Skip to main content

Tag: carne

Sapori decisi: tre ricette coi fegatini di pollo

Se il bue ha il quinto quarto come leccornia, ovvero parti meno nobili impreziosite peròda ricette molto interessanti, anche il pollo ha i suoi “scarti” che possono diventare fantastici piatti. Basta avere un po’ di fantasia, non fare tanto gli schizzinosi e apprezzare i gusti decisi. Quali sono queste parti meno nobili? I fegatini di pollo. Ricette con le frattaglie dei volatili ce ne sono a iosa. E, magari inconsapevolmente, alcune le amiamo in modo particolare: pensiamo ai crostini alla toscana sui quali troneggia una crema di fegatini.

Come tutte le parti “non convenzionali” anche queste del volatile più utilizzato in cucina hanno dei gusti particolari, anzi, decisi. Fegatini di pollo: ricette per gente di sostanza verrebbe da dire. Sia il vostro palato a giudicare. In ogni caso siamo davanti ad un ingrediente interessante, che offre qualità nutritive significative, e che fa indiscutibilmente parte della nostra tradizione gastronomica. Presentiamo allora alcune ricette che hanno la capacità di riposizionare l’utilizzo dei fegatini di pollo togliendoli dallo scontato, e apprezzato, crostino toscano per portarli verso altre dimensioni che sicuramente saranno apprezzate. 

Ricette coi fegatini di pollo: provateli con la pasta

Per la prima delle ricette con i fegatini di pollo che vogliamo proporvi abbiamo scelto una preparazione semplice: trasformiamo i fegatini di pollo in uno splendido condimento per una pasta da farsi in poco tempo e dai costi particolarmente economici. 

Un suggerimento: come per le altre parti del pollo, assicuratevi che gli allevamenti siano biologici o quantomeno rispettosi del benessere animale. Ne va de la vostra salute e della salubrità del vostro palato. Allora: via con gli ingredienti e poi i passaggi. 

  • 320 gr di pasta
  • 340 gr di fegato di pollo
  • aglio
  • sale
  • olio EVO
  • 120 gr di cipolle bianche
  • brodo di pollo
  • grana padano

Procuratevi o preparate del brodo di pollo che ci servirà nel corso della ricetta. Poi prendete i fegatini e metteteli in un colino, quindi lavateli per bene sotto l’acqua corrente. Lasciateli scolare e poi tamponateli con un panno pulito oppure con della carta assorbente. Fatto questo potete tagliarli in tocchetti al coltello.

Mondate la cipolla e affettatela finemente. Mettete a scaldare un giro d’olio in una padella assieme a uno spicchio d’aglio quindi aggiungete la cipolla tritata e fatela rosolare dolcemente. Togliete quindi l’aglio e lasciate andare ancora la cipolla aggiungendo un mestolo di brodo di pollo. Quando la cipolla sarà ben appassita si possono aggiungere i fegatini di pollo, regolate di sale, e fate cuocere per 5 minuti. Fate intanto lessare la pasta in abbondante acqua bollente salata, quindi una volta pronta scolatela al dente e finite la cottura nel sugo con i fegatini di pollo. Aggiungete un po’ di brodo per mantenere l’umidità. Mantecate con il grana padano e servite. 

Fegato vuol dire anche Venezia

Tra le ricette con fegatini di pollo non poteva certo mancare una versione “alla veneziana”, che sappiamo essere immancabile quando si parla di fegato. Ecco gli ingredienti: 

  • 400 gr di fegatini di pollo
  • 2 cipolle bianche
  • olio EVO
  • 50 gr di burro
  • aceto
  • sale
  • pepe

Questa ricetta con fegatini di pollo prevede una discreta quantità di soffritto di cipolla: per questo iniziamo i passaggi mondando e poi affettando finemente le due cipolle. Nel frattempo mettete una significativa noce di burro a sciogliere in padella e quindi aggiungete le cipolle affettate. Fate appassire e poi aggiungete un mestolo di acqua calda, quindi potete coprire e lasciar cuocere per 15 minuti. Quando le cipolle saranno appassite aggiungete i fegatini, due cucchiaini di aceto di vino e fate cuocere per 5 minuti mescolando. Regolate di sale e pepe e la ricetta è finita. Accompagnate con delle patate al forno o un contorno di piselli.

Ricette con fegatini di pollo, patate e cipolla

Ecco una ricetta con fegatini di pollo che ci arriva dall’arco alpino e sposa tre componenti fantastici: oltre ai fegatini, l’immancabile cipolla e le splendide patate. Gli ingredienti? Eccoli: 

  • 400 gr di fegatini di pollo
  • 2 patate
  • 100 ml di vino rosso
  • olio EVO
  • 2 cipollotti
  • olio di semi
  • erba cipollina
  • rosmarino
  • sale e  pepe
  • prezzemolo

Sbucciate e lavate le patate quindi tagliatele a cubetti. Mettetele poi in un contenitore e conditele con un trito di erba cipollina, rosmarino, sale e pepe. Mescolate per amalgamare il tutto quindi friggete le patate in abbondante olio di semi per 15 minuti tenendole girate.

In un’altra padella fate appassire della cipolla affettata finemente e poi aggiungete  fegatini per farli rosolare. Aggiungete il vino rosso per sfumare. Quando le patate saranno cotte raccoglietele con una schiumarola e mettetele su carta assorbente per asciugarle, quindi versatele nella padella con i fegatini e lasciate cuocere per 5 minuti.

A chi non piace la carne macinata? Ricette insolite e sfiziose

Ci sono ingredienti che possono racchiudere i suggerimenti per compilare un’enciclopedia di ricette: una dietro l’altra possono riempire libri e libri di indicazioni per la nostra cucina. Vediamo le ricette: la carne macinata è l’ingrediente segreto che ci permette di elaborare una serie di soluzioni davvero inaspettate e tutt’altro che scontate. Cosa ci fate con la carne macinata? Le polpette? Gli hamburger? Il ragù? Certo. Ma non solo. 

Ricette con la carne macinata: le polpette in brodo

Andiamo alla scoperta di quello che si può inventare in cucina con la carne macinata: ricette per tutti i gusti realizzate con semplicità, facili da riprodurre e ottime da provare e proporre agli amici. La carne macinata è una vera e propria risorsa per la nostra cucina!

