traguardo, però, è terminata anche l’azione dell’altro portacolori del Team Corratec Vini Fantini, così si è capito che davvero la corsa sarebbe potuta concludersi allo sprint. Nelle fasi finali c’è stato davvero tanto caos, al punto tale che c’è stata una brutta caduta a circa 200 metri dall’arrivo. Proprio in quel momento, Fernando Gaviria ha lanciato il proprio sprint, forte della vittoria già ottenuta al Tour Colombia, ma Tim Merlier è riuscito a superarlo negli ultimi metri, prendendosi la sua terza vittoria in questa stagione. Grazie a questo successo, il corridore belga della Soudal Quick Step è anche il primo leader della classifica generale dello UAE Tour.

Merlier, un UAE Tour da protagonista

Secondo quanto dichiarato alla vigilia della partenza dello UAE Tour, Merlier aveva dichiarato che l’obiettivo principale era quello di fare una buona corsa per confermare i bei risultati ottenuti in questo avvio di stagione. Il corridore belga ci è riuscito ampiamente, portando a casa un successo davvero molto importante. Sul podio di giornata c’è l’italiano Jakub Mareczko, corridore che, dopo aver avuto diverse opportunità in formazioni molto importanti, è tornato a gareggiare con il team che lo ha reso celebre al grande pubblico, il Team Corratec Vini Fantini. Resta ancora una volta deluso, invece, Fabio Jakobsen: l’olandese non ha ancora trovato il colpo di pedale ideale per affrontare le volate e quest’oggi si è dovuto accontentare di una quarta posizione che gli sta sicuramente stretta. Dietro di lui si rivede Sam Welsford, grande mattatore delle volate al Tour Down Under, e Fernando Gaviria, che sembra quasi essere rinato rispetto alle ultime stagioni vissute ad alti e bassi. Nei primi dieci troviamo anche l’azzurro Simone Consonni, che ha ottenuto l’ottava piazza finale. Domani lo UAE Tour riprenderà con la sua seconda tappa, una cronometro individuale con partenza e arrivo ad Al Hudayriyat Island, per 12 km complessivi.

Volta Algarve: a Martinez l’ultima tappa, a Evenepoel la generale

Daniel Martinez di è aggiudicato l’ultima tappa della Volta Algarve, la corsa portoghese che ha vissuto l’ultima fatica con la Faro – Alto do Malhāo(165.8 km). Remco Evenepoel si è invece preso la classifica generale, chiudendo in seconda posizione la tappa odierna alle spalle del corridore della Bora-hansgrohe. Solo tre secondi hanno diviso Martinez ed Evenepoel: il belga scrive così il proprio nome nell’albo d’oro della corsa lusitana per il terzo anno.

Volta Algarve, Martinez batte Evenepoel

Remco Evenepoel è partito questa mattina con un vantaggio di 47 secondi su Daniel Martinez: la vittoria nella cronometro aveva sostanzialmente deciso le sorti della classifica generale della Volta Algarve, ma bisognava ancora scrivere una pagina della corsa lusitana. Nel finale di gara, anche la Visma – Lease a Bike ha cercato di animare load corsa, quantomeno per una vittoria di tappa, o comunque per rafforzare il piazzamento sul podio di van Tratnik. proprio Wout Van Aert, vincitore di una frazione, si è messo a disposizione del proprio compagno di squadra portando avanti una serie di attacchi. In gruppo, però, Soudal Quick Step e Bora-hansgrohe si sono coalizzate per cercare di tenere la gara cucita,on i fuggitivi che sono stati ripresi proprio sull’ultima salita. Daniel Martinez è stato il primo ad attaccare, ma Remco Evenepoel è riuscito a controllare la situazione, portando a casa il successo nella classifica generale finale.

La classifica finale

Nel corso degli ultimi anni, la Volta Algarve è riuscita ad attirare l’attenzione dei media per la presenza di personaggi molto importanti al via. La gara a tappe portoghese è infatti piazzato poco prima del fine settimana di apertura delle gare belghe, e molti corridori decidono di rifinire la propria preparazione in Algarve prima di affrontare il terribile pavè del Belgio. E’ il caso di Wout Van Aert, che sta cercando di preparare il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix: il corridore della Visma – Lease a Bike salterà anche la Milano – Sanremo, proprio con l’obiettivo di vincere le corse dei suoi sogni. Per Remco Evenepoel, invece, il primo focus stagionale sarà sulle classiche delle Ardenne, con l’obiettivo di vincere la Liegi – Bastogne – Liegi per il terzo anno consecutivo.

