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Tag: carne

Che cosa sono i cevapcici: ricetta per farli a casa

Tipica dei Balcani, diffusissima anche in Friuli Venezia Giulia, la ricetta dei cevapcici conquisterà sicuramente tutti gli amanti della carne e dei sapori speziati. Si tratta infatti di polpettine di carne trita dalla caratteristica forma allungata, simili a delle salsiccette, tipiche della cucina balcanica e originarie della Bosnia. La loro particolarità è indubbiamente il sapore speziato: la carne, tipicamente di manzo e agnello, viene infatti tritata finemente e condita poi con sale, spezie e aromi. Tipicamente i cevapcici si servono con un mare di cipolla bianca, tagliata finemente, e l’immancabile ajvar, tipica salsa balcanica molto piccante a base di peperoni rossi macinati e spezie. Sono deliziosi anche accompagnati con il kajmak, un prodotto lattiero-caseario cremoso, tipico dei Balcani. In Bosnia, in particolare, i tipici ćevapčići di Sarajevo si vendono tradizionalmente come cibo di strada, serviti dentro forme speciali di pane chiamate somun.

Qualche curiosità

Prima di scoprire la ricetta dei cevapcici, va detto che il nome così particolare di questo piatto deriva addirittura dalla parola persiana kebab e dal diminutivo slavo cici, a significare il concetto di piccoli kebab. I cevapcici, infatti, hanno la stessa composizione e la stessa speziatura della carne del kebab. La loro comparsa si fa risalire al 1860 a Belgrado nella trattoria “Da Tanasko Rajić” nei pressi del Grande Mercato (oggi Piazza degli Studenti): da qui poi la velocissima diffusione in tutta la ex Jugoslavia, in Austria e nelle province italiane di confine: Gorizia, Udine e Trieste.

La ricetta dei cevapcici: gli ingredienti

Se vi abbiamo ingolosito, vediamo ora come si prepara la ricetta dei cevapcici, a partire dagli ingredienti che dovete mettere nel carrello della spesa per circa 15 pezzi:

  • Agnello macinato 200 g
  • Manzo macinato 150 g
  • Maiale macinato 150 g
  • Cipolle bianche 1
  • Aglio 1 spicchio
  • Paprika dolce ½ cucchiaino
  • Cumino in polvere ½ cucchiaino
  • Sale
  • Pepe

Per rendere i vostri cevapcici ancora più aromatici potete aggiungere all’impasto anche della maggiorana mentre, per rendere l’impasto più morbido, il consiglio è quello di utilizzare un pizzico di bicarbonato.

Per quanto concerne invece il tipo di carne da utilizzare, potete omettere il maiale o sostituirlo all’agnello, a seconda dei vostri gusti: l’importante è che il macinato sia molto fine, magari macinato due volte. Meglio evitare di utilizzare solo carne trita di manzo, perché il composto risulterebbe troppo magro e asciutto.

Il procedimento per dei cevapcici perfetti

Eccoci quindi giunti alla ricetta dei cevapcici, per farli buoni come quelli che si mangiano in Bosnia. Partite mondando e tritando finemente la cipolla e l’aglio, poi versateli in una terrina assieme al cumino, alla paprica e ai 3 tipi di carne macinata. Impastate bene con le mani in modo da ottenere un composto omogeneo, poi regolate di sale e di pepe e impastate ancora.

Coprite la ciotola con della pellicola trasparente e mettete a riposare in frigorifero per almeno 2 ore, in modo che i sapori abbiano la possibilità di amalgamarsi. Trascorso il tempo, recuperate l’impasto e lavoratelo fra i palmi delle mani, andando così a formare delle polpettine cilindriche lunghe circa 10 cm e larghe 2.

Scaldate bene una piastra, fino ad arroventarla, e cuoceteci sopra i cevapcici sulla piastra per circa 7 minuti, girandoli spesso per assicurarvi una cottura uniforme: saranno pronti quando risulteranno abbrustoliti all’esterno, ma morbidi e succosi all’interno. La cottura ideale è però quella sulla griglia con il fuoco di legna (o di carbonella): fate scaldare bene la griglia sul fuoco, poi sistemateci i cevapcici e non toccateli fino a quando non si staccheranno da soli. L’alternativa è la cottura in padella: in questo caso, prima di cuocerli, infarinateli leggermente e poi rosolateli a fuoco vivace in una padella antiaderente con un filo d’olio. Quando avranno preso un colore uniforme, mettete il coperchio, abbassate un po’ la fiamma e proseguite la cottura per una decina di minuti.

Serviteli con cipolla cruda e salsa ajvar, magari inseriti anche in un pane pita: una vera delizia! E se avete ancora voglia di sapori balcanici, provate anche la ricetta del burek.

Creste di gallo: ricette speciali per ogni tavola

Sì va bene, d’accordo: detta così non sembra proprio invitante. Ma le ricette con creste di gallo sono invece una tradizione consolidata della nostra cultura culinaria, qualcosa che ci arriva direttamente dai ricettari popolari. Anzi: sono un ingrediente che, in passato, rappresentavano quel tocco di particolarità che faceva la festa. Quindi andiamo a scoprire come si tratta e come si cucina questo ingrediente particolare che non è facile da trovare in commercio e per questo occorre rivolgersi a piccoli allevatori attenti alla qualità. 

Il detto dice che del maiale non si butta via nulla. Ma era un modo di dire che riguardava qualsiasi cosa: la pessima abitudine dello scarto si è sviluppata con l’industrializzazione forzata dell’alimentazione. Un tempo tutto quello che era possibile mangiare si mangiava, non si gettava vai nulla, neppure le creste di gallo. Ricette se non possono immaginare tante ma, restringendo il campo a dei piatti tradizionali, andiamo a raccontare qualche preparazione deliziosa facile da realizzare e da offrire ai vostri commensali. 

Creste di gallo in umido: un secondo dal sapore contadino

Il pollame di qualità ci riporta subito alle aie rurali, ai sapori di una volta, ai grandi spazi aperti delle nostre campagne. Luoghi dove la sapienza contadina sapeva esprimersi al meglio in indimenticabili ricette. Creste di gallo: andiamo a scoprire allora come trattarle, come prepararle e cucinarle in una classica preparazione contadina, ovvero in umido. Ecco gli ingredienti e poi i passaggi:

  • creste di gallo 30
  • pomodorini ciliegino 250 gr
  • parmigiano reggiano 100 gr
  • basilico viola 1 mazzetto
  • cipolla bianca 1
  • sale
  • olio evo
  • pepe nero

Pulite e lavate le creste di gallo e poi fatele bollire in una bella pentola capiente piena di acqua bollente, assieme a mezza cipolla, sale e pepe in grani. Qualcuno ci aggiunge anche una foglia di alloro. Lasciate cuocere per 30 minuti: le creste devono diventare belle morbide. 

L’altra metà della cipolla va affettata finemente e stufata per ammorbidirla con poco olio EVO. Quindi aggiungete i pomodorini già tagliati a spicchi. Quando saranno un po’ stufati aggiungete le creste di gallo e lasciate andare per circa 10 minuti. Mantenete l’umidità della cottura aggiungendo brodo di cottura delle creste. Regolate di sale e pepe. 

Fate sciogliere il parmigiano grattugiato in una padella antiaderente versandolo in un coppa pasta: l’obiettivo è formare una cialda che poi andrà a decorare il piatto. Impiattate mettendo sul fondo le creste, sopra il basilico e infine la cialda di parmigiano. 

Un primo sfizioso con le creste di gallo

Le creste di gallo: ricette sfiziose che si adattano a ogni portata. Ora andiamo a scoprire come realizzare un fantastico risotto, grande classico della cucina italiana, nella varietà con le creste di gallo. La preparazione è abbastanza standardizzata e simile e quella di un tradizionale risotto. Ecco gli ingredienti:

  • 280 g di riso Carnaroli  
  • ½ cipolla
  • vino bianco secco  
  • brodo di carne
  • extravergine d’oliva q. b. 
  • Grana Lodigiano 
  • burro
  • 10 creste di gallo  
  • ½ cipolla
  • 2 carote 
  • 2 coste di sedano 
  • salsa di pomodoro
  • 10 g di burro 
  • olio extravergine d’oliva
  • vino bianco secco 
  • sale e pepe

Si parte come da tradizione appassendo il trito di cipolla con un giro d’olio EVO. Quindi fate tostare il riso solo per pochi minuti, facendolo saltare per non bruciare il soffritto. Ora sfumate con il vino bianco e poi iniziate la cottura bagnando il riso con mestolate di brodo. 

Contemporaneamente potete lavorare il ragù di creste di gallo: dopo averle spellate e tagliate a cubetti, fatele rosolare in poco olio assieme a un trito di verdure aromatiche. Quando saranno appassite aggiungete il pomodoro, regolate di sale e spolverate con il pepe quindi lasciate cuocere per 10 minuti bagnando con poco vino bianco o brodo di carne per tenere umida la salsa. Dopo aver mantecato il risotto, impiattatelo e conditelo con una buona mestolata di ragù. 

 

Come si fanno le kofte turche, ricetta originale

Se siete appassionati di polpette di ogni tipo, da quelle svedesi alle nostrane con il sugo, dovete assolutamente assaggiare le kofte turche, ricetta originale. Si tratta di polpette fatte tradizionalmente con carne di agnello (ma si possono fare anche con manzo, vitello o con un mix di carni), molto speziate come da tradizione, e cotte sulla griglia. Generalmente vengono servite su uno spiedino, il köfte kebabi (spiedino di polpette) e accompagnata da una generosa quantità di salsa allo yogurt o con della salsa tzatziki.

Partiamo dagli ingredienti

Per realizzare in modo corretto la ricetta originale delle kofte turche è necessario innanzitutto procurarsi i giusti ingredienti, soprattutto per quanto riguarda le spezie. Ecco quali sono:

  • Macinato d’agnello 640 g
  • Menta 5 foglie
  • Peperoncino 1
  • Timo 3 rametti
  • Cumino 8 g
  • Spezie ras el hanout 8 g
  • Scorza di limone non trattato ½
  • Aglio 2 spicchi
  • Sale
  • Pepe

Se volete arricchire ulteriormente il gusto della kofta potete eventualmente aggiungere all’impasto anche del prezzemolo oppure del coriandolo fresco tritato: otterrete un gusto tocco ancor più mediorientale.

La ricetta originale delle kofte turche

Iniziate la preparazione della ricetta originale delle kofte turche tritando finemente le foglie di menta. Tagliate poi il peperoncino a metà per il lungo, eliminate i semini e infine sminuzzatelo. In una ciotola mescolate bene il trito di menta, quello di peperoncino e la carne di agnello, quindi aggiungete le foglioline di timo, il cumino, l’aglio schiacciato e la buccia grattugiata di mezzo limone. Mescolate bene il composto con le mani in modo da amalgamare bene tutti gli ingredienti, quindi regolate di sale e pepe. Da ultimo aggiungete il ras el hanout e mescolate il tutto nuovamente.

Utilizzando questo impasto andate ora a creare delle polpette dalla forma allungata del peso di circa 80 g ciascuna, dopodiché inseritele negli spiedi. Scaldate la griglia fino a farla diventare rovente, poi fateci cuocere la carne 2 minuti per lato. Servite le vostre polpette molto calde.

Accompagnatele con la salsa tzatziki

Le kofte turche, ricetta originale, sono strepitose servite assieme alla salsa tzaziki, realizzata principalmente con yogurt greco, cetrioli e aglio. Se volete realizzarla a casa, ecco quello che vi serve:

  • Yogurt greco 400 g
  • Cetrioli 175 g
  • Aglio 2 spicchi
  • Olio extravergine d’oliva 20 g
  • Aceto di vino bianco 10 g
  • Sale

Per una riuscita davvero ottimale della ricetta è fondamentale la giusta consistenza. Per ottenerla è necessario scegliere la giusta tipologia di yogurt: preferite quindi quello greco autentico, caratterizzato da un’elevata percentuale di grassi. 

Partite grattugiando il cetriolo con tutta la buccia con una grattugia a maglie larghe, quindi trasferitelo in un colino posto sopra a una ciotola e lasciatelo riposare per almeno un’ora, in modo che perda l’acqua di vegetazione. Trascorso questo tempo, sbucciate gli spicchi d’aglio, eliminate l’anima e tritateli finemente fino ad ottenere una sorta di crema.

