Fiorentina-Lazio ha fatto male ai tifosi biancocelesti, non tanto per la sconfitta in se, quanto per l’atteggiamento messo in campo dai ragazzi di Sarri, totalmente inghiottiti dalla ferocia Viola, che di fatto ha messo in una posizione deficitaria i capitolini, ma Michelangelo Sulfaro da questo punto di vista ha le idee chiare. E non belle.
“Champions ormai impossibile, ma il rischio è quello di rimanere fuori da tutto“, afferma l’ex portiere biancoceleste, che vede davanti a Immobile e compagni altre squadre meglio attrezzate, capaci di fare “più gruppo rispetto alla Lazio”, spiega Sulfaro, che in esclusiva a Tag24 non ci è andato leggero.
Fiorentina-Lazio, le parole di Michelangelo Sulfaro a Tag24
La vittoria contro il Torino un illusione dissoltasi sotto i colpi sferzanti e letali della Fiorentina. La Lazio esce dal Franchi con le ossa rotte e il morale a pezzi. Un ko che sa di fine corsa Champions per Michelangelo Sulfaro.
D: Sconfitta che mette la parola fine alla corsa Champions?
R: Per me sì, ma non l’ha certificato la sconfitta contro la Fiorentina, già prima la Lazio non dava sensazioni positive. A me non piace come giocano, è un gioco noioso, magari sbaglierò, ma alcuni uomini non sono in condizione e i risultati si vedono. Abbiamo fatto un gol con un tiro in porta, per il resto non siamo mai stati pericolosi.
D: Ma rischia di rimanere fuori da tutto?
R: Si, il rischio è molto alto al momento, non solo per quanto riguarda la Champions. Anzi, la Lazio potrebbe scendere fino al decimo posto. Perchè in questo momento Bologna e Atalanta sono lontane. In mezzo mettiamoci anche la Roma che in questo momento sta avanti, anche dal punto di vista dell’organico stanno avanti rispetto a molte dirette concorrenti. La loro fortuna è stata esonerare Mourinho, si vede da quello che sta ottenendo ora.
D: Anche la Fiorentina è migliore a livello di rosa?
R: Quello no, ma è più squadra, e i ricambi valgono.
D: Sarri ha citato un mercato non completo.
R: Anche quello è un problema, in questo momento ci sono delle assenze importanti come Rovella e Zaccagni, che alla squadra servono come il pane, e in questo momento non te li ritrovi. Durante la sessione invernale bisognava agire, adesso siamo al punto in cui piangiamo l’assenza di Patric, ringraziando il cielo che Gila abbia fatto bene fino ad ora.
Testa assente
Il perchè di questi blackout? Una testa non concentrata sul lungo periodo per Sulfaro.
D: Come se ne esce?
R: Bella domanda, eppure ha fatto bene in alcune partite. Contro il Torino ha giocato un buon secondo tempo, con il Bologna la prima frazione è stata buona, purtroppo mancano quelli che l’anno scorso hanno fatto i fenomeni, come Zaccagni, Felipe Anderson e Luis Alberto, che segnavano spesso. E l’assenza di MIlinkovic pesa come non mai. Ora bisogna andare avanti a testa bassa cercando di recuperare quanti più giocatori possibili per avere qualche cambio in più.
D: Tutto questo a pochi giorni dalla super sfida contro il Bayern Monaco. Fiducioso oppure no?
R: E’ una partita in cui parti dall’1-0, questo sicuramente è un piccolo vantaggio, ma il Bayern è sempre il Bayern. Ovviamente la testa deve essere sgombra da tutti i pensieri.
D: Quello della testa però è un problema che perdura. Come mai?
R: Non me lo so spiegare nemmeno io, ma purtroppo è così. Sta di fatto che senza la testa, grande non ci diventerai mai. Specie in una piazza come Roma poi, dove la pressione è sempre alta. Bisogna saperla subire, senza perdersi.