Maggiore aggressività contro le forze dell’ordine nelle manifestazioni di piazza per accrescere la tensione. E’ l’allarme contenuto nelle parole del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso dell’informativa a Montecitorio sui fatti avvenuti ai cortei pro Palestina a Pisa e Firenze, nel corso dei quali le forze dell’ordine hanno caricato i manifestanti per impedirgli di forzare i cordoni di sicurezza.

Un’informativa non priva di tensioni, nel corso della quale il vicepresidente della Camera, ha dovuto in più occasione richiamare l’Aula all’ordine, invitando a “interiorizzare il dissenso” per poi manifestarlo nel dibattito successivo. Nella sua informativa, il ministro ha ricostruito quanto accaduto a Pisa e Firenze e ha, in più occasioni, ribadito la solidarietà alle forze di polizia, ribadendo il loro diritto a non subire processi sommari e raccogliendo il lungo applauso dell’Aula.

Cortei, Piantedosi: “Aggressività contro forze dell’ordine per aumentare livello contrapposizione con le istituzioni”

Nella sua informativa, il Ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, ha lanciato un allarme circa il rischio di infiltrazioni nelle manifestazioni di piazza di “sodalizi di area antagonista” volte ad accrescere il livello di tensione.

Il Ministro, riferendosi ad evidenze investigative, ha dato notizia, dell’individuazione di particolari dinamiche da cui si evidenzierebbe

“un clima di crescente aggressività nei confronti delle forze dell’ordine per creare reazioni e per aumentare il livello contrapposizione tra la piazza e le istituzioni”.

Piantedosi ha, poi, sottolineato la necessità di:

“Prevenire possibili infiltrazioni di soggetti antagonisti che possono arrivare a condizionare fortemente le proteste. E’ un rischio assolutamente scongiurare ancor di più ragazzi”.

Strategia per reprimere il dissenso? Piantedosi: “No processi sommari a polizia. Ricostruzioni distorte della realtà”

Il Ministro dell’Interno, ha risposto anche alle accuse mosse al Governo in merito ad eventuali tentativi di repressione del dissenso politico nelle piazze e ha ribadito che non bisogna fare processi sommari alle forze dell’ordine.

“Consentitemi di sottolineare il diritto degli appartenenti alle forze di polizia di non subire processi sommari.”

Ha dichiarato il ministro che poi ha aggiunto:

“Va respinta ogni suggestione di una strategia da parte del Governo per reprimere il dissenso politico e che sia eseguito dalle forze di polizia nel corso dei servizi di ordine pubblico. Non vi è, e non vi potrà mai essere alcuna direttiva ministeriale in tal senso.”

Il titolare del Viminale ha lanciato un appello a tutte le forze politiche ad evitare di polarizzare il dibattito, facendo passare il messaggio secondo il quale le forze di polizia sarebbero in contrapposizione ai manifestanti.

“Indispensabile evitare che singoli episodi diano vita a ricostruzioni distorte della realtà, alimentando il rischio che le forze di polizia siano rappresentate in contrapposizione ai manifestanti. La loro presenza è al contrario espressione di un’esigenza fondamentale della democrazia.”

Piantedosi: “A Pisa corteo in violazione legge. Indagini verranno svolte con rigore e trasparenza”

Ma tornando ai fatti, nella sua informativa, il ministro degli Interni ha ricostruito quanto accaduto lo scorso 23 febbraio a Firenze e Pisa, città in cui si sono svolti i cortei pro Palestina al centro delle polemiche.

In entrambi i casi, secondo quanto riferito dal titolare del Viminale, le forze dell’ordine sono dovute intervenire per evitare che i manifestanti, deviando dal percorso concordato, si dirigessero verso luoghi sensibili. Le cariche di alleggerimento delle forze dell’ordine sarebbero state dettate dalla necessità di impedire che i manifestanti di forzare i cordoni di sicurezza posti a protezione di tali luoghi.

Il bilancio finale è stato di cinque manifestanti recatisi al pronto soccorso e di altrettanti deferiti – tutti maggiorenni – per minacce e violenze a pubblico ufficiale e imbrattamento a Firenze.

Negli scontri di Pisa, invece, sono rimasti contusi 17 manifestanti, di cui 11 minorenni e 2 funzionari di polizia. Deferite anche 4 persone – tutte maggiorenni – per resistenza a pubblico ufficiale.

In merito alla manifestazione di Pisa, Piantedosi ha sottolineato anche che “in totale violazione della legge non era stato presentato alcun preavviso alla Questura”.

“La visione delle immagini di Pisa hanno turbato anche me. Sono in corso verifiche da parte del dipartimento pubblica sicurezza che verranno svolte con rigore e trasparenza, anche in collaborazione con la magistratura che faranno piena luce sui fatti.”

Ha dichiarato Piantedosi che, ringraziando il Governo e il Presidente della Repubblica per la solidarietà espressa nei suoi confronti e nell’operato delle forze dell’ordine, ha aggiunto concluso il suo intervento facendo proprie le parole del presidente Sergio Mattarella:

“Ho condiviso pienamente le parole del presidente Mattarella all’indomani degli scontri di Pisa. Sono convinto anche io che l’autorevolezza della forza di polizia non si basi sull’utilizzo della forza, bensì si fonda sul sacrificio di centinaia di caduti nella lotta alla criminalità e al terrorismo.”