Scissione Partito Democratico. Fabrizio Rondolino ha detto la sua sul momento del Partito Democratico: “Penso che la spinta propulsiva di Renzi non si sia esaurita e senza la zavorra vetero-comunista forse si può ricominciare a fare qualcosa di utile per il Paese. Soprattutto se la destra si radicalizza, costringendo una parte consistente dell’elettorato di Forza Italia a scegliere tra l’astensionismo o Renzi”.

PARTITO DEMOCRATICO, FABRIZIO RONDOLINO DA I VOTI ALL’ASSEMBLEA PD

Fabrizio Rondolino, poi, ha dato i voti agli interventi andati in scena ieri all’assemblea nazionale del Partito Democratico: “A Renzi darei un 8,  il suo intervento mi è molto piaciuto. Epifani? Gli do un voto basso, diciamo il sei, la sufficienza. E’ un signore, ma la proposta politica qual è? Il voto a Veltroni? 9. E’ stato molto bravo, il suo discorso mi è piaciuto molto, gli ho anche inviato un sms scrivendogli che finalmente è diventato cattivello. A lui do 9, ha fatto la storia di questo partito togliendo ogni alibi politico agli scissionisti. Besani? Bersani è una figura minore, rispetto ai nomi che abbiamo fatto. Mi fa sorridere il fatto che parli dell’unità del partito e poi invece di partecipare all’assemblea nazionale sia andato in televisione. A lui darei uno zero spaccato. Emiliano? Difficile dare un voto a Emiliano, ha cambiato molte posizioni. Sabato ha coperto di insulti Renzi andando al limite della denuncia penale, domenica ha recitato la parte contrita di chi tentava di convincere la moglie che i capelli biondi sulla giacca in realtà appartenevano al gatto e non a un’altra donna. Su Emiliano, però, continuo ad avere dei dubbi, non ha niente a che fare con gli scissionisti, lui non è un comunista, potrebbe anche cambiare idea all’ultimo momento, facendo la figura di quello che salva l’unità del partito, portandosi via tutti i voti della minoranza con relativi posti parlamentari nelle liste. Potrebbe decidere di rimanere nel Pd all’ultimo secondo“.

Fabrizio Rondolino prevede tempi duri per Gentiloni: “Non escluderei un precipitare generale della situazione, con elezioni a giugno senza legge elettorale, perché è un dato oggettivo che una scissione di questo genere indebolisce tutto il quadro politico, governo compreso. Gentiloni comunque non ha nessuna particolare ambizione a restare inchiodato alla poltrona”.