Tutti i tifosi si chiedono come sta Ndicka, il calciatore della Roma che ha accusato un malore nel match contro l’Udinese giocato alle 18 di ieri, 14 aprile. In un primo momento l’apprensione è stata fortissima, con un primo ECG fatto allo stadio che non aveva escluso problemi cardiaci e il calciatore trasportato all’ospedale di Udine in codice giallo. L’arbitro Pairetto ha sospeso la gara dopo aver ascoltato le due squadre, TAG24 ha contattato il dott. Salvatore Cristiani già medico sociale dell’A.SRoma dal 1985 al 1997 oltre che Dirigente di Medicina d’Urgenza e Coordinatore del Dipartimento di Medicina dello Sport della ASL Roma 2 per chiedergli un parere su quanto successo.
Malore Ndicka, l’intervista al Dott. Salvatore Cristiani
Salvatore Cristiani è stato Medico Sociale della A.S. Roma sotto ben tre presidenti, da Dino Viola fino a Franco Sensi passando per Giuseppe Ciarrapico. Sicuramente è uno dei medici più deputati a poter esprimere un parere su quanto successo a Evan Ndicka. Nel corso dell’ intervista si è soprattutto soffermato sulla gestione, che è stata ottimale da parte di tutte le parti in causa.
Dott. Cristiani ieri cosa ha pensato quando ha assistito in diretta al malore di Ndicka?
“Stavo vedendo come sempre la partita a casa con mia moglie, quando ho notato Ndicka che si è seduto sul campo di gioco senza alcun contatto. Immediatamente c’è stata preoccupazione, anche se nessuno in un primissimo momento aveva interrotto il gioco. Fortunatamente è stato mandato immediatamente in campo lo staff medico e la situazione è stata gestita nel modo migliore da tutte le parti in campo”.
Ha pensato subito ad un malore cardiaco?
“In un primo momento sicuramente, anche se nel corso del match avevo notato come Ndicka avesse ricevuto due gomitate forti al torace dal centravanti Lucca. Da subito ho pensato pertanto a un problema costale, che fa malissimo e può avere sul calciatore una situazione similare a quella di un problema cardiaco. Se guardate la diretta lui non porta la mano al centro del petto come quando c’è un problema cardiaco, ma sul lato”.
Se così fosse quando pensa che Ndicka possa tornare in campo?
“Questo è impossible dirlo perché bisogna valutare se ci sono dei lesioni seppur minuscoli a livello costale o polmonari come un pneumotorace, questo solitamente si evince con ulteriori esami da svolgersi tra le 48 e le 72 ore successive. Le annunciate dimissioni annunciate del calciatore avevano già lasciato intendere che gli esami di patologie cardiache avevano dato esito negativo, cosa confermata dal comunicato della società. Ora come comunicato sì attendo gli ulteriori esami per capire se il calciatore possa già essere convocabile persino con il Milan”.
Con il senno di poi crede sia stato corretto sospende la partita?
“Quanto accaduto permette di riscoprire i veri valori dello sport con l’essere umano al centro. I calciatori della Roma ed il tecnico De Rossi erano scossi e volevano seguire il compagno in ospedale per accertarsi che stesse bene. C’è da fare un plauso al tecnico Cioffi, al dirigente Balzaretti, alla squadra e a tutti i tifosi dell’Udinese per come hanno reagito alla richiesta della Roma di non terminare la partita. L’arbitro ha mostrato grande sensibilità prendendone atto”.
In Italia la situazione per i problemi cardiaci com’è? C’è sempre una grande apprensione
“In Italia siamo all’avanguardia con la medicina dello Sportdal 1982, abbiamo avuto pochi casi. Penso a Renato Curi, Piermario Morosini e Davide Astori seppur quest’ultimo non in campo. InItalia i controlli fortunatamente sono severi e approfonditi per garantire il bene degli atleti. Ripeto bene ha fatto De Rossi, la Dirigenza dell’Udinese e l’arbitro a sospendere il match con il calciatore che è stato immediatamente soccorso e dopo un primo ECG portato all’ospedale in pochi minuti”.
Il comunicato ufficiale della Roma
La Roma nella sua nota ufficiale ha comunicato che tutti gli esami per patologie cardiache hanno dato esito negativo sottolineando come il malore occorso a Ndicka sia stato di carattere traumatico. Una bellissima notizia per tutti gli appassionati di calcio, ma non cambia il giudizio umano sulla gestione andata in scena alla Dacia Arena nel rispetto dei più nobili valori dello sport.