Volta Algarve, gli italiani dietro Martinez

Buona prestazione, quest’oggi, di Cristian Scaroni. Il corridore dell’Astana Qazaqstan ha chiuso quarto alle spalle di Tom Pidcock. Il britannico ed Evenepoel hanno dato vita proprio a quella battaglia che avevo visto in parte lo scorso anno alla Liegi – Bastogne – Liegi, ma Martinez è stato il più abile. Scaroni si rivede di nuovo ad alti livelli, lui che ha 26 anni e ha dimostrato di avere grande talento nelle brevi corse a tappe. La Volta Algarve è stata anche la gara del ritorno di Tao Geoghegan Hart, il quale, in occasione di questa tappa, ha ottenuto una buona settima posizione. Il britannico era stato vittima di una brutta caduta nel corso dell’ultima edizione del Giro d’Italia, quando difendeva ancora i colori della Ineos – Grenadiers e stava correndo in appoggio a Geraint Thomas. Per il team britannico fu una grande perdita nella corsa che è stata poi conquistata da Primoz Roglic. Il attimo posto odierno è senza dubbio molto incoraggiante per Geoghegan Hart, che può guardare con fiducia ai prossimi impegni.

Setmana Valenciana, Elisa Balsamo vince ancora

Seconda vittoria di Elisa Balsamo in questa edizione della Setmana Valenciana. Ancora una vittoria allo sprint per la portacolori della Lidl – Trek, che si è imposta di forza davanti ad Arlenis Sierra, portacolori del Movistar Team, e alla nostra Nadia Quagliotto, che ha conquistato una bella terza posizione. La classifica generale è stata conquistata dalla svizzera Marlen Reusser, che ha superato la polacca Kasia Niewiadoma.

Setmana Valenciana, numero di Balsamo

Elisa Balsamo è tornata a trionfare dopo un 2023 vissuto davvero ad alti e bassi. L’intera stagione è stata condizionata dalla caduta in Gran Bretagna alla London Classic: l’azzurra ha poi cercato di tornare competitiva in vista del Giro d’Italia donne, ma è stata una stagione davvero travagliata per la campionessa del mondo 2021. In questo avvio di stagione (per la Balsamo questa apparizione alla Setmana Valenciana coincideva con l’esordio stagionale), Elisa si è aggiudicata due successi in due volate. Numeri davvero eccezionali per la portacolori della Lidl – Trek, che è tornata definitivamente ai suoi livelli in un anno cruciale, visto che non ci sono solo europei e mondiali da affrontare con la maglia della nazionale azzurra, ma anche i Giochi Olimpici. E chissà che non possa arrivare la convocazione dal commissario tecnico Paolo Sangalli per tutti e tre gli appuntamenti.

SD-Worx Protime ancora sugli scudi

La vittoria di Marlen Reusser, invece, certifica che la SD Worx Protime è sempre la squadra da battere in campo femminile. Anche in questa stagione, molto probabilmente, vedremo le divise della formazione olandese in avanscoperta insieme a quelle della Lidl – Trek, come è stato nel corso di questi ultimi anni. Gli italiani attendono con fiducia anche la FDJ – Suez, in particolare con Marta Cavalli, che è ferma può ai box per un infortunio. E’ da sottolineare, in ottica Setmana Valenciana, anche l’ottimo terzo posto di Nadia Quagliotto: l’azzurra ha preso parte a molte gare che si sono svolte in Spagna ed è già al secondo podio stagionale dopo quello conquistato al Trofeo Binissalem-Andratx, prova della Challenge Mallorca. Per la ventiseienne potrebbe quindi essere una stagione che può portare a molte soddisfazioni questa che è appena iniziata.

Lavoro di squadra

In una dichiarazione post gara, Elisa Balsamo ha raccontato che, come è avvenuto nella prima tappa, la squadra ha dovuto lavorare molto duramente per far sì che la volata si concretizzasse. Nella riunione tecnica del mattino, il direttore sportivo Ina Teutenberg aveva avvisato del fatto che l’arrivo a Valencia sarebbe stato adatto alle velociste, ma molte squadre avrebbero provato a scombussolare i piani, approfittando della stanchezza generale in gruppo. Non a caso, l’ultima salita è stata fatta davvero a gas aperto. Nel finale, un grande lavoro è stato fatto da Ilaria Sanguineti, che ha gestito il finale nel modo migliore possibile. Senza dubbio, uno degli appuntamenti cruciali per Elisa Balsamo, dopo la Setmana Valenciana, sarà il fine settimana di apertura delle gare in Belgio, con vista sul Giro delle Fiandre e sulla Paris Roubaix Femmes. L’azzurra ha vinto il mondiale 2021, ma vorrebbe avere nel proprio palmares una grande classica, e al Nord ha dimostrato sempre di saper pedalare bene anche quando le corse si fanno particolarmente dure. Di sicuro, questi ottenuti a Valencia sono risultati che danno davvero tanto morale in ottica futura: potrebbe davvero essere una grande stagione per Elisa Balsamo.