Versate lo yogurt in una ciotola, regolate di sale, aggiungete l’olio e l’aceto e mescolate bene. Ora premete il cetriolo con il dorso di un cucchiaio per eliminare tutta l’acqua di vegetazione e unitelo allo yogurt. Infine aggiungete la crema di aglio e mescolate bene il tutto. Lasciate riposare la vostra salsa tzatziki in frigorifero per 2-3 ore prima di servire.

O con salsa allo yogurt

Le kofte turche, ricetta originale, sono spesso servite anche con una semplice salsa allo yogurt greco, facilissima da fare e super veloce. Ecco gli ingredienti:

  • Maionese 100 g
  • Yogurt bianco greco 150 g
  • Olio extravergine di oliva 1 cucchiaio
  • Aglio 1 spicchio
  • Erba cipollina 1 mazzetto
  • Pepe
  • Sale

In una ciotola amalgamate delicatamente lo yogurt con la maionese, quindi versateci l’erba cipollina tritata finemente. Sbucciate lo spicchio d’aglio, togliete l’anima interna, tagliatelo in due pezzi e aggiungete anch’essi alla salsa. Mescolate il tutto velocemente. Lasciare riposare l’aglio nella salsa per circa 30 minuti, poi toglietelo. Aggiungete infine l’olio, un pizzico di sale e un po’ di pepe nero macinato.

Come cucinare le braciole di maiale: ricette per tutti i gusti

Iniziamo con la consueta banalità: del maiale non si butta via niente. Figuriamoci allora se sprechiamo o trattiamo male le sue parti più buone! E fra queste vanno annoverate sicuramente le fantastiche bistecchine che possiamo ricavare dal costato di questa generosissima bestia. Andiamo a scoprire come cucinare le braciole di maiale allora, sapendo che si tratta di una carne certamente saporita, ma che tende a diventare abbastanza stopposa se non sappiamo trattarla nel modo giusto. Dall’altra parte non possiamo dimenticare che la carne di maiale ha dei costi sempre accessibili e che ci dà sempre grandi soddisfazioni in cucina. 

Prima di scoprire come cucinare le braciole di maiale dobbiamo ricordare quanto già anticipato: facciamo sempre attenzione alla cottura, basta infatti poco per rendere secco qualsiasi taglio del maiale. Quindi scegliamo trattamenti che sappiano mantenere la delicatezza e la morbidezza del nostro taglio senza snaturarne la dolcezza e il sapore. 

Come cucinare le braciole di maiale alla griglia

Se parliamo di braciole, ovvero di quel taglio di carne che si ricava dal costato e quindi presenta sempre l’osso, la soluzione più semplice e immediata alla quale possiamo pensare è la griglia. Ecco ingredienti e passaggi:

  • 2 fette braciole di maiale (con osso)
  • 2 spicchi aglio
  • Sale
  • Pepe
  • 2 cucchiai olio extravergine d’oliva
  • 3 cucchiaini aceto balsamico
  • 2 rametti rosmarino
  • 1 pizzico ginepro macinato

Breve consiglio elementare: mai togliere la carne dal frigo per sbatterla sulla griglia o in padella. La carne deve essere a temperatura ambiente: quindi lasciatela riposare fuori dal frigo almeno mezz’ora prima di cuocerla. 

Per prima cosa si incide lo strato esterno di grasso per evitare l’arricciatura della carne. Dopo aver spellato l’aglio e lavato e asciugato il rosmarino, praticate dei tagli sulla braciola e infilateci dei pezzetti di aglio. Massaggiate quindi la carne con olio, aceto, pepe, ginepro macinato e rosmarino. Lasciate marinare un’ora la carne in un contenitore ermetico o sigillato da pellicola trasparente. Passato questo tempo, arroventate la bistecchiera e poi cuocete la carne 2-3 minuti per lato, avendo cura di girarla con una pinza senza bucarla con una forchetta. Impiattate e bagnate con un filo d’olio EVO, quindi coprite e lasciate riposare 2 minuti prima di servire. 

La friggitrice ad aria: ottima alternativa

Le braciole di maiale: come cucinare questo interessante taglio di carne senza rischiare di trovarsi una suola di scarpa nel piatto? La carne del maiale, pur avendo solitamente un buon strato di grasso esterno, è piuttosto magra e, quindi, in cottura tende a seccare e a indurirsi. Come abbiamo visto per la cottura sulla bistecchiera, occorre tenere presente alcune accortezze nella preparazione pre cottura e nella fase dopo la cottura per evitare l’effetto suola arida.

Un’ottima alternativa per scoprire come cucinare le braciole di maiale ci è offerta dalla friggitrice ad aria. Questa soluzione offre dei tempi abbastanza veloci, circa 12 minuti di cottura, e un risultato molto interessante dal punto di vista del gusto finale. Anche in questo caso è d’obbligo una preventiva marinatura, ma vediamo prima gli ingredienti e dopo i passaggi:

  • 2 braciole di maiale
  • 2 cucchiai olio extravergine d’oliva
  • 1 bicchiere vino bianco
  • 1 spicchio aglio (facoltativo)
  • Qualche rametto rosmarino
  • Qualche ciuffo origano
  • Qualche bacca ginepro
  • Pepe
  • Sale

Preparate una marinata con olio, vino, pepe, ginepro, origano e rosmarino. Dopo aver praticato dei tagli sulla superficie della bistecca, bagnatela con la marinata e dopo averla massaggiata per bene posizionatela in un contenitore e copritela con la marinata. Sigillate e lasciate riposare almeno un’ora.
Come già detto, prima di cuocerla lasciatela a temperatura ambiente per almeno 30 minuti. 

Preriscaldate la vostra friggitrice ad aria portandola a 200°. Togliete la carne e scolatela bene dalla marinata, salatela leggermente e mettetela nel cestello della friggitrice ad aria precedentemente coperto da carta da cucina. Prima di avviare la cottura a 200° per 12 minuti, ungete ancora la carne con poco olio EVO. Dopo 6 minuti girate le braciole. Una volta cotte, mettetele su un piatto non freddo e copritele per 2 minuti. Servite con un contorno fresco di stagione. 

Come si fa il Peposo: ricetta del tipico piatto toscano

Chi ama gulasch e spezzatino in ogni stagione, non può certamente rinunciare al Peposo, ricetta tipica della cucina toscana dal sapore molto deciso, nella quale la carne di manzo viene cotta nel vino rosso con aglio e pepe. Il Peposo all’Impruneta (chiamato così perché nato nell’omonimo paesino vicino a Firenze) è anche conosciuto come peposo alla fornacina. Questo perché, in passato, per il peposo si utilizzavano delle ciotole di terracotta prodotte dai numerosi artigiani presenti nella zona, impegnati a preparare i mattoni che Brunelleschi aveva ordinato per realizzare la sua grandiosa cupola nel centro di Firenze. Le ciotole contenenti la pietanza venivano posizionate all’imboccatura delle fornaci destinate alla cottura delle mattonelle e qui preparate lentamente, per poi rifocillare i fornacini stessi.

Gli ingredienti

La preparazione della ricetta del Peposo non è difficile, ma è necessario scegliere ingredienti di qualità e rispettare i tempi di cottura: la carne di manzo deve essere fatta cuocere a lungo con erbe aromatiche e vino rosso (Chianti, naturalmente) fino a quando non diventa morbida e saporita.

Tenete anche presente che, nonostante siano molte le varianti che girano, la preparazione del vero peposo è regolamentata da un disciplinare predisposto dall’Accademia Italiana della Cucina d’intesa con il Comune di Impruneta. Gli ingredienti previsti sono rigorosamente: carne di manzo (muscolo o guancia), pepe in grani, aglio (facoltativo), sale e ovviamente vino Chianti. Anche se vi capiterà di trovarlo, il vero Peposo non ammette l’utilizzo del pomodoro.

Ecco quindi cosa vi serve per la vera ricetta del Peposo:

  • Carne di manzo (muscolo o guancia) 1400 g
  • Vino rosso Chianti 500 g
  • Pepe nero in grani 10
  • Aglio 4 spicchi
  • Olio extravergine d’oliva 

La ricetta del Peposo all’Impruneta

Per preparare una perfetta ricetta del Peposo all’Impruneta, buona come quella che si fa in Toscana, per prima cosa mettete i granelli di pepe in una garza e chiudete con uno spago realizzando una sorta di pacchettino. Tagliate la carne prima a fette spesse circa 3 cm e poi a listarelle: non rifilatela dal grasso, a meno che non sia proprio eccessivo. Inoltre, cercate di ottenere dei pezzi regolari, così in cottura non si disferanno. 

Mettete sul fuoco una pentola (ottimo se ne possedete una di ghisa) aggiungete la carne, gli spicchi d’aglio sbucciati e il pacchettino con il pepe, quindi date una bella mescolata e fate rosolare la carne per almeno 10 minuti.

A questo punto versate il vino rosso, mettete un coperchio e lasciate cuocere a fiamma bassa per 2 ore. Trascorso questo tempo, togliete il coperchio, regolate di sale, mescolate e lasciate cuocere per altre 2 ore sempre a fiamma bassa, mescolando di tanto in tanto. Al termine della lunga cottura il sughetto si sarà ritirato e la carne risulterà bella morbida. Togliete quindi la garza con il pepe e servite la ricetta del Peposo all’Impruneta con delle patate arrosto, con dei fagioli cannellini, con della polenta oppure con delle verdure lessate, saltate nel burro con uno spicchio d’aglio.

La versione con il pomodoro

I puristi ritengono che la versione della ricetta del Peposo fatta con il pomodoro sia un’eresia, tanto più che il rigoroso disciplinare non prevede assolutamente l’utilizzo di questo ingrediente. Si tratta però di una ricetta comunque molto diffusa e noi, per dovere di cronaca, la riportiamo.

Gli ingredienti che vi servono sono:

  • 1 kg di muscolo di manzo
  • 2 bicchieri di Chianti
  • 3 spicchi d’aglio
  • 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 1 cucchiaio abbondante di pepe nero macinato al momento
  • sale

Tagliate la carne a cubetti, mettetela in un tegame di coccio o in una padella di ghisa assieme all’aglio sbucciato e copritela completamente d’acqua. Cuocete a recipiente semicoperto per 2 ore a calore moderato, dopodiché aggiungete il pepe, il vino e il concentrato di pomodoro. Salate, coprite e cuocete ancora per 3 ore in modo che il Peposo risulti bello denso e cremoso. Se vedete che si asciuga troppo, aggiungete acqua calda durante la cottura.

Sapori che non passano di moda: la bistecca alla tartara

Per una serie di motivi che è inutile elencare qui, il consumo di carne sta subendo una contrazione generalizzata. Non si tratta solo di costi o di sostenibilità: è proprio una mentalità che sta cambiando e che ci spinge verso nuovi riferimenti culturali. Per cui parlare oggi di bistecca alla tartara ci fa sentire un po’ agée o addirittura datati. Ma il mondo è fatto di mille sfumature, per cui diamo soddisfazione a chi la carne la apprezza ancora e, addirittura, si sente particolarmente soddisfatto dal consumo della carne cruda, come d’obbligo per una tartara.

Una ricetta della tradizione

La bistecca alla tartara è un grande classico della cucina tradizionale di ogni luogo: la carne cruda viene consumata a (quasi) tutte le latitudini. Primo e irrinunciabile principio è che sia fresca e, in ogni caso, ben conservata per evitare spiacevoli inconvenienti. Per una tartare come si deve la freschezza è anche l’elemento indispensabile per riuscire a valutare la qualità e il sapore della carne cruda. 

La bistecca alla tartara enumera mille varianti, ma sostanzialmente è un piatto molto semplice la cui riuscita, come dicevamo, è completamente affidata alla qualità della materia prima: uova e carne devono essere freschissimi. Poi il resto viene da sé. In sintesi ciò di cui abbiamo bisogno è di un taglio di carne magro, uova, senape e succo di limone. Questa è la base sulla quale possiamo costruire architetture più o meno ardite per dare al nostro piatto un tocco del tutto personale. 

