Si sente spesso parlare della Previdenza Complementare, ma quale rendimento ci si può aspettare da un Fondo Pensione?
È essenziale comprendere che diversi fattori influenzano il rendimento, alcuni dei quali possono essere gestiti da noi (rischio e tempo), mentre altri dipendono da elementi esterni, come le performance dei gestori e l’andamento dei mercati finanziari. Inoltre, un aspetto tecnico da non trascurare sono i costi associati a ciascun Fondo Pensione.
Prima di esaminare come queste variabili incidano sulla crescita dei nostri risparmi, è importante riconoscere un dato certo: il rendimento c’è.
Un Fondo Pensione offre un rendimento superiore rispetto a un conto corrente bancario e, ovviamente, anche rispetto a tenere i soldi “sotto il materasso”. Il rendimento costituisce la principale ragione per cui la Previdenza Complementare rappresenta la soluzione ottimale per risparmiare per la vecchiaia.
Si tratta di uno strumento finanziario/assicurativo progettato appositamente per generare guadagni. Esaminiamo insieme in che modo e quali precauzioni dovremmo adottare.
Quanto fruttano i soldi in un fondo pensione?
La risposta alla domanda “quanto rende un Fondo Pensione?” è: dipende.
Iniziamo con un rendimento garantito fino al 14%, grazie al significativo risparmio fiscale. A questo si può aggiungere un rendimento finanziario che varia in base al rischio che si è disposti a assumere e al tempo prima di raccogliere i risultati. Infine, il rendimento finale può essere più o meno impattato dai costi associati al Fondo Pensione e alla sua gestione finanziaria.
Quanti contributi versare, quanto rischiare, quando cambiare la strategia di investimento e quanti costi affrontare sono tutte decisioni che richiedono una valutazione accurata.
Il risparmio fiscale
Indipendentemente dai profitti o dalle perdite finanziarie, quando ci chiediamo quanto possa rendere un Fondo Pensione, è essenziale considerare il risparmio fiscale come punto di partenza.
Ciò che rende unico lo strumento della Previdenza Complementare è la deducibilità dei contributi. Ogni anno, è possibile sottrarre dal reddito fino a 5.197€, garantendo un risparmio immediato sulle tasse.
Questo risparmio equivale almeno al 23%, rappresentando la più bassa aliquota IRPEF pagata al Fisco. All’età della pensione, le somme accantonate saranno tassate con un’aliquota fiscale agevolata del 15%.
Tra il 23% risparmiato nel corso degli anni e il 15% pagato alla fine, si ottiene un risparmio fiscale dell’8%, costituendo di fatto un rendimento dell’investimento. Un 8% garantito. Conoscono altri investimenti che assicurano un rendimento certo dell’8%?
Dopo 15 anni di anzianità di contratto, l’aliquota diminuisce di 0,30% ogni anno fino a raggiungere il limite minimo del 9%. Coloro che agiscono in anticipo possono ottenere un guadagno anche del 14%, senza alcun rischio, semplicemente per aver atteso il tempo necessario.
I rendimenti finanziari
Il Fondo Pensione è un prodotto finanziario/assicurativo, gestendo i contributi con l’obiettivo di generare un guadagno. Come già accennato, il rendimento è influenzato dal rischio, e questa è una variabile che possiamo controllare sia all’inizio che nel corso dell’investimento. Siamo noi a decidere quanto rischio affrontare, in base alla nostra tolleranza alle eventuali perdite di capitale, pur perseguendo maggiori profitti.
Non è necessario correre rischi a tutti i costi. C’è chi preferisce la sicurezza, procedendo con calma e regolarità nel proprio investimento, come una tartaruga che avanza senza ansie.
Chi adotta una strategia di gestione prudente rinuncia a vedere moltiplicati i propri risparmi, ma in cambio ha la certezza di preservarli.
Ogni Fondo Pensione offre una “linea protetta” che investe in una Gestione Separata: un patrimonio autonomo rispetto a quello della Compagnia di Assicurazione, esente da rischi di default. Diversamente dai prodotti finanziari tradizionali, nella Gestione Separata non si acquistano quote soggette a variazioni di valore nel tempo.
I contributi versati vengono rivalutati annualmente in base a un rendimento certificato dalla Compagnia, generando interessi che si accumulano e aumentano il valore del capitale.
Sebbene siano passati anni dai tempi in cui si potevano garantire rendimenti minimi, ogni Gestione Separata continua a realizzare un modesto risultato positivo, paragonabile al rendimento dei titoli di Stato o all’andamento dell’indice dell’inflazione.
D’altra parte, alcuni preferiscono scommettere. Ogni linea di investimento diversa dalla Gestione Separata comporta livelli di rischio variabili. Contributi versati in comparti “misti” o “azionari” si traducono nell’acquisto di “quote” il cui valore iniziale fluttua in base agli andamenti dei mercati finanziari.
L’incremento del prezzo delle quote acquistate fa crescere il valore dell’investimento con accelerazioni simili a un razzo che decolla. Viceversa, una diminuzione del prezzo delle quote determina accelerazioni nella direzione opposta, causando perdite di varia entità.
La durata dell’investimento
In entrambi i casi, l’incremento e la diminuzione del capitale sono virtuali e si concretizzano solo quando si decide di consolidare l’investimento.
Un altro fattore da considerare è il tempo. Se abbiamo poco tempo a disposizione, è saggio optare per una gestione stabile e sicura per evitare il rischio di dover uscire in un momento sfavorevole. Invece, chi dispone di tempo può attendere che il valore dell’investimento scenda, uscendo solo quando si presenta l’opportunità di realizzare un profitto.
Da questa riflessione, apprendiamo una lezione fondamentale: iniziare un investimento il prima possibile è cruciale per ottenere rendimenti significativi.
I costi del fondo pensione
Un aspetto finale da considerare, che incide notevolmente sul risultato complessivo, è rappresentato dai costi associati a ciascun Fondo Pensione. Quando valutiamo la scelta di un Fondo Pensione, è essenziale tener conto delle seguenti categorie di costi:
Direttamente a carico dell’aderente:
- Costi fissi di ingresso
- Costi annuali di mantenimento
- Caricamenti percentuali sulle somme versate
- Costi una tantum sulle operazioni
Indirettamente a carico dell’aderente:
- Costi percentuali della gestione finanziaria
Ogni dettaglio su tali oneri è chiaramente indicato nella Nota Informativa di ciascun Fondo Pensione, e la COVIP suggerisce anche l’uso di un “indicatore sintetico – ISC” per fornire una panoramica chiara. Tuttavia, non sempre si presta sufficiente attenzione a questo cruciale dettaglio, il quale potrebbe compromettere una parte considerevole dei rendimenti.