Daniele Fortunato cresce calcisticamente nel Legnago, club con cui fa il suo esordio nel calcio professionistico e con cui conquista la promozione in C. Poi il passaggio al Vicenza, con cui sale di categoria e si mette in mostra, attirando l’attenzione dell’Atalanta prima e della Juventus poi. Tre stagioni con la Dea, con cui fa il suo esordio in Serie a e poi altre due con i bianconeri. Vince Coppa Italia e Coppa UEFA e con la Vecchia Signora raggiunge l’apice della sua carriera. Per commentare il momento della Juventus di Allegri, Fortunato, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ha iniziato il percorso da allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Vince la Juventus di Allegri: Fortunato commenta a Tag24
Dopo un periodo buio e difficile, che aveva riaperto le discussioni su mister Allegri e sul suo futuro, i bianconeri con il Frosinone tornano a vincere e staccano di qualche punto il Milan per il secondo posto. Contro la squadra di Di Francesco non è stato semplice, ma questa partita può restituire fiducia a una formazione che sembrava aver perso ogni certezza dopo il brutto passo falso di Empoli. Ora è tempo di ripartire e anche se l’Inter vola in solitaria e la Vecchia Signora è ormai attardata per la corsa scudetto, i bianconeri non possono mollare. L’obiettivo resta quello di centrare la Champions (risultato che hanno praticamente in tasca), senza sottovalutare però che arrivare al secondo posto vorrebbe dire potersi giocare, il prossimo anno, anche la Supercoppa. Per commentare il momento della Juventus di Allegri, Fortunato, che ha vestito la maglia del club piemontese, è intervenuto a Tag24.
La Juventus torna a vincere e lo fa nei minuti finali contro il Frosinone. Per come sono arrivati questi tre punti, possono rappresentare una nuova linfa per la squadra di Allegri?
“Le vittorie portano sempre grossi aspetti positivi, a prescindere da come arrivano. Giochi bene o giochi male poco conta, quando vinci così è davvero bello. La Juventus stava pareggiando la partita con il Frosinone e mancavano una manciata di secondi al termine della partita. Da questo momento devono ripartire con convinzione e con la giusta consapevolezza nelle proprie capacità”.
La corsa scudetto però, arrivati a questo punto, è chiusa?
“Non credo sia la Juventus a doverci rinunciare, tanto alla fine dipende tutto dall’Inter. I bianconeri devono scendere in campo per vincerle tutte, resta però il fatto che la squadra di Inzaghi sembra irraggiungibile. Non sono solo i punti di distacco che ci sono in questi momento tra la prima e la seconda in classifica, ma il modo di giocare, la forza fisica e mentale dell’Inter, la rosa e le capacità del club”.
La Juventus effettivamente aveva cominciato la stagione pensando solo alla corsa Champions, ma ha un certo punto ci si aveva creduto nello scudetto?
“La Juventus ci ha creduto perché fino a un certo punto è stata brava. Può piacere o meno, ma resta la squadra più vicina all’Inter per gran parte del campionato e questo è un merito dei bianconeri. Poi è chiaro che a lungo andare i valori sono venuti fuori: lo scorso anno il Napoli era una spanna superiore a chiunque altro e quest’anno lo sono i nerazzurri. La Juventus è inferiore e il campionato che doveva fare è proprio quello che sta facendo ovvero giocarsela con il Milan per il secondo posto. Resta però il fatto che a un certo punto della stagione è riuscita addirittura ad essere in vetta alla classifica”.
Ora ha l’obbligo di vincere la Coppa Italia?
“Un club blasonato e importante come la Juventus ha l’obbligo di giocarsi sempre ogni competizione al massimo. Non può farsi scappare nessuna opportunità e la Coppa Italia deve essere un obiettivo di questa squadra. Si gioca partita dopo partita, portando avanti il proprio credo, senza fare alcun tipo di calcolo”.
L’ambiente bianconero è spaccato a metà tra chi sostiene Massimiliano Allegri e chi invece lo vorrebbe lontano da Torino. Lei da che parte sta?
“Sono con Allegri, non ho dubbi. Quando non si vince il problema è il mister, e quando si comincia a vincere e a fare bene il merito è solo della squadra? È un discorso che ormai sento fare da molto tempo e anche i tifosi della Juventus sono molto critici. Li capisco, perché dopo tanti anni che è un allenatore è nello stesso posto, è sempre oggetto di valutazione. Non ci dimentichiamo però che se lo scorso anno non avessero avuto la penalizzazione, sarebbero arrivati in Champions League. Questa rosa non è da scudetto, questo deve essere chiaro. Allegri sta facendo esattamente quello che deve fare”.
Con i gol segnati contro il Frosinone Vlahovic è tornato?
“Vlahovic ora sta bene, ma anche nel suo caso ho sentito dire che fosse colpa di Allegri. Con la Fiorentina giocava in un modo diverso, questo è sicuro, ma non può essere che i suoi gol dipendono solo dal mister. È un giocatore particolare, che alterna momenti di grande euforia a momenti di down”.
Quanto manca a Chiesa a questa squadra?
“Purtroppo l’infortunio gli ha creato tantissimi problemi e ancora oggi non è riuscito a recuperare totalmente, non solo dal punto di vista fisico, ma probabilmente anche dal punto di vista mentale. In questi anni ha raggiunto momenti altissimi, ha conquistato la maglia della Nazionale e ha dimostrato tutto il suo talento. Allegria ha ragione, è un vero peccato non averlo perché parliamo di uno dei giocatori più forti di questa rosa”.