Se vogliamo dare un tocco italico e mediterraneo alla nostra tartare, possiamo arricchire la base con capperi, prezzemolo fresco, verdure, acciughe. I capperi li utilizzano anche i belgi per preparare il loro filet américain (filetto all’americana), la loro versione della bistecca alla tartara condita con maionese, un trito fine di cipolla, salsa Worcestershire. 

Nel mondo anglosassone la carne bovina può anche essere sostituita con del trito di carne equina, con il risultato di un piatto sicuramente più saporito ed esclusivo. In più la carne, dopo essere stata rigorosamente tagliata al coltello, può essere marinata nel vino oppure in un altro alcolico e poi speziata. Immancabile in queste versioni l’aggiunta della salsa Worcestershire.

Bistecca alla tartara: gli ingredienti

Se c’è una scelta da fare subito, anche e soprattutto nelle dosi, è quella di posizionare la nostra bistecca alla tartara all’interno del pranzo o cena che sia. Se la volete proporre per antipasto, è chiaro che la porzione deve essere meno abbondante e la preparazione più semplice possibile per evitare di caricare i sapori e poi ritrovarsi a far scomparire il gusto delle pietanze successive. Se la tartare è invece proposta come secondo si può abbondare (senza esagerare) con le dosi e anche spingere un po’ di più sul condimento. 

Partiamo dunque con la ricetta elencando gli ingredienti e poi enumerando i passaggi che ci porteranno a realizzare una gustosa bistecca dalla tartara:

  • Vitellone polpa magra 600 g
  • Tuorli freschissimi 4
  • Cipollotto fresco 40 g
  • Cetriolini sottaceto 40 g
  • Capperi sotto sale 40 g
  • Senape 30 g
  • Prezzemolo 10 g
  • Acciughe sott’olio 8 filetti
  • Succo di limone non trattato 1
  • Scorza di limone non trattato q.b.
  • Aceto di vino bianco 2 cucchiai
  • Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
  • Worcestershire sauce 1 cucchiaino
  • Tabasco® verde 1 cucchiaino
  • Sale fino q.b.
  • Pepe nero da macinare

La ricetta

Per preparare la vostra bistecca alla tartara acquistate il pezzo intero di polpa e poi, con un coltello da chef ben affilato, procedete a tagliare delle fette sottili e quindi a ridurle in piccoli cubetti. Continuate fino a quando otterrete un trito simile ad un macinato. Mettetelo poi in una ciotola e conditelo con sale e pepe. Mescolate, coprite con della pellicola trasparente e lasciate in frigo per darvi il tempo di trattare gli altri ingredienti.

Dopo aver lavato e mondato il cipollotto tritatelo finemente e lasciatelo in ammollo per 5 minuti in acqua fredda, aceto e sale. Dopo aver rotto le uova e separato i tuorli, metteteli in una ciotola e aggiungete senape e succo di limone. Emulsionate il tutto lavorando con una forchetta. Fatto questo, dopo aver tritato cetriolini, acciughe, capperi (già dissalati) e prezzemolo, aggiungete il cipollotto già preparato e finite di tritare il tutto. Questo battuto va aggiunto ai tuorli per emulsionare di nuovo il tutto sempre con una forchetta. Ora unite il tutto alla carne che avrete estratto dal frigo e amalgamate bene tutti gli ingredienti. Chiudete la ricetta condendo la vostra bistecca alla tartara con salsa Worchestershire, qualche goccia di tabasco e una spolverata di scorza di limone.

Come cucinare la salsiccia alla griglia perfetta

In estate si moltiplicano le occasioni per trascorrere una bella serata in compagnia, magari cuocendo alla griglia della carne da mangiare tutti assieme: pollo, pancetta, costicine di maiale e, naturalmente la salsiccia. I segreti per fare un perfetto barbecue sono tantissimi, ma qui ci vogliamo principalmente concentrare su come cucinare la salsiccia alla griglia.

I consigli per iniziare

Partiamo quindi da come cucinare la salsiccia alla griglia, in modo da lasciarla succosa e non asciutta. Sembra banale, ma non lo è poi così tanto. Basti pensare che la cottura della salsiccia alla griglia ha tre o addirittura quattro correnti di pensiero: c’è chi la buca con la forchetta prima di metterla sulla griglia, chi lo fa a fine cottura e chi invece non lo fa. C’è addirittura chi la taglia a metà prima di cuocerla. In questo caso ipotizziamo di avere una materia prima di ottima qualità, con carne di maiale buona e vero budello: non bucheremo quindi la salsiccia per evitare che si secchi.

Occorre però dire che anche le altre correnti di pensiero hanno una loro logica. La bucatura asciuga di più la salsiccia e le fa perdere in cottura non solo una maggiore quantità di acqua (da qui l’effetto “asciutto”), ma anche una maggiore quantità di grasso, rendendola così più magra (certamente non morbida e succosa). Chi invece taglia la salsiccia a metà la cuoce come una specie di hamburger, ha come beneficio una maggiore velocità nella cottura.

Un’altra cosa che va assolutamente sottolineata riguardo a come cucinare la salsiccia alla griglia è che servono sicuramente tempo e tanta pazienza, che dipendono dal calore delle braci e dallo spessore delle salsicce. Inoltre, e questo è fondamentale, la brace non deve essere troppo calda, altrimenti si rischia di ottenere una pietanza carbonizzata all’esterno e, probabilmente, cruda all’interno.

L’importanza delle braci

Andiamo ora alla parte pratica e vediamo passo passo come cucinare la salsiccia alla griglia, partendo da una fase importantissima: la predisposizione corretta della griglia. Dopo aver fatto una quantità sufficiente di braci, dovete disporle sul fondo della griglia andando idealmente a creare due zone: una più calda ed una con una temperatura inferiore. Inizialmente la salsiccia va posizionata nella zona meno calda, in modo che si cucini per bene, ma senza bruciarsi esternamente. In un secondo momento va invece posizionata nella parte più calda della griglia, per dare la rosolatura finale ed imprimerci i classici segni della grigliatura.

E se si possiede soltanto una griglia piccola? In questo caso mettete in un primo momento poche braci, per poi aggiungerne altre nella seconda fase, quella della finalizzazione della cottura e rosolatura della salsiccia.

Come cucinare la salsiccia alla griglia

Vediamo ora come cucinare la salsiccia alla griglia una volta che avete predisposto il barbecue come spiegato sopra. Se avete tenuto in frigo la salsiccia, la prima cosa da fare è riportarla a temperatura ambiente prima di procedere con la cottura. Non foratela e non tagliatela, ma procedete a cuocerla nella parte della griglia con meno braci. Anche in base alla grandezza della salsiccia, fatela cuocere inizialmente cuocere per 10 – 12 minuti su braci calde, ma non roventi. Questa fase, a temperatura media, permette al calore di entrare fino al centro della salsiccia, cuocendola senza bruciarla, evitando così di ottenere un prodotto abbrustolito fuori, ma crudo all’interno.

Passate poi alla seconda fase, fondamentale per rosolare il prodotto e conferirgli i sentori tipici della carne alla griglia. Spostate quindi la salsiccia nella zona più calda della griglia (o aumentate le braci se avete una griglia piccola) e lasciatela qui per un tempo che va dai 2 ai 4 minuti, in base a quanto volete abbrustolire la salsiccia. Chiaramente non dimenticate di girarla spesso, in modo che prenda un colorito uniforme. Per capire se è cotta, tagliatene un’estremità: se risulta ancora cruda, lasciatela sulla griglia ancora per qualche minuto. Se invece possedete l’apposito termometro, potete verificare la cottura controllando che al centro della salsiccia la temperatura sia arrivata a 75° C.

Sapori estivi: i petti di pollo alla pizzaiola

Quando nei piatti appare il pomodoro, si percepisce subito un sottofondo d’estate, una leggera e fresca brezza che ci stuzzica il palato. I petti di pollo alla pizzaiola sono un secondo che ci fa subito questo effetto anche se li andremo a preparare in un’altra stagione che non sia quella primaverile o estiva.  Parliamo quindi di un piatto dalla preparazione semplice, costituito da ingredienti facili a reperire e che ci richiederà davvero poco tempo per portarlo in tavola. 

Una ricetta facile e veloce

Quando non abbiamo molto tempo per preparare una cena sfiziosa perché i membri della nostra famiglia sono affamati oppure stiamo ricevendo ospiti inaspettati, è importante avere nel nostro ricettario dei piatti semplici e veloci da preparare. Come i petti di pollo alla pizzaiola, soluzione perfetta per ogni tipo di occasione: dalla cucina di ogni giorno alla cena informale. Infatti incrocia bontà, leggerezza e gusto in un’armonica armonia. 

Gli ingredienti di questo piatto sono comuni: la leggera carne di petto di pollo, della mozzarella e la passata di pomodoro che, in una versione più sfiziosa che andiamo a presentare, viene sostituita con i pomodorini. 

Passaggi, ingredienti e suggerimenti

Per preparare i petti di pollo alla pizzaiola ci dobbiamo procurare un petto di pollo, magari biologico o da allevamento controllato, e, dopo averlo pulito e disossato, procediamo a ricavare le nostre fettine, sottili, ma non troppo. Il primo suggerimento è quello di passare le fettine nella farina, così quando andremo a rosolarle prenderanno una consistenza un po’ croccante che risulterà deliziosa al palato. 

Per prima cosa però in padella dobbiamo metterci i pomodorini, che avremo già lavato e tagliato a spicchi, e facciamoli cuocere per qualche minuto regolando di sale e aggiungendo del basilico. Uniamo al tutto anche della salsa di pomodoro. Solo quando avremo scottato la salsa potremo aggiungere le fettine di pollo e facciamo cuocere il tutto per qualche minuto. Questo tempo ci darà modo di tagliare a cubetti la mozzarella per poi versarla sopra le fettine di carne. Una volta fatto, mettiamo il coperchio e lasciamo sciogliere la mozzarella. 

Arrivato il punto di impiattare possiamo scegliere se accompagnare il tutto con fette di pane abbrustolito, delle patate al forno o una fresca insalata mista. 

Petti di pollo alla pizzaiola: variante sfiziosa

Come abbiamo potuto leggere la ricetta è già finita: avevamo promesso velocità e semplicità e questo è l’innegabile risultato. Ma vogliamo anche aggiungere che i petti di pollo alla pizzaiola sono anche una specie di driver, una piattaforma sulla quale progettare architetture culinarie più raffinate e sfiziosa. Proviamo ad esplorare questa versione del piatto che prevede qualche ingrediente alternativo, ma capace di farci portare in tavola un piatto gustosissimo. Ecco gli ingredienti: 

  • 500 g petto di pollo
  • 100 g Emmenthal grattugiato
  • 30 g Parmigiano reggiano grattugiato
  • 100 ml passata di pomodoro
  • 1 cucchiaio origano
  • 1 cucchiaio paprika dolce
  • 1 cucchiaino rosmarino sminuzzato
  • 1 cucchiaino sale
  • 2 cucchiai olio extravergine d’oliva

Puliamo e disossiamo il petto di pollo, eliminando anche gli eccessi di grasso. Quindi tagliamo delle fettine sottili non più alte di un centimetro. In una ciotolina mescoliamo spezie ed erbe aromatiche e massaggiamo la carne con questo composto, facendo in modo che sia ben distribuito su tutta la superficie. Predisponiamo Emmenthal e Parmigiano reggiano grattugiandoli e lasciandoli da parte in una ciotola pronti all’uso.

Mettiamo sul fuoco una padella antiaderente con due cucchiai di olio EVO e facciamo rosolare le fettine di pollo. Quando avranno preso colore aggiungete il pomodoro, facendolo restringere a fuoco medio. Quindi aggiungete prima l’Emmenthal e, una volta sciolto, anche il Parmigiano. Anche in questo caso, ricetta finita in un baleno. Per contorno potete pensare sempre a delle patate al forno o, se in stagione, a degli asparagi gratinati al forno. 

