Cos’è il contratto di riporto di Borsa? Come funziona? In quali operazioni borsistiche viene utilizzato il contratto di riporto? Facciamo chiarezza in questa guida.
Nella prassi commerciale e nelle operazioni bancarie e borsistiche il contratto di riporto è sicuramente uno dei contratti maggiormente utilizzati. Uno dei suoi punti di vantaggio è sicuramente rappresentato dalla sua versatilità di utilizzo e dalla disciplina giurisprudenziale certa: l’articolo contenuto nel Codice Civile che disciplina il contratto di riporto di Borsa è l’articolo 1548.
Dalla lettura dell’articolo possiamo comprendere che le parti di un contratto di riporto sono due: il riportato ed il riportatore. Il primo trasferisce al secondo i titoli di credito di una data specie per un determinato prezzo. Alla scadenza del termine convenuto il riportatore trasferisce al riportato
“la proprietà di altrettanti titoli della stessa specie, verso rimborso del prezzo, che può essere aumentato o diminuito nella misura convenuta”.
Grazie al contratto di riporto è possibile realizzare un doppio trasferimento. Scopriamo in questa guida cos’è, come funziona e a cosa serve il contratto di riporto di Borsa.
Contratto di riporto di Borsa: cos’è?
Ci sono due tipologie di contratto di riporto: quello di Borsa e quello utilizzato nelle operazioni bancarie. Le due parti di un contratto di riporto sono due: il riportato ed il riportatore si accordano per il doppio trasferimento dei titoli di credito. Il primo spostamento dei titoli avviene dal riportato al riportatore in cambio del pagamento di una quotazione.
Il riportatore investe in modo sicuro il denaro, mentre il riportato soddisfa la sua esigenza di avere una somma liquida. Un secondo passaggio di titoli di credito avviene dal riportatore al riportato entro un determinato lasso temporale sancito nel contratto di riporto. Grazie a questo secondo passaggio avviene il rimborso del prezzo che il riportatore aveva pagato al riportato con il primo passaggio di titoli.
L’ammontare della quotazione può subire una variazione positiva o negativa a seconda di quando pattuito tra le parti. Questo doppio trasferimento si traduce in una doppia operazione: una operazione di vendita e una di retrovendita. Se l’utilizzo del riporto avviene per finalità speculative, le parti saranno soddisfatte dalle fluttuazioni della quotazione dei titoli in relazione ad un futuro profitto.
Contratto di riporto di Borsa: come funziona?
Il contratto di riporto prevede delle differenze che intercorrono tra il prezzo di vendita e quello di retrovendita. Nel caso in cui il contratto sia a favore del riportato la differenza tra le due quotazioni sarà negativa. Se il riporto avvantaggia il riportatore la differenza di prezzo sarà di segno positivo. In tale caso si avrà un incremento della quotazione: questa operazione consente di tutelare la banca dal rischio di default del riportato.
Tuttavia, è possibile che le quotazioni coincidano e in questo caso il riportato ed il riportatore sono messi sullo stesso piano. Grazie al contratto di riporto il rapporto che si viene ad instaurare tra il riportato ed il riportatore è quello di garantire immediata liquidità e la disponibilità dei titoli di credito.
La struttura del contratto di riporto di Borsa è unica nonostante si sostanzino due trasferimenti di titoli di credito. Inoltre, tale contratto non è a titolo gratuito, ma oneroso: le vendite avvengono dietro retribuzione. Il contratto di riporto è a termine.
Contratto di riporto: è un contratto reale?
Il contratto di riporto è un contratto reale che si perfeziona con la traditio, ovvero con la consegna dei titoli di credito. Entrambe le parti si impegnano a rivendere i titoli dietro il pagamento di un prezzo ed entro il termine sancito nel contratto di riporto. I titoli oggetto di questa tipologia di contratto di Borsa sono: i titoli azionari, i warrant e le obbligazioni convertibili.