Autonomia differenzia, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca dichiara “guerra” al Ddl Calderoli e chiama a raccolta amministratori, artisti e forze politiche.
Nel corso della conferenza stampa convocata in mattinata , ha anche annunciato l’intenzione di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale per la violazione del diritto di uguaglianza dei cittadini e annuncia l’avvio di una serie di iniziative per contrastare la “legge truffa di Calderoli“.
“Dobbiamo mobilitare tutte le risorse che abbiamo per contrastare la legge truffa nei confronti dell’Italia e del Mezzogiorno e dobbiamo rigettare la narrazione di un sud zavorra, fatto da fannulloni e cattiva amministrazione”
ha dichiarato De Luca che ha anche annunciato l’avvio da oggi una serie di iniziative e manifestazioni contro l’autonomia differenziata, giudicata “letale per il sud”.
Autonomia, De Luca dichiara “guerra” alla riforma e annuncia mobilitazione “Italia Unita, burocrazia zero”
Una roadmap con quattro iniziative contro quella che definisce “la legge truffa Calderoli” è stata illustrata oggi – 25 gennaio – dal presidente Vincenzo De Luca. Ma in cosa consiste la “truffa politica” ipotizzata contro il Mezzogiorno? Secondo il governatore della Campania si concretizzerebbe nel mancato legame tra la determinazione dei Lep – ossia i Livelli essenziali di prestazioni che devono essere garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale – e la possibilità di richiedere l’autonomia differenziata da parte delle regioni.
Nel disegno di legge approvato al Senato, infatti, è previsto che il Governo abbia due anni per l’approvazione e la determinazione dei Lep, mentre, invece, l’autonomia diventerebbe effettiva con l’approvazione definitiva della legge. Questa cosa comporterebbe – secondo il governatore De Luca e tutti gli amministratori che contestano l’impianto legislativo – che, nelle more della determinazione dei Lep da parte del Governo, si debbano tenere in considerazione le spese storiche di ogni regione per il trasferimento delle risorse con un una cristallizzazione, dell’attuale situazione di disuguaglianza.
Una disuguaglianza intollerabile e prodromica di un tentativo di secessione da parte del Governo secondo De Luca
“La truffa consiste nel parlare in premessa della definizione dei Lep e poi continuare a dire che non ci sono risorse e rinviare nel tempo la loro definizione. Si sta dicendo che si ragiona sulla spesa storica per le regioni che chiedono l’autonomia finanziaria. Così si finalizza la truffa.”
E ancora
“Siamo di fronte all’inizio di una secessione. Siamo di fronte ad un attacco mortale alle regioni del Sud. Il Governo e la Presidente del Consiglio non hanno più titolo politico di parlare di unità del Paese perché stanno distruggendo l’Italia”
Ma veniamo alla roadmap della Campania e le iniziative annunciate in conferenza stampa per la mobilitazione che è stata ribattezza “Italia unità, burocrazia zero”.
Una mobilitazione in cui lancia al ministro Calderoli una sfida: partire tutti ad armi pari, ovvero avviare la riforma solo dopo che i gap e i divari tra le regioni siano stati colmati.
“Superiamo prima tutti i divari tra nord e sud. Non possiamo andare alla guerra chi con le armi nucleari chi con le pistole ad acqua.”
Una roadmap in 4 fasi con iniziative per difendere l’unità nazionale rivolte agli amministratori locali, al mondo della cultura per una mobilitazione unitaria. Tra i temi della mobilitazione anche la lotta alla burocrazia con un iniziativa che De Luca ha chiamato “burocrazia zero”.
Autonomia differenziata, De Luca: “Stiamo valutando ricorso alla Corte Costituzionale. Violato diritto all’uguaglianza dei cittadini”
Il governatore De Luca ha anche annunciato l’intenzione di presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il Ddl Calderoli per la “violazione del diritto all’uguaglianza dei cittadini“. A riprova di tale tesi porta l’esempio della situazione della sanità nel Mezzogiorno.
“Ci prepariamo ad un ricorso alla corte costituzionale. C’è una violazione clamorosa del diritto all’uguaglianza di tutti i cittadini”
Sul tema della sanità De Luca dà qualche dato. citando quelli dell’Agenzia di coesione territoriale secondo i quali, nel 2021, la spesa pubblica allargata pro-capite media era di 16mila euro: 17mila nel nord e 13mila nel sud e che scendeva a 12mila in Campania. Quindi un cittadino campano riceve in un anno 5 mila euro in meno rispetto ad uno del nord.
E ancora secondo i dati Gimbe citati in conferenza, per la sanità il sud riceve il 25% di risorse in meno rispetto al nord
“E’ evidente che stiamo distruggendo il sistema sanitario nazionale nel suo complesso se non chiariamo che dall’autonomia devono essere esclusi la possibilità di fare contratti integrativi regionali per il comparto sanitario e scolastico.”
ha denunciato il presidente campano.
“Siamo pronti ad una guerra su piano istituzionale e giudiziario per contrastare una misura contro l’unità di Italia e gli interessi del Mezzogiorno, dove non ci sono fannulloni. Non sono più disponibile ad accettare campagne di falsificazione o banalizzazione dei problemi”.