Polpette di carne? Senza pane, ma sempre buonissime

Le polpette si possono fare davvero in moltissimi modi: di carne, di pesce, di verdure, di legumi, fritte, al forno… Denominatore comune è che sono sempre deliziose e piacciono proprio a tutti! Il loro sapore cambia a seconda dei gusti e delle preferenze personali, in base agli ingredienti che vengono utilizzati per prepararle. Tra questi generalmente sono sempre presenti il pane o le uova, che contribuiscono a mantenerle belle compatte e umide. Ma si possono fare le polpette di carne senza pane? E senza uova? Assolutamente sì: ecco come.

Come si fanno le polpette di carne senza pane

Le polpette di carne senza pane nell’impasto sono una scelta obbligata sia per chi soffre di diabete, sia per chi è intollerante al glutine. Ecco quindi una ricetta che non utilizza questo ingrediente, senza però rinunciare a gusto, compattezza e morbidezza. Partiamo da quello che vi serve:

  • 400 g macinato di manzo
  • 1 uovo
  • Sale
  • Pepe
  • Aglio
  • Prezzemolo
  • Olio di semi
  • Parmigiano grattugiato

In una ciotola capiente impastate con le mani la carne macinata con l’uovo e un pizzico di Parmigiano grattugiato. Salate, pepate, aggiungete l’aglio tritato finemente (regolatevi in base ai vostri gusti) e il prezzemolo fresco, anch’esso tritato. Continuate a lavorare il composto fino ad amalgamare bene il tutto.

Utilizzate il preparato per fare tante palline con le mani. Le dimensioni delle polpette non devono essere troppo grandi perché, non essendo presente il pane a legare il tutto, si sfalderebbero durante la cottura. Inoltre, sempre per questo motivo, non si cuocerebbero bene: potrebbero bruciarsi fuori ed essere ancora crude dentro.

A questo punto scaldate un fondo di olio in una padella antiaderente e mettete a cuocere 10 polpette per volta. Ogni 10/20 secondi ricordatevi di girarle per evitare che si attacchino al fondo. Lasciatele quindi cuocere giusto qualche minuto in totale. Una volta cotte mettetele sulla carta assorbente e mangiatele belle calde.

Buonissime con il sugo

Le polpette di carne senza pane sono deliziose anche nella versione al sugo di pomodoro. Per farle vi servono:

  • 500 g di carne macinata
  • 50 g di pancetta affumicata a dadini
  • 200 g di ricotta vaccina
  • 200 ml di passata di pomodoro
  • 2 cucchiai di olio
  • 50 g di Parmigiano grattugiato
  • 2 uova
  • sale
  • timo
  • paprika

In una terrina mescolate assieme la carne macinata, la ricotta, la pancetta, il Parmigiano grattugiato, le uova, il sale, il timo e la paprika fino a ottenere un composto omogeneo. Formate quindi delle polpettine di circa 5 cm di diametro e poi cuocetele in una padella antiaderente, rosolandole con i due cucchiai di olio. Una volta cotte, appoggiatele su della carta assorbente. Prendete infine un’altra padella, versateci la passata di pomodoro e fateci cuocere le polpette a fuoco medio-alto per 5 minuti.

Polpette di carne senza pane e senza uova

Se desiderate che le vostre polpette di carne senza pane non contengano nemmeno le uova, oltre naturalmente al pangrattato, ecco la ricetta che fa per voi! In questo caso il potere legante delle uova e del pangrattato è svolto egregiamente dal formaggio spalmabile: provare per credere. Quello che vi serve è:

  • 800 g di carne macinata
  • 200 g di formaggio spalmabile
  • 120 g di salumi a piacere
  • Sale
  • Pepe
  • Spezie a piacere
  • Olio evo

Mettete in una ciotola la carne macinata, il sale, il pepe e le spezie a piacere, dopodiché mescolate con le mani in modo da amalgamare il tutto. Aggiungete quindi il formaggio fresco spalmabile, i salumi tritati finemente e poi impastate bene gli ingredienti tra loro. Riponete il composto in frigo per un’ora, in modo che si possa compattare, quindi recuperatelo e ricavate le polpette.

Cuocete le polpette di carne senza pane né uova in una padella antiaderente con un filo d’olio fino a quando saranno belle dorate, ricordandovi di girarle su entrambi i lati.

Bombette pugliesi: la ricetta originale passo passo

La ricetta originale delle bombette pugliesi è uno dei grandi classici della cucina della punta dello stivale, in particolare della Valle d’Itria. Chi li confonde con dei semplici involtini di carne fa un grosso errore, perché le bombette sono fettine di carne di capocollo di maiale ripiene di pancetta e caciocavallo, cotte su brace e caratterizzate da una forma arrotondata che conferisce loro il nome bombette.

Non solo la forma, anche la dimensione delle bombette è importante: la lunghezza non deve infatti superare i 4/5cm. In questo modo la bombetta rimane tenera e può essere mangiata in massimo due morsi. Si tratta infatti di un tipico cibo da street food e richiede quindi di poter essere mangiato comodamente in piedi o camminando.

Se però siete lontani dalla Puglia e vi è venuta gola di bombette, niente paura, ecco tutte le indicazioni per prepararle a casa vostra.

La ricetta originale delle bombette pugliesi

Preparare la ricetta originale delle bombette pugliesi è facilissimo. Partiamo dagli ingredienti che vi servono:

  • 7 fettine di capocollo di maiale
  • 70 g di caciocavallo semi stagionato
  • 7 fette di pancetta
  • prezzemolo fresco
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe

Battete con cura le fettine di capocollo fino a farle diventare ben piatte ed omogenee. Disponete poi lungo la superficie le fette di pancetta, il caciocavallo tagliato a fettine sottili, una manciata di prezzemolo tritato fine insieme all’aglio e un pizzico di pepe. Arrotolate le fettine per realizzare degli involtini tondi e sigillate infine ognuno di essi con uno stuzzicadenti.

Disponeteli in una teglia unta d’olio, poi ungete con un po’ d’olio anche la superficie degli involtini e salateli leggermente. Cuoceteli in forno statico preriscaldato a 200° nella parte centrale per circa 15 – 20 minuti, poi trasferite al piano superiore facendo rosolare per ancora 10 minuti.

La cottura al forno è sicuramente quella più pratica se dovete realizzare questa specialità nella cucina di casa, ma la ricetta originale delle bombette pugliesi prevede da tradizione una cottura al fornello o alla brace. Nella cottura al fornello, le bombette vengono infilzate su un lungo spiedo che viene disposto verticalmente: in questo modo il grasso, colando verso il basso insaporisce, la carne sottostante.
La brace invece è il metodo di cottura migliore per cuocere le bombette in un giardino, proprio come si fa per la carne alla griglia.

La variante al sugo

La ricetta originale delle bombette pugliesi prevede, come abbiamo visto, una cottura al forno, al fornello o alla brace, ma una variante sfiziosa le vede fatte on carne di vitello e poi cotte in padella, immerse nel sugo di pomodoro. I puristi forse inorridiranno, ma intanto voi preparate il pane per fare la scarpetta! Ecco gli ingredienti:

  • 12 fettine vitello 
  • 12 fette pancetta
  • 180 g caciocavallo
  • Prezzemolo
  • Olio extravergine d’oliva
  • Sale
  • Pepe
  • 250 g passata di pomodoro
  • 1 carota
  • 1 spicchio aglio
  • Sale
  • 2 cucchiai olio extravergine d’oliva

Partite preparando un sugo semplice di pomodoro. Fate soffriggere un trito di aglio e carota in un filo di olio evo; quando la carota inizia a diventare tenera versate la passata di pomodoro, salate e allungate con un bicchierino di acqua. Cuocete a fuoco basso.

Intanto preparate le bombette. Stendete le fettine di carne, battetele con un batticarne, quindi salatele e pepatele. Posizionate su ogni fettina di carne una fetta di pancetta e una di caciocavallo, quindi cospargete con un trito di prezzemolo e aglio. Arrotolate le fettine di carne su se stesse a formare le bombette e fermatele con uno o due stuzzicadenti.

Sistemate infine le bombette nel sugo che state cuocendo a fuoco basso, alzate la fiamma e lasciate rosolare la carne girandola su tutti i lati. Abbassate quindi la fiamma e continuate la cottura per 15 minuti. Se il sugo dovesse restringersi troppo, allungate con un pochino di acqua.

      Come fare una perfetta ricetta del coniglio all’ischitana

      Tenerissimo, grazie alla lenta cottura, e ricco di sapore, grazie al pomodoro e agli aromi tipici del Mediterraneo: stiamo parlando del coniglio all’ischitana, ricetta tipica dell’isola d’Ischia e di tutto il Golfo di Napoli che vanta origini antichissime.

      Secondo la tradizione, questo piatto ha infatti quasi 2500 anni. Pare sia nato quando i Siracusani, pronti a dominare il Mediterraneo, arrivarono ad Ischia. Qui c’era una vera e propria sovrabbondanza di questi animali, che così diventarono il cibo principale dei nuovi coloni siciliani: nasce così una delle più antiche tradizioni culinarie isolane. Ovviamente la ricetta si è modificata nel corso dei secoli e al giorno d’oggi, ad esempio, presenta tra i suoi ingredienti i pomodorini, giunti in Europa solo dopo la scoperta delle Americhe da parte di Cristoforo Colombo.

      Piatto semplice, ingredienti semplici

      La ricetta del coniglio all’ischitana è una ricetta di famiglia: nulla di complesso da preparare e ingredienti semplici e genuini. Per un risultato ottimale, il nostro consiglio è quello di cuocere il coniglio in un tegame di terracotta e a fuoco molto dolce: questo perché nel tegame di terracotta i pezzi di coniglio vengono disposti molto vicini tra loro e possono quindi cuocersi senza sfaldarsi e senza perdere la loro consistenza.

      Vediamo quindi che cosa dovete mettere nel carrello della spesa:

      • Coniglio in pezzi 1,5 kg
      • Pomodori ramati 300 g
      • Aglio 1 spicchio
      • Olio extravergine d’oliva 50 g
      • Vino bianco 60 g
      • Sale
      • Pepe
      • Basilico 3 foglie

      Una nota sul coniglio: l’animale dev’essere adulto, ma non superiore al peso di 1,8 kg, altrimenti risulterà troppo duro e inadatto per la ricetta.

      La ricetta del coniglio all’ischitana

      Per preparare la ricetta del coniglio all’ischitana per prima cosa sciacquate i pomodori, poi asciugateli, tagliateli a metà e poi a dadini. In un tegame versate l’olio e l’aglio sbucciato e privato dell’anima, fate soffriggere a fuoco dolce qualche istante e quando l’aglio sarà dorato, ma non bruciato, toglietelo. A questo punto unite anche i pezzi di coniglio, precedentemente lavati e asciugati con carta da cucina, e fateli rosolare per 4 o 5 minuti, girando i pezzi su tutti i lati, in modo che la rosolatura sia uniforme.

      Sfumate quindi con il vino bianco, versandone però un poco alla volta, rigirando i pezzi di carne mentre bagnate con il vino. Fate evaporare il vino a fiamma media e poi aggiungete il pomodoro tagliato a dadini che avete tenuto da parte. Regolate di sale e pepe e lasciate cuocere per circa mezz’ora con il coperchio, mescolando e rigirando i pezzi di carne di tanto in tanto.

      Se vi sembra che la carne si asciughi troppo, durante la cottura potete allungare aggiungendo un po’ d’acqua, ma senza esagerare. Da ultimo completate con le foglioline di basilico spezzettate a mano e poi spegnete il fuoco: il sughetto dovrà risultare denso e lucido e la carne dovrà staccarsi facilmente dall’osso. La ricetta del coniglio all’ischitana è pronta: buon appetito!

      Anche in pentola a pressione

      Lo sappiamo, non ha lo stesso fascino, ma la ricetta del coniglio all’ischitana si può fare anche in pentola a pressione, in modo da velocizzare un po’ i tempi in cucina. I passaggi da seguire sono gli stessi della ricetta tradizionale fino alla rosolatura della carne.

      Dopo aver rosolato i pezzi di coniglio, versate nella pentola a pressione tutti gli altri ingredienti e circa 250 ml d’acqua. Chiudete il coperchio, impostate alla massima potenza e, quando sibila, abbassate il fuoco e cuocete per 15 minuti. Trascorso il tempo, spegnete la fiamma e fate sfiatate gradualmente il vapore alzando la valvola, in modo da poter aprire la pentola in tutta sicurezza. Lasciate riposare per appena qualche minuto e servite ancora caldo.

