Accumulare 41 anni di contributi offre al lavoratore diverse opzioni pensionistiche previste dalla normativa italiana.

Oltre alla pensione di vecchiaia, accessibile con una carriera contributiva di almeno 20 anni e al raggiungimento dei 67 anni, esistono alternative come la pensione anticipata ordinaria, la Quota 102, l’Ape Sociale, l’Opzione Donna, la Quota 41 per lavoratori precoci e la pensione anticipata per lavori usuranti. Prima di esaminare l’importo pensionistico con 41 anni di contributi, è essenziale comprendere le possibilità di uscita dal mondo del lavoro con questa anzianità contributiva.

Quanto si prende di pensione con 41 anni di contributi?

Innanzitutto, con 41 anni di contributi, è possibile accedere alla pensione di vecchiaia, ma solo al raggiungimento dei 67 anni.

Se si desidera evitare di attendere tale età, con 41 anni di contributi e rispettando specifici requisiti, si può accedere alla Quota 41 per lavoratori precoci, all’Ape Sociale e, esclusivamente per le lavoratrici, all’Opzione Donna e alla pensione anticipata ordinaria. Esaminiamo dettagliatamente.

Con 41 anni di contributi, di cui uno versato prima del compimento dei 19 anni, si può accedere alla Quota 41 per lavoratori precoci, indipendentemente dall’età anagrafica. Oltre ai requisiti contributivi, è necessario far parte delle categorie beneficiarie previste dalla legge, come disoccupati, caregiver, lavoratori invalidi con almeno il 74% di invalidità riconosciuta e lavoratori impiegati in lavori gravosi e usuranti, tutti con anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. In assenza di questi requisiti, anche con 41 anni di contributi, non si ha diritto alla Quota 41 per lavoratori precoci.

Per quanto riguarda la Quota 41, potrebbe essere estesa a tutti i lavoratori secondo la proposta della Lega, supportata da diversi altri partiti, con l’obiettivo di abolire definitivamente la Legge Fornero.

Con 41 anni di contributi, sempre per coloro che rientrano nelle categorie precedentemente indicate, è possibile accedere anche all’Ape Sociale (da 30 a 36 anni di contributi richiesti, con 63 anni di età).

Infine, solo per le donne lavoratrici, 41 anni di contributi sono sufficienti per accedere all’Opzione Donna (35 anni di contributi e 58 anni di età per le dipendenti, 59 anni per le lavoratrici autonome) o alla pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi di contributi, mentre per gli uomini sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi).

Calcolo pensione con 41 anni di contributi

Parliamo ora dell’importo della pensione per chi ha accumulato 41 anni di contributi, esaminando diverse situazioni.

Nel caso in cui un lavoratore voglia accedere a Quota 41 per lavoratori precoci, senza subire decurtazioni dell’assegno, il calcolo della pensione considera tutti i contributi versati. Supponiamo un lavoratore che abbia iniziato nel 1980 (42 anni fa) e meno di 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996, con uno stipendio di circa 1.500 euro al mese. In questo scenario, la pensione si aggirerebbe sui 1.150 euro netti al mese con il sistema misto. Se avesse più di 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996, la pensione sarebbe calcolata con il sistema retributivo, risultando generalmente più elevata.

Passando a un lavoratore di 67 anni con 41 anni di contributi e una retribuzione di circa 25.000 euro lordi l’anno, una stima approssimativa suggerisce che potrebbe ricevere poco meno di 1.150 euro netti al mese, simile all’importo di Quota 41 per lavoratori precoci. Aumentando la retribuzione a 30.000 euro lordi l’anno, l’importo della pensione cresce a circa 1.360 euro netti al mese, con uno stipendio di circa 1.600 euro.

Consideriamo ora una lavoratrice di 65 anni pronta ad accedere alla pensione anticipata ordinaria con 41 anni e 10 mesi di contributi e una retribuzione di circa 30.000 euro lordi l’anno. La pensione prevista potrebbe superare i 1.300 euro netti al mese. Se attendesse due anni per accedere alla pensione di vecchiaia, l’importo potrebbe scendere sotto i 1.500 euro netti al mese.

Opzione Donna potrebbe non essere conveniente, poiché l’importo della pensione si calcola con il sistema interamente contributivo, potenzialmente comportando una perdita dal 10% al 30% rispetto a una pensione ottenuta a 67 anni.