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Tag: Bayern Monaco

Rabiot saluta, senza Allegri via dalla Juventus a zero: Bayern Monaco in pole

Rabiot ai saluti con la Juventus, c’è il Bayern – La sua zampata (e la vittoria dell’Atalanta sulla Roma) ha mandato aritmeticamente la Juventus in Champions, evitando alla squadra di Allegri la figuraccia di perdere con l’ultima in classifica. Ma l’1-1 contro la Salernitana potrebbe, anzi dovrebbe, essere una delle ultime partite di Adrien Rabiot con addosso la maglia bianconera. Il centrocampista francese – in scadenza di contratto a giugno  – non ha ancora comunicato la decisione ufficiale sul suo futuro, ma i segnali che arrivano sono eloquenti e portano a un addio a fine stagione direzione… Bayern Monaco.

Rabiot ha parlato della situazione relativa al suo contratto subito dopo il termine della gara pareggiata dalla Juventus contro la Salernitana grazie a una sua rete  nel recupero.

Fin quando non raggiungeremo gli obiettivi non parleremo. Sono orgoglioso di essere qui, nella gara contro la Salernitana avevo la fascia di capitano al braccio e mi piace guidare questa squadra giovane, ma nel calcio bisogna a un certo punto anche parlare. Vedremo dopo la finale di Coppa Italia, siamo tranquilli, c’è tempo per tutto questo.  Il momento della Juventus? È una situazione complicata da tante settimane, dobbiamo cercare di stare tranquilli perché mercoledì c’è una finale da giocare. Non è il momento di andare fuori giri a poche giornate dalla fine”.

Rabiot via dalla Juventus in scadenza: il Bayern Monaco in pole sulle inglesi

Presto dunque, subito dopo la finale di Coppa Italia di mercoledì contro l’Atalanta, Rabiot svelerà il suo futuro. Che sarà lontano da Torino e dalla Juventus, società dove è arrivato nell’estate del 2019 e che lascerà dopo cinque stagioni. Già lo scorso anno Rabiot è stato sul punto di lasciare la Juventus, ma la conferma di Allegri sulla panchina bianconera ha spinto il centrocampista francese a rimanere a Torino, rinnovando per un altro anno, appunto fino al 30 giugno 2024. Un legame molto forte quello tra l’attuale allenatore della Juventus e l’ex Psg, tanto che l’addio di Allegri a fine campionato ha influito molto sulla decisione di Rabiot di fare le valigie.

Libero a parametro zero tra poco più di un mese, Rabiot potrà scegliere in autonomia e senza fretta il suo futuro. Già in passato è stato molto vicino al Manchester United e oggi piace molto a diversi club di Premier League. Ma la società che sta corteggiando con più insistenza il centrocampista oggi alla Juventus è il Bayern Monaco, che dopo un’annata senza successi (non accadeva da 12 anni) punta a un mercato importante per ripartire. E il nome di Rabiot è in cima alla lista dei bavaresi, che non hanno problemi ad assecondare le onerose richieste contrattuali del francese che chiede un contratto da 10 milioni di euro a stagione (alla Juventus ne guadagna 7.5) più un bonus alla firma.

Se Rabiot non ha ancora detto sì al Bayern è perché attende di conoscere il nome del nuovo allenatore del club tedesco: per questo motivo United e le altre inglesi restano ancora in corsa.

Che rapporto con Max

Arrivato a parametro zero alla Juventus nell’estate del 2019, Rabiot ha vissuto momenti difficili nei primi periodi della sua avventura italiana. Troppi alti e bassi e un ambientamento ai ritmi della Serie A che faticava ad arrivare, poi da marzo 2022 in poi la svolta. Rabiot è divenuto un punto fermo della Juventus, sempre tra i migliori in campo. Merito anche della fiducia di Allegri che ha sempre creduto nelle sue qualità. Ma ora, senza Max (nonostante la presa di posizione dei tifosi), il futuro di Rabiot è sempre più lontano dalla Juventus.

L’incredibile maledizione di Harry Kane si abbatte anche sul Bayern Monaco

La maledizione di Harry Kane si è abbattuta anche sul Bayern Monaco. Per quanto possa sembrare incredibile, infatti, il 30enne centravanti inglese – tra i più forti e più prolifici dell’ultimo decennio nei top 5 campionati europei – non ha mai vinto un titolo in carriera. Stanza dei trofei completamente vuota, eccezion fatta per alcuni riconoscimenti personali, come ad esempio i tre titoli di capocannoniere della Premier League vinti con il Tottenham, squadra nella quale giocava e di cui era il simbolo fino alla scorsa estate, quando decise di lasciare la Premier per trasferirsi al Bayern Monaco, club che avrebbe dovuto placare la sua sete di vittorie. E invece così non è stato, almeno nella sua prima stagione con i bavaresi.

Bayern Monaco senza trofei dopo 12 anni: la maledizione di Harry Kane

Dopo aver segnato il calcio di rigore del momentaneo 2-1 contro il Real Madrid nella semifinale d’andata di Champions League (terminata poi 2-2), Kane ha assaporato fino al minuto 88 del match del Bernabeu di giocare la finale di Champions contro il Dortmund. Quale occasione migliore di alzare al cielo come primo trofeo della carriera proprio la coppa più prestigiosa, specialmente poi a Wembley, sede della finale, nella sua Inghilterra? Ma così non è stato. La doppietta di Joselu in tre minuti ha ribaltato il match, qualificando il Real Madrid in finale e condannando il Bayern Monaco a un’annata senza trionfi, come non accadeva da ben 12 anni, dalla stagione 2011/2012. Un evento rarissimo.

L’annata sportiva del Bayern Monaco, infatti, è iniziata male e si è conclusa anche peggio. Poche ore dopo essere sbarcato a Monaco, Kane è stato subito mandato in campo nella finale di Supercoppa di Germania contro il Lipsia, persa però 3-0. Poi è stato il turno dell’eliminazione dalla Coppa di Germania e ieri dalla Champions League. E la Bundesliga? Altro capitolo amaro, visto che a dominare il campionato è stato il Bayer Leverkusen. Una vera e propria disfatta per il Bayern Monaco e per Kane, che dovrà rimandare ancora l’appuntamento con il primo trofeo vinto in carriera. Una vera e propria maledizione.

In stagione ha segnato 44 gol con i tedeschi

E pensare che il Bayern Monaco ed Harry Kane si sono voluto davvero tanto. La trattativa per portare in Germania l’attaccante inglese è stata lunga e turbolenta, tanto che è durata diversi mesi ed è stata più volte sul punto di sfumare. Alla fine però la fumata bianca è arrivata dietro il pagamento di 110 milioni di euro più bonus. Investimento importantissimo, che comunque Kane ha ripagato sul campo, almeno a livello di prestazioni personali e gol. Ben 44 quelli messi a segno dall’inglese in 45 partite tra tutte le competizioni con la maglia del Bayern Monaco: 38 in 32 gare di Bundesliga, 8 in 12 partite di Champions. A impreziosire il tutto anche 12 assist.

Gol e prestazioni che però non hanno permesso al Bayern di vincere nulla quest’anno. Tutta colpa di una maledizione (valida anche per la nazionale, visto che ha perso anche l’Europeo in finale contro l’Italia) che non vuole proprio abbandonare Harry Kane.

