Addio soglia dei 9 euro di salario minimo, come chiesto dall’opposizione. Via libera alla delega al governo per trovare forme alternative. La Camera ha deciso così, approvando l’emendamento della maggioranza che ha scatenato ieri l’ira dell’opposizione: 153 i voti favorevoli, 118 i No, 3 gli astenuti. E ora il testo passerà al Senato.
La Camera boccia i 9 euro di salario minimo, la palla passa al Senato
Cartelli di contestazione in aula, Nicola Fratoianni e gli altri parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra che danno le spalle al governo, “come voi avete fatto con i lavoratori”; il coro “Vergogna! Vergogna!” Clima a dir poco incandescente e nuove proteste dal centrosinistra dopo quelle di ieri, quando l’opposizione aveva contestato l’intervento dell’esecutivo che, di fatto, ha cancellato la proposta iniziale. Erano seguiti interventi di fuoco e il gesto eclatante dell’ex premier Conte di strappare il testo passato per la Commissione Lavoro.
“Non in nostro nome“, ha detto l’opposizione, che proprio ieri aveva ritirato le firme dal testo.
Nuova bagarre e scambi d’accusa, opposizione sul piede di guerra
Oggi è un giorno triste – le parole della segretaria del Partito democratico, Elly Schlein – Con una mano accartocciate la nostra proposta di salario minimo, con l’altra date un manrovescio a milioni di lavoratori poveri. Vorremmo sapere perché Meloni ce l’ha così tanto con i poveri.
“Il vero capo dell’opposizione è Landini“, ha attaccato dai banchi di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto.
Nuova bagarre allora, come vengono definite le sedute burrascose, e lavori sospesi per ritrovare (vanamente) pace, prima di passare alla votazione finale. Non sarà un clima sereno nemmeno in Senato.