Le norme sul limite di utilizzo del contante nel 2024 rimangono invariate. Inizialmente, il precedente governo aveva pianificato di ridurre la soglia a mille euro, ma con il cambio di maggioranza dopo le elezioni politiche, la decisione è stata di alzare il limite a 5.000 euro, a partire dal 1° gennaio 2023. Questo ha generato discussioni riguardo al possibile aumento di pratiche irregolari, abusi, lavoro nero ed evasione fiscale.
Cosa succede se pago 5000 euro in contanti nel 2024?
Successivamente, il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato un limite di 10.000 euro per i pagamenti in contanti nell’UE. Di conseguenza, l’aumento del limite a 5.000 euro voluto dal Governo Meloni è stato regolarmente inserito nella Legge di Bilancio 2023, poiché rispetta il tetto europeo.
Ecco alcune delle regole da considerare:
- Dal 1° gennaio 2023, il limite massimo per i pagamenti in contanti è di 4.999,99 euro.
- Se viene superato il tetto in contanti, entrambe le parti coinvolte nel trasferimento sono sanzionate, sia chi paga che chi riceve la somma.
- Si può rispettare il limite trasferendo una parte del denaro in modo tracciabile e una parte in contanti (ad esempio, un pagamento di 6.000 euro può essere effettuato con 4.999,99 in contanti e il resto con bancomat o bonifico).
- Il pagamento rateale in contanti è consentito a condizione che ogni singola rata non superi il tetto di 4.999,99 euro.
- La soglia si applica ai trasferimenti di denaro tra “soggetti diversi”, quindi non vale per i trasferimenti in contante sul proprio conto corrente, come prelievi e versamenti.
Sanzioni per l’acquirente e il venditore
Quanto alle sanzioni per i pagamenti in contanti oltre i limiti, esse riguardano sia chi effettua il pagamento che chi lo riceve:
- Minimo 1.000 euro per violazioni.
- Da 5.000 euro in su per violazioni di importo superiore a 250.000 euro.
- Sanzioni da 3.000 a 15.000 euro per chi non segnala la violazione, nonostante sia tenuto a farlo.
Per pagamenti superiori a 5.000 euro, è sempre consigliabile utilizzare forme di pagamento tracciabili come bonifico bancario, assegno non trasferibile, carta di credito o bancomat.