Roma, i centurioni pronti a ‘dar battaglia’. “Fateci lavorare, siamo padri di famiglia”. Lo sfogo di uno di loro raccolto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio nel format ECG su Radio Cusano Campus.
CENTURIONI PRONTI ALL’ENNESIMO RICORSO
“Non abbiamo ancora capito cosa succederà. Questa cosa è accaduta venerdì, poi c’è stato il weekend. In questi due mesi che noi abbiamo ricominciato a lavorare non ci sono stati mai problemi o episodi particolari. Noi ci siamo tenuti lontani dai monumenti, non vedo in che modo avremmo potuto diminuire la fruibilità delle persone. Io occupo lo stesso spazio di un comune essere umano.E poi già da tempo non operiamo più davanti ai monumenti. Quello che c’è scritto nella deliberà non lo rispecchio nella realtà. Oggi parleremo con i nostri avvocati, prepareremo un nuovo ricorso, ci batteremo fino alla fine, continueremo sempre a lottare e a difenderci contro cose che non sono neanche vere. La Raggi parla di cose accadute in passato, per colpa di qualche mela marcia che si comporta male. Io mi chiedo per quale motivo non ci vogliono mettere in regola. Non lo capisco. Non siamo criminali, siamo tutti incensurati, padri di famiglia. Mettessero noi in regola e rendessero tutta la feccia abusiva”.
“FATECI LAVORARE, SIAMO PADRI DI FAMIGLIA INCENSURATI”
“Noi siamo pronti a combattere, siamo disoccupati, ci devono far lavorare. Fino alla fine, fino alla morte, proveremo ad avere una regolamentazione per poter lavorare. In questi giorni noi siamo obbligati a fermarci. Noi purtroppo siamo italiani, a noi se ci fanno 400 euro di verbale poi la multa ci corre dietro tutta la vita. Non siamo extracomunitari, che possono permettersi di prendere un verbale al giorno, tanto non lo pagheranno mai. Non è giusto che se 4 o 5 centurioni si sono comportati male in passato, ora tutti debbano andarci di mezzo. Noi non estorciamo denaro, chi si fa una foto con noi è libero di farci un’offerta, noi chiediamo una regolarizzazione, facciamo questo lavoro da 20 anni, siamo tutti incensurati e non abbiamo mai preso denunce”.
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