InQubeta è uno dei progetti crypto più interessanti tra quelli che si trovano al momento nella fase di prevendita. Si tratta infatti di una soluzione che cerca di utilizzare al meglio l’intelligenza artificiale per dare modo alle startup di affrontare al meglio la fase della crescita.
Per riuscire nel proprio intento, l’azienda affianca le società dedite all’innovazione finanziaria nella ricerca di investitori, personalità in grado di apportare le proprie competenze in questa delicata fase, fornendo al tempo stesso un supporto alle attività di marketing. Proprio la funzione che si propone sta calamitando sguardi molto interessati da parte dei trader alla ricerca di asset in grado di ripagare l’investimento.
InQubeta: cos’è e cosa si propone
InQubeta è una piattaforma basata su Ethereum che è stata espressamente ideata per fornire il necessario supporto alle startup. Com’è noto, queste aziende appena nate necessitano di una serie di fattori in grado di aiutarle nella necessaria fase di crescita. Per rispondere in maniera efficace a tali esigenze, la società ha optato per l’AI, ritenuta con tutta evidenza la strada migliore per approntare soluzioni realmente performanti.
InQubeta, proprio per la missione che si prefigge di condurre, ha attirato molti sguardi interessati. In particolare quella di un gran numero di piccoli trader, che hanno ravvisato nel suo modello di business una grande opportunità.
A renderlo tale è anche la possibilità offerta agli investitori di puntare le proprie risorse nei progetti relativi alle startup, nella fase che ne precede il lancio. Partecipando al loro finanziamento, sono in grado di assicurarsi ritorni molto più elevati di quelli che caratterizzano il trading tradizionale.
Per garantirsi questa opportunità, è necessario acquistare il token nativo della rete, QUBE. Un obbligo che non sta di certo scoraggiando gli investitori, se si pensa che l’ICO (Initial Coin Offering) della valuta virtuale di InQubeta ha già collezionato 9,9 milioni di dollari. Un dato tale da farne una delle prevendite più redditizie dall’inizio dell’anno.
Le peculiarità di InQubeta
Quali sono le caratteristiche di InQubeta che hanno conquistato gli investitori? Tra di esse spiccano soprattutto le seguenti:
- la possibilità di mettere in staking i token e guadagnare una rendita passiva. A finanziarla saranno le commissioni di transazione, mentre per quanto concerne la remunerazione, si eleva con l’allungarsi della durata del deposito;
- la struttura decentralizzata della governance. Com’è noto, proprio la decentralizzazione è uno dei fondamenti su cui si reggono le criptovalute. Troppo spesso, però, si tratta di un semplice mantra di facciata. Nel caso di InQubeta, al contrario, i possessori delle monete virtuali si ritagliano il diritto di partecipare ai processi decisionali riguardanti lo sviluppo della catena, a partire dal lancio delle nuove funzionalità e prodotti;
- il modello deflazionistico adottato. Nel caso in cui la domanda di QUBE dovesse essere troppo elevata, per mantenere un equilibrio con l’offerta è previsto un meccanismo di coin burning. In pratica, i token in eccesso sono immessi in un wallet senza chiavi private, ovvero inaccessibile. In tal modo vengono ritirati dalla circolazione, come avviene del resto per quelli eccedenti raccolti sotto forma di tassa durante le transazioni, nel preciso intento di non lasciare eccessivo spazio all’inflazione interna. In questo caso, viene bruciato l’1% dei proventi, mentre il resto è utilizzato per le ricompense e le altre necessità aziendali, compreso il marketing.
Per quanto riguarda la tokenomics, QUBE prevede una fornitura massima pari a 1,5 miliardi di token. Metà di questi saranno venduti sul mercato, mentre il resto andrà nelle attività gestionali della piattaforma.
Perché il progetto sta riscuotendo tanto interesse?
Come abbiamo già sottolineato, la prevendita di InQubeta sta calamitando molta attenzione. A giustificarlo è la possibilità che offre agli investitori di finanziare le nuove aziende dedite all’innovazione. Una volta che queste siano state accettate sulla piattaforma, possono presentare offerte sotto forma di NFT. I token non fungibili creati per l’occasione sono poi rivenduti all’interno del marketplace di InQubeta, rappresentando soluzioni di AI da sottoporre al vaglio degli utenti. Gli NFT in questione sono pagati a loro volta con QUBE.
All’interno dell’ecosistema di InQubeta, le startup possono però approfittare dei servizi predisposti, i quali sono in grado di affermarne il brand. Tra di essi la consulenza finanziaria che può aiutarle a porre basi più solide per il proprio cammino e il supporto sui social media.
Si tratta quindi di un vero e proprio sistema approntato in modo da dare risposte alle esigenze delle aziende nella prima fase del proprio cammino. Proprio questa è la caratteristica che distingue InQubeta nel settore dell’innovazione finanziaria.