      Ancora voglia di coniglio? Provatelo alla cacciatora oppure alla ligure: deliziosi!

      Ricetta originale dei mondeghili, mitiche polpette milanesi

      Se vi piacciono le polpette in tutte le loro forme, da quelle svedesi a quelle tradizionali al sugo, non potete certo perdervi la ricetta originale dei mondeghili, mitiche polpette della tradizione milanese. Portati nella città meneghina dagli spagnoli durante il corso della loro dominazione nel XVII secolo, i mondeghili si chiamavano originariamente “albondiga”. Questo termine fu poi trasformato dai milanesi in “albondeguito”, poi “albondeghito” e infine mondeghilo.

      Quella che si prepara al giorno d’oggi non è però la ricetta originale seicentesca, che non è giunta fino a noi. Quelle più vecchie risalgono all’Ottocento e indicano una preparazione a base di carni di recupero di manzo, salsiccia, salame crudo, mortadella di fegato e altre carni di maiale. Il tutto mescolato con mollica di pane bagnata nel latte, uova, grana, aglio (o cipolla) e noce moscata. Anche nelle antiche ricette i mondeghili venivano poi fritti rigorosamente nel burro. Insomma, dieta vade retro!

      Una nota di colore: i mondeghili vengono citati anche da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Nel Capitolo VII, infatti, l’oste promette a Renzo: “E ora vi porterò un piatto di polpette, che le simili non le avete mai mangiate”.

      Ecco gli ingredienti

      La ricetta originale dei mondeghili prevede un impasto a base di carne lessa, aromatizzato con scorza di limone e noce moscata, e poi la frittura nel burro. La preparazione non è difficile e vi regalerà qualcosa di davvero gustoso, da servire come aperitivo, ma anche come secondo piatto.

      Ecco quello che vi serve per realizzare i mondeghili milanesi:

      • Carne da lesso (biancostato o punta di petto) 300 gr
      • Sedano
      • Carota
      • Cipolla
      • Burro chiarificato 250 gr
      • Mollica di pane raffermo 100 gr
      • Mortadella (in un pezzo unico) 80 gr
      • Grana grattugiato 30 gr
      • Uovo 1
      • Limone 1
      • Latte
      • Prezzemolo fresco tritato 5 gr
      • Sale
      • Pepe
      • Noce moscata
      • Pangrattato

      La ricetta originale dei mondeghili

      Per preparare la ricetta originale dei mondeghili, per prima cosa dovete lessare la carne. Tagliate a tocchetti il pezzo di carne e cuocetelo in acqua, aggiungendo sedano, carota e cipolla, per circa un’ora e mezza. Trascorso il tempo di cottura eliminate gli odori e scolatelo.

      e poi, aiutandovi con una schiumarola, scolatela, trasferitela in una ciotola e lasciatela intiepidire. Mettetela poi in un mixer da cucina assieme alla mortadella e frullate bene.

      Trasferite il trito di carne e mortadella in una ciotola capiente e aggiungete la mollica di pane precedentemente ammollata nel latte e ben strizzata, l’uovo, il prezzemolo tritato, la scorza di limone grattugiata, la noce moscata e il formaggio grattugiato. Amalgamate bene il tutto con le mani fino ad ottenere un composto morbido e omogeneo, quindi regolate di sale e di pepe.

      A questo punto lavorate il composto con le mani e formate delle polpette dalla forma leggermente allungata, del peso di circa 40 gr ciascuna, e passatele nel pangrattato

      E’ tempo di friggere

      Siete alle fasi finali della ricetta originale dei mondeghili: è il momento di friggerli. Fate sciogliere il burro in una padella e cuocetevi poche polpette per volta. Quando risulteranno leggermente dorate, giratele dall’altro lato e completate la cottura. Scolate infine le vostre polpette su un foglio di carta assorbente da cucina e serviteli belli caldi.

      Se lo preferite, in alternativa al burro potete cuocere i mondeghili in un sugo semplice di pomodoro, accompagnandoli alla polenta.

      La conservazione

      Chiaramente le polpettine milanesi sono favolose gustate appena fatte, caldissime, accompagnate da una fresca salsina allo yogurt o da quella che vi piace di più. In alternativa potete conservarli in frigorifero, all’interno di un contenitore ermetico, per 2 o 3 giorni al massimo. I mondeghili possono essere anche congelati, sia da crudi, sia da cotti.

      Pranzo della domenica: l’arrosto di maiale con le mele

      Il pranzo della domenica è sempre un momento importante, perché è l’occasione di ritrovarsi con la famiglia o con gli amici e anche l’occasione di cucinare qualcosa di goloso, al quale magari dedicare un po’ più di tempo e di cura rispetto ai pasti frenetici della settimana. La domenica è la giornata del polpettone, del pollo con le patate, delle polpette al sugo, della lasagna. E anche dell’arrosto naturalmente. Ecco quindi come preparare qualcosa di un po’ diverso: l’arrosto di maiale con le mele. Da provare!

      Partiamo dagli ingredienti

      Partiamo quindi con l’elencare tutti gli ingredienti che vi servono per preparare un morbidissimo arrosto di maiale con le mele:

      • Arista 800 g
      • Vino bianco secco 130 g
      • Parmigiano 40 g
      • Pangrattato 40 g
      • Mele 2
      • Scalogno 3
      • Senape di Digione 35
      • Amido di mais (maizena) ½ cucchiaino
      • Maggiorana 
      • Olio extravergine d’oliva 
      • Sale 
      • Pepe

      Come si fa l’arrosto di maiale con le mele

      Per fare il vostro buonissimo arrosto di maiale con le mele partite con il ripieno. Tritate grossolanamente la polpa di mezza mela e fatela ammorbidire per qualche minuto in un giro di olio evo, dopodiché lasciatela raffreddare. In una ciotola mescolate il pangrattato, il formaggio grattugiato e le foglioline di maggiorana, dopodiché  aggiungete il composto alle mele cotte e mescolate bene in modo da ottenere una panure omogenea.

      Passate poi a trattare la carne. Prendete il pezzo di arista già privato della copertina, praticate un’incisione su un lato, a circa metà dell’altezza, e ritagliate la fetta di carne fino in fondo, senza staccarla. Riempite l’arista con la farcia alle mele: spalmatela in modo omogeneo e poi pressatela bene con le mani per farla aderire. Arrotolate la carne su sè stessa dal lato più corto e poi legatela con lo spago.

      Come legare l’arrosto con lo spago

      Per una perfetta esecuzione dell’arrosto di maiale con le mele è fondamentale che la carne venga legata con lo spago nel modo corretto. Per farlo fate scorrere il filo sotto il pezzo di maiale, quindi fate un doppio nodo su una delle due estremità della carne e stringete bene.

      Fate due giri con lo spago intorno alla mano in modo da creare una piccola asola. Fatela scorrere lungo la carne, posizionatela vicino al primo nodo che avete creato e stringete bene tirando il cappio. 

      Fate ancora un doppio giro di filo sulla mano per creare l’asola e poi fate passare il cappio lungo tutta la carne, poco distante dal primo giro, e stringete bene. Procedete così per tutto il pezzo. Arrivati all’ultima asola, girate la carne e tagliate lo spago lasciandolo lungo più del pezzo di carne, dopodiché fatelo passare tra le asole, alternando una sì e una no. Da ultimo tirate bene lo spago e fissatelo all’estremità con un doppio nodo.

      Arrosto di maiale con le mele: ultimi passaggi

      Siete ormai alle fasi conclusive della ricetta dell’arrosto di maiale con le mele. Scaldate in padella un filo d’olio e fateci rosolare bene la carne su tutti i lati.  

      Senza togliere la buccia, tagliate a pezzi di circa 2 cm le mele rimaste e tagliate a metà gli scalogni mondati. Mescolate le mele e gli scalogni in una ciotola, poi versate il composto in una pirofila unta d’olio e posizionate al centro l’arista rosolata. Mescolate assieme vino e senape in modo da ottenere una salsina, dopodiché utilizzatela per spennellare la carne. Salate, pepate, aggiungete qualche fogliolina di maggiorana e infine cuocete in forno statico preriscaldato a 200° per 50 minuti, ricordandovi di girare la carne dopo mezz’ora. 

      Una volta cotto, sfornate l’arrosto di maiale con le mele e fatelo intiepidire. Nel mentre filtrate il fondo di cottura e versatelo in un pentolino con mezzo cucchiaino di maizena. Fate restringere la salsa sul fuoco mescolando continuamente con una frusta, in modo da evitare la formazione di grumi, finché non avrete ottenuto la consistenza desiderata.

      Eliminate lo spago dalla carne, tagliatela a fette e infine servitela con le mele e il sughetto caldo.

      Quattro ricette con la friggitrice ad aria che dovete provare

      E’ l’oggetto del desiderio di molti, perché permette di friggere, ma senza utilizzare l’olio e riducendo quindi i grassi. Un peccato di gola, ma senza peccato insomma. Stiamo parlando della friggitrice ad aria che, ne siamo certi, molti di voi già possiedono oppure l’hanno chiesta a Babbo Natale.

      La cosa interessante è che questo elettrodomestico serve anche a fare moltissime altre cose, come cuocere il pane o fare delle alette di pollo croccanti come quelle al forno. Curiosi? Vediamo quindi tre ricette con la friggitrice ad aria che dovete assolutamente provare.

      1. Ricette con la friggitrice ad aria: il pane

      La prima delle ricette con la friggitrice ad aria che vi proponiamo è il pane. Verrà buono come quello cotto al forno, morbido dentro e croccante fuori, ma il tempo per portarlo a tavola sarà decisamente inferiore. Ecco gli ingredienti:

      • 600 g farina 00
      • 350 ml acqua
      • 15 g sale
      • 25 ml olio Evo
      • 12 g lievito di birra fresco

      Sciogliete nell’acqua lievito di birra e poi aggiungete l’olio d’oliva. In una terrina versa la farina, la miscela di lievito e il sale, quindi impastate per circa 10 minuti, in modo da ottenere un panetto liscio e compatto. Ungetelo con l’olio d’oliva e lasciatelo lievitare per circa 2 ore: dovrà raddoppiare di dimensione.

      Una volta lievitato, tagliate l’impasto a pezzi e chiudete ognuno di essi in una palla. Mettete nel vassoio della friggitrice 4 palle, praticate 3 tagli su ciascuna e infarinatele. Coprite infine con un canovaccio e lasciate lievitare per 1 ora. Cuocete infine nella friggitrice ad aria a 160° C per 25 minuti.

      2. Il pollo croccantissimo

      A chi non piace il pollo fritto? Ecco perché la seconda delle ricette con la friggitrice ad aria è proprio quella del pollo realizzato con questo straordinario elettrodomestico: sarà morbido dentro, croccantissimo fuori, ma senza grassi! Provare per credere. Partiamo dagli ingredienti:

      • petto di pollo 600 gr
      • uova 3
      • limone 1
      • pangrattato
      • farina di semola rimacinata di grano duro
      • olio Evo
      • sale

      Tagliate il petto di pollo a tocchetti regolari, conditelo con un pizzico di sale e la scorza grattugiata del limone, mescolate bene e lasciate insaporire la carne per 15 minuti. Passate poi i tocchetti di pollo nella semola, quindi immergeteli nelle uova leggermente sbattute con un pizzico di sale. Infine passate i bocconcini nel pangrattato e sistemateli sulla base del cestello della friggitrice, che avrete prima unto con tre spruzzate di olio. Controllate che non siano sovrapposti tra loro, date ancora qualche spruzzata di olio extravergine di oliva e lasciate cuocere a 180 °C per circa 12 minuti, ricordandovi di girare i bocconcini a metà cottura.

      Servite ben caldo con della maionese, della salsa tartara oppure bernese.