Partiamo con una ricetta davvero semplice e super buona, che darà un tocco speciale al brodo: le polpettine! Niente tortellini o passatelli quindi, ma siamo sicuri che non resterete delusi. Ecco gli ingredienti:

  • 100 g brodo vegetale
  • 100 g carne di vitello macinata
  • 50 g capelli d’angelo
  • 30 g foglie di lattuga
  • 15 g finocchio a lamelle
  • 1 cucchiaino di olio extravergine d’oliva
  • Curry
  • Sale

Fatevi macinare della polpa di vitello magra dal vostro rivenditore di fiducia e provvedete poi a condirla con mezzo cucchiaino di curry e una presa di sale. Lavorando con le mani create delle polpettine non più grandi di una noce e poi versatele nel brodo bollente assieme ai capelli d’angelo. Fate bollire 2 minuti e poi aggiungete lattuga e finocchio tagliati sottilmente a julienne. Regolate di sale, fate un giro d’olio a crudo e lasciate riposare qualche minuto prima di servire. Ovviamente proponete con del parmigiano e una macinata di sale. 

Un hamburger davvero speciale

Per la seconda ricetta con carne macinata vi proponiamo un hamburger. Se state già pensando “che noia” fermatevi subito! Perché questo è un hamburger speciale che si ispira alla tradizione altoatesina. Ecco gli ingredienti:

  • 2 pz Fette di speck
  • 1 pz Panino al latte
  • 1pz Svizzera di manzo
  • Foglie di insalata
  • Ketchup
  • Maionese fatta in casa
  • Feta
  • Ricotta
  • Provolone
  • Graukase (formaggio grigio tipico altoatesino) se disponibile

Passate lo speck in padella per farlo diventare croccante, mentre in una casseruola fate fondere i formaggi. Mentre si sciolgono potete preparare la maionese nel modo più tradizionale. Prendete la svizzera di manzo e fatela cuocere per pochi minuti in una padella antiaderente ben arroventata. Intanto tagliate il panino a metà e fate scaldare la base, poi spalmatela con del ketchup. Farcite con foglie di insalata, l’hamburger, la crema di formaggi, lo speck e la maionese. Chiudete il panino e servite. 

Ricette con carne macinata: il polpettone farcito

L’ultima ricetta con carne macinata che abbiamo pensato per voi è questo goloso polpettone farcito. Ecco ingredienti e passaggi:

  • 600 g polpa macinata di vitellone
  • 400 g spinaci freschi mondati
  • 300 g polpa macinata di vitello
  • 100 g mortadella tritata
  • 40 g Grana Padano Dop grattugiato
  • 3 pz uova
  • 3 pz fette di pancarré
  • salvia
  • rosmarino
  • alloro
  • latte
  • vino bianco secco
  • brodo vegetale
  • origano fresco
  • aglio
  • sale
  • pepe

Fate cuocere per prima cosa gli spinaci con poco olio e 1 spicchio d’aglio. Regolate di sale e lasciateli sul fuoco per 15 minuti. Dopo lasciateli raffreddare e strizzateli. Aggiungete agli spinaci un uovo, 20 g di grana e un cucchiaio di pangrattato. Mescolate fino a creare una crema. Intanto fate ammollare il pancarré nel latte.

Mescolate la carne macinata, la mortadella, 2 uova, il grana e un trito fine di maggiorana, origano e pepe. Aggiungete anche il pancarrè ammollato. Mettete il composto ottenuto tra due fogli di carta forno e stendetelo. Togliete un foglio e sulla carne mettete la farcia con gli spinaci. Aiutandovi con l’altra carta arrotolate il polpettone.

Fate rosolare il polpettone in tre 3-4 cucchiai di olio e uno spicchio d’aglio. Unite anche rosmarino, alloro e salvia. Sfumate dopo qualche minuto con 1 bicchiere di vino e bagnate con 2 mestoli di brodo. Quindi cuocete per 1 ora. Spegnete e fate riposare 10 minuti il polpettone prima di affettarlo. 

Arista di maiale: con mele e prugne, ma non solo!

Se siete alla ricerca di un secondo piatto di carne gustoso, scenografico, facile da fare e pure non eccessivamente costoso per quanto riguarda gli ingredienti, siete nel posto giusto! L’arista di maiale con mele e prugne soddisferà ogni vostro desiderio. Certo, l’abbinata maiale (e ogni tipo di carne) con le patate è forse quella più nota e amata, ma credete, provate quello con la frutta e non tornerete più indietro.

Come si fa l’arista di maiale con mele e prugne

L’arista di maiale con mele e prugne è davvero facile da fare, cuoce in forno e non richiede nemmeno attrezzature o dotazioni particolari. Partiamo dagli ingredienti, anche questi super semplici e, cosa da non sottovalutare, economici:

  • 800 g arista di maiale
  • 2 mele Golden
  • 8 prugne disidratate
  • 5 rametti timo
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale
  • Pepe

Mettete la carne (già legata dal vostro macellaio) in una teglia da forno unta con un filo d’olio extravergine d’oliva, quindi salatela, pepatela e massaggiatela delicatamente con le dita. Mettete quindi nella teglia anche le mele tagliate a spicchi, le prugne e i rametti di timo. Coprite la teglia con della carta d’alluminio e cuocete in forno statico preriscaldato a 160 gradi per circa 30 minuti, al termine dei quali andrete a levare l’alluminio. Cuocete per altri 10/15 minuti e la vostra arista di maiale con mele e prugne è già pronta (e buonissima!).

Non solo arista di maiale con mele e prugne: provatela in pentola

L’arista di maiale con mele e prugne è soltanto uno dei mille modi per cucinare questa straordinaria carne. Avete mai provato a cuocerla in pentola? Ecco qui una ricettina sfiziosa. Gli ingredienti sono:

  • arista di maiale 800 g
  • vino bianco mezzo bicchiere
  • olio extravergine d’oliva 2 cucchiai 
  • Brodo vegetale 500 ml 
  • rosmarino 1 rametto
  • carote 1
  • cipolla mezza
  • sale 
  • pepe 

Massaggiate la carne del maiale con due cucchiai d’olio extravergine, sale e pepe, dopodiché fatela rosolare in una padella. Aggiungete quindi la carota tagliata a rondelle, la cipolla tritata e un rametto di rosmarino, lasciando rosolare anch’esse. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco e continuate la cottura per circa 30 minuti, aggiungendo di tanto in tanto un mestolo di brodo caldo.

