Hanno scatenato un piccolo putiferio le esternazioni – decisamente ‘avventurose’ – del presidente francese Emmanuel Macron, che detto di non escludere la possibilità che soldati della Nato possano essere inviati in Ucraina nella guerra contro la Russia. Dalla stessa Alleanza Atlantica come dall’Ue e da singoli Paesi, sono arrivate prese di distanza molto nette di fronte a un’eventualità che potrebbe solo peggiorare la situazione.

Soldati in Ucraina, Tajani replica a Macron: “È una sua idea. Non siamo in guerra con la Russia”

Forse nemmeno l’inquilino dell’Eliseo si aspettava una simile levata di scudi quando ieri, nel corso di una conferenza stampa, ha lasciato la porta aperta a un sostegno militare sul campo all’Ucraina da parte della Nato.

La mossa era dettata dalla necessità di ottenere un appoggio più forte a Kiev ma la reazione internazionale è stata all’insegna del gettare la proverbiale acqua sul fuoco per le possibili polemiche con Mosca.

Ecco, dunque, che il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, chiarisce subito che Macron ha espresso solamente una sua idea, predicando prudenza proprio per non alimentare tensioni inutili con la Russia.

“Quando si parla di inviare truppe bisogna essere molto prudenti perché non dobbiamo far pensare che siamo in guerra con la Russia. Noi non siamo in guerra con la Russia, difendiamo l’Ucraina e nel mio giudizio personale non sono favorevole ad inviare truppe italiane a combattere in Ucraina”.

Una posizione condivisa dal governo della Gran Bretagna presieduto da Rishi Sunak, che ha precisato di non avere intenzione di inviare truppe in Ucraina “su vasta scala, sottolineando di aver mandato finora solo istruttori o consiglieri militari.

Nato: “Non ci sono piani per l’invio di truppe”, e l’Ue: “Mai stato discusso”

Per comprendere quanto ‘rumore’ abbiano fatto le dichiarazioni di Macron, basti pensare che anche esponenti ufficiali di Nato e Unione europea hanno preferito intervenire per smentire l’ipotesi ventilata dal presidente francese.

Un funzionario dell’Alleanza ha sottolineato l’assistenza “senza precedenti” che la Nato sta fornendo a Kiev, ma ha messo in chiaro come l’invio di truppe non sia minimamente nei piani.

La Nato non ha intenzione di inviare truppe da combattimento in Ucraina. Secondo il diritto internazionale, l’Ucraina ha il diritto all’autodifesa e noi abbiamo il diritto di sostenerla. Questo è ciò che gli alleati della Nato stanno facendo e continueranno a fare”.

Fanno eco alle posizioni espresse da Tajani le parole Peter Stano, portavoce per la politica estera dell’Ue:

“Siamo a conoscenza delle dichiarazioni pubbliche di alcuni Stati membri secondo cui si potrebbe considerare l’invio di truppe di terra in Ucraina. Questo non è stato discusso a livello Ue“.

Insomma, per la comunità internazionale Macron ha espresso un punto di vista personale e niente di più. Ma la rapidità con cui si è levato il piccolo, grande coro di distinguo, precisazioni e secche smentite dà l’idea del ‘brivido’ che le sue esternazioni hanno provocato nello scacchiere internazionale. Un po’ più di cautela, la prossima volta, sarebbe gradita.