Real Madrid-Bayern Monaco 2-1, Joselu ribalta il match nel recupero e porta i Blancos in finale. Cronaca e Tabellino

Real Madrid-Bayern Monaco 2-1, cronaca e tabellino del match – Termina 2-1 la semifinale di ritorno di Champions League tra Real Madrid e Bayern Monaco. La partita di andata, giocata una settimana fa in Germania, era terminata in parità con il risultato di 2-2. Grazie alla vittoria di questa sera, quindi, la squadra di Ancelotti conquista la qualificazione alla finale. Il cammino dei tedeschi termina invece in semifinale. A decidere il match è la doppietta nel finale di Joselu, che ha ribaltato il risultato dopo il precedente gol di Davies.

In finale il Real Madrid affronterà il Borussia Dortmund, che ieri ha battuto in semifinale il Paris Saint-Germain di Mbappé. La finale si giocherà sabato 1° giugno nella spettacolare cornice di Wembley, a Londra. 

Real Madrid-Bayern Monaco 2-1: cronaca e tabellino della partita

Primo tempo

La partita tra Real Madrid e Bayern Monaco inizia subito con ritmi molto alti. La prima grande occasione del match è per i Blancos, che al 13′ colpiscono un palo con Vinicius. Sulla ribattuta interviene Rodrygo ma un miracolo di Neuer evita il gol dei padroni di casa. Al 26′ il Bayern è costretto al primo cambio, esce per infortunio Gnabry e al suo posto entra Davies. Tre minuti più tardi, i bavaresi vanno vicini al gol con una bella girata al volo di Kane, che termina però di poco fuori.

Nel finale di primo tempo c’è spazio per un’occasione per parte. Al 40′ Vinicius tenta un tiro-cross che viene però respinto da un attento Neuer. Per i bavaresi, invece, ci prova Mazraoui, ma la sua conclusione a giro termina fuori. La prima frazione di gioco termina con il risultato di 0-0.

Secondo tempo

Entrambe le squadre tornano in campo determinate a vincere la partita. Dopo appena un minuto dalla ripresa del gioco, Vinicius scappa a Kimmich e mette in mezzo, De Ligt va in anticipo su Valverde ed evita il peggio. Passa un altro minuto e questa volta è il Bayern a essere pericoloso con una pericolosa conclusione di Davies deviata da Nacho. Al 52′ Vinicius scappa ancora una volta a Kimmich e va nuovamente al cross, ma anche questa volta la difesa avversaria riesce a salvarsi in corner. Un minuto più tardi Kane si libera di Mendy e prova il tiro ma trova l’opposizione di Lunin.

Al 55′ si accendo ancora Vinicius, che salta alcuni avversari e va da Rodrygo, il brasiliano ci prova in girata ma manda fuori. Tra il 59′ e il 60′ Neuer è decisivo con due parate. Il portiere tedesco prima respinge una punizione di Rodrygo e poi ferma una conclusione di Vinicius, che si era accentrato da sinistra. Al 66′ ci prova Musiala ma il suo sinistro è respinto da Lunin.

Al 68′ si sblocca finalmente il match. Kane apre sulla sinistra per Davies, che stoppa bene il pallone, salta Rudiger e di destro segna la rete del vantaggio per il Bayern. Due minuti più tardi arriva immediato il pareggio del Real Madrid su calcio d’angolo con un autogol di De Ligt. La rete viene però annullata per un fallo di Nacho, che – per liberarsi dalla marcatura – mette le mani sul volto di Kimmich e lo spinge a terra.

Cinque minuti più tardi Kane spaventa il Bernabeu con una conclusione che trova l’esterno della rete. Al minuto 83 arriva un’altra grande occasione per il Real. Rudiger serve Vinicius, che ci prova al volo ma manda alto. All’87’ arriva il meritato pareggio dei Blancos. Vinicius ci prova dal limite, Neuer respinge male e sulla ribattuta Joselu realizza il gol del 1-1.

Tre minuti più tardi la squadra di Ancelotti, trascinata da un incredibile Bernabeu, sfiora il vantaggio con una conclusione di Brahim Diaz, respinta da un difensore del Bayern in angolo. Sugli sviluppi del corner arriva il gol del 2-1 dei Blancos. Rudiger riceve sulla sinistra e va al cross basso per Joselu, che – tutto solo – porta in vantaggio il Real Madrid. La rete viene inizialmente annullata ma, dopo un check del VAR, viene convalidata.

Nel finale il Bayern si spinge in avanti alla ricerca del disperato pareggio, ma senza successo. Al 90’+13′ De Ligt segna il 2-2 ma la rete non è valida perché in precedenza l’arbitro aveva già fischiato fuorigioco. Il match, dopo più di dieci minuti di recupero, termina quindi 2-1 per il Real Madrid, che è ufficialmente in finale di Champions League, dove affronterà il Borussia Dortmund.

Il tabellino di Real Madrid-Bayern Monaco 2-1

Reti: 68′ Davies (B), 87′ Joselu (R), 91′ Joselu (R)
Ammonizioni: Tuchel (non dal campo)
Espulsioni:
Arbitro: Szymon Marciniak (POL)

REAL MADRID (4-3-1-2): Lunin; Carvajal, Nacho, Rudiger, Mendy; Valverde (81′ Joselu), Tchouameni (70′ Camavinga), Kroos (70′ Modric); Bellingham (99′ Eder Militao); Rodrygo (81′ Brahim Diaz), Vinicius. Allenatore: Carlo Ancelotti
A disposizione: Courtois, Kepa Arrizabalaga, Lucas Vazquez, Ceballos, Fran Garcia, Arda Guler. 

BAYERN MONACO (4-2-3-1):  Neuer; Kimmich, Dier, De Ligt, Mazraoui; Laimer, Pavlovic; Sané (76′ Kim), Musiala (85′ Muller), Gnabry (27′ Davies); Kane (85′ Choupo-Moting). Allenatore: Thomas Tuchel
A disposizione: Peretz, Ulreich, Upamecano, Goretzka, Zaragoza, Tel, Pavlovic.

Real Madrid-Bayern Monaco, le probabili formazioni

Real Madrid-Bayern Monaco, le probabili formazioni – Un notte di stelle tra due squadre che hanno scritto la storia della Champions League. Questa sera alle ore 21 al Santiago Bernabeu il Real Madrid di Carlo Ancelotti sfida il Bayern Monaco di Tuchel nella semifinale di ritorno della competizione, quella che mette in palio il pass per la finalissima di Wembley in programma sabato 1 giugno. Una sfida dallo spettacolo assicurato visto il livello dei 22 uomini che scenderanno in campo e dal pronostico quanto mai incerto: nessun favorito al momento del fischio d’inizio, dopo il pareggio per 2-2 del match d’andata. La vincente del confronto del Bernabeu sfiderà in finale il Borussia Dortmund che ieri ha eliminato il Psg: in caso di passaggio del turno del Bayern Monaco potrebbe dunque esserci un derby tutto tedesco nell’atto conclusivo di questa edizione della competizione.