Una volta cotta, togliete la carne dalla padella, avvolgetela nell’alluminio e lasciatela riposare per almeno 20 minuti prima di tagliarla a fette. Approfittate di questo tempo per far restringere il sugo di cottura nella casseruola che vi servirà da accompagnamento.

E infine l’arista di maiale al latte

Dopo aver visto come si fa l’arista di maiale con mele e prugne e quella al forno, è il momento di scoprire come si fa quella al latte. Una ricetta davvero golosa, perché prevede una salsa cremosa realizzata frullando il fondo di cottura e un risultato davvero morbidissimo. Provare per credere! Andiamo con gli ingredienti:

  • Arista lardellata 1,2 kg
  • Latte intero 430 g
  • Cipolle bianche 120 g
  • Vino bianco 115 g
  • Burro 45 g
  • Salvia 1 rametto
  • Rosmarino 1 rametto
  • Alloro 2 foglie
  • Olio extravergine d’oliva 
  • Sale 

Scaldate un giro d’olio in una padella e cuoceteci a fuoco dolce le cipolle tagliate a fettine sottili, salando leggermente. Massaggiate con il sale l’arista lardellata, già legata con lo spago e steccata con un rametto di rosmarino, quindi rosolatela in un’altra padella con un filo d’olio e mettetela da parte.

Deglassate il fondo di cottura con il vino e fate ridurre leggermente, in modo che la parte alcolica evapori, quindi versate il liquido nella padella con le cipolle, insieme alla salvia e all’alloro 9. Aggiungete anche l’arista e il latte, mettete il coperchio e cuocete a fiamma medio-bassa per 70 minuti.

Trascorso il tempo, togliete la carne dalla padella e tenetela da parte al caldo, coperta con della pellicola. Levate anche le erbe aromatiche e frullate il fondo con un mixer a immersione, quindi unite il burro e mescolate bene, fino ad ottenere una salsa densa e cremosa. A questo punto potete rimuovere lo spago e tagliare la carne a fette, servendola con la sua deliziosa salsa.

Tradizioni contadine: ricette con le braciole di capra

Non nascondiamocelo: gli italiani sono un popolo di navigatori, santi, poeti, ma anche coltivatori e, soprattutto, pastori. La pastorizia è stata una componente fondamentale della nostra economia fino alla meccanizzazione e industrializzazione forzata dell’agricoltura. Per fortuna rimangono alcune sacche di salvifica resistenza e in alcune regioni i pastori sono ancora una componente essenziale del panorama agreste.

Questo fatto ci ha permesso di salvare anche alcune importanti tradizioni culinarie che altrimenti sarebbero andate perse, come l’utilizzo di certe carni oramai quasi completamente dimenticate. Ecco perché allora oggi parliamo di ricette con le braciole di capra.

Una carne sottovalutata

La standardizzazione dei gusti sta limitando sempre di più la nostra capacità di riconoscere e apprezzare proposte che, purtroppo, sono alternative. L’industrializzazione del gusto ha monopolizzato le papille gustative, proponendo solo tonnellate di manzo selezionato assieme a pollo allevato insapore.

Riprendiamoci la nostra identità culturale riscoprendo anche delle tradizioni culinarie che invece di appartengono profondamente. Parliamo delle ricette con le braciole di capra, un taglio di carne decisamente interessante.

Ricette con le braciole di capra sianese

Quando parliamo di braciola dobbiamo specificare a quale latitudine vogliamo riferirci. Perché in Campania la braciola non è la bistecca con osso che si conosce al nord, così come le brasciole pugliesi: si tratta di un involtino di carne di capra, di spalla o coscia che si presenta ripieno di erbe aromatiche e formaggio pecorino. Ecco gli ingredienti:

  • 1 kg di braciole di capra (spalla o coscia) private delle ossa ma non della pelle 
  • sale e pepe 
  • 5 spicchi di aglio 
  • prezzemolo abbondante 
  • olio EVO 
  • mezzo bicchiere di aceto di vino bianco 
  • mezza cipolla 
  • 2 barattoli di pelati passati da 400 gr 
  • 400 g pomodorini da 400 gr 
  • pecorino grattugiato q.b.

Ricordiamo che, come tradizione vuole, questa ricetta di braciole di capra si cuoce in pentola di terracotta. Quindi partiamo: prendiamo la carne e condiamola con sale, pepe, 4 spicchi di aglio tritati, pecorino grattugiato, prezzemolo tritato. Arrotoliamo le fettine di carne e chiudiamole con lo spago da cucina.

In una padella per prima cosa facciamo rosolare le braciole con poco olio e poi sfumiamo con aceto bianco: questo toglierà il sapore forte della carne. Prendiamo poi la pentola di terracotta, mettiamoci un giro d’olio, facciamo rosolare l’aglio e la cipolla, poi aggiungiamo le braciole, i pomodori pelati e i pomodorini. E’ importante coprire completamente le braciole. Per questo aggiungiamo acqua calda, regoliamo di sale e pepe e uniamo anche 2 cucchiai di pecorino grattugiato.

Portiamo a bollore, abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per 2 ore almeno. Controllate che le braciole siano tenere facendo la prova forchetta. Se volete un sugo più denso, una volta pronte le braciole toglietele dalla pentola e lasciatele da parte mentre fate rapprendere il sugo. 

Ricetta con braciola di capra e il suo ragù

Questa è una classica ricetta campana, proprio come le melanzane al funghetto o salsiccia e friarielli, capace di infuocare gli animi per chi la sa realizzare meglio. Si tratta di un ragù di braciola di capra da preparare con i cavatelli. Proviamo a scoprirla. 

Ingredienti per i cavatelli (circa 500 g):

  • 350 g di farina 00
  • 150 g di farina di semola
  • mezzo cucchiaio di sale
  • acqua q. b. 

Ingredienti per la braciola:

  • 4 o 6 fette di carne di capra da 200 g.
  • prezzemolo finemente tritato q. b.
  • formaggio pecorino romano grattugiato q. b.
  • aglio q. b.
  • pepe nero q. b.
  • sale q. b.
  • olio extravergine d’oliva q. b.
  • cipolla q. b.
  • un bicchiere di vino rosso
  • 1 kg passata di pomodoro San Marzano (o 2 kg se si decide di non utilizzare i pelati)
  • 1 kg pelati a pezzetti

Prepariamoci per tempo per realizzare questa ricetta con la braciola di capra perché il suo tempo di realizzazione supera le 3 ore. Partiamo dalla preparazione dei cavatelli mescolando farina 00 con la farina di semola e poi formando la tradizionale fontanella sulla spianatoia. Aggiungiamo acqua calda poco salata finché la farina sarà in grado di assorbirla.

