La Ternana Women è la sua famiglia, quando pronuncia il nome della squadra Chiara Vigliucci sorride spontaneamente. Perchè si sente a casa, il che le permette di poter scendere in campo ogni volta con la serenità del caso, riuscendo a concentrarsi solo ed esclusivamente su rettangolo verde.
“La vetta è bella, ma per la Serie A non possiamo permetterci distrazioni“, afferma il difensore rossoverde. Parole da giocatrice navigata nonostante la giovane età. Ma a lei questo non spaventa, anzi. Punta sempre in alto, anche a livello personale, caso vuole che l’obiettivo è di poter consumare la fascia come “Theo Hernandez, che fa su e giù come vuole”.
Non solo calcio giocato, intervenuta a “A Tutto Sport” su Cusano News 7, Chiara Vigliucci ha trattato anche il tema relativo al sessismo nei confronti del calcio femminile. E lo fa senza giri di parole: “Provo vergogna quando leggo di donne che devono stare in cucina invece che giocare a calcio, così è difficile andare avanti con tranquillità“.
Ternana Women, le parole di Chiara Vigliucci a Tag24
Sempre più su, senza paura. La Serie A richiede impegno e concentrazione, la Ternana Women sta offrendo tutto questo. Anche Chiara Vigliucci, che nonostante il primo posto (a pari punti con la Lazio), tiene alta l’a concentrazione’attenzione.
D: Chiara, primo posto in classifica. Mica male.
R: Direi che ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni, il primo posto ci piace molto. Quando ti ritrovi così in alto la sensazione è piacevole e ti trasmette positività, anche se questo non ci deve far distogliere l’attenzione dal nostro obiettivo, ancora non abbiamo fatto niente.
D: Il segreto è non accontentarsi?
R: Mai, è la prima cosa. Non bisogna assolutamente sottovalutare nessun avversario e dare nulla per scontato, basti vedere quest’ultimo fine settimana dove abbiamo pareggiato pur giocando bene; ti fa capire come ogni partita sia sempre da affrontare al massimo e concentrati.
D: Quando avete cominciato a capire che potevate fare la voce grossa per la lotta con vista Serie A?
R: Non c’è stato un momento specifico, ma quando cominci a vincere partite su partite, prendi più consapevolezza dei tuoi mezzi. Questo ci ha dato la sicurezza per poter puntare la promozione in Serie A, ma ripeto che non bisogna sottovalutare niente e nessuno, altrimenti diventa tutto difficile all’improvviso.
D: Tu sei un difensore, un ruolo delicato dove l’attenzione deve essere sempre al massimo. Come si può mantenere questo livello mentale, anche se d’esperienza già ne hai nonostante la giovane età?
R: Parto dicendo che ho ancora molto da migliorare. Per il resto punto sulla complicità con le mie compagne di squadra. Ci aiutiamo l’un l’altra, poi le cose vengono da se. Essere un gruppo, questa è la cosa importante.
Come una famiglia
Se le cose stanno andando così bene, il motivo è uno: la Ternana Women è squadra anche fuori dal campo, parola di Chiara Vigliucci.
D: Concetto che portate avanti anche al di fuori del campo?
R: Sì, siamo molto unite. Questa forza poi riusciamo a riportarla anche in campo, riuscire a cementificare i rapporti fuori dal rettangolo verde ci permette di essere un blocco unico.
D: Cosa fate nel tempo libero?
R: Stiamo tutte a casa insieme a vedere le partite, quando abbiamo la giornata libera usciamo a fare tante passeggiate, oppure cene a casa di qualche compagna di squadra.
D: Ti sei trovata bene sin da subito con la Ternana?
R: Per fortuna ho incontrato compagni con cui avevo già giocato, poi il mister (Fabio Melillo) lo conosco da molti anni, questo mi ha permesso di ambientarmi subito, è diventata la mia famiglia.
D: Chi è Chiara Vigliucci fuori dal campo?
R: Una persona abbastanza timida che sta molto nel suo. Mi piace stare da sola, per poter ricaricare le batterie. Adoro passare il tempo con le mie compagne, ma a volte ho dei momenti in cui voglio stare da sola, mi piace la tranquillità.
D: Chi è il tuo idolo sportivo?
R: Mi piace molto Theo Hernandez, su quella fascia sinistra corre e dribbla, fa come gli pare (ride).
D: L’obiettivo è diventare come lui?
R: Sì, anche se in verità non ho un giocatore preferito in assoluto, ce ne sono molti che apprezzo, anche se prediligo più i terzini.
Calcio femminile contro il sessismo
Soddisfazioni e consapevolezza, quella di un calcio femminile in costante crescita, ma che ancora oggi deve far fronte con il termine sessismo.
D: Vedi cresciuto il calcio femminile?
R: Sicuramente sì, ma ci sono ancora troppi pregiudizi che rende il tutto complicato. Però di miglioramenti ce ne sono. La strada è sicuramente quella giusta, ma finche i pregiudizi continueranno ad esserci, sarà difficile poter andare sempre più avanti.
D: A tal proposito si è parlato dei commenti sessisti verso la guardialinee che in Spagna è andata a sbattere contro una telecamera, ferendosi. Che idea ti sei fatta?
R: Dispiace, perchè a causa di questo il calcio femminile deve far fronte a degli ostacoli. Finche durerà il concetto secondo cui le donne debbano stare in cucina invece che scendere in campo sarà difficile. Faccio fatica a trovare un motivo per cui la gente debba vivere in questo modo, con cattiveria. Provo vergogna.