Le probabili formazioni di Real Madrid-Bayern Monaco

Undici quasi deciso per Carlo Ancelotti che ha un solo grande dubbio che riguarda il difensore centrale che affiancherà Rudiger: il ballottaggio è tra Nacho, favorito, e Tchouameni, con quest’ultimo che partirà sempre dall’inizio ma a centrocampo. In caso di arretramento in difesa di Tchouameni con Nacho in panchina, il suo posto a centrocampo verrà preso da Camavinga. Il Real dunque dovrebbe scendere in campo con Lunin tra i pali, in difesa spazio a Carvajal a destra e Mendy a sinistra, con in mezzo Rudiger e Nacho. Sugli esterni spazio a Valverde a destra e Rodrygo a sinistra, con quest’ultimo che avrà libertà di accentrarsi e agire in fase di possesso a ridosso degli attaccanti; in mezzo Tchouameni affiancherà Tony Kroos. In avanti Bellingham agirà subito alle spalle di Vinicius.

REAL MADRID (4-4-2), la probabile formazione: Lunin; Carvajal, Rudiger, Nacho, Mendy; Valverde, Tchouameni, Kroos, Rodrygo; Bellingham, Vinicius. Allenatore: Ancelotti.

Qualche cambio rispetto alla gara d’andata per il Bayern Monaco, con Tuchel che lascerà in panchina l’ex Napoli Kim, tra i più in difficoltà una settimana fa, e Goretzka per fa spazio a Pavlovic. Nel 4-2-3-1 dei bavaresi agiranno Kimmich, Dier, De Ligt e Mazraoui, il duo di centrocampo come detto vedrà Pavlovic affiancare Laimer, mentre i tre trequartisti alle spalle della stella Kane saranno Sane autore di un bellissimo gol all’andataMusiala e Gnabry. Attenzione però al possibile inserimento a sorpresa dal primo minuto di Muller, calciatore che si esalta in gare dal coefficiente di difficoltà elevatissimo come questa.

BAYERN MONACO (4-2-3-1), la probabile formazione: Neuer; Kimmich, Dier, De Ligt, Mazraoui; Pavlovic, Laimer; Sane, Musiala, Gnabry; Kane. Allenatore: Tuchel.

Dove vedere la semifinale di Champions in tv e streaming

La semifinale di ritorno di Champions League tra Real Madrid e Bayern Monaco (2-2 il risultato della gara d’andata) si gioca questa sera, mercoledì 8 aprile, alle ore 21 al Santiago Bernabeu di Madrid. La partita sarà trasmessa in diretta tv e streaming su Amazon Prime Video. La vincente della sfida tra Real Madrid e Bayern Monaco sfiderà il Borussia Dortmund nella finale di Wembley in programma sabato 1 giugno 2024.

Rangnick al Bayern Monaco: il Milan, l’Austria e il nuovo schiaffo a Tuchel

Ralf Rangnick sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco a partire dalla prossima stagione. L’allenatore tedesco, attualmente Commissario tecnico della nazionale austriaca, è il prescelto per sostituire Thomas Tuchel sulla panchina dei bavaresi. Le negoziazioni tra le parti vanno avanti da tempo – almeno da mesi – ma mai come in questo momento la fumata bianca è vicina. La conferma arriva direttamente dalle parole  del presidente del Bayern Monaco, Herbert Hainer, che intervistato da Sky Sport DE subito dopo il pareggio per 2-2 contro il Real Madrid nella semifinale d’andata di Champions League, ha confermato la trattativa avanzata con l’allenatore tedesco.

Stiamo parlando con Ralf Rangnick e le negoziazioni procedono molto bene. È un grande esperto del panorama calcistico e ha una enorme capacità di far crescere giocatori e squadre. Tutto quello che sento da chi circonda la nazionale austriaca è davvero molto positivo. Se dovesse venire, sarebbe un’ottima scelta per noi. Speriamo che non sia un ritardo troppo lungo. Dovremo vedere quando daremo il via libera definitivo: non passerà molto tempo prima di sapere in che direzione stanno andando le cose“, parole, quelle del presidente del Bayern Monaco, che confermano come l’affare sia ormai in dirittura.

Rangnick al Bayern Monaco, le tempistiche lasciano perplessi

Quello che lascia abbastanza perplessi sono però le tempistiche dell’annuncio di Herbert Hainer. Il presidente del Bayern Monaco, infatti, ha comunicato il quasi certo arrivo di Rangnick sulla panchina del club nella prossima stagione nelle interviste post partita della semifinale di Champions pareggiata contro il Real Madrid 2-2. Secondo molti, l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di Thomas Tuchel che – come il club ha annunciato ufficialmente già da mesi – non sarà più l’allenatore del Bayern nel prossimo campionato. Un nuovo schiaffo morale nei confronti di Tuchel. A cui viene imputato la mancata vittoria in campionato, ma l’eventuale trionfo in Champions League potrebbe far uscire l’allenatore a testa altissima da una situazione molto delicata a livello personale.

Doppio ruolo temporaneo

Oggi Ralf Rangnick è il Commissario tecnico della nazionale austriaca con cui ha ottenuto la qualificazione al prossimo campionato Europeo. Almeno inizialmente, dunque, Rangnick manterrà il doppio ruolo di Ct dell’Austria e di allenatore del Bayern Monaco, ma una volta concluso l’Europeo con ogni probabilità lascerà la panchina dell’Austria per dedicarsi a tutto tondo ai bavaresi.

Rangnick che, ricordiamo, nel 2019 è stato vicinissimo a diventare l’allenatore del Milan: la proprietà Elliott, all’epoca, lo aveva scelto per sostituire Pioli ma la forte opposizione di Maldini e Boban (che si separò dal club rossonero proprio per questo motivo) fecero saltare tutto. Adesso l’opportunità Bayern, che lo ha scelto dopo una lunga valutazione: prima di puntare su Rangnick, infatti, il Bayern ha valutato diversi profili anche di allenatori italiani, come ad esempio Antonio Conte, oggi in pole per la panchina del Napoli.

Bayern Monaco-Real Madrid 2-2, la semifinale di andata termina in parità: si deciderà tutto al Bernabeu. Cronaca e Tabellino

Bayern Monaco-Real Madrid 2-2, cronaca e tabellino del match – Termina 2-2 l’andata delle semifinali di Champions League tra Bayern Monaco e Real Madrid. Dopo il gol di Vinicius nel primo tempo, nella ripresa i bavaresi hanno ribaltato la gara grazie alle reti di Sané e Kane. Nel finale, però, il brasiliano ha fissato il risultato sul definitivo 2-2 trasformando un calcio di rigore. Nel match di ritorno, in programma al Santiago Bernabeu mercoledì 7 maggio alle 21:00, si ripartirà quindi da un risultato di perfetta parità.

Prima della gara di ritorno, il Real Madrid dovrà affrontare in casa il Cadice (sabato 4 maggio alle 16:15), il Bayern – invece – sarà impegnato in trasferta contro lo Stoccarda (sabato 4 maggio alle 15:30). Chi avrà la meglio tra Real Madrid e Bayern Monaco affronterà in finale la vincente dell’altra semifinale, Borussia Dortmund-PSG. La finale si giocherà sabato 1° giugno alle 21:00 nello stadio di Wembley, a Londra.