Mescoliamo finché otterremo un panetto liscio ed elastico. Facciamolo ora riposare 10 – 15 minuti sotto un canovaccio pulito. Poi riprendiamolo e maneggiamolo tirandolo e ricoprendolo per ridargli elasticità e quindi tagliamone dei pezzettini ai quali, usando le mani, diamo una forma allungata ed incavata verso l’interno. Una volta pronti, i cavatelli vanno lasciati riposare coperti sulla spianatoia leggermente infarinata per circa 3 ore. 

Durante questo tempo prepariamo il ragù: ritagliate a punta di coltello le fettine di capra preparando dei pezzi che possano diventare degli involtini. Farciteli con prezzemolo tritato finemente, pecorino grattugiato, aglio, pepe nero e sale. Legateli stretti con lo spago, soffriggeteli in una padella con olio EVO, cipolla affettata e aglio a spicchi.

Coprite e finite la rosolatura bagnate con il vino rosso. Lasciate evaporare e poi aggiungete pomodori San Marzano, i pelati e regolate di sale e pepe. Portate ad ebollizione e poi lasciate “pippiare” per 3-4 ore a fuoco dolcissimo. Mescolate solo di tanto in tanto. Al momento giusto mettete l’acqua sul fuoco, versate i cavatelli quando bolle, e poi scolate e condite con abbondante ragù di braciola di capra. 

Giorno del ringraziamento: le ricette con gli ossibuchi di tacchino

Se il nostro San Martino si festeggia per ringraziare il Signore per l’abbondanza dei raccolti dell’anno contadino che si è appena concluso, nel mondo protestante si celebra la stessa ricorrenza, ma in modo più laico con il Thanksgiving day. Protagonista indiscusso di questa festa è il tacchino che, almeno negli USA, viene cucinato al forno con abbondanti e lussuriose farciture. Visto il periodo, diamo anche noi spazio al tanto amato volatile e proponiamo delle ricette con gli ossibuchi del tacchino.

Tante possibilità con le carni del tacchino

Il tacchino è un volatile decisamente ingombrante. Nel goriziano, nel corso della festa di Santa Cristina a novembre, tutto il paese si riunisce per scommettere sul peso di un tacchino allevato per l’occasione e nell’ultima edizione il suo peso era di ben 26 chilogrammi. Quindi, pur nel rispetto della tradizione, di questo enorme volatile selezioniamo solo una parte, succulenta e appetitosa, gli ossobuchi, e scopriamo le ricette che possono far felici il nostro palato. 

Ossibuchi di tacchino al forno: evoluzione della ricetta lombarda

Si sa che l’ossobuco a Milano e in Lombardia è di proporzioni adeguate alla fame meneghina. Con la ricetta degli ossibuchi di tacchino al forno alleggeriamo questo piatto, restando però nell’ambito della tradizionale sostanza della portata, proponendo un gusto più leggero. Ecco che cosa ci serve:

  • 4 ossibuchi di tacchino
  • 500 ml di vino bianco secco
  • 2 spicchi d’aglio
  • 3-4 rametti di rosmarino
  • sale
  • pepe in grani
  • 2-3 bacche di mirto
  • olio extravergine di oliva
  • 300 g di patatine novelle

Iniziamo a preparare questo secondo piatto di carne che può diventare anche un piatto unico perché mantiene la sostanza, anche se è meno impegnativo del più tradizionale manzo. Resta un piatto semplice da preparare, che in soli 40 minuti procurerà soddisfazione a chi si cimenta nell’arte culinaria e a chi preferisce mettere le gambe sotto il tavolo per godersi la compagnia. Questa versione della classica ricetta milanese non farà sfigurare un buon risotto allo zafferano, anche se vicino a dei piselli stufati con pancetta potrà esprimere tutta la sua golosità. Vediamo i passaggi. 

Per prima cosa gli ossibuchi vanno lavati e poi tamponati con carta assorbente. Metteteli in una ciotola per poi irrorarli con vino bianco. Aggiungete aglio, rosmarino, mirto schiacciato e pepe in grani. Il tempo di riposo della marinatura non può essere inferiore a 3 ore. Passato questo tempo posizionate gli ossibuchi in una pirofila, aggiungete sale e pepe e aggiungete anche metà del liquido di marinatura. Aggiungete anche le patate novelle già sbucciate e bagnate con 2 cucchiai di olio EVO. Infornate a 200° per 40 minuti. Passato questo tempo potete togliere dal forno, impiattare e accompagnare con un contorno di piselli.

Ricette con gli ossibuchi di tacchino: provateli alla casalinga

Questa è una semplice ricetta con gli ossibuchi di tacchino che possiamo tranquillamente riprodurre in casa senza tanta fatica. Scopriamo gli ingredienti e poi i passaggi:

  • 4 ossibuchi
  • 1/2 carota
  • 1/2 cipolla
  • 1/2 costa di sedano
  • 2 cucchiai di olio evo
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • salvia
  • farina
  • sale

Prepariamo per prima cosa gli ossibuchi passandoli nella farina 00. Se volete ottenere un effetto più granuloso mescolate alla farina di semola anche della farina di mais integrale. Intanto accendete il fuoco sotto una padella nella quale avrete messo olio EVO, uno spicchio d’aglio e foglie di salvia. Adesso fate rosolare gli ossibuchi di tacchino su di una fiamma viva finché risulteranno ben dorati da tutti e due i lati. Salateli sono a fine rosolatura prima di coprirli con il trito che avrete nel frattempo preparato: il classico cipolla, sedano, carota. 

Sfumate con il vino bianco, attendente che la parte alcolica sia evaporata, poi coprite abbassando la fiamma, e lasciate cuocere per 40 minuti più o meno. A questo punto gli ossibuchi dovrebbero essere già teneri: togliete il coperchio e lasciate addensare il fondo per altri 10 minuti. Servite ricoprendo gli ossibuchi di tacchino con la salsa ottenuta. 

