Tempo di analisi nel centrodestra dopo la sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna. C’è poi chi esulta: la segretaria del Pd Elly Schlein ha parlato della vittoria di Alessandra Todde e del buon risultato ottenuto da Campo Largo e ‘riprende’ Meloni sulla strategia. Il centrosinistra ora guarda con ottimismo alle elezioni in Abruzzo.

Schlein dopo la vittoria di Todde alle regionali in Sardegna

L’arroganza non paga“, è lapidaria Schlein nei confronti di Giorgia Meloni. La segretaria dem ha parlato a Tagadà su La7 della sconfitta del centrodestra in Sardegna e della vittoria – seppur risicata – della candidata di centrosinistra Alessandra Todde. Si tratta di un risultato importante per Schlein non solo perché dimostra che l’alleanza con il Movimento Cinque Stelle può dare i frutti sperati ma anche perché è la prima vittoria alle regionali da quando è alla guida del Partito Democratico. Altro dato interessante: era dal 2015, spiega Schlein, che i dem non ‘sottraevano’ una regione al centrodestra.

Un modello, quello del campo largo, che si riproporrà anche in Abruzzo dove la segretaria dem spera di raccogliere gli stessi risultati:

“E adesso si continua, testardamente unitari perchè uniti si vince, questa destra non è imbattibile. Il Pd sente questa responsabilità fino in fondo e stiamo lavorando così anche in Abruzzo e ora spero che tutta la coalizione, che lì è ancora più larga, si mobiliti per l’Abruzzo”

Il commento su Calenda

Anche Carlo Calenda si è detto pronto a fare accordi in vista delle prossime elezioni Regionali dopo quanto accaduto in Sardegna e Lombardia, dove Azione non ha corso assieme al Pd. Schlein ha commentato positivamente l’apertura dell’ex ministro:

“Se ci concentriamo sulle cose da fare insieme troviamo l’accordo e siamo più forti, perché siamo d’accordo sulle idee e non sulle poltrone da spartire come questo governo”

Se il centrosinistra ha capito che le alleanze sono la risposta ad un avversario che sembrava invincibile, il centrodestra dovrà capire cosa ha sbagliato in Sardegna. Secondo il deputato di Forza Italia Paolo Barelli la candidatura di Truzzu – oggetto peraltro di grande divisione nella coalizione di governo – è stata troppo tardiva

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