Hai ricevuto una lettera di compliance sul concordato preventivo biennale? Ecco cosa devi sapere
Il Fisco non molla sul concordato preventivo biennale: l’Agenzia delle entrate ha inviato a numerose Partite IVA una comunicazione, nella quale si evidenzia la possibilità di rendere i propri redditi coerenti con i parametri minimi del settore di riferimento.
La PEC, però, ha subito suscitato polemiche perché dai contribuenti non è stato percepito come un puro messaggio informativo. Ciò che fa discutere non è tanto l’insistenza o i tentativi a convincere all’adesione al concordato, quanto più lo stesso linguaggio utilizzato nella comunicazione.
Nel testo, vediamo qual è il contenuto del messaggio, cosa fare e, inoltre, parliamo dei nuovi termini di adesione al concordato preventivo, che si chiuderanno tra non molto.
Cosa dice la lettera di compliance sul concordato preventivo biennale
La speranza, si sa, è sempre l’ultima a morire e anche l’Agenzia delle Entrate lo sa bene. Ecco che, a meno di una settimana dalla chiusura dei nuovi termini per l’adesione al concordato preventivo biennale, il Fisco gioca un’altra carta: l’invio delle lettere di compliance a chi non ha aderito.
Una strategia diversa dal solito, che punta più che altro a informare i contribuenti sui benefici in caso di adesione.
L’obiettivo è sempre lo stesso: convincere quante più Partite Iva possibile che non hanno stretto la mano al Fisco entro il 31 ottobre scorso. I contribuenti interessati sono circa 2,2 milioni.
La lettera di compliance è un promemoria utile a ricordare l’apertura della nuova finestra temporale per aderire entro il 12 dicembre. Una possibilità rivolta, però, solo a chi ha presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024.
Tuttavia, il Fisco cerca di rendere quanto più appetibile possibile l’adesione, ricordando che, tra i pro, gli aderenti avranno anche l’accesso ai benefici premiali riconosciuti ai soggetti ISA.
Perché le lettere hanno fatto discutere
Forse è stato il linguaggio usato, il tono che avrebbe fatto sembrare le lettere di compliance minacciose e non informative. Il tutto ha generato preoccupazione e apprensione tra i contribuenti che le hanno ricevute.
Se le lettere di compliance sono state concepite per promuovere il corretto adempimento fiscale e incentivare alle adesioni, invece, sono state percepite come uno strumento quasi intimidatorio.
Ovviamente, queste non erano le intenzioni del Fisco, ma l’arrivo delle lettere ha causato non pochi timori tra i contribuenti che se le sono viste recapitare.
Infatti, la polemica è arrivata poche ore dopo il ricevimento delle lettere. Polemica che, più che altro, ha interessato il contenuto delle stesse, nel quale il Fisco segnala la presenza di anomalie nella dichiarazione dei redditi presentata il 31 ottobre scorso e, quindi, invita l’interessato a valutare l’ipotesi di aderire al concordato preventivo biennale.
Si tratta di un messaggio standardizzato e, quindi, non relativo alla situazione personale di ciascun contribuente. Forse è proprio questa standardizzazione che ha fatto sì che il messaggio dell’Agenzia delle entrate sia stato considerato intimidatorio. L’approccio, infatti, non ha tenuto conto delle diverse situazioni economiche in cui ogni azienda, impresa e persona fisica si trova.
Concordato preventivo biennale: adesione fino al 12 dicembre
Dopo una prima fase non troppo soddisfacente, i termini del concordato preventivo sono stati riaperti fino al 12 dicembre 2024.
La nuova possibilità riguarda solo i contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 ottobre 2024 e che non hanno esercitato l’opzione di adesione al concordato.
Introdotto dal decreto legislativo n. 13/2024, il concordato preventivo biennale permette appunto di siglare un patto con il Fisco, concordando preventivamente i redditi.
Chi non ha ancora aderito e deciderà di farlo entro il 12 dicembre 2024 potrà aderire allo speciale regime di ravvedimento previsto dall’articolo 2-quater del Dl n. 113/2024.
Cosa è successo in sintesi
Sono giorni in cui, molti cittadini, si sono visti recapitare dall’Agenzia delle entrate una lettere di compliance sul concordato preventivo biennale. Cosa devi sapere in sintesi:
- Comunicazione dell’Agenzia delle Entrate: il Fisco ha inviato lettere di compliance, ricordando la possibilità di aderire al concordato preventivo biennale entro il 12 dicembre 2024.
- Contenuto e polemiche: la lettera, pur essendo un promemoria informativo, è stata percepita come intimidatoria, a causa del linguaggio utilizzato. In particolare, il Fisco segnala anomalie nelle dichiarazioni dei redditi e invita ad aderire al concordato, suscitando preoccupazione tra i destinatari.
- Termini di adesione e benefici: i contribuenti che non hanno aderito al concordato possono farlo entro il 12 dicembre 2024, accedendo a benefici come il regime di ravvedimento previsto dalla normativa.