Se vi piacciono gli ossibuchi, provate anche le ricette con quelli di manzo e quelli di maiale.

Tre ricette per un pollo fritto super speciale

Se amate il pollo e se amate il fritto, la soluzione è soltanto una: il pollo fritto. Crocca te all’esterno e morbido all’interno, accompagnato da salsine sfiziose, questo è solo all’apparenza un piatto semplice, perché per farlo davvero buono ci vuole tanta tecnica e la giusta panatura. Non c’è niente di peggio che addentare una coscetta di pollo bella croccante, affondare i denti e… orrore, accorgersi che la carne è ancora cruda!

Vediamo quindi come si fa un pollo fritto senza commettere errori, in tre varianti che vi conquisteranno.

1. Pollo fritto all’americana

Il pollo fritto è una vera e propria istituzione negli USA: basti pensare alle catene di fast food che servono praticamente solo quello. La sua origine va ricercata antiche piantagioni di cotone, dove gli schiavi friggevano il pollo nell’olio di palma e lo arricchivano con molte spezie, seguendo la tradizione dei loro villaggi di origine.

Per farlo proprio come si gusta negli Stati Uniti, ecco innanzitutto gli ingredienti che dovete avere a disposizione:

  • Alette di pollo 500 g
  • Cosce di pollo 500 g
  • Latticello 250 g
  • Farina 00 
  • Aglio in polvere 
  • Peperoncino in polvere 
  • Paprika 
  • Olio di semi di arachide

Iniziate preparando il mix di spezie: mettete le spezie e la farina in un sacchetto gelo, dopodiché scuotetelo bene in modo che si amalgamino. Mettete le cosce e le ali di pollo in una terrina, versateci il latticello e girateci bene i pezzi di pollo per farli inumidire. Trasferite poi i pezzi di pollo nel sacchetto gelo insieme alle spezie e alla farina, tenete chiuso il sacchetto con una mano e agitatelo fino a quando i pezzi di carne risulteranno ben infarinati. Lasciate poi riposare così per qualche minuto.

Mettete sul fuoco una pentola con l’olio di semi, scaldatelo fino a circa 170°-180° e immergeteci il pollo. Cuocete i pezzetti di carne per 10 minuti per ogni lato, dopodiché adagiateli su un vassoio coperto di carta assorbente in modo che perdano l’olio in eccesso. Servite caldissimo con della maionese fatta in casa.

2. Pollo fritto cinese

Ma il pollo fritto non è solo un’istituzione della cucina americana, perché anche in Cina è un piatto diffusissimo e molto amato. Ecco come si fa, a partire dagli ingredienti:

  • Petto di pollo 300 g
  • Farina 00 100 g
  • Fecola di patate 40 g
  • Uova 1
  • Acqua fredda 150 ml
  • Olio di semi di girasole 
  • Lievito istantaneo per preparazioni salate 1 cucchiaino
  • Sale
  • Pepe

Tagliate il pollo a tocchetti, metteteli in una terrina, salateli e pepateli. Uniteci l’uovo sbattuto,  mescolate e lasciate a riposare in frigorifero per un’ora. Dedicatevi quindi alla pastella. Mettete in una ciotola la farina, la fecola e il lievito, quindi versate lentamente l’acqua fredda, mescolando con una frusta in modo a ottenere una crema priva di grumi.  A questo punto versate la pastella nella ciotola con il pollo e mescolate bene.

Scaldate l’olio in un wok (se non lo possedete, una padella andrà benissimo) fino alla temperatura di circa 180° e tuffateci i bocconcini di pollo. Friggeteli fino a quando non saranno ben dorati, quindi toglieteli dall’olio e metteteli su un vassoio rivestito con carta assorbente. Servite il pollo fritto super caldo con della salsa agrodolce. Se non la amate, potete provare anche con della maionese di avocado.

3. Pollo fritto alla toscana

Dopo aver girato il mondo è tempo di tornare a casa, con il pollo fritto alla toscana. Gli ingredienti necessari sono pochi e semplici:

  • 1 pollo tagliato a pezzi
  • 2 uova
  • farina
  • 1 limone
  • Prezzemolo tritato
  • Olio per friggere

Per prima cosa preparate una marinata con succo di limone e prezzemolo, immergeteci il pollo, coprite con della pellicola trasparente e lasciate riposare per almeno due ore. Sbattete le uova in una ciotola, salate e pepate. In un’altra ciotola mettete la farina.

Trascorso il tempo, togliete il pollo dalla marinata, passatelo nella farina e poi nell’uovo sbattuto. Scaldate l’olio fino a una temperatura di 180° e friggeteci il pollo per circa 15-20 minuti: dovrà essere bello dorato. Fatelo asciugare su carta da cucina e servitelo caldo: delizioso!

Come cucinare la carne di cervo? Idee e consigli

Insieme a quella di cinghiale, la carne di cervo è sicuramente una tra le più apprezzate da chi ama la selvaggina. Caratterizzata da un sapore deciso, ma non troppo “selvatico” questa carne deve essere trattata nel modo corretto se si vuole gustarla appieno. Vediamo dunque qualche consiglio su come cucinare la carne di cervo.

Iniziamo con qualche suggerimento

Prima di vedere nello specifico come cucinare la carne di cervo, ecco qualche suggerimento di partenza, da attuare ancora prima di mettersi alla prova con le ricette:

  • Marinatura sì o marinatura no? Dipende. se vi apprestate a cucinare un animale giovane, sotto i 18 mesi di età, marinare la carne non è necessario. Discorso diverso è invece per la carne di un animale anziano: in questo caso la marinatura è indispensabile per togliere il sapore di selvatico.
  • La carne di cervo dovrebbe frollare per almeno 10 giorni prima di essere macellata. Anche questo per eliminare il sapore di selvatico, evidenziando così le note dolci della carne.
  • Quando preparate la carne, togliete tutto il grasso visibile. Il grasso del cervo ha un pessimo sapore e non serve a rendere più tenera la carne.
  • Visto che il grasso va tolto, per dare sapore e morbidezza alla carne di cervo bisogna adottare qualche accorgimento, come avvolgerla con il lardo e cuocerla in padella,  cuocerla con una noce di burro o massaggiarla con dell’olio extravergine.

