La tecnologia idroelettrica, generando energia elettrica rinnovabile dalle masse d’acqua in movimento come quelle che scorrono in un fiume, permette di aumentare la sostenibilità energetica.
L’integrazione delle fonti rinnovabili nel mix energetico nazionale, oltre a permettere di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, consente di limitare le emissioni inquinanti e migliorare la qualità dell’aria.
Generare energia elettrica green con gli impianti idroelettrici, oltre ai vantaggi ambientali rilevanti, contribuisce anche ad aumentare la sicurezza energetica.
Le centrali idroelettriche, utilizzando l’acqua come vettore energetico primario per la produzione di energia elettrica rinnovabile, permettono di sviluppare un modello energetico sostenibile con basse emissioni inquinanti.
In base ai dati forniti da Terna S.p.A., la società italiana attiva nella gestione delle reti di trasmissione del sistema elettrico, nel 2022 in Italia la produzione nazionale di energia elettrica è stata pari a 283,9 TWh.
Con circa 30,3 TWh generati con la produzione idroelettrica, pari a circa il 36,2%, gli impianti idroelettrici hanno un’ottima valenza sul mix energetico nazionale.
Con un investimento di ottanta milioni di euro, stanziati dalla Regione Toscana e necessari per costruire dodici centrali idroelettriche sul fiume Arno, in Italia si potrà incrementare la produzione di energia green.
Le infrastrutture energetiche, necessarie per sostenere la transizione energetica dello stivale, permetteranno di produrre cinquantacinque gigawatt di potenza elettrica, necessari per il fabbisogno energetico di circa ventimila famiglie.
La tecnologia idroelettrica, permettendo di generare energia rinnovabile dalle acque del fiume Arno, permette di aumentare la sostenibilità energetica della Regione Toscana e promuovere un futuro energeticamente sostenibile per lo stivale.
Energia rinnovabile, la tecnologia idroelettrica sul fiume Arno
Il progetto sviluppato dalla Regione Toscana, attraverso la tecnologia idroelettrica applicata alle acque del fiume Arno, permette di aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e la sostenibilità energetica.
Con un investimento di ottanta milioni di euro, necessario per realizzare dodici centrali idroelettriche lungo i duecento quaranta chilometri del corso d’acqua, è possibile valorizzare energeticamente il fiume che attraversa le province di Arezzo, Firenze, Prato e Pisa.
Il fiume Arno, con un ampio bacino idrografico di ottomila duecentoquarantasette chilometri quadrati e una portata idrica di centodieci metri cubi d’acqua ogni secondo, rappresenta una risorsa energetica rilevante per un territorio così vasto.
Il corso d’acqua del fiume toscano, caratterizzato da numerose variazioni di livello, consente di ottimizzare l’efficacia della tecnologia idroelettrica, permettendo un utilizzo più efficiente delle risorse idriche necessarie per la produzione di energia elettrica rinnovabile.
Attraverso la realizzazione delle briglie idrauliche, poste in corrispondenza delle variazioni di livello del corso d’acqua e necessarie per convogliare l’acqua del fiume Arno nelle turbine idrauliche, è possibile massimizzare l’energia green generata con il fiume.
Le infrastrutture idrauliche, oltre a garantire un approvvigionamento idrico affidabile per l’agricoltura, l’industria e gli utilizzi domestici, contribuiscono anche alla valorizzazione energetica del bacino idrico dell’Arno.
Le dodici centrali idroelettriche, producendo cinquantacinque gigawatt di potenza elettrica necessaria per soddisfare il fabbisogno energetico di ventimila famiglie, contribuiscono alla riduzione annuale di venticinquemila tonnellate di emissioni d’anidride carbonica.
Risorsa idrica e fonte energetica rinnovabile, il ruolo poliedrico del corso d’acqua toscano
Il fiume Arno, attraversando la regione Toscana da nord a sud, è uno dei principali corsi d’acqua dell’Italia centrale.
Con una lunghezza di duecentoquaranta chilometri, dal punto di origine alle pendici dell’Appennino Tosco-Emiliano nella zona del Monte Falterona a nord-est di Firenze, il fiume Arno offre un elevato potenziale per la produzione di energia idroelettrica.
Le variazioni di livello del fiume, associata alla sua portata idrica di circa centodieci metri cubi d’acqua ogni secondo, forniscono le condizioni ideali per l’installazione d’infrastrutture idroelettriche lungo il suo corso.
Con la realizzazione delle briglie idrauliche e delle dighe, che permettono l’istallazione delle turbine, il fiume Arno è una risorsa idrica fondamentale per la produzione energia elettrica rinnovabile.
Queste infrastrutture, poste strategicamente lungo il corso del fiume, permettono di agevolare il flusso d’acqua verso le turbine e ottimizzare la produzione di energia idroelettrica.
Le turbine idrauliche, attivate dall’acqua che scorre da un livello superiore a uno inferiore, permettono di convertire l’energia potenziale del flusso idrico in energia meccanica.
I generatori elettrici, collegati meccanicamente con le turbine idrauliche, permettono di convertire l’energia meccanica in energia elettrica.
Con questo processo che consente la produzione di energia idroelettrica, oltre a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e le emissioni di gas serra, è possibile aumentare l’indipendenza e la sostenibilità energetica della Regione Toscana.
Per la regione fiorentina l’energia idroelettrica, considerata una fonte energetica rinnovabile e prodotta con le acque del fiume Arno, permette la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
L’utilizzo delle risorse naturali del fiume, oltre a generare energia green, permette di diversificare il mix energetico e aumentare la resilienza energetica della regione.