Bayern Monaco-Real Madrid 2-2: cronaca e tabellino della partita

Primo tempo

Il Bayern Monaco inizia la partita in maniera molto aggressiva e dopo appena due minuti ha già una prima occasione con Sané. Il tiro dell’esterno tedesco viene però respinto senza troppi problemi da Lunin. Al 7′ Sané ha un’altra buona occasione ma questa volta calcia alto sopra la traversa. Tre minuti più tardi Kane cerca un gol impossibile calciando da metà campo ma il suo tiro termina di poco alto. Al 13′ ci prova anche Musiala, ma anche il tentativo del classe 2003 non va a buon fine.

Dopo un inizio di primo tempo dominato dal Bayern Monaco, al 24′ riesce a passare in vantaggio il Real Madrid. Kroos verticalizza improvvisamente per Vinicius, che scappa a Kim e batte Neuer. Alla mezzora di gioco Musiala serve in area Goretzka, il tedesco prova il tiro ma la sua conclusione viene deviata in corner da un avversario. Sul finire di primo tempo l’ultima occasione è di Kane, che sfiora il palo direttamente da calcio di punizione. La prima frazione di gioco termina quindi 0-1 per il Real, nonostante il Bayern sia riuscito a creare molte più occasioni da gol.

Secondo tempo

La prima occasione del secondo tempo è del grande ex della partita Toni Kross. Il Real Madrid riparte in contropiede e il centrocampista tedesco prova il tiro a giro ma Neuer è attento e respinge. Dopo l’occasione dei Blancos, arriva il pareggio del Bayern Monaco. Sané riceve sulla sinistra, si accentra, entra in area e calcia di potenza sul primo palo, Lunin prova a intervenire ma non riesce a evitare il gol.

Passano appena due minuti e c’è immediatamente un nuovo punto di svolta della gara. Muller serve Musiala in area, il giovane tedesco entra in area e viene atterrato da Lucas Vazquez, per l’arbitro non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dagli undici metri si presenta Harry Kane, che spiazza Lunin e porta in vantaggio il Bayern Monaco.

Al 64′ arriva la reazione del Real Madrid. I Blancos rubano palla sulla trequarti e Vinicius riceve in area, il brasiliano prova il tiro ma Kim e Dier respingono la sua conclusione per ben due volte. Passano meno di due minuti e Kane ha l’occasione per aumentare il vantaggio del Bayern Monaco ma una deviazione di un difensore avversario evita il gol. Sugli sviluppi del calcio d’angolo Dier ci prova di testa ma Lunin riesce a bloccare il pallone.

Vedendo la sua squadra in difficoltà, Carlo Ancelotti prova a dare una scossa inserendo Modric e Brahim Diaz al posto di Kroos e Bellingham. Appena entrato, il croato serve sulla corsa Vinicius, che scappa a Kim ed entra in area ma calcia addosso a Neuer. Al minuto 81′ Vinicius serve in area Rodrygo, che viene atterrato da Kim e anche questa volta l’arbitro non ha dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Vinicius, che calcia centrale e batte Neuer.

Dopo il gol del Real, il Bayern prova a spingersi in avanti alla ricerca della rete del vantaggio, ma senza successo. La partita termina quindi 2-2 e per il passaggio del turno si deciderà tutto mercoledì 7 maggio al Bernabeu.

Il tabellino di Bayern Monaco-Real Madrid 2-2

Reti: 24’ Vinicius (R), 53′ Sané (B), 57′ rig. Kane (B), 83′ rig. Vinicius (R), Lucas Vazquez (R)
Ammonizioni: Mazraoui (B), Kroos (R), Kim (B)
Espulsioni:
Arbitro: Clément Turpin (FRA)

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Dier, Kim, Mazraoui; Laimer, Goretzka (46′ Guerreiro); Sané (87′ Davies), Muller (81′ Gnabry), Musiala; Kane. Allenatore: Thomas Tuchel
A disposizione: Peretz, Ulreich, Upamecano, Choupo-Moting, Zaragoza, Tel, Pavlovic.

REAL MADRID (4-3-1-2): Lunin; Lucas Vazquez, Nacho (65′ Camavinga), Rudiger, Mendy; Valverde, Tchouameni, Kroos (76′ Modric); Bellingham (76′ Brahim Diaz); Rodrygo (87′ Joselu), Vinicius. Allenatore: Carlo Ancelotti
A disposizione: Courtois, Kepa Arrizabalaga, Eder Militao, Ceballos, Fran Garcia, Arda Guler. 

Bayern Monaco-Arsenal 1-0, bavaresi in semifinale, Gunners eliminati. Cronaca e Tabellino

Bayern Monaco-Arsenal 1-0, cronaca e tabellino del match – Nel ritorno dei quarti di finale di Champions League il Bayern Monaco si impone per 1-0 sull’Arsenal. Grazie a questa vittoria, la squadra di Tuchel si qualifica alle semifinali di Champions. Eliminati, invece, Gunners di Arteta, che ora si concentreranno interamente sul campionato. Dopo il pareggio per 2-2 dell’andata, giocata una settimana fa all’Emirates Stadium di Londra, questa sera all’Allianz Arena ha avuto la meglio il Bayern. A decidere il match è il gol nel secondo tempo di Joshua Kimmich.

Bayern Monaco-Arsenal 1-0: cronaca e tabellino della partita

Primo tempo

Nella prima prima frazione di Bayern Monaco e Arsenal a vincere è l’equilibrio. Entrambe le squadre, infatti, si scoprono poco per paura di concedere qualcosa all’avversario. In particolare, a stupire è l’atteggiamento dei bavaresi, che giocano con una linea difensiva molto stretta e compatta.

A inizio gara Kane prova a lasciare subito il segno e, servito da Kimmich, tenta il tiro al volo ma manda fuori. La prima grande occasione del match arriva invece al 22’ ed è sui piedi Mazraoui. Il terzino riceve palla da Guerreiro e prova il tiro da posizione defilata, White devìa la sua conclusione e il pallone termina di poco al lato del palo. 

L’Arsenal risponde con Odegaard, che ci prova dalla distanza e impegna Neuer. Più tardi, Martinelli viene servito in area dallo stesso Odegaard, ma – tutto solo – l’esterno brasiliano calcia tra le braccia del portiere tedesco. Il primo tempo termina così 0-0, con il discorso qualificazione che viene rimandato alla ripresa. 

Secondo tempo

Il secondo tempo del match inizia con un lampo del Bayern Monaco, che sfiora subito il gol. Kimmich va al cross dalla destra, Goretzka salta con i tempi giusti e ci prova di testa ma colpisce il palo. Sulla respinta arriva Guerreiro, che prova il tiro ma trova una deviazione e colpisce un altro palo. Dopo la rete sfiorata a inizio ripresa, il vantaggio del Bayern arriva al 63′. Sané spinge sulla destra e va al cross, il pallone attraversa tutta l’area e arriva sull’altra fascia a Guerreiro. Il portoghese va a sua volta al cross e Kimmich di testa fa 1-0. Non bene in questa occasione la difesa dell’Arsenal, che – nonostante la netta superiorità numerica nella sua area – si perde l’inserimento del giocatore tedesco.

Subito dopo il gol, al 65′, Guerreiro va nuovamente al cross dalla sinistra e questa volta trova Sané. L’attaccante tedesco riceve in area e va al tiro ma si coordina male e calcia altissimo. Vedendo la sua squadra in difficoltà, Arteta corre ai ripari e effettua due cambi, inserendo Gabriel Jesus e Trossard al posto di Jorginho e Martinelli. Al minuto 80 l’attaccante brasiliano ex City viene servito in profondità da Rice e prova il tiro da posizione defilata ma manda alto. Un suo eventuale gol sarebbe comunque stato annullato visto che al termine dell’azione il guardalinee segnala la sua posizione di fuorigioco.

