È fattibile raggiungere la pensione con 40 anni di contributi anche prima dell’età minima richiesta per la pensione di vecchiaia, grazie alle diverse opzioni offerte dal nostro sistema previdenziale.
Con 40 anni di contributi, è possibile accedere a diverse forme di pensione anticipata, ad eccezione di tre specifiche opzioni:
- la pensione anticipata ordinaria,
- Quota 103,
- Quota 41 per i lavoratori precoci.
Quanto si prende di pensione con 40 anni di contributi a 67 anni e prima?
È possibile avviare la pensione con 40 anni di contributi seguendo varie opzioni, compresa la “formula classica” che consente il pensionamento a 67 anni di età (con un minimo di 20 anni di contributi).
Si apre anche la possibilità di aderire a Quota 100 (62 anni di età e 38 anni di contributi per chi ha i requisiti entro il 2021), a Quota 102 (64 anni di età e 38 anni di contributi per chi ha i requisiti entro il 2022), escludendo Quota 103, come menzionato in precedenza.
L’opzione di andare in pensione con 40 anni di contributi si estende anche a Opzione Donna. Nel 2023, questa possibilità è dedicata alle lavoratrici dipendenti e autonome con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.
L’accesso avviene a 58 anni (per lavoratrici caregiver o invalide con almeno due figli e per le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi, indipendentemente dai figli); a 59 anni (per lavoratrici caregiver o invalide con un figlio avuto); a 60 anni (senza figli).
L’Ape Sociale rappresenta un’altra possibilità per il pensionamento con 40 anni di contributi versati. L’anticipo pensionistico è concesso al raggiungimento dei 63 anni di età, con un’anzianità contributiva di 30 anni (per lavoratori disoccupati, caregiver, invalidi), 32 anni (per lavoratori edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica) e 36 anni (per lavoratori impiegati in mansioni gravose).
Infine, è consentito l’accesso alla pensione per lavori usuranti con 40 anni di contributi, con un’età minima di 61,7 anni e una contribuzione di 35 anni.
Esempi
Se desideriamo calcolare l’importo della pensione con 40 anni di contributi, è essenziale conoscere l’età del lavoratore e la sua retribuzione. La considerazione principale è che i contributi siano stati versati sia prima che dopo il 1996, pertanto il calcolo dell’assegno segue il sistema misto.
Supponiamo che il lavoratore abbia raggiunto i 67 anni e abbia percepito una retribuzione annua lorda di 25.000 euro. Inoltre, consideriamo che abbia accumulato 13 anni di contributi fino al 1995 e i successivi 27 anni dal 1996 al 2023.
Il calcolo dell’assegno prevede due quote: la prima mediante il sistema retributivo e la seconda mediante il sistema contributivo. Per la quota A, si tiene conto della media delle ultime retribuzioni prima del pensionamento, generalmente più elevate rispetto all’inizio della carriera, e si attribuisce il 2% per ogni anno lavorato.
Pertanto, la prima quota potrebbe ammontare a 7.280 euro. Per la seconda quota, occorre individuare il montante contributivo. Ogni anno di lavoro comporta un accantonamento del 33% della retribuzione. Per 27 anni di lavoro, l’ammontare accumulato è di 222.750 euro.
Su questo importo si applica il coefficiente di trasformazione, che a 67 anni è del 5,723%. Il 5,723% di 222.750 euro corrisponde a 12.748 euro, l’importo della seconda quota.
Sommando i valori delle due quote (7.280 e 12.748 euro), otteniamo l’importo lordo annuo della pensione, pari a 20.028 euro, equivalente a circa 1.540 euro lordi al mese. Ciò si traduce in una pensione netta mensile compresa tra 1.000 e 1.100 euro.