Una storia che si ripete. Dalle dimissioni di Francesco Spano a quelle di Anna Paola Concia, il passaggio è breve. Quasi chiamato. Una vicenda identica e due persone che la vedono alla stessa maniera. Due personaggi che vengono da sinistra e che, per la loro competenza, sono stati chiamati da ministri di un governo di destra. Paradossale? No, è quello che è successo.
Dalla Cultura con Giuli per Francesco Spano, a quello dell’Istruzione Valditara per Anna Paola Concia. Entrambi massacrati dalla stessa destra, anche da associazioni come Pro-Vita, ad esempio. Entrambi hanno deciso di fare un passo indietro. Sull’ormai ex capo di gabinetto del Ministro della Cultura si sa tutto o quasi, mentre c’è da ricordare che Anna Paola Concia era stata scelta e nominata dal ministro dell’Istruzione Valditara, proprio un anno fa circa, come coordinatrice del progetto per le scuole “Educare alle relazioni”, in un momento delicatissimo per la morte di Giulia Cecchettin, ma successo il putiferio e fu costretta a fare un passo indietro, proprio come ha fatto Spano alla Cultura.
E lei, Anna Paola Concia, mentre parla con Tag 24, ricorda bene e riporta la sua storia all’attualità: “La mia storia e quella di Spano è identica, a me dispiace tanto per lui perché è innanzitutto una brava persona, ma poi non si meritava tutto quello che gli è stato detto, ancora c’è gente che usa termini come ‘pederasta’, ma per favore, ma in che modo siamo? Ma perché fa così paura non essere per forza di cose etero, ma mi rendo conto che siamo in una società omofobica e tanti fanno finta di nulla e si girano dall’altra parte come se niente fosse, come fa il Pd, ad esempio…“.
Dimissioni Spano, Anna Paola Concia: “Il Pd tace perché quel pover uomo è di sinistra ed è visto come un traditore. Uno schifo”
Per l’attivista dei diritti civili ed ex parlamentare del Partito Democratico, che gli attacchi arrivino da destra, in fin dei conti è normale, anche se “tecnicamente Spano faceva parte del Governo, quindi è davvero paradossale”, ma quello che non manda proprio giù anzi, che non capisce proprio, essendo una donna di sinistra è che proprio da sinistra ci sia stato un silenzio che “fa ribrezzo” e che “non concepisco affatto”
“E’ un chiarissimo caso di omofobia – aggiunge Anna Paola Concia – ma quello che mi chiedo è: ma la sinistra dei diritti civili dove sta, che fa? Perché non difende Francesco Spano, perché non denuncia questo schifo? No, perché strategicamente è meglio stare in silenzio, meglio non schierarsi e il motivo è quello che mi fa più schifo di tutti, ovvero che Spano è un uomo di sinistra che sceglie di lavorare con la destra, quindi è un traditore, stupidaggini, soprattutto perché i diritti civili non hanno colore e mi amareggia che certe prese di posizione arrivino da sinistra…”.
Un attacco di cui non ha alcuna paura, Anna Paola Concia e va avanti come se niente fosse e come se non si vuole fermare, anche perché quanto sta vedendo non le piace per niente: “Io feci un passo indietro anche per mettere in difficoltà una brava persona come Valditara, mi sono sempre battuta per i diritti di tutti, senza andare a vedere il colore politico, invece tocca vedere che ci sono associazioni come Por-Vita che hanno un potere sterminato, pur non portando voti così considerevoli come qualcuno può immaginare, eppure spostano”.
L’attivista, che nasce a sinistra, iniziando la sua carriera politica nel Partito Comunista, poi nei Ds e infine nel partito Democratico, non si scoraggia e va avanti a testa bassa, come del resto ha sempre fatto: “Credo che Spano non è che si sia dimesso per Report, non so cosa diranno o meno, ma per timore che si cominciasse a innescare la gogna. E’ quello che può distruggere le persone, la gogna social e non solo, e Spano, che è una brava persona, ha fatto il passo indietro, evitando che si cominciassero a dire cose sgradevoli come già hanno fatto. E in tutto questo, la sinistra, che dovrebbe alzare il muro, non fa niente, non ha detto niente. Zero. E questo, da donna di sinistra, è quello che mi amareggia di più. Mi fa davvero schifo“.