Come cucinare la carne di cervo con la polenta

Come cucinare la carne di cervo se non con la polenta? Un piatto tipico della tradizione alpina che potete facilmente riproporre anche a casa vostra. Vediamo come partendo dagli ingredienti:

  • 600 g polpa di cervo
  • 70 g di lardo
  • vino rosso q/b per marinare la carne
  • 2 bicchieri di passata di pomodoro
  • 2 foglie d’alloro
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 rametto di rosmarino
  • 2 foglie di maggiorana
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 1 bicchierino di grappa

Tagliate la carne di cervo a tocchetti e marinatela per una notte nel vino rosso insieme ad alloro, aglio, rosmarino e maggiorana. Trascorso il tempo sgocciolate la carne e fatela rosolare con un soffritto di lardo, cipolla e carote. Una volta dorata bagnatela con la marinata e continuate la cottura fino a quando il liquido non sarà evaporato. Sfumate con un bicchierino di grappa, fatela evaporare e poi versate la passata di pomodoro. Terminate la cottura a fuoco basso e servite con della polenta calda fumante.

Filetto di cervo con salsa ai frutti rossi

Uno dei classici abbinamenti per il cervo è quello con i frutti rossi. Vediamo quindi come cucinare la carne di cervo sfruttando questo gioco di sapori. Vi servono:

  • Filetto di cervo 850 g
  • Mirtilli rossi 250 g
  • Zucchero 30 g
  • Vino rosso 2 bicchieri
  • Broccoli verdi 
  • Cipolla 
  • Carota 
  • Patate 
  • Rosmarino 
  • Bacche di ginepro 
  • Olio evo 
  • Latte 
  • Sale
  • Pepe 

Partite con una marinatura veloce, di una ventina di minuti, in poco vino, rosmarino, sale e pepe. Nel mentre lessate le patate, sbucciatele e schiacciatele. Aggiungete poi il sale e il latte e mescolate in modo da formare una purea. Cuocere i broccoli al vapore.

Rosolate in un giro di olio EVO i filetti di cervo da entrambi i lati, poi bagnateli con il vino rosso e infine metteteli in forno su un letto di cipolla, olio e carota per 5 minuti a 100°.

In un pentolino mescolate frutti di bosco, acqua e zucchero e fate cuocere a fuoco dolce per pochi minuti, in modo che il composto si addensi. Servite il filetto tagliato a fettine con la salsa di frutti di bosco, qualche broccolo bollito e della purea di patate.

E, se vi piace la selvaggina, provate anche il cinghiale in umido alla toscana e non resterete delusi!

Filetto di maiale: le ricette della nonna tutte da provare

Per una cena sfiziosa, ma poco impegnativa, che cosa c’è di meglio di una carne morbida morbida, da servire accompagnata da un semplice contorno di verdure o da un purè? Se siete d’accordo, allora dovete proprio sperimentare le ricette della nonna per il filetto di maiale: non resterete certamente delusi.

Ricette della nonna: filetto di maiale con le mele

La prima delle ricette della nonna per il filetto di maiale che ci viene in mente è quella che abbina questa carne alle mele e alle cipolle. Un piatto che fa venire l’acquolina in bocca e che è anche facile da preparare! Ecco gli ingredienti.

Per il filetto:

  • 800 g di filetto di maiale
  • 100 ml di vino bianco secco
  • 50 g burro
  • 1 cipolla
  • Sale
  • Pepe

Per la salsa e le mele:

  • 2 mele
  • 30 g di burro
  • 50 ml di vino bianco secco
  • 2-3 cucchiai di panna fresca
  • 1 cucchiaio di zucchero di canna

Sciogliete il burro in una padella antiaderente e poi rosolateci il filetto da tutti i lati. Sfumate con il vino bianco, lasciatelo evaporare leggermente e poi trasferite la carne in una pirofila assieme al suo fondo di  cottura. Salate, pepate e poi aggiungete anche le cipolle affettate grosse. Cuocete infine in forno a 180 °C per circa 40 minuti.

Nel frattempo sbucciate le mele, tagliatele a spicchi e fatele dorare in padella con una noce di burro. Aggiungete quindi lo zucchero e fatele caramellare per appena alcuni istanti prima di toglierle dalla padella. Al posto delle mele versate il vino.

Quando la carne sarà cotta, mettete in padella anche il fondo di cottura e la panna, fate restringere il tutto per qualche minuto e poi aggiungete anche le mele. Recuperate il filetto, tagliatelo a fette spesse e poi servite la vostra ricetta della nonna del filetto di maiale con la salsa, le mele e le cipolle. Buon appetito!

In padella veloce veloce

La seconda ricetta della nonna del filetto di maiale prevede una cottura veloce veloce in padella e un abbinamento particolare con l’aceto balsamico. Una vera bontà! Ma partiamo dagli ingredienti:

  • 1 kg di filetto di maiale
  • 120 g di aceto balsamico
  • 40 g di burro
  • Farina 00
  • Olio EVO
  • Sale

Partite tagliando il filetto a fette spesse circa 3-4 cm. Salatele leggermente e poi passatele nella farina, facendola aderire bene su tutta la superficie. Fate scaldare in una padella antiaderente una noce di burro e un filo d’olio extra vergine di oliva, dopodiché fateci rosolare i medaglioni da entrambi i lati.

Sfumate con l’aceto balsamico e fate cuocere ancora per 5 minuti, dopodiché lasciate ritirare l’intingolo, ricordandovi di mescolare continuamente per evitare che si attacchi al fondo della padella. Servite infine la carne ben calda assieme alla salsa di aceto balsamico.

Ricette della nonna: filetto di maiale con la birra

Tra le ricette della nonna per un filetto di maiale buonissimo non può mancare la ricetta con la birra! Facilissima da fare, vi conquisterà! Ecco che cosa vi serve:

  • 800 g di filetto di maiale
  • 1 birra 
  • 2 carote
  • 2 coste di sedano
  • 1 cipolla
  • 2 cucchiai di miele d’acacia
  • olio EVO
  • sale 
  • Pepe 

Rosolate il filetto di maiale in un giro di olio EVO, quindi aggiungete le verdure tagliate a dadini: prima le carote, poi la cipolla e infine il sedano. Rosolatele bene a fiamma medio alta e poi aggiungete la birra, fino a coprire il filetto. Quando riprenderà il bollore aggiungete il miele d’acacia, mettete il coperchio e lasciate cuocere per circa mezz’ora. Servite ben caldo, con un contorno di patate in tecia.

