Il giorno dopo l’addio a Carlo Calenda, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini che piano stanno architettando per il loro futuro politico? Col passare delle ore, si iniziano a capire alcuni punti fermi che le ex ministre dei Governi Berlusconi, in realtà, già avevano preso in considerazione nelle scorse settimane, ma che ora stanno iniziando a mettere in pratica. Tag24.it è in grado di anticiparli.

Il piano di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini per rientrare nel centrodestra

Una volta sbattuta la porta di Azione, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini hanno annunciato l’iscrizione, assieme all’altra parlamentare che ha preso la loro stessa decisione, Giusy Versace, al gruppo misto nelle rispettive Aule parlamentari. Ma è solo la prima mossa che le vedrà presto approdare nel centrodestra. Ecco: su questo, Carlo Calenda, intercettato da Lorenzo Brancati di Tag24.it questa mattina, 18 settembre, ci ha visto lungo:

“Io non sono per il vincolo di mandato, ma l’unico dispiacere che ho per chi ha lasciato Azione è che quando si viene eletti all’opposizione, a metà legislatura, non si va in maggioranza se si ha rispetto per gli elettori. Tradiscono il mandato elettorale”

Sta di fatto che il primo punto fermo di Carfagna e Gelmini è tornare nel centrodestra. L’opzione di affiancare Luigi Marattin nel suo tentativo di lanciare un nuovo partito da Terzo Polo liberal-democratico non è stata nemmeno presa in considerazione. “O si sta di qua o di là – è il ragionamento che ha convinto le due ex ministre – E noi non possiamo che stare nel centrodestra”.

La formula per tornare nel campo del centrodestra

Il problema che più impegna Carfagna e Gelmini, in ogni caso, è come tornare nel campo politico in cui più si sentono a loro agio. Un ritorno sic et simpliciter in Forza Italia, almeno per ora, è escluso. Allora il piano per la nuova vita politica prevede di non fare da sole e coinvolgere, in primis, Maurizio Lupi, il leader di Noi Moderati. “Ma non per entrare in quel partito – spiega a Tag24.it chi è costantemente in contatto con Carfagna e Gelmini – ma per creare assieme qualcosa di diverso e di più grande”. Una sorta di “cosa bianca”, “un partito-cuscinetto” (così viene definito), che possa collocarsi a metà strada tra la Forza Italia di Antonio Tajani, trainata sempre più sul campo liberal dalla famiglia Berlusconi, e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. “Si tratterebbe di una sorta di assicurazione sulla vita dell’attuale Governo perché farebbe da cerniera agli scontri che, come dimostra anche l’ultima iniziativa legislativa di Forza Italia per celebrare i militari antifascisti post 8 settembre, ormai si susseguono tra l’ala più moderata della maggioranza e quella di destra-destra”.

La benedizione di Tajani e Meloni

Sta di fatto che l’operazione, la nascita di questo nuovo gruppo parlamentare e/o di un partito di mezzo tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, dovrebbe avere la benedizione da un lato di Antonio Tajani e dall’altro di Giorgia Meloni. I partiti-cuscinetto, come gli Stati-cuscinetto, del resto, nascono solo con il benestare delle super potenze. Intanto, Maurizio Lupi, ai microfoni di Tag24.it, l’ha messa così: all’insegna delle “porte aperte”.