All’87’ torna a farsi vedere in avanti il Bayern. Kane spizza di testa per Musiala, che scappa a Rice e prova il tiro d’esterno ma trova l’opposizione di Raya. Passa un minuto e questa volta è nuovamente l’Arsenal a rendersi pericoloso. Odegaard tenta il tiro da dentro l’area, Neuer si distende e respinge in angolo. Il guardalinee però non vede la deviazione del portiere tedesco e non assegna corner ai Gunners, scatenando la rabbia del capitano dell’Arsenal.

Poco dopo, nel primo minuto di recupero, gli inglesi spaventano il Bayern con un cross tagliato dalla sinistra. Saka riceve in area e cerca Gabriel Jesus, che va a terra. L’Arsenal chiede un calcio di rigore ma l’arbitro ferma tutto per posizione di fuorigioco dell’esterno di Arteta. Nel finale i Gunners si spingono in avanti alla ricerca del pareggio e anche Raya va in area avversaria nel corner finale, ma il muro del Bayern resiste ancora. Il match termina quindi 1-0 per i bavaresi, che conquistano così la qualificazione per le semifinali di Champions League.

Il tabellino di Bayern Monaco-Arsenal 1-0

Reti: 63′ Kimmich (B)
Ammonizioni: Laimer (B), White (A), Kimmich (B), Gabriel Jesus (A)
Espulsioni:
Arbitro: Danny Makkelie (NED)

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, De Ligt, Dier, Mazraoui (76′ Kim); Goretzka, Laimer; Sané (88′ Upamecano), Musiala, Guerreiro; Kane. Allenatore: Thomas Tuchel
A disposizione: Peretz, Ulreich, Choupo-Moting, Zaragoza, Muller, Tel, Pavlovic.

ARSENAL (4-3-3): Raya;Wihite, Gabriel, Saliba, Tomiyasu (86′ Nketiah); Rice, Jorginho (67′ Gabriel Jesus), Odegaard; Saka, Havertz, Martinelli (67′ Trossard). Allenatore: Mikel Arteta
A disposizione: Ramdsale, Hein, Partey, Smith Rowe, Kiwior, Fabio Vieira, Nelson, Elneny, Zinchenko.

Arsenal-Bayern Monaco, le probabili formazioni

Arsenal-Bayern Monaco, le probabili formazioni – “L’altro quarto di finale” di questa sera, così come da molti è stata definita la gara tra Arsenal e Bayern Monaco, vista la contemporaneità con Real Madrid-Manchester City, per molti la finale anticipata di questa edizione della Champions League. Eppure in campo scendono la prima in classifica della Premier League (71 punti, gli stessi del Liverpool, uno in più rispetto alla squadra allenata da Guardiola), contro i bavaresi che hanno ormai detto addio definitivamente alla Bundesliga, campionato dominato dal Leverkusen, ma che in Champions League hanno una tradizione nobilissima e un palmares secondo a pochi.

Le probabili formazioni di Arsenal-Bayern Monaco

Arteta in conferenza ha sottolineato i miglioramenti della sua squadra rispetto a un anno fa, ma non si è soffermato sulle scelte di formazione. L’allenatore dell’Arsenal però ha già le idee chiarissime sull’undici da mandare in campo dal primo minuto. Davanti a Raya, consueta linea difensiva a quattro composta – da destra a sinistra – da White, Saliba, Gabriel e Tomiyasu. A centrocampo Odegaard e Rice agiranno ai fianchi del play Jorginho. In attacco confermata la presenza nel ruolo di centravanti per Havertz (diffidato, così come Rice), con Gabriel Jesus a sinistra e Saka a destra.

Con le speranze di rimonta in Bundesliga ormai definitivamente accantonate, il Bayern Monaco – che negli ottavi ha eliminato la Lazio – punta tutto sulla Champions League. Tuchel, vista anche l’importanza della posta in palio, non ha ancora sciolto le riserve per l’undici da schierare dal primo minuto. Diversi i dubbi per l’allenatore dei tedeschi, che però ritrova una certezza tra i pali: Neuer è recuperato e partirà titolare. Davanti a lui Kimmich, De Ligt, Dier e Guerreiro. A centrocampo sicuro de posto da titolare Goretzka, che sarà affiancato da uno tra Pavlovic e Laimer, con il primo leggermente favorito. Altro ballottaggio è quello tra Coman e Gnabry, con l’ex Juventus che dovrebbe spuntarla e completare il trio di trequartisti insieme a Sané e Musiala. Davvero nessun dubbio in avanti, dove agirà Harry Kane. Attenzione al futuro di Thomas Tuchel: l’allenatore lascerà a fine stagione il Bayern, ma in caso di mancato passaggio del turno potrebbe venire esonerato nonostante manchi ormai poco al termine della stagione.

Arsenal (4-3-3), la probabile formazione: Raya; White, Saliba, Gabriel, Tomiyasu; Odegaard, Jorginho, Rice; Saka, Havertz, Gabriel Jesus. Allenatore: Arteta.

Bayern Monaco(4-2-3-1), la probabile formazione: Neuer; Kimmich, De Ligt, Dier, Guerreiro; Pavlovic, Goretzka; Sané, Musiala, Coman; Kane. Allenatore: Tuchel.

Dove vedere Arsenal-Bayern Monaco

La gara tra Arsenal e Bayern Monaco, andata dei quarti di finale di Champions League, si gioca oggi – martedì 9 aprile 2024 – alle ore 21 all’Emirates Stadium di Londra. Il match sarà trasmesso in diretta tv su Sky Sport Arena e Sky Sport 253. Sarà inoltre possibile vedere l’incontro in diretta streaming sulle app di Sky Go, Now TV e Mediaset Infinity.  

Dalla Germania: Tuchel a rischio esonero in caso di eliminazione dalla Champions, Klose possibile traghettatore del Bayern Monaco

Bayern Monaco, può arrivare Klose in caso di esonero di Tuchel – Per la prima volta dopo 12 stagioni consecutive, quest’anno il Bayern Monaco non vincerà nessun trofeo in Germania. Sconfitta in Supercoppa, eliminazione ai sedicesimi di DFB-Pokal (la Coppa di Germania) e secondo posto in Bundesliga alle spalle dello straordinario Bayer Leverkusen di Xabi Alonso (a cui basterà vincere la prossima partita per diventare campione di Germania): la stagione di bavaresi è senza dubbio stata deludente. Tutte le speranze e le ambizioni del Bayern, quindi, sono rivolte alla Champions League, unico trofeo che la squadra di Tuchel può ancora vincere in stagione.

Dopo aver eliminato la Lazio agli ottavi di finale, i bavaresi ora affronteranno l’Arsenal nei quarti e – in caso di fallimenti – non è da escludere l’ipotesi di un esonero di Tuchel. Se così fosse, secondo quanto riferito dalla Germania, il Bayern Monaco potrebbe chiamare come allenatore ad interim l’ex attaccante Miroslav Klose.

