Per quanto riguarda i diritti fondamentali delle persone negli stati teocratici (cioè regolati sulla base della religione, in questo caso, l’Islam) come l’Iran, spesso le categorie più “fragili” della popolazione – prime fra tutti le donne – si vedono private di molte libertà, come ad esempio la “banale” possibilità di andare allo stadio. Sulla questione si è espresso il ministro dello sport Kiumars Hashemi, ribadendo che sarà l’autonomia delle province dello Stato a decidere sul tema.
Iran, donne allo stadio, il ministro dello sport: “Decideranno le province. Fondamentale preservare la dignità delle spettatrici”
Le donne in Iran potranno assistere alle partite di calcio e andare allo stadio solo se ci sarà il via libera da parte delle autorità locali. La notizia arriva nel corso della giornata del 27 febbraio 2024, dopo l’intervento del ministro dello sport del Paese, Kiumars Hashemi, che ha affrontato la controversa questione.
La decisione mira a “regolamentare” la faccenda e a stabilire, una volta per tutte che saranno gli organi di sicurezza delle singole province dell’Iran a decidere nel merito della questione, concedendo o negando questa possibilità.
La presenza di figure femminili negli impianti sportivi, secondo il ministro, richiederà che le infrastrutture si adeguino a garantire che:
“La dignità delle spettatrici sia preservata: si tratta di caratteristiche strutturali che non tutti gli stadi iraniani possiedono”.
Hashemi ha poi aggiunto che il ministero non è totalmente contrario all’apertura della porte del mondo dello sport alle donne, ma ha ribadito che:
“Considerando le diverse realtà delle singole province, la decisione è delegata ai consigli Tamin, organi che operano sotto l’ala delle questure provinciali, incaricati di prendere decisioni riguardanti sicurezza e ordine pubblico”.
Divieti per le donne iraniane: il diritto di andare allo stadio
Tra gli innumerevoli divieti che in Iran ostacolano e mettono continui freni alla libertà fondamentali delle donne, c’è anche l’impossibilità di andare allo stadio. Ma procediamo con ordine. Alle donne è stato vietato di guardare le partite dai tempi della rivoluzione islamica nel 1979 con poche – pochissime – eccezioni, solo per rare occasioni. Questa la conferma che le la popolazione femminile a Teheran è cittadina di serie B, in tutti i sensi.
Anche se non esiste una previsione all’interno della legge che sancisca un divieto ufficiale per le donne di andare agli eventi sportivi, è raro che riescano a partecipare perché spesso viene negato loro l’ingresso.
Qualche piccolo passo avanti è stato fatto negli ultimi anni: nell’ottobre del 2019 le autorità iraniane avevano permesso a quasi quattromila donne di entrare nello stadio Azadi per assistere ad una partita contro la Cambogia. Un momento quasi unico, il primo in decenni.
L’altro step risale al 14 dicembre 2023, quando quasi tremila ragazze hanno assistito dal vivo ad un match piuttosto importante a livello nazionale, quello tra Persepolis ed Esteghlal – il cosiddetto Shahrāvard -e Sorkhābi.