La triste storia di Agostino Di Bartolomei ce la ricordiamo tutti. Il suicidio dell’ex calciatore capitano della Roma d’oro toccò l’Italia intera. Ora che si parla di legittima difesa, torna in auge parlare di armi in casa e lo fa Luca Di Bartolomei, figlio del calciatore Agostino ex capitano della AS Roma, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto sul tema il giovane su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.
Luca Di Bartolomei è il figlio del calciatore Agostino la cui vita s’è conclusa con uno scioccante ed inatteso suicidio. Il suo vissuto e il fatto che militi nel PD fa sì che abbia senso il suo pensiero sulla legittima difesa e l’avere un’arma in casa. Ecco i passaggi clou della sua intervista su Radio Cusano Campus:
La sua storia personale: “Sulla legittima difesa ho un punto di vista privilegiato, vista la storia che ho vissuto. La vicenda di Agostino nasce da quest’idea sbagliata di una maggiore sicurezza associata alla detenzione di un’arma. Nel caso del suo suicidio, l’unica cosa che ci ha lasciati è solo il vuoto di tante domande senza risposta”.
Sul PD che insegue i populisti: “La cosa che mi preoccupa, in virtù della mia attività politica da iscritto al Partito Democratico, è che per inseguire i partiti populisti, il PD stia cercando una strada sbagliata, completamente errata. Una maggior diffusione di questi strumenti non incrementa la capacità di autodifesa ma solamente l’utilizzo errato e pericoloso di questi stessi strumenti. Da un punto di vista statistico, infatti, i Paesi dove c’è una maggiore circolazione delle armi socialmente e culturalmente promossa, sono anche quelli con il maggior numero di morti causati da queste armi”.
Sull’impatto culturale del disegno di legge: “Legittimare l’idea che con un’arma in casa un cittadino sia più al sicuro quando, invece, è esattamente il contrario, rischia di alimentare un circuito culturale pericolosissimo. Personalmente, sono per un principio di legalità ma con meno armi in giro, altrimenti otterremmo il risultato opposto. Ritengo, infatti, che quante meno armi ci sono in giro, tanto più una società sarà sicura. È un disegno di legge che difficilmente, credo, vedrà la luce”.