Come si mangia la carne salada? Ecco le ricette

Se siete stati in vacanza in Trentino, sicuramente avrete assaggiato la carne salada, una prelibatezza locale che viene servita a mo’ di carpaccio, ma non solo. Come si mangia la carne salata quindi? Innanzitutto partiamo con il dire che il nome è piuttosto improprio, perché questo salume non ha nulla a che fare con la salatura e non è nemmeno sapido! Il nome fa infatti riferimento all’antico metodo di conversazione della salagione: la carne viene messa a contatto con il sale, che ne elimina l’acqua, bloccando così le funzioni vitali dei microrganismi e assicurando la conservazione.

Nel caso della carne salada questo particolare procedimento di conservazione avviene a secco e dura dai 15 ai 30 giorni, durante i quali viene conservata al buio e al fresco e massaggiata in continuazione. Importantissime anche le spezie: a seconda di quelle scelte, la carne salada acquisisce la sua particolarità e il suo gusto unico e speciale. Tra gli ingredienti più usati per insaporirla ci sono aglio, salnitro, salvia, bucce di limone, alloro, ginepro, aglio e pepe.

Come si mangia la carne salada? Cruda o cotta

Dopo aver visto come nasce questo straordinario prodotto, sicuramente avrete già capito come si mangia la carne salada, ovvero così com’è, cruda, a mo’ di carpaccio. Tagliatela a fette non troppo sottili e conditela con con un filo d’olio extravergine d’oliva e un goccio di limone. Se vi piace, potete anche aggiungere qualche scaglia di formaggio grana.

Anche se il modo più semplice di gustare questo prodotto è mangiarlo crudo, anche in padella ha il suo perché. Tagliate la carne salada a fette sottili e scottatele velocemente in una padella già calda con un filo d’olio EVO, girandole a metà cottura. In questo caso accompagnatela come fanno in Trentino, ovvero con un bel contorno di fasoi (fagioli) e cipolla.

Provate gli involtini

Vediamo ora come si mangia la carne salata in modo un po’ più originale, andando a comporre qualche ricetta sfiziosa, senza però alterarne il gusto. Partiamo dagli involtini con la carne salada cruda, ripieni di ricotta e aromi. Una piatto facilissimo, veloce da fare e molto, molto gustoso, che vi proponiamo in due varianti. Per realizzare la prima ricetta vi servono:

  • carne salada a fette sottili
  • ricotta
  • 2 cucchiai di formaggio tipo grana grattugiato
  • sale
  • pepe
  • prezzemolo

Lavorate la ricotta assieme al formaggio grattugiato, al sale, al pepe e al prezzemolo. Con questo composto farcite le fettine di carne, che poi dovete arrotolare su loro stesse per formare degli involtini.

Ecco invece gli ingredienti per la seconda variante:

  • carne salada a fette sottili
  • formaggio spalmabile di capra
  • erba cipollina
  • aceto balsamico
  • olio EVO
  • peperoncino
  • sale
  • pepe

In questo caso dovete lavorate il caprino con il peperoncino e poi spalmatelo sulle fettine di carne salada. Arrotolatele e chiudetele con un filo di erba cipollina. Utilizzate olio, aceto, sale e pepe per fare un’emulsione da utilizzare per guarnire gli involtini.

Come si mangia la carne salada? La tartare

Le nostre idee su come si mangia la carne salada non sono ancora finite, perché dovete assolutamente provare a farla in tartare. Gli ingredienti che vi servono sono:

  • 400 g di carne salada
  • succo di limone
  • erbe aromatiche
  • formaggio tipo Grana
  • sale
  • pepe

Tritate la carne al coltello, quindi insaporitela con succo di limone, erbe aromatiche, piccole scaglie di formaggio tipo Grana, sale e pepe. Mescolate bene e impiattate servendovi di un coppapasta. Servite con crostini di pane croccanti o pan brioche biscottato, sul qual spalmare un ricciolo di burro di malga. 

Se volete completare il vostro menu trentino, utilizzate la carne salada come antipasto, proseguite con i canederli e concludete con un classico strudel di mele: i vostri ospiti apprezzeranno!

Sempre buono lo spezzatino con patate

Lo spezzatino con patate è uno dei grandi classici della tradizione culinaria italiana, quello che caratterizza le domeniche in famiglia e che ci porta subito con la mente  a qualcosa di caldo e di familiare. Prepararlo non è difficile, anche se bisogna armarsi di pazienza visto che questo piatto necessita di una lunga cottura in umido.

I segreti per un perfetto spezzatino con patate

Un po’ come per il gulasch, anche per lo spezzatino con patate è particolarmente importante la scelta della carne, che non deve essere troppo magra. Anzi, deve avere la giusta quantità di grasso, fondamentale affinché lo spezzatino non risulti duro, stopposo e difficile da masticare. Un esempio? La polpa di vitello: una carne grassa al punto giusto, con poche fibre e che si presta ad una lenta cottura.

Ma uno spezzatino davvero buono non deve essere soltanto morbido, ma anche cremoso. Come fare? Vi basterà infarinare i tocchetti di carne prima di unirli al soffritto. Il tocco finale? Una cottura lunga, a fiamma dolce, con tante erbe aromatiche.

E, a proposito di cottura, optate per una casseruola di terracotta o per una padella antiaderente: questo per evitare che la carne si attacchi al fondo durante la lunga cottura.

Gli ingredienti

Ora che sappiamo come fare a rendere il nostro spezzatino con patate davvero perfetto, siamo quindi pronti a fare la spesa. Ecco che cosa mettere nel carrello:

  • 800 g polpa di vitello
  • 1 kg patate
  • 1 l brodo di carne
  • 150 ml vino bianco
  • 1 carota
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 noce di burro
  • 1 rametto rosmarino
  • 1 rametto timo
  • 1 rametto salvia
  • Sale 
  • Pepe

La ricetta dello spezzatino con patate

Preparate il vostro spezzatino di patate iniziando dal tritare grossolanamente carota, sedano e cipolla. Mettete poi il trito in una padella antiaderente assieme a un filo d’olio e alla noce di burro, quindi fate appassire bene il tutto per qualche minuto. Nel frattempo legate gli aromi con uno spago da cucina, sbucciate le patate e tagliatele a tocchetti, quindi dedicatevi alla carne.