      3. Ricette con la friggitrice ad aria: le polpette

      Tra le ricette con la friggitrice ad aria vi proponiamo anche quella delle polpette: buone come quelle fritte nell’olio, ma decisamente più leggere e salutari. Gli ingredienti sono:

      • macinato di manzo 500 gr
      • latte 100 ml
      • pangrattato 40 gr
      • mezza cipolla
      • prezzemolo
      • sale

      Amalgamate in una ciotola

      In una ciotola mescolate la carne macinata, un pizzico di sale, il pangrattato, il prezzemolo e la cipolla tritati. Versate il latte a filo e amalgamate bene gli ingredienti con una forchetta: se il composto vi pare troppo umido, aggiungete altro pangrattato. Formate quindi le vostre polpette, disponetele su una teglia ricoperta di carta forno e spennellatele con l’olio d’oliva.

      Sistematele infine nel cestello della friggitrice ad aria e cuocetele a 200 °C per circa 20 minuti.

      4. I muffin

      Terminiamo la nostra carrellata di ricette con la friggitrice ad aria con dei buonissimi muffin. Ecco gli ingredienti:

      • 2 uova
      • 100 g di zucchero
      • 1 limone bio
      • 250 g di yogurt al naturale
      • 80 g di olio di semi di girasole
      • 240 g di farina autolievitante
      • 1 mela

      Montate con le fruste elettriche le uova, lo zucchero e la buccia grattugiata del limone. Sempre lavorando con le fruste, unite anche lo yogurt e poi l’olio, versato a filo. Per ultima aggiungete la farina autolievitante, setacciandola sul composto. Continuate a lavorare con le fruste fino a incorporarla perfettamente.

      Prendete poco più di metà impasto e suddividetelo in 8 pirottini da muffin, a loro volta contenuti da stampini di alluminio. Tagliate la mela in 8 pezzi, infarinateli leggermente e disponetene uno per pirottino. Versateci sopra il resto dell’impasto, suddividendolo in maniera omogenea.

      A gruppi di 4, disponete i muffin sulla griglia della friggitrice preriscaldata a 160°C e fateli cuocere per 15 minuti. 

      Un Natale speciale con il manzo all’olio

      Se per Natale siete alla ricerca di un secondo piatto davvero speciale, gustoso, che magari non sia il solito arrosto, vi proponiamo il manzo all’olio. Si tratta di una specialità della zona di Brescia, e del paese di Rovato in particolare, a base di manzo cotto a lungo in olio d’oliva e acqua. Il risultato sarà una carne tenerissima, che si scioglierà in bocca.

      Inoltre, questo piatto è reso ancora più buono da una salsina davvero golosa, ottenuta aggiungendo al fondo di cottura un po’ di pangrattato e di formaggio grattugiato. Un velo sopra le fettine di carne e… impossibile resistere!!

      Una storia antica

      Il manzo all’olio ha origini piuttosto antiche, risalenti forse alla seconda metà del 1500, quando la nobildonna bresciana Veronica Porcellaga lo cucinò per la prima volta. Ma com’è nata questa ricetta? Probabilmente perché la cittadina di Rovato, ai tempi della Repubblica di San Marco, si trovava sull’asse di scambio Venezia-Milano e poteva quindi attingere anche a merci di mare come le acciughe, uno dei principali ingredienti della ricetta.

      Riservato alle famiglie più abbienti per via del costo della carne, il manzo all’olio si è tramandato fino in epoca moderna: per tutelarlo e valorizzarlo, nel 2002 alcuni ristoratori di Rovato si sono addirittura riuniti in un consorzio che ne garantisce la qualità.

      Qualche consiglio

      Prima di iniziare a cucinare, ecco qualche consiglio per una perfetta riuscita del nostro manzo all’olio, partendo dal taglio di carne più adatto per questo piatto. La ricetta originale prevede il cappello del prete che, grazie al grasso contenuto al suo interno, si adatta bene alle lunghe cotture. Se non riuscite a trovarlo ripiegate su un qualsiasi taglio per arrosti. Fondamentale anche la scelta dell’olio, che deve essere extra vergine d’oliva di prima qualità.

      Come si prepara il manzo all’olio

      Siete pronti per cucinare il manzo all’olio? Ecco gli ingredienti da mettere nel carrello della spesa:

      • 1 kg carne di manzo
      • mezzo bicchiere vino bianco
      • 400 ml olio extravergine di oliva
      • 400 mlacqua
      • 50 g formaggio grattugiato
      • 50 g pangrattato
      • sale fino
      • mezza cipolla
      • 1 spicchio aglio
      • 10 g capperi
      • 4 filetti di acciuga sott’olio
      • olio extravergine di oliva
      • prezzemolo tritato

      Preparate un trito di cipolla, aglio, capperi e alici, quindi fatelo soffriggere in un giro di olio EVO. Aggiungete anche il prezzemolo tritato e mescolate. Sistemate la carne in padella e fatela rosolare bene da tutti i lati, in modo che trattenga al suo interno i liquidi e non rischi di asciugarsi troppo durante la cottura. Sfumate con il vino bianco e poi ricoprite completamente la carne con olio extravergine di oliva e acqua in ugual quantità. Mettete il coperchio e lasciate cuocere per tre ore e mezza circa, girando la carne di tanto in tanto.

      Se avete necessità di accelerare i tempi, potete usare la pentola a pressione, ma tenete conto che la cottura lunga in padella ha il suo perché. Dopo aver rosolato la carne e sfumato con il vino, trasferite la carne nella pentola a pressione e cuocete per un’ora e mezza a partire dal fischio, a fiamma bassissima.

      I passaggi finali

      Ci siete quasi! Quando il manzo all’olio è cotto, toglietelo dalla padella, avvolgetelo nella carta stagnola e appoggiatelo su un tagliere. Aggiungete quindi al fondo di cottura il formaggio grattugiato e il pangrattato, regolate di sale e lasciate che la salsa si rapprenda. Tagliate la carne a fette dello spessore di circa un centimetro e poi impiattate cospargendo con abbondante salsina e accompagnandolo con un contorno di patate lesse oppure con della polenta.

      Un ultimo consiglio: questo piatto è ancora più buono se gustato il giorno dopo averlo preparato. La carne diventerà ancora più saporita se lasciata per ore nella salsina di condimento.

      Ricette di un tempo: come cucinare il coniglio in padella

      Sì d’accordo, a vederlo è così carino, dolce, timido, schivo. E piace tanto ai bambini. Però che dire, il coniglio fa da sempre parte anche della nostra tradizione culinaria. Si tratta infatti di una carne bianca, magra, che può adattarsi a tutte le diete. C’è da ricordare che la carne di coniglio è considerata ipoallergenica: in pratica le sua proteine, quasi mai, possono produrre allergie alimentari. Non è un caso, infatti se questa carne viene spessissimo utilizzata per la preparazione di omogeneizzati che poi sono destinati all’alimentazione dei bimbi. 

      Buono e sano: il coniglio in padella

      Torniamo alla nostra ricetta che ci spiegherà come cucinare il coniglio in padella. Parliamo dunque di un secondo piatto con una carne che si presenterà tenera ma saporita, leggera e gustosa. Se al nostro coniglio in padella avviciniamo delle patate in tecia oppure al forno, faremo sicuramente un figurone con i nostri ospiti.

      Partiamo quindi con gli ingredienti e poi illustreremo i passaggi che ci permetteranno di realizzare la ricetta:

      • 1 kg e 300 g di coniglio in pezzi
      • 100 g di pancetta o lardo
      • 30 g di burro
      • un bicchiere di vino bianco secco
      • 4 foglie di salvia
      • 2 rametti di rosmarino
      • 1 spicchio d’aglio
      • olio extravergine di oliva
      • sale
      • pepe

      Rimasto un po’ in disparte come proposta probabilmente anche per questioni culturali, il coniglio è stato per moltissimo tempo un piatto iconico del pranzo della domenica. Il coniglio in padella è quindi un piatto semplice, popolare, familiare, che possiamo tranquillamente preparare a casa nostra partendo da una materia prima che deve essere biologica o da allevamento certificato. 

      Come abbiamo visto ci sono pochi ingredienti da assemblare: la delicatezza della carne del coniglio sarà contrastata dal sapido dei cubetti di pancetta e esaltato dal trito di erbe aromatiche. 

      Ecco come cucinare il coniglio in padella

      Iniziamo la nostra ricetta partendo da un processo molto semplice: laviamo le erbe aromatiche e poi tamponiamole con carta da cucina. Prepariamo con queste un trito che terremo da parte mentre tagliamo anche la pancetta a cubetti. 

      Mettete una padella sul fuoco e fatevi sciogliere il burro mettendoci assieme lo spicchio d’aglio che permetterà di dare un interessante spessore al grasso che stiamo utilizzando. Unite anche la pancetta e poi metà del trito di aromi. 

      Quando la pancetta si sarà stufata si possono aggiungere i pezzi di coniglio che precedentemente saranno stati lavati ed asciugati. Questo è il momento di aggiungere anche il resto trito di erbe, 2 cucchiai di olio, e regolare di sale e pepe. La carne va fatta dorare in modo uniforme tenendo il fuoco bello alto. A questo punto sfumate con il vino lasciandolo evaporare poi si continua a far cuocere il coniglio coprendo la padella su di un fuoco dolce per circa 30-40 minuti. Da non dimenticare di rigirare i pezzi di coniglio spesso. Per servire il coniglio in padella trasferite su di un piatto già scaldato la carne coprendola con il sughetto. 

      Una variante con la birra

      Dopo aver scoperto come cucinare il coniglio in padella illustriamo una variante che prevede l’utilizzo della birra. Ecco gli ingredienti

      • le cosce del coniglio
      • pomodorini
      • qualche cubetto di pancetta affumicata
      • un bicchiere di birra

      Mettete una noce di burro in una padella e quando si sarà sciolta aggiungete 2 cucchiai di olio EVO quindi fatevi rosolare le cosce del coniglio. Quando saranno belle dorate al posto del vino utilizzate la birra: versala nella padella e alza il fuoco e poi fate cucinare lentamente aggiungendo del brodo di carne, magari pollo, per continuare la cottura. Aggiungete poi i pomodorini e regolate di sale. Verso la fine della cottura va tolto il coperchio e far restringere il sughetto. Quindi spegnete il fuoco e lasciate riposare qualche minuto prima di impiattare assieme ad un purè di patate. 

      Consigli della nonna: come cucinare il polpettone al forno

      Perché ci vuole orecchio, cantava tanti anni fa Enzo Jannacci, facendoci capire che nella vita sì bisogna sapere la tecnica, ma occorre anche metterci il cuore, la passione, la vitalità e tanta voglia di portare in tavola cosa buone. Ah! Perché parliamo di cucina ovviamente. E di consigli della nonna che ci spiegano come cucinare il polpettone al forno. Si tratta di una ricetta semplice, ma ci vuole proprio orecchio per farlo buono ed evitare di creare un mattone indigeribile o un ammasso di carne macinata che si sfalda al primo tentativo di tagliare una fetta. 

      Come cucinare il polpettone al forno

      Le nonne, quelle di una volta, perché quelle attuali sono giovani e ci leggono per scoprire tante ricette facili, sapevano come cucinare il polpettone al forno senza bruciarlo, seccarlo o lasciarlo ancora crudo al centro. E’ una questione di stile: non serve studiare il jazz per tanti anni cercando di imitare Bill Evans. Bisogna padroneggiare la tecnica e saperla mettere in pratica con semplicità disarmante. 

      Allora, partiamo con gli ingredienti e poi scopriamo come cucinare il polpettone a forno:

      • 450 g di carne macinata mista (suino e bovino)
      • 150 g di mortadella a fette
      • 150 g di funghi champignon
      • 12 fette di pancetta affumicata
      • 1 scalogno
      • 3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
      • 2 cucchiai di pangrattato
      • 1 spicchio d’aglio
      • 1 uovo
      • olio extravergine di oliva
      • 1 noce di burro
      • sale
      • pepe
      • noce moscata

      La tradizione in un piatto davvero classico e semplice

      Il polpettone è un secondo piatto dalle qualità straordinarie: un highlander della cucina tradizionale. Non muore mai perché è sempre bello portarlo in tavola e regalare un sorriso ai nostri commensali. Lo si può preparare in tanti modi diversi: ripieno, freddo di tonno e patate, di ceci oppure utilizzando carne di vitello o non di manzo. Ma questa è un’altra storia: partiamo con la ricetta del polpettone classico. 

