Caos e preoccupazione in pizza dello Spirito Santo a Pescara, all’angolo fra via Latina e via Rieti, dove sono mobilitate da 48 ore squadre dei vigili del fuoco e della polizia locale per impedire a un giovane 23enne, in bilico sul balcone di casa, di lanciarsi nel vuoto.

Pescara, 23enne in bilico sul balcone di casa da 48 ore: si cerca di evitare il peggio

L’allarme è scattato alle 14.30 di mercoledì 28 febbraio, per un giovane di 23 anni che minaccia il suicidio lanciandosi dal balcone del proprio appartamento, sul quale si trova in bilico da 48 ore. Sul posto sono immediatamente intervenute le squadre della polizia locale e dei vigili del fuoco.

L’appartamento si trova al quinto piano di una palazzina di piazza dello Spirito Santo, a Pescara. Le autorità stanno cercando di far desistere il giovane dal portare a compimento il gesto estremo, mentre in strada sono stati predisposti due gonfiabili, sebbene il ragazzo abbia minacciato di lanciarsi qualora vengano gonfiati.

Sono ancora incerte le motivazioni che hanno portato il giovane a salire sulla ringhiera del balcone di casa, ma, nonostante le trattative, il 23enne non vuole desistere. Presumibilmente, le recenti difficoltà che ha dovuto attraversare hanno contribuito a fargli prendere la decisione.

Infatti, pare che il ragazzo stia attraversando una fase di transizione per il cambio di sesso, ma la recente scomparsa della madre lo avrebbe sconvolto in una fase così delicata. Inoltre, non ha rapporti con il padre e sembra che il giovane abbia alle spalle diversi ricoveri per problemi psichiatrici.

Nell’appartamento, quindi, vivrebbe da solo con un cane, un pitbull di nome Axel, che ogni tanto si affaccerebbe nel balcone. Sebbene l’animale sembri in buone condizioni di salute, diversi animalisti si sono riuniti sotto la palazzina.

Le trattative in corso

Una situazione irreale per la cittadinanza pescarese, costretta a guardare senza poter fare nulla per evitare che il giovane si getti nel vuoto. Finora le trattative sembrano inutili, sebbene gli agenti siano ormai al lavoro da due giorni.

Nel frattempo, il ragazzo cammina imperterrito sullo stretto cornicione del balcone, senza dare segni di voler cambiare idea. Le autorità non abbandonano le speranze: i mediatori hanno intrapreso un colloquio con il 23enne per cercare di capirne le ragioni ed evitare il peggio.