Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto progressi significativi nel campo della gestione dell’obesità attraverso l’uso di farmaci specifici, di regimi alimentari, della chirurgia bariatrica e, ultimamente della stimolazione cerebrale.
Questa tecnica innovativa offre una prospettiva rivoluzionaria, perché attraverso la modulazione delle attività cerebrali, la stimolazione cerebrale mira a influenzare i meccanismi neurali coinvolti nel controllo del peso corporeo, aprendo nuove possibilità terapeutiche per coloro che lottano con il problema dell’eccesso di peso.
Scendiamo nei dettagli e vediamo qual è potenziale di questa tecnologia come cura dell’obesità.
Come la stimolazione cerebrale può guarire l’obesità
Con l’obesità in costante aumento, gli scienziati stanno esplorando nuovi approcci per trattare questa condizione, dato che i farmaci anti-obesità come il semaglutide, spesso falliscono nel convincere le persone della loro efficacia o possono causare gravi effetti collaterali.
E anche gli interventi di chirurgia bariatrica hanno dei rischi notevoli. Ecco perché questa nuova soluzione è molto interessante.
Una promettente alternativa in fase di studio è la stimolazione cerebrale profonda, originariamente utilizzata nel trattamento del morbo di Parkinson.
Questo trattamento coinvolge il posizionamento di elettrodi direttamente sulle regioni cerebrali coinvolte nel controllo dell’appetito, per inviare impulsi elettrici deboli.
Anche se i risultati dei test ipotalamici non sono stati conclusivi, gli scienziati stanno ora indirizzando la loro attenzione verso un’altra rete neurale: il circuito della ricompensa.
Questo circuito è associato alla gratificazione e alla motivazione, e alcuni ritengono che uno squilibrio in questo sistema possa contribuire all’obesità e alla dipendenza alimentare.
Gli studiosi stanno cercando di utilizzare la stimolazione cerebrale profonda per influenzare questo circuito, sperando di correggere il comportamento alimentare dei pazienti obesi.
La ricerca si sta concentrando sulla regione cerebrale chiamata circuito frontostriatale, che è coinvolta nella cognizione e nel comportamento, e gli scienziati sperano che stimolando questa regione possano migliorare il rapporto dei pazienti con il cibo.
La stimolazione cerebrale profonda, finora non utilizzata per trattare l’obesità, ha già dimostrato la sua efficacia nel trattamento di disturbi come il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) e dipendenze come il fumo.
Gli scienziati stanno considerando di combinare questa tecnica con altri trattamenti mirati all’ipotalamo, poiché i due circuiti sono strettamente collegati e potrebbero massimizzare le possibilità di successo.
È importante essere cauti. Anche se potenzialmente efficace, questa terapia potrebbe non essere adatta a tutti i pazienti, in quanto l’obesità non è sempre legata a disordini alimentari e la stimolazione cerebrale profonda comporta rischi e non è adatta a tutti.
Se si dimostrasse efficace contro l’obesità, probabilmente non sarebbe l’unica soluzione utilizzabile.
Questo è il percorso che il team italiano guidato dal dottor Luzi sta esplorando. Dopo aver condotto uno studio pilota nel 2017 su pazienti obesi con un indice di massa corporea (BMI) compreso tra 30 e 45, il team è riuscito a ottenere risultati promettenti.
Utilizzando la TMS, che coinvolge l’applicazione di una bobina al cranio per generare un campo elettromagnetico, sono stati in grado di attivare i neuroni senza l’uso di elettrodi e in modo non invasivo.
Dopo tre sessioni di TMS alla settimana per cinque settimane, i pazienti hanno registrato una perdita del 3% del peso corporeo e del 4% della massa grassa.
Inoltre, il team ha evidenziato che questa stimolazione ha influenzato positivamente la flora intestinale dei pazienti. I risultati di questo studio preliminare sono stati pubblicati su un articolo della rivista Endocrine Society nell’aprile del 2017.
Quali sono i rischi della stimolazione cerebrale
Tuttavia, l’utilizzo della stimolazione cerebrale profonda (SCP) solleva diverse questioni etiche e legali, specialmente considerando che coinvolge il cervello, un organo estremamente complesso che rappresenta il nucleo del pensiero e dell’identità umana.
Alcune di queste questioni sono già ben conosciute e seguono i principi dell’etica e del diritto medico, mentre altre sono più specifiche e derivano dalle caratteristiche innovative della SCP come terapia.
Gli effetti collaterali possono includere movimenti involontari o contrazioni dei muscoli del viso, che non sono dolorosi e cessano dopo il trattamento.
Altri sintomi che possono verificarsi dopo il trattamento includono vertigini o sensazione di sbandamento, ma solitamente scompaiono rapidamente.
Alcuni pazienti possono avvertire dolore nel punto in cui viene applicata la stimolazione se non sono abituati alla sensazione. Inoltre, lievi mal di testa possono manifestarsi in circa un quarto delle persone, ma di solito scompaiono entro 24 ore.
L’idea che la stimolazione magnetica possa attivare il circuito della ricompensa sembra essere confermata. Il passo successivo sarà osservare, tramite imaging cerebrale, come il cervello reagisce alla stimolazione magnetica. Questo potrebbe fornire informazioni su come la stimolazione ad alta frequenza influenzi la struttura e il funzionamento del cervello dei pazienti.