      Passo passo ecco come cucinare il polpettone al forno

      Iniziamo mondando e tritando finemente lo scalogno. Facciamo scaldare un giro d’olio in una padella e facciamo appassire lo scalogno assieme ad uno spicchio d’aglio. Chi non ha intolleranze potrà utilizzare il burro oppure lo strutto per questa prima preparazione. Quando lo scalogno sarà tenero aggiungiamo i funghi  (mondati, puliti e lavati mi raccomando) e facciamoli rosolare. Regolate di sale e pepe e terminate la cottura per poi lasciarli da parte a raffreddare. Intanto mettiamo la mortadella in un mixer e facciamo partire. Una volta ottenuto il composto mescoliamolo in una ciotola assieme alla carne macinata. Aggiungete parmigiano, pangrattato, funghi e anche l’uovo. 

      Regolate ancora di sale, poi aggiungete pepe e noce moscata prima di impastare per amalgamare bene gli ingredienti. Una volta pronti stendete il tutto su di un foglio di carta forno e arrotolate per formare un cilindro che andrete a compattare. Ora aprite la carta forno e liberate il polpettone. Poi con un’azione certosina avvolgetelo di fette di pancetta. Una volta finita questa operazione posizionatelo dentro lo stampo da plum cake (insomma uno stampo rettangolare dai bordi belli alti) che avrete già coperto all’interno di carta forno.

      Accendete il fuoco e portatelo a 200° quindi infornate il polpettone e copritelo con un foglio di alluminio. Dopo 20 minuti togliete l’alluminio e lasciate cuocere per altri 35-40 minuti: questo semplice stratagemma permetterà al polpettone di non far evaporare tutta l’umidità e di far uscire i succhi della carne e della pancetta senza disperderli. Una volta esaurito il tempo di cottura, togliete dal forno e fate riposare nello stampo qualche minuto prima di metterlo su di un tagliere ed affettarlo. Impiattate bagnando con il sugo di cottura e accompagnate con un purè oppure con spinaci lessi, con dei piattoni al sugo o patate fritte. Otterrete un’armonia di sapori!

       

      Menù speciali: come cucinare la carne di cavallo

      Non è così comune trovare nel piatto questo tipo di carne. Nella nostra cultura gastronomica, anche a causa delle profonde modificazioni che ha subito l’agricoltura negli ultimi decenni, la carne di cavallo occupa un posto piuttosto marginale. In altre nazioni, dove l’allevamento degli equini è più diffuso, è più facile reperirla nei punti vendita e sui menù dei ristoranti. Detto ciò andiamo a scoprire come cucinare la carne di cavallo, perché si tratta di un ingrediente molto interessante e ricco di elementi positivi per la nostra dieta. 

      Scopriamo di più

      La carne di cavallo è magra, contiene tanto ferro e ha un’altra particolare qualità: è saporita e particolarmente gustosa. Per questo non è scontato esplorare come cucinare la carne di cavallo: dovesse capitarvi un bel pezzo di questa carne, magari ne potreste approfittare per un ottimo gulasch. Il suo gusto è particolare, ma c’è chi lo trova irresistibile. Andiamo a scoprire tre ricette con la carne di cavallo da aggiungere al nostro personale ricettario. 

      Come cucinare la carne di cavallo al sugo

      Qualche veloce consiglio prima di addentrarci nella spiegazione di come cucinare la carne di cavallo. Bisogna fare molta attenzione alla cottura: questa carne è magra, una cottura appena più prolungata del dovuto rischia di farla seccare e trasformare in una suola. Vista la magrezza è importante utilizzare un grasso importante, burro o olio EVO che sia.

      Partiamo allora con la prima ricetta: la carne di cavallo al sugo. Ecco gli ingredienti:

      • 1 kg di carne di cavallo
      • 100 ml di vino rosso
      • 1 l di passata di pomodoro
      • 1 gambo di sedano
      • 2 foglie di alloro
      • Olio evo quanto basta
      • Sale quanto basta
      • Pepe nero in grani
      • Peperoncino

      Mettete in un capiente tegame il sedano già tagliuzzato a pezzi, l’alloro, il pepe in grani e la carne. Coprite poi tutto con l’acqua e fate cuocere per un’ora e mezza. Quando l’acqua bolle aggiungete il sale. Una volta ultimata la cottura scolate tenendo da parte il liquido di cottura. 

      A questo punto fate rosolare la carne in un altro tegame, possibilmente di terracotta. Quando inizia a sfrigolare sfumate con il vino rosso e poi unite la passata di pomodoro e 200 ml di liquido di cottura. Regolate di sale e fate sobbollire coperto per 3 ore. 

      Come cucinare la carne di cavallo agli agrumi

      La ricetta precedente è un classico della gastronomia salentina. Restiamo nel sud dell’Italia andando ad esplorare questa volta la ricetta della carne di cavallo agli agrumi. Ecco gli ingredienti:

      • 4 filetti di carne di cavallo, circa 700-800 g
      • 4 crostoni di pane
      • 20 g di burro
      • ½ limone (solo la buccia)
      • ½ arancia (solo la buccia)
      • Olio extravergine quanto basta
      • ½ bicchiere di vino bianco
      • Sale
      • Pepe

      Facciamo arroventare una padella nella quale faremo sciogliere una noce di burro per poi metterci i filetti: due minuti per parte saranno sufficienti. Salate e spolverate con una macinata di pepe e poi sfumate con del vino bianco quindi lasciate cuocere altri 5 minuti bagnando la carne con il sughetto che si sarà formato. 

      Preparate intanto un trito con prezzemolo e scorza degli agrumi, quindi aggiungete questa preparazione alla carne e lasciate cuocere per 1 minuto. 

      In pignatta

      Ecco una ricetta tradizionale: la carne di cavallo in pignatta. Ci vuole pazienza ma il risultato sarà strepitoso. Gli ingredienti sono:

      • 800 g di carne di cavallo
      • 200 g di passata di pomodoro
      • 2 foglie di alloro
      • 2 foglie di salvia
      • 1 gambo di sedano
      • 2 cipolle
      • 4 carote
      • Prezzemolo
      • Olio extravergine
      • Pepe
      • Sale
      • Peperoncino
      • Rosmarino

      Preparate un classico trito con sedano, carote e cipolle fatelo soffriggere in un tegame di terracotta, mentre tagliate a pezzi la carne. Fate poi rosolare la carne, sfumate con del vino rosso e poi aggiungete salvia, prezzemolo, rosmarino, alloro, passata di pomodoro, peperoncino, 250 ml di acqua e 2 cucchiai di olio. Abbassate la fiamma e lasciate sobbollire per almeno 2 ore. Alla fine portate in tavola direttamente la pignatta: sarà una gradita sorpresa gastronomica. 

      Secondi piatti natalizi: l’arrosto di vitello

      State studiando le ricette da preparare per le festività? Se non avete ancora fatto chiarezza su quali secondi piatti natalizi comporranno il vostro menu, perché non pensate a un buon arrosto di vitello? Si può preparare in tante varianti, è facile e veloce da fare e piace sempre a tutti.

      Il segreto per un arrosto veramente superlativo? Deve essere morbidissimo. Una carne dura e stoppacciosa rovinerà tutto il vostro menu.

      Ecco quindi qualche suggerimento per portarlo sulla vostra tavola, gustoso e, naturalmente, super morbido.

      In pentola col sughetto

      Se vi piace l’arrosto di maiale in crosta, tra i vostri secondi piatti natalizi non può certamente mancare l’arrosto di vitello, fatto in pentola con un delizioso sughetto. Per realizzarlo vi servono soltanto pochi ingredienti:

      • Vitello
      • Erbe aromatiche
      • 30 ml olio di oliva
      • Vino bianco
      • Sale

      Per prima cosa legate la carne con uno spago da cucina; se non sapete come si fa chiedete al vostro macellaio. In una ciotolina mescolate il sale ad un trito di erbe aromatiche a vostro piacimento, come origano, prezzemolo, salvia, timo e rosmarino, quindi utilizzate il composto per massaggiare il pezzo di vitello.

      In una pentola capiente versate un giro di olio EVO e fateci rosolare la carne su ogni lato tenendo la fiamma bella alta: in questa maniera la carne tratterrà i suoi succhi e risulterà morbidissima. Sfumate con un po’ di vino bianco, mettete il coperchio e fate cuocere rigirando ogni mezz’ora, in modo che la cottura risulti più omogenea.

      Lasciate evaporare ed abbassate la fiamma aggiungendo, se vi sembra troppo asciutto, qualche mestolo di brodo. Fate cuocere circa un’ora e mezza: il cuore della carne dovrà raggiungere una temperatura di 65°. Infine avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo intiepidire prima di servirlo. Accompagnatelo con delle fantastiche patate in tecia.

      Secondi piatti natalizi: l’arrosto di vitello al latte

      Tra i secondi piatti natalizi non può mancare nemmeno l’arrosto di vitello al latte: grazie alla sua golosa cremina anche i più piccoli lo adoreranno! Ecco gli ingredienti:

      • Campanello di vitello 1 kg
      • Latte intero 1 l
      • Vino bianco secco 100 ml
      • Burro 70 g
      • Carote 1
      • Cipolle 1
      • Sedano 1 costa
      • Alloro 2 foglie
      • Aglio 2 spicchi
      • Farina 00 1 cucchiaio
      • Sale
      • Pepe

      Mettete la carne sul tagliere, eliminate la cartilagine e il grasso in eccesso e poi legatela con lo spago da cucina. Sciogliete 30 g di burro in una padella ampia e fateci rosolare bene la carne da tutti i lati. Quando la carne sarà ben rosolata, toglietela dalla padella e mettetela in una terrina.

      Sempre nello stesso tegame sciogliete il burro rimasto e fatevi appassire un trito di sedano, carota e cipolla, quindi aggiungete i due spicchi d’aglio e le foglie di alloro. Aggiungete infine l’arrosto di vitello, sfumate con il mezzo bicchiere di vino e, quando la parte alcolica sarà evaporata, salate e pepate.

      Ci siete quasi

      Continuate la preparazione di questo secondo piatto natalizio aggiungendo il latte già caldo e poi proseguite la cottura con il coperchio per circa 50 minuti. Togliete la carne dalla pentola, eliminate dal fondo di cottura l’aglio e l’alloro, quindi trasferite il fondo in una ciotola e passatelo con un mixer ad immersione in modo da ottenere una salsa cremosa.

      Sciogliete un cucchiaio di farina setacciata in due cucchiai di acqua fredda e poi versate questa miscela nella salsa appena preparata. Mescolate con una frusta e cuocete a fuoco basso in modo che la salsa possa addensarsi. Utilizzatela poi ben calda per accompagnare il vostro arrosto tagliato a fette.

      Il contorno ideale per questo piatto? Anche in questo caso le patate, ma al forno.

      Come cucinare il bon roll Aia in padella

      Allora: è scontato dire che bisognerebbe mangiare solo cibi sani, biologici, provenienti da piccoli allevamenti certificati e controllati. Però, succede che, a volte, ed è questo il caso, ci siano anche dei prodotti che ci salvano la cena e sono proprio buoni. E, a quanto afferma il produttore, stesso, hanno anche tutte le garanzie di qualità e le certificazioni. Ecco perché scoprire come cucinare il bon roll Aia in padella diventa un modo per sopravvivere in caso di necessità, ma anche un modo per accrescere il nostro bagaglio culturale in fatto di gastronomia. 

      Come cucinare il bon roll Aia in padella con i carciofi

      Non sappiamo chi abbia il primato su questa invenzione, ma l’industrializzazione e il brevetto del classico polpettone ripieno della nonna è stato qualcosa di geniale. Alzi la mano chi almeno una volta non ha ceduto alla tentazione di mettere in forno questo prodotto, restando a guardare per 70 minuti il farsi di una deliziosa crosticina sulla sua superficie. Il bon roll Aia è buono e si può trattare in molti modi. Scoprire che cucinare il bon roll Aia in padella porta a fantastici risultati ci riempie di gioia.