Setmana Valenciana, Realini si inchina solo a Fisher-Black

Gaia Realini si deve inchinare solo davanti a Niamh Fisher-Black nella penultima tappa della Setmana Valenciana. L’abruzzese della Lidl – Trek ha fatto valere le proprie doti in salita nel corso della penultima frazione della corsa iberica, la Alicante – Xorret de Catí (129 km), ma la portacolori della SD Worx – ProTime si è presa la frazione regina. La svizzera Marlene Reusser conserva la maglia di leader della classifica generale.

Setmana Valenciana, Realini seconda

La corsa della regina della Setmana Ciclista Valenciana è stata vinta da Niamh Fisher-Black. Sulla Xorret de Catí, salita più importante della giornata, è scattata insieme a Gaia Realini. Dopo una breve discesa, è riuscita a superare la portacolori della Lidl – Trek, conquistando un successo molto importante. Poco prima del traguardo, la salita molto impegnativa di Xorret de Catí (3,8 km a 11,4%) aspettava il gruppo: l’ascesa è molto famosa, in modo particolare alla Vuelta a España. Sulle pendenze micidiali di questa ascesa, Gaia Realini ha fatto vedere di che pasta è fatta, confermando le sue grandi doti da scalatrici. L’abruzzese si è messa in grande evidenza lo scorso anno allo UAE Tour e nel corso del Giro d’Italia donne. Anche quest’anno ha preso parte allo UAE Tour, dove ha corso in appoggio ad Elisa Longo Borghini, regalando sempre grande spettacolo in salita.

La tappa

Nella prima ora di corsa abbiamo visto poca azione. Il plotone, controllato dalle squadre della Canyon//SRAM e della Visma – Lease a Bike, è rimasto unito per molto tempo. A Puerto de la Carrasqueta (11 km a 4,6%), la corsa è scoppiata. Da lì è nato un gruppo di otto attaccanti: Mischa Bredewold (SD Worx), Amber Kraak (FDJ-SUEZ) e Maud Oudeman (Visma – Lease a Bike). Erano presenti anche Amanda Spratt (Lidl – Trek), Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM), Olha Kulynych (Fenix – Deceuninck Development), Caroline Andersson (Liv AlUla Jayco) e Magdeleine Vallieres (EF Education – Cannondale). Le otto hanno preso un minuto di vantaggio sul gruppo, dove il Team dsm – firmenich PostNL ha guidato l’inseguimento. La formazione olandese ha lentamente ma inesorabilmente ridotto il gap, fino al ricongiungimento all’inizio di Xorret de Catí. La leader della classifica Marlen Reusser ha poi preso la testa da sola, fino a quando non è arrivato un attacco di Kasia Niewiadoma. La polacca ha fatto un piccolo buco, ma Niamh Fisher-Black ha poi attaccato da sola.

Setmana Valenciana, Realini seconda dietro Fisher-Black

Solo Gaia Realini è riuscita a rimanere incollata alla ruota di Fisher-Black sulle terribili pendenze dell’ultima salita. Reusser inizialmente è salita su con il proprio ritmo, mentre Niewiadoma sembrava dover pagare il precedente sforzo. Nel finale, anche la svizzera ha perso terreno, spianando la strada a uno sprint a due tra Realini e Fisher-Black. Le due sono rimaste insieme fino alla cima della salita, poi in discesa Fisher-Black ha preso più rischi ed è andata a prendersi il successo davanti all’azzurra.
Si tratta del sesto successo stagionale per il Team SD Worx – Protime, che si candida a vivere l’ennesima stagione da dominatrice nel World Tour femminile dopo che lo scorso anno si è presa anche la classifica generale del Tour de France Femmes con Demi Vollering. La Realini è la migliore delle italiane in classifica generale, con un buon quinto posto. Domani si svolgerà l’ultima frazione della Setmana Valenciana, la Sagunt – València di 118 km, dove le ruote veloci proveranno a dire la loro in una tappa che sembra essere destinata a chiudersi allo sprint.