Le parole del ds Eberl

Nell’ultima giornata di Bundesliga il Bayern Monaco è stato sconfitto per 3-2 dall’Heidenheim. I bavaresi sono così scivolati a -16 dal Bayer Leverkusen, che può vincere il campionato già nel prossimo weekend (alla squadra di Xabi Alonso basterà battere il Werder Brema per essere aritmeticamente campione di Germania). Dopo la sconfitta nell’ultimo turno (la sesta in campionato in questa stagione), il direttore sportivo dei bavaresi Max Eberl ha parlato di Tuchel. Come noto, l’allenatore tedesco lascerà il Bayern a fine stagione, ma Eberl non ha chiuso all’ipotesi di un addio anticipato:

Tuchel sarà in panchina martedì contro l’Arsenal, ma anche sabato prossimo contro il Colonia. Abbiamo già cambiato troppe volte l’allenatore, questa è la verità. Ma su questo non posso rispondere in modo definitivo. Non posso assicurare che resterà fino a fine stagione. Non è sempre colpa dell’allenatore. In estate cambieranno tante cose”.

Bayern Monaco, Champions decisiva per Tuchel: in caso di esonero potrebbe arrivare Klose

Il doppio confronto di Champions League contro l’Arsenal diventa quindi decisivo per il futuro di Tuchel. In caso di eliminazione ai quarti per mano dei Gunners, l’allenatore ex Chelsea potrebbe davvero essere esonerato. Se Tuchel dovesse essere esonerato, secondo quanto riferito dal portale tedesco Abendzeitung, al suo posto potrebbe arrivare l’ex attaccante Miroslav Klose. L’ex giocatore ha giocato con il Bayern dal 2007 al 2011, quando ha lasciato il club bavarese per trasferirsi alla Lazio. Con la maglia del Bayern Klose ha giocato 150 partite ufficiali, segnato 53 gol e vinto 6 trofei. Ora, nel caso in cui Tuchel dovesse venire eliminato dalla Champions, l’ex bomber potrebbe tornare al Bayern nella nuova veste di allenatore.

Come detto in precedenza, la Champions è l’unica competizione che il Bayern Monaco può ancora vincere. Dopo aver perso a inizio stagione la Supercoppa contro il Lispia (con un netto 3-0), a novembre i bavaresi sono stati eliminati dalla DFB-Pokal (la Coppa di Germania) per mano del piccolo Saarbrücken. In Bundesliga, invece, i bavaresi sono ormai lontanissimi dal Bayer Leverkusen. Per questo, la Champions League è diventata l’obiettivo principale del Bayern Monaco. Dal rendimento in Europa dipende quindi il bilancio finale della stagione del club e il futuro di Tuchel, che – in caso di fallimento – rischia di dire addio al Bayern in anticipo.

Dopo il Barcellona anche il Bayern Monaco e il Manchester United pensano a De Zerbi: quale sarà il suo futuro?

Quale sarà il futuro di Roberto De Zerbi? – Il 18 settembre del 2022 Roberto De Zerbi è stato scelto come nuovo allenatore del Brighton. L’allenatore italiano ha preso il posto di Graham Potter (che lasciò il Brighton per trasferirsi al Chelsea) e, in appena un anno e mezzo, ha conquistato tutti. Oggi, infatti, De Zerbi è seguito da tanti top club europei, che lo vorrebbero sulla propria panchina per la prossima stagione. Nei giorni scorsi era emersa la notizia dell’interesse del Barcellona nei suoi confronti, mentre più recentemente anche il Bayern Monaco e il Manchester United sembrano essersi interessati all’allenatore italiano. Nel mentre, però, il CEO del Brighton, Paul Barber, ha chiarito di voler trattenere ancor a lungo De Zerbi. Quale sarà quindi il futuro di Roberto De Zerbi?

De Zerbi cercato dalle big europee: quale sarà il suo futuro?

C’è grande curiosità intorno al futuro di Roberto De Zerbi. L’allenatore italiano è senza dubbio uno degli allenatori più chiacchierati del momento, visti gli ottimi risultati che ha raggiunto alla guida del Brighton. Nella passata stagione, al primo anno alla guida del club inglese, ha terminato il campionato al sesto posto, portando per la prima volta nella storia il Brighton in una competizione europea. In questa stagione è al momento settimo in Premier League, mentre in Europa League ha raggiunto gli ottavi di finale, dove affronterà la Roma del suo amico Daniele De Rossi.

Oltre ai risultati ottenuti sul campo, il profilo di Roberto De Zerbi piace a molti club per il suo stile di gioco spettacolare e propositivo. Proprio per questo, negli ultimi giorni il nome dell’allenatore italiano è stato accostato al Barcellona, che terminata la stagione saluterà Xavi.

Il club catalano non è però l’unico a essersi interessato a l’ex allenatore del Sassuolo. Negli ultimi giorni, infatti, dalla Germania è emersa la notizia di un interessamento del Bayern Monaco, che ha già annunciato l’addio di Tuchel a fine stagione. Non solo, secondo quanto riferito da Football Insider, anche il Manchester United starebbe pensando a De Zerbi per la prossima stagione. Ten Hag non sta convincendo la dirigenza dei Red Devils e, se non dovesse riuscire a centrare la qualificazione alla prossima Champions League, potrebbe essere esonerato.

Nonostante i tanti interessamenti da parte dei top club europei, il futuro di De Zerbi potrebbe essere ancora al Brighton. Nei giorni scorsi, infatti, Paul Barber (CEO del club inglese) ha dichiarato di voler continuare a lavorare con De Zerbi il più a lungo possibile.

I suoi numeri al Brighton

Da quando è stato scelto dalla dirigenze del Brighton come nuovo allenatore, De Zerbi ha guidato la squadra inglese in 75 partite tra tutte le competizioni. Fino a questo momento, l’allenatore italiano ha ottenuto 35 vittorie, 17 pareggi e 23 sconfitte. In totale, la sua squadra ha realizzato 154 gol e ne ha invece subiti 114. Il modulo che ha utilizzato più volte al Brighton è il 4-2-3-1, ma – soprattutto all’inizio della sua avventura in Inghilterra – ha spesso schierato la sua squadra anche con la difesa a tre. Il 29 aprile 2023 ha ottenuto la vittoria più larga, imponendosi per 6-0 contro il Wolverhampton. Il 30 settembre 2023, invece, ha subìto la sconfitta più pesante, venendo battuto per 6-1 dall’Aston Villa.

Crisi nera per il Bayern Monaco, dopo il ko con la Lazio crolla pure col Bochum. Tuchel confermato, per ora. Ma Mourinho e Flick restano in ballo

Bayern Monaco ancora sconfitto, ma Tuchel resta al suo posto. Almeno per ora. La squadra campione di Germania, dopo la sconfitta col Leverkusen e con la Lazio ha rimediato il terzo ko di fila stavolta 3-2 col Bochum, undicesimo in Bundesliga. Un’onta per la formazione bavarese che non è abituata a questo disastroso ruolino di marcia.

Crisi nera per il Bayern Monaco, ma Tuchel è confermato, per ora. Il Ceo tedesco: “Resta in panchina…”

Dopo l’ennesima sconfitta, in tanti si stanno chiedendo cosa succederà a Thomas Tuchel che in una settimana dopo la batosta col Leverkusen, quella con la Lazio e adesso con una squadra modesta come il Bochum, ha perso tre partite consecutive e ora è a meno otto punti dalla prima in classifica che è proprio il Bayer Leverkusen. I tifosi tedeschi della squadra bavarese sono furibondi e hanno chiesto a gran vice l’esonero di Tuchel.