      Andiamo a scoprire cosa ci serve e quali sono alcune delle varianti possibili. Partiamo con una ricetta semplice. Anche le altre lo saranno, niente paura. La prima accosta bon roll e carciofi. Ecco gli ingredienti:

      • 1 confezione di BonRoll AIA
      • burro
      • ½ bicchiere di vino bianco
      • 500 gr di carciofi
      • succo di un limone
      • sale
      • origano
      • acqua
      • pepe

      Pulite i carciofi e poi tagliateli a spicchi. Metteteli in una ciotola con acqua e succo di limone così non anneriranno. Dopo qualche minuto scolate e metteteli in padella con un giro d’olio regolando di sale e pepe, aggiungendo anche una spolverata di origano. Rosolate per 5 minuti. Prendete il bon roll e tagliatelo a fette, aggiungete in padella una noce di burro e poi scottate la carne. Sfumate con il vino dopo qualche minuto quindi coprite e lasciate cuocere finché le fette di bon roll avranno preso colore: ci vorranno circa 15 minuti a fuoco medio

      Come cucinare il bon roll Aia in padella con gli spinaci

      Il bon roll è un prodotto salvacena. Veloce da preparare si adatta a più trasformazioni. Per esempio proviamolo con gli spinaci. Ecco il necessario:

      • 1 confezione di BonRoll AIA
      • 500 gr di spinaci
      • Olio Extravergine di Oliva
      • 2 spicchi di aglio
      • Sale

      Mondate e lavate gli spinaci, tagliateli a listarelle e poi fateli cuocere coperti in una padella con un bicchiere di acqua. Tempo di cottura: 15 minuti. Passato questo tempo regolate di sale, aggiungete l’aglio e fate insaporire per 5 minuti. 

      Prendetevi questo tempo per tagliare a fette il bon roll. Scottate in un’altra padella con un giro d’olio le fette. Sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco e poi lasciate cuocere 15 minuti girando spesso le fette. Passati 10 minuti aggiungete gli spinaci e mescolate. Spolverate con una macinata di pepe e servite. 

      Ricetta sfiziosa con piselli, speck e mozzarella

      Sul come cucinare il bon roll Aia in padella non ci sono dubbi: facile e veloce da preparare, questo prodotto si adatta a tutti i gusti. E quella che proponiamo ora è una ricetta davvero sfiziosa. Partiamo dagli ingredienti:

      • 1 confezione di BonRoll AIA
      • 1 kg di piselli surgelati
      • 250 gr di mozzarella
      • 300 gr di pomodori pelati
      • 50 gr di speck
      • 1 cipolla
      • Sale e pepe

      Tritate finemente la cipolla e fatela rosolare assieme allo speck in una padella con un giro d’olio. Una volta che la cipolla sarà appassita aggiungete i piselli. Regolate di sale quindi aggiungete anche i pomodori già tagliati a tocchetti. Coprite e lasciate cuocere 20 minuti a fuoco medio basso. A metà cottura dei piselli tagliate il bon roll a fette e fatelo rosolare in un’altra padella con un giro d’olio o qualche noce di burro per 15 minuti girando spesso. A fine cottura spegnete, aggiungete la mozzarella e coprite. Lasciatela fondere prima di servire. Per il massimo della golosità, potete aggiungere anche un contorno di patate al forno belle croccanti. 

      Fantasia in cucina con il polpettone ripieno!

      Per il pranzo della domenica, ma a questo punto anche per quello di Natale ormai alle porte, il polpettone ripieno è sempre una buona idea! Facile e veloce da preparare, da farcire in base ai nostri gusti e a quelli dei nostri commensali, in crosta oppure semplice, il polpettone piace sempre a tutti e ci sarà sempre qualcuno che farà uno (o più bis).

      Un classico: il polpettone ripieno di spinaci e uova

      Il polpettone ripieno di spinaci e uova è forse uno tra i più amati e cucinati in tutte le case d’Italia. Se non lo avete mai fatto, dovete recuperare immediatamente! Ecco gli ingredienti:

      • 600 g macinato misto magro
      • 1 uovo
      • 4 uova sode
      • 50 g parmigiano
      • 80 g pangrattato
      • 350 g spinaci
      • 80 g speck
      • Noce moscata 
      • Sale

      Lessate le uova e anche gli spinaci, che poi vanno scolati e strizzati. In una terrina amalgamate il macinato, il sale, l’uovo, la noce moscata e il parmigiano. Un po’ alla volta aggiungete anche il pangrattato, fino a incorporarlo tutto.

      Stendete l’impasto del polpettone sopra ad un foglio di carta forno, in modo da ottenere un rettangolo. Copritelo con un altro foglio e appiattitelo usando un mattarello.

      A questo punto mettete sulla superficie gli spinaci e, sopra di essi, uno strato di fette di speck. Infine, posizionate le quattro uova sode tutte in fila, vicine al bordo. Aiutandovi con la carta forno arrotolate il polpettone, richiudendolo su sé stesso. Arrotolate infine la carta forno sul polpettone e chiudete i bordi ben stretti a mo’ di caramella.

      Cuocetelo in forno a 200 °C per 45 minuti e, una volta pronto, estraetelo e lasciatelo intiepidire coperto da un canovaccio.

      Goloso con prosciutto e provola

      Un polpettone ripieno particolarmente goloso e amato anche dai bambini è quello con prosciutto e provola, da servire con delle patate al forno. Ecco gli ingredienti per realizzarlo:

      • 500 g macinato di carne misto
      • 1 salsiccia
      • 1 uovo
      • 1 tuorlo
      • 60 g pane raffermo
      • Mezzo bicchiere latte
      • 1 spicchio aglio
      • prezzemolo
      • 1 pizzico noce moscata
      • pangrattato
      • sale
      • pepe
      • 150 g prosciutto cotto
      • 150 g provola a fette
      • 40 g Grana Padano DOP

      Lasciate il pane ad ammollare nel latte tiepido, dopodiché mescolate in una terrina il pane ben strizzato, il macinato, la salsiccia senza budello e sbriciolata, il Grana grattugiato, l‘uovo,  il tuorlo, l’ aglio tritato e il prezzemolo. Condite con sale, pepe e noce moscata, quindi stendete il composto sulla carta forno, formando un rettangolo dello spessore di 1 centimetro.

      Adagiateci sopra il prosciutto cotto, il formaggio grattugiato e infine la provola tagliata a fette, ricordandovi di non andare troppo vicino ai bordi. Con l’aiuto della carta forno arrotolate il polpettone su se stesso, sigillate bene le due estremità e date alla carne la classica forma cilindrica.

      Chiudete a caramella le due estremità della carta forno a caramella e cuocete il vostro polpettone ripieno in forno già caldo a 180° per 40-45 minuti, quindi togliete la carta e fate cuocere per altri 10 minuti.

      E infine il polpettone ripieno con i funghi

      Un’ altra variante del polpettone ripieno particolarmente amata è quella con i funghi, anche questa super rapida da realizzare. Gli ingredienti sono:

      • 500 g macinato di carne
      • 100 g salsiccia
      • 50 g pangrattato
      • 50 g Parmigiano reggiano
      • 1 uovo
      • 400 g funghi
      • 100 g speck
      • 100 g formaggio edamer
      • Sale

      Fate cuocere i funghi in padella con un giro di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale per 10/15 minuti. Mettete poi il macinato di carne in una terrina con l’interno della salsiccia privata dal suo budello. Aggiungete il pangrattato, il parmigiano grattugiato, l’uovo intero e un pizzico di sale, quindi mescolate tutto con le mani. Prendete un foglio di carta forno e utilizzatelo per trasformare l’impasto di carne in un rettangolo abbastanza regolare e spesso circa 1 centimetro.

      Appoggiateci sopra le fette di speck, poi il formaggio a fette e infine i funghi spadellati. Arrotolate il polpettone ripieno su se stesso e chiudetelo. Chiudete il foglio di carta forno a caramella e mettete a cuocere in forno preriscaldato a 180°. Dopo circa mezz’ora aprite la carta forno e lasciatelo cuocere ancora per 15 minuti.

      E se avete ospiti vegani? Niente paura! Provate il polpettone di ceci: buonissimo!

      Come cucinare gli straccetti di pollo e vivere felici

      Del pollo non si butta via nulla e questo si sa. Ma è possibile vivere felici imparando come cucinare gli straccetti di pollo? Crediamo di sì, perché questo ingrediente è particolarmente semplice da trattare ma, dall’altra parte, offre un’infinità di possibilità per essere lavorato in cucina.

      Quando parliamo di straccetti di pollo di che parte del pollo parliamo? In teoria del petto di pollo ridotto in piccoli pezzetti. In certi supermercati li trovate proprio in vendita: sono, passateci il termine, degli scarti di lavorazione del pollo, che però sono squisiti e hanno la stessa bontà del petto. Se vi capita di dover disossare un pollo capirete quanta carne potete ricavare dagli scarti e poi riutilizzare per splendide ricette. 

      Come cucinare gli straccetti di pollo in padella

      Ci siamo presi un pollo intero. Lo disossiamo per motivi sconosciuti alle grandi masse. Ma siamo felici, anche perché ci troviamo sul tavolo da lavoro tantissimi straccetti di pollo. Come cucinarli è questione solo di fantasia. Proviamo a illustrare una ricetta dietro l’altra e vedrete che qualche ispirazione verrà anche a voi. 

      Partiamo con la base: dei classicissimi straccetti di pollo in padella. Ecco cosa ci serve: 

      • 700 g petto di pollo 
      • 50 g olio extravergine d’oliva 
      • 1 spicchio d’aglio 
      • Sale fino q.b.
      • Pepe nero q.b.
      • 100 g vino bianco 100 g
      • Prezzemolo q.b.
      • Farina 00 q.b.

      Prendete il vostro petto di pollo e adesso tagliatelo a listarelle sottili. Lo spessore sarà di circa mezzo centimetro per la lunghezza del petto. Ma potete anche farli più corti. Mettete in una contenitore le farina e poi versatevi gli straccetti e, manipolandoli, fategli prendere tutta la farina possibile. Poi mettete gli straccetti in un colino così perderanno la farina in eccesso.

      Intanto, in un’ampia padella, versate l’olio d’oliva e fatevi rosolare uno spicchio d’aglio già sbucciato. Tenete la fiamma bassa così da non carbonizzare l’aglio. Quando l’olio si sarà insaporito eliminate l’aglio e aggiungete gli straccetti. Lasciate che la carne rosoli per 3-4 minuti mescolando con un cucchiaio di legno e poi sfumate con il vino bianco. Lasciate evaporare e poi regolate di sale e pepe. Quindi aggiungete un trito di prezzemolo fresco, mescolate ancora e spegnete la fiamma. Potete servire con una bella macinata di pepe e una, meno corposa, di peperoncino. 

      Anche con rucola e limone

      Gli agrumi e la rucola sono un connubio perfetto per valorizzare la carne del petto di pollo. L’amaro della rucola contrasta con il dolce della carne, mentre l’acidità dell’agrume accompagna le papille gustative verso nuovi interessanti orizzonti. Come cucinare gli straccetti di pollo per una cena veloce: con limone e rucola, ovviamente. Ecco ingredienti e ricetta:

      • 1 petto di pollo 
      • 200 g farina 00 
      • 2 limoni 
      • 150 g rucola 
      • Olio EVO q.b. 
      • Sale q.b. 
      • Pepe nero q.b. 

      Tagliate a metà il petto di pollo ed eliminate le cartilagini, la pellicina e eventuali tracce di grasso superfluo. Togliete l’ossicino che sta al centro del petto facendo attenzione a non dimenticare qualche frammento se si è rotto. Ora tagliate ancora a metà ogni singola porzione del petto di pollo e poi ancora un due. Quindi provvedete a creare gli straccetti tagliando per il lungo delle strisce sottili.

      In una ciotola grattugiate la scorza del limone dopo averla lavata e il succo di due limoni. Per 5-10 minuti mettete la carne a marinare coprendo la ciotola. Passato questo tempo passate gli straccetti nella farina ricoprendoli interamente. 

      Mettete un generoso giro l’olio a scaldare in una capiente padella e aggiungete gli straccetti facendoli rosolare a fuoco vivo. Lasciateli dorare da tutti i lati. Aggiungete la marinata e poi salate. Fate restringere la marinata a fuoco vivo. Un paio di minuti prima della fine della cottura aggiungete la rucola e poi servite. 

      Se volete sfruttare appieno tutte le parti del pollo, provate anche le ricette coi fegatini di pollo e quelle con i durelli.

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