Toscano di nascita, laziale d’adozione. Giuseppe Papadopulo ha iniziato la sua carriera tra le file del Livorno con cui ha fatto anche il suo esordio in Serie B. Difensore di qualità, nel 1969 approda a Roma per vestire la maglia della Lazio, un club con cui cresce e matura, fino ad arrivare a vincere la Coppa delle Alpi, ottenendo anche la promozione in Serie A. I biancocelesti segnano un pò la sua carriera e li ritroverà anche nel 2004, nel suo percorso da allenatore. Per commentare il momento della squadra di Sarri, ripartendo da Fiorentina-Lazio, Papadopulo è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Fiorentina-Lazio, Papadopulo a Tag24
Crolla la Lazio, per l’ennesima volta in questa stagione. I biancocelesti, dopo aver vinto il recupero contro il Torino, perdono a Firenze vanificando gli sforzi fatti per tornare in corsa Champions. Era già accaduto contro Inter e Atalanta, ed è successo anche al Franchi: la viola domina i biancocelesti dall’inizio alla fine. Quella di Sarri è una squadra spenta, senza idee, che non riesce a creare gioco, nè occasioni da gol. E nonostanto il predominio fisico e tecnico della formazione di Italiano, Luis Alberto, aveva anche portato in vantaggio i capitolini. Il dato che preoccupa di più, infatti, sono proprio i punti persi da situazione di vantaggio: ben 16 dall’inizio dell’anno. Troppi per un club che ha ambizioni importanti. Per commentare il momento dei biancocelesti, ripartendo da Fiorentina-Lazio, Papadopulo, che con questa squadra ha giocato, prima di allenarla nel 2004/05, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ennesima sconfitta e brutta prestazione da parte della Lazio che prosegue nella sua stagione fatta di alti e bassi. Come mai?
“E’ un continuo riproporsi di quanto è successo praticamente per tutto il campionato. Questa squadra alterna ottime prestazioni, con grandi risultati, che illudono e fanno pensare che si possa aprire una striscia positiva, per poi ricadere in un tempo brevissimo in momenti di difficoltà. Contro il Torino, la Dea bendata aveva dato una mano alla formazione di Sarri, che ieri però ha fatto malissimo”.
Arrivati a questo punto e dopo l’ennesimo scontro diretto perso, la Lazio rischia di essere fuori dalla cosa Champions?
“Penso che bisogna ancora essere ottimisti. L’obiettivo della Lazio è quello di tornare in Champions e ci sono ancora 13 partite, ovvero un terzo del campionato. Si deve invertire immediatamente la tendenza. Non si possono fare prestazioni ottime, sotto tutti i punti di vista e poi gare così deludenti, come le ultime due. Si intravede mancanza di entusiasmo all’interno del gruppo. Mi sembra che molti giocatori non ci mettano quella verve che meriterebbe il momento. Questo mi dispiace perchè la Lazio è seguita con tanto amore da tantissimi tifosi appassionati, che vorrebbero vederla molto meno in difficoltà. Siamo tutti degli inguaribili ottimisti però e vogliamo esserlo ancora, sperando che la tendenza si possa invertire subito”.
Sarri ha parlato di una squadra mentalmente distrutta. Quali sono le sue colpe?
“Ovviamente quando le cose vanno male le responsabilità sono di tutti, mister compreso. L’allenatore è colui che sale sul carro dei vincitori quando le cose vanno bene e ci deve mettere la faccia anche quando non funzionano. Sarri deve fare autocritica, perchè evidentemente non stanno rendendo come dovrebbero. Dopo 3 anni, probabilmente, l’entusiasmo si è affievolito. Poi c’è sempre quella velata polemica sul mercato, quando il mister dice che i calciatori presi non sono quelli che lui aveva richiesto. Al momento però si sente una sola voce, perchè la società non sta parlando. Mi piacerebbe ascoltare anche l’altra campana”.
Venerdì il Milan e poi il Bayern Monaco. Questa squadra è imprevedibile o lei, mister, ha delle aspettative?
“Io mi aspetto una svolta, il problema sta nella continuità. Due settimane fa la Lazio ha fatto una prestazione perfetta contro il Bayern e poi ne ha aggiunte due di bassissimo livello nell’ultima settimana. Con la Fiorentina li ho visti davvero male. La fortuna aveva fatto il suo con il Torino, ma i biancocelesti ora gli hanno chiuso la porta in faccia”.
La Fiorentina sembrava in calo, ma ieri ha fatto una grande partita. Se l’aspettava?
“Sinceramente no. Vivendo in Toscana avvertivo anche una certa pressione da parte della tifoseria nei confronti della squadra e dell’allenatore. Nelle ultime prestazioni la viola era stata assolutamente deludente. Un’inversione di tendenza, come quella mostrata ieri, per tutta la partita, nessuno se l’aspettava. Probabilmente nemmeno la Fiorentina stessa. Sono stati bravi a rimanere in partita anche dopo aver subìto il gol. Resta però il fatto che la Lazio sia stata quasi inesistente”.