Non era mai successa una cosa del genere in questi ultimi anni, ma il club tedesco è uscito allo scoperto con le parole di Dreesen, il Ceo del Bayern Monaco che, a domanda precisa, ha risposto: “Se sarà in panchina la settimana prossima? Certo…“. Dichiarazioni fatte con una faccia che era tutta un programma. Per il momento resta saldo sulla panchina, ma se dovesse esserci un’altra sconfitta potrebbe essere esonerato, anche se non sono escluse decisioni clamorose già nelle prossime ore. Nei giorni scorsi si erano fatti i nomi di José Mourinho e di Hans-Dieter Flick in caso di esonero. Si vedrà.

Una partita dai mille volti quella col Bochum. Sprint iniziale e pazzesco dei bavaresi che al 14′ trovano il vantaggio con la rete di Musiala. Il Bochum incassa ma prima dell’intervallo ribalta il risultato con le reti di Asano (38′) e Schlotterbeck (44′). Nella ripresa i padroni di casa premono il piede sull’acceleratore e, al 78′, Stoger sigla il 3-1 dagli undici metri.

Il Bayern, a quel punto, che non aveva giocato così male, si scuote e nei minuti finali accorcia con il gol di Kane (87′), il 25/esimo in campionato, ma il risultato della gara non cambia più e il match si chiude sul 3-2. Il Bayern Monaco mantiene il secondo posto in classifica (50) ma la distanza dalla capolista Bayer Leverkusen, ieri vincente sul campo dell’Heidenheim, è adesso di 8 punti; punti importanti invece per il Bochum che raggiunge quota 25 in classifica.

Cagliari-Lazio, Manfredini: “Squadra da quarto posto, servono i gol di Zaccagni e Felipe”. Poi sulla sfida con il Bayern Monaco…

La prima stagione con la maglia della Lazio nella stagione 2002/03 aveva lasciato sul suo conto dubbi importanti da parte del club. Poi però Christian Manfredini, dopo varie esperienze in prestito, in giro per l’Italia, è tornato a Roma per riprendersi il posto. Centrocampista duttile, agile e veloce, con determinazione e caparbietà ha convinto tutti e si è affermato in biancoceleste, club con cui ha giocato con continuità dal 2004 al 2011. Anni intensi, che gli hanno lasciato il segno e un ambiente a cui è rimasto profondamente legato. Per commentare il momento dei biancocelesti, ripartendo da Cagliari-Lazio, Manfredini è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Cagliari-Lazio, Manfredini a Tag24

Quella vissuta in casa Lazio è stata una settimana difficile. La sconfitta arrivata contro l’Atalanta aveva lasciato strascichi importanti, tanto da far nascere la contestazione da parte dei tifosi, nei confronti della società e dell’allenatore. A Cagliari i biancocelesti erano chiamati a rispondere sul campo e lo hanno fatto, ma ora servirà continuità per provare a lottare fino alla fine per il quarto posto. Sarri ci crede ancora, anche se sa bene che non sarà semplice. E in tutto questo il mister si è già messo a lavoro per il ritorno della Champions League. Allo stadio Olimpico, mercoledì sera, arriva il Bayern Monaco per un match sulla carta difficilissimo, ma emozionante e da grande serata europea. Per commentare il momento dei biancocelesti, ripartendo da Cagliari-Lazio, Manfredini, che ha vissuto una parentesi importante a Roma, nel corso della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Quella vista a Cagliari è una Lazio che ti ha convinto? E’ in ripresa rispetto alle ultime uscite?

“In realtà prima di Cagliari la Lazio veniva da un momento positivo. Purtroppo nel bilancio però pesano la sconfitta in Supercoppa e quella di Bergamo contro l’Atalanta. È un’annata un po’ così, poco continua, ma non sta facendo male. La squadra di Sarri purtroppo ha delle battute d’arresto nei momenti migliori, quando è chiamata a fare il salto di qualità. La vittoria di Cagliari è importante, fuori casa, ma contro una squadra che non sta facendo benissimo in campionato. La cosa fondamentale è che la Lazio era chiamata a vincere e lo ha fatto. Ora vediamo se riuscirà a fare qualche risultato utile consecutivo per scacciare definitivamente la crisi”.

La cosa positiva di Cagliari sono anche i tre gol realizzati perché la Lazio, nonostante la grande qualità che ha, fa fatica a trovare la via della porta. Ti sei dato una spiegazione?

“Spiegazioni non ce ne sono. Purtroppo molto dipende da Immobile, che è il solito bomber quando sta bene, ma gli anni passano anche per lui. Quando lui garantiva 25 o 30 gol a stagione, i biancocelesti partivano sempre da 1 a 0. Mancando lui però, servivano soluzioni differenti, ma nessuno è riuscito a prendere il suo posto. E poi mancano i gol di Felipe Anderson, che dovrebbe segnare molto di più per la qualità che ha. E non ci dimentichiamo che in questa stagione è mancato praticamente sempre Zaccagni, visti i tanti problemi fisici. Purtroppo non tutte le annate sono uguali, ma resta il fatto che questa squadra deve ambire al quarto posto”.

Nei confronti di Sarri, da parte tua, c’è sempre la stessa fiducia sia per l’immediato che per il futuro?

“Per l’immediato assolutamente si. La stagione non può che finire insieme a mister Sarri. Poi al termine del campionato la società vedrà insieme al tecnico dove sono arrivati, si siederanno a tavolino e a quel punto decideranno cosa fare per il futuro. Se è l’allenatore adatto, si dovranno prendere calciatori funzionali al suo progetto. Altrimenti si potrà decidere di sostituirlo, ma non prima della fine dell’anno”. 

Contro il Cagliari ha trovato spazio anche Kamada. Può essere ancora recuperato?

“Non è mai facile cambiare campionato, compagni e nazione e mantenere lo stesso livello. Se la Lazio lo ha preso è perché ha visto in questo giocatore delle qualità importanti. Ora bisognerà capire se il club ci crede fino in fondo oppure no. Quest’anno non è riuscito a mostrare il suo talento, ma questo non vuol dire che sia scarso. Io gli darei un altro anno di fiducia, perché penso meriti una seconda possibilità”. 

Lazio-Bayern Monaco

In tutto questo tra due giorni c’è la partita di Champions League contro il Bayern Monaco. La Lazio parte quasi battuta contro questa corazzata?

“Confrontarsi in Europa è sempre molto importante sia per i giocatori, che per la società, ma anche per l’ambiente e la città. Poter giocare contro squadre così forti e blasonate è soltanto un vanto, dà introiti economici al club e aiuta a crescere. È chiaro che più si va avanti e più si incontrano squadre forti. Sarà difficile, ma non si deve pensare alle possibili figuracce, piuttosto a fare bene il proprio lavoro. La partita dovrà essere giocata al massimo delle proprie possibilità. Affrontare il Bayern Monaco vuol dire essere arrivati molto in alto. Ora la Lazio deve dimostrare il suo valore”. 

