Raggiungere la pensione con 27 anni di contributi è fattibile attraverso la formula “classica”, ma anticipare il pensionamento risulta difficile senza adeguate opzioni. Anche con una considerevole anzianità contributiva, inferiore però ai limiti normativi, non sono previste misure anticipate specifiche.
Per un periodo di 3 anni, non è possibile accedere all’Ape Sociale, e le opzioni come Opzione Donna, pensione per lavori usuranti (35 anni di contributi), Quota 41 precoci (41 anni, di cui uno versato prima dei 19 anni di età), Quota 103 (41 anni), e pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi per uomini, un anno in meno per donne) non sono disponibili. Tuttavia, esistono alternative, come una percentuale di invalidità riconosciuta pari o superiore all’80% (pensione per lavoratori invalidi civili, se dipendenti privati, con almeno 20 anni di contributi e 61 anni di età per uomini, o 56 anni per donne) o il versamento di anni di contributi in un fondo previdenziale complementare, come la RITA.
La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata offre la possibilità di anticipare il pensionamento fino a 5 anni prima (62 anni di età), con almeno 20 anni di contributi obbligatori e 5 anni versati in un fondo complementare. In caso di disoccupazione da almeno 24 mesi, è possibile accedere alla pensione con gli stessi requisiti contributivi fino a 10 anni prima (57 anni di età).
Quanto si prende di pensione a 67 anni con 27 anni di contributi?
Come indicato precedentemente, la possibilità di andare in pensione con 27 anni di contributi si presenta per coloro che hanno compiuto 67 anni ed è disponibile l’accesso alla pensione di vecchiaia.
Dal 2023, questa opzione si estende anche ai contributi puri, ossia a coloro che hanno accumulato tutti i contributi a partire dal 1° gennaio 1996 (esattamente 27 anni fa).
Ma qual è l’importo della pensione con 27 anni di contributi? Possiamo illustrare due esempi, prendendo in considerazione i due diversi sistemi di calcolo utilizzati.
Primo esempio:
Nel primo esempio, analizziamo il calcolo della pensione per un lavoratore dipendente di 67 anni, con 27 anni di contributi (10 anni fino al 1995 e 17 anni dal 1996) e un reddito annuo lordo di 28.000 euro.
Adoperiamo il sistema misto, che prevede il calcolo di una quota tramite il metodo retributivo (2% di aliquota moltiplicato per gli anni di contributi fino al 1995, con il risultato – 20% – applicato sulle ultime retribuzioni percepite). Approssimativamente, la prima quota potrebbe avere un valore di circa 6.000 euro.
La seconda quota la determiniamo con il sistema contributivo, calcolando il montante contributivo, sommando le quote di retribuzione versate per ogni anno di lavoro (il 33%).
Il 33% di 28.000 euro equivale a 9.240 euro. Moltiplicando questo importo per 17 anni di contributi dal 1996 ad oggi, otteniamo 157.080 euro, l’importo del montante contributivo.
Su questo valore applichiamo il coefficiente di trasformazione, che converte il montante in quota di pensione. A 67 anni, il coefficiente è del 5,723%. Il 5,723% di 157.080 euro è 8.990 euro, l’importo della seconda quota.
Sommando le due quote (6.000 euro e 8.990 euro), otteniamo l’importo lordo annuo della pensione: 14.990 euro, pari a circa 1.155 euro lordi al mese, ovvero circa 800 euro netti al mese.
Con un reddito annuo lordo di 25.000 euro, si otterrebbe una pensione di circa 720 euro netti al mese; con un reddito annuo lordo di 20.000 euro, l’assegno pensionistico sarebbe inferiore ai 600 euro netti al mese.
Secondo esempio:
Consideriamo ora un lavoratore dipendente di 67 anni, contributivo puro, che ha versato 27 anni di contributi esclusivamente a partire dal 1996, con una retribuzione lorda annua di 28.000 euro.
Il suo montante contributivo, calcolato al 33% della retribuzione lorda (28.000 euro) moltiplicato per 27 anni di contributi, sarà di 249.480 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione del 5,723%, otterremo un importo lordo di un anno di pensione pari a 14.278 euro, corrispondenti a circa 1.100 euro lordi al mese, che equivalgono a circa 800 euro netti al mese.
Con una retribuzione di 25.000 euro lordi annui, si otterrà una pensione di 12.748 euro lordi l’anno, ovvero 980 euro lordi al mese, corrispondenti a circa 700 euro netti al mese. Nel caso di uno stipendio di 20.000 euro lordi annui, la pensione sarà di 10.198,39 euro lordi l’anno, pari a circa 785 euro lordi al mese, equivalenti a circa 570 euro netti al mese.
alla fine chi versa solo il minimo o con la sociale si prende poco di meno…..
E…… come si campa? Sono una prof. d’italiano
questa è la mia situazione, vi pare giusto? Con 27 anni di lavoro e 67 anni d’età.
Almeno la simulazione così afferma.