La Legge di Bilancio del 2024 ha previsto il cosiddetto Bonus badanti, una misura prevista per i datori di lavoro che assumono collaboratori domestici che assistono anziani over 80 non autosufficienti.

A partire dal 1° aprile 2024, parte lo sconto dei contributi previdenziali e assistenziali fino ad un massimo di 3000 euro annui. La misura che, di fatto, è una decontribuzione, avrà validità di due anni.

Vediamo subito come funziona, quali sono i requisiti per rientrare tra i beneficiari e quanto spetta.

Cos’è e come funziona il bonus badanti

Il bonus badanti sembra spuntare quasi dal nulla. In realtà, la novità è contenuta nel Decreto PNRR, approvato dal Consiglio dei Ministri, il 26 febbraio 2024.

Lo scopo dello sgravio è quello di andare a sostenere, promuovere e supportare un progressivo miglioramento delle prestazioni di assistenza in favore delle persone anziane non autosufficienti. Inoltre, mira a regolarizzare il lavoro domestico.

Si tratta di una misura che è subordinata al possesso di alcuni requisiti. Quindi, non tutti possono richiederla. Non si tratta di un bonus vero e proprio, quanto più uno sgravio sui contributi previdenziali e assistenziali.

La misura è rivolta ai datori di lavoro che assumono badanti per assistere un anziano con più di 80 anni d’età e non autosufficiente.

Requisiti e condizioni

Il bonus badanti è rivolto a chi assume un collaboratore domestico per familiari anziani, con più di 80 anni d’età e non autosufficienti.

La misura spetta al possesso delle seguenti condizioni:

  • Isee fino a 6000 euro;
  • Avere intenzione di assumere a tempo indeterminato il collaboratore domestico;
  • L’anziano assistito deve essere titolare dell’indennità di accompagnamento;
  • Il collaboratore domestico assunto deve assistere anziani con più di 80 anni d’età.

È molto importante far presente che in caso di Isee superiore alla soglia dei 6000 euro, anche se vengono soddisfatte tutte le altre condizioni, la misura non potrà essere richiesta.

Quando non spetta? Non si ha diritto alla misura se tra il datore di lavoro e il lavoratore è cessato il rapporto di lavoro domestico. Ma il bonus non spetta neppure se tra il datore di lavoro e il lavoratore sia cessato un rapporto di lavoro domestico con mansioni di assistente a soggetti anziani da meno di un semestre.

Quanto spetta?

Come abbiamo già detto, non si tratta di un bonus vero e proprio come, la maggior parte, lo intende. La misura consiste in uno sgravio contributivo totale del 100%.

Si tratta, quindi, di una decontribuzione previdenziale e assistenziale, nel limite massimo di 3000 euro annui.

Quali sono le disponibilità finanziarie? La copertura è assicurata fino al 2028, nella seguente misura:

  • Per il 2024, le risorse disponibili sono pari a 10 milioni di euro;
  • Per il 2025, le risorse disponibili sono pari a 39,9 milioni di euro;
  • Per il 2026, le risorse disponibili sono pari a 58,8 milioni di euro;
  • Per il 2027, le risorse disponibili sono pari a 27,9 milioni di euro;
  • Per il 2028, le risorse disponibili sono pari a 0,6 milioni di euro.

Quanto dura la decontribuzione

Secondo le previsioni, la misura dovrebbe tagliare il nastro di partenza a partire dal 1° aprile 2024 e proseguire fino al 2025. Il bonus badanti ha una durata massima di due anni.

Quindi, la decontribuzione per gli aventi diritto dovrebbe iniziare il 1° aprile 2024 e durare fino al 31 dicembre 2025, per un periodo complessivo di 24 mesi.

Niente contributi per due anni per il datore di lavoro che assume collaboratori domestici per assistere familiari anziani over 80 non autosufficienti.

Può interessarti anche: Stipendi colf e badanti, ecco di quanto aumentano dal 1° gennaio 2024