Parole dure da parte del rapper Salmo nei confronti delle piattaforme di streaming musicale come Spotify, Deezer, Apple Music e YouTube Music.

Salmo sulle piattaforme di streaming musicale: “Non ci pagano un ca**o”

Il cantante, originario di Olbia (Sardegna), ha evidenziato come il mercato musicale digitale non sia remunerativo nei confronti degli artisti e ha spezzato, in particolar modo, una lancia nei confronti degli emergenti, definendo la situazione “tragica” per molteplici motivi, tra questi: gli scarsi rientri economici (se ci sono) e l’impossibilità di poter esprimere e promuovere la propria arte in piena libertà.

“Già la musica è quasi completamente, gratis. Dovete sapere che le piattaforme di streaming non ci pagano un ca**o, non ci danno niente, pochissimo e vabbè…” racconta Salmo, all’anagrafe Maurizio Pisciottu, nella sua auto, in uno sfogo e amareggiato prosegue: “Però non posso nemmeno postare su internet, per fare un po’ di pubblicità alle canzoni che ho fatto, che abbiamo fatto, per più di 29 secondi, non si sa perché. Se la clip dura più 30 secondi, ti buttano giù la canzone. Il brano l’ho fatto io e nemmeno se ti mettono in whitelist, si dice… riesci a superare quel limite

Salmo: “Non c’è più libera espressione, devi stare attento a ciò che dici e posti”

Dal discorso musicale, il vocalist cambia topic e passa ad un discorso ancor più complesso: “La libertà di parola in Italia”.

“Devi stare attento a ciò che dici nelle canzoni, alle foto che posti, ai video che fai sennò te lo bloccano” dice arrabbiato l’imprenditore: “L’arte allora ragà è da buttare, non c’è più libera espressione“.

Infine, ironicamente conclude: “A parte che per quanto sono incazzato mi è cresciuta tutta la barba, io vorrei solo dire questo: “Ma p***o D**”

Salmo è reduce dal joint album “CVLT” pubblicato insieme all’amico e rapper Noyz Narcos, il 3 novembre 2023 dalla Columbia Records.