Tagliate la polpa di vitello a bocconcini, andando eventualmente a rimuovere il tessuto connettivo presente: questo rende la carne fibrosa e, se lasciato, potrebbe rendere lo spezzatino duro e difficile da masticare. Passate i tocchetti nella farina (attenzione a non esagerare perché in padella si potrebbero formare dei grumi) e poi uniteli al soffritto di verdure. Fate rosolare su ogni lato per circa 5 minuti, dopodiché salate, pepate, sfumate con il vino bianco e lasciatelo evaporare.

Versate nel vostro spezzatino con patate il brodo ben caldo, unite il mazzetto di erbe aromatiche e fate cuocere per un’oretta, fino a quando la carne non risulterà tenera. A questo punto aggiungete le patate, togliete il mazzetto aromatico e fate cuocere per altri 60 minuti circa: le patate dovranno essere morbide.

Spezzatino con patate e pomodoro

Un’altra ricetta diffusissima dello spezzatino con patate è quella in rosso, con l’utilizzo della passata di pomodoro. Per realizzarla vi servono:

  • 1 kg polpa di vitello
  • 600 g patate
  • 500 g passata di pomodoro
  • 150 g cipolla
  • 70 g sedano
  • 120 g carote
  • 80 ml vino bianco
  • Brodo
  • Olio EVO
  • Sale

Come sopra, preparate un trito di cipolla e tagliate carote, sedano e patate a tocchetti. In un tegame fate soffriggere dolcemente il trito per qualche minuto, dopodiché aggiungete la carne, facendola rosolare su tutti i lati. Quando la carne sarà dorata, sfumate con il vino bianco e fate andare a fuoco vivace fino a quando la parte alcolica non sarà evaporata. Aggiungete quindi le carote, le patate e infine il sedano.

Mescolate, versate la passata di pomodoro e qualche mestolo di brodo vegetale e regolate di sale. Coprite e portate a bollore, facendo poi cuocere a fiamma bassa per circa tre ore, mescolando ogni tanto.

Se vi piace, accompagnate con un contorno di piselli.

Andiamo in Puglia con le brasciole alla barese

Saporite, morbide, immerse in tanto goloso sugo di pomodoro nel quale fare scarpetta senza pietà. Che cosa sono? Ma le brasciole alla barese naturalmente, gli involtini tipici pugliesi che vengono appunto cotti in tanto, tantissimo sugo. La tradizione prevede che si utilizzi la carne di cavallo, ma sono buonissime anche con quella di vitello, che viene riempita con prezzemolo, aglio, pecorino. Fondamentale anche la cosiddetta “ventresca”, ossia la pancetta tesa, oppure un pezzo di lardo, che viene utilizzata per dare più sapore al sugo. Si possono mangiare da sole, come secondo piatto, accompagnate da crostini di pane, ma anche con un’altra tipicità pugliese: le orecchiette.

Vediamo dunque come si preparano.

Partiamo dagli ingredienti

Preparare le brasciole alla barese non è affatto difficile, anche se la cottura del sugo prevede una certa pazienza. Partiamo dunque dagli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa:

  • 8 fette carne di cavallo o bovina ( cappello del prete)
  • 8 fette pancetta arrotolata (o lardo)
  • Canestrato pugliese o Pecorino o
  • Prezzemolo
  • Aglio
  • Pepe nero
  • 1 l passata di pomodoro
  • 400 g polpa di pomodoro
  • 1 cipolla
  • 2 foglie alloro
  • Vino bianco secco
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale fino

La ricetta delle brasciole alla barese

La prima cosa da fare per preparare delle brasciole alla barese davvero buone è trattare la carne nel modo corretto. Innanzitutto con delle forbici da cucina eliminate da ogni fetta di carne la parte più grassa e nervosa. Inoltre, se le fette sono troppo spesse, battiamole con l’aiuto di un batticarne, in modo da allargare le maglie e renderle più sottili.

Una volta fatta questa operazione preliminare, prendete ogni fetta di carne ed insaporitela con un po’ d’aglio sbucciato e leggermente schiacciato. Eventualmente potete utilizzare anche l’aglio in polvere. Aggiungete ora del pecorino grattugiato (se ce l’avete meglio usare il tipico canestrato pugliese), qualche fogliolina di prezzemolo e una macinata di pepe. Disponete la farcia nella parte centrale della fettina e terminate con una fetta di pancetta.

A questo punto richiudete la fetta di carne nel senso della larghezza, dopodiché avvolgetela su sé stessa nel senso della lunghezza, partendo dalla parte più piccola: man mano che arrotolate stringete bene, in modo che il ripieno non possa fuoriuscire. Il risultato dovrà essere una sorta di involtino. 

Ultimo passaggio: bloccate le vostre brasciole alla barese con uno stuzzicadente oppure, se volete proprio seguire la tradizione, legatele con dello spago da cucina.

Il sugo delle brasciole alla barese

Le brasciole alla barese non sono vere brasciole se non vengono cotte a lungo in tanto, tantissimo sugo di pomodoro, denso e profumato. Andiamo dunque a prepararlo.

Tritate la cipolla molto finemente in modo che, in cottura, possa quasi del tutto sciogliersi nell’olio. Fatela quindi rosolare in un giro d’olio e, dopo qualche istante, abbassate la fiamma al minimo e versate mezza tazzina d’acqua. Lasciate dunque stufare la cipolla molto lentamente, senza fretta, fino a quando non risulterà ben appassita.

Ultimi passaggi

A questo punto alzate la fiamma e aggiungete due foglie d’alloro e le brasciole alla barese.. Fatele rosolare bene da tutti i lati a fiamma viva per appena qualche minuto e poi sfumate con del vino bianco. Quando sarà evaporato versate la passata, la polpa di pomodoro e circa 3 bicchieri d’acqua. Mettete il coperchio e lasciate cuocere molto lentamente, a fuoco basso, per circa 3 ore, ricordandovi di girarle con delicatezza di tanto in tanto. 

Attenzione: questi tempi di cottura si riferiscono alla carne di vitello. Se realizzate il piatto con la carne di cavallo, vi serviranno circa 4-5 ore di cottura. Trascorso il tempo necessario regolate di sale.

Le brasciole alla barese saranno pronte quando il sugo sarà bello denso e la carne tenerissima.

Per completare la vostra cena pugliese, potete far precedere le braciole da una buonissima pasta e patate: provare per credere!

  • 1
  • 2