Un dietrofront che sorprende. E che, da un lato e per tutto quello che ha sempre detto contro, spiazza. Già perché sentire Carlo Calenda che apre clamorosamente ad una possibile intesa con i Cinquestelle che lui ha sempre demonizzato e quasi ridicolizzato, stupisce parecchio, ma sono parole del leader di Azione che hanno lasciato parecchio perplessi. “Alleanza con i Cinquestelle è possibile per stare in partita e battere la destra“, le parole di Calenda a DiMartedì.

Elezioni Regionali, Sorpresa Calenda: “Con i Cinquestelle mi dividono tante cose, ma…”

Un’apertura che sembra storica, anche perché Carlo Calenda è sempre quello che diceva “mai e poi mai con i Cinquestelle, siamo all’opposto in tutto“, ma nella vita si può cambiare idea, soprattutto in politica. Anzi, spesso e volentieri, non è detto che sia una cosa negativa, anche perché potrebbe essere ammissione di aver pensato o detto una cosa sbagliata. E forse è il caso di Calenda di aver sempre e solo chiuso con i Cinquestelle.

Da sinistra si è sempre detto che il famoso “campo largo“, poteva e può essere vincente e in qualche modo l’esempio sardo dimostra che può essere possibile. E chissà che non sia stato proprio questo a far capire a Carlo Calenda che un’intesa con i grillini possa essere possibile, anche e soprattutto davanti a candidati e idee che possono essere simili e convergenti su alcuni temi.

E sulla Sardegna, il leader di Azione spiega: “Se era per me vinceva Soru che secondo me era più preparato, però c’è una lezione, come diceva un tecnico della volley: nella vita non si perde mai, o si vince o si impara e si deve imparare“. Sulle terze candidatire, come è stata quella di Soru, è stato dimostrato che non funzionano, ma in Abruzzo le cose sono destinate a cambiare e, chissà che non sia per davvero il famoso “campo largo”.

In Abruzzo c’è un profilo di questo genere, ovvero un candidato che può andare bene, come l’ex rettore dell’università di Teramo e lì dobbiamo cercare di fare un’alleanza larga perché altrimenti non si è in partita“. E poi l’ammissione dello stesso Calenda che torna un po’ se stesso e ricorda i tanti difetti dei Cinquestelle, almeno secondo il suo pensiero: “Dai Cinquestelle mi dividono molte cose e lo dico con franchezza, ma dove non c’è in gioco la politica estera bisogna cercare un accordo ampio altrimenti non si è in partita