Le giovanili nella Lazio, l’esperienza con la Lodigiani e poi il ritorno in biancoceleste: Valerio Fiori nella Capitale ha vissuto l’inizio e la consacrazione della sua carriera. Uno dei portieri più promettenti degli anni Ottanta, dopo 130 presenze in 7 stagioni a Roma, si trasferisce al Cagliari e vive un altro momento indimenticabile. Dal 1996 cambia una squadra all’anno, passando dal Cesena alla Fiorentina e dalla Fiorentina al Piacenza, prima di arrivare al Milan. In rossonero fa il terzo, gioca poco ma vince tutto. Per commentare il big match tra due delle sue ex squadre, Lazio-Milan, Fiori è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio-Milan, Fiori a Tag24

Tra una partita e l’altra, siamo già arrivati alla vigilia di un altro big match che potrebbe essere determinante per la corsa Champions. Domani sera allo stadio Olimpico si affronteranno Lazio e Milan e sarà una partita complicata, stimolante e fondamentale per entrambe. La squadra di Sarri arriva dall’ennesima brutta figura contro la Fiorentina che conferma le difficoltà e la continua altalena di questa stagione. I rossoneri invece stanno meglio, sono reduci dal pari con l’Atalanta ma avrebbero meritato molto di più. Nè Pioli, nè Sarri, possono permettersi di lasciare ancora punti per strada e per la Lazio quella di domani potrebbe essere l’ultima chiamata per l’Europa che conta. Per commentare il big match dell’Olimpico, Lazio-Milan, Valerio Fiori, che ha vestito tutte e due le maglie nella sua carriera, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Lazio e Milan, due realtà che conosci molto bene, domani si troveranno una di fronte all’altra. Che partita ti aspetti e chi ci arriva meglio?

“Il Milan sembra stare meglio della Lazio in questo momento, ma non bisogna mai farsi trarre in inganno. I biancocelesti giocheranno in casa e questo può essere un piccolo vantaggio, e comunque, nonostante l’ultima partita, mi sembra che stiano in un buon momento di forma. La partita vinta con il Bayern è significativa e importante. Questo contribuisce senz’altro a dare fiducia. I rossoneri ora stanno bene, ma in questa stagione sia la squadra che l’allenatore sono stati messi spesso in discussione. Sono terzi in classifica, continuano a vincere, sono in salute. È una partita aperta a qualsiasi tipo di risultato ed è davvero complicato fare previsioni”.

Per la Lazio e per la sua corsa in Champions League rischia di essere un match da dentro o fuori?

“Mancano ancora tante partite alla fine del campionato e non credo ci sia ancora nulla di scontato. I punti di distacco dalla quarta in classifica non sono così tanti. Il Bologna sta tenendo un ritmo alto e ha vinto le ultime cinque partite consecutive, però la Lazio ha tutte le potenzialità per farcela e per rimanere in corsa. Sarà una lotta all’ultimo sangue, che ci porteremo fino a fine stagione. Guardate ad esempio l’Atalanta che ieri ha perso in maniera pesante con l’Inter, oppure guardate il Napoli, che ieri ha vinto in maniera roboante. Può succedere ancora di tutto e sarà una bella lotta per il quarto posto. Ci sono tante squadre che lottano per lo stesso obiettivo e tutte sono molto competitive”.

La cosa imprevedibile è capire come la Lazio affronterà il match di domani perché questa squadra alterna ottime partite a prestazioni incolore. Ti aspetti una gara tattica o giocata a viso aperto?

“Secondo me la Lazio non deve fare tatticismi, soprattutto contro il Milan, perché altrimenti rischia di andare in difficoltà. I rossoneri hanno giocatori molto forti, specialmente nell’uno contro uno. Penso che i biancocelesti dovrebbero affrontarli a viso aperto. Le squadre di Sarri di solito giocano a memoria e molto dipenderà dalla condizione dei singoli. Se tutti si esprimeranno al meglio, la Lazio avrà ottime chance di vincere la partita”.

Maignan da una parte, Provedel dall’altra. Che ne pensi dei due portieri?

“Nel corso di una stagione penso sia abbastanza normale fare degli errori, ma la cosa importante è riuscire a limitarli al massimo e sperare che quando accade non siano determinanti. Purtroppo nel caso dei portieri raramente succede. Tra i due però credo che quello che sta mancando di più, in questa stagione, sia Maignan, che sta facendo meno bene di quanto ci si aspettava. Provedel invece mi ha sorpreso positivamente perché non mi aspettavo un rendimento così elevato e continuo da parte sua”.

Su entrambi gli allenatori sono tante le discussioni sia per il presente che per il futuro. Cosa ne pensi di Pioli e Sarri?

“Credo che siano due grandi allenatori che qualsiasi club importante vorrebbe avere. Lo hanno dimostrato ampiamente con i fatti, poi ogni stagione è a sé e ci sono tanti fattori che influiscono sull’andamento di una stagione, al di là delle qualità dell’allenatore. Sicuramente ci saranno dei cambiamenti e forse dopo tanto tempo è anche giusto per una questione di motivazioni, ma ne Sarri, nè Pioli possono essere messi in discussione più del dovuto”.