L’INPS ha confermato la pensione per chi si prende cura di disabili e anziani in difficoltà. Per i lavoratori caregiver si aprono le strade per la pensione anticipata. In Italia, i lavoratori che si occupano dei familiari disabili o non autosufficienti possono accedere a un piano previdenziale privilegiato rispetto alle condizioni ordinarie di pensionamento. Vediamo come i caregiver possono andare in pensione.
Pensione per chi cura di disabili e anziani
L’attuale normativa dispone che i lavoratori che si occupano dei propri cari in difficoltà e che garantiscono loro assistono da almeno sei mesi possono anticipare la pensione. Tuttavia, è importane ricorda che l’assistenza, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, può essere rivolta al coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità.
La normativa offre la possibilità di accedere all’anticipo pensionistico a 63 anni e 5 mesi nei casi di assistenza rivolta a un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. Tuttavia, è importante sottolineare che l’Ape sociale non è l’unica misura accessibile ai caregiver, esistono altre opzioni previdenziali descritte nel paragrafo successivo.
A quanto ammonta la pensione a 63 anni e 5 mesi?
Intanto, le lavoratrici madri, il requisito contributivo viene ridotta di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.
Per quanto concerne l’importo dell’anticipo pensionistico Ape sociale, l’assegno non supera 1.500 euro al mese e viene erogato fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, ovvero fino a 67 anni di età. L’indennità viene calcolata sia con il sistema contributivo che quello retributivo ed è erogata per 12 mesi, senza la possibilità di rivalutazione.
Caregiver per l’accesso alla pensione anticipata Donna
Le lavoratrici che soddisfano le condizioni sopra indicate, ovvero che si occupano dell’assistenza del familiare disabile secondo i principi dettati dalla legge 104, possono accedere alla pensione anticipata Opzione donna al compimento di 61 anni di età e 35 di contributi. Per le lavoratrici madri, si applica la medesima riduzione previste per l’Ape sociale.
La pensione anticipata viene calcolata integralmente utilizzando il sistema contributivo. L’importo varia in base ai coefficienti di trasformazione applicati all’atto del pensionamento e all’età compiuta all’accesso al trattamento, sulla base del montante contributivo.
Quota 41 precoci accesso rapido per i caregiver
La pensione per i lavoratori precoci è una prestazione economica erogata dall’INPS. Possono richiedere l’accesso alla Quota 41 coloro che hanno maturato 41 anni di contributi, di cui almeno 35 anni effettivi, e che possono far valere almeno 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età, qualificandosi così come “lavoratori precoci”. L’accesso a questo specifico trattamento viene garantito fino al 31 dicembre 2026.
Come riportato dall’INPS nel quadro delle condizioni previste per l’accesso alla pensione anticipata Quota 41 precoci, l’Istituto recita:
“Possono accedere al trattamento coloro che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti”.