Fedez torna a parlare pubblicamente e lo fa alla fondazione il “Circolo dei lettori” di Torino conversando con gli studenti a proposito della salute mentale. Il rapper si mostra in tutte le sue fragilità portando una fortissima testimonianza di come attraverso il dialogo possano essere superati anche i momenti più difficili. Lo fa però senza mai nominare, neppure per sbaglio la moglie, mentre dedica frasi d’amore ai suoi figli. Per qualcuno che si occupa di comunicazione non aver citato Chiara Ferragni è l’ennesimo segnale di come le cose non vadano più.
Fedez parla della sua malattia al “Circolo dei lettori”, la confessione sulla salute mentale
Fedez incontra i ragazzi delle scuole a Torino, con loro ha un dialogo franco parlando per la prima volta apertamente e senza alcun filtro della malattia. Parte proprio dalla salute mentale, quella che ha provato a nascondere e che è esplosa nel ricovero per le emorragie dovute agli psicofarmaci:
“Quando si è una figura esposta pubblicamente il prendere psicofarmaci è ancora oggi visto come uno stigma, anche io credo di averlo subito perché nell’ambiente televisivo e nell’ambiente discografico se gira voce che un artista o un conduttore fa uso di psicofarmaci si tende a respingerlo per questo motivo ero titubante nel raccontare la mia storia. Poi ho avuto due emorragie interne e un principio ischemico allo stomaco dove ho rischiato di morire, ho perso metà del sangue che avevo in corpo e mentre ero nel letto d’ospedale mii son detto che non me ne importava nulla e ho voluto parlare”.
Il rapper che sta vivendo l’ennesimo momento delicato della sua vita privata sottolinea l’importanza del dialogo:
“Credo anche che confrontarsi e palesare le proprie esperienze possa essere utile anche per gli altri e e quindi ho rilasciato l’intervista a Cazzullo sul Corriere. È andata molto bene e ho iniziato un percorso di dialogo. Oltre a questo ho iniziato anche un po’ a studiare il tema della salute mentale in generale e ii dati che sono emersi sono estremamente allarmanti, questo sarà il tema dei prossimi 10 anni e la politica non ne parla”.
I disturbi della salute mentale secondo i dati riportati da Fedez indicano in 2 milioni di bambini e ragazzi il numero delle persone afflitte, il che vuol dire tra il 10 e il 20% della popolazione infantile adolescenziale. Il covid ha alzato ulteriormente i numeri portando ad un disagio di massa con numerose richieste di aiuto ai prontosoccorso. Il rapper lancia l’appello per un lavoro culturale da fare.
Fedez parla con maturità comprendendo che le sue parole hanno un altro valore magari rispetto a quelle di qualcuno meno seguito mediaticamente:
“Ho imparato a sbattermene della percezione che può avere una mia dichiarazione, quindi sicuramente ho maturato un’esperienza diversa e ho degli strumenti diversi che magari tanti giovani non non hanno. La vera sfida è comprendere come accendere un riflettore su questo tema e far sì che diventi il tema dei prossimi anni in questo paese. La salute mentale non viene mai presa in considerazione dalla sanità pubblica, ma il suicidio è la seconda causa di morte in Italia per i giovani tra i 15 e i 24 anni e c’è stato un aumento di comportamenti autolesivi dopo il covid del 27%”.
Fedez sugli psicofarmaci lancia l’allarme:
“Se devo parlare con qualcuno che possa davvero aiutarmi questo qualcuno poi dovrà anche indirizzarmi. Io ho affrontato un un tumore al pancreas molto raro e ho dovuto letteralmente fare i conti con la morte cioè affrontare l’ipotesi di di morire e a un certo punto nonostante io abbia i mezzi sia un privilegiato in questo paese nonostante questo sono riuscito ad avere l’esperienza peggiore. Per gli psicofarmaci mi i sono rivolto ad un uno specialista che mi ha prescritto ad un certo punto sette psicofarmaci che prendevo tutti insieme, ma ogni volta m dava una reazione avversa e questo dottore per curare la reazione avversa mi prescriveva un altro psicofarmaco. Quindi si è creato una sorta di di matriosca in cui sono arrivato a a prenderne veramente tanti. Un effetto collaterale eh di creare balbuzie eh cioè quindi balbettavo, una volta per dire Crispy McBacon per uno spot McDonald’ ci ho messo tipo 8 ore. Dovetti smettere di prendere i farmaci senza scalarli e ho avuto un effetto rebound, ho fatto 10 giorni a letto senza potermi alzare letteralmente non distinguevo la realtà dai sogni. Tutto è sfociato in una depressione ancora più acuta rispetto a quella che avevo prima eh motivo per il quale eh cioè perché racconto tutto questo secondo me perché in questo paese proprio non c’è una cultura rispetto alla salute mentale se ne parla talmente poco che anche chi ha i mezzi può incappare anche chi è privilegiato può incappare in delle situazioni tremende”.
L’allarme per i social network
Fedez stigmatizza anche l’uso eccessivo dei social, fa sorridere visto che lui è nato mediaticamente in quel mondo:
“Ho la la sensazione che questa generazione è servita un po’ da come cavia su rispetto a tantissimi mezzi e strumenti e media e piattaforme che abbiamo utilizzato senza saperne le conseguenze e gli stessi social network andranno studiati e e andrebbero studiate le ripercussioni psicologiche psichiatriche sociali culturali che stanno avendo in ogni di paese non solo nel nostro”.
La chiarezza sui numeri della beneficenza con la sua fondazione
Sulla beneficenza che ha fatto tanto discutere portando all’inchiesta sulla moglie tra pandori Balocco e Uova di Pasqua difende la sua fondazione personale:
“Credo di essere testimone del fatto che il denaro e la fama soprattutto non risolvono tutti i problemi. La mia fondazione nasce subito dopo la raccolta fondi sul covid in cui abbiamo costruito una terapia intensiva al San Raffaele e Donato 350.000 ad altri ospedali pubblici d’Italia. Ho trovato stimolante seguire questi progetti nello stesso periodo pochi mesi dopo durante la pandemia non so se vi ricordate, ma le maestranze del mondo della musica avevano perso completamente il lavoro nonostante il ministero della cultura dice che ha stanziato trilioni di dollari La verità è che essendo un settore iper frammentato i soldi andavano alle cooperative e le cooperative non davano i soldi ai lavoratori. Ho cercato di mettere in piedi un progetto per raccogliere dei denari e ho raccolto 2 milioni di euro Ogni anno cerco di seguire dei dei progetti per un anno e mezzo due mi sono dedicato a alla fondazione tog che è un centro riabilitativo per bambini con problematiche neurologiche complesse. Quello che si evince dalle mie cose benefiche e che ci metto in parte preponderante i miei soldi e vorrei capire dove dove sta la cosa brutta”.
La frase d’amore per i figli, il silenzio su Chiara Ferragni
Fedez poi non nomina la moglie quando gli viene chiesto chi gli sia stato accanto, ma fa il nome dei figli:
“Avevo un solo pensiero, perché avevo la paura della morte La cosa che mi metteva più ansia era il fatto che i miei figli non si non si sarebbero più ricordati di me se io fossi morto. Mia figlia e mio figlio erano troppo piccoli per potersi ricordare di me E questa era la cosa che mi faceva più paura della morte ma in un certo senso era anche il motore che mi spingeva a lottare”.
Nessun riferimento dunque alla moglie Chiara Ferragni, ma sicuramente il plauso a Fedez per essersi messo a nudo come mai prima d’ora riguardo alla malattia e al delicato tema della salute mentale.