I senatori repubblicani Ted Cruz, Bill Hagerty, Rick Scott, Ted Budd e Mike Braun hanno deciso di muoversi in anticipo rispetto all’amministrazione Biden in ordine al problema di una Central Bank Digital Currency (CBDC). Per farlo hanno presentato la proposta di legge “The CBDC Anti-Surveillance State Act”. L’obiettivo che si prefigge l’iniziativa è un bando preventivo verso un dollaro digitale sotto il controllo della banca centrale statunitense.

La proposta arriva sull’onda delle parole pronunciate da Donald Trump sullo stesso tema. L’ex presidente, di nuovo in corsa per la Casa Bianca, si era a sua volta pronunciato negativamente sulla CBDC a stelle e strisce. Parole che ora vengono trasformate in una iniziativa legislativa da parte dei repubblicani. La sfida per la presidenza, quindi, potrebbe trasformarsi anche in una sorta di referendum sul dollaro digitale.

Il disegno di legge repubblicano sulla CBDC: a cosa mira precisamente? 

Il dollaro digitale sotto l’egida della Federal Reserve andrebbe ad interferire in maniera inaccettabile con la privacy personale. Questo è l’assunto che ispira The CBDC Anti-Surveillance State Act. Proprio per questo motivo i proponenti chiedono che sia bloccata preventivamente la sua emissione negli Stati Uniti.

Non è difficile unire la proposta e gli sforzi in tal senso dell’amministrazione Biden. Al riguardo è proprio il senatore Ted Cruz a togliere ogni velo, affermando: “L’amministrazione Biden non vede l’ora di infrangere la nostra libertà e di intromettersi nella privacy dei cittadini per sorvegliare le loro attitudini di spesa personali ed è per questo che il Congresso deve capire che la Federal Reserve non ha l’autorità di implementare una CBDC. Sono orgoglioso di guidare la battaglia in Senato per limitare l’esplorazione e il tentativo della Federal Reserve di introdurre una CBDC nell’economia americana”.

Il richiamo alla privacy personale è presente anche nelle dichiarazioni degli altri firmatari, Scott e Budd. Per quanto concerne il primo, queste sono le parole pronunciate sull’iniziativa: “Il governo federale non ha il diritto di spiare gli americani per controllare le loro finanze personali e tracciare le loro transazioni. Per me si tratta di un’enorme invasione di campo e non ha senso. Ecco perché sono orgoglioso di unirmi al senatore Ted Cruz nel presentare la legge CBDC contro contro lo stato di sorveglianza per opporsi a questa pratica invasiva e tenere il grande fratello fuori dal vostro conto in banca”.

Budd ha aggiunto da parte sua: “Una CBDC aprirebbe la porta al governo federale per sorvegliare e controllare le abitudini di spesa di tutti gli americani. Qualsiasi tentativo di istituire una CBDC deve essere affrontato e fermato, ed è per questo che sono orgoglioso di unirmi allo sforzo del senatore Cruz per fare proprio questo”.

Cosa accadrebbe ove il disegno di legge fosse approvato?

Nel caso in cui andasse in porto, la legge renderebbe obbligatorio il consenso del Congresso anche in futuro, per l’emissione di una CBDC. In questo modo la Federal Reserve non avrebbe alcun margine di manovra per potersi trasformare in una banca retail.

All’iniziative dei cinque senatori repubblicani si sono anche accodate alcune associazioni. Tra di esse, oltre alla Heritage Action for America (HAFA), all’American Bankers Association (ABA) alla American Bankers Association (ABA), alla Independent Community Bankers Association (ICBA) e al Club for Growth (CFG) spicca la presenza della Blockchain Association.

Si tratta dell’associazione che si sta risolutamente opponendo alla proposta di legge DAAMLA della senatrice Elizabeth Warren. Tanto da aver spinto la rappresentante repubblicana ad accusarla di aver spinto l’avvocato repubblicano John Deaton, fervente sostenitore delle valute digitali, a presentarsi contro di lei in Massachusetts.

Proprio la sfida in questione fa capire come le prossime elezioni potrebbero trasformarsi in una arena, con sostenitori e detrattori delle criptovalute e della CBDC a fronteggiarsi aspramente. Paradossalmente, al di là del risultato finale, per l’innovazione diverrebbe una campagna promozionale enorme e senza alcuna spesa.