Anche perchè è un palcoscenico importante per tutti…

“I giocatori sanno bene che stanno per affrontare una delle squadre più forti che c’è, anche se nell’ultimo periodo hanno dimostrato di non essere al massimo della forma. La sconfitta arrivata in campionato non deve illudere, perché è vero che ha preso tre gol, ma lo ha fatto contro una squadra ancora più in forte e in forma di loro, che però ha dimostrato che anche il Bayern è battibile. La Lazio se la dovrà giocare, poi vediamo che succede”. 

Lazio-Inter e sorteggi Champions, Gregucci sui biancocelesti: “Non erano supereroi l’anno scorso e non sono scarsi ora. Sarri sa quello che fa”

Partito dalla provincia di Taranto con un pallone sotto al braccio e la determinazione di tagliare traguardi importanti e raggiungere il successo. Angelo Gregucci è passato da Alessandria, club con cui ha vissuto una stagione indimenticabile anche da allenatore, prima di approdare alla Lazio, dove ha scritto una pagina indelebile di storia. In quel momento i biancocelesti dovevano risorgere dalle ceneri. Era la squadra del meno nove di Fascetti, quella tutta testa e cuore. Con l’aquila sul petto, l’ex difensore ha giocato sette stagioni di fila, dal 1986 al 1993, totalizzando 187 presenze e 12 reti in campionato. Un club a cui l’attuale mister della Primavera del Frosinone, è rimasto legato in maniera viscerale. Per commentare il momento della squadra di Sarri, Lazio-Inter e i sorteggi di Champions, Gregucci è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Inter, Gregucci a Tag24

Prosegue il momento complicato della Lazio che contro l’Inter incassa la settima sconfitta stagionale e scivola in undicesima posizione in campionato. Lo spogliatoio sembra poco unito, ma Sarri conferma di avere ancora tutto sotto controllo. Eppure nelle ultime sei gare, i biancocelesti hanno conquistato solo un successo. I dati sono allarmanti e non si può non tenerne conto, ma la stagione è ancora lunga e c’è tempo per recuperare. Intanto ieri il sorteggio di Champions League, dice che gli ottavi di finale metteranno il Bayerno Monaco di fronte ai capitolini. Una partita difficilissima, contro una delle squadre più forti d’Europa. Per commentare l’ultima giornata di campionato, Lazio-Inter, e i sorteggi di Champions, Gregucci, che con la maglia bianconceleste addosso ha vissuto gli anni più importanti della sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Momento complicato per la Lazio che esce tra i fischi dello stadio Olimpico. Cosa sta succedendo e come se ne esce?

“Se ne esce solo con la calma, e con la consapevolezza che se ci disgreghiamo non possiamo che perdere tutto. La Lazio è davanti a un momento di difficoltà in cui di certo non si valutano gli eventi. Probabilmente lo scorso anno è stato fatto qualcosa che ha sovrastimato la nostra visione di calcio e adesso c’è bisogno di essere lucidi. Questa squadra non era fatta da supereroi l’anno scorso e non è fatta di giocatori scarsi quest’anno”.

Ti riferisci al fatto che molti giocatori abbiano performato?

“I due esterni offensivi erano due fattori del nostro campionato, per continuità, grado di talento e prestazioni. I due centrali difensivi sembravano Beckenbauer e Maldini e in molti si lamentavano del fatto che non fossero titolari in Nazionale. Provedel era un fenomeno che ha fatto record di cleen sheet. Insomma tutto è stato perfetto, ma quest’anno non sono certo diventati tutti scarsi. Serve un po’ di equilibrio e lucidità. Per uscirne serve solo carattere e paradossalmente penso che ora il campionato dia margine a questa squadra. Della sconfitta con l’Inter resta solo il risultato, ma io dico che la prima parte di gara è stata probabilmente la migliore della stagione. È chiaro che ora questi ragazzi devono assottigliare il margine di errore. Non possono più sbagliare, ma serve calma, concentrazione e coesione”.

Iniziano ad esserci molte critiche anche nei confronti di Sarri

“Innanzitutto spero che la Lazio possa arrivare a questa grande partita con il Bayern Monaco avendo recuperato non solo un po’ di punti, ma anche un po’ di identità. Sento tanto parlare di Maurizio Sarri, lo stanno mettendo in dubbio, ma è un allenatore che sa bene quello che fa. Se vogliamo da lui una lettura differente probabilmente stiamo sbagliando persona. Lui è così, crede nel lavoro e crede in uno spartito preciso. È maniacale nei movimenti, vuole una squadra che faccia della creatività il suo biglietto da visita. Lui è uno che ti dà certezze, sia quando ti muovi di reparto, sia quando ti muovi di squadra. È un maestro capace di insegnarti quello che devi fare. Poi per carità, anche lui può essere messo in discussione come tutti”.

Dalle tue parole mi sembra di capire che pensi che sarebbe un errore mandarlo via, è così?

“Bisogna avere fiducia nella persona, nell’uomo, nella sua storia. Io lo conosco bene e quindi so perfettamente qual è il suo modo di lavorare. Su Maurizio, come su tutti gli allenatori d’altronde, si può aprire il dibattito per capire se si possa fare o meno qualcosa di diverso ma non vorrei dimenticare con troppa leggerezza che il secondo posto della passata stagione. Forse ha condizionato il giudizio di tutti”. 

La qualità in questa squadra non manca, ma come ti spieghi questa difficoltà a segnare?

“Guardate ad esempio Felipe Anderson, è il giocatore che avevamo visto sette otto anni fa? C’erano partite in cui faceva la differenza e altre in cui ti faceva giocare in dieci. Lo scorso anno invece ha fornito prestazioni non solo magnifiche sotto il punto di vista tecnico, ma lo ha fatto con grande continuità. È stato anche il sostituto di Immobile, un atleta disumano che ha saltato pochissime gare. Per affidabilità è stato assolutamente il migliore, eppure prima di andare in Inghilterra non era così. Zaccagni aveva dato un’improvvisa accelerazione alla sua carriera riuscendo a mettere in discussione anche i parametri di gerarchia Nazionale. Tutto è stato sovradimensionato e adesso non possiamo sotterrarlo. Questi ragazzi hanno difficoltà a conclamarsi a quel livello, nonostante lo spartito sia lo stesso”.

Può pesare così tanto anche la cessione di Milinkovic?

“Certo, la Lazio ha perso un fattore, anche questo sottovalutato, che è Milinkovic Savic. Un calciatore che ti faceva cambiare il match, anche se a livello internazionale non si è mai affermato del tutto. Nel nostro campionato però era senza ombra di dubbio un fattore, perché con lui potevi fare tanti tipi di giocate. Certo era un centrocampo fisico e tecnico, e probabilmente non ce ne siamo accorti ma per qualche anno abbiamo avuto il miglior reparto in Serie A per quanto riguarda la varietà tecnico tattica, con Leiva, Luis Alberto e Milinkovic. Vista anche l’esperienza. Adesso aspettiamo un attimo prima di fare delle valutazioni complessive sui nuovi acquisti”.

Nel sorteggio di Champions la Lazio ha pescato il Bayern Monaco. Gara proibitiva?

“La Lazio è sicuramente in difficoltà e adesso la qualificazione agli ottavi di Champions ci permetterà di vivere serate indimenticabili. Di proibitivo nel calcio non c’è nulla, difficile sì, anzi difficilissimo ma possibile. La bellezza di queste sfide è che con due